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salute & famiglia euro 3,00 n.83 SETTEMBRE-OTTOBRE 2017 CN/AN FARE IMPRESA IN SANITA’ CESARE POZZO La Mutua ha 140 anni Dal SANA a lezione di salute Facciamo i conti con la TIROIDE Mangiarsano: la frutta secca Enrico Brizioli, AD Kos Care INSUPERABILI L’appello di Chiellini Arriva la clinica mobile Photo: Giulia Manelli per Bee Free

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salute & famiglia

euro 3,00n.83 SETTEMBRE-OTTOBRE 2017

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FARE IMPRESA IN SANITA’

CESARE POZZOLa Mutua ha 140 anni

Dal SANA a lezione di salute

Facciamo i conti con la TIROIDE

Mangiarsano: la frutta secca

Enrico Brizioli, AD Kos Care

INSUPERABILIL’appello di Chiellini

Arriva la clinica mobile

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C’è una teoria rivoluzionaria sul metodo più giusto per vivere a lungo e in salute, che prende le mosse da alcu-ne statistiche recenti. Una teoria non molto positiva nè edificante, anche eticamente.Non sarebbe vero che il cervello più viene usato e tenu-to in allenamento, più la mente umana si mantiene fun-zionante e lucida a lungo. Le persone che hanno lavora-to una vita mettendo a frutto le proprie doti intellettive si ammalano di malattie degenerative come tutti gli altri. Vero è che queste ultime stanno cambiando, ossia si sta verificando una mescolanza di sintomi e patolo-gie: alzheimer, parkinson, aterosclerosi, morbo di Levy etc, si somigliano sempre di più e – causa principale la perdita di dopamina – anche le terapie si confondono sempre di più…. Anzi qualcuno pensa che più consumia-mo il cervello, meno viviamo.D’altra parte, è anche vero che i cibi che mangiamo non sono più quelli di una volta. Prendiamo ad esempio il pane: ormai le farine sono più o meno tutte contami-nate e dannose ed anche di conseguenza il pane fa più male che bene al nostro organismo…Quindi sta succedendo una cosa strana: molti salutisti tendono a… risparmiare il proprio corpo, il proprio organismo, la muscolatura, l’apparato digerente. Si sta facendo strada la tendenza a pensare che… meno “usiamo” più viviamo. Ossia, meno consumiamo il no-stro corpo, più durerà. Vale per il cervello: più ci sfor-ziamo, più si consumano i neuroni… Vale per il bere: più facciamo plin plin, come dice la pubblicità, più la nostra vescica – e la prostata per i maschietti – viene messa alla prova e si consuma… Vale per stomaco e intestino, più schifezze ingurgitiamo, più siamo a rischio tumo-ri… E di sicuro ciò che mangiamo ormai non è genuino, puro, salutare….Sarà vero? Eticamente tutto ciò è discutibile: si era par-titi dall’affermazione che gli atleti, facendo molti alle-namenti e chiedendo di più alla propria muscolatura, non vivono a lungo, almeno quanto la media. Questa nuova tendenza rischia ora di vederci rallentare lo stile di vita. Le abitudini, persino i ragionamenti…. Non sarà un adeguarsi al lavoro che non si trova? Una volta si diceva che la vacanza, il dolce far niente, allungava la vita… ma vista la situazione occupazionale si rischia di diventare tutti …vecchi cronici!

Luca Guazzati [email protected]

Consumaremeno èuna… cura:di necessitàvirtù?

4 PRIMO PIANO

Enrico Brizioli: fare impresa in sanità

6 L’IEVENTO

SANA 2017 Il Bio conquista tutti

12 IL PERSONAGGIO

Vince in cucina l’esploratore del gusto

14 MEDICINA

La Tiroide, quella farfalla in gola

18 PROGETTI Arriva la Clinica Mobile

22 RICERCA

Cordone Ombelicale, è importante informarsi

28 SOCIALE

Casa Amarena: l’incanto e la familiarità

32 INGEGNERI IN CORSIA L’evoluzione tecnologica impone un patto tra le professioni

34 SOCIETÀ E SALUTE

Health crime: ladri di salute

38 IL PODOLOGO Podologi a congresso, formazione e impegno

42 SOCIETÀ E FUTURO

E Chiellini accetta la sfida di Fabio…

in QUESTO NUMERO

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PILLOLE

Alimentazione: merende sane, pranzi e cene equilibrati con portate varie, senza dimenticare una porzione di frutta e ver-dura ad ogni pasto e naturalmente tanta acqua.Compiti: i compiti a casa sono utili per il bambino perché lo aiutano a confrontarsi con la dimensione del dovere e insegnano la fatica; attraverso il lavoro a casa, un bambino impara a conoscere meglio se stesso e a reagire alla frustrazione. Il ruo-lo del genitore è dargli sostegno e fiducia, incoraggiandolo.Giochi: per far crescere i bambini forti e sani l’ideale è farli uscire all’aperto a cor-rere e giocare anche quando le tempera-ture si abbassano, ovviamente ben coper-ti. All’aperto ci sono meno rischi infettivi. Ci si ammala più facilmente quando ci si barrica al chiuso.Infezioni: i locali chiusi, eccessivamente riscaldati e frequentati da tanti bambini come possono essere le classi, piscine e palestre sono ambienti ideali per la diffu-sione di virus e batteri. Nanna: un buon ritmo sonno-veglia è molto importante nei bambini. La Natio-nal Sleep Foundation ha fornito precise linee guida per i bimbi di ogni fascia d’età: dalle 10 alle 13 ore per quelli in età prescolare, dalle nove alle 11 ore per i bambini fra i 6 e i 13 anni, dalle 8 alle 10 ore per gli adolescenti. Organizzazione del tempo: per i bambini

è fondamentale diversificare le attività. Un assetto equilibrato delle giornate consente di avere le giuste energie per fare i compiti e praticare una o più attività sportive senza inutili e dannosi sovraccarichi. Sport: un’attività fisica regolare in età pedia-trica è fondamentale, previene dall’obesità, è uno strumento fondamentale per un corret-to sviluppo osseo. Televisione (e videogiochi): le attività sedentarie non devono andare a scapito di quelle dinamiche: meglio un utilizzo dei videogiochi limitato a qualche ora e solo ai fine settimana.Vaccini: la nuova legge sugli obblighi vacci-nali prevede il divieto di accesso alle scuole per i bambini tra 0 e 6 anni non vaccinati, mentre dai 6 ai 16 anni verranno sottoposti

a multe fino a 500 euro. I genitori dei bambi-ni che frequentano nidi o scuole dell’infanzia hanno avuto tempo fino al 10 settembre per la prenotazione Asl o l’autocertificazione. In quest’ultimo caso, però, sarà obbligatorio mettersi in regola, presentando documen-tazione e libretto di vaccinazione entro il 10 marzo 2018. Per la scuola dell’obbligo, la prima scadenza slitta al 31 ottobre. Zaino: tutti sostengono che il peso dello zaino dei propri figli sia eccessivo. Un bam-bino dovrebbe portare sulle spalle un peso massimo pari a circa il 10-15% del proprio peso. Portare uno zaino pesante causa dolori a schiena, collo e spalla. Il dolore può essere provocato non solo dal peso, quanto dalla scorretta postura che i bambini assumono.

Come affrontare il rientro a scuola

Ecco in sintesi il decalogo dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid, per tranquillizzare mamme e papà.

Per gentile concessione dellaGas Communication.

Può capitare ai 40enni che giocano a calcetto dopo una lunga assenza dal campo… ai 50enni che riprendono in mano la racchetta da tennis appena passa il grande caldo estivo o ai 60enni dopo una lunga passeggiata. Con il ritorno dell’autunno molti tornano di colpo a fare sforzi fisici inusitati, a lavorare più ore in ufficio, a sottoporsi a stress senza precauzioni e con ritmi elevati. Così, ci si accorge che il nostro cuore batte più forte, è affaticato, ci sen-

tiamo stanchi e ci accorgiamo di quanto sia importante fermarsi e mettersi un momento seduti… La tachicardia non va mai sottovalutata, specie se si manifesta più volte. In medicina con tachicardia s’intende l’aumento di frequenza delle pulsazioni cardiache oltre i limiti abituali. Questa anomalia non va mai trascurata, perché potrebbe nascondere delle patologie gravi o avere conseguenze che minacciano la salute in modo permanente. La

tachicardia si manifesta, oltre che con il battito accelerato, anche con nau-sea, ipertensione, vertigini. Altre cause possono essere il consumo eccessivo

di caffè e alcol, o a forti emozioni, un pasto troppo abbondante, carenza di sonno, assunzione di farmaci come diuretici e decongestionanti.

Quando batte forte il cuore…

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Valentino è tranquillo, la frattura scomposta ha richiesto un’ora di operazione alle due del mattino: la scelta di Ortopedia ad Ancona si è rivelata azzeccata, consigliata dagli stessi illustri ortopedici che curano il pilota mondiale da tanti anni.

“Valentino Rossi sta bene e questa credo sia la cosa più importante per noi e i tifosi” ha detto il prof. Raffaele Pascarella, direttore dell’’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia nel corso della conferenza stampa all’ospedale di Torrette dove erano presenti il direttore gene-rale Michele Caporossi, il direttore amministrativo Antonello Maraldo, il manager Italia della Yamaha, molti giornalisti di tutte le testate, anche a livello internazionale, una rappresen-tanza della Polizia che presidia la corsia d’ospedale dove il pilota riposa in attesa dell’inizio della riabilitazione. C’è fiducia e soprattutto speranza in un pronto recupero: buone le condi-zioni di Valentino Rossi, ricoverato per le frattura di tibia e perone riportate in un incidente di moto a Borgo Pace mentre si allenava. Intervento “perfettamente riuscito” in un reparto attrezzato alle urgenze, dove sono stati effettuati 1200 interventi chirurgici sui 2000 inter-venti di ortopedia e traumatologia dall’inizio di quest’anno.“E’ nostro gradito ospite” ha commentato il direttore Caporossi rivolgendo i migliori auguri di una rapida guarigione al campione ringraziandolo per la fiducia riposta su Ancona, una struttura “dall’offerta assistenziale di grande qualità e in crescita in termini di attrezzatura e personale. Continueremo su questa strada per garantire sempre adeguate risposte di salute”. “Il campione dopo 30-40 giorni di convalescenza e fisioterapia in un centro di riabilitazione potrà tornare a correre”. A Valentino è stato applicato un chiodo endomidollare in titanio che dovrebbe essere tolto non prima di un anno. “Voglio tornare sulla mia moto il più presto possibile e farò del mio meglio perché ciò accada - ha intanto annunciato il pilota in una nota stampa della Yamaha - Voglio ringraziare lo staff degli Ospedali Riuniti di Ancona, in particola-re il prof. Pascarella che mi ha operato”. Da tanto tempo Ortopedia, ad Ancona, non viveva un momento di così grande notorietà e prestigio. Merito di un grande sforzo di ristrutturazione e rilancio che, fortemente voluto dalla nuova direzione generale, ha visto concretizzarsi competenze e capacità professionali con uno staff nuovo capitanato da Pascarella, pronto ad affrontare sfide impegnative a livello nazionale ed oltre.

Di nuovo in pista!

Valentino Rossi operato alla gamba

al reparto di Ortopedia di

Torrette di Ancona

In alto a destra il prof. Raffaele Pascarella con il direttore generale di

Ospedali Riuniti Marche, Michele Caporossi

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L’INTERVISTA

Il manager in Sanità non si improvvisa. Per questo il salto di qualità e di impegni cui è stato chiamato l’a.d. dell’Istituto Santo

Stefano, Enrico Brizioli, dal luglio scorso amministratore delegato di Kos Care s.r.l., fa parte di quelle svolte che riconoscono - e premiano - valori come competenza, serietà, merito.Brizioli è medico, neurologo, ma ha passato una vita in “trincea” nell’assistenza diventan-do esperto e opinion leader per i temi riguar-danti la riabilitazione e le patologie dell’han-dicap, alla guida di uno dei gruppi più impor-tanti a livello italiano, non solo per le sedi e le strutture ma soprattutto per la filosofia di base che ne trasforma l’assistenza in missio-ne: introdurre nuovi parametri di lettura e cultura sanitaria nell’ambito della Long Term Care. Un argomento di cui Senzaetà ha fatto il suo filo conduttore. Per questo dedicando il primo piano ad un medico ed un manager come Enrico Brizioli, parliamo prima di tutto di come si può affrontare l’eterno divario del-la Sanità pubblica e di quella privata, facendo funzionare a grandi livelli un’azienda che ha

72 strutture con circa 7.000 posti letto e sta crescendo al ritmo del 10% l’anno, attraver-so nuove costruzioni e numerose acquisi-zioni di strutture già operanti. Tutto ciò, con una continua attività di integrazione delle nuove cliniche adeguandole ai parametri e agli standard del gruppo.Ma andiamo con ordine.Brizioli, ci racconti cosa è “Kos Care”.“Dal 1 luglio 2017 l’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano si è fuso con il gruppo Residenze Anni Azzurri ed è nata così la nuova società KOS CARE srl che gestisce oltre 7000 posti letto su 72 cliniche specializzate suddivise nei rami Riabilitazione, Psichiatria, ed Assistenza agli anziani. Si tratta del maggior gruppo sanitario italia-no nel settore del Long Term Care e registra 400 milioni di fatturato annui impiegando circa 6000 addetti. Kos Care è la principale società operativa di Kos spa, uno dei maggiori gruppi sanitari italiani che attraverso Medi-pass srl opera anche nel campo della gestione di alte tecnologie sanitarie per la diagnostica e la radioterapia, nonché nella gestione di

