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1 Claudine Romani, Chargée de mission 10 place de la Joliette, BP 21321 13567 Marseille Cedex 02 • Tél 04 91 13 28 28 www.cereq.fr Seminario ISFOL «Servizi per l’impiego e politiche dell’occupazione in Europa » ROMA, 6 febbraio 2014 LE POLITICHE ED I SERVIZI PER L’IMPIEGO IN FRANCIA ATTRAVERSO IL PRISMA DEL « POLE EMPLOI » Claudine ROMANI Chargée de mission

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Seminario ISFOL «Servizi per l’impiego e politiche dell’occupazione in Europa »ROMA, 6 febbraio 2014

LE POLITICHE ED I SERVIZI PER L’IMPIEGO IN FRANCIA ATTRAVERSO IL

PRISMA DEL « POLE EMPLOI »

Claudine ROMANIChargée de mission

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Chi ha la competenze in materia di impiego in Francia?

LO STATO … Genera e gestisce le politiche per l’impiego a livello nazionale. Decise dal Primo Ministro, parte della loro implementazione possono essere delegate : il placement (ANPE/ Pole emploi) ; la formazione (AFPA). L’implementazione avviene a livello decentrato. Dal 1997, le politiche per l’impiego in Francia si iscrivono nel quadro della Strategia Europea dell’Impiego.

L’UNEDIC, dipendente dai partners sociali, per ragioni storiche, gestisce le indennità di disoccupazione.

… DECENTRANDO A:- REGIONI di Francia, la competenza sulla formazione professionale della

popolazione attiva in cerca di impiego.- DIPARTIMENTO francesi, la competenza per l’inserimento professionale

dei beneficiari dei « minima sociali » (come il Reddito di Solidarietà Attiva - rSa).

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2 principi d’azione: la «decentralizzazione» ela «deconcentrazione»

La decentralizzazione è il trasferimento di competenze dello Stato a delle ‘persone morali’ che esso crea.

Al contrario , la deconcentrazione è il trasferimento di competenze all’interno dello stato senza la creazione di nuove persone morali.

«La deconcentrazione ha come obiettivo il miglioramento dell’efficacia dell’azione statale attraverso la delega di talune attribuzioni al livello amministrativo locale: ai Prefetti, ai Direttori dipartimentali dei servizi dello Stato o a loro subordinati ».

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Le tappe della Storia dei Servizi pubblici in Francia

Dal 1950 al 1975 : la creazione dei fondamenti nazionaliContesto : pieno impiego e accompagnamento alle riconversioni- ANPE, AFPA, FNE- UNEDIC/ASSEDIC : regime d’assicurazione disoccupazione

Dal 1975 a 1990 : l’emergere di attori locali e associativiContesto : disoccupazione di massa e politiche per l’inserimento professionaleMisure specifiche : Missioni Locali - PAIO, associazioni intermedie, agenzie private per l’inserimento; RMI e regime di solidarietà dello Stato

Anni ‘90 : la complessità del sistema in dibattito- Transizione verso delle misure generali di abbassamento del costo del lavoro- Sviluppo di misure specifiche- Decentralizzazione, europeizzazione- Una serie di studi denunciano la scarsa coerenza delle misure e la necessità di un servizio pubblico dell’impiego (SPE)

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Funzione ed attori del Servizio Pubblico per l’Impiego prima delle riforme

L’SPE comprende la ricerca di occupazione, l’indennizzazione per disoccupazione, l’inserimento, la formazione e l’accompagnamento dei disoccupati.

Esso è assicurato dai servizi dello Stato incaricati (ANPE/Pole emploi, l’AFPA, enti per l’assicurazione di disoccupazione).

Gli enti locali e le loro associazioni concorrono al servizio pubblico per l’impiego.

Partecipano anche gli organismi pubblici o privati il cui oggetto sia nel fornire servizi per l’impiego, per l’inserimento, per la formazione e per l’accompagnamento di chi cerca lavoro : organismi legati allo Stato attaverso convenzioni, le imprese di lavoro temporaneo, le agenzie private per l’impiego.

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Anni 2000 : le riforme

2005 : Definizione giuridica di servizio pubblico per l’impiego (SPE).

2005 : Creazione dei centri per l’impiego « sportelli unici dell’impiego » nei territori nel 2005

2007 : Fine del monopolio dell’ ANPE

2008 : Fusione ANPE-ASSEDIC attaverso la legge di riforma e riorganizzazione del SPE

2008 : Introduzione della definizione giuridica di SPE nel codice del lavoro

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2007 : la fine del monopolio dell’ANPE in materia di impiego

Decreto 2007-851 del 14 maggio 2007 : apertura del mercato agli operatori privati per il placement (OPP) e esternalizzazione del placement presso le agenzie private per il lavoro temporaneo.

