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326 GIUGNO 2019 Indice Applicazione mobile OFMCap 01 Celebrazioni in onore di Leonhard Lehmann 03 III Giornata della Famiglia Cappuccina 04 Incontro dei responsabili del lavoro missionario 29 aprile - 3 maggio 2019 05 Workshop di GPIC in Malawi 06 I Cappuccini in Romania 08 Venerabile Damiano da Bozzano, sacerdote cappuccino 09 Venerabile Raffaele da Sant’Elia a Pianisi, sacerdote cappuccino 10 Venerabile Salvador Pinzetta, cappuccino 11 Elezioni e nomine 12 Riunione della CECOC a Zakroczym 13 Trentesimo anniversario del Franciscans International 14 Sentire cum Ecclesia R oma. Il 28 maggio scorso la comunità accademica della Pontificia Università Antonianum si è riunita attorno al prof. Leonhard Lehmann per un sentito e meritato ringraziamento per tutto quello che ha fatto per l’IFS (Istituto Francescano di Spiritualità) e per la PUA (Pontificia Università Antonianum) in trent’anni di insegnamento. In tutti questi anni egli ha guidato generazioni di studenti di tutto il mondo perché conseguissero un’adeguata preparazione teologico-spirituale, che permettesse loro di svolgere diversi servizi nell’Ordine e nella Chiesa. Oltre all’insegnamento, ha svolto anche vari servizi all’interno dell’Ordine dei Cappuccini. Alla celebrazione hanno partecipato numerosi confratelli e studenti delle famiglie francescane, sia degli istituti maschili che femminili. In apertura il Ministro Generale dell’Ordine dei Cappuccini, Roberto Genuin, ha rivolto un saluto al prof. Leonhard Lehmann e a tutti i partecipanti. A seguire sono state presentate due relazioni riguardanti la carriera accademica del prof. Lehmann (Suor Mary Melone, Rettore Magnifico della PUA) e il suo profilo personale come frate e docente (Paolo Martinelli, OFMCap Vescovo ausiliare di Milano). L’IFS ha preparato un volume per celebrare il settantesimo genetliaco e la nomina a professore emerito di Lehmann, come piccolo segno di gratitudine per tutto quello che ha fatto con competenza e costante impegno, per lo sviluppo e la qualificazione del nostro Istituto e della nostra Università (Leonhard Lehmann, Caritas et Sapientia. Raccolta di studi francescani, a cura di B. Molina - L. Bianchi, Dehoniane, Bologna 2019 (Bernardo Molina OFMCap, Professore IFS). In segno di stima e di gratitudine alcuni studenti del prof. Lehmann hanno raccontato la loro esperienza, tra questi: la Dr.ssa Karin Maier dall’Austria, fra Ricardo Rodrigues e fra Azam Masih in rappresentanza Celebrazioni in onore di Leonhard Lehmann

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N° 326

GIUGNO 2019 Indice

Applicazione mobileOFMCap

01 Celebrazioni in onore di Leonhard Lehmann

03 III Giornata della Famiglia Cappuccina04 Incontro dei responsabili

del lavoro missionario 29 aprile - 3 maggio 2019

05 Workshop di GPIC in Malawi06 I Cappuccini in Romania 08 Venerabile Damiano da Bozzano,

sacerdote cappuccino09 Venerabile Raffaele da Sant’Elia

a Pianisi, sacerdote cappuccino10 Venerabile Salvador Pinzetta,

cappuccino 11 Elezioni e nomine12 Riunione della CECOC a Zakroczym13 Trentesimo anniversario del

Franciscans International14 Sentire cum Ecclesia

Roma. Il 28 maggio scorso la comunità accademica della

Pontificia Università Antonianum si è riunita attorno al prof. Leonhard Lehmann per un sentito e meritato ringraziamento per tutto quello che ha fatto per l’IFS (Istituto Francescano di Spiritualità) e per la PUA (Pontificia Università Antonianum) in trent’anni di insegnamento. In tutti questi anni egli ha guidato generazioni di studenti di tutto il mondo perché conseguissero un’adeguata preparazione teologico-spirituale, che permettesse loro di svolgere diversi servizi nell’Ordine e nella Chiesa. Oltre all’insegnamento, ha svolto anche vari servizi all’interno dell’Ordine dei Cappuccini. Alla celebrazione hanno partecipato numerosi confratelli e studenti delle famiglie francescane, sia degli istituti maschili che femminili. In apertura il Ministro Generale dell’Ordine dei Cappuccini, Roberto Genuin, ha rivolto un saluto al prof. Leonhard Lehmann e a tutti i partecipanti. A seguire