Enrico Brizioli: fare impresa in Sanità

Nasce la società “Kos Care”:

ecco obiettivi e sfide nell’intervista

al manager del più grande gruppo

italiano che si occupa di

riabilitazione e residenze per anziani

Villa Rosa a Modena

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strutture ospedaliere per acuti con le società Ospedale di Suzzara spa e Sanatrix srl”. Chi sono gli azionisti?“Gli azionisti Kos spa sono CIR spa (società quotata in borsa) e F2i, quindi azionisti di primario livello che garantiscono sulla solidità e serietà del gruppo e assicurano un forte sup-porto alle politiche di investimento”.Il suo percorso iniziò da Porto Potenza Picena, nelle Marche…“Sì, dalla lungimiranza di Mario Ferraresi che mi convinse a lasciare il sistema pubblico per dirigere l’Istituto Santo Stefano: il Santo Stefa-no, oggi rinnovato, potenziato e ingrandito, è un esempio di come una struttura sociosanita-ria a proprietà familiare possa trasformarsi in un’azienda industriale, partecipata da alcuni tra i maggiori gruppi finanziari italiani, senza perdere la propria identità ed il proprio carat-tere distintivo. Ciò che ha sempre caratteriz-zato l’istituto Santo Stefano, è stata la storia delle persone che vi lavorano e di quelle che vi vengono assistite e curate. Queste trasmettono messaggi di fortissima umanità, a fronte di cui la professionalità ed il rispetto diventano, per gli operatori, un principio guida e quasi un obbligo morale”.L’azienda ha avuto però momenti di fri-zione con il sindacato in occasione del rinnovo del contratto di lavoro….“Abbiamo sempre affrontato il tema dei rap-porti di lavoro in un’ottica di grande rispetto per i nostri operatori ma in stagioni di crisi congiunturali e di spending review, con con-tinui tagli della spesa e contrazioni tariffarie da parte del Sistema Sanitario Nazionale, per assicurare aumenti retributivi, anche minimi, è necessario operare congiuntamente sugli

aspetti normativi e sull’orario di lavoro. Altri-menti salta l’equilibrio dell’azienda e quello che può apparire un momentaneo successo sindacale si trasforma in breve tempo in crisi aziendale, con ristrutturazioni e licenziamen-ti”.…Non mi sembra certo il caso della vostra attuale situazione aziendale…“Infatti, anche grazie alle scelte fatte, questo oggi è un gruppo che ha affrontato la crisi continuando a crescere e investire a ritmi costanti, assumendo personale e garantendo ai propri dipendenti serenità e prospettiva. Penso di poter affermare che questo risultato le nostre persone lo hanno capito”.Quale sarà il prossimo importante inve-stimento?“In questi giorni sta partendo la demolizione e ricostruzione della nostra Clinica “Villalba” di Macerata e abbiamo operazioni aperte in tutta Italia, ma in particolare siamo impegna-ti a rafforzare la nostra presenza su Roma e il Lazio, dove abbiamo da poco acquisito la sede di “Parco di Veio”, una RSA sulla Cassia con 120 posti letto”.Da qualche anno avete aperto un nuovo fronte di attività sulla psichiatria.“Un campo dove recentemente abbiamo inve-stito molto - e dove il servizio pubblico è più carente - è sulle cliniche psichiatriche: con le ultime acquisizioni siamo ora a sei cliniche e rappresentano un network di strutture psichiatriche fortemente integrate che mar-ciano all’unisono: Villa Rosa (Modena); Villa Azzurra (Riolo Terme); Villamare (Lido di Camaiore); Ville di Nozzano (Lucca); Villa Jo-landa (Maiolati Spontini) e Beata Corte (Ser-rapetrona). Per caratterizzare questo nuovo

sistema di offerta abbiamo creato un nuovo marchio, “Neomesia”, che si affianca ora ai nostri marchi storici di Anni Azzurri, riservato alle residenze per anziani e di Santo Stefano, che raccoglie le strutture di riabilitazione. Il settore della psichiatria, che copre un ampio range di patologie e disturbi, è quello su cui registriamo la più forte domanda di servizi da parte dell’utenza, che spesso non trova rispo-ste nel sistema pubblico o cerca soluzioni. Ma si tratta anche di un campo nel quale va posto un gande impegno professionale, di competen-za e di sensibilità, che rappresenta sfida per tutti noi”.Il vostro gruppo ha anche attività chirur-giche e diagnostiche.“Ci stiamo accorgendo della necessità di com-pletare il panorama dell’offerta dei nostri servizi, specie nelle zone dove abbiamo una più marcata presenza territoriale. La Casa di Cura Villa dei Pini, che ha una forte leadership nella chirurgia ortopedica, è perfettamente integrata nella filiera d’offerta che abbiamo nelle Marche, dove si completa con centri dia-gnostici di primo livello, cliniche dentali e la nostra rete degli ambulatori territoriali”.Qualche volta vorrebbe tornare a fare il “medico”?“Anche se vivo a tutto tondo un clima “azien-dale” e mi occupo necessariamente di inve-stimenti e di gestione, francamente sento ancora di fare il “medico”, anche se in un modo diverso: cercando di interpretare e costruire la sanità che le persone vorrebbero avere...”.

Parco di Veio, RSA sulla Cassia con 120 posti letto

di Luca Guazzati

Enrico Brizioli, AD di Kos Care

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BOLOGNA – Un grande successo mediatico con oltre 750 giornalisti presenti da tutto il mondo a conferma che la fiera SANA, a Bologna, è un fenomeno davvero sulla bocca di tutti: d’altronde con il mangiar sano tutti hanno a che fare tutti i giorni!Si è chiusa lunedì 11 settembre la 29° edi-zione di SANA, il Salone internazionale del biologico e del naturale organizzato da Bo-lognaFiere, in collaborazione con FederBio, con i patrocini di Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del MIPAAF (Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali) e il supporto di IFOAM (International Federation of Organic Agri-culture Movements), di Cosmetica Italia e ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese). E già si pensa all’edizione n. 30 del 2018.La manifestazione ha visto la presenza di 920 espositori suddivisi in 3 settori merce-ologici - Alimentazione biologica, Cura del corpo naturale e bio e Green lifestyle – in cui i numerosi visitatori hanno potuto toccare con mano il meglio della produzione biolo-gica e naturale nazionale e internazionale. Una grande affluenza di pubblico e non solo: buyer internazionali provenienti da 30 pae-si, folta presenza di blogger di food e beauty. Un successo che, come dichiarato da Antonio Bruzzone, Direttore generale di Bologna-Fiere, “ben rappresenta un cambiamento profondo negli stili di vita, che ha portato

produttori e consumatori ad essere sempre più attenti ai temi della salute e della soste-nibilità ambientale”.Grande partecipazione anche per gli eventi programmati, circa 70 appuntamenti tra convegni, workshop e presentazioni incen-trati su vari argomenti: situazione dell’a-gricoltura e del mercato bio in Italia e non; sostenibilità ambientale della produzione; etica dei consumi; vantaggi di una sana ali-mentazione e dei rimedi naturali per la salu-te di persone e animali; sistemi di promozio-ne del biologico, soprattutto tramite il web.II convegno di apertura di SANA 2017, dal titolo “Quale regolamento per potenziare la crescita del biologico europeo?”, ha visto la presenza di Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere e di Andrea Oliviero, Vi-ce-Ministro delle Politiche agricole, alimen-tari e forestali. Lo stesso Ministro Maurizio Martina è intervenuto alla manifestazione, dove ha incontrato imprenditori, agricoltori e giovani, sempre più sensibili ai temi green e disposti ad avviare esperienze lavorative in questo senso. “L’Italia è leader europeo nel settore biologico, che nel nostro paese ha ormai superato il valore di 5 miliardi di euro – ha dichiarato Martina – Per questo stiamo spingendo affinché anche il Senato, dopo la Camera, approvi il testo unico sul biologico: una legge utile per investire di più nella ri-cerca, organizzare i produttori e valorizzare il frutto del loro lavoro”.

A Bologna grande successo

del Salone internazionale

del biologico e del naturale.

Il Ministro: “Italia leader del

settore, serve la legge”

SANA 2017: il bio conquista tutti

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Per chi non è solito frequentare i punti vendita bio, una visita al SANA può essere come un viaggio in un altro

pianeta. Sì, perché SANA è strutturato come una grande mostra-mercato, in cui tutti gli standisti desiderano ardentemente vedere un’espressione di piacere nascere sul volto dei visitatori…. Certo, è facile stuzzicare le papille gustative se proponi cioccolata, barrette e creme spal-mabili a base di frutta secca, miele, confet-ture, succhi di frutta, panificati fatti come li farebbe la nonna…Ma che sorpresa per il profano del vegan food scoprire che il profumino che gli risve-glia l’appetito proviene da cubetti di tofu ai peperoni saltati in padella, che quella crema così simile alla salsa caesar in realtà si ottiene dal latte di mandorle e che il buo-nissimo gelato che fanno assaggiare al Vegan

Fest - l’area dedicata ai cibi vegani - contiene olio extravergine di oliva al posto di panna e latte! Intanto, una ragazza fa saltare in padella del-le tagliatelle molto scure con pesto genovese e pomodorini: “Gustose!- pensi mentre le mangi – Cosa avranno aggiunto all’impasto per dare loro questo colore?”. E poi scopri che non hanno aggiunto proprio niente, anzi: non ci sono farina, né uova…insom-ma, non c’è pasta, ma…alghe! Direttamente

dall’Olanda, sono ricche di grassi insaturi, vitamine, iodio e altri sali minerali, coltivarle costa poco e l’impatto ambientale è minimo. Però sono belle sapide… e allora, meglio bere qualcosa! Ampia la scelta: vino, birra, bevande vege-tali di ogni tipo (a base di soia, riso, avena, mandorle, cocco ecc…) ma si può anche optare per il kombucha, tè verde fermentato, leggermente frizzante, poco calorico, molto dissetante. Oppure per una bella tisana o un bicchiere di linfa di betulla (un toccasa-na per i reni!) oppure…quel bicchierino di liquido marrone che ha tutta l’aria di essere un amaro! Sbagliato: “È estratto di spore di funghi Reishi, diluito e dolcificato – spiega il giovanotto che invita i visitatori ad assaggia-re – Crescono in Cina e Giappone e sono ricchi di proprietà salutari. L’estratto è disponibile anche in polvere, da mescolare al cibo degli

Una SANA passeggiata…A spasso tra i padiglioni alla scoperta del bio: anche per chi ha… quattro zampe. Dai cibi alla cosmetica, ma niente bava di lumaca per i vegani!

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animali domestici”. Ah, cosa non faremmo per i nostri amici pelosi! Il mercato del bio lo sa, e per loro propone cibo genuino ed essenze che pro-mettono di rilassarli, rendere docili i tipetti aggressivi, socievoli quelli timidi, tranquilli quelli un po’ troppo vivaci. E poi, ad onor di cronaca, ci sembra doveroso segnalare l’esi-stenza dei croccantini vegani… no comment sull’opportunità di costringere un essere naturalmente carnivoro a seguire il regime alimentare dei proprietari!A palato soddisfatto, è il caso di pensare un po’ al resto del corpo. Due grandi padiglioni sono dedicati alla cura della persona: integratori, oli, prodotti di ogni genere per pelle e capelli, profumi, trucchi e chi più ne ha più ne metta! Tutto rigorosamente eco friendly, cruelty free, ni-ckel tested e gluten free. Anche vegan? Non tutto, soprattutto da quando hanno scoperto le prodigiose virtù della bava di lumaca, un vero e proprio “rinnovatore” delle cellule epiteliali.Gli ingredienti naturali amici della bellezza sono tanti, l’importante è tenere alla larga le vere “bestie nere” dell’industria cosmetica, che anche i colossi del mercato tradizionale sono ormai costrette ad eliminare dai loro

prodotti: le sostanze chimiche più aggressi-ve e i derivati del petrolio. Ahimè, ci siamo cosparsi di queste robacce per anni, ma ora una crema che contiene parabeni, paraffina, siliconi, sls e sles è come una fetta biscottata preparata con l’olio di palma: assolutamente out! No agli oli minerali, sì a quelli puri ed es-senziali. Una simpatica signora invita a spalmarsi sulla nuca lo Yin Yang, un olio ottenuto da una particolare menta selvatica giapponese che cresce su terreni vulcanici: “Fa benissimo contro il mal di testa, la cervi-cale, i dolori muscolari e articolari – spiega la donna- ma è ottimo anche come repellente per gli insetti e per fare i suffumigi quando si ha il raffreddore!”. L’odore balsamico che sprigiona l’unguento è intensissimo, poche gocce spalmate sulla pelle donano una sen-sazione di freschezza rilassante e persisten-te… a questo punto, dopo tanto camminare, bisognerebbe farci un massaggio ai piedi con

questo Yin Yang!Vale però la pena fare un piccolo sforzo per visitare l’area Green Lifestyle, dove la parola d’ordine è “risparmiare”: risparmiare spazio, con lo sgabello che si trasforma in una lunga panca; risparmiare acqua, con la pentola che ne utilizza pochissima per cucinare; rispar-miare plastica o vetro, optando per un de-puratore anziché comprare in continuazione bottiglie di minerale; risparmiare alberi e tessuti, cercando di scegliere materiali rici-clati e riciclabili. Ma SANA 2017 insegna che, a volte, sarebbe anche il caso di spendere qualche euro in più per cibo di qualità. Come pure spendere un attimo a pensare che, pur senza cadere negli estremismi, se tutti adottassimo uno stile di vita un po’ più attento al rispetto dell’ambiente, la Terra ce ne sarebbe grata. Potremmo dire lo stesso del nostro amico a quattro zampe se gli pro-ponessimo i croccantini vegani?

