scandalo in famiglia* · 2014. 7. 14. · scandalo in famiglia* bruno bettelheim, negli ultimi mesi...

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Scandalo in famiglia* Bruno Bettelheim , Negli ultimi mesi del 1977, Aldo Carotenuto, psicoanalista junghiano e docente di Teorie della personalità presso l'Università di Roma, entrò per puro caso in possesso di una collezione di documenti dispersi o da lungo tempo dimenticati. Essi erano stati conservati, sempre per puro caso, negli scantinati di un edificio che era stato, in anni passati, sede dell'Istituto di psicologia di Ginevra. Le carte erano appartenute alla Dott.ssa Sabina Spielrein, uno dei pionieri della psicoanalisi, che, nei primi anni '20, aveva vissuto e lavorato a Ginevra, ove, tra gli altri, aveva per qualche mese analizzato Piaget. Nel 1923, la Spielrein decise di tornare alla Russia natìa e fu probabilmente in quella occasione che abbandonò quelle carte. Carotenuto comprese immediatamente l'importanza della raccolta dei documenti da poco rinvenuti, che comprendeva venti lettere di Freud e molte più di Jung. Ciò che non fu immediatamente evidente fu l'ancor più grande importanza che queste lettere avevano in relazione alla persona cui erano indirizzate, la stessa Dott.ssa Spielrein. Di fatto, la loro pubblicazione in Diario di una segreta simmetria (1) dimostra la straordinaria influenza che Sabina Spielrein esercitò sulla vita e sull'evoluzione del pensiero di 86 (1) A. Carotenuto, Diario di una segreta simmetria. Sabina Spielrein tra Jung e Freud, Roma, Astrolabio,

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  • Scandalo in famiglia*Bruno Bettelheim

    ,Negli ultimi mesi del 1977, Aldo Carotenuto, psicoanalistajunghiano e docente di Teorie della personalità pressol'Università di Roma, entrò per puro caso in possesso diuna collezione di documenti dispersi o da lungo tempodimenticati. Essi erano stati conservati, sempre per purocaso, negli scantinati di un edificio che era stato, in annipassati, sede dell'Istituto di psicologia di Ginevra. Le carteerano appartenute alla Dott.ssa Sabina Spielrein, uno deipionieri della psicoanalisi, che, nei primi anni '20, avevavissuto e lavorato a Ginevra, ove, tra gli altri, aveva perqualche mese analizzato Piaget. Nel 1923, la Spielreindecise di tornare alla Russia natìa e fu probabilmente inquella occasione che abbandonò quelle carte.Carotenuto comprese immediatamente l'importanza dellaraccolta dei documenti da poco rinvenuti, checomprendeva venti lettere di Freud e molte più di Jung.Ciò che non fu immediatamente evidente fu l'ancor piùgrande importanza che queste lettere avevano in relazionealla persona cui erano indirizzate, la stessa Dott.ssaSpielrein. Di fatto, la loro pubblicazione in Diario di unasegreta simmetria (1) dimostra la straordinaria influenzache Sabina Spielrein esercitò sulla vita e sull'evoluzionedel pensiero di

    86 (1) A. Carotenuto, Diario diuna segreta simmetria.Sabina Spielrein tra Jung eFreud, Roma, Astrolabio,

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    1980. Bettelheim fa riferi-mento all'edizione americanadel libro, A secret symmetry(New York, Pantheon Books,1982), nella quale sonopubblicate anche le lettere diFreud a S. Spieireìn. Per latraduzione italiana di questelettere si veda A. Carote-nuto(a cura di), Professioneanalista, Rivista di psicologiaanalitica, n. 25/ 82, pp. 196-213.

    Jung e il ruolo che ricoprì nello sviluppo della psico-analisisia freudiana che junghiana, come anche il contributo chedette all'allacciarsi della relazione tra Freud e Jung e,successivamente, al loro allontanamento. Tutto ciò è resochiaro non tanto dalle lettere che Freud e Jung lescrissero, quanto dagli abbozzi e dalle copie delle lettereche lei scrisse loro e, inoltre, dal suo diario, frammentarioma estremamente rivelatore. L'insieme di questidocumenti getta una nuova e sorprendente luce suimportanti aspetti della corrispondenza Freud-Jung.

    Sabina Spielrein nacque a Rostov sul Don nel 1885, figliaprimogenita di genitori ebrei intelligenti, colti e benestanti;il nonno e il bisnonno erano stati rabbini profondamenterispettati. Durante l'adolescenza la Spielrein soffrì di undisturbo considerato da alcuni di tipo schizofrenico, daaltri come una grave forma di isteria con tratti schizoidi.Nell'agosto del 1904, i genitori, seriamente preoccupati, lacondussero a Zurigo, perché venisse curata al Burgölzli,ospedale psichiatrico di fama internazionale. Jung la-vorava presso questo ospedale fin dal 1900 ed eradiventato Aiuto nel 1905. La Spielrein fu probabilmente laprima o almeno tra i primissimi pazienti che Jung tentò dicurare con la tecnica psicoanalitica;precedentemente il suo interesse era andato soprattuttoallo studio delle associazioni dei malati e a ciò che questerivelavano della loro vita inferiore, studio a cui la stessaSpielrein prese parte.Non sappiamo quanto a lungo la Spielrein sia rimastapresso l'ospedale in qualità di paziente, comunque nel1905 si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Università diZurigo. In quel periodo, o poco tempo dopo, stetteabbastanza bene da poter lasciare l'ospedale eproseguire la terapia con Jung come paziente esterna.Ottenne la laurea in medicina nel 1911, discutendo unatesi dal titolo « Contenuto psicologico di un caso dischizofrenia ». L'antica paziente schizofrenica eradiventata una studiosa della schizofrenia, un medico checurava i disturbi mentali, un'originale pensatrice chesviluppò idee che acquistarono successivamente

  • la massima importanza all'interno del sistema freudiano.

    Carotenuto ha intitolato il suo libro Diario di una segretasimmetria, ma il libro porta alla luce più di una simmetriae, a mio modo di vedere, un'asimmetria ancora piùimportante. La simmetria cui si allude nel titolodell'originale italiano è chiaramente quella fra l'evoluzionedella Spielrein e quella di Jung, poiché è essa checostituisce l'argomento fondamentale del diario dellaSpielrein. Fu la Spielrein che, grazie alla sua relazionecon Jung, esercitò su di lui e sullo sviluppo del suosistema un'influenza decisiva. Egli, d'altra parte fece su dilei un'enorme impressione. Ciò è del tutto naturale inquanto, come suo terapeuta, l'aveva aiutata a superare ilsuo grave disturbo psicologico — solo che, mentre eraancora il suo terapeuta, essi divennero amanti.Sembra che la Spielrein abbia amato Jung con laprofondità con cui qualunque giovane donna amerebbeun primo amore in cui vedesse anche il suo salvatoredalla follia; per di più Jung era anche il brillante docenteche l'aveva introdotta allo studio della psicopatologia, chedivenne la sua vocazione. Ella non perse mai del tutto ilsuo profondo affetto per lui, neanche dopo che il suoamore fu tradito da lui o quando, molto tempo dopo,sposò un altro uomo da cui ebbe un figlio. Certo, i suoisentimenti per Jung divennero, come è comprensibile,piuttosto ambivalenti, poiché la persona che aveva amatocon tanto fervore si comportava con lei non solo con in-differenza ma in un modo che egli stesso definì ap-propriatamente come una bassezza. Ma, di questo piùavanti.Comunque, secondo me, l'elemento di maggiore in-teresse non è costituito dalle simmetrie, che alla letturadei documenti diventano evidenti, o dall'analisi che ne faCarotenuto, quanto da un'asimmetria che si generòquando la Spielrein si accostò professionalmente a Freudmentre Jung si avviava verso la rottura con lui e col suotipo di psicoanalisi. Il libro avvalora la grande importanzadell'influsso che la

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  • Spielrein esercitò sul pensiero di Jung e ciò, a mioparere, gli conferisce un grande valore umano e, nellamisura in cui attiene allo sviluppo della psicoanalisi,un'importanza storica unica.