sono state presentate due relazioni riguardanti la carriera accademica del prof. Lehmann (Suor Mary Melone, Rettore Magnifico della PUA) e il suo profilo personale come frate e docente (Paolo Martinelli, OFMCap Vescovo ausiliare di Milano). L’IFS ha preparato un volume per celebrare il settantesimo genetliaco e la nomina a professore emerito di Lehmann, come piccolo segno di gratitudine per tutto quello che ha fatto con competenza e costante impegno, per lo sviluppo e la qualificazione del nostro Istituto e della nostra Università (Leonhard Lehmann, Caritas et Sapientia. Raccolta di studi francescani, a cura di B. Molina - L. Bianchi, Dehoniane, Bologna 2019 (Bernardo Molina OFMCap, Professore IFS). In segno di stima e di gratitudine alcuni studenti del prof. Lehmann hanno raccontato la loro esperienza, tra questi: la Dr.ssa Karin Maier dall’Austria, fra Ricardo Rodrigues e fra Azam Masih in rappresentanza

Celebrazioni in onore di

Leonhard Lehmann

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di coloro che hanno fatto la tesi di Licenza e suor Angele di coloro che hanno fatto la tesina di Diploma. Il vicario provinciale della Provincia Germanica, f. Christoforus Gödereis, ha chiuso questo momento con un sentito e fraterno saluto. Tutti concordano nel ritenere che nella vita del professor Leonhard Lehmann si riflette la vera espressione del frate minore, che cerca di donarsi a Gesù nel prossimo, facendolo eloquentemente nel servizio costante e instancabile di insegnare, guidare, comunicare e formare gli altri. Lehmann è sempre stato un uomo tenace che, con una forza di volontà indomita e con tedesca determinazione, ha sfruttato fino in fondo le sue qualità, le sue risorse e la fedeltà alla sua vocazione. Anche se appare serio e riservato, in lui si coglie una grande sensibilità e un grande desiderio di creare legami fraterni nell’Ordine

e nella Chiesa. Uomo desideroso di vivere con profondità la vita evangelica, facilmente si riconosce la sua figura nei diversi ambienti della vita fraterna. Non ci sorprende, di conseguenza, la sua presenza in biblioteca, la sua devozione e pietà nella liturgia, il desiderio di condividere la mensa con gli studenti negli orari dei pasti o di salutare tutte le persone incontrate per strada intavolando una conversazione piacevole e semplice, la sua speciale e delicata attenzione ai mendicanti, ai bisognosi e la preoccupazione per una cultura ecologica, a partire dal quotidiano e dal semplice. L’insieme di queste qualità e azioni delineano il volto di un frate minore che «sapientemente» ha coniugato l’intelletto, l’affetto e la pratica di vita, tanto da renderlo un appassionato divulgatore della spiritualità francescana per il mondo odierno. La celebrazione si è conclusa con una Lectio brevis del

Prof. Leonhard Lehmann, in cui egli ha sottolineato l’importanza dell’interculturalità, del dialogo e della fraternità

universale nella spiritualità francescana.

Bernardo Molina OFMCap

Video in italiano:

FotoCelebrazioni in onore del prof. Leonhard Lehmann – fr. Paweł

Teperski OFMCpa

Celebrazioni in onore del prof. Leonhard Lehmann – fr. Edvin David

Diaz Guerra OFMCap

s. Mary Melone

Mons. Paolo Martinelli OFMCap

Lectio del prof. Leonhard Lehmann OFMCap

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ll 3 luglio è una giornata particolare nel calendario cappuccino, poiché è la data della Bolla Pontificia

“Religionis Zelus” (3 luglio 1528) con la quale fu approvata la riforma cappuccina 491 anni fa. In questo giorno, ogni anno ricordiamo l’identità della nostra Famiglia Cappuccina e il vincolo spirituale che ci unisce con un centinaio di Istituti di Vita consacrata che si sentono parte di questa storia. Perciò intorno al 3 luglio di ogni anno ci incontreremo per:• Ringraziare Dio nell’orazione comune o nella

Celebrazione Eucaristica per i doni ricevuti dalla nostra famiglia spirituale e per fare memoria dei nostri Fondatori.