Elisa Scoccia

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BOLOGNA – In mostra a SANA Novità 2017 un numero record di prodotti, oltre 700: a decretare i vincitori del premio i migliaia di visitatori del Salone che hanno espresso la loro preferenza per ognuna delle tre ma-cro-categorie merceologiche (Alimentazione biologica, Cura del corpo naturale e bio e Green Lifestyle).Area Alimentazione biologica - Baule Volante si assicura per il premio con la cico-ria tostata solubile con ginseng, una nuova raffinata linea dei surrogati del caffè, senza caffeina e senza glutine: basta sciogliere un cucchiaino da tè in una tazza (250 ml) di ac-qua bollente, o bevanda vegetale. La presen-za del ginseng ne arricchisce il sapore.Area Green Lifestyle - Ecoltivo di ABC Gadgets è un vaso idroponico senza terra: le radici delle piante crescono in acqua; semi e nutrimento biologico sono contenuti al suo interno. Ecoltivo è facile da usare, tanto che per iniziare la coltivazione bisogna rimuo-vere l’involucro di cartone, innaffiare e dopo alcuni giorni Ecoltivo germoglierà. Area Cura del corpo naturale e bio - Nella

sezione si aggiudicano il premio ex aequo Elemì - Olio Da Barba con olii di Lino e Ma-racuja di Helan e lo Scrub Magicazione tra i ciliegi de L’Erbolario. Grazie alla presenza di una selezionata miscela di preziosi olii vege-tali, ideali per fortificare la barba e renderla morbida e lucente, Elemì idrata e ristruttura il pelo donandogli lucentezza e malleabilità. Lo scrub Magicazione tra i ciliegi de L’Er-bolario è invece un OlioGel esfoliante per il corpo con microgranuli di nocciolo di cilie-gia da utilizzare una o due volte a settimana. Caratterizzato da un’innovativa texture che cambia al contatto con le mani, lo Scrub MagicAzione, una volta applicato su pelle asciutta, si ammorbidisce e si rivela ideale per un massaggio esfoliante.Tatuaggi che passione. Fra gli stand abbia-mo poi visitato Holoil che produce un nuovo gel ionizzato che funge da medicazione ed in più fa bene a dolori articolari, crampi e contusioni, oltre ad un prodotto vegetale per fare i tatuaggi sulla pelle. Con la moda sempre più pressante, questo prodotto sta andando forte.

I visitatori del Salone hanno eletto i loro prodotti preferiti tra le

Un giro alla scoperta di ciò che la gente consuma e di ciò che vuole: dalla cicoria tostata alla Moringa, dal sapone massaggiante al “crudo a tutti i costi”

Al SANA vincono le novità: ecco le più votate

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Integratori nuova generazione. In fiera le novità Bios Line hanno riguardato integra-tori derivati da coltivazione bio di piante officinali con un concetto di sostenibilità nell’ambito della produzione e di ricerca scientifica attiva per assicurare estratti con la migliore concentrazione e disponibilità di principi benefici. Inoltre, nella cosmetica. il Biokap nutricolor ha una concentrazione di attivi portentosa e in 10 minuti fa cambiare colore ai capelli senza danneggiarli, mentre prodotti come Pepe Fondente e Neroli Pesca sono fragranze unisex, profumazioni non ag-gressive che, con idratazione e nutrimento, permettono di preservare la morbidezza e l’elasticità della pelle..

Autostima, con un fiore. Interessante il corso di autostima attraverso l’impiego dei fiori di bach, rivolto a professionisti della sa-lute che con una lezione mirata si sono posti domande sulla propria esistenza, sul com-portamento e sul significato del lavoro che svolgono, sviluppando al meglio il proprio talento al servizio della salute.

Formaggio vegan, che bontà. Daniela Bo-scariolo di Timo e Lenticchie e Giulia Giunta di La Mia Cucina Vegetale hanno scelto Cicio-ni di Euro Company. A colpirle innovazione, originalità, salubrità degli ingredienti, gusto e packaging. Cicioni è un prodotto fresco da taglio fatto solo con mandorle e anacardi fer-mentati. Praticamente un sostituto vegetale del formaggio, senza glutine, senza additivi e senza ingredienti animali. In fiera abbiamo visto però diversi altri prodotti del genere,

che colpiscono per creatività: un salame fatto di erbe, una melanzana ripiena di altri ortaggi, le fragole essiccate piccole come pi-selli che, a contatto con l’acqua, ritornano ad essere polpose e zuccherose. Cibo da astro-nauti? No, ormai anche sulle nostre tavole.Non gettiamo la maschera. Miriam Fucci di Dilikikka Make Up e Elena Rossi di Vanity Space hanno selezionato la maschera Inhibi-tion Mask di Purophi, un’azienda italiana con anima femminile e attenta all’innovazione. Inhibition è una maschera di bellezza com-pressa, monouso, bio-degradabile e certifica-ta. Perfetta per le donne che hanno sempre meno tempo e cercano prodotti pratici e

veloci da usare, Inibhition inibisce nell’ar-co delle 24 ore la contrazione muscolare simulando la tossina botulinica con Effetto Botox-Like. La maschera inoltre ripara e pro-tegge le cellule dai radicali liberi e riduce le macchie dell’età, grazie ad un oligo-peptide da ibisco, bio-liquefatto enzimatico da tartu-fo bianco, vitamina ed estratto di Iris.

SANA Novità Award: scopriamo le proprietà della Moringa e una fibra per pasta e pizza tutta italiana

Non pensavamo che bastasse un barbuto e simpatico signore dentro ad un visore per scoprire un mondo nuovo e sentirsi novelli Cristoforo Colombo: la Moringa, una pianta oleifera dalle magiche proprietà, ce l’ha presentata così, al Sana, EAR-TH MOTHER PROJECT azienda di Roma che nel suo stand dopo un’intervista a Senzaetà Tv, ci ha fatto assaggiare il cioccolato declinato in mille modi e un amaro digestivo davvero squisito anche per le proprietà naturali. La linea di prodotti co-smetici, inoltre, è in grado di rispondere a molte esigenze della salute e della long term care, vista in un’ottica di estetica e di bellezza naturale e davvero originale. In fiera, durante l’intervista a Earth Mother Project, Sabrina ci ha fatto scoprire la filosofia ViviMoringa: “Il nostro è un business umano, un progetto che, mantenendo la sua natura equo-solidale ed eco-sostenibile, si discosta completamente dal sistema finanziario anteponendo a tutto le persone e la professione etica”. (http://www.sen-zaeta.it/webtv)

Moringa, dolce scoperta

MACINAZIONE LENDINARALa pasta della nonna ha un’anima… gluten free!Scopriamo durante il Sana una pasta dall’a-nima nuova, che viene però da una tradi-zione ed un’esperienza ottantennale! Infatti Macinazione Lendinara da tre generazioni della famiglia Cavallari nel suo stand labo-ratorio ha stupito tutti con la bontà leggera della pasta fresca e fatta a mano. “Sono due – ci ha detto la responsabile marketing Ma-nuela Marchina – le linee di prodotto che ab-biamo lanciato: la Freeflour per pizza, pane, biscotti e pasta fresca senza glutine e lattosio; la Fibra, con in più fibra d’avena, che contiene betaglucani in aiuto all’organismo per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, glicemia e con una farina nutraceutica che fa bene”.Ma come ci spiega il mastro sfoglino di casa, Leonardo Jacono, bolognese doc, qui a Maci-nazione Lendinara la manualità ancora gioca un ruolo fondamentale, come la scelta della materia prima: “Il segreto è nella sfoglia…. ma assaggi questa tagliatella: senta il sapo-re! Facciamo prodotti buonissimi dal sapore di una volta, tutti da gustare per il piacere di rinnovare un’antica tradizione… molto italia-na”. Una tradizione dall’anima gluten free e ricca di fibra: oltretutto, garanzia di salute.

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IL PERSONAGGIO

Vince in cucinal’esploratore del gusto

Da Fano parla lo chef Antonio:

per coniugare tradizione e

creatività con raffinata eleganza

contano il talento e la passione

La sorpresa di trovare uno chef del ca-libro di Antonio nella cornice elegante e raffinata del ristorante ALMARE di

Fano (PU), durante il nostro viaggio alla ricerca del mangiar sano e alimentazione naturale, si accompagna stavolta alla grande soddisfazione di trovare un livello altissimo di cucina ed esperienza, talento e creatività.Antonio Scarantino, giovane “esploratore in cucina”, palermitano dell’88, formazione di scuola alberghiera a Monaco di Baviera, ha scelto uno staff eccelllente di 8 persone che garantiscono qualità, velocità, eleganza. La sua è una “cultura marinara” che dopo una lunga e sapiente esplorazione del gusto, con esperienza maturata sul campo inter-nazionale e con maestri di rango, (fra questi Franco Clerici e Emilio Barbieri ma anche la gavetta fatta a Modena niente meno che dal

campione stellato Bottura) ha trovato sul lungomare di Fano l’ambiente ideale per far crescere il livello della cucina in modo espo-nenziale, mantenendo però prezzi davvero abbordabili, nonostante qualità eccellente, materia prima e lavorazione così elevate, lo-cation splendida.Ma la differenza la fa “il talento dell’isola”, che si racconta in questa intervista.“Sono di origine siciliana – dice Antonio – di mia madre ho l’amore per la carne, di mio padre pescatore, l’esperienza e la conoscenza del pesce”.Due influenze che si sposano nella creati-vità anche qui in Adriatico…“Dopo il primo successo e la positiva espe-rienza fatta in un locale di Marotta, ho deciso grazie al sostegno di Simonetta Biagiotti di fondare qui a Sassonia di Fano un nuovo ri-

Lo chef Antonio Scarantino

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storante. Di questo posto mi sono innamorato subito. Qui, sulla spiaggia, il pesce non può che essere la scelta privilegiata dai nostri clienti. Perciò ho subito iniziato a collaborare, attra-verso il porto, con i pescherecci ed i barchetti che mi portano il pescato, canocchie, sogliole e mazzancolle… e poi pesce azzurro, vero sapo-re di mare che esalta qualsiasi piatto…”Come si evitano rischi in cucina? “Semplicemente rispettando le regole. AlMare ha una cucina di giovani, nati nell’epoca delle recenti norme igieniche. Per noi, e devo am-metterlo soprattutto per me che sono cresciu-to in Germania, dove mi sono formato nella tecnica e nel rigore, è naturale rispettare i cibi, la materia prima, le indicazioni dell’HAC-CP. A volte ci ridiamo sopra: più che una cuci-na la nostra sembra una sala operatoria!”.Come si scelgono gli alimenti?“Fare la spesa è un compito delicato. Selezio-nare è una questione di esperienza, dettata da occhio, tatto, fiuto. Si impara con gli anni”.Antonio crea e interpreta i piatti, dal bro-detto dell’Adriatico allo stoccafisso all’An-conitana… “scomposto”.

“La base della tradizione va rispettata ma le tecniche di cui disponiamo oggi in cucina possono migliorare gusto e sapore senza nulla togliere al piatto. Così, faccio uso di cotture a temperatura più bassa, per esaltare il gu-sto, rispettando il sapore. Il prodotto finale – soprattutto se è pesce, ma vale sempre – è migliore. Comunque, in linea di massima mi attengo alla regola: meglio alleggerire che aggiungere troppo…“.Un segreto ed un piatto preferito?“Io amo la brace. Per questo ho recuperato una macchina da fuoco di 60 anni fa, detta la ‘romagna’, che permette alla carbonella o alla legna di respirare sotto la graticola di ferro, attraverso sportellini che, se aperti o chiusi con maestrìa, fanno abbassare o elevare il ca-lore complessivo. Il flusso regolabile del fuoco lo possiamo con-siderare un “segreto”? Forse sì: conferisce ai cibi un gusto unico e inarrivabile….”E le ricette di ALMARE?“Sono molte, il menu è vasto. Dagli antipasti ai dolci, al pane, tutto fatto in casa. Cito due pri-mi: spaghettoni alle vongole con cozze croc-

canti ripiene di piccole burratine che esplo-dono in bocca esaltando il sapore di mare. Oppure il risottino con zafferano, capesante arrostite e pallina di gelato al parmigiano, dove freddo e caldo combinano il gusto...”. E i clienti cosa chiedono?“Sono molto richiesti i nostri antipasti car-pacciati, semimarinati, freddi, caldi o crudi…. rendono bene il gusto e piacciono molto”.Mangiar bene tira su il morale, migliora l’umore, scaccia lo stress quotidiano, in-somma fa tornare il sorriso.“Sì, è vero! Trovare nel piatto soddisfazione e gusto è di per sé un antistress perfetto, po-tente. Ma soprattutto, da non sottovalutare, l’ali-mentazione corretta e salutare fa bene, non appesantisce, nutre senza far faticare l’orga-nismo e quindi rende felici”.A proposito quanta passione ci vuole per arrivare a cucinare così?“La passione è tutto. Se ami questo lavoro però, non puoi che farlo con grande passione. La soddisfazione nell’ascoltare poi quello che i clienti dicono…. ti ripaga di tutto”.

La pasta shaekerata con pomodoro, mozzarella, origano e calamaretti Zuppetta fredda di pomodoro con calamaretti e quinoa rossa croccante

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MEDICINA

“Le piccole cose sono quelle realmente importanti”: un assunto valido in molti aspetti della vita, ancor più vero se rife-

rito al corpo umano, la nostra macchina per-fetta, che deve il suo funzionamento anche (e soprattutto) a pezzi di dimensioni piutto-sto ridotte. Tra questi, ce n’è uno situato alla base della gola, anteriormente rispetto alla laringe e alla trachea, la cui forma, con un po’ di fantasia, ricorda quella di una farfalla; si tratta della tiroide, organo di primaria im-portanza poiché, in un volume relativamente piccolo, concentra il potere di regolare il metabolismo corporeo e di influenzare lo sviluppo di ossa, sistema nervoso, pelle, ap-parato pilifero e organi genitali. Volendo im-maginarla come una farfalla, potremmo dire che le “ali” prendono il nome di lobi (tra cui distinguiamo il destro e il sinistro), mentre la parte centrale è costituita dall’istmo.