    Il significato sia umano che storico di questi documentisarebbe molto maggiore se ci fosse concesso leggere lelettere che Jung scrisse alla Spielrein, di cui ci si dice nerimangano quarantasei. Ma, mentre gli eredi di Freudhanno accordato il permesso di pubblicare le lettere cheegli scrisse alla Spielrein, non così hanno fatto gli eredi diJung. Pertanto, tutto quello che sappiamo del contenutodelle lettere di Jung sta nei pochi, brevi passaggiaccuratamente velati e purtuttavia allettanti, citati daCarotenuto. Questi suscitano molta più curiosità diquanto non ne soddisfino. Ma, poiché non è difficileindovinare perché gli eredi di Jung non vogliano che ilpubblico apprenda dalle sue stesse parole di che generefurono la sua relazione e il suo comportamento con laSpielrein, la perdita, da questo punto di vista, non è moltogrande. Il diario di lei, le sue lettere a Freud e a Jung e ilcarteggio ormai pubblicato tra Freud e Jung consentonoun quadro sufficientemente chiaro della vicenda amorosatra Jung e la Spielrein e di ciò che Carotenutoappropriatamente chiama il tradimento della sua amatada parte di Jung.D'altro canto, la mancata concessione delle lettere diJung ci impedisce di asserire, per esempio, in che misurae a quale riguardo idee e formulazioni teoriche che siamogiunti a considerare il fondamento del sistema junghianonon appartengano in realtà, in tutto o in gran parte, allaSpielrein. La relazione di Jung con la Spielrein, che funon soltanto la sua musa ma anche, per molti aspetti, lasua collaboratrice e, in ogni caso, colei che lo assisténella sua evoluzione intellettuale nel corso degli anni incui formulò alcune delle sue teorie essenziali, fa pensareche il suo influsso su di lui sia stato di portata moltoampia. Senza queste lettere o altre informazioni per-tinenti, non possiamo, con qualche certezza, dire nientedi più.

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  • Ciò di cui disponiamo non lascia alcun dubbio sul fattoche Jung trovò in Sabina Spielrein la sua « anima », l'«immagine dell'anima », della donna nell'inconsciodell'uomo. In tal modo egli concepì la sua ideadell'importantissimo ruolo che l'anima ha nella vita di unuomo. Sabina Spielrein così, se non ne fu proprio lafondatrice, fu certo colei che offrì l'ispirazione per ilconcetto di Anima. Su tutto ciò molto troviamo nel libro diCarotenuto. Ma esso pone anche in rilievo il grandecontributo della Spielrein al sistema freudiano maturo.Pochi anni prima che Freud incorporasse nel suo sistemail concetto di istinto di morte e gli assegnasse un ruolocentrale, la Spielrein scrisse e pubblicò nello Jahrbuchfür Psychoanalytische und PsychopathologischeForschungen del 1912 il suo saggio embrionale sulladistruzione come causa della creazione in cui presentòper la prima volta, all'interno della struttura psicoanalitica,le sue idee sull'istinto distruttivo, o di morte, e il suo intri-cato e inestricabile rapporto coll'istinto sessuale. L'annoprecedente aveva presentato le idee che formano ilnucleo di questo saggio a Freud e al circolopsicoanalitico viennese.Riconosciuti alla Spielrein la sua profonda intelligenza,l'originalità del suo pensiero e il suo straordinario intuitopsicologico, che le consentirono di dare un importantecontributo al pensiero freudiano in un'epoca in cui ilsistema di Freud era compiutamente sviluppato, sembralogico supporre che ella contribuisse in modo ancor piùsignificativo al sistema di Jung, allora ai suoi inizi, in unperiodo in cui egli lavorava in stretto contatto con lei.Effettivamente le carte da poco scoperte presentate nellibro dì Carotenuto sembrano far pensare che quasi tutti iprincipali concetti junghiani siano, direttamente oindirettamente, dovuti alla Spielrein.Sembra, ad esempio, del tutto possibile che non solo ilconcetto di Anima, ma anche il concetto di « Ombra » —la personalità repressa, inconscia, autonoma — risalgaalla Spielrein o si sia sviluppato grazie alla sua relazionecon Jung. In una lettera a Freud, in cui Jung muove falseaccuse alla Spielrein, nel

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  • (2) Diario di una segreta simmetria,op. cit.,p. 72.

    (3) Ibidem.

    tentativo di porre in una luce migliore il suo com-portamento, egli dice di comprendere, a causa di ciò cheè accaduto, di aver avuto « un'idea totalmente inadeguatadelle mie componenti poligamo » e che, grazie a ciò cheha imparato, ora sa « dove e come appendere il diavoloper gli zoccoli ». Qui, parlando del diavolo dentro di lui,egli non fa che usare una parola che sta per « ombra ».Non sappiamo in che modo Jung parlasse di questiproblemi con la Spielrein, ne come lei ne parlasse a lui,ma possiamo presumere che i due si esprimessero conben maggiore libertà di quanto non facesse Jung quandoscriveva di queste cose a Freud.

    Non si sa chi dei due — Jung o la Spielrein — parlò perprimo del male all'opera in loro, ossia dell'Ombra.Carotenuto, partendo dallo studio delle lettere di Jung allaSpielrein non ancora in circolazione, si sforza di darel'impressione che tutti i principali concetti della psicologiajunghiana siano creazione personale di Jung. Ma ancheCarotenuto arriva quasi a presumere che molti deiconcetti di Jung siano, direttamente o indirettamente,dovuti alla Spielrein. Egli scrive:« Non mi sembra difficile pensare che in particolar modo le ipotesi dellaPersona, dell'Ombra e dell'Anima siano il distillato di quelle anticheesperienze ».

    (intendendo le esperienze vissute con la Spielrein). E piùavanti:« Ogni lettura attenta della descrizione fenomenologica dell'Anima edell'Ombra ci porta immediatamente a quegli anni lontani » (2)

    (della relazione con la Spielrein). Infine, egli cita un branotratto da una delle ultime lettere conosciute di Jung allaSpielrein, datata settembre 1919:« L'amore di S. per J. in ultimo ha reso conscio qualcosa che prima eglipresentiva solo in modo confuso, cioè una potenza che determina ildestino dall'inconscio; questo più tardi lo condusse a delle coseimportantissime » (3).

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  • Sicché quali che siano stati i contributi specifici dellaSpielrein o di Jung al sistema junghiano. Jung asserisce,e Carotenuto lo segue in questa opinione, che fu dallaloro storia d'amore che il sistema stesso trasse la suaorigine.L'importanza di queste poche, brevi citazioni dalle letteredi Jung rende consapevoli della perdita costituita dallaloro inaccessibilità. Allo stesso tempo, e perconseguenza, il rifiuto degli eredi di Jung a permettere lapubblicazione delle sue lettere alla Spielrein comporta uninquietante problema riguardo alla pubblicazione deldiario e delle lettere di lei. Da tutte le testimonianzedisponibili sembra che la Spielrein abbia lavorato comepsicoanalista in Russia fino a quando la Psicoanalisi fumessa al bando nel 1936. Lì morì, probabilmente nel1936 o '37, nel corso delle purghe staliniane. Ma avevauna figlia e anche tre fratelli minori ed è possibile chealcuni dei suoi eredi siano ancora in vita, particolarmentein quanto sappiamo che almeno uno dei suoi fratelliviveva fuori della Russia.Ma nulla dì ciò che viene detto nel libro fa pensare chesia stato fatto qualche tentativo di trovare i suoi eredi e diottenere il loro permesso per la pubblicazione delle suelettere e del suo diario. Felice come sono di poter leggeree quindi di riflettere su quanto le lettere e il diario rivelanotuttavia non posso fare a meno di essere costernato difronte al rispetto che uno psicoanalista junghiano, ilProfessor Carotenuto, mostra per la sensibilità degli eredidi Jung e all'assenza di una pari sensibilità quando sitratta degli eredi della Spielrein. Che le regole dellariservatezza vengano qui applicate in modo talmentediverso da quello riservato al famoso psicoanalista —che, in quanto terapeuta, ha molto minor diritto allariservatezza della sua paziente — sembra, a dir poco,scorretto.

    2.

    Cosa dire di uno dei motivi che hanno indotto gli eredi diJung a rifiutare il diritto di pubblicazione

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  • delle sue lettere alla Spielrein, e cioè della lororelazione? Carotenuto si da un gran da fare per con-vincere il lettore che la relazione di Jung con la Spielreinrimase platonica; i documenti, invece, suggeriscono conforza che non fu così. Ovviamente, uno psicoanalista nondovrebbe avere rapporti sessuali con le sue pazienti.Putroppo, ciò è qualche volta accaduto, conconseguenze regolarmente negative sia per il pazienteche per il terapeuta. A circa settant'anni di distanza, èrelativamente poco interessante se il grande amore checertamente Jung e la Spielrein provarono l'uno per l'altrafu consumato o no. Ciò che sembra ben più importante èse l'analista si sia comportato con la sua paziente-amante con rispetto e delicatezza o se si sia preoccupatounicamente della sua reputazione e niente affatto dellavulnerabilità psicologica della paziente che, trattandosidel suo terapeuta, non aveva alcuna difesa contro di lui.Ed è chiaramente evidente che Jung si comportò con laSpielrein in un modo scandaloso.

