numero 4 - ottobre/novembre/dicembre 2018 coltivare insieme istituzionale... · 2018-10-15 ·...

20
@CooperativaAgricolaLegnaia @cooplegnaia cooperativa_di_legnaia cooplegnaia www.legnaia.it 18 12 COLTIVARE INSIEME numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018

Upload: others

Post on 15-Aug-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

@CooperativaAgricolaLegnaia

@cooplegnaia

cooperativa_di_legnaia

cooplegnaia

www.legnaia.it18

12

C O L T I V A R EI N S I E M E

numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018

Page 2: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

settore meccanica

ww

w.le

gnaia

.itCooperativa agriCola di legnaia

tradizione e tecnologia al servizio

dell’agricoltura

Campagnola propone una vasta gamma di abbacchiatori elettrici, composta da 5 modelli, per soddisfare ogni tipo di esigenza, da semi-professionale a professionale. Potenti ed affidabili, i nostri scuotiolive a batteria offrono prestazioni al vertice del settore e sono in grado di raccogliere qualsiasi varietà di oliva. Grazie all’impiego di componenti di elevata qualità, questi abbacchiatori elettrici possono essere utilizzati anche 10-12 ore giornaliere consecutive.

FIRENZE Centro Agro Commerciale Via Baccio da Montelupo 180 • Tel. 055 7358211Via Villamagna 146 • Tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZO Viale della Resistenza 50 • Tel. 055 8494014 mec

cani

ca@

legn

aia.it

Page 3: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

3

14

08

18

R I E P I L O G O

Direttore responsabileDr. Simone Tofani

Comitato di redazioneCarlo Pinferi, Patrizia Borgi, Guido MonaciAlberto Lanzi, Fabrizio Feci, Riccardo Trallori

StampaST.G.RReg. Trib. Firenze nr. 3949 del 12/3/1990© Copyright: tutti i diritti riservati.

Informativa PrivacyAi sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196/03 si informano i soci, gli amici di Legnaia e tutta la clientela che i dati personali raccolti presso i nostri punti vendita ed uffici sono soggetti al vincolo di riservatezza e saranno trattati soltanto per gli scopi annessi e connessi ai servizi e ai prodot-ti erogati dalla nostra società e dalle società da essa controllate e non eccedenti rispetto a tali finalità. Titolare del trattamento è la Società Cooperativa Agricola di Legnaia, presso la quale far valere i diritti di cui all’art.7. Sotto formale Vostra richiesta da spedire a mezzo e-mail o fax potete richiedere la cancellazione dei vostri nominativi trattati, anche tramite la società Edimedia srl, per le attività di informazione, promozio-ne e iniziative commerciali inerenti i nostri prodotti e servizi (periodico Coltivare Insieme, Newsletter).

@CooperativaAgricolaLegnaia

@cooplegnaia

cooperativa_di_legnaia

cooplegnaia

www.legnaia.it

Come mitigare i danni da gelo a cura di Paolo Lepri

12-13

Lo sport come veicolo di integrazione UPD Isolotto

10

Concimazione post raccolta a cura di Claudio Ciavatta

8-9

L’importanza delle analisia cura Simone Pizzigalli

6-7

La Cooperativa di Legnaia di Sandro Fallani

5

Tempo di Fiere e di raccolti di Simone Tofani

4

Il “Progetto Tanzania”a cura di Simone Tofani

14-15

Verso l’applicazione del nuovo regime Raffaello Giannini, Marco Mancini

Le Crucifere Dott.ssa Emma Balsimelli

16-17

18

Page 4: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

44

DoI mesi estivi, caratteriz-zati da temperature ge-neralmente in linea con le medie stagionali, salvo alcune bolle di calore pe-raltro limitate nel tempo,

hanno permesso uno sviluppo omogeneo delle varie produzioni agricole tanto che per le produzioni tipiche del nostro terri-torio, vino e olio, si prevede una annata di ottima qualità, grazie agli interventi fito-iatrici puntuali e all’assenza ad oggi, della tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece, a luglio, un forte evento grandinigeno nella zona del Mugello che ha causato la perdita di buona parte del-le produzioni del territorio, provocando notevoli danni alle aziende interessate. I prossimi mesi saranno interessati dalle operazioni di vendemmia, vinificazione, raccolta delle olive, della frutta tardiva e di tutte le colture orticole di fine e inizio periodo ( estivo e autunnale), oltre ai tipici trapianti di insalate, scarole, indivie, ra-dicchi e, nei giardini, delle viole del pen-siero.I mesi autunnali sono anche quelli dedi-cati, in molti Comuni vicini, a Fiere agri-cole importanti, come quella di Scandicci e, subito dopo, quella di San Luca dell’Im-pruneta: non solo un rispetto e un ricordo di una tradizione secolare, ma anche un modo per far conoscere le eccellenze di un territorio ricco di cultura, produzioni e enogastronomia come quello fiorentino.In questo numero di Coltivare Insieme oltre ad articoli tecnici particolarmente interessanti, sia per conoscere i pericoli che derivano da patogeni subdoli come i batteri, sia per capire le moderne tecni-che di fertilizzazione, anche articoli di

Tempo di Fiere e di raccolti

di Simone TofaniDirettore Responsabile

cultura generale, nella tradizione della rivista e una fotografia attuale di un Pro-getto Sociale iniziato anni fa che ha dato, a nostro parere, eccellenti risultati e di-mostra come con poco e con passione e volontà si possa fare tanto.Siamo, con questo numero , ai tre quarti delle uscite previste per l’annata e pos-siamo affermare che l’obiettivo che ci eravamo proposti facendo “rinascere” Coltivare Insieme sia stato raggiunto e possiamo dirlo in base all’apprezzamen-to e ai suggerimenti dei lettori in questi mesi: kalòs kai agathòs , dicemmo nel nostro primo editoriale e possiamo dire, ad oggi, di esserci riusciti grazie alla pro-fessionalità di coloro che hanno scritto i vari articoli e all’impegno di tutta la redazione: grazie a tutti e, ovviamente, buona lettura!