Gli ormoni tiroidei e l’importanza dello iodioLa tiroide è una ghiandola endocrina, è cioè in grado di produrre e secernere nel sangue

tre ormoni fondamentali: la triiodotironina, la tiroxina e la calcitonina. Quest’ultima esercita un’azione ipocalcemiz-zante, ovvero ha il compito di ostacolare l’as-sorbimento del calcio da parte dell’intestino, per favorirne così la deposizione nelle ossa e l’espulsione a livello renale. I primi due ormoni , invece, sono fondamen-tali per l’accrescimento corporeo e la sintesi proteica, per consentire lo sviluppo neurolo-gico e per regolare il funzionamento di molti enzimi chiave del nostro metabolismo. Essi vengono comunemente indicati con le sigle T3 e T4, perché ogni molecola di cia-scuno contiene rispettivamente 3 e 4 atomi di iodio, minerale che andrebbe assunto giornalmente nelle quantità di 150/300 microgrammi (ma il fabbisogno aumenta in particolari periodi della vita, come adole-scenza e gravidanza) per garantire il corret-to funzionamento della tiroide. Essa necessita anche di un altro elemento, la tirosina, che l’organismo può sintetizzare grazie alla fenilalanina, un amminoacido essenziale contenuto soprattutto negli ali-

La tiroide, quella farfalla in gola

Funzioni e disfunzioni di

una ghiandolatanto piccola

quantoimportante

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menti proteici (carne, pesce, uova, latticini e legumi). La vasta disponibilità di questi cibi fa sì che le carenze di tirosina siano piuttosto rare, mentre ben diverso è il discorso per quel che riguarda lo iodio: esso è presente soprattut-to in prodotti di origine marina come alcuni tipi di pesce, frutti di mare e alghe, per cui esistono regioni del pianeta in cui l’apporto alimentare di iodio è del tutto insufficiente ad assicurare la normale attività della tiroi-de. In queste circostanze, nel tentativo di cat-turare una maggiore quantità di iodio, la ghiandola tende ad aumentare di volume, formando il cosiddetto gozzo, un evidente rigonfiamento nella parte anteriore del collo. Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo sarebbero 200 milioni le persone affette da questa malattia, mentre il gozzo da deficien-za di iodio interesserebbe circa il 10% della popolazione italiana. Per questa ragione, nel 2005 il Parlamento italiano ha emanato la legge n. 55 secondo la

quale i luoghi di ristorazione e i punti vendi-ta di prodotti alimentari dovrebbero mettere sempre a disposizione del consumatore del sale arricchito con iodio.

Quando la tiroide non funziona:ipotiroidismoGli ormoni tiroidei influenzano il metabo-lismo di grassi e carboidrati e il corretto funzionamento dell’apparato digerente, perciò, se la ghiandola non è in grado di sin-tetizzare un’adeguata quantità di ormoni T3 e T4, si verifica un rallentamento generale dei processi fisiologici. Generalmente, ciò determina:- Aumento del peso corporeo- Stipsi- Sensazione di spossatezza- Sonnolenza, difficoltà di concentrazione e disturbi della memoria- Intolleranza al freddo e sudorazione

diminuita- Pelle secca, unghie e capelli fragiliSi tratta di sintomi comuni a molte malattie,

“Tiroide, Meriti il Meglio”: lo dice la quarta campagna di sensibilizzazione della Fondazione Cesare Serono

È partita a maggio l’ultima campa-gna di sensibilizzazione lanciata dalla Fondazione Cesare Serono, “Tiroide, Meriti il Meglio”, con lo scopo di in-formare la popolazione dell’importan-za della tiroide e diffondere la cultura della prevenzione. Il messaggio si ri-volge in particolare alle donne, mol-to più soggette a soffrire di patologie tiroidee rispetto agli uomini. In parti-colare, ci sono fasi cruciali nella vita di una donna in cui è necessario che la tiroide funzioni al meglio: pubertà, gravidanza e menopausa sono periodi di transizioni in cui la funzione della tiroide subisce sollecitazioni e modi-ficazioni e l’attività dell’organo deve essere ben coordinata con quella di altre ghiandole e tessuti. “Se è vero che bisogna prendersi cura della pro-pria tiroide in tutte le età della vita – commenta Gianfranco Conti, Diret-tore della Fondazione Cesare Serono – con la campagna “Tiroide, Meriti il Meglio” intendiamo segnalare che in alcune età è fondamentale effettuare opportuni controlli e non sottovalutare le conseguenze di un cattivo funziona-mento della tiroide non adeguatamen-te gestito, soprattutto nelle donne”.Per maggiori informazioni consultare il sito www.tiroidemeritiilmeglio.it

a cura di Elisa Scoccia

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MEDICINA

Chi soffre di patologie della tiroide non può fare a meno di intervenire assumendo far-maci mirati o, nei casi più gravi, asportando chirurgicamente la ghiandola. Tuttavia, può essere utile orientare le proprie scelte a tavola su determinati alimenti piuttosto che altri; un discorso valido anche per chi, pur non avendo ancora problemi di tiroide, ha parenti stretti affetti da malattie tiroidee, dato che la genetica gioca un ruolo impor-tante nella predisposizione a questo tipo di disturbi.In caso di IPOTIROIDISMO, ribadiamo l’im-portanza di acquistare sempre sale iodato e preferire cibi ricchi di iodio: ne contengo-no molto i prodotti ittici come frutti di mare, molluschi marini, pesce azzurro e grasso, ma anche i vegetariani possono beneficiare di fonti di iodio: alghe, riso integrale, funghi freschi, bietole, carote, asparagi, aglio, mele e semi di sesamo. Un altro minerale fondamentale per modu-lare la sintesi degli ormoni tiroidei è il SELE-NIO, la cui assunzione può risultare utile so-prattutto in caso di tiroidite cronica autoim-

mune. Anche il selenio va assunto tramite l’alimentazione e si trova specialmente negli alimenti di origine marina, nella frutta, nei vegetali, e in alcuni semi oleosi come noci e semi di girasole. Anche l’avena e la noce di cocco si sono rivelati ottimi stimolanti per la ghiandola tiroidea.Occorre invece ridurre il consumo di altri prodotti che possono interferire con l’assor-bimento dello iodio e la produzione degli ormoni tiroidei: la soia e i suoi derivati, i latticini, il caffè, il miglio, i pinoli, gli spinaci, le rape, i ravanelli e gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle crucifere (cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles). Tuttavia, i vegetali citati diventano innocui per la tiroide con la cottura.Sebbene le patologie ascrivibili all’ipotiroi-dismo rappresentino la maggioranza, una piccola parte della popolazione presenta un’iperfunzionalità della tiroide. In questo caso, ovviamente, i suddetti consigli alimen-tari dovranno essere ribaltati: attenzione allo iodio, a spezie in grado di stimolare il metabolismo (come cannella e peperoncino)

Cosa mangiare?

perciò in loro presenza occorre rivolgersi al medico di famiglia che, nel caso lo ritenga necessario, prescriverà dei dosaggi ormonali per valutare il corretto rilascio degli ormo-ni tiroidei. Qualora i valori non dovessero rientrare nella norma, sarà l’endocrinologo a valutare l’opportunità di indagare ulterior-mente e a stabilire la cura più adeguata.Esistono diverse forme di ipotiroidismo, ma, in ogni caso, si tratta di una patologia irre-versibile. Fortunatamente, al giorno d’oggi è possibile aggirarla sottoponendosi ad una semplice terapia ormonale sostitutiva a base di levotiroxina (T4) ed eventuali integrazioni di iodio. Se ben eseguita, tale terapia è in grado di rendere il paziente affetto da ipoti-roidismo perfettamente uguale a una perso-na la cui tiroide funziona correttamente.

Se la tiroide funziona troppo: ipertiroidismoL’ipertiroidismo (o tireotossicosi) è una patologia legata, nella maggior parte dei casi, ad un’eccessiva produzione di ormoni

tiroidei. Anche in questo caso, i sintomi sono piuttosto aspecifici, quindi vanno attenta-mente valutati dal medico con le dovute ana-lisi. Essi comprendono:- Perdita di peso- Feci molli e non formate, dovute ad un

aumento delle contrazioni intestinali- Astenia (meno frequente che nei casi di

ipotiroidismo)- Insonnia, nervosismo e sbalzi d’umore- Intolleranza al caldo e sudorazione au-

mentata- Pelle calda e umida e alterazione di ca-

pelli e unghie- In alcuni casi tra i sintomi figura un’evi-

dente sporgenza dei bulbi oculariLa terapia dell’ipertiroidismo dipende dalla sua causa ma, essenzialmente, può essere effettuata tramite l’assunzione di farmaci anti-tiroidei, capaci di ridurre la velocità di sintesi degli ormoni tiroidei o trattamento con iodio radioattivo. Quando queste cure si rivelano inefficaci, di norma si procede con l’asportazione totale o parziale della tiroide.

Si a pesce azzurro e cibi ricchi di iodio in caso di Ipotiroidismo.Da evitare cannella e peperoncino per gli ipertiroidei

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e sostanze eccitanti (caffeina); via libera al consumo di ravanelli, rape, spinaci e crucife-re, cercando di cuocerle il meno possibile.In caso di ipertiroidismo, può essere utile anche bere tisane rilassanti a base di tiglio e melissa. In ogni caso, non esistono cibi tassativamen-

Clinica di Endocrinologia dell’Ospedale Cisanello a Pisa

te proibiti, basta usare un po’ di buon senso e moderare l’assunzione di determinati pro-dotti in base alle proprie esigenze, sempre ricordando che, qualunque sia lo stato della propria tiroide, frutta, verdura e legumi devono fare comunque parte di una sana alimentazione.

Endocrinologia: punto di riferimento PisaQuando si parla di cura per la Tiroi-de, l’eccellenza è Made in Italy. Un riferimento su tutti, la Clinica di En-docrinologia dell’Ospedale Cisanel-lo di Pisa, in cui ogni anno conflu-iscono migliaia di pazienti, seguiti dai migliori specialisti di livello in-ternazionale, curati attraverso tec-niche all’avanguardia, anche grazie all’attività di ricerca clinica svolta presso lo stesso ospedale. La notorietà del centro è dovuta al suo fondatore, il Prof. Aldo Pinche-ra, riconosciuto in tutto il mondo come Eminenza nello studio e cura delle patologie della tiroide. A lui si deve anche la nascita, nella metà degli anni ’90, della prima Scuola di Specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Ricambio presso l’U-niversità di Pisa.Il Prof. Pinchera non c’è più, ma l’U-nità di Endocrinologia di Pisa, oggi diretta dal Prof. Paolo Vitti, è tutto-ra centro di riferimento dell’ OMS per lo studio e il trattamento delle malattie della tiroide e delle altre patologie endocrino-metaboliche, oltre a vantare numerose collabora-zioni con alcuni tra i più importanti centri di ricerca a livello nazionale ed internazionale.

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PROGETTI

Quando un ’idea è al servizio di chi più ha bisogno, allora vale doppio! Massimiliano Sopranzi, titolare di

una clinica di impiantologia dentale, ha da tempo un sogno: portare cure e assistenza fin sotto casa, direttamente, presso coloro i quali per cause di forza maggiore, handicap, fragilità o problemi di deambulazione, non possono muoversi facilmente o affrontare lunghe attese. La soluzione è un progetto avveniristico e pratico allo stesso tempo, ef-ficace e intelligente, ma soprattutto originale e unico nel suo genere: una clinica mobile. Una clinica su ruote, completa di tutto: am-bulatorio, servizi, sala d’attesa, persino auto di cortesia per andare a prelevare il malato a casa…Un progetto importante che richiede un ma-nager in grado di fare impresa in sanità: ed è questo il ruolo che Massimiliano Sopranzi si appresta a rivestire. “Ho testato a lungo i fabbisogni terapeutici di chi non può agevolmente muoversi da casa per cure o esami, iniziando dalla mia esperienza nel settore dentale – ha detto Sopranzi – Mi è allora venuto spontaneo pro-gettare una clinica mobile in grado di andare incontro al malato, arrivando non solo nel quartiere o nel paese dove c’è bisogno, ma addirittura, tramite l’utilizzo di una piccola auto elettrica, sotto casa del paziente. L’auto poi porterà dentro la clinica mobile (che altro non è che un TIR perfettamente attrezzato) la persona e poi la riporterà a casa dopo le cure. Il tutto, ovviamente, convenzionato con il sistema sanitario nazionale, come in tutti

gli altri casi”.Tale progetto ha bisogno di partner e di investimenti…“Abbiamo creato una rete per questo, che vede non solo l’entusiasmo di molti partner che condividono l’idea di base, ma anche di istituzioni sensibili al progetto che ne rico-noscono l’idoneità e la validità. Poi, la parte economica verrà da sola: l’obiettivo è che il servizio non debba costare di più delle nor-mali cure e visite negli ospedali. L’investimen-to fondamentale, che ha un valore immenso, è guardare al futuro e creare qualche cosa che prima non c’era”.Ma questa clinica mobile potrà muoversi liberamente… fino a che punto?“Anzitutto sarà opportuno creare un servizio di call center con cui organizzare le chiamate, le emergenze, gli appuntamenti, in modo an-che da far lavorare senza sprechi sia i medici che il personale tecnico impiegato. L’ambizio-so progetto è di operare 24h su 24, risponden-do con turni a qualsiasi esigenza. La clinica inizierà dalle cure nel settore dentale ed è per questo che il nostro logo è Dental Express, ma potrà avere sviluppi in diverse branche della Medicina convenzionata”.Si potrà avere una visita attraverso pre-notazione?“Certo. Pensate un attimo a piccole cittadine senza ospedali oppure paesi di montagna o quartieri di grandi città difficili da attraver-sare. Avuto l’appuntamento, a qualsiasi ora di qualunque giorno dell’anno, sarà possibile trovare la clinica a pochi passi da casa poiché essa si muoverà con l’organizzazione di più

Arriva la CLINICA mobileLa cura “fin sotto casa” prende forma nel progetto di Massimiliano Sopranzi, manager della Sanità: una sfida per chi più ha bisogno

Massimiliano Sopranzi

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appuntamenti in loco. E addirittura l’auto elettrica potrà scendere e andare a prendere chi non può muoversi, senza alcuna spesa in più…”.L’obiettivo è importante e impegnativo, ma ancora di più lo è il lavoro di organiz-zazione che dev’esserci dietro…“Certamente, la vera sfida è vincere ogni burocrazia, ogni pastoia amministrativa e ce ne sono davvero tante, insieme a scetticismi e pigrizie. Ma io non mi arrendo: sono pronto, sono consapevole delle difficoltà ma devo dire che ho trovato più entusiasmo che freni, finora. E se il mio progetto potrà essere utile e facilitare la vita di chi sta male, allora questo è lo stimolo che per primo mi spinge avanti”.