    La relazione rimase platonica o portò a rapporti sessuali?Nel settembre del 1910 la Spielrein confidava al suodiario:Invece la moglie, come dice lui stesso nel suo diario, (Jung aveva datoalla Spielrein il suo diario dicendo che nessuno all'infuori di lei e di suamoglie lo aveva mai letto) ha ben ponderato la sua scelta perché,nonostante lo amasse molto, pensava anche alla propria comodità enon desiderava un "ideologo vagabondo'. Sua moglie è protetta dallalegge, onorata da tutti, mentre io, che gli avrei dato tutto senza ilminimo riguardo per me stessa, vengo definita, nel linguaggio dellasocietà, come immorale, amante, forse maitresse'. Con sua moglie eglipuò farsi vedere in pubblico, mentre io devo nascondermi nell'ombra.Neanch'io, però, volevo che il nostro amore divenisse di dominiopubblico, in parte per rispetto a sua moglie e alla sua posizione sociale,in parte perché il 'sacrario' non venisse insudiciato (...) Egli in realtàvoleva introdurmi in casa sua, fare di me l'amica di sua moglie, macome si può capire, la moglie non poteva accettarlo... (4).

    Alla stessa data ella richiama i « momenti in cui stavonelle sue braccia e in cui ero capace di dimenticare tutto... ».

    93(4) Ibidem, p. 180.

  • Nell'ottobre del 1910, parlando di sé e di Jung, ella scrive:« Al tempo in cui cominciò il nostro idillio [Poesie] egli,aveva due bambine ... » (5). « Poesìe » (poesia) è laparola che ella usa per riferirsi a qualcosa della lororelazione che non vuole esprimere apertamente, ma icontesti in cui fa uso di questa parola rendono chiaro chesi riferisce a qualcosa di intimo, molto probabilmente alrapporto sessuale. (Senza accorgersene del tutto,Carotenuto suggerisce la stessa cosa nella sua nota sullapoesia in cui dice: « Con 'Poesie' bisogna congetturare unsignificato metaforico dì cui soltanto Jung e Sabina eranoa conoscenza. Un'analogia letteraria si trova in Proust.Swann e Odette usavano la metafora 'faire cattleya' peresprimere l'atto fisico del possesso » (6). Se Carotenutonon ritiene che "poesia" stia a indicare il rapportosessuale perché avrebbe scelto questo esempio perspiegare l'uso delle metafore? IncidentalmenteCarotenuto parla spesso della Spielrein come di Sabina,ma mai di Jung come di Carl, una mancanza diimparzialità che non solo è inelegante e fastidiosa, ma faanche insorgere il dubbio che la sua analisi non trattiquesti due personaggi in egual modo).Una lettura non prevenuta del materiale non permettealtra conclusione se non che la relazione della Spielrein edi Jung ebbe tutti i caratteri dell'amore e dell'intimità,laddove le asserzioni di Carotenuto che fu platonicadanno la sensazione che egli insista troppo. Ma ilproblema del punto cui essi arrivarono nel loro reciprocoamore, che ambedue apertamente ammisero,impallidisce fino a diventare insignificante se si considerala cialtronesca reazione di Jung quando il loro amoredivenne noto.

    Il carteggio Freud-Jung, alla luce di ciò che da questonuovo materiale apprendiamo sull'importanza dellarelazione di Jung con la Spielrein, ci porta decisamente apensare che fu probabilmente questa relazione cheindusse Jung a stabilire un contatto con Freud: essa fu ilprimo problema significativo che egli presentò a Freud,con l'affermazione esplicita

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    (5) Ibidem, p. 195.

    (6) Ibidem, p. 195 n.

  • di essere nella necessità di « abreagirla » — ossia, dialleviare le tensioni che gli causava — e di essere inveceincapace di farlo.Secondo le lettere tra Freud e Jung, il loro scambio iniziacon l'invio a Freud da parte di un perfetto sconosciuto,Jung, di una copia dei suoi studi sulle associazioni verbali.Il significato di questo fatto diverrà evidente alla luce di ciòche diremo più avanti sull'importanza delle associazioni alnome « Spielrein ». La primissima lettera tra Freud e Jungè un biglietto con cui Freud ringrazia Jung per avergliinviato il libro. Freud ricambia inviando a Jung unaraccolta di suoi brevi saggi, per cui Jung lo ringrazia a suavolta. Fin qui lo scambio di missive è educato e simantiene su di un piano professionale, per quantocordiale. Piuttosto contrastante è la seconda lettera diJung, datata 3 ottobre 1906, in cui egli introduceimprovvisamente un tema di tipo strettamente personale.Egli scrive:

    Devo abreagire su di Lei un'esperienza recente, a rischio di annoiarla.Sto applicando attualmente il Suo metodo alla cura di un'isteria. È uncaso difficile: una studentessa russa ventenne, ammalata da sei anni.Primo Trauma: verso il terzo-quarto anno di vita. La bimba vede il padreche percuote sul sedere nudo il fratello maggiore. Forte impressione. Inseguito è costretta a pensare di aver defecato sulla mano del padre. Dalquarto al settimo anno continui tentativi di defecare sui propri piedi,compiuti nel modo seguente: si siede per terra tenendo un piederipiegato sotto il corpo, preme il calcagno contro l'ano e cerca didefecare e, al tempo stesso, di impedire la defecazione. In questo modofrena più volte l'evacuazione anche per due intere settimane! Non socome sia arrivata a questa storia stranissima; si trattava, così pare di unfatto di carattere assolutamente pulsionale, accompagnato da unadeliziosa sensazione di orrore. In seguito questo fenomeno è statosostituito da una masturbazione intensa.Le sarei estremamente grato se volesse comunicarmi in poche parole laSua opinione su questa storia (7).

    Con questo la lettera termina. Così il coinvolgimento conla Spielrein è il tema che permette a Jung di aprire per laprima volta in modo più personale i suoi sentimenti aFreud. Non c'è molto da dire sul fatto che Jung chieda a

    95(7) Lettere tra Freud e Jung, Torino,Boringhieri, 1974, p. 7.

  • Freud dei commenti sul primo caso che sta trattando colmetodo freudiano e, da un punto di vista generale, nonsarebbe strano che egli non riferisca il nome dellapaziente, per quanto nomi di pazienti venganoliberamente citati nelle lettere successive. Ma, nel casodella Spielrein, il fatto che Jung non citi il suo nome inquesta lettera pone alcuni problemi particolari, chepossono essere molto indicativi.

    Oltre al fatto che Jung non riferisce nella sua lettera ilnome della Spielrein, ci sono almeno altri due elementiche attirano l'attenzione: le affermazioni di Jung secondocui ha bisogno di abreagire un'esperienza molto recentee non riesce a farlo. All'epoca in cui scrisse questalettera, Jung conosceva la Spielrein da più di due anni,per cui la ragione del suo bisogno di abreagire nonpoteva risiedere nella natura della storia passata di lei(che egli descrive) poiché questa difficilmente potevacostituire un'esperienza recente. Da quello che sappiamodel legame intimo, probabilmente sessuale, di Jung conla Spielrein, è logico supporre che questo ebbe il suo cul-mine proprio al tempo in cui Jung ricercò un rapporto conFreud iniziando una corrispondenza con lui, perché soloallora poteva essersi data un'esperienza recente chenecessitasse di abreazione. Poiché questa esperienza siverificò nel corso del primo o di uno dei primi tentativi diapplicare il metodo di Freud al trattamento di unpaziente, è comprensibile che Jung cercasse l'aiuto diFreud in quella che per lui era una situazione moltodifficile.È a questo che egli allude quando descrive la Spielreincome un « caso difficile », mentre, in realtà, paragonato aquelli della maggioranza dei pazienti in cura presso ilBurghölzli, il suo era un caso relativamente semplice:non solo poteva vivere a casa sua, in città, ma, ciò che èmolto più importante a questo riguardo, poteva ancheproseguire con successo i suoi studi in medicina. Questoè un punto che non viene toccato nella lettera di Jung aFreud, anche se avrebbe fatto apparire il caso dellaSpielrein sotto una luce molto diversa. Così, ella era uncaso molto

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  • difficile solo a causa del coinvolgimento erotico di Jungcon lei.Malgrado il bisogno dichiarato di abreagire, Jung non erain grado di farlo; e nemmeno parlò, in questa lettera,della natura del suo coinvolgimento con la Spielrein.Così, fin dall'inizio del suo rapporto con Freud, non potéarrivare ad ammettere l'importanza del sesso nellerelazioni umane e nella nevrosi. È per questo che ioritengo che la Spielrein ricopra un ruolo così importantenella relazione tra Freud e Jung:la relazione che Jung aveva con lei lo spinse, dapprima,a richiedere l'aiuto di Freud, e la sua incapacità adammettere apertamente che un coinvolgimento sessualetendeva all'abreazione presagì il problema al cuiproposito si verificò la rottura finale con Freud. Comeavviene così spesso nelle relazioni psicologichecomplesse, la fine era evidente già nell'inizio.

    Jung, il cui interesse principale era stato per le as-sociazioni verbali, avrebbe dovuto rendersi conto di starnascondendo a Freud un'informazione essenziale sulcaso che stava descrivendo non rivelando il nome dellaSpielrein, nome che è significativo in un caso i cuisintomi centrali sono dati dall'idea di defecare sul padre,di insudiciarsi e di impedirsi di farlo.Il nome — specialmente il loro nome — ha un significatoparticolare per i bambini piccoli. Il nome è un importantepunto di ancoraggio nello sviluppo dell'individualità: è unovvio legame con la propria famiglia. Ma, se si presta aquesta interpretazione, allora può anche essereconsiderato come uno speciale messaggio del destino alfanciullo. Il nome tedesco « Spielrein » consiste dellacombinazione di due parole molto comuni, Spiel e rein.La prima può essere sia un sostantivo, che significa «gioco », che l'imperativo del verbo « giocare ». Laseconda è un aggettivo o avverbio che significa « pulito». Combinate insieme, le due parole portano aun'esortazione, specialmente nel caso di un bambino, afare giochi puliti. Anche se gli Spielrein vivevano inRussia, essendo ebrei e colti, erano certamente alcorrente del signi-

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  • ficato tedesco del loro nome, poiché la maggior partedelle famiglie è interessata a ciò che il proprio nome vuoldire. Non solo, ma il fatto che gli Spielrein portassero lafiglia nella Svizzera tedesca per farla curare e chetenessero con facilità una corrispondenza in tedesco conJung fa capire che parlavano questa linguacorrentemente. È difficile credere che Jung, il cuiprincipale interesse a quell'epoca era per lo studio delleassociazioni verbali, non fosse conscio di ciò che dovevaaver significato, per una fanciulla, portare un nome cheimponeva di mantenersi pulita, mentre per molti anni ilsuo sintomo più importante, e tale da interferire con lasua capacità di condurre la vita normale di un bambino,era stato un'estenuante ambivalenza verso i giochi puliti,o il mantenersi puliti, ambivalenza che si esprimeva neisuoi tentativi di defecarsi addosso e di impedirsi di defe-care totalmente.Dovremmo ricordare a questo punto che, all'epoca in cuiSabina Spielrein era una fanciulla, non si parlava mai coni bambini di questioni sessuali, certamente non nel casodì persone appartenenti alla buona borghesia quali eranoi suoi genitori, mentre invece si faceva uso di qualchecirconlocuzione. A quel tempo, quando una bambina sitoccava i genitali, come fa la maggior parte di bambini, ilrimprovero tipico era « non fare cose sporche ». Perquesto motivo, portare il nome Spielrein, con la suaimplicita esortazione a fare giochi puliti, potrebbe esserestato un fardello particolarmente difficile da sopportareper una fanciulla limpida e sensibile quale, da tutto ciòche sappiamo di lei, deve essere stata Sabina Spielrein.Questa esortazione a non essere sporchi, o a non farequalcosa di sporco, veniva rivolta ai bambini cosìfrequentemente nei paesi di lingua tedesca che èprobabile sia stata usata anche nell'educazione di Jung,tanto più che suo padre era un severo pastore dicampagna. In tal caso, tutte le volte che usava, o gliveniva in mente, il nome della Spielrein, Jung, sentendodi star già « giocando sporco » con lei, venivaraccomandato, come lo era stato già da bambino, di nonfare giochi o cose sporche. Questo può avergli

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  • impedito di dire a Freud il suo nome, tanto più che i suoisintomi — e i suoi sentimenti per lei — rendevano questonome tanto significativo e allo stesso tempo rivelatore.

    Non sappiamo quando esattamente Jung e la Spielreindivennero consci del loro profondo, reciproco amore, oquando gli dettero aperta espressione e in quale forma.Carotenuto, basandosi sulle lettere di Jung, concludeche, all'inizio del 1908, questi sapeva quanto fosseprofondamente innamorato della Spielrein, ma poiché,secondo Carotenuto, è solo da allora che datano lelettere ancora esistenti da lui inviatele, non abbiamoalcuna informazione su quali siano stati i suoi sentimentipiù di un anno prima, quando scrisse la sua secondalettera a Freud esprimendo il bisogno di abreagirequalcosa riguardo a lei. Ma, ammettendo che aquell'epoca non avesse ancora un'aperta relazionesessuale con lei — avendola da quel momento e per piùdi due anni intensamente frequentata e avendola nonsolo curata, ma anche invitata a partecipare ai suoiesperimenti — non è logico presumere che, quale chefosse allora la loro relazione dichiarata, Jung possaessersi sentito profondamente, e potenzialmente anchesu un piano sessuale, attratto da lei? Tanto più che, circaun anno dopo, Jung, senza nominarla, scrive a Freudche il più grande desiderio di una delle sue pazienti è diavere un figlio da lui. Poiché egli era sposato e padre,una relazione sessuale con lei sarebbe stata illecita:situazioni come questa evocano facilmente nell'inconsciole ingiunzioni ricevute nell'infanzia.Jung non qualifica questa paziente come quella « difficile» di cui aveva già scritto e di nuovo nascondeun'importante informazione: il nome prescelto per il figlioardentemente desiderato. Dal diario della Spielreinsappiamo che si consumava dal desiderio di dare a Jungun figlio di nome Siegfried e della sua idea che questobambino avrebbe colmato il divario tra la sua naturaebrea e quella ariana di lui. In una successiva lettera aJung, ella mette questa idea direttamente in relazione alrapporto di Jung con

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  • Freud: « Il mio problema di Sigfrido potrebbe, peresempio, sfociare tanto in una creatura reale, che in unacreatura simbolica ariano-semitica, per esempio unacreatura originata dall'unione degli insegnamenti suoi e diquelli di Freud » (8). Così, nella sua mente, la suarelazione con Jung era parallela a quella di lui con Freuded ella scrive di questo in un modo che fa pensare cheJung fosse piuttosto vicino a queste idee.Non sappiamo come Jung reagisse al desiderio dellaSpielrein non solo di avere un figlio da lui e di chiamarloSiegfried, ma anche di fare del figlio un simbolo dell'unionedelle sue idee e di quelle di Freud. Dato che la Spielrein eJung erano molto presi da Wagner e avevano frequenticonversazioni sul grande significato della sua opera perloro, non è possibile che non sapessero che Siegfried è ilfiglio di Siegmund. E, poiché Siegmund era il nome diFreud, la Spielrein desiderava un figlio di cui Jung sarebbestato il padre carnale, ma il cui nome faceva pensare che ilpadre spirituale fosse Freud. Questa idea era moltoallettante per la Spielrein, ma probabilmente moltosgradevole per Jung: motivo sufficiente perché Jung nonrivelasse a Freud che la paziente che desiderava unbambino da lui era ebrea e che aveva intenzione di dare albambino il nome Siegfried.C'erano altre forti ragioni per cui il desiderio della Spielreindi avere questo bambino deve avere provocato in Jung lanascita di intensi sentimenti negativi, o almenoambivalenti. Egli era consapevole di essere tantoimportante per Freud per il fatto che, attraverso la suapersona e la sua influenza, poteva ottenere per lapsicoanalisi « ebrea » di Freud l'accettazione da parte delmondo ariano. Freud non aveva mai nascosto queste suesperanze. Così, era comprensibile, e probabilmenteprevedibile, che per reazione a questastrumentalizzazione, Jung alcuni anni dopo sviluppasse lasua psicoanalisi non-ebrea, una reazione che, sempre piùtardi, quando giunse il momento opportuno, può avereindotto Jung ad abbracciare alcune idee di Hitler (9).

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    (8) Diario di una segreta simmetria,op. cit.,p. 143.

    (9) Su questo problema si

  • 101

    veda Aniela Jaffé, « C. G.Jung e il Nazionalsocialismo», Rivista di psicologiaanalitica, anno 4° n. 1, Marzo1973, pp. 219-237.

    Ma l'atteggiamento di Jung nei confronti dell'ebraismo eramolto complesso perché l'ebraismo, soprattutto nelledonne, esercitava su di lui anche un fascino. Più avanti, inuna lettera a Freud, la Spielrein fece delle riflessioni suquesto punto, basandosi sulle informazioni che Jungdoveva averle dato al tempo della loro grande intimità.Jung le disse che sua cugina Helene Preiswerk — con cuiaveva condotto alcuni dei suoi esperimenti psicologici(descritti dettagliatamente nella sua tesi di laurea, in cui lachiama « S. W. ») e che sembra egli abbia, forse senzaesserne consapevole, amato — pretendeva di essereebrea. Jung, nella lettera a Freud in cui per la prima voltacita il nome Spielrein, stabilisce un nesso tra la suainfatuazione per questa ragazza, che aspiravaall'ebraismo, e la relazione con la Spielrein. Qui egliscrive: « Allora l'ebrea riemerse in un'altra forma, ossianelle sembianze della mia paziente » (cioè dellaSpielrein).Poco prima del marzo 1909 la relazione sentimentale traJung e la Spielrein divenne nota. Qualcuno, con tuttaprobabilità la moglie di Jung, scrisse alla madre dellaSpielrein una lettera anonima avvertendola che larelazione poteva rovinare sua figlia e chiedendole di porvitermine. Tutto ciò veniamo a saperlo dal diario dellaSpielrein e dalle sue lettere a Freud. Ma, prima che Freudvenisse a sapere qualche cosa su tutto questo, o che lapaziente in questione era quella di cui Jung già due voltegli aveva parlato per lettera, questi gli scrisse, il 7 marzo1909 che « una paziente che anni fa ho strappato conestrema dedizione a una gravissima nevrosi ha deluso lamia fiducia e la mia amicizia nel modo più offensivo che sipossa immaginare. Mi ha provocato un orribile scandalounicamente perché ho rinunciato al piacere di darle unfiglio ». E ciò malgrado lo scandalo fosse stato creatodalla persona che aveva scritto alla madre della Spielrein,non da lei. Lo stesso Jung, pochi mesi più tardi, loammise con Freud, che era stato già da allora tenuto alcorrente dei fatti dalla Spielrein.