4 tipi di attori selezionati attraverso bandi nazionali (agenzie specializzate; agenzie d’interim; associazioni di aiuto al reintegro professionale; Camere di Commercio).

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2008 : la fusione ANPE-ASSEDIC

Il placement si unisce al gestore delle indennità di disoccupazione. Un solo organismo incaricato di tutti gli aspetti del collocamento :

‒ Monitorare il mercato del lavoro, ‒ Accogliere e iscrivere le persone in cerca di impiego, ‒ Offrire servizi d’accompagnamento, ‒ Procedere al loro collocamento ‒ …e al pagamento delle indennità.

La nuova istituzione nazionale che raggruppa le reti ANPE e gli ASSEDIC è rinominata Pole Emploi

l’UNEDIC continua ad amministrare il regime di assicurazione disoccupazione e a fissare le modalità d’indennizzo, sempre gestita dai partners sociali.

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Portata e complessità della fusione ANPE-ASSEDIC

Dimensione: 40 000 dipendenti e 1700 sedi sul territorio coinvolti

Una fusione condotta a tappe forzate, in un contesto di aumento della disoccupazione (2009)

Complessità :• Il difficile incontro di una gestione pubblica con una gestione privata• Necessità di un nuovo modello di governance che tenga conto di una

visione comune tra Stato, partnerns sociali e che inglobi le attese delle collettività territoriali

• Restrutturazione geografica di una rete molto densa• In seno a ciascun sito Pole emploi, creazione di un équipe mista che

deve trasformarsi per fare emergere la figura del « referente unico »

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Verso una nuova offerta di servizi

Colloquio unico per l’iscrizione del lavoratore disoccupato, il quale necessita nuove competenze da parte dei dipendenti del Pole emploi. Questo colloquio unico deve offrire alla persona una informazione su:. Le indennità di disoccupazione. Le prime offerte di impiego adatte al proprio profilo. la negoziazione circa il profilo più adatto di ricerca di lavoro

Un «referente unico» per ciascun disoccupato, che prevede un’ampia gamma di servizi del nuovo Pole emploi.

Una diminuzione, da 6 a 3, dei percorsi individualizzati d’accompagnamento all’impiego.

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3 modalità d’azione

La supervisione di un consigliere-referente nel caso in cui il lavoratore disoccupato possa essere velocemente (ri)posizionato sul mercato del lavoro. Un portafoglio di circa 200 / 350 soggetti per consigliere (25% dell’attività di un consigliere).

L’accompagnamento guidato e personalizzato per i soggetti che necessitano un appoggio per le loro ricerche d’impiego. Un portafoglio di 100/150 soggetti per consigliere per questa tipologia (65% dell’attività di un consigliere).

L’accompagnamento rinforzato per i soggetti che hanno bisogno di essere fortemente sostenuti per il loro rientro in impiego. Un portafoglio di 70 soggetti per consigliere per questa tipologia (10% dell’attività di un consigliere).

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Le sfide per la gestione HR (1)

Fino 2008 : Piano di formazione svolto su 28.000 agenti ANPE e 14.000 agenti Assedic. Formazione di una durata media di 5 giorni, per formare ciascuno alla «cultura dell’altro». Complementi di formazione sur le «tas».

2008 : Polivalenza con specializzazione per il referente unico.

2009 : Armonizzazione degli statuti dei dipendenti di Pole emploi, negoziati sulla base di quello più favorevole. Negoziazione di un nuovo contratto collettivo.

2010 : Tre mestieri di base per il consigliere Pole emploi : (i) « consigliere clientela »; (ii) « mediatore per il collocamento » ; (iii) «  gestione dei diritti (indennità) »

2010 : Esigenza di mobilità accresciuta: verso un consigliere volante?

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Le sfide per la gestione HR (2)

Maggiore ricorso ad operatori privati, con delega di un volume di 120.000 disoccupati/anno corca

Tendenza alla riduzione degli effettivi

Malcontento degli utenti (aggressioni nelle agenzie in aumento)

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Pole emploi nel 2014

Pole emploi = 53000 dipendenti fine 2012, di cui 29000 a contatto con l’utenza, ne sono previsti 35000 a fine 2015 (+20%) per fare fronte all’aumento della disoccupazione.

Dei portafogli di taglia decrescente al fine di essere più prossimi al lavoratore in cerca di occupazione.

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Foto territoriale dei servizi di

collocamento del Pole emploi nel

2014

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Dopo la fusione: le difficoltà attuali

Verso une autonomia finanziaria del Pole emploi ? L’esistenza di un finanziatore unico, l’UNEDIC, genererà difficoltà a medio termine per il finanziamento di Pole emploi. L’UNEDIC ha un debito cumulato di 18,4 milliardi nel 2013, che si accresce con l’aumento della disoccupazione.

Un ricorso troppo massiccio di Pole emploi agli operatori privati del placement? Modalità costosa e poco efficace, salvo che per talune specialità.