• Condividere fraternamente il dialogo con un pasto fraterno (colazione, merenda o pranzo), evidenziando la nostra identità di fratelli e sorelle e comunicando la nostra realtà attuale.

• Progettare alcuni semplici passi per intensificare le nostre relazioni, proponendo la nostra collaborazione o informando dei nostri progetti.

Ogni convento, ogni fraternità, ogni luogo concreto è lo spazio in cui dar vita a questa semplice iniziativa per mantenere vivo il dono di essere famiglia, adattandosi alle diverse realtà, anche cercando una data più adatta se necessario, però sintonizzandosi sulla medesima frequenza di comunione e di reciprocità.Quest’anno 2019, la proposta tematica ci porta a fare memoria dell’VIII centenario dell’incontro tra san Francesco e il Sultano, insieme al ricordo del III centenario della morte di san Lorenzo da Brindisi, per approfondire il tema del dialogo interculturale, nella condivisione delle esperienze e ispirazioni.

Un percorso di comunioneIl 31 gennaio 2016, alla chiusura dell’anno della vita consacrata, ebbe luogo il primo incontro dei superiori generali o loro delegati, a Roma, nella Curia generale dei Cappuccini. Allora rendemmo grazie a Dio per la nostra storia comune, che anche oggi ci aiuta, nella relazione fraterna, a vivere il presente con passione e forza carismatica, e ad abbracciare il futuro con speranza.Hanno partecipato con interesse le congregazioni presenti a Roma o in Italia, le suore Terziarie Cappuccine della Sacra Famiglia, i Terziari Cappuccini

III Giornata della Famiglia Cappuccina

dell’Addolorata, le Suore Cappuccine di Madre Rubatto, le sorelle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, le Suore Cappuccine del Sacro Cuore.Alla fine dell’anno della vita consacrata, abbiamo voluto rafforzare il legame che unisce il nostro Ordine cappuccino ai numerosi istituti religiosi, laici religiosi e consacrati, coltivando il senso della famiglia; cerchiamo anche di rendere possibile la conoscenza della realtà e la proiezione dei nostri Istituti; e incontrare e potenzialmente collegare la nostra formazione, missionaria e nel campo della giustizia, della pace e la condivisione delle nuove iniziative.Dal quell’incontro è nata l’idea di stabilire una giornata annuale per fare memoria della nostra comune appartenenza. Alla sessione del Consiglio Generale nel marzo 2016, è stata approvata l’iniziativa di celebrare la “Giornata della Famiglia Cappuccina” intorno al 3 luglio in tutto l’Ordine, una volta all’anno, e aggregata al calendario ufficiale a partire dal 2017. L’iniziativa fu comunicata a tutti i membri della nostra famiglia con una lettera del 15 marzo 2016. Il 3 Luglio 2017, in coincidenza con il corso dei nuovi ministri provinciali, si celebrò a Frascati la Prima Giornata della Famiglia Cappuccina. A livello dei Superiori generali e dei loro delegati, ci siamo incontrati a Frascati, nel nostro convento, rappresentando così tutta la nostra famiglia spirituale. Si scrisse allora anche una lettera a tutti i provinciali e ai Superiori generali per celebrare la giornata a livello locale.Nella mattinata, dopo le presentazioni, con la presenza del vice-segretario generale della formazione fr. Jaime Rey, fu proposta una conferenza sul tema: “La unità dei francescani e la riforma cappuccina: il ricordo della Bolla “Ite vos”, verso la celebrazione del V centenario della riforma cappuccina.” Partendo dalla concezione dell’unità come “poliedro” (cf. papa Francesco, Evangelii Gaudium 236), la ricerca di una comunione nella diversità e il rispetto per la particolarità di ogni realtà si recupera la ragione del nostro essere famiglia spirituale...