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    Sfortunatamente, proprio le parole che più di ogni altradefiniscono la natura della relazione di Jung con questapaziente sono tradotte impropriamente, il che èparticolarmente spiacevole in quanto Carotenuto fa delleparole « unstinting effort » (« estrema dedizione ») (10) iltitolo del capitolo in cui discute di questi fatti. Jung, inrealtà, scrisse: « eine Patientin, die Ich vor Jahren mitgrösster Hingabe aus schwester Neurose herausgerissenhabe ... ». Le parole tedesche mit grösster Hingabe sonoerroneamente tradotte con « with unstinting effort ». Anchese non sarebbe scorretto tradurre le parole tedesche usateda Jung con « with unstinting devotion » o « with greatestdevotion », non si sarebbe adeguatamente fedeliall'originale poiché con queste espressioni non si rendeappieno il significato della parola Hingabe che significa «resa ». Hingabe viene usato con la massima frequenzaper indicare la resa sessuale. Sicché, le parole usate daJung, nel momento in cui esplicitamente si limitano adaffermare il grado estremo di dedizione con cui si è datoalla cura di questa paziente, implicitamente, attraversol'uso comune della parola Hingabe, fanno pensare, oalmeno alludono, alla natura sessuale del suo interesseper lei.Non si possono muovere appunti a Carotenuto, in quantoitaliano, per la sua fuorviante traduzione o per non averericonosciuto il significato psicologico del nome Spielrein. «Unstinting effort » è usato anche nella traduzione ufficialeinglese del carteggio Freud-Jung. Ma almeno nel testo delcapitolo intitolato « Unstinting Effort » si ricorda che « Jungspeaks of unstinting effort [grösster Hingabe, literally"greatest devotion"] » (11). Così o Carotenuto o chi hatradotto il libro in inglese erano consapevoli che «unstinting effort » distorce il significato che Jung tentava diesprimere. La traduzione « greatest devotion » elude leconnotazioni sessuali della parola usata da Jung, maalmeno è più vicina all'originale tedesco di quanto non sia« effort », che sarebbe stata una traduzione fedele seJung avesse detto di aver lavorato con questa pazientecon grösster Anstrengung, espressione che indicaun'azione deliberata e coscien

    ti 0) « Unstinting effort » e «estrema dedizione » sono letraduzioni ufficiali inglese eitaliana dell'originale tedesco« grösster Hingabe ». Siveda: The Freud/JungLettere, Londra, The HogarthPress and Routiedge &Kegan Paul, 1974, p. 207;Lettere tra Freud e Jung, op.cit., p. 223.

    (11) A secret symmetry, op.cit., p. 160.

  • (12) Lettere tra Freud eJung, op. cit., p. 248.

    te. D'altra parte Hingabe denota un profondo coin-volgimento emotivo e fa pensare, contrariamente al-l'opinione di Carotenuto, che questo fosse di naturasessuale.Ciò che è più interessante è che Freud non reagì all'usoche Jung faceva della parola resa o ai suoi discorsisull'essersi negato il piacere del rapporto sessuale, anchese, poche frasi prima, egli aveva descritto il suoatteggiamento verso la paziente come della massima resa.Questo avrebbe dovuto essere sufficiente a permettere aFreud di indovinare la vera natura della relazione di Jungcon la sua paziente tanto più che, come egli scrisse aJung, gli era stato detto da Muthman, uno psichiatrasvizzero, di « una signora che si è presentata come lavostra amante » — a meno che Freud non preferisse nonvedere piuttosto che mettere a repentaglio il suo rapportocon Jung.

    Profondamente ferita dal comportamento di Jung neiconfronti suoi e di sua madre, Sabina Spielrein scrisse aFreud per chiedergli un colloquio. Dapprima Freud rifiutò,non volendo che nulla interferisse col suo rapporto conJung, che era per lui tanto importante. Perché Jungdoveva essere il tramite ariano tra il mondo esterno e lapsicoanalisi che, Freud sperava, egli avrebbe resaaccettabile, liberandola della taccia di ebraismo che le eraattribuita in quanto sia lui che i suoi più stretti collaboratorierano ebrei. Così, nemmeno Freud fu molto leale nei suoirapporti con la Spielrein. Nella sua lettera a Jung del 7giugno 1909 Freud scriveva:« Credo di avere inteso il Suo telegramma, [Non ne conosciamo ilcontenuto, ma Jung deve avere informato Freud su alcuni aspetti dellasua relazione con la Spielrein, poiché Freud, non sapendo comerispondere alla lettera della Spielrein, gli aveva chiesto ragguagli] laspiegazione coincideva con la mia ipotesi. Dopo il telegramma ho dunquescritto una lettera alla Spielrein, in cui facevo l'ingenuo, come se avessida giudicare l'offerta di una seguace troppo entusiasta... » (12).

    Ma la Spielrein non cedette. Poiché Freud le rifiutava

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    il permesso di presentargli il suo caso di persona, gliscrisse l'11 giugno 1909:II Dr. Jung quattro anni e mezzo fa era il mio medico, poi divenne unamico e in seguito « poeta », cioè amante. Alla fine mi conquistò e tuttoandò come dì solito accade nella « poesia ». Egli predicava la poligamia,sua moglie sarebbe stata d'accordo, ecc. ecc. Ma mia madre ricevetteuna lettera anonima, scritta in ottimo tedesco, nella quale si diceva disalvare sua figlia che avrebbe potuto essere rovinata dal Dr. Jung. Lalettera non poteva essere stata scritta da uno dei miei amici dato che nonne avevo parlato con nessuno e abitavo sempre molto lontano da tutti glistudenti. Il sospetto si indirizzò verso sua moglie (?). In breve, mia madregli scrisse una lettera commovente sottolineando che egli aveva salvatosua figlia e certamente ora non voleva rovinarla, scongiurandolo di nonoltrepassare i limiti dell'amicizia (13).

    La veridicità del resoconto della Spielrein è attestata dallalettera di Jung a Freud del 21 giugno 1909, in cui egliscrive: « Deploro comunque le colpe che ho commessoperché sono in larga misura colpevole ». Più avantiaggiunge: « II mio modo d'agire è stato una bassezza ... »(14). Jung scrisse anche alla madre della Spielrein, inquesti termini:

    « .... da medico le sono diventato amico poiché ho smesso di tenere indisparte i miei sentimenti. Potevo abbandonare facilmente il ruolo dimedico perché non mi sentivo impegnato come tale, non avendo maipreteso un onorario. È quest'ultimo che segna chiaramente i limiti ai qualiè sottoposto il medico. Lei capirà che è impossibile per un uomo e unaragazza avere alla lunga soltanto rapporti d'amicizia, senza che a uncerto punto subentri qualche altra cosa. Ma in fondo cosa potrebbeimpedire ai due di accettare le conseguenze del loro amore? Un medicoe la sua paziente invece possono parlare di qualunque intimità per untempo illimitato e la paziente può aspettarsi dal medico tutto l'amore e lacura di cui ha bisogno. Il medico però conosce i suoi limiti e non livarcherà mai, perché è pagato per la sua fatica. E questo gli pone lanecessaria limitazione.Pertanto, per rimanere nella posizione di medico, come Lei desidera, Lepropongo di fissare un adeguato onorario per le mie prestazioni. Inquesto modo Lei sarà assolutamente sicura che io rispetterò in ogni'circostanza il mio dovere di medico. Come amico di Sua figlia, invece, sidovrebbe lasciare al destino quello che succederà, poiché nessuno puòimpedire a due amici di fare quello che desiderano. Spero, cara e stimataSignora, che Lei mi capirà e comprenderà che in tutte queste cose non

    (13) Diario di una segretasimmetria, op. cit., p. 151.

    (14) Lettere tra Freud e Jung, op.cit.,p. 254.

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    (15) Diario di una segretasimmetria, op. cit., pp. 151-152.

    (16) Lettere tra Freud e Jung, op.cit.,p. 252.

    c'è alcuna bassezza, ma solo l'esperienza e la conoscenza di sé. il mioonorario è di Fr. 10 per consultazione » (15).