E D I T O R I A L E

dr. Simone TofaniDirettore responsabile

della rivista Coltivare InsiemePresidente della Legnaia Vivai

Page 5: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

5

Il lavoro di tanti produttori agricoli del territorio di Scandic-ci è ben rappresentato, promosso, coordinato dalla Coope-rativa di Legnaia, dall’insostituibile attività quotidiana di una delle più importanti cooperative nazionali di produtto-ri; questa attività si concretizza e si relaziona con la nostra città in primis nel centro vendita di via Baccio da Montelu-

po, poi con mille altre iniziative tra cui la vendita dei prodotti ai gestori delle mense scolastiche. Proprio l’accordo con chi gestisce le mense di Scandicci è la garanzia che i circa 3400 bambini iscritti al nostro servizio di ristorazione scolastica gustino quasi quotidia-namente i piatti preparati con i raccolti delle colline e della pia-nura che vedono dalle finestre, e a noi assicura che la qualità dei prodotti a chilometri zero chiesta per i nostri figli sia rispettata.Su circa seicento produttori soci della cooperativa (in gran parte della provincia di Firenze e in particolar modo della piana fiorenti-na - Mantignano, Ugnano e Badia a Settimo - ma anche della Val di Chiana, del Mugello, delle altre provincie della Toscana e in alcuni casi di altre regioni) un centinaio è di Scandicci, in parte della pia-na per gli ortaggi e la frutta, in parte della collina per olio, vino e la fragole di Mosciano, un’eccellenza che ci chiedono da tutta Italia.I produttori agricoli del nostro territorio hanno una doppia impor-tanza per Scandicci: sono a pieno titolo tra i protagonisti economi-ci della nostra crescita, e al tempo stesso tramandano e attualizza-no una realtà che è fondativa per tutti noi.Secondo un equivoco purtroppo diffuso, infatti, Scandicci fino agli anni ‘60 del secolo scorso non avrebbe avuto storia. Niente di più sbagliato: Scandicci negli ultimi cinquant’anni ha sì avuto una sto-ria potente, una crescita demografica ed economica con pochis-simi casi analoghi in Italia (da meno di 20 mila abitanti a oltre 55 mila in poco più di 15 anni), uno sviluppo unico e governato nel migliore dei modi dai nostri predecessori: ma questa storia - dav-vero recente - ha potuto esserci e ha potuto essere così importante grazie ad un tessuto di comunità che già era presente da secoli, un tessuto non così denso come oggi ma altrettanto radicato e al-trettanto fertile: un tessuto fondato sull’agricoltura, impregnato di cultura del lavoro, di valori e di etica che ancora vivono profon-

damente nella nostra città, e in tutti noi che ci abitiamo e ci lavoriamo.Troppe volte ci dimentichiamo che questo tessuto esiste anco-ra, che è presente al fianco di tante altre realtà economiche, e che negli anni ha avuto la capa-cità - insita nel Dna di Scandicci - di sapersi innovare. A ricor-darcelo è proprio la Cooperati-va di Legnaia: il centro vendita di via Baccio da Montelupo è un punto di riferimento per migliaia di persone di Scandicci, di tutta Firenze e di tanti altri comuni vicini, che qui cercano e tro-vano una qualità indubbia, la sicurezza garantita da coltivazioni a basso impatto ambientale (che la cooperativa promuove e segue direttamente a fianco dei produttori), la convenienza per i bilanci familiari dovuta a spese di trasporto e di intermediazione ridotte al minimo, l’impegno di chi è abituato a lavorare da decenni all’in-terno di una comunità coesa che tuttavia rimane aperta al mondo e alle novità. Oltre che per i clienti e per i cittadini, la cooperativa di Legnaia però è anche punto di riferimento preziosissimo per gli stessi soci produttori, ai quali garantisce consulenze e coordina-mento per quanto riguarda le coltivazioni, i prodotti più indicati, e un’attenzione quasi maniacale all’utilizzo di specie autoctone, con ortaggi e verdure delle nostre tradizioni più vive e remote.Vi confesso però che l’aspetto più contagioso di tutta questa atti-vità per me è la passione; provate ad esempio a parlare per un quarto d’ora con un responsabile di Legnaia di come i loro soci sconfiggano gli afidi delle piante utilizzando le coccinelle, invece che insetticidi a base chimica: provateci davvero, resterete incan-tati oltre che rinfrancati!

Buon lavoro a ognuno di voi, come tutti gli anni ci vediamo alla Fiera.

La Cooperativa di Legnaia, un vero punto di riferimento per il territorio.

di Sandro FallaniSindaco di Scandicci

E D I T O R I A L E

di Sandro FallaniSindaco di Scandicci

5

Page 6: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

6

O R T I C O L T U R A

a cura del Dott. Simone Pizzigalli - VerdeLab di Rimini

L’IMPORTANZA DELLE ANALISI

La qualità passa dalle analisiSe la propria coltivazione er-bacea-orticola o arborea, pre-

senta strani sintomi, nell’agricoltore comincia a serpeggiare il panico. Stessa cosa per aziende sementie-re e del settore vivaistico. Il dubbio che possa trattarsi di una malattia, oppure di uno squilibrio nutrizio-nale, o dell’incidenza del clima può far passare notti insonni. Il lavo-ro di Verdelab di Rimini è proprio quello di risolvere i problemi delle aziende su tutto quello che concer-ne la fitopatologia, attraverso l’assi-stenza agronomica e fitosanitaria. “Verdelab nasce 15 anni fa - spiega il fondatore e titolare, Simone Piz-zagalli - come un piccolo studio di consulenza, aperto dopo una mia prima attività come fitopatologo in una nota azienda sementiera mul-tinazionale. Oggi dà lavoro a tempo pieno a otto persone fra fitopatologi, biologi molecolari, agronomi, e ser-viamo aziende italiane e estere”.Infatti, oltre alle analisi diagnosti-che, una peculiarità di Verdelab è quella di fare assitenza al breeding e vi sono ditte italiane e estere che ne

chiedono i servizi. Olanda, Israele, Francia, Giordania sono solo alcune delle nazioni sede di imprese con cui Verdelab ha contatti. “Puntiamo molto sull’innovazione e sull’aggiornamento delle tecnologie - continua Pizzagalli - e ogni anno investiamo ingenti som-me per acquistare nuove attrezza-ture. Siamo un laboratorio comple-tamente privato ma che nulla ha da invidiare a strutture pubbliche. Regolarmente ci confrontiamo con ricercatori universitari per aggior-narci, creare sinergie e mettere in rete le esperienze e conoscenze. Essendo una realtà snella siamo in grado di fornire risposte in tempi rapidi, con risultati affidabili, riser-vatezza, apertura tutto l’anno e ser-vizi personalizzati per ogni esigenza aziendale”. Le malattie sono sempre di più, e spesso mostrano sintomi di-versi dalle foto dei libri di patologia, per questo motivo è fondamentale una continua formazione e innova-zione tecnologica. Negli ultimi anni anche il settore sementiero e quello vivaistico hanno capito l’importan-za di un’assistenza agronomica e

fitosanitaria come pre-requisito di qualità, e su questo il Dr.Pizzagalli sottolinea che “Verdelab può effet-tuare anche il controllo della produ-zione con l’analisi genetica delle se-

menti per alcune specie botaniche, o piante appartenenti allo stesso lotto per verificarne la purezza. Le tecnologie biomolecolari, affianca-no molto bene le classiche metodi-che microbiologiche e migliorano le performance sia per la diagnostica fitopatologica che per la ricerca ge-netica”. Ad esempio è stato proprio nei laboratori di Verdelab, che una decina di anni fa fu individuata la prima lattuga altamente tollerante al Fusarium oxysporum, poi regi-strata e venduta da una nota ditta sementiera nel cesenate. Verdelab è dotata di diverse camere climatizza-te dove i breeders possono concor-dare insieme ai fitopatologi, test con inoculi in vivo di funghi, virus e bat-teri, così da verificare le resistenze delle nuove selezioni.