La clinica mobile Dental Express

E’ totalmente a norma per i portatori di han-dicap (caratteristica fondamentale per l’intero progetto): tutti i passaggi e le stanze dovranno essere accessibili:

• è dotata di un vano posteriore per un’auto elettrica per il trasporto di persone non au-tosufficienti che verranno prese a domicilio, portate alla clinica e riportate a casa.

• è suddivisa in più stanze (vedi disegno): la prima stanza, quella vicino alla motrice,

sarà dedicata alla parte odontoiatrica con una stanza più piccola per l’autoclave e la macchina per ortopantomografia;

la seconda stanza sarà dedicata a più attività come: osteopatia - medicina estetica - urologia (tutte a turni);

la terza stanza sarà dedicata al bagno a norma per persone disabili;

l’ultima stanza sarà quella dedicata all’auto elettrica.

Il MOTORHOME quando è fermo, si allarga di 2 metri da una parte o da entrambe le parti a se-conda delle caratteristiche della casa costruttri-ce e sarà dotato di pedane elevatrici per la risali-ta delle persone disabili con propria carrozzina.

E’ completamente autosufficiente, dotato di tutte le tecnologie più innovative e all’avanguar-dia (dispositivi fotovoltaici, domotica, auto elet-trica ecc...)

Le misure sono quelle massime standard che prevede il codice della strada: 13.6 m di lunghez-za / 2.50 m di larghezza / 4,00 m di altezza

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a cura di Luca Guazzati

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22 senzaetà

Chi è Luana PiroliDal 2008 è Direttore Generale di In Scientia Fides, la biobanca san-marinese che si occupa di racco-gliere in tutta Italia e crioconserva-re le cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale. Si occupa di educazione e divulgazione sani-taria attraverso i Family Day che, organizzati nel contesto della bio-banca In Scientia Fides, sono dei momenti di confronto e condivisio-ne con quanti sono incuriositi dal mondo delle cellule staminali.

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C’è un nuovo ashtag che sta a cuore a chi è in gestazione e aspetta un bimbo: #iononbuttoilcordone-

ombelicaledimiofiglio. Suona come una provocazione ma fin dai primi giorni del suo funzionamento, raccoglie dubbi e fornisce informazioni e risposte scientifiche a quelle mamme che preferiscono sapere tutto della salute e della prevenzione dei figli. Non solo tale iniziativa merita di essere divulgata per il significato della campagna che ha lanciato In Scientia Fides, l’istituto scientifico che si occupa della conservazione delle cellule staminali con la BioBanca che ha sede a San Marino; ma soprattutto perché ciò induce ad una riflessione più approfondita. Anzitutto, l’importanza di una corretta informazione.La raccolta delle cellule staminali da cordo-ne ombelicale è attiva in tutto il mondo ora-mai da oltre 25 anni. Purtroppo in Italia se ne parla ancora poco e spesso capita che le informazioni che vengono trasferite non sia-no pertinenti con la realtà, perchè riportate

da persone non competenti.“Ciò che conta è confrontarsi con operatori sanitari del settore e affidarsi a Laboratori accreditati FACTNetcord sia pubblici che pri-vati” ha detto la dott.ssa Luana Piroli di In Scientia Fides. A questo punto Le domandiamo: ma qual è la funzione e l’utilizzo del servizio svol-to a San Marino?“In Scientia Fides garantisce la conservazione delle cellule staminali ad utilizzo familiare e la riconsegna immediata in caso di necessità. E’ una scelta di salute, la più sicura per il bim-bo e tutta la famiglia”.Ci spieghi il valore aggiunto di In Scientia Fides come struttura.“Prima di tutto la nostra disponibilità è to-tale. Siamo al servizio delle famiglie tutti i giorni dell’anno. Inoltre siamo i più veloci a ritirare il campione direttamente in Ospedale ed entro 24 ore dalla nascita attraverso un vettore sanitario. Siamo i più affidabili perché certificati FACT-NetCord; siamo l’unica strut-

Cordone Ombelicale, èimportante informarsi

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23senzaetà

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tura sanitaria privata sulla penisola italiana ad avere ottenuto questo prestigioso marchio di sicurezza e di rilascio sicuro e garantito”.Il fattore geografico della vicinanza e cen-tralità è importante…“Certo. Siamo vicini perché la sede è nel cuo-re dell’Italia e le nostre porte sono sempre aperte. Il cliente può venire in ogni momento a verificare dove sono conservate le cellule staminali del proprio bimbo. Ecco perché siamo pronti a rilasciare le cellule staminali ovunque – anche in Italia, senza costi aggiun-tivi. L’accreditamento FACT offre la sicurezza che ogni centro trapianti del mondo accetterà i campioni conservati nella nostra struttura sanitaria”.E per i costi?“Siamo estremamente chiari sui costi: il con-tratto è trasparente e rispetta pienamente il diritto italiano ed internazionale; il costo è senza sorprese: non ci sono costi aggiuntivi o canoni ulteriori. E siamo gli unici a richiedere il pagamento solo se le analisi dimostrano l’idoneità del campione di sangue cordonale alla conservazione. Se il campione risulterà non idoneo ci accolliamo tutte le spese”.Dal punto di vista sanitario cosa offre In Scientia Fides?“Siamo gli unici ad offrire una consulenza me-dica gratuita in caso di necessità: questo per-ché siamo una struttura sanitaria con biologi di alto profilo professionale, non un’agenzia commerciale che stipula contratti per conto terzi e senza una responsabilità diretta”.Lei ci ha illustrato un progetto più vasto

che è appena stato lanciato…“Siamo impegnati in una grande opera di educazione sanitaria attraverso la Fonda-zione InScientiaFides e in collaborazione con prestigiose università: LUISS, Fondazione San Raffaele, Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, la Università Sapienza. Ospedale Galliera di Genova attraverso l’istituto di genetica”.Ci può svelare qualche nome di Vip che si è rivolto a voi?“No. Siamo riservati e professionali. Pur conservando campioni di personaggi famosi,

Il nuovo ashstag di In Scientia Fides suona come una provocazione ma raccoglie dubbi e informazionifornendo le risposte scientifiche che le mamme si aspettano.

non abbiamo mai ceduto alla tentazione di utilizzare testimonial per affermare la nostra reputazione. InScientiaFides viene consigliata dal 92% dei genitori che ci hanno conosciuto e questa è per noi la conferma del buon lavo-ro che ogni giorno offriamo”.Quale potrebbe essere il suo messaggio per una mamma in attesa?“Parla con noi, facciamo insieme il percorso per mettere in sicurezza una riserva di salute inestimabile che potrebbe essere fondamen-tale, in caso di necessità, per il benessere del tuo bimbo”.

Anche i Vip si rivolgono

alla BioBanca, ma è top secret

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24 senzaetà

SOCIALE

Ha ragione il presidente Armando Messineo quando, durante le cele-brazioni del centoquarantennale dal-

la fondazione, in giro per l’Italia, commenta l’avvenuto riconoscimento storico della legge sulle Mutue, come un “rilancio di una formula che guarda al futuro della sanità e dell’assistenza italiana”.Attorno alle Società di mutuo Soccorso si è sviluppata l’assistenza in Italia, sia per le categorie di lavoratori che per le famiglie in genere. Ma il ruolo svolto dal concetto di mutua è molto più profondo, sia a livello sociale che politico, se pensiamo alla nascita, oltre la solidarietà per chi ha bisogno, sia di una coscienza “comune” nel Paese, sia dello stesso sindacato come istituzione.Il presidente nazionale della CesarePozzo, la più grande società di mutua assistenza ita-liana, ha voluto portare una testimonianza preziosa ai microfoni di Senzaetà Tv, durante

i primi due incontri del Coordinamento Don-ne svoltisi a Napoli e Senigallia.Oggi una mutua sanitaria è, a tutti gli effetti, un’integrazione al Servizio Sanitario Nazio-nale. Il Decreto Legge n. 179 del 18 Ottobre 2012 (poi convertito in Legge 221/2012), infatti, si è occupato di colmare i vuoti legislativi venutisi a creare nel tempo in particolare con norme collegate alla Legge 3818/1886 (che fin dalla seconda metà dell’800 regolamenta il funzionamento delle società di mutuo soccorso).Gli ultimi aggiornamenti legislativi hanno chiarito in maniera definitiva l’ambito di intervento delle mutue sanitarie senza però intaccarne i principi fondamentali, ribaden-done tra l’altro la libertà. Con la riforma del mutuo soccorso si è inoltre chiarito inequi-vocabilmente che qualsiasi sussidio può essere erogato solo a chi rimane iscritto al sodalizio.

CesarePozzo, la mutua guarda al futuro

Il riconoscimento storico della

legge che riguarda prevenzione e assistenza

Il Presidente Armando Messineo in assemblea nazionale a Bari nei giorni 25 e 26 Maggio 2017 durante l’evento celebrativo del 140° della fondazione della Mutua sanitaria Cesare Pozzo a Matera

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26 senzaetà

SOCIALE

Al fine di offrire una chiave di lettura otti-male ai Soci ed a tutti i cittadini interessati, sul blog ufficiale di CesarePozzo (www.mu-tuaoggi.org) viene pubblicato un approfon-dimento relativo alla riforma delle Società di mutuo soccorso.Non solo. A cura della Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità molto interessante è nel sito la storia della Società di Mutuo Soccorso come sodalizio tutto italiano, dove appunto il ruolo centrale, da protagonista, è svolto dalla CesarePozzo e dalla sua attività che proprio quest’anno festeggia i 140 anni!Proviamo a darne qui una sintesi. Le Società di Mutuo Soccorso si sono sviluppate in Ita-lia nell’Ottocento per supplire alle carenza di un sistema sociale incapace di rispondere concretamente ai gravi disagi creati dalla disoccupazione, dalle cattive condizioni di lavoro e, in alcuni casi, dall’indigenza. Sono le prime forme di auto-organizzazione socia-le che evolvendosi diedero vita alle casse di prevenzione e assistenza, alle cooperative di consumo e alle scuole per l’avviamento pro-fessionale. Il primo maggio del 1877 nasceva a Milano la Società di Mutuo Soccorso tra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie dell’Al-ta Italia, raccogliendo iscrizioni tra soggetti che lavoravano in diverse città nel Nord del

nostro Paese. Per la prima volta una mutua nasceva con una connotazione geografica che usciva dagli ambiti cittadini. Curiosa la scelta della data di fondazione, che avreb-be precorso di dodici anni l’istituzione del primo maggio come Festa dei lavoratori, a ricordo dei cinque operai americani uccisi mentre scioperavano per la conquista delle otto ore giornaliere di lavoro. Da originaria associazione di categoria, Ce-sarePozzo ha progressivamente allargato il suo tessuto sociale, aprendosi prima a tutti i ferrovieri, poi ai lavoratori dei trasporti e infine a tutti i cittadini, prendendo il nome da uno dei primi presidenti dell’associazio-ne, Cesare Pozzo (Serravalle Scrivia 1853, Udine 1898), che seppe distinguersi per le sue capacità intellettuali e organizzative, oltre che per la sua sensibilità ai problemi sociali dell’epoca.Dopo quasi 130 anni le Società di mutuo soccorso sono state regolate da una nuova legge. La riforma (contenuta nell’Art. 23 del Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012, convertito dalla Legge 221 del 17 dicembre 2012) ha contribuito all’evoluzione di una legge (L. 3818/1886) che da tempo manife-stava tutta la sua inadeguatezza nel regolare un fenomeno più che mai attuale.

Il presidente Messineo:

“Così si rilancia la formula

mutualistica”.La tradizione

rafforzala missione

e gli obiettividel fondatore

All’Università degli studi di Napoli Federico II al Corso Umberto I n°40 il convegno “La dislessia non ci spaventa”, organizzato dalla Sede Regionale Campania della Mutua Sanitaria Cesare Pozzo vuole sensibilizzare i Soci della Società ed i cittadini tutti su di una tematica quanto mai attuale che, in considerazione della recente normativa in materia (L.170/2010), ha visto ridefiniti e specificati gli ambiti di intervento delle Istituzioni e dell’iniziativa privata.Il tema della dislessia in Italia non è ancora correttamente dibattuto ed il rischio concreto è quello di pregiudicare il processo formativo di tantissimi bambini i quali, invece, non hanno alcun difetto cognitivo e di conseguenza hanno diritto ad avere le stes-se possibilità di ogni altro bambino. Piccoli ma importanti accorgimenti come un piano didattico personalizzato possono fare la differenza. Per questo motivo CesarePozzo, di concerto con una delle università più longeve d’Italia, ha deciso di organizzare un incontro all’interno del quale affermati esperti della materia avranno la possibilità di approfondire le difficoltà e le soluzioni possibili relative ai disturbi specifici dell’apprendimento.

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SOCIALE

senzaetà28

Quando si dice che la competenza e l’accoglienza si integrano con l’incan-to del luogo e dell’ospitalità, allora

non si può fare a meno di citare la nuova struttura della Cooss Marche. Inaugurata lo scorso luglio, Casa Amarena è la nuova re-sidenza per anziani realizzata a Cantiano, in provincia di Pesaro e Urbino. Nata come albergo, la struttura è stata com-pletamente ristrutturata da COOSS nel 2017 ed è stata pensata per offrire un ambiente familiare e confortevole volto ad accoglie-re anziani che necessitano di cura, assisten-za, attenzioni o che si trovano in condizioni di solitudine e fragilità sociale.

Questa nuova residenza COOSS è concepita come parte integrante di un progetto ur-bano equilibrato che possa migliorare la qualità di vita degli ospiti e della comu-nità. La struttura, vicinissima al centro di Cantiano, è dotata di ampi spazi esterni che comprendono una zona dedicata alla colti-vazione degli ortaggi “orto dei profumi” e un ampio terreno dedicato alla piantagione delle amarene, chiamato il “giardino delle amarene” con un percorso mirato dedicato alle passeggiate. Casa Amarena rappresenta un grande investimento per il territorio e si caratterizza per la sua splendida loca-tion. Un luogo tranquillo e incantevole che,

CASA AMARENA: Casa Amarena può accogliere

22 ospiti ed è dotata di camere singole e doppie, bagni autonomi, infermeria, ambulatorio, palestra, sala lettura e ampi spazi esterni. Il Centro Diurno può accogliere 5 ospiti ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 17.00.

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a cura di Nicolò Scocchera

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CASA AMARENA:

La Cooss Marche inaugura la nuova residenza per anziani a Cantiano fra ospitalità e …dolcezze!

Per maggiori informazioni o per prenotare una visita della Struttura CASA AMARENA: [email protected] Tel - 0721 788040 Sito - www.cooss.it

oltre ad essere una struttura attrezzata per anziani, ha tutte le caratteristiche per esse-re una casa albergo per ospiti speciali che

possono trascorrere le loro giornate in un ambiente accogliente, famigliare e di qualità. Un’ultima curiosità: tutti i pasti sono cucina-

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ti all’interno della struttura e le cuoche sono davvero bravissime! Il piatto forte? Crostata con marmellata di amarene, ovviamente!

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32 senzaetà

Lorenzo LeograndePresidente AIIC

Sempre più richieste in Sanità sono le competenze specifiche in tema di innova-zione tecnologica. E sempre più richiesti sono i professionisti che garantiscano un’adeguata introduzione e un governo di tecnologie che condizionano fortemente qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie. L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC), rappresenta una categoria che si distingue non più per il fattore di novità ma per competenza specifica.

www.aiic.it

“L’evoluzione delle tecniche ecografiche negli ultimi due decenni è stata impres-sionante, soprattutto se riflettiamo sullo

sviluppo vertiginoso che hanno fatto regi-strare le tecniche avanzate di diagnostica per immagini ed il calcolo informatico che le sostiene, lo sviluppo dei mezzi di contrasto, l’imaging tridimensionale statico (3D) e quel-lo dinamico (4D). Tutto questo ci ha spinto ad un approfondimento sullo stato dell’arte di queste tecnologie sempre tenendo fede alla nostra vocazione di soggetto pragmatico del Servizio Sanitario Nazionale”: con queste pa-role Lorenzo Leogrande, presidente dell’As-sociazione Italiana Ingegneri Clinici, ha mo-tivato le Giornate di Studio AIIC sull’imaging ecografico, tenutosi a Palazzo Lanfranchi lo scorso luglio a Matera.La due giorni proposta da AIIC - il titolo completo è: “Imaging ecografico oggi: acquisizione e gestione, campi di appli-cazione ed innovazione tecnologica”, è stata organizzata dai gruppi regionali AIIC di Puglia e Basilicata e vedrà la partecipazione di ingegneri clinici, radiologi, provveditori e responsabili degli acquisti. Un evento per fare il punto sulla relazione

tra esigenze cliniche ed evoluzione tec-nologica nell’imaging, sulle gestione degli ecografi nelle strutture ospedaliere e le responsabilità gestionali degli stessi, il tutto incrociato con le proposte e le innovazioni (con ampio spazio per le sessioni pratiche, come da tradizione per gli eventi AIIC) che vengono dai partner industriali. Gare centralizzate che spesso ingenerano il meccanismo psicologico dei saldi di stagione (compero anche se non ne ho una effettiva necessità), acquisti di macchinari complessi e di sistemi ecografici a volte effettuati senza un reale fabbisogno, sistemi di imaging sem-pre più innovativi che richiedono un nuovo “patto professionale” tra clinici, professioni-sti e operatori: sono questi i temi forti emer-si dal workshop di Matera.“L’innovazione in ambito di imaging ecogra-fico è un tema complesso - ha dichiarato il presidente Leogrande - fortemente compe-titivo, estremamente delicato per chi vuole assicurare alta qualità diagnostica al SSN, assicurando una gestione equilibrata degli investimenti. Per questo occorre convergere su una dotazione di competenze professionali in grado di gestire il governo delle tecnologie,

L’evoluzione tecnologica impone un patto tra le professioni

Sanità e futuro a confronto

nella due giorni di Matera voluta dall’Associazione Ingegneri Clinici

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Sempre più richieste in Sanità sono le competenze specifiche in tema di innova-zione tecnologica. E sempre più richiesti sono i professionisti che garantiscano un’adeguata introduzione e un governo di tecnologie che condizionano fortemente qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie. L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC), rappresenta una categoria che si distingue non più per il fattore di novità ma per competenza specifica.

www.aiic.it

della loro effettiva qualità, del loro dimensio-namento, della loro implementazione”.La dichiarazione del presidente AIIC è emer-sa all’interno di uno scenario composito e in fortissimo sviluppo per un settore che registra innovazioni tecnologiche che ormai utilizzano i sistemi di visualizzazione 3d, 4d e addirittura 5d (si tratta di sistemi di ima-ging in grado di produrre in pochi secondi immagini da molteplici differenti piani di vi-sione), con differenziazione di mezzi di con-trasto e con la crescita ormai esponenziale dell’elastosonografia e della fusion-imaging, metodica strumentale che mette in connes-sione differenti tipologie di acquisizione di immagini radiologiche del paziente. Lo scenario così dinamico deve confrontarsi anche con il tema critico dell’obsolescenza dei macchinari esistenti, visto che, come sottolineato da Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica, in Italia delle circa 32mila macchine per ecografia esisten-ti, l’età media è di 6,1 anni, con oltre il 50% delle macchine ha più di 5 anni di vita, età massima di riferimento per queste tecnolo-gie di imaging diagnostico. Innovazioni pronte ad essere implementate, sistemi già esistenti che battono il passo, necessità cliniche sempre più vaste, risorse finanziarie sempre piú risicate: il tutto porta alla necessità di un patto tra professioni per assicurare un “governo nuovo” delle innovazioni a cui le gare al ribasso o le gare centralizzate non sembrano in grado di dare risposte efficaci. Ecco allora il possibile “patto tra le profes-

sioni” lanciato a Matera di cui AIIC e SIUMB (società di medicina basata su ultrasuoni) potrebbero essere i primi promotori: “La collaborazione tra ingegneri clinici e radiolo-gi ė sicuramente il primo passo per un nuovo punto di vista con cui guardare il sistema delle tecnologie avanzate in ecografia - ha infatti dichiarato Stefania Speca, docente di radiologia e presidente SIUMB a margine dei lavori - Il workshop di Matera permetterà alle nostre due professioni di sviluppare ul-teriormente le integrazioni necessarie volte ad affinare le performances diagnostiche”, sottolinea la Speca - in quanto la migliore diagnostica è quella che si avvale del bino-

mio: competenza professionale di alto pro-filo ed ecografo con elevate caratteristiche tecniche”.Conclude il presidente AIIC Leogrande : “La nostra due giorni - come nel recente congres-so nazionale di Genova - è stata pensata nel rispetto della vocazione dell’Associazione, che si sta confermando come il soggetto del SSN che in modo più specifico verifica i bisogni clinici, analizza le proposte esistenti sul mer-cato, ed equilibra il tutto nello scenario della trasparenza amministrativa, dell’impatto or-ganizzativo, della legalità e della sostenibilità economica”.

Lorenzo Leogrande e Stefania Speca

Stefania Speca: “La collaborazione tra

ingegneri clinici e radiologi ė

sicuramente il primo passo per un nuovo

punto di vista con cui guardare il sistema

delle tecnologie avanzate in ecografia”

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ARTE

Enrico Maria Guidi è uno scrittore e letterato che ha scoperto nell’espres-sività pittorica un altro modo di co-

municare. La sua prima personale, in tal senso, sor-prende per la quantità di messaggi, rifles-sioni e tecniche che sono esposte e che quasi l’artista non sa spiegare, se non con la motivazione della sperimentazione. In realtà dietro ogni opera si cela uno studio, un ap-profondimento, una riflessione. E anche la scelta della mostra, Ancona, nella galleria della Fondazione Di Paolo e Paulson Museum, in via Pesaro, rispecchia la sua attenta analisi delle situazioni, dei luoghi, dei momenti. Così è la figura umana, quasi rattrappita negli eventi che la marcano, così è nell’immaginazione artistica, i deserti dell’anima rappresentati con emozione e apprensione, così come nell’opera dedicata al naufragio su Lampedusa.“Nell’ambito delle mostre organizzate qui - ha detto Roberto Di Paolo - forse Guidi è l’artista che scopriamo volentieri come contemporaneo e attuale, vero e realista al tempo stesso”.Come si legge dal catalogo curato dalla Fon-dazione: “L’opera di Guidi riflette la sua na-

turale predisposizione all’Arte sperimentan-do forme espressive diverse, attraversando stili e tecniche che presuppongono un’atten-ta meditazione sulle Avanguardie del ‘900, da quelle espressioniste di inizio secolo, passando per l’Informale, al New Dada, fino ai maestri della Transavanguardia. Da questi lavori emerge il suo universo uma-nistico, un’esperienza culturale intensa, a tratti sofferta ma particolarmente significa-tiva, che induce a riflettere sulla condizione umana con il suo carico di inquietudini e contraddizioni. Questi suoi dipinti hanno la potenza di un segno che mira diritto all’emozione, in un gioco continuo di rimandi espressivi dal for-te impatto (emotivo). Anche i volti diventano topografie dell’a-nima, territorio di indagine dell’artista che non è mai pago di esplorare zone d’ombra e pulsioni che sfuggono al controllo della coscienza. Guidi riesce a proiettarci in una dimensione temporale non corruttibile che è contempo-raneamente presente, passato e futuro, inne-scando un rapporto immediato tra soggetto e oggetto che induce anche l’osservatore ad una maggiore consapevolezza di sé”.

La “Prima” di Guidi

Ad Ancona mostra di pittura di un artista originale contemporaneo

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SOCIETÀ E SALUTE

Con la rivoluzione digitale, la sanità è diventata uno dei settori più impor-tanti, in grado di ospitare l’innovazio-

ne e la tecnologia, nuove forme di comunica-zione ed assistenza 2.0, ma, allo stesso tem-po, ha fatto registrare l’aumento più elevato del numero di attacchi informatici. La domanda, che sorge ora spontanea, è la seguente: quanto i nostri dati sanitari - da considerare sicuramente come dati sensibili e prioritari - sono al sicuro?Dall’esito di una radiografia o di una Tac, ai farmaci prescritti, qualsiasi dato potrebbe cadere nelle mani dei cyber criminali.Il modus operandi è sempre più spesso le-gato al furto d’identità, in quanto permette poi l’acquisto di determinati oggetti, il pa-gamento di prestazioni mediche o l’acquisto di farmaci. Le conseguenze possono essere rilevanti in termini di benessere del paziente, in quanto, nella maggioranza dei casi, i cyber criminali chiedono un riscatto vero e proprio e agi-scono bloccando l’accesso ai dati o rivenden-do i dati al mercato nero del “deep web”.

Il mondo della sanità, infatti, è diventato uno dei maggiormente colpiti dalle due tipologie di attacchi più devastanti: il “sequestro” dei dati e delle infrastrutture che vengono resi illeggibili e inutilizzabili.Secondo, il furto di dati personali (comprese le cartelle cliniche).Ciò avviene perché sequestrare i dati e le infrastrutture, significa, per le strutture so-cio-sanitarie, l’impossibilità di erogare i pro-pri servizi e quindi mettere a serio rischio la salute e la vita delle persone.Di conseguenza, è molto probabile che le vittime procedano al pagamento rapido del riscatto. Nel mese di gennaio scorso, i Ministri della salute dei Paesi OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) hanno invitato gli Stati membri ad adottare un sistema di regole comuni che consenta l’utilizzo e il riutilizzo dei dati sanitari per fini di pubblico interesse nel pieno rispetto della privacy delle persone.La “Raccomandazione sulla governance dei dati relativi alla salute” (Recommendation

Health crime: ladri di saluteUn nuovo crimine si affaccia sull’onda delle tecnologie on line: sequestrare dati sensibili relativi agli ospedali

Giacomo Buoncompagni

on Health Data Governance) è stata adottata dal Consiglio dell’OCSE il 13 dicembre 2016, ma è stata resa pubblica solo dopo la sua ap-provazione da parte dei Ministri competenti, nell’incontro a Parigi. L’obiettivo del documento è quello di offri-re indicazioni utili a migliorare e rendere più efficiente il sistema sanitario nei Paesi aderenti all’organizzazione, favorendo la creazione di una piattaforma condivisa per la corretta gestione dei dati sanitari trattati per la salute pubblica, per scopi statistici e di ricerca scientifica, nonché per la fornitura dei servizi offerti.L’OCSE ritiene che, se ben implementate nei rispettivi Paesi, le indicazioni contribuiran-no anche a migliorare la qualità dell’assi-stenza sanitaria e, di conseguenza, a svilup-pare una società “in buona salute”.Tali obiettivi dovranno però essere perse-guiti promuovendo e tutelando le libertà individuali e la protezione dei dati personali, peraltro a carattere sensibile, di chi usufrui-sce dei servizi sanitari.