    La dichiarazione di Jung che, nella sua qualità di medico,sentiva che, in quanto non pagato per le sue prestazioniprofessionali, il ruolo di terapeuta non poneva alcun limiteal suo comportamento, è imperdonabile. Carotenuto diceche questo passaggio sembra « sfuggire a ognicomprensione », il che significa prenderla più che allaleggera. (Si dovrebbe aggiungere che, secondo ilresoconto della Spielrein, i suoi genitori pensarono cheJung, in quanto dipendente del Burghölzli, l'ospedale incui ella era stata sua paziente e ancora veniva curataambulatoriamente, non potesse accettare pazienti privatie pertanto, in luogo del denaro, gli avevano offertocontinui regali). Per quanto Freud venisse a sapere daquesta lettera della situazione impossibile in cui laSpielrein era stata messa dal comportamento di Jung,continuò a rifiutarsi di incontrarla e a fingere con lei. Loapprendiamo dalla lettera che Freud scrisse a Jung il 18giugno, in cui diceva: « Ho risposto [alla seconda letteradella Spielrein] in modo straordinariamente saggio epenetrante, facendo le viste d'indovinare la situazionereale in base a tenui indizi, come Sherlock Holmes (cosache naturalmente doveva riuscirmi dopo le Suecomunicazioni), e le ho suggerito una dignitosaliquidazione, per così dire endopsichica, di tutta lafaccenda » (16).Nella lettera del 21 giugno 1909, Jung finalmenteammette di aver ingannato la Spielrein. In questa letteraegli deplora « le colpe che ho commesso perché sono inlarga misura colpevole delle eccessive speranze della miaex paziente » e così continua:

    Preso dalla falsa persuasione d'essere quasi la vittima delle insidiesessuali della mia paziente, scrissi a sua madre che io non erol'appagatore della sessualità di sua figlia, ma semplicemente il medico,per cui doveva liberarmi di sua figlia. Considerando il fatto che ancorapoco tempo prima la paziente era mia amica, che godeva della mia largafiducia, il mio modo d'agire è stato una bassezza suggerita dalla paura,cosa che, molto a malincuore, confesso a Lei in quanto padre. Ora vorreipregarla ancora di un grande favore, cioè di voler comunicarebrevemente

  • alla signorina Spielrein che Lei è ora pienamente al corrente dellafaccenda e che io L'ho informata anche e specialmente della lettera aisuoi genitori, che è la cosa che più depreco. Tengo molto a dare questasoddisfazione alla mia paziente, e a che Lei ed essa conoscano la miaperfect honesty [ì7).

    Nello stesso paragrafo Jung parla della Spielrein siacome di una paziente del passato che di una pazienteattuale. Infatti, quando parla della loro vicenda sen-timentale la chiama la sua ex paziente, ma quandochiede a Freud di scriverle e di convincerla della suaonestà nell'avergli rivelato tutto (dopo che la Spielrein gliaveva scritto due volte) la chiama la sua paziente. Eglievidentemente pensava che Freud, per non interferirenella relazione paziente-terapeuta, si sarebbe astenutoda ulteriori contatti con lei. Jung cercava in tal modo diimpedire alla Spielrein di incontrare Freud, affermandoche non ce ne sarebbe stato alcun motivo dal momentoche Freud era già stato informato di tutto da lui. CosìFreud non sarebbe venuto a sapere che, nonostante lesue dichiarazioni di « perfect honesty », c'erano molte piùcose in gioco di quante Jung ne avesse ammesse.Quanto a quelle due parole, scritte in inglese e travirgolette, in una lettera per il resto interamente intedesco, esse sembrano un'inconscia ammissione che inquella lettera la « perfect honesty » era un elementoestraneo.La lettera contiene varie manifestazioni di disonestà:omissioni e, forse, istigazioni. Una sta nel dare a Freudl'impressione che la sua lettera alla madre di SabinaSpielrein fosse stata un atto spontaneo, laddove fu scrittasolo in risposta alla richiesta della madre di noncontinuare a corrompere sua figlia. Inoltre egli nonrivelava che la madre della Spielrein aveva scritto inrisposta a una lettera (che sia Carotenuto che SabinaSpielrein suppongono fosse della moglie di Jung) in cui leveniva rivolta la richiesta di interrompere la relazione diJung con sua figlia. Infine, Jung non rivelava la parte piùscandalosa della sua lettera ai genitori della Spielrein incui dichiarava che una relazione sessuale con la suapaziente era semplicemente naturale finché non venivapagato

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    (17) Ibidem, p. 254.

  • per la terapia, mentre, se avesse riscosso un onorario,non avrebbe avuto luogo una relazione amorosa.

    Per quanto Freud tentasse, come abbiamo visto, dicoprire Jung, il tradimento da parte di Jung di unapersona che aveva amato, che ancora lo amava e chenon gli aveva dato alcun motivo per diventarle ostile, deveaverlo turbato. Nel gennaio del 1913, quando era ormaievidente che la rottura con Jung era inevitabile, Freudscrisse alla Spielrein: " II mio giudizio su di lui [Jung] ècambiato molto da quando ricevetti da Lei la prima lettera» (18), ma non ci informa se, quando e in che misuraquesta prima lettera avesse contribuito al suocambiamento di opinione.Si dovrebbe ricordare un altro fatto a proposito delle falseaccuse che Jung mosse alla Spielrein nella sua lettera del7 marzo 1909, dopo essere venuto a sapere dalla madredi lei che la relazione era stata scoperta. Avendo appresodalla risposta di Freud che Muthman sapeva che era lasua paziente a dichiarare di essere la sua amante, fuchiaro a Jung che stava per scoppiare uno scandalo.Nello stesso mese Jung rassegnò le dimissioni dal: nonsappiamo perché, ne esattamente in che data. Ma, poichéle presentò nel marzo 1909, sembra logico supporre chesperava di prevenire lo scandalo, che sarebbe statoancora più grosso se fosse stata divulgata la sua letteraalla madre della Spielrein in cui dichiarava che per luil'avere o no relazioni sessuali con una paziente in curapresso il Burghölzli dipendeva dall'essere pagato o no perla terapia. Considerata la rigorosa moralità degli svizzeri,ciò avrebbe portato alla destituzione dalla posizione diresponsabilità che occupava presso questa famosaistituzione.

    3.

    II primo incontro tra Freud e Jung, dopo che Freud eravenuto a sapere della Spielrein, avvenne il 20 agosto1909, il giorno prima della partenza per gli

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    (18) Rivista di psicologiaanalitica, n. 25/82, op. cit., p.204.

  • Stati Uniti. Quel giorno, durante il pranzo, Freud ebbeuno dei due svenimenti di cui fu vittima in presenza diJung e di cui attribuì la causa alla loro relazione. Inquesta circostanza, Freud disse di essere svenuto perreazione ai desideri di morte che Jung nutriva per lui. CheJung, consapevolmente o meno, possa avere avuto similidesideri di morte è del tutto possibile perché la suaposizione di successore, erede e, quasi, figlioprimogenito adottivo, in cui Freudlo aveva costretto, contrastava coi suoi desideri diindipendenza dalla figura paterna. Ciò creava unasituazione edipica che, secondo le teorie e le convinzionidì Freud, doveva condurre a desideri di morte. D'altrocanto, le situazioni edipiche che conducono a desideri dimorte sono così frequenti che, se la reazione dovesseessere quella di svenire, la gente sverrebbe a dritta e amanca. Sembra molto più probabile che lo svenimento aeziologia psicogena siail risultato di dinamiche appartenenti a colui che sviene,come conseguenza dello sforzo di impedirsi di dire o farecose che egli desidera fare ma che si sente costretto anon fare. Quando, a Monaco, nel novembre 1912,all'epoca in cui la loro relazione si stava approssimandoalla rottura, svenne per la seconda volta in presenza diJung, Freud spiegò che « naturalmente, la parteprincipale l'hanno ... sentimenti repressi ... diretti controJung ». Pertanto, si può ritenere che responsabile delprimo svenimento sia stata la stessa costellazioneemotiva,Ad ogni modo, la spiegazione che Freud dette al fatto diessere svenuto la prima volta che i due si incontravano,dopo che la relazione con la Spielrein era stata svelata,fa pensare che la cosa avesse scosso la fiducia di Freudnei riguardi di Jung ed evocato paure consce e ìnconsceche Jung potesse tradire il suo pseudopadre come avevatradito la sua innamorata. Comunque sia, Jung riferisceche sulla nave egli fu per la prima volta disgustatodall'atteggiamento autoritario di Freud nei suoi riguardi.Jung scrive che Freud gli espose un suo sogno, che luitentò di interpretarlo e che, a questo scopo, chiese aFreud di aggiungere qualche dettaglio della sua vita

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    (19) Ricordi sogni riflessioni diC. G. Jung, raccolti ed editi daAniela Jaffé, Milano, IISaggiatore, 1965, p. 185.

    privata. « A queste parole Freud mi guardò sorpreso, conuno sguardo carico di sospetto, e poi disse:"Non posso mettere a repentaglio la mia autorità!' Laperse in quel momento » (19). Poiché queste parolefurono scritte molti anni dopo gli avvenimenti descritti,faremmo bene ad accettare questa storia con notevolecautela. Perché, se Freud in quella circostanza perseveramente tutta la sua autorità su Jung, allora le molteespressioni di profondo rispetto presenti nelle lettere chequesti gli scrisse nei pochi anni successivi sarebberofalse.