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Incontro dei responsabili del lavoro missionario Roma. In un’atmosfera aperta e

piacevole la maggior parte dei responsabili del lavoro missionario delle diverse province della CENOC hanno tenuto il suo sesto incontro annuale nella Curia Generale dei Cappuccini. All’incontro hanno partecipato: fr. Othmar Noggeler (Germania), Fr. Christoph Kurzok (Austria e Sud Tirolo), Fr. Luc Vansina (Belgio), Fr. Aklilu Petros da parte della Curia Generale; Fr. Aloys Voide, Daniel Hug (organizzazione) e Beat Baumgartner (tutt’e tre della Svizzera), Fr. Kieran Shorten e Fr. Patrick Flyn (Olanda), Fr. Philip Cutajar (Malta), Fr. Dominique Savenier e Fr. Jonson Savarimuthu (Francia) e Fr. Fernando Ventura (come traduttore, Portogallo).L’incontro si è in primo luogo concentrato sul tema in corso dell’incontro di san Francesco con il sultano Malik al-Kamil, nella città portuale di Damietta in Egitto, 800 anni fa. Fr. Ben Ayodi della Curia ha tenuto un lungo discorso su questo incontro, che è visto come l’origine del dialogo islamo-cristiano. Per approfondire il tema i partecipanti della

CENOC hanno avuto la possibilità di assistere alla proiezione del film “il sultano e il santo”, che racconta la storia da un punto di vista più specificamente musulmano. Tutti i partecipanti della CENOC sono rimasti vivamente colpiti dalla testimonianza autobiografica di Mohamed El Bachiri, che perse la moglie nell’attacco terroristico del 22 marzo 2016 alla stazione della metropolitana di Maalbeek a Bruxelles. Mohamed El Bachiri ha scritto un libretto sulla sua terribile esperienza, intitolato “A jihad of love” (una jihad di amore, NdT), nel quale spiega che né la vendetta né la ritorsione possono promuovere libertà e giustizia tra religioni e gruppi etnici, ma solo il lavoro della libertà. Mohamed El Bachiri è stato invitato all’incontro della CENOC da fr. Luc Vansina ed è stato lui, insieme a Barbara Merrens e a Srijin Vemae del movimento francescano laico del Belgio, a proporre il progetto assai interessante denominato “Invito ad una preghiera comune” con molteplici attività il 4 Ottobre 2019. Questo progetto infatti non prevede soltanto una preghiera comune per la pace delle varie religioni, ma anche il suono delle campane ciascuno nella propria diocesi. Il progetto è stato accolto

molto bene dai partecipanti della CENOC, che hanno

promesso di supportarlo al meglio delle loro

possibilità nelle proprie province.

Giovedì mattina il nuovo Ministro Generale dei Cappuccini, fr. Roberto Genuin, si è unito al gruppo per sottolineare l’importanza della missione ai giorni nostri. La missione non è solo una faccenda di soldi, ha detto Genuin, nel nostro mondo secolare dobbiamo pensare in altri termini rispetto al passato. C’è uno spostamento dal nord al centro e dal clero ai laici. L’assemblea ha anche esaminato i progetti finanziari e di solidarietà della Curia; le informazioni sono state presentate da fr. Aklilu Petros della Curia e in seguito i rappresentanti delle diverse province cappuccine hanno condiviso le relazioni annuali sulle loro attività missionarie. Nella successiva sessione i partecipanti hanno discusso sul tema: qual è il nostro obiettivo per il futuro? E per ultimo (non per importanza): siamo pronti a lavorare con i laici?Alla fine tutti i partecipanti all’incontro CENOC hanno espresso la convinzione che sia importante continuare questi incontri per il futuro.