Page 7: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

7

“La maggior parte delle nostre ana-lisi rientrano nei piani di autocerti-ficazione volontari delle aziende e dei vivai. Le verifiche obbligatorie

ormai sono un pre-requisito. Le dit-te hanno capito che non ha senso farsi controllare solo per adempie-re all’obbligo di avere un pezzo di carta, ma stanno facendo proprio il concetto di migliorarsi attraverso le indagini della qualità” conclude Piz-zagalli.Verdelab è accreditata dal Servizio Fitopatologico ed è certificata ISO 9001 per la qualità del servizio. Le-gnaia Vivai dal 2018 ha deciso di col-laborare con Verdelab per controlli a campione sulle proprie produzioni e ridurre al minimo i rischi di pato-logie ai propri clienti e soci.

Page 8: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

8

La concimazione delle colture ha un ruolo centrale nel-la tecnica agronomica e oggigiorno, in particolare, deve essere gestita in modo molto attento dall’azienda agrico-la che voglia ottenere produzioni di elevata qualità nel rispetto dell’ambiente. All’agricoltura, infatti, si chiede di produrre in termini di quantità e qualità, e inoltre di farlo tenendo conto della “sostenibilità” delle risorse e della “multifunzionalità”1.La crescente domanda di unità fertilizzanti dei Paesi in forte crescita (Cina, India, Brasile solo per citare i mag-giori) che si accompagna ad una diminuzione della di-sponibilità delle materie prime, specie di quelle fosfa-tiche e potassiche, impone la ricerca di tecnologie e di prodotti ad elevata efficienza delle unità fertilizzanti. Una concimazione razionale (termine più corretto ri-spetto a “sostenibile” che oggi, a giudizio dello scrivente, è impropriamente utilizzato) mirata ad ottenere produ-zioni di qualità non può prescindere dalla conoscenza approfondita del sistema suolo-pianta e dalle opportu-ne metodologie e strategie di applicazione in grado di soddisfare al meglio le esigenze nutritive delle colture. Questo concetto è particolarmente sentito nella ferti-lizzazione della vite e delle piante da frutto che costitu-iscono il massimo esempio di settori ai quali si chiede l’eccellenza delle produzioni nel rispetto dell’ambiente.L’agricoltore, da sempre, si trova a dovere soddisfare le esigenze nutritive delle piante nei diversi stadi fenologi-ci non già attraverso una somministrazione diretta degli elementi nutritivi (caso particolare delle piante allevate in idroponica), ma attraverso gli apparati radicali che si sviluppano nel suolo (terreno). E’ quindi il terreno con il suo specifico livello di fertilità a governare la nutrizione di qualsiasi pianta. Occorre, pertanto, conoscere bene le caratteristiche dei terreni, il loro livello di fertilità com-plessiva (fisica, minerale, biologica) per gestire in modo ottimale la nutrizione delle piante.D’altro canto è indispensabile apportare elementi nutri-tivi dall’esterno con la fertilizzazione perché la disponi-bilità naturale della stragrande maggioranza dei suoli è insufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali delle colture, oppure perché vanno corrette alcune insuffi-

cienze in relazione allo stadio fenologico della pianta. E’ quest’ultimo il caso tipico in cui si trovano le colture arboree e la vite nello stadio di post raccolta.

Il perché della concimazione post raccolta

La sperimentazione in campo accompagnata dalle ricer-che nel settore della fisiologia della pianta hanno chia-ramente dimostrato che la ripartenza delle piante ar-boree (accrescimento dei germogli e delle prime foglie) avviene a spese delle sostanze di riserva accumulate nei diversi organi durante l’autunno precedente. Pertanto, dalla ripresa vegetativa fino allo stadio fenologico della fioritura, l’utilizzo degli elementi nutritivi assorbiti dal terreno, in particolare dell’azoto, è modesto. L’organica-zione dell’azoto assorbito in primavera inizia fondamen-talmente nella fase dell’accrescimento dei germogli e dei frutticini allegati.E’ nel periodo che precede la fase fenologica di dormien-za invernale, cioè dopo la raccolta, che la pianta assorbe attivamente gli elementi nutritivi per aumentare le ri-serve nelle gemme, riserve pronte per essere utilizzate alla ripresa vegetativa. Infatti, dopo la pausa invernale, le riserve saranno prontamente rimesse in circolo per supportare al meglio la ripresa vegetativa. Le ricerche

Concimazione post raccolta dei fruttiferi e della vite per produzioni di qualità nel rispetto dell’ambiente

a cura di Claudio Ciavatta - Ordinario di Chimica Agraria Docente di Fertilità del Suolo e Nutrizione delle PianteDipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, Alma Mater Studiorum Università di Bologna - [email protected]

A G R O N O M I A

1) La Commissione agricoltura dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico definisce la multifunzionalità’ in agricoltura nel modo seguente:“Oltre alla sua funzione primaria di produrre cibo e fibre, l’agricoltura può anche disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e conservare la biodiversità, gestire in maniera sostenibile le risorse, contribuire alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali, garantire la sicurezza alimentare. Quando l’agricoltura aggiunge al suo ruolo primario una o più di queste funzioni può essere definita multifunzionale.”

Page 9: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

9

hanno inoltre dimostrato che la concimazione post rac-colta migliora la differenziazione delle gemme a fiore.Il periodo migliore per creare le condizioni di maggiore differenziazione a fiore delle gemme e per migliorare la ripresa vegetativa è l’autunno, molto probabilmente per-chè le temperature e l’umidità del terreno consentono ancora buone attività fotosintetica (sintesi e traslocazio-ne di zuccheri) e radicale che sono favorevoli all’assorbi-mento fino alla caduta delle foglie. Pertanto è l’autunno, nel post raccolta, il momento ottimale per fornire alla pianta gli elementi nutritivi per creare le condizioni mi-gliori per la ripresa vegetativa.La concimazione autunnale, oltre ad incrementare le sostanze di riserva che potranno coprire le esigenze nu-tritive della pianta fino a fioritura inoltrata, ha anche il ruolo di aumentare la resistenza alle gelate, grazie ad una maggiore presenza di sostanze di riserva di natura inorganica e organica nelle parti più esposte a danni da gelo. Pertanto è l’autunno, nel post raccolta, il momento ot-timale per fornire alla pianta gli elementi nutritivi per creare le condizioni migliori per la ripresa vegetativa e per superare al meglio le difficili condizioni atmosferi-che invernali.