    Ricordo questo incidente solo perché mostra con quantaintensità Freud reagì allorché Jung richiese informazionisulla sua vita privata. Esso può avergli ricordato in qualmodo Jung si era comportato quando era stata in gioco lasua vita privata. Jung, d'altro canto, avrebbe potutoessere più incline a perseverare nel suo rispetto perl'autorità di Freud se questi fosse stato più severo verso ilsuo comportamento nei confronti della Spielrein e nonfosse stato connivente con lui nell'ingannarla, dato chenon sembrano esserci dubbi sul fatto che, in seguito, Jungsi sentì in colpa per il suo comportamento. Ma queste,naturalmente, sono solo supposizioni.Ciò che invece sappiamo con certezza è che, dopo cheJung comprese di aver fatto male ad accusare laSpielrein, tra di loro ebbero luogo alcune scenetempestose. Nell'abbozzo di una lettera a Freud, laSpielrein racconta come, senza sapere quel che stavafacendo, in un impeto di disperazione perché l'avevadiffamata, colpì Jung in viso e come, anche stavoltasenza sapere cosa intendesse fare, tenesse nella manosinistra un coltello. Jung le afferrò la mano e lei cominciòa sanguinare: la mano e l'avambraccio sinistro eranocoperti di sangue. Per riprendere il controllo — scrive laSpielrein nell'abbozzo della lettera successiva a Freud (12giugno 1909) — ella partì da Zurigo per andare incampagna, dove le giunsero due lettere di Jung. Una diesse diceva che egli avrebbe abbandonato la città nelgiorno del loro appuntamento successivo perché ritenevache quel giorno fosse

  • meglio non si incontrassero. « In questo modo l'av-venimento doloroso si aggiusterà meglio ». Nell'abbozzodella stessa lettera, la Spielrein scrive che, nonostantetutto l'accaduto, ella ama ancora Jung.

    Nel frattempo la madre della Spielrein, a seguito dellalettera di Jung, si precipitò a Zurigo per avere con lui unaspiegazione definitiva. Jung, dapprima, rifiutò di vederla.A quanto sembra, lei minacciò di rivolgersi al ProfessorBleuler, che era a capo del Burghölzli, e pertanto era ilsuperiore dì Jung, ma non lo fece per non aggravare loscandalo. Tuttavia, sembra che alcune settimane dopo lecose si siano accomodate: la relazione tra Jung e laSpielrein continuava. Lei lavorava alla sua tesi di laureasotto la supervisione di lui e sembra che abbianocontinuato a incontrarsi regolarmente.Veniamo poi a sapere che la Spielrein avrebbe dovutopresentare una relazione al Congresso della Societàpsicoanalitica che si sarebbe tenuto a Weimar nel 1911ma, secondo Carotenuto, ella trovò un pretesto «psicosomatico » per non partecipare. Anche se dichiaradi esserne informato da una lettera di Jung alla Spielrein,Carotenuto non dice quale fu questo cosiddetto pretesto,sebbene questo non tradirebbe il contenuto della letterapiù di quanto non abbia già fatto e ci permetterebbe dicomprendere meglio i sentimenti che la Spielrein nutrivaper Jung a quel tempo.Da una lettera di Freud a Jung veniamo a sapere chenell'ottobre del 1911 Sabina era a Vienna, dove rimasealmeno fino al marzo 1912, quando partì per Berlino.Mentre era a Vienna, la Spielrein partecipava agli incontridel gruppo di Freud e divenne membro regolare dellaSocietà psicoanalitica freudiana. Il 12 novembre del1911, Freud scrive a Jung che « la Spielrein, durantel'ultima seduta, ha preso per la prima volta la parola ed èstata molto intelligente e ordinata ».È interessante la risposta di Jung a questo commento. Lasua lettera del 14 novembre 1911 comincia con questeparole:

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    (20) Lettere tra Freud e Jung,op. cit., pp. 494-495.

    (21) Ibidem, p. 504-505.

    (22) Ibidem, p. 506.

    « La ringrazio assai per la gentilissima lettera che ho appena ricevuto. Ètuttavia assai opprimente per me che Lei scenda in campo anche nellasfera della psicologia della religione. Lei è un concorrente pericoloso, sevogliamo parlare di concorrenza. Penso comunque che sia inevitabile, eche non si possa trattenere qualcosa che è naturale, così come nonbisogna fare niente per cambiare questa situazione. La nostra diversitàpersonale fa sì che anche il nostro lavoro sarà molto diverso » (20).

    Ciò chiaramente allude al loro comune interesse per lapsicologia della religione, ma, dato il profondo coin-volgimento di Jung con la Spielrein che, come egli avevaappreso dalla lettera di Freud, era diventata un membrorispettato del gruppo freudiano, può avere a che fare conuna pericolosa rivalità di Freud non solo in riferimento allareligione, ma anche in riferimento alla Spielrein.Nella sua risposta Freud ribadisce ancora una volta la suastima per la Spielrein affermando categoricamente: « IIlavoro della Spielrein non può certamente spettare cheallo 'Jahrbuch' » (di cui Jung era direttore). Due settimanedopo egli scrive: « La Spielrein ha letto ieri un capitolo delsuo (...) lavoro [si trattava del saggio in cui sviluppava lesue idee sul l'istinto di morte] e a ciò è seguita unadiscussione assai istruttiva. A me sono venute in mentealcune formulazioni contro il Suo (...) modo di lavorarenella mitologia, che ho anche esposto alla piccola[Spielrein]. Questa del resto è veramente brava e io co-mincio a capire ...»(21). Così, parlando della Spielrein,Freud inserisce un'osservazione che manifestal'opposizione ad alcuni dei metodi di Jung, una diva-gazione questa che Jung non mancò di cogliere poichénella sua risposta espresse la sua ambivalenza facendoaffermazioni sia critiche che positive sul conto dellaragazza: « Accoglierò volentieri il nuovo lavoro dellaSpielrein nello 'Jahrbuch' del 1912, primo tomo. Del restorichiederò ancora parecchia elaborazione. La piccola hasempre preteso molto da me. Ma Io merita. Sono contentoche anche Lei non ne abbia una cattiva opinione » (22).

    Nel giro di un anno da quando Jung aveva dichiarato inmodo così conciso la sua rivalità con Freud, l'ere-

  • de prescelto, il principe ereditario, come tante volteaccade nella storia, era entrato in tale competizione colpadre che quest'ultimo fu costretto a por termine ai lororapporti. Ci furono naturalmente molte valide ragioni perquesta rottura, quali l'irrisolta situazione edipica cheFreud aveva creato scegliendo Jung come figlio adottivoe suo erede nella guida della psicoanalisi. Freud avevaaccolto Jung principalmente perché era figlio di unpastore svizzero e aveva una posizione importante alBurghözli, sperando, attraverso Jung, di rendere lapsicoanalisi più accetta ai Gentili. L'osservazionecontenuta nella lettera di Jung sulle differenze personaliriguardo alla psicologia della religione accenna alledifficoltà originate dall'ebraismo di Freud e dal proprioprotestantesimo. Anche se Jung fosse stato un uomomeno orgoglioso, il fatto di essere accolto da Freudperché era un gentile sarebbe stato un motivo sufficienteper rompere con lui.Senza trascurare minimamente i molti altri motivi psi-cologici che danno ragione del corso, e della fine,dell'amicizia tra Jung e Freud, in base a quanto è statodetto finora, sembra logico che le vicissitudini dellarelazione di Jung con la Spielrein devono aver avuto unruolo importante. La loro amicizia aveva avuto inizioquando Jung, pur facendolo in modo ambivalente, sirivolse a Freud con una richiesta di aiuto nella gestionedei suoi sentimenti per la Spielrein, ed ebbe fine dopoche la Spielrein cessò di essere l'amante e la discepoladi Jung per diventare seguace di Freud, e dopo che mutòla propria osservanza da gentile in ebrea. Si dovrebbequi ricordare che, per quanto riguarda le posizioniteoriche, i due uomini, ciascuno a suo modo, convenneroche il punto principale della discordia stava nel rifiuto diJung ad accettare il ruolo centrale della sessualità nellevicende umane su cui insisteva Freud. Ciò che all'origineera stata una necessità personale di negare l'importanzadella sessualità, era divenuto un problema teorico. Freudera ben consapevole che la questione del rapporto tramondo gentile e mondo ebraico era impor-

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    (23) Rivista di psicologiaanalitica n. 25/82, op. cit., pp.202 e 204.

    (24) Ibidem, p. 206.