Beat Baumgartner

29 aprile - 3 maggio 2019

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Zamba (Malawi). Dal 22 al 27 aprile 2019 al centro spirituale

dei carmelitani Njungwi a Zomba, in Malawi, si è tenuto un workshop di formazione di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC). Il tema del workshop era “GPIC come stile di vita: celebrazione dell’ottocentesimo anniversario dell’incontro tra san Francesco d’Assisi e il Sultano a Damietta, in Egitto”. Hanno partecipato alla formazione una trentina di persone, tra le quali dodici frati cappuccini della custodia del Malawi. Il restante gruppo includeva le sorelle francescane Missionarie di Assisi (FMSA), le sorelle Carmelitane Missionarie (CMS), le suore benedettine e le sorelle Figlie della Sapienza (DWS), l’Ordine Francescano Secolare (OFS) ed alcuni seminaristi diocesani della diocesi di Zomba. Il principale obiettivo del worksop era animare e formare i nostri frati cappuccini e gli altri francescani ai valori, teoria e pratica, di GPIC. Oltre a questo il workshop è stato usato come rampa di lancio per

le celebrazioni dell’ottocentesimo anniversario dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano a Damietta. I partecipanti hanno ricevuto una formazione su temi sociali come i diritti umani, la costruzione della pace, e la risoluzione dei conflitti, i valori di GPIC, la cura dell’ambiente, il dialogo interreligioso, la tutela dei deboli, il lavoro in rete e le strategie di mobilitazione in mezzo ad altre persone. È stata posta particolare attenzione nell’affrontare il tema dell’estrema povertà, della corruzione, del matrimonio precoce e dell’abbandono scolastico

in Malawi. Diversi partecipanti hanno identificato il matrimonio infantile come una delle più grandi sfide che si devono affrontare nella loro missione. Secondo l’UNICEF circa il 46% delle ragazze in Malawi viene maritata prima dei 18 anni e il 9% prima dei 15. I principali responsabili dei matrimoni dei bambini sono la povertà culturale, le religioni tradizionali e la pressione dei loro pari. Il matrimonio dei bambini è spesso associato con una limitata educazione e scarse opportunità lavorative ed è visto come un modo per proteggere le ragazze dalle gravidanze fuori del matrimonio. A volte le adolescenti sono esposte ad attività sessuali nelle cerimonie di iniziazione, che possono portare ad avere rapporti sessuali con i loro pari e a matrimoni precoci. Alla fine del workshop i partecipanti hanno sollecitato un maggiore impegno per ridurre il fenomeno dei matrimoni precoci e l’abbandono scolastico. Saranno introdotte diverse iniziative tra cui programmi utili e di supporto per studenti e genitori delle scuole cappuccine e cattoliche. Il dialogo interreligioso tra Musulmani e Cristiani diventerà parte dell’attività pastorale per la famiglia francescana in Malawi.

Fr. Benedict AyodiGPIC OFMCap

Workshop di GPIC

GPIC come stile di vita per i francescani: celebrazione dell’ottocentesimo anniversario dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano a Damietta.

in Malawi

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I primi frati cappuccini giunsero nel territorio dell’attuale Romania nel

1725. Provenivano dalla Provincia dell’Austria, chiamati dal vescovo cattolico della città di Oradea. In questa città costruirono una chiesa intitolata alla “Visitazione della Beata Vergine Maria” e un convento, che poi diventerà un centro di irradiazione della presenza dei Cappuccini nella regione, dove in seguito fondarono altri cinque conventi. Quello di Oradea durerà fino alla soppressione comunista del 1948 e la morte dell’ultimo frate cappuccino, rimasto sul posto come sacerdote diocesano, nel 1974.Un’altra presenza storica dei Cappuccini è quella di Costanza (antico porto sulla riva occidentale del Mar Nero), dove nel 1860 si erano stabiliti una parte dei cappuccini cacciati via dalla Georgia dall’esercito zarista. A questi frati era stata affidata una parrocchia, aperta dalle autorità ecclesiastiche per curare i numerosi operai italiani e tedeschi che lavoravano alla modernizzazione del porto, decisa dalle autorità turche. In seguito alla guerra russo-turca del 1878, la regione di Costanza entrò a far parte della Romania e le autorità ecclesiastiche decisero di affidare la cura pastorale della zona ai passionisti; allora i frati cappuccini, dopo 18 anni, si ritirarono negli altri conventi dell’Ordine presenti in Bulgaria.La beatificazione del frate cappuccino Geremia da Valacchia (1556-1625) da parte di San Giovanni Paolo II il 30 ottobre 1983 fu l’occasione perché i frