31/03/09 - barilive - analisi campagna simeone

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Benvenuto su barilive.it Registrati Login HOME NEWS SPORT RUBRICHE APPUNTAMENTI MEDIACENTER VETRINE LA CITTÀ COMMUNITY OFFRO E CERCO News home Tutte le News Cronaca Politica Attualità Cultura Le news di barilive.it Guida ai feed RSS » Politica 30 marzo 2009 L'analisi di un esperto di comunicazione politica e istituzionale sulla "campagna" di Simeone Di Cagno Abbrescia Bari Barigi sola andata Quando la comunicazione è un grido d'allarme di Kemi Kalo Li Causi* Alcuni miei allievi baresi, ospiti presso la nostra università grazie a uno dei frequenti programmi di scambio culturale fra Atenei, mi hanno recentemente mostrato le foto di una serie di manifesti, relativi alla campagna di comunicazione di uno dei numerosi candidati sindaci in corsa per le amministrative di giugno. La mia attenzione è stata quasi subito attratta dalle immagini relative a Simeone Di Cagno Abbrescia e dallo snodarsi di diverse linee soluzionali e da messaggi fra loro sconnessi quando addirittura non in aperto contrasto. Le mie perplessità si sono rivelate subito fondate, in quanto, mi hanno riferito, è scattata quasi subito quella simpatica forma di ridondanza comunicazionale chiamata "taroccamento" dei manifesti stessi. Credo che tutti gli italiani ricorderanno le tette per totti o la tosse per titti che, sulla base di semplici assonanze, omofonie e omoritmie, taroccavano irridendolo, l'allora esordiente Silvio Berlusconi, dopo che una geniale campagna teaser aveva annunciato la nascita del movimento di Forza Italia. Quella genialità, almeno per Berlusconi, non si sarebbe mai più ripetuta e le successive campagne si sono basate su una forte personalizzazione non solo dei messaggi promozionali ma persino del simbolo stesso del movimento che attualmente domina la scena politica italiana. Una vicenda analoga sembra stia interessando anche la creatività per l'On. Di Cagno Abbrescia: infatti la partenza è stata segnata da un'idea semplice ma estremamente efficace nella sua limpida icasticità. Mutuando simboli, segni e linguaggi da un comune videoregistratore, infatti, i Creativi Associati di Bari hanno "raccontato" sia il ritorno alla scena politica del DCA, sindaco per nove anni di seguito e per due mandati, sia il ripartire della città stessa, come se tornasse a vivere con lui dopo cinque anni di "letargo" e di "silenzio" durante la sindacatura di Michele Emiliano. Invia Stampa Commenta Immagini Se un manifesto è taroccabile con facilità, la campagna vale ben poco ULTIMISSIME Forlani a Bari nel salotto Laterza Randagismo, dopo il corteo è l'ora delle riflessioni Beni confiscati, pubblicato il bando per aggiudicarsi i primi 20 immobili Ricoverata a rientro dalla gita: scampato il pericolo meningite

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30 marzo 2009 

L'analisi di un esperto di comunicazione politica e istituzionale sulla "campagna" di Simeone Di Cagno Abbrescia

Bari  Barigi sola andata Quando la comunicazione è un grido d'allarme

di Kemi Kalo Li Causi* 

Alcuni miei allievi baresi, ospiti presso la nostra università grazie a uno dei frequenti programmi di scambio culturale fra Atenei, mi hanno recentemente mostrato le foto di una serie di manifesti, relativi al la campagna di comunicazione di uno dei numerosi candidati sindaci  in corsa per le amministrative di giugno.   La mia attenzione è stata quasi subito attratta dalle immagini relative a Simeone Di Cagno Abbrescia e dallo snodarsi di diverse linee soluzionali e da messaggi fra loro sconnessi quando addirittura non in aperto contrasto. Le mie perplessità si sono rivelate subito fondate, in quanto, mi hanno riferito, è scattata quasi subito quella simpatica forma di ridondanza comunicazionale chiamata "taroccamento" dei manifesti stessi.   Credo che tutti gli italiani ricorderanno le tette per totti o la tosse per titti che, sulla base di semplici assonanze, omofonie e omoritmie, taroccavano irridendolo, l'allora esordiente Silvio Berlusconi, dopo che una geniale campagna teaser aveva annunciato la nascita del movimento di Forza Italia.   Quella genialità, almeno per Berlusconi, non si sarebbe mai più ripetuta e le successive campagne si sono basate su una forte personalizzazione non solo dei messaggi promozionali ma persino del simbolo stesso del movimento che attualmente domina la scena politica italiana.   Una vicenda analoga sembra stia interessando anche la creatività per l'On. Di Cagno Abbrescia: infatti la partenza è stata segnata da un'idea semplice ma estremamente efficace nella sua limpida icasticità. Mutuando simboli, segni e linguaggi da un comune videoregistratore, infatti, i  Creativi Associati di Bari hanno "raccontato" sia il ritorno alla scena politica del DCA, sindaco per nove anni di seguito e per due mandati, sia il ripartire della città stessa, come se tornasse a vivere con lui dopo cinque anni di "letargo" e di "silenzio" durante la sindacatura di Michele Emiliano.   Anche questa campagna è stata divisa  in due part i ,  di  cui  la prima ovviamente teaser, mantenendo però un'estrema coerenza grafica, l inguistica, semantica ed emozionale tale da risultare assolutamente consequenziale e "naturale" nel suo significato autentico:  l'identificazione di un intero progetto politico con un oggetto estremamente familiare  per la gran parte dei potenziali elettori ed elettrici, un elettrodomestico ormai presente in ogni casa quasi quanto un frigorifero o una lavatrice.   Ma a questa magnif ica partenza sono seguit i   tre seguit i  a dir poco drammaticamente insulsi, inefficaci, banali e banalmente ipertrofici. Mi è stato riferito che il compito della comunicazione è stato affidato ad altre due agenzie del territorio di cui una, la Amors,  ha qualche traccia sul web, mentre l'altra (Fanizzi Maggipinto) non sembra, almeno dalle nostre ricerche, avere precedenti con l'istituzionale e politica.   Il messaggio che ne viene fuori è sconnesso: l'idea dei post it (con le punes!!!) non connette i significanti ed i significati, così come quella dell'Io sono Simeone che vorrebbe far identificare i cittadini (anche bambini!!) con il candidato sindaco ma origina solo materiale buono per i taroccamenti più diversi ed estremamente irridenti.  

Infine l'incredibile campagna che storpiando il nome di tre grandi città del mondo (Parigi, Barcellona e New York) con l'aggiunta delle sillabe Bari (Barigi, Baricellona, BariYork) provoca nel migliore dei casi l'ilarità stupefatta dei più accorti e l'indifferenza dei meno avvertiti, toccando livelli di sconnessione semantica, l inguistica, estetica e psicologica raramente raggiunti  in precedenza.   In sostanza, una campagna che è partita alla grande e sembra, a meno di aggiustamenti in corso d'opera che richiederebbero però il ripensamento pressochè totale dei rational, della grafica e del linguaggio, terminare nel meno che mediocre. Non capiamo, poi, perchè affidare a diverse agenzie quello che, dovendo avere una stretta logica e coerenza interna, doveva essere sviluppato da un'unica mano e da un'unica mente creativa. In questo caso, avendo a disposizione i Creativi Associati, non v'era alcun bisogno di cercare altrove. Ma spesso le logiche dei clienti sono aberranti.   Infine: la campagna "Barigi" tanto per intenderci indica, a nostro modesto avviso un disagio diffuso ed una sostanziale estraneità del candidato dal luogo di riferimento, che poi è la città che intende governare. In soldoni: risulta offensiva per i baresi che, senza bisogno di andare troppo lontano o di sognare cose impossibili, ogni giorno duramente si confrontano con la realtà, la amano e non intendono tradirla e abbandonarla.   *Guest Professor di Institutional and political psychopathology dell'Università delle Svalbard  

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Alemanno, togliti la celtica 

barilive.itTestata giornalistica reg. n. 7/06, Trib. di Trani in data 30/01/2006 Direttore Responsabile: Fortunata Dell'Orzo  