    (25) Ibidem.

    tante non solo nella sua relazione con Jung (questo erasempre stato evidente), ma anche nella relazione tra laSpielrein e Jung. Riferendosi al desiderio della Spielrein diavere un bambino ariano-ebreo chiamato Siegfried,simbolo insieme dell'unità Freud-Jung e di quella Jung-Spielrein, Freud le scrisse: « Le confesso in ritardo chenon avevo affatto simpatia per la Sua fantasia sullanascita del Redentore da un'unione mista » e pochi mesidopo: « II mio rapporto personale con il Suo eroegermanico è andato definitivamente in rovina. Si ècomportato troppo male » (23). Naturalmente Freud avevacolto la prima chiara avvisaglia di questo cattivocomportamento quando era venuto a sapere delle falseaccuse rivolte da Jung alla Spielrein, anche se aquell'epoca aveva deciso di non badarvi finché possibile,nella speranza che la psicoanalisi avrebbe trovato in luiun'« eroe germanico ».Nell'agosto del 1913, essendo venuto a sapere delmatrimonio della Spielrein con un medico (probabilmenteebreo) e poi della sua gravidanza Freud le scrisse:Non posso neanche sentire che Lei esprima ancora entusiasmo per ilvecchio amore e gli ideali di un tempo, e cerchi un alleato nel piccologrande sconosciuto.Come Lei sa, io sono guarito completamente dalla mia predilezione pergli ariani e voglio sperare, se il Suo bambino sarà un maschio, chediventi un vero sionista... Noi siamo e rimaniamo ebrei. Gli altri nonfaranno che servirsi di noi, e non ci comprenderanno, ne apprezzerannomai (24).

    Qui Freud, profondamente ferito dalla defezione di Jung,opportunamente dimentica che voleva sfruttare la suaqualità di rispettabile psichiatra protestante svizzero. Maquesto la Spielrein, a causa del suo perdurante affetto perJung, o della sua maggiore obiettività, o di tutti e due, nonpoteva trascurarlo. È forse per questo che un mese piùtardi, venuto a sapere della nascita della figlia dellaSpielrein, Renate, Freud le scrisse:Le giungano i miei auguri più sinceri! È molto meglio che si tratti di una «lei ». Così c'è ancora tempo per pensare al biondo Sigfrido e perfrantumare un idolo sino ad allora (25).

  • Ma questo la Spielrein non poteva farlo, ne intendevafarlo. Malgrado la sua professionale osservanza freudiana,continuava ad avere rapporti e una corrispondenza conJung, sicuramente fino al 1918 e probabilmente anchemolto più a lungo. Dalla sua amara esperienza avevaimparato anche troppo bene che il disaccordo teorico traFreud e Jung e l'elaborazione da parte di Jung del suodiverso sistema psicoanalitico, aveva molto più a che farecon le personali difficoltà che Jung aveva avuto nella suarelazione con Freud e con lei che con differenze diconvincimenti teorici. Queste, ne era sicura, avrebberopotuto essere rapidamente risolte se non lo avesse resoimpossibile l'animosità personale. E così, almeno fino alsuo ritorno in Russia, la Spielrein tentò di convincere siaFreud che Jung che tra loro c'erano molte più affinità chedifferenze.Per esempio, ancora nel 1918, più di sette anni dopo chesì era unita a Freud e più di cinque che si era disingannatasu Jung, scrisse a Jung: « Lei può capire Freud benissimose vuole, cioè se il Suo atteggiamento affettivo personalenon glielo impedisce » (26). Precedentemente avevascritto a Freud:Voglio bene a Jung nonostante tutte le sue confusioni e vorrei riportarlotra i nostri. Lei, signor Professore, e lui, non sapete affatto di esserelegati molto più intimamente di quanto si possa pensare. Questo devotoaugurio non è un tradimento della nostra associazione! Tutti sanno chemi dichiaro appartenente all'associazione di Freud, e Jung non me Io puòperdonare (27).

    Jung, probabilmente non poteva perdonare neanche aFreud che ora la Spielrein psicoanaliticamente gliapparteneva, anche se emotivamente era ancora for-temente legata a lui.L'avvenimento più significativo nella giovane vita dellaSpielrein fu che, qualsiasi cosa fosse avvenuta nel corsodella sua terapia con Jung al Burghölzli, questa la guarì.Certo, separata dai genitori, considerata la sua giovinezza,la sua profonda intelligenza e il suo carattere fuori delcomune, avrebbe potuto guarire da sé; ma, data la gravitadel disturbo e la sua pre-

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    (26) Diario di una segretasimmetria, op. cit., p. 142.

    (27) Ibidem, p. 170.

  • coce insorgenza, ciò non sembra molto probabile. Èmolto più logico supporre, come fecero sia lei che Jung eFreud, che a guarirla sia stato ciò di cui fece esperienzacon Jung. In questo caso, il comportamento el'atteggiamento di Jung con lei — si parli pure di terapia,seduzione, traslazione, amore, fantasticherie, deliri o diqualsiasi altra cosa — furono funzionali a questaguarigione.

    Certamente si può anche pensare che il loro reciprococomportamento quando Sabina, nella tarda adolescenza,tentava di rielaborare e dominare traumi infantili, possaaver avuto il significato simbolico di spingerla, malgradol'ingiunzione implicita nel suo nome, a comportarsi inmodi che la società considerava « sporchi ». Nell'infanziaella aveva risposto a quell'ingiunzione conun'ambivalenza che l'aveva ridotta in schiavitù; orarisolveva la questione comprendendo che l'unica cosaimportante era comportarsi secondo le sue convinzioni,comunque la società potesse descrivere le sue azioni.Quale che possa essere il giudizio sul comportamento diJung verso la Spielrein, probabilmente la sua primapaziente psicoanalitica, non si può trascurare la suaconseguenza più importante: egli la guarì dal disturbo percui era stata affidata alle sue cure. Retrospettivamentedovremmo chiederci: quale prova covincente abbiamoche si sarebbe raggiunto lo stesso risultato se Jung sifosse comportato con lei nel modo che dobbiamoaspettarci da un terapeuta coscienzioso? Per quantoopinabile possa essere, da un punto di vista morale, ilcomportamento di Jung — per quanto possa essere statoeterodosso e disdicevole — in qualche modo ha assoltoal primo dovere del medico nei confronti del paziente:quello di guarirlo. Certo, a causa del modo particolare incui fu curata, la Spielrein pagò un alto prezzo in termini diinfelicità, confusione e disillusione, ma dopotutto ciò siverifica spesso con i malati mentali gravi come lei.Può essere una buona cosa che la storia della Spielreinci ricordi che, contrariamente alla nostra ottimi-

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  • stica convinzione di sapere come curare psicologica-mente persone molto malate, ci sono più cose in cielo esulla terra di quante ne sognino le nostre filosofie.

    E tanto basti per la terapia, ma cosa dire di SabinaSpielrein? Dalla testimonianza delle sue lettere e del suodiario, Sabina Spielrein emerge come uno dei grandipionieri della psicoanalisi. Ella fu certamente unapersona straordinaria che coraggiosamente osò vivere lasua vita coerentemente con le proprie convinzioni,qualunque cosa il mondo pensasse di lei per il fatto cheaveva una relazione sentimentale con un uomo sposatoe con figli. Rimase fedele al suo primo amore senzarompere con lui nonostante il suo tradimento e malgradogli sforzi di Freud per separarla intellettualmente edemotivamente da lui. Il suo matrimonio e l'aver avuto, piùtardi, una figlia, non altera questo dato di fatto.La Spielrein non fu soltanto brillante ed estremamentesensibile, ma ebbe una straordinaria intuizione psico-logica. Il suo saggio embrionale, in cui suggerì l'im-portanza dell'impulso distruttivo per la nostra com-prensione dell'uomo, termina dicendo che la spinta allaprocreazione e, con essa, la conservazione dell'uomo «consiste anche sul piano psicologico di due componentiantagoniste, ed è quindi una spinta sia creativa chedistruttiva ».Mentre Jung e Freud permisero ai loro impulsi distruttividi separarli, la Spielrein rimase fedele fino alla fineall'impulso creativo che, ella sperava, avrebbe condottoFreud e Jung insieme in una comune impresa per ilbeneficio dell'umanità. Ella era sicura che sulle coseimportanti — il riconoscimento del significatodell'inconscio e la necessità di ammansirlo a scopicostruttivi — essi erano fondamentalmente d'accordo. Aquesta unificazione della psicoanalisi continuò adedicarsi.Possiamo sperare che l'idea cui la Spielrein si consacròvenga finalmente portata a compimento e che i varimovimenti psicoanalitici, che tutti derivano dalle grandiscoperte di Freud, possano giungere a com-

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  • prendere di avere più affinità che differenze. Come nelcaso di Freud e Jung, le differenze nascono più spessodalle stravaganze e dalle complicazioni delle relazionipersonali e dell'ambivalenza che da veri disaccorditeorici, anche se sono questi che vengono accentuati alloscopo di occultare le troppo umane inclinazioni.

    Trad. di MAURO MANCINI

    * Tratto da The New York Review of Books, vol. XXX, n. 11, 30 giugno1983.

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