Quali prodotti è opportuno utilizzare

La concimazione post raccolta dei fruttiferi e della vite (ovviamente in produzione) deve avvalersi di formulati che apportino gli elementi della fertilità, in particolare l’azoto (N), in modo graduale. La scelta deve ricadere preferibilmente proprio sui quei formulati cha hanno aliquote di N a lenta cessione, siano esse di origine or-ganica o minerale. E’ evidente che le aziende che adot-tino il metodo di produzione biologico devono fare rife-rimento ai soli fertilizzanti che riportino in etichetta la scritta “Consentito in agricoltura biologica”.I concimi che presentano la peculiarità della lenta ces-sione consentono agli apparati fogliari di restare sulla pianta più a lungo, prolungando la fotosintesi e quindi di produrre e accumulare maggiori sostanze di riserva. Alla ripresa vegetativa primaverile le piante così trattate evidenziano maggiore equilibrio nello sviluppo dei ger-mogli e migliore distribuzione delle gemme a fiore.Inoltre, i fruttiferi e la vite che beneficiano della conci-

mazione autunnale post raccolta consentono di posti-cipare la somministrazione della frazione primaverile azotata ad allegagione avvenuta. Questo ha anche il van-taggio che il potenziale produttivo delle piante essendo già quantificabile permette di calibrare meglio le unità fertilizzanti da distribuire e anche la tipologia di conci-me da impiegare.Ad esempio, la pollina compostata, o miscele di deiezio-ni zootecniche varie fermentate e umificate,si prestano molto bene ad essere impiegate nella concimazione post raccolta. Si tratta di concimi organici completi, in grado di fornire gli elementi principali della fertilità (NPK), la cui quota di azoto organico si rende disponibile con gra-dualità, non è dilavabile ed è quindi caratterizzato da un elevato rendimento agronomico. Il fosforo ed il potassio completano la nutrizione assieme alla presenza di meso-elementi quali zolfo, calcio e magnesio, nonché di micro-elementi (B, Fe, Mn, Cu, Zn). Inoltre, l’elevato contenuto

in sostanza organica, di cui circa 1/3 umificata costituita da acidi umici (HA) e fulvici (FA), au-menta l’efficienza degli elementi della fertilità e favorisce un equilibrato sviluppo della biomassa microbica.

Le dosi indicative di applicazione, da calcolare in fun-zione della puntuale realtà agronomica, possono essere orientativamente le seguenti:

Concimazione autunnale post raccoltaFruttiferi 20-40 kg/ha di azoto (N)Vigneto 15-30 kg/ha di azoto (N)Il calcolo della quantità da distribuire è funzione del titolo in N totale del fertilizzante che per legge (D.Lgs. 75/2010) deve essere riportato in etichetta. Si consiglia la distribuzione del concime nella zona maggiormente esplorata dalle radici e, se possibile, leggermente inter-rata. Volendo riassumere i concetti sino ad ora esposti, si può affermare che la concimazione autunnale in post raccol-ta porta, oltre a vantaggi economici ed ambientali, anche effetti positivi sulla qualità delle produzioni (vite, melo, pesco, nettarina, actinidia sono le colture maggiormen-te interessate). Pertanto, rispetto alla sola concimazione primaverile, si ha:• un migliore equilibrio vegeto-produttivo (assenza di

rivegetazioni tardive, né eccessivo rigoglio); • un aumento della fertilità delle gemme con minor nu-

mero di gemme cieche; • un incremento della produzione per pianta, del dia-

metro e del peso medio dei frutti; • un incremento della percentuale di frutti di calibro

superiore commercialmente più pregiati; • un aumento del contenuto zuccherino (gradi Brix); • una maggiore consistenza dei frutti; • una maggiore uniformità dei frutti prodotti; • una migliore frigo-conservazione dei frutti.

Page 10: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

10

UPD ISOLOTTO Lo sport come veicolo di integrazione e crescita sociale

Come crescere tutti con l’inclusione sociale

S O C I A L E

"Un goal per l'inclusione sociale" nasce 5 anni fa,da una proposta di un genitore di un ragazzo con disabilita’ e la rifles-sione con il Quartiere 4 e il Comune di Firenze. Nello specifico si e’ voluto coltivare il seme di questa idea“in un contesto calcistico dove tutti fanno sport, i compagni di scuola e gli amici di tutti i giorni e non in un contesto dedicato soltanto a chi ha “disabilita”La società UPD Isolotto accetta la sfida ed allestisce uno staff professionale dedicato (psicologi,neu-rofisiomotricisti ed allenatori FIGC ) "Un goal per l'inclusione sociale" non deve essere visto, solo, come un progetto che si rivolge ai disabili, ma un progetto che si rivolge a tutti, nel suo piccolo è un grande esempio che abbraccia la visione di un atteggiamento non assistenziale e di condivisione sociale. Vi invitiamo tutti a diffondere questi propositi, la nostra attivita’ ha l’obbiettivo di promuovere l’effettiva integrazione tramite l’interazione tra ragazzi disabili intellet-tivi e normodotati, per far questo non è sufficiente mettere insieme sul campo 15 ragazzi e dar loro un pallone.Occorre pensare a come sviluppare le capacità motorie,di coordinamento e di partecipazione al gioco, inoltre è indispensabile promuovere il divertimento e il senso di squadra.

Per tutti coloro che sono interessati ad approfondire e/o partecipare al progetto tutto lo Staff e’ a disposizione per forni-re informazioni. Per contatti: Gino Fantechi Materni 3351052853 Mail: [email protected]

UPD Isolotto – Via Pio Fedi,7 – 50142 Firenze Tel. 055 785594 - Mail: [email protected]

Page 11: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

11

settore meccanica

ww

w.le

gnaia

.itCooperativa agriCola di legnaia

trattorini tosaerbaJohn deere serie X300 e X500

FIRENZE Centro Agro Commerciale Via Baccio da Montelupo 180 • Tel. 055 7358211Via Villamagna 146 • Tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZO Viale della Resistenza 50 • Tel. 055 8494014 mec

cani

ca@

legn

aia.it

Progettati per prati di

grandi dimensioni, questi trattorini vi ga-

rantiscono tutta la potenza e il comfort di cui avete bisogno.I modelli Serie X300 hanno capa-cità sorprendenti e sono facili da utilizzare. Per livelli di potenza e prestazioni ancora maggiori sce-gliete la Serie X500. Il baricentro ribassato, il passo lungo e il bloccaggio del differen-ziale rendono queste macchine adatte a qualsiasi condizione.

Page 12: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

12

Il comparto agro-forestale è uno dei settori più vulne-rabili ai cambiamenti climatici per il quale sono ormai improrogabili interventi sul fronte sia della mitigazione degli impatti, sia dell’adattamento e di prevenzione fito-patologica.

Anche l’olivo deve fare i conti con gli effetti dei cambia-menti climatici e l’esempio gelicidio burian che ha colpi-to a fine febbraio gran parte dell’olivicoltura Italiana ha comportato una serie progressiva di danni più o meno ingenti con perdita delle foglie, disseccamento dei rami di 1° e 2° anno e sino a danneggiamenti alle branche prin-cipali.

Le pratiche eseguite e raccomandate dagli esperti in ma-teria sono state focalizzate ad interventi meccanici di potatura alla ripresa vegetativa con tagli di riforma più o meno drastici fino a capitozzatura per eliminare le parti della pianta irrimediabilmente compromesse.

La problematica del gelo e del conseguente shock termi-co determina lesioni alle piante più o meno profonde in-teressando anche i vasi xilematici e causa di innesco di infezioni batteriche di rogna.

Il fenomeno viene amplificato sulle piante potate prima dell’evento atmosferico con presenza di tagli non cicatriz-zati anche importanti, ad esempio dopo potature di ri-forma che rappresentano superfici suscettibili a favorire

O L I V I C O L T U R A

COME MITIGARE I DANNI DA GELOcon un formulato a brevetto israeliano a base

zinco e rame in forma di idracido (DENTAMET®)

a cura di Paolo Lepri

Figura 1. Montespertoli: pianta colpita da gelo nel marzo 2018 - CNR/IVALSA Firenze)

Page 13: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

13

Figura 2. Montespertoli: immagine del trattamento in assenza di vegetazione nel marzo 2018 -CNR/IVALSA Firenze

Figura 3. Montespertoli: particolare della stessa pianta dopo il trattamento nel giugno 2018 - CNR/IVALSA Firenze

l’ingresso di patogeni lignicoli e batterici. Recentemente in alcune aree olivicole del nord est sono stati segnalati attacchi consistenti presumibilmente di phytophthora e phoma, dopo la gelata di febbraio provocando il dissecca-mento della pianta fino alla morte per apoplessia causata dalla chiusura totale dei vasi linfatici.

Nell’anno 2018 diverse esperienze con Dentamet® sono state condotte allo scopo di verificare la possibilità di mitigare i danni determinati dal gelo e di contrastare nel contempo la presenza di Pseudomonas savastanoi (Rogna dell’olivo) stimolando i naturali meccanismi di auto-dife-sa della coltura. Prendendo spunto da una ricerca statunitense che ha individuato in zinco e rame un’azione di controllo nei confronti di batteriosi vegetali, sono state condotte negli anni precedenti 2004-2006 prove di campo per verificare la capacità battericida e la sistemicità del biocomplesso. Le prove hanno evidenziato una promettente azione di contenimento sulla rogna dell’olivo (pseudomonas sava-stanoi), ed un progressivo risanamento dei tessuti vasco-lari all’interno dei tubercoli.

Particolarmente interessanti i test eseguiti dal team di ricercatori del CNR/IVALSA di Firenze. Tre applicazioni di Dentamet (la prima nel mese di marzo e le successive in maggio e giugno) hanno mostrato confortanti effet-ti positivi sulla capacità di recupero e di reazione della pianta colpite dal gelo. Evidente è la risposta vegetativa

delle piante trattate, benché prive di foglie, che confer-mano tutta una serie di dati già raccolti sull’azione di bio-stimolazione del prodotto. Ovviamente queste esperienze richiedono ulteriori verifiche ed indagini per validare tali risultati, ma in ogni caso rappresentano un importante punto di partenza.

Page 14: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

14

Quando arrivai a Dar Es Salam a novembre 2007 mi colpi-rono il caldo soffocante e gli odori forti e speziati, insop-portabili -pensai- per un occidentale, quasi nauseanti che mi spingevano a salire nuovamente sull’aereo e tornare in Italia; l’anno dopo non sentii nessun odore e il caldo non era poi così soffocante; alla mia terza missione rico-nobbi gli odori dell’Africa e mi piacquero: ero tornato a casa!

Di seguito la genesi e il cammino di un Progetto tutt’o-ra in corso, che dimostra come si possa davvero aiutare “dando una canna da pesca e insegnando a pescare”.

Il “progetto Tanzania” prende avvio ufficialmente nel no-vembre 2006 quando il C.d.A. della Cooperativa Agricola di Legnaia, su invito delle Associazioni Onlus Pangea e Amici delle Missioni, delibera di sostenere alcune realtà di promozione umana, realizzate dai missionari CPPS e dalle suore ASC in Tanzania, destinandovi l’uno per mille del fatturato e ulteriori importi che soci e clienti fidelizza-ti possono devolvervi, rinunciando a parte dei benefici a loro riservati sugli acquisti. Dal 2016 è finanziato soltanto con i contributi dei Soci e degli Amici di Legnaia. Il Progetto ha l’obiettivo di promuovere il miglioramen-to delle tecniche agricole e sostenere in particolare due strutture, il “Villaggio della Speranza” di Dodoma, dove si assistono e si curano orfani malati di AIDS e l’Ospedale S.Gaspare di Itigi, dotato di circa 400 posti letto, importante realtà ospedaliera nel centro del Paese AfricanoNel 2007 aderisce al progetto la Facoltà di Agraria di Fi-renze (oggi Scuola di Agraria), stipulando una specifica convenzione con la Cooperativa di Legnaia. Gli obiettivi che si è posto, sin dall’inizio, il “Progetto Tan-

zania”, sono estati essenzialmente due: 1) obiettivi tecnici2) obiettivi formativiLa prima Missione di insediamento fu realizzata nel 2007 con a capo il sottoscritto, responsabile del Progetto per la Cooperativa, e a questa ne sono seguite altre sette alle quali hanno partecipato anche Soci e Amici di Legnaia, oltre ai responsabili della Cooperativa, per testimoniare quanto fatto nel Paese, con i soldi devoluti direttamente dalla Cooperativa e dai contributi volontari di Soci e Ami-ci.Nel 2007-2008, a Dodoma, nel Villaggio della Speranza, quanto previsto dal Progetto, si è concluso con la messa in produzione di in vigneto e dell’orto. Per la gestione del vigneto sono state date indicazioni per l’impostazione dei