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IL PODOLOGO

www.associazionepodologi.it38 senzaetà

L’impegno dell’Associazione Italiana Podologi è nel non sprecare in ceri-monie e festeggiamenti l’occasione

del congresso nazionale, quest’anno a Colli del Tronto, splendida cornice nel cuore delle Marche.Un intenso programma formativo caratte-rizza dal 19 al 22 ottobre il XXXI congresso nazionale AIP, con un susseguirsi di relatori e workshop di grande rilievo, con moderato-ri e sintesi finale ad ogni giornata di lavoro, in modo da far tesoro dei temi affrontati, sia a livello scientifico che pratico-operativo e strutturale. In effetti - lo ha ribadito più volte il presi-dente Mauro Montesi ai microfoni di Senza-età Tv anche in occasione degli stati generali della longevità attiva, Long Term Care, di cui abbiamo parlato lo scorso numero - l’aggior-namento professionale e la formazione con-tinua sono ormai un passo fondamentale e irrinunciabile della professione di podologo.Così, dopo la tavola rotonda di apertura dei

lavori, dal titolo “Medici di Medicina gene-rale e podologi: l’integrazione come risorsa del SSN per la prevenzione e la cura”, seguirà giovedi 19 ottobre l’incontro su “nuove nor-mative europee per il trattamento dei dati personali”.Poi, i workshop di formazione: A) Semeiotica della gamba corta, patolo-gia del piede pediatrico e appoggio plantare del piede sportivo; B) Il piede - Biomeccanica locale e globalità (integrazione tra sistemi); C) Piede Diabetico; D) Nuovi orizzonti diagnostico-terapeuti-ci in podologia; E) Lo studio podologico. La domenica infine, la conclusione - anch’es-sa valevole come corso di accreditamento ecm - sarà dell’on. Maria Grazia De Biasi sul riordino delle professioni e degli Albi, con interventi dal punto di vista legale e fiscale e in materia contributiva.

MONTESI: “Una formazione di valore”Sono oltre trecento le patologie poda-liche note che incontrano i podologi nella loro professione. Sono circa 10 mila, secondo una stima attendibile, i pazienti che in un giorno si recano negli oltre 1000 studi podologici. Al XXXI Congresso Nazionale l’A.I.P punta su una formazione specifica, appro-fondita, interdisciplinare. Si è cercato di individuare l’uso di tecnologie e metodi diagnostici innovativi, che co-stituissero un valido supporto in fase di diagnostica e di terapia. Tuttavia l’impegno dell’AIP volto a creare una classe di podologi veramente utili al Paese, non può essere considerato suf-ficiente se le Istituzioni non avviano una politica sanitaria che preveda l’ac-creditamento degli studi sul territorio e una concreta applicazione dei LEA ….Quanto ai workshop citeremo solo quello sulla “Complicanza del piede diabetico”. È necessario mettere in atto strategie innovative rispetto a quelle attuali. La media di 7mila amputazioni ogni anno è assolutamente indegna per un Paese civile come il nostro …

Mauro MontesiPresidente AIP

Podologi a congresso, formazione e impegno

Dal 19 al 22 ottobre a Colli del Tronto illustri relatori, ospiti e istituzioni a confronto sui temi dell’aggiornamento professionale

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FIERE & CONVEGNI

Dal 17 al 19 novembre 2017 presso il Palacongressi di Rimini, si svolgerà COSMOSENIOR, il grande appun-

tamento annuale con i temi della salute e del “buon vivere”, giunto alla sua quinta edizione dopo il successo delle precedenti. Salone espositivo e momento di aggregazio-ne culturale dedicato all’ampio mondo del benessere, della prevenzione e degli stili di vita, CosmoSenior vedrà la partecipazione di aziende legate al mondo dell’Alimentazione, Nutrizione, Stili di vita, Fitness, Benessere, Turismo, Prevenzione, Sistemi di sicurezza di Vita e molto altro ancora.Con oltre 11.000 mq dedicati all’esposizio-ne, CosmoSenior vedrà la partecipazione di oltre 6.000 cittadini over 55 provenienti da tutta Italia, le loro famiglie, 2.000 medici specialisti e di medicina generale. Saranno inoltre presenti ospiti istituzionali e della politica, del mondo dello spettacolo, giorna-listi ed esperti di comunicazione. Anche quest’anno, infatti, CosmoSenior si svolgerà in concomitanza con il VI Congres-so della Corte di Giustizia Popolare per il

Diritto alla Salute, che vede ormai abitual-mente riunirsi medici provenienti da tutta Italia, esponenti delle principali società medico-scientifiche, del mondo dell’Uni-versità e della ricerca, magistrati, avvocati, economisti sanitari, istituzioni, giornalisti e comunicatori esperti di politiche sanitarie, aziende del settore farmaceutico e grandi brand del mercato italiano e internazionale.Nato come momento privilegiato di edu-cazione e informazione, CosmoSenior avrà fra i suoi aspetti distintivi l’ampia offerta di incontri fra cittadini ed esperti qualificati su temi troppo spesso sottovalutati, e invece centrali per la salute. Evidenziando l’importanza di corrette abi-tudini nella vita quotidiana, CosmoSenior si proporrà come luogo di contatto fra te-matiche strettamente medico-scientifiche e quelle relative a benessere e prevenzione, illustrando come a partire dalla cura di sé stessi e da una scelta responsabile nella quo-tidianità, ognuno di noi possa costruire una vita più sana per sé stesso e per la propria famiglia.

Salute, Prevenzione, Alimentazione e Stili di vita, Wellness, turismo e molto altro nella grande manifestazione dedicata ad una “sana e attiva longevità”

17-19 novembre 2017Palacongressi di Rimini

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GRANDI MALATTIE Riccardo Fraternali

Il vaiolo è una malattia altamente con-tagiosa, causata dal virus Variola major, appartenente alla famiglia dei Poxvi-

ridae, agenti accomunati dalla capacità di provocare eruzioni cutanee vescicolari. Si trasmette generalmente per via area, tramite l’inalazione di goccioline di saliva di persone infette. Il periodo di incubazione va da una settimana fino a 17 giorni, in cui si manife-stano i primi sintomi, tra cui febbre, cefalea e lombalgia. Trascorsi due-quattro giorni compaiono eruzioni cutanee, simili a macchie e papule, prima sul volto e le braccia, che poi si diffon-dono rapidamente su tronco e gambe. Suc-cessivamente, le vescicole diventano croste, lasciando spesso importanti cicatrici. La statistica ci dice che, una volta contratto, solo due persone su tre riescono a salvarsi. Il decesso sopraggiunge per la massiva rispo-sta antinfiammatoria del corpo, che può cau-sare shock e compromettere la funzionalità degli organi. Nei casi più leggeri, il decorso si risolve in un paio di settimane. Benché sia stato per secoli causa di epidemie disastrose, le origini del Vaiolo sono ancora sconosciute. Tracce del virus furono trovate in mummie egizie di circa 3.000 anni fa. In Occidente non fece parlare molto di sé, almeno fino al periodo delle Crociate, nel 1.300 d.c. Nei secoli successivi, prima che le misure di profilassi fossero attuate con il metodo, seppur rischioso, della variolazione - che consisteva nell’inoculare nel soggetto da immunizzare, materiale prelevato dalle croste di pazienti non gravi – diverse furono le stragi. Tra il 1753 e il 1768, ad esempio, tra Parigi e Napoli morirono di vaiolo ben 80.000 persone. La scoperta di un vaccino

efficace - il primo prodotto dall’uomo - ri-sale al 1798, quando, dopo 22 anni di studi, il medico e naturalista britannico Edward Jenner lo creò innestando il virus dai bovini sulla cute umana. Ciò nonostante, di lì a poco, altre epidemie imperversarono, tra cui quelle del 1824-29 e del 70-74. In Europa fu sconfitto definitivamente solo nel 1953. Grazie a capillari programmi di vaccinazione su scala mondiale, si giunse alla definitiva eradicazione sul finire degli anni ‘70. L’ultimo caso fu segnalato in Somalia nel 1977, e nel 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò sconfitta la malattia.Ma oggi la minaccia del vaiolo è ancora at-tuale. Gli ultimi campioni sono conservati nei laboratori americani di Atlanta e in quelli russi di Koltsovo. Le motivazioni a tenere il virus ancora in vita, seppur congelato, sono diverse. La prima, anche se improbabile, è che possa ancora nascondersi, in forma ‘silente’, e un giorno riaffacciarsi. Essendo particolarmente resistente infatti, se le con-dizioni esterne lo consentono, è in grado di resistere anni annidato ad esempio nella polvere o nei vestiti. La seconda, è che qualche mutazione in alcu-ne specie animali possa diventare trasmis-sibile anche all’uomo, come il vaiolo delle scimmie. La terza infine, riguarda il timore di un attacco bioterroristico, che richiede-rebbe una vaccinazione di massa. Ciò perché, per sua caratteristica, il virus può essere facilmente diffuso nell’ambiente, ad esempio con gli aerei agricoli, o per contaminazione delle acque. Il dibattito sull’opportunità di disfarsi defini-tivamente del temibile virus quindi è ancora aperto.

VAIOLO, UN’ARMA PER IL BIOTERRORISMO?

Edward Jenner, medico e naturalista britannico che innestò il virus del bovini sulla cute umana creando così il vaccino

Il primo vaccino prodotto dall’uomo fu contro questo contagio letale dalle origine sconosciute: si tenta di debellarlo per sempre

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SOCIETÀ E FUTURO

www.fiduciariamarche.it42 senzaetà

Giorgio Chiellini accetta la sfida di Fa-bio, sette anni: giocare insieme a lui a pallone.

Una sfida difficile. Non perché Fabio è un bambino disabile. Il suo coraggio e la sua vo-lontà lo spingono oltre gli ostacoli e il sorri-so che ha quando riesce una volta a dare un calcio al pallone è… magico. Ma non è questa la sfida principale. Perché Giorgio Chiellini attraverso un filmato girato per l’occasione e diffuso su facebook, deve convincere tutti, davvero tutti, a partecipare al suo “mi piace” e a giocare insieme al piccolo Fabio. Attra-verso la condivisione degli obiettivi della on-lus, molti altri Fabio, domani, potranno dare

un calcio al pallone e camminare sull’erba di un campo… Chiellini è l’idolo di Fabio ma non è il solo. Come tanti altri giocatori hanno accettato di apparire in qualità di testimonial della società onlus “Insuperabili” e del progetto, “Insuperabili Reset Academy”. Scuole calcio che operano in molte parti d’Italia, da Tori-no e Chioggia fino a Siracusa, 400 iscritti e altrettante famiglie, per far sì che i ragazzini disabili sia di natura motoria che psichica, possano divertirsi e stare insieme. Un ambizioso progetto che mette in funzione una straordinaria macchina di relazioni, tese a degli obiettivi importanti: socializzazione,

E Chiellini accetta la sfida di Fabio…

Fiduciaria Marche e Insuperabili onlus

insieme, a Torino, per

spiegare alle fami-glie dei piccoli

giocatori disabili che cos’è la legge

Dopo di Noi

Alcuni momenti del campus di allenamento per gli Insuperabili

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEDott. Valerio Vico - Presidente e AD

dott. Mario Giugliarelli - Consigliere e ADdott. Federico Barbieri - Consigliere e AD

PROCURATORIdott. Francesco De Benedetto

(senior trust consultant)dott. Pietro Giugliarelli

(procuratore)dott. Rossi Salvatore (attività finanziarie)

dott. Massimo Saracini (Partecipazioni societarie)

ORGANIGRAMMA

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Scriveteci alla mail [email protected]

allenamento fisico e ginnastica, allenamento mentale ed impegno psicologico, con fun-zione di autostima, emozioni e stimoli come solamente lo Sport può saper dare. L’associazione Insuperabili onlus non è sola nel suo progetto di far diventare i disabili… insuperabili, appunto. Molto più di quello che dice un semplice slogan, le sedi delle scuole calcio si stanno moltiplicando in Italia e stanno facendo un lavoro davvero encomiabile. Come riuscire a moltiplicare i progetti di solidarietà e cominciare a fare cultura in tale ambito, contribuendo alla dif-fusione del messaggio.La Fiduciaria Marche di Ancona, in tal senso, ha avuto dopo la legge sul “Dopo di Noi” l’importante e delicato ruolo di diffondere e far conoscere alle famiglie dei disabili l’op-portunità di pensare al futuro e al manteni-mento dei ragazzi, quando i genitori non ci

saranno più, tutelando per loro i capitali e gli immobili che saranno lasciati in loro favore. Per tale motivo dopo un recente incontro a Torino, sede principale del progetto “Insupe-rabili Reset Academy”, fra il presidente della Fiduciaria Marche Valerio Vico e Francesco De Benedetto senior trust della Fiduciaria, con il presidente dello Juventus club di An-cona Stefano Veroli e gli organizzatori degli Insuperabili, è stato deciso che, nel corso dell’evento di presentazione della nuova stagione dei corsi di calcio dell’Academy di Torino, la Fiduciaria Marche sarà presente, disponibile ad incontrare le famiglie dei ragazzi.L’incontro avverrà il prossimo 5 ottobre a Torino, non sarà l’unico, e sarà l’occasione per spiegare bene i vantaggi, i risparmi e le opportunità che la legge “Dopo di Noi” costi-tuisce per tutti.