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Dalla Preghiera di San Simeone Signore, tu vedi tutto e non c’è nulla che sfugga alla tua vista. Io, per quanto sia opera delle tue mani, non ho tuttavia agito secondo i tuoi comandamenti, ma, a causa della mia grande stoltezza, ho fatto ogni male non pensando che Tu, mio Creatore e Dio, se i   tanto buono quanto g iusto. . . .   pe r   l a  p regh ie ra   comp le ta :  http://www.tradizione.oodegr.com/tradizione_index/testilit/pregsimeonenuovo.htm

Secondo me il prof. ha scritto una serie di st.......! Ma perkè non parliamodella campagna elettorale di emiliano? Bari cambia sì in peggio!! Per nonparlare dello spot su telebari l'anno scorso alle elezioni politiche vestito dasceriffo...non si sa se ridere o piangere!! Oppure del sito emilab kecensura ki scrive contro di lui!

dalle Svalbard con furBore...vero direttrice?

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30 marzo 2009 

L'analisi di un esperto di comunicazione politica e istituzionale sulla "campagna" di Simeone Di Cagno Abbrescia

Bari  Barigi sola andata Quando la comunicazione è un grido d'allarme

di Kemi Kalo Li Causi* 

Alcuni miei allievi baresi, ospiti presso la nostra università grazie a uno dei frequenti programmi di scambio culturale fra Atenei, mi hanno recentemente mostrato le foto di una serie di manifesti, relativi al la campagna di comunicazione di uno dei numerosi candidati sindaci  in corsa per le amministrative di giugno.   La mia attenzione è stata quasi subito attratta dalle immagini relative a Simeone Di Cagno Abbrescia e dallo snodarsi di diverse linee soluzionali e da messaggi fra loro sconnessi quando addirittura non in aperto contrasto. Le mie perplessità si sono rivelate subito fondate, in quanto, mi hanno riferito, è scattata quasi subito quella simpatica forma di ridondanza comunicazionale chiamata "taroccamento" dei manifesti stessi.   Credo che tutti gli italiani ricorderanno le tette per totti o la tosse per titti che, sulla base di semplici assonanze, omofonie e omoritmie, taroccavano irridendolo, l'allora esordiente Silvio Berlusconi, dopo che una geniale campagna teaser aveva annunciato la nascita del movimento di Forza Italia.   Quella genialità, almeno per Berlusconi, non si sarebbe mai più ripetuta e le successive campagne si sono basate su una forte personalizzazione non solo dei messaggi promozionali ma persino del simbolo stesso del movimento che attualmente domina la scena politica italiana.   Una vicenda analoga sembra stia interessando anche la creatività per l'On. Di Cagno Abbrescia: infatti la partenza è stata segnata da un'idea semplice ma estremamente efficace nella sua limpida icasticità. Mutuando simboli, segni e linguaggi da un comune videoregistratore, infatti, i  Creativi Associati di Bari hanno "raccontato" sia il ritorno alla scena politica del DCA, sindaco per nove anni di seguito e per due mandati, sia il ripartire della città stessa, come se tornasse a vivere con lui dopo cinque anni di "letargo" e di "silenzio" durante la sindacatura di Michele Emiliano.   Anche questa campagna è stata divisa  in due part i ,  di  cui  la prima ovviamente teaser, mantenendo però un'estrema coerenza grafica, l inguistica, semantica ed emozionale tale da risultare assolutamente consequenziale e "naturale" nel suo significato autentico:  l'identificazione di un intero progetto politico con un oggetto estremamente familiare  per la gran parte dei potenziali elettori ed elettrici, un elettrodomestico ormai presente in ogni casa quasi quanto un frigorifero o una lavatrice.   Ma a questa magnif ica partenza sono seguit i   tre seguit i  a dir poco drammaticamente insulsi, inefficaci, banali e banalmente ipertrofici. Mi è stato riferito che il compito della comunicazione è stato affidato ad altre due agenzie del territorio di cui una, la Amors,  ha qualche traccia sul web, mentre l'altra (Fanizzi Maggipinto) non sembra, almeno dalle nostre ricerche, avere precedenti con l'istituzionale e politica.   Il messaggio che ne viene fuori è sconnesso: l'idea dei post it (con le punes!!!) non connette i significanti ed i significati, così come quella dell'Io sono Simeone che vorrebbe far identificare i cittadini (anche bambini!!) con il candidato sindaco ma origina solo materiale buono per i taroccamenti più diversi ed estremamente irridenti.  

Infine l'incredibile campagna che storpiando il nome di tre grandi città del mondo (Parigi, Barcellona e New York) con l'aggiunta delle sillabe Bari (Barigi, Baricellona, BariYork) provoca nel migliore dei casi l'ilarità stupefatta dei più accorti e l'indifferenza dei meno avvertiti, toccando livelli di sconnessione semantica, l inguistica, estetica e psicologica raramente raggiunti  in precedenza.   In sostanza, una campagna che è partita alla grande e sembra, a meno di aggiustamenti in corso d'opera che richiederebbero però il ripensamento pressochè totale dei rational, della grafica e del linguaggio, terminare nel meno che mediocre. Non capiamo, poi, perchè affidare a diverse agenzie quello che, dovendo avere una stretta logica e coerenza interna, doveva essere sviluppato da un'unica mano e da un'unica mente creativa. In questo caso, avendo a disposizione i Creativi Associati, non v'era alcun bisogno di cercare altrove. Ma spesso le logiche dei clienti sono aberranti.   Infine: la campagna "Barigi" tanto per intenderci indica, a nostro modesto avviso un disagio diffuso ed una sostanziale estraneità del candidato dal luogo di riferimento, che poi è la città che intende governare. In soldoni: risulta offensiva per i baresi che, senza bisogno di andare troppo lontano o di sognare cose impossibili, ogni giorno duramente si confrontano con la realtà, la amano e non intendono tradirla e abbandonarla.   *Guest Professor di Institutional and political psychopathology dell'Università delle Svalbard  

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Secondo me il prof. ha scritto una serie di st.......! Ma perkè non parliamodella campagna elettorale di emiliano? Bari cambia sì in peggio!! Per nonparlare dello spot su telebari l'anno scorso alle elezioni politiche vestito dasceriffo...non si sa se ridere o piangere!! Oppure del sito emilab kecensura ki scrive contro di lui!

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30 marzo 2009 

L'analisi di un esperto di comunicazione politica e istituzionale sulla "campagna" di Simeone Di Cagno Abbrescia

Bari  Barigi sola andata Quando la comunicazione è un grido d'allarme

di Kemi Kalo Li Causi* 

Alcuni miei allievi baresi, ospiti presso la nostra università grazie a uno dei frequenti programmi di scambio culturale fra Atenei, mi hanno recentemente mostrato le foto di una serie di manifesti, relativi al la campagna di comunicazione di uno dei numerosi candidati sindaci  in corsa per le amministrative di giugno.   La mia attenzione è stata quasi subito attratta dalle immagini relative a Simeone Di Cagno Abbrescia e dallo snodarsi di diverse linee soluzionali e da messaggi fra loro sconnessi quando addirittura non in aperto contrasto. Le mie perplessità si sono rivelate subito fondate, in quanto, mi hanno riferito, è scattata quasi subito quella simpatica forma di ridondanza comunicazionale chiamata "taroccamento" dei manifesti stessi.   Credo che tutti gli italiani ricorderanno le tette per totti o la tosse per titti che, sulla base di semplici assonanze, omofonie e omoritmie, taroccavano irridendolo, l'allora esordiente Silvio Berlusconi, dopo che una geniale campagna teaser aveva annunciato la nascita del movimento di Forza Italia.   Quella genialità, almeno per Berlusconi, non si sarebbe mai più ripetuta e le successive campagne si sono basate su una forte personalizzazione non solo dei messaggi promozionali ma persino del simbolo stesso del movimento che attualmente domina la scena politica italiana.   Una vicenda analoga sembra stia interessando anche la creatività per l'On. Di Cagno Abbrescia: infatti la partenza è stata segnata da un'idea semplice ma estremamente efficace nella sua limpida icasticità. Mutuando simboli, segni e linguaggi da un comune videoregistratore, infatti, i  Creativi Associati di Bari hanno "raccontato" sia il ritorno alla scena politica del DCA, sindaco per nove anni di seguito e per due mandati, sia il ripartire della città stessa, come se tornasse a vivere con lui dopo cinque anni di "letargo" e di "silenzio" durante la sindacatura di Michele Emiliano.   Anche questa campagna è stata divisa  in due part i ,  di  cui  la prima ovviamente teaser, mantenendo però un'estrema coerenza grafica, l inguistica, semantica ed emozionale tale da risultare assolutamente consequenziale e "naturale" nel suo significato autentico:  l'identificazione di un intero progetto politico con un oggetto estremamente familiare  per la gran parte dei potenziali elettori ed elettrici, un elettrodomestico ormai presente in ogni casa quasi quanto un frigorifero o una lavatrice.   Ma a questa magnif ica partenza sono seguit i   tre seguit i  a dir poco drammaticamente insulsi, inefficaci, banali e banalmente ipertrofici. Mi è stato riferito che il compito della comunicazione è stato affidato ad altre due agenzie del territorio di cui una, la Amors,  ha qualche traccia sul web, mentre l'altra (Fanizzi Maggipinto) non sembra, almeno dalle nostre ricerche, avere precedenti con l'istituzionale e politica.   Il messaggio che ne viene fuori è sconnesso: l'idea dei post it (con le punes!!!) non connette i significanti ed i significati, così come quella dell'Io sono Simeone che vorrebbe far identificare i cittadini (anche bambini!!) con il candidato sindaco ma origina solo materiale buono per i taroccamenti più diversi ed estremamente irridenti.  

Infine l'incredibile campagna che storpiando il nome di tre grandi città del mondo (Parigi, Barcellona e New York) con l'aggiunta delle sillabe Bari (Barigi, Baricellona, BariYork) provoca nel migliore dei casi l'ilarità stupefatta dei più accorti e l'indifferenza dei meno avvertiti, toccando livelli di sconnessione semantica, l inguistica, estetica e psicologica raramente raggiunti  in precedenza.   In sostanza, una campagna che è partita alla grande e sembra, a meno di aggiustamenti in corso d'opera che richiederebbero però il ripensamento pressochè totale dei rational, della grafica e del linguaggio, terminare nel meno che mediocre. Non capiamo, poi, perchè affidare a diverse agenzie quello che, dovendo avere una stretta logica e coerenza interna, doveva essere sviluppato da un'unica mano e da un'unica mente creativa. In questo caso, avendo a disposizione i Creativi Associati, non v'era alcun bisogno di cercare altrove. Ma spesso le logiche dei clienti sono aberranti.   Infine: la campagna "Barigi" tanto per intenderci indica, a nostro modesto avviso un disagio diffuso ed una sostanziale estraneità del candidato dal luogo di riferimento, che poi è la città che intende governare. In soldoni: risulta offensiva per i baresi che, senza bisogno di andare troppo lontano o di sognare cose impossibili, ogni giorno duramente si confrontano con la realtà, la amano e non intendono tradirla e abbandonarla.   *Guest Professor di Institutional and political psychopathology dell'Università delle Svalbard  

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3 commenti per questo articolo  Leggi tutti i commenti

postato da ombrachecammina  31 marzo 2009 @ 09.03

postato da gigin 31 marzo 2009 @ 09.03

postato da  roby10 31 marzo 2009 @ 09.03

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Se un manifesto è taroccabile con facilità, la campagna vale ben poco

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Dalla Preghiera di San Simeone Signore, tu vedi tutto e non c’è nulla che sfugga alla tua vista. Io, per quanto sia opera delle tue mani, non ho tuttavia agito secondo i tuoi comandamenti, ma, a causa della mia grande stoltezza, ho fatto ogni male non pensando che Tu, mio Creatore e Dio, se i   tanto buono quanto g iusto. . . .   pe r   l a  p regh ie ra   comp le ta :  http://www.tradizione.oodegr.com/tradizione_index/testilit/pregsimeonenuovo.htm

Secondo me il prof. ha scritto una serie di st.......! Ma perkè non parliamodella campagna elettorale di emiliano? Bari cambia sì in peggio!! Per nonparlare dello spot su telebari l'anno scorso alle elezioni politiche vestito dasceriffo...non si sa se ridere o piangere!! Oppure del sito emilab kecensura ki scrive contro di lui!

dalle Svalbard con furBore...vero direttrice?