Il “Progetto Tanzania”C O O P E R A Z I O N E I N T E R N A Z I O N A L E

a cura di Simone Tofani

Page 15: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

15

tralci, per le potature e per gli inter-venti fitosanitari; per l’orto è stata re-gimata l’irrigazione e sono stati fatti interventi fitoiatrici.Inoltre, vista la presenza di un certo numero di capi di bestiame, con buo-na produzione lattea (10-15 lt/giorno), è stata impostata correttamente la fermentazione del letame, da potersi adoperare come ammendante orga-nico.Dal 2009 l’attenzione e le risorse si sono spostate presso l’ Hospital Saint Gaspar di Itigi, nella Regione di Singi-da, sugli altopiani centrali della Tanzania, in una delle zone più povere e aride dell’intera Nazione Africana. L’O-spedale, costruito e fondato nel 1989 dai Missionari del Preziosissimo Sangue e che conta oltre 300 posti letto, è costruito all’interno di un “recinto” protetto, all’interno del quale oltre alla struttura ospedaliera era presente, al nostro arrivo, una piccola stalla con un bassissimo indi-ce di produzione (circa 3 litri a capo), un ettaro di agru-meto completamente invaso dalla cocciniglia, un pozzo artesiano a pale eoliche, un invaso per contenere l’acqua e ettari di terreno, strappato alla savana, mai coltivato: i frutti dell’agrumeto, nella intenzione di chi lo aveva pro-gettato, dovevano servire ai pazienti come fonte di vita-

mina C, ma erano inservibili a causa della patologia. Il primo intervento agronomico, già nel 2009, fu quello di formalizzare un piano di interventi per sanare l’agrumeto e di progettare di mettere a coltivazione di ortaggi i terreni vicino al pozzo e all’invaso. Perché tutto ciò potesse essere realiz-zato, oltre al coinvolgimento del per-sonale locale era necessario lasciare

in Tanzania un tecnico e così avvenne e nei mesi (e negli anni) successivi un tecnico della Cooperativa di Legna-ia, il dottor Maneo, sotto la direzione tecnica degli agro-nomi della Cooperativa, lavorò al progetto direttamente in Tanzania, allestendo un orto con impianto a goccia, impiantando frutteti tropicali, facendo sperimentazione sull’allevamento e formando il personale locale. Al no-stro arrivo i terreni erano lavorati con la forza animale: grazie ai contributi di tante persone e di altre Associazio-ni (fra queste Agata Smeralda) riuscimmo ad acquistare due trattrici e attrezzature non solo per lavorare i terreni all’interno dell’ “ospedale”, ma anche quelli di coltivato-ri confinanti istituendo una sorta di conto terzismo. La sperimentazione poi proseguì sulla itticoltura, sulla pro-duzione di miele e sull’allevamento di animali di bassa corte.Oggi, dopo meno di 10 anni l’Itigi Farm (questo è il nome della Azienda) conta 8 acri (circa 3,2 ha) di ortaggi irrigati a goccia, 4 acri di frutteti in produzione, un allevamen-to di 500 polli da carne e galline ovaiole, una stalla con capi che producono 10 litri di latte al giorno, produzione di miele e tilapia (pesce di acqua dolce). Le produzioni in parte sono destinate al consumo interno e sostentamento dell’Ospedale, in parte commercializzate al dettaglio e a una rete di piccoli grossisti che poi le rivendono sui mer-cati locali: si è creato così un ciclo virtuoso e una econo-mia che permette ai residenti un tenore migliore di vita e di rimanere nei luoghi di origine senza cercare la “fortu-na” a Dar Es Salam.Mi preme anche sottolineare che dal 2017 non c’è più la presenza “bianca”, ma la fattoria va avanti ugualmente con la professionalità del personale locale formato dai tecnici della Cooperativa di Legnaia in tutti questi anni, sia con la presenza fisica in Tanzania che da lontano.Si sta sviluppando anche un altro filone del Progetto, gra-zie agli studi fatti in Chianti da un missionario tanzania-no, legato alla produzione di vino a Miyuji, nella zona di Dodoma e a questo ora, sono destinati gli sforzi, sia tecni-ci che economici.“Anche una sola goccia nel mare lo rende diverso”, dice-va Maia Teresa di Calcutta e noi abbiamo cercato di fare questo e i risultati, verificabili in ogni momento, anche con nuove Missioni, dimostrano che la passione, la tec-nica, la formazione, l’acqua e poche risorse economiche riescono a rendere coltivabile anche la Savana.“ Se vuoi arrivare presto corri da solo”- dice un proverbio Swaili- “ ma se vuoi arrivare lontano cammina insieme”. E noi abbiamo scelto, da sempre, questa seconda strada e, a Dio piacendo, la percorreremo ancora.

Page 16: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

16

“Il Settore ha un anno per pre-pararsi alla sua applicazione “Riccardo Russu - Accademia

dei GeorgofiliL’attuale quadro normativo dell’Unio-ne Europea, nel settore fitosanitario, ha l’obiettivo di proteggere le attività agricole e forestali impedendo l’in-gresso e la diffusione di organismi nocivi provenienti da varie parti del globo.La vasta diffusione di fitopatie è causata prevalentemente dalla globa-lizzazione del mercato e dalla rapidità con cui si riescono a spostare vegetali da un Paese all’altro, a cui si oppon-gono,tra l’altro, limitati e poco efficaci controlli alle frontiere. Il principale strumento normativo attualmente presente,è la direttiva 2000/29/CE del Consiglio, che si applica tenen-do conto degli accordi commerciali internazionali in tale settore. Il re-gime fitosanitario europeo consen-te importazioni di piante e prodotti vegetali verso l’Unione purché siano rispettate specifiche restrizioni e pre-scrizioni. Gli ingenti volumi di impor-tazioni da altri continenti implicano tuttavia un’elevata probabilità di fu-ture infestazioni da organismi nocivi cosiddetti “ alieni “. Attualmente il quadro normativo, relativo alla difesa delle colture in Europa risale al 1977, ed ha fornito protezione all’introduzione e alla dif-fusione di molti organismi nocivi. Or-mai il suo regime è obsoleto dato che non riesce ad ostacolare il crescente afflusso di nuovi e pericolosi organi-smi. A peggiorare il quadro, nell’ul-

timo decennio, si è inserito anche il cambiamento del clima, con l’innal-zamento della temperatura e la pre-senza di stagioni anomale, condizioni che favoriscono agli organismi alieni di trovare condizioni favorevoli per un loro acclimatamento in Europa, mentre ciò non era possibile in passa-to, rendendo le colture e gli ecosiste-mi più vulnerabili ed esposti a tali pe-ricoli. Dalla fine degli anni ‘90 ad oggi le gravi infestazioni da pericolosi or-ganismi nocivi importati, che hanno colpito il settore agro-forestale, ha ob-bligato le Autorità deputate europee e nazionali, a prendere provvedimenti di lotta obbligatoria, così come si sono dovuti sensibilizzare gli operatori del settore a sostenere costi elevati per garantire una protezione adeguata e rispettare regole di mercato sempre più restrittive.La Commissione Europea,considera la difesa fitosanitaria, di cruciale im-portanza per un’agricoltura ed una silvicoltura sostenibile e competitiva. Per ottenere colture redditizie e ga-rantire occupazione, innovazione e si-curezza alimentare, servono sementi sane e materiale di moltiplicazione indenne. Proteggere la sanità delle piante è essenziale per preservare il patrimonio forestale, paesaggistico e le aree verdi pubbliche e private nell’Unione. La sanità delle piante è importante anche ai fini della tute-la della biodiversità, del paesaggio e dell’economia.Gli organismi nocivi provenienti da altri continenti sono particolarmen-