Troppi attori contribuiscono al servizio pubblico per l’impiego ? Le «Maisons de l’Emploi» fanno concorrenza al Pole emploi a livello locale?

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Un ruolo rafforzato di Pole emploi a livello decentralizzato: l’esempio del rSa (reddito di solidarietà attiva)

rSa : Una complessità d’attori crescente … per gestire un’utenza in grande difficoltà

Lo Stato :• Definizione del quadro generale• Finanziamento delle prestazioni (fondo nazionale di solidarietà attiva)

Il Dipartimento :• Gestione del sistema • Monitoraggio sociale dei beneficiari

La CAF e la MSA :• Versamenti delle prestazioni

Pôle Emploi, Maison de l’Emploi, PLIE… :• Sfera economica : accompagnamento professionale delle

persone

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2008 : Strumento introdotto da Martin HIRSCH. L’obiettivo è la presa in carico delle persone senza impiego, le più marginalizzate dal mercato del lavoro, maggiori di 25 anni e senza risorse (o con deboli risorse).

Presa in carico finanziaria (versamento di un’indennità di 499 € a persona) con un accompagnamento (i) sociale a carico del Consiglio Generale del Dipartimento (ii) combinato a un’assitenza al rientro al lavoro (di competenza Pole emploi), nel caso esso sia possibile.

2010 : Legge DAUBRESSE: 10 misure atte a semplificare l’efficacia dello strumento rSa.

La misura n° 9 ha l’ambizione di sperimentare con Pôle emploi e con dei Consigli Generali volontari degli strumenti d’accompagnamento globale dei beneficiari attraverso un trattamento simultaneo sia a livello professionale che sociale.

9 départementi volontairi per una sperimentazione della misura n°9, valutata dal CEREQ : Calvados (14), Cantal (15), Doubs (25),Gard (30), Gironde (33), Meurthe et Moselle (54), Morbihan, Pas de Calais (62),Vendée (85).

Contestualizzazione del rSa

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Estratto da : La coopération entre acteurs, un nouveau souffle pour le rSa ?, A. Mazouin, C. Romani, S. Gineste, Bref n°308, mars 2013.

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La cooperazione Pole emploi-Consiglio Generale:

una sfida per l’ rSa

1° caso: due dipartimenti caratterizzati da una situazione di atonia partenariale procedure di orientamento e di accompagnamento «classiche», in ragione di un avvio tardivo della sperimentazione.

2° caso: quattro dipartimenti per i quali il partenariato interistituzionale è essenzialmente mirato alla fase di orientamento (collaborazioni, piattaforme, oppure équipes di orientamento).

3° caso: tre dipartimenti che hanno puntato sulla fase d’accompagnamento dei beneficiari (es. cooperazione per l’animazione delle attività).

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Per Pole Emploi, la sua offerta di servizi si rinnova su tre diversi registri :

Percorso d’orientamento rinforzato attraverso una maggiore consapevolezza della sfera economica (Pole emploi) e della sfera sociale (Consiglio Generale) favorendo lo scambio di informazioni

L’accompagnamento (es : consiglieri Pôle Emploi con portafoglio dedicato a beneficiari rSa)

Lo sviluppo di un’offerta di servizi complementari (diversi percorsi dei beneficiari verso i datori di lavoro) a quello esistente per i disoccupati di diritto comune.

Nuove pratiche professionali e interistituzionali elaborate a partire da strumenti comuni (es : Dossier Unico per l’Inserimento, gestito dal Consiglio Generale e accessibile dai consiglieri Pole emploi con accesso ai dati sociali).

Maggiore competenza degli strumenti specifici per l’accompagnamento dei beneficiari rSa.

Per i Consigli Generali, c’é talvolta l’allargamento della gamma delle prestazioni (programma dipartimentale d’inserimento completato una parte di attività relativo alla professionalizzazione).

I primi effetti della sperimentazione sulle pratiche professionali e le prestazioni

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Dei cambiamenti positivi osservabili nelle pratiche sperimentali, ma che non hanno avuto il tempo di sviluppare degli effetti tali da condurre a un miglioramento significativo dell’efficacia dello strumento.

Dei problemi persistenti: assenteismo, difficoltà di scambio di inforlazioni tra le diverse istituzioni inoltre aggravate dalle regole CNIL; frequanti interruzioni dell’accompagnamento, dovuto alla grande variabilità delle situazioni degli individui.

Conclusione : abbiamo osservato l’emergere di nuove cooperazioni a

livello decentrato, ma siamo ancora lontani da una riforma del rSa…

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Per maggiori approfondimenti …

Bref scarcabile in versione PDF all’indirizzo: http://www.cereq.fr/index.php/publications/Bref/La-cooperation-entre-acteurs-un-nouveau-souffle-pour-le-rSa

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Grazie per la vostra attenzioneMerci de votre attention.