L’impegno a Torino, un progetto ambizioso, uno sguardo al futuro per molte famiglie

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MANGIARSANO

Pistacchi, anacardi e pinoli, oltre

a nocciole e noci prepariamoci ad un sano inverno

con le giuste calorie

Frutta secca: il tesoro dell’autunno che fa bene tutto l’anno

TORTA DI CAROTE E MANDORLE150g mandorle con o senza buccia200g carote pelateScorza grattugiata di mezzo limone non trattato200g zucchero4 uova150g farina 1 bustina vanillina1 bustina lievito

60g latte60g olio di semi a piacereUn pizzico di saleZucchero a velo qb

Nel mixer tritare finemente le mandorle con un cucchiaio di farina. Metterle da parte e, nello stesso mixer, tritare le carote con 3 cucchiai di zucchero e la scorza di limone. Aggiungere il latte e lasciar andare fino a formare quasi una crema (se il composto

dovesse risultare troppo liquido, mettere la purea a scolare in un colino)Montare bene le uova con lo zucchero rima-sto e un pizzico di sale. Aggiungere l’olio, poi le mandorle e il composto di carote.Incorporare la farina setacciata con lievito e vanillina e porre il tutto in una teglia di 24/26 cm di diametro.Cuocere in forno caldo a 180C° per circa 40 minutii. Una volta raffreddata, cospargere la superficie con zucchero a velo.

Bontà e salute racchiuse in noci, nocciole, mandorle e non solo. E anche questa caldissima estate è giunta al capolinea.

Se ne va portando con sé i tuffi al mare, la tintarella, le serate all’aperto e la voglia di cibi freschi e dissetanti. La natura sveste pian piano i colori brillanti della bella stagione e ci regala frutti diversi, adatti a sostenerci in que-sta fase di cambiamento: mele, pere, uva, zuc-che, finocchi, cavoli e altri prodotti della terra destinati a comparire sulle nostre tavole per tutto l’inverno. Ma, tra settembre e ottobre, si raccoglie anche la cosiddetta frutta a guscio, di cui il nostro paese vanta una produzione di grande prestigio, basti pensare alle noci di Sorrento, le nocciole del Piemonte, i pistacchi di Bronte e le mandorle di Avola. In realtà, la parte edibile di questi frutti sono i semi delle piante da cui hanno origine, pronti da mangia-re dopo aver subito un processo di essiccazio-ne e, in qualche caso, tostatura, che permette loro di essere conservati piuttosto a lungo. Se, fino a qualche tempo fa, questi cibi veniva-no impiegati soprattutto nella preparazione di ricette appetitose ed acquistati perlopiù nel periodo natalizio, oggi trovano sempre più spazio nell’alimentazione quotidiana di chiunque abbia un occhio di riguardo per la salute. Sì, perché, malgrado l’elevato conte-nuto calorico (si va dalle 550 kcal per 100g di anacardi fino alle 700 dei pinoli!), i nutrizioni-sti sostengono che consumare regolarmente 20-30g di frutta secca permette di fare il pieno di sostanze fondamentali per il corretto

funzionamento del nostro organismo. Ma cosa contengono questi piccoli gioielli della natu-ra? Scopriamolo insieme…Un concentrato di virtùLa frutta secca contiene oltre il 60% di grassi, ma si tratta di acidi grassi insaturi Omega 3 e Omega 6, in grado di tenere sotto control-lo i livelli di colesterolo HDL, trigliceridi e pressione sanguigna, quindi utilissimi nella prevenzione delle patologie cardiache. Molto significativa è anche la presenza di vitamine del gruppo B - indispensabili per sostenere i processi metabolici e mantenere la salute del sistema nervoso – e vitamina E, un poten-tissimo antiossidante. Recenti studi hanno dimostrato che, grazie a questo concentrato di elementi funzionali, oltre a salvaguardare la salute del cuore, la frutta a guscio è in grado di prevenire in maniera importante alcune forme tumorali molto diffuse, come il cancro al seno e al pancreas. Ma non finisce qui: noci, nocciole, mandorle, arachidi, pistacchi, anacardi e pinoli sono anche vere e proprie miniere di magnesio, potassio, fosforo, calcio, ferro, rame e zinco, minerali di cui è ben nota l’importanza. Ol-tretutto, sono una buona fonte di proteine e fibre, molto utili per garantire un corretto transito intestinale.Da questi alimenti si ricavano anche oli molto utilizzati in campo cosmetico e culinario: per esempio, l’olio di mandorle dolci e noto per le sue proprietà elasticizzanti e anti-smagliatu-re, mentre l’olio di arachidi è uno dei migliori

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LE RICETTE

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da impiegare nelle fritture, poiché tende a resistere maggiormente alle alte temperature senza rilasciare sostanze tossiche.Un toccasana per molti…ma non per tuttiSe consumati nelle giuste quantità e rigorosa-mente al naturale, i frutti oleosi possono co-stituire un alimento sano e naturale da consu-mare tutto l’anno, soprattutto se associati ad alimenti ricchi di vitamine A, D e C. Quest’ul-tima, infatti, facilita l’assorbimento del ferro contenuto nella frutta secca, mentre le prime due necessitano di essere ingerite insieme a una fonte lipidica per essere ben assimilate. Una fetta di torta di carote (ricche di vitamina A) e mandorle (vedi ricetta), insieme ad uno yogurt intero al naturale (fonte di vitamina D) e un bicchiere di spremuta di arancia appena fatta (vitamina C), costituiscono una colazione ideale per iniziare la giornata. Ad ogni modo, la frutta a guscio dovrebbe essere preferita soprattutto da alcune cate-gorie di persone: vegetariani e vegani, per assicurarsi un adeguato introito di proteine; sportivi, persone sottoposte a forti stress psico-fisici o convalescenti, che necessitano di una maggiore assunzione di minerali e vitami-ne del gruppo B; donne in gravidanza, poiché la frutta secca contiene anche acido folico, di cui le gestanti hanno particolarmente biso-gno; diabetici di tipo 2, dato che gli alimenti in questione sono anche in grado di regolare l’assorbimento degli zuccheri. Sembra addirit-tura che questi frutti possiedano grandi pro-prietà ansiolitiche: in particolare, gli anacardi

contengono una tale quantità di triptofano (precursore della serotonina), da poter sosti-tuire piccole dosi di antidepressivi!Purtroppo, tutte queste grandi virtù non sono appannaggio di tutti: moltissime sono le per-sone allergiche ad uno o più tipi di frutta sec-ca, così come molti tendono a soffrire spesso di herpes. Questi ultimi dovrebbero consu-mare noci, nocciole, pistacchi e noccioline con molta moderazione, perché contengono arginina, un aminoacido che stimola l’attività degli herpesvirus. Inoltre, le fibre presenti nella frutta a guscio la rendono decisamente inadatta a chi soffre di disturbi intestinali, come diverticolite e diverticolosi.A tutti gli altri auguriamo un anno ricco di queste fantastiche gemme oleose, purché di buona qualità e nella giusta quantità.

Un toccasana per molti…ma non per tuttiSe consumati nelle giuste quantità e rigorosa-mente al naturale, i frutti oleosi possono co-stituire un alimento sano e naturale da consu-mare tutto l’anno, soprattutto se associati ad alimenti ricchi di vitamine A, D e C. Quest’ul-tima, infatti, facilita l’assorbimento del ferro contenuto nella frutta secca, mentre le prime due necessitano di essere ingerite insieme a una fonte lipidica per essere ben assimilate. Una fetta di torta di carote (ricche di vitamina A) e mandorle (vedi ricetta), insieme ad uno yogurt intero al naturale (fonte di vitamina D) e un bicchiere di spremuta di arancia appena fatta (vitamina C), costituiscono una colazione

ideale per iniziare la giornata. Ad ogni modo, la frutta a guscio dovrebbe essere preferita soprattutto da alcune cate-gorie di persone: vegetariani e vegani, per assicurarsi un adeguato introito di proteine; sportivi, persone sottoposte a forti stress psico-fisici o convalescenti, che necessitano di una maggiore assunzione di minerali e vitami-ne del gruppo B; donne in gravidanza, poiché la frutta secca contiene anche acido folico, di cui le gestanti hanno particolarmente biso-gno; diabetici di tipo 2, dato che gli alimenti in questione sono anche in grado di regolare l’assorbimento degli zuccheri. Sembra addirit-tura che questi frutti possiedano grandi pro-prietà ansiolitiche: in particolare, gli anacardi contengono una tale quantità di triptofano (precursore della serotonina), da poter sosti-tuire piccole dosi di antidepressivi!Purtroppo, tutte queste grandi virtù non sono appannaggio di tutti: moltissime sono le per-sone allergiche ad uno o più tipi di frutta sec-ca, così come molti tendono a soffrire spesso di herpes. Questi ultimi dovrebbero consu-mare noci, nocciole, pistacchi e noccioline con molta moderazione, perché contengono arginina, un aminoacido che stimola l’attività degli herpesvirus. Inoltre, le fibre presenti nella frutta a guscio la rendono decisamente inadatta a chi soffre di disturbi intestinali, come diverticolite e diverticolosi.A tutti gli altri auguriamo un anno ricco di queste fantastiche gemme oleose, purché di buona qualità e nella giusta quantità.

PASTA INTEGRALE CON SALSA DI NOCI E PINOLI Per 4 persone350g pasta corta integrali (penne, fusilli o orecchiette)100g gherigli di noce30g pinoli4 cucchiai pangrattato, preferibilmente integrale4 cucchiai olio evo100 ml circa latte o bevanda vegetale

non zuccherataNoce moscata qbSale e pepe qb

Frullare insieme le noci, 15g di pinoli e l’olio, aggiungendo il latte gradualmente e alter-nandolo con il pangrattato fino ad ottenere la densità desiderata. Regolare di sale, pepe e noce moscata e frullare ancora.Tostare in una padella antiaderente l’altra metà dei pinoli.

Scolare la pasta e condirla con la salsa e i pinoli interi. Se siete golosi, provatela con una spolverata di pecorino grattugiato e una colata di miele!

a cura di Elisa Scoccia

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[email protected]

Dott.ssa Cinzia PancallettiConsulente grafologa

Prosegue la collaborazione con la dott.ssa Pancalletti, grafologa, cui è possibile sottoporre domande e testi da analizzare. La scrittura appartiene ad un lato della personalità che svela molto di sé e ci fa conoscere dentro.

GRAFOLOGIA

46 senzaetà

In occasione delle mie conferenze, spesso mi viene chiesto se si può intervenire nella scrittura con un percorso riedu-

cativo anche in età adulta. La risposta è decisamente affermativa, poiché in ogni caso il soggetto ne trae benefici a diversi livelli, tanto più se la grafia risulta illeggibile o ri-gida o con eccessiva cura, oppure presenta stentatezze, tremori, inceppamenti, spesso questi sono segnali di accumuli di energia pressoria che risulta essere mal canalizzata. Un percorso di rieducazione della scrittura può aiutare a sciogliere questi blocchi mi-gliorando la distribuzione della pressione grafica. La figura del Rieducatore della scrittura, che in Italia è relativamente recente, almeno rispetto alla Francia dove compare ormai da moltissimo tempo, interviene nei casi di disgrafia, ovvero di soggetti con difficoltà nello scrivere a mano, nel realizzare forme grafiche regolari come da modello scolastico o leggibili; il percorso rieducativo si avvale di esercizi tecnicamente semplici ma molto efficaci che rimandano alle aree del cervello un opportuno impulso a seconda della tipo-logia della disgrafia.Uno dei primi effetti nel comportamento dei soggetti disgrafici è un apprezzabile aumen-to dell’autostima, in precedenza fortemente

inficiata anche dalla situazione limitante della difficoltà scrittoria: il bambino rimane indietro nei dettati, gli insegnanti non rie-scono a leggere ciò che viene scritto, in una parola il soggetto si sente frustrato fino a sentirsi emarginato.Si comprende dunque come ne può risultare un quadro complesso e problematico laddo-ve si potrebbe intervenire in modo indolore ma mirato ed efficace.Sicuramente l’intervento nei bambini dà risultati più efficaci e soprattutto più veloci rispetto agli adulti, le cui grafie sono inevita-bilmente più strutturate, tuttavia i risultati sono anche in tale età molto soddisfacenti. D’altro canto il principio che regola il per-corso rieducativo è lo stesso in tutte le fasce di età ed è molto semplice: gli esercizi che la mano esegue mandano degli impulsi all’area motoria del cervello deputata alla scrittura,

è la stessa area che precedentemente invia il comando di scrivere alla stessa mano, attraverso gli stessi neurotrasmettitori nei circuiti cellulari e fibre nervose. Di conseguenza la grafia cambia, in taluni casi “respira” meglio, ad esempio laddove c’era ansia o compressione, oppure può di-ventare più elastica nel caso di rigidità, può aumentare di dimensione se troppo piccola, di conseguenza anche il fisico, che è stret-tamente connesso con l’apparato mentale, cambia e ne beneficia positivamente. Efficace anche nei casi di illeggibilità o scar-sa leggibilità, poiché la funzione principale della scrittura è quella della trasmissione del proprio pensiero, dunque della comunica-zione con gli altri, allora la grafia compren-sibile diventa elemento importante anche a livello relazionale e sociale, migliorandone e facilitandone il dialogo interpersonale.

Aiuta nei casi di tensione e disgrafia del

soggetto aumentando l’autostima: il ruolo

dell’educatore

Rieducare alla scrittura, ecco quando serve

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Rieducare alla scrittura, ecco quando serve

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Con la legge n. 96/2017, il Governo ha introdotto l’attri-buzione di un contributo d’imposta per investimenti incrementali in

campagne pubblicitarie per il secondo semestre 2017. In estrema sintesi, se nel periodo tra luglio e dicembre 2017 si investe almeno l’1% in più rispetto all’analogo periodo 2016 si potrà godere di un credito d’imposta che per le PMI raggiunge il 90% del valore incrementale degli investimenti effettuati.

Il testo completo della legge mira ad aiutare l’editoria ma in so-stanza permette alle aziende di portare in detrazione il 90% di ciò che si spende in pubblicità sui giornali!La parte che interessa è l’Art. 57-bis.

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