Verso l'applicazione del nuovo regime fitosanitario europeo

Raffaello Giannini, Marco Mancini Accademia dei Georgofili

C U L T U R A

16

Page 17: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

17

te pericolosi. Le piante e gli alberi europei solitamente non dispongono di un’adeguata resistenza genetica a questi parassiti, che spesso non han-no neppure antagonisti naturali nel nostro continente. Se introdotti in Europa, questi organismi provocano gravi danni economici. Essi possono infestare specie ospiti che non erano mai state colpite, diffondersi rapida-mente da un paese all’altro e provo-care una permanente riduzione della resa ed un costante aumento dei costi di produzione, di difesa ed incidere sensibilmente sui costi di controllo obbligatori: alle frontiere, di sorve-glianza sul territorio, di monitoraggio intensivo, in caso di loro insediamen-to.. Le perdite economiche spesso gravi, si parla di svariati miliardi di euro all’anno, compromettono la red-ditività e la competitività delle attività agricole e forestali. Inoltre la presen-za di nuovi organismi nocivi può in-durre i paesi con cui si intrattengono rapporti commerciali, ad imporre di-vieti, penalizzanti per le esportazioni dell’Unione. Non tutti gli organismi nocivi possono essere combattuti con i prodotti fitosanitari e in alcuni casi, anche se possibile, il loro impiego può essere complesso e pericoloso per l’ambiente, l’uomo e gli animali.Al fine di rendere più efficace ed ef-ficiente l’attività fitosanitaria è stato quindi emanato il Regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 ottobre 2016, re-lativo alle misure di protezione con-tro gli organismi nocivi per le piante, che sostituisce e abroga la direttiva 2000/29/CE, ancora in forza fino all’en-trata in vigore del nuovo Regolamento previsto al 14 dicembre 2019.Il nuovo Regolamento stabilisce le norme per determinare i rischi fitosa-nitari rappresentati da qualsiasi spe-cie, ceppo o biotipo di agenti patoge-ni, animali o piante parassite dannosi per le piante o i prodotti vegetali e le misure per ridurre tali rischi a un li-vello ammissibileIl Regolamento (UE) 2016/2031 viene accompagnato dal Regolamento (UE) 2017/625 del 15 marzo 2017 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali che sostituisce il Regolamen-to (CE) n. 882/2004,; dal Regolamento (UE) N. 2014/652 del 15 maggio 2014

che fissa le disposizioni per la ge-stione delle spese relative alla filiera alimentare, alla salute e al benessere degli animali, alla sanità delle piante e al materiale riproduttivo vegetale e dal Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014 recante disposi-zioni volte a prevenire e gestire l’in-troduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive emanato nell’am-bito della strategia sulla biodiversità dell’UE. Alla luce di quanto esposto risulta quindi appropriato parlare di nuo-vo regime fitosanitario derivante dall’applicazione di quattro Regola-menti dell’Unione Europea che, in modo differente ma complementare, contribuiranno a definire e realizzare un nuovo sistema fitosanitario.Gli obiettivi che il nuovo regolamento si prefigge sono:applicare una norma certa diretta-mente in tutti gli Stati dell’Unione senza l’elaborazione di altre norme nazionali interpretative da parte dei vari Paesi europei, per questo è stato varato un Regolamento che sostitui-sce la Direttiva attualmente in vigore; definire le priorità, aggiornare e po-tenziare le azioni di prevenzione. Si passa da elenchi prevalentemente statici di numerosi organismi nocivi contenuti negli allegati alla Direttiva ad elenchi dinamici, aggiornati con le emergenze in atto definite in ambito comunitario; aggiornare le modalità con cui viene emesso il passaporto delle piante am-pliandone lo strumento; aggiornare le modalità di definizione di sistemi di zone protette; prevedere la condivisione delle re-sponsabilità con gli operatori agricoli professionali (autodenuncia ed auto-controllo). affidare all’operatore professionale, in questo caso il vivaista, azioni che lo rendono maggiormente responsa-bile delle piante o dei prodotti vegeta-li presenti nella propria azienda; ha infatti l’obbligo di notificare imme-diatamente alle autorità competenti il sospetto o la constatazione di un organismo nocivo da quarantena rile-vante per l’Unione sul materiale vege-tale o altro che è sotto il suo control-lo, di adottare in breve tempo tutte

le misure appropriate per eliminare l’organismo nocivo da quarantena o evitarne la diffusione, essere in grado di adottare tutte le misure per il ritiro o il richiamo delle piante, dei prodotti vegetali o degli altri oggetti interes-sati dalla presenza dell’organismo di quarantena, essere parimenti in grado di fornire tutte le informazioni necessarie all’autorità competente, ad altri soggetti nella catena commercia-le e al pubblico e naturalmente avere le conoscenze necessarie in merito agli organismi nocivi.garantire la tracciabilità e gli spo-stamenti delle piante all’esterno ed all’interno e tra i siti dell’operatore professionale. Con l’obbligo di regi-strare i dati che gli consentano di as-sociare il fornitore e gli acquirenti per ogni unità di vendita di pianta forni-ta. Tali dati devono essere mantenuti per almeno 3 anni e devono essere ac-cessibili alle autorità competenti.istituire sistemi o procedure di trac-ciabilità che consentano l’identifica-zione degli spostamenti delle piante all’interno del sito o tra i siti azien-dali. Le informazioni ottenute attra-verso tali sistemi e procedure devono essere messe a disposizione su richie-sta delle autorità competenti..E’ bene pertanto sottolineare che il riferi-mento non è l’unità pianta, ma l’uni-tà di vendita, intesa dalla normativa come la più piccola unità commercia-le utilizzabile nella fase di commer-cializzazione che può costituire il sot-toinsieme o l’insieme di un lotto.individuare i lotti di produzione e vendita ed identificarne la collocazio-ne tenendo aggiornato annualmente un elenco delle specie coltivate nei propri siti di produzione; Come si evince dai precedenti pun-ti,particolare attenzione viene pro-fusa al comparto flororivaistico, che riveste una notevole importanza per l’Italia. In esso convergono le attività di produzione e commercializzazione del comparto floricolo e vivaistico,la produzione e commercializzazione di fiori e fogliame da recidere, piante in vaso da interno e da terrazzo, piante da esterno, piante da frutto, olivi, bar-batelle, piante forestali, bulbi, talee, semi e piantine micropropagate.

17

Page 18: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

C O L T I VA R E I N S I E M E

18

Le Crucifere. Un vero toccasana per il nostro corpo

S O C I E T À

Dott.ssa Emma Balsimelli, www.emmabalsimelli.it

Sapevate che quello che mangiamo dei broccoli è in realtà il fiore della pian-ta? E che grazie alle loro proprietà possiamo con-trastare tutta una serie di disturbi (compreso l’odio-so Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che può causare la gastri-te)?Protagonisti incontrastati della tavola autunnale e invernale i broccoli, che appartengono alla fami-glia delle Crucifere (di cui fanno parte anche cavoletti di Bru-xelles, cavoli e cavolfiori), sono i mi-gliori amici della nostra salute e la scienza lo ha più volte confermato: l’ultimo studio in ordine di tempo è quello realizzato dall’università di Lund, in Svezia, che mostra come quest’ortaggio contenga quantità elevate di sulforafano, un compo-sto che si dimostra utile in caso di diabete perché aiuta controllare i livelli di zuccheri nel sangue. Lo stesso sulforafano negli anni passati è stato protagonista di numerose ri-cerche, che hanno dimostrato la sua azione protettiva contro il cancro.Proprietà dei broccoliI broccoli son ortaggi ricchi di sali minerali come, specialmente calcio, ferro, fosforo, e potassio. Contengo-no anche vitamina C (indispensabi-le per prevenire diverse patologie che vanno, dalle malattie cardiache all'osteoporosi), vitamina B1 e B2,

fibra alimentare (per questo sono indicati in caso di stitichezza) e sul-forafano, una sostanza che previe-ne la crescita di cellule canceroge-ne, impedisce anche il processo di divisione cellulare con conseguen-te apoptosi (morte della cellula) ed esplica un'azione protettiva contro i tumori intestinali, polmonari e del seno. I broccoli combattono la riten-zione idrica aiutando l’organismo a disintossicarsi e ad eliminare le scorie. Si tratta di alimenti preziosi, dalle virtù curative straordinarie, compresa quella di ridurre il rischio di cataratta e proteggere dall’ictus.Alcuni ricercatori dell’Università della California, capitanati dal prof. M. Riedl, hanno eseguito uno stu-dio su volontari sani. Ad alcuni di essi hanno somministrato estratti di broccoli, ad altri solo placebo. Dalle osservazioni cliniche che ne sono scaturite, è emerso che gli at-tivi presenti in questi ortaggi hanno

inoltre capacità di mitiga-re le infiammazioni delle vie aeree superiori (farin-ge, laringe, trachea e par-te alta dei bronchi). Ed è tutto merito del sulforano.I broccoli sono ottimi cot-ti, ma non troppo. Mentre una cottura a bassa tem-peratura contribuisce al rilascio di alcune sostanze protettive, surriscaldan-doli in una cottura pro-lungata se ne distruggono altre. Ad esempio, i caro-

tenoidi come il betacarotene resi-stono al calore, ma gli indoli come l'I3C (molecola antitumorale) sono termolabili. L'ideale è una leggera cottura al vapore. I broccoli si possono consumare in tutta tranquillità anche se si sta se-guendo un regime alimentare ipoca-lorico, visto che apportano  pochis-sime calorie (34 ogni 100 grammi) e hanno un’azione saziante, ma per mantenere intatte le loro proprietà l’ideale è cuocerli al vapore o utiliz-zare un sistema di cottura non trop-po prolungata a bassa temperatura. Per contrastare il forte e caratteri-stico odore che sprigionano a cau-sa dell’alto contenuto di composti di zolfo si può mettere del succo di limone direttamente nella pentola, nell’acqua, oppure si può posiziona-re una tazzina con all’interno un po’ di aceto sopra al coperchio, proprio nel punto in cui esce il vapore.

info

@le

gnaia

.it FirenzeMercato Ortofrutticolo di Novoli - P.za Artom • Tel. 055 435812

Centro Agro Commerciale Via Baccio da Montelupo 180 • Tel. 055 73581Via Villamagna 146 • Tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZO Viale della Resistenza 50 • Tel. 055 8494014

OGGI la Cooperativa Agricola di Legnaia è una realtà importante con oltre 620 Soci,

in gran parte dell’area fiorentina ma anche di altre zone della Toscana e dell’Italia,

che coltivano oltre 30.000 ha di terreno e conferiscono le loro produzioni completamente o in parte

alla Cooperativa che le immette nel circuito commerciale

all’ingrosso e al dettaglio.

ww

w.le

gnaia

.it

OGGI la Cooperativa Agricola di Legnaia è una realtà importante con oltre 620 Soci,

in gran parte dell’area fiorentina ma anche di altre zone della Toscana e dell’Italia,

che coltivano oltre 30.000 ha di terreno e conferiscono le loro produzioni completamente o in parte

alla Cooperativa che le immette nel circuito commerciale

all’ingrosso e al dettaglio.

Page 19: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

info

@le

gnaia

.it FirenzeMercato Ortofrutticolo di Novoli - P.za Artom • Tel. 055 435812

Centro Agro Commerciale Via Baccio da Montelupo 180 • Tel. 055 73581Via Villamagna 146 • Tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZO Viale della Resistenza 50 • Tel. 055 8494014

OGGI la Cooperativa Agricola di Legnaia è una realtà importante con oltre 620 Soci,

in gran parte dell’area fiorentina ma anche di altre zone della Toscana e dell’Italia,

che coltivano oltre 30.000 ha di terreno e conferiscono le loro produzioni completamente o in parte

alla Cooperativa che le immette nel circuito commerciale

all’ingrosso e al dettaglio.

ww

w.le

gnaia

.it

OGGI la Cooperativa Agricola di Legnaia è una realtà importante con oltre 620 Soci,

in gran parte dell’area fiorentina ma anche di altre zone della Toscana e dell’Italia,

che coltivano oltre 30.000 ha di terreno e conferiscono le loro produzioni completamente o in parte

alla Cooperativa che le immette nel circuito commerciale

all’ingrosso e al dettaglio.

Page 20: numero 4 - Ottobre/Novembre/Dicembre 2018 COLTIVARE INSIEME Istituzionale... · 2018-10-15 · tanto temuta mosca olearia. Nel settore orticolo e frutticolo da se-gnalare, invece,

FIRENZE

via Baccio da Montelupo, 180 - tel. 055 73581

FIRENZE SUDvia Villamagna, 146 - tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZOviale della Resistenza, 50 - tel. 055 8494014

STAND LEGNAIAc/o Mercato Ortofrutticolo di Novoli - tel. 055 435812

PUNTO VENDITA E SERRA DI PRODUZIONEVia Baccio da Montelupo 180, Firenzetel. 055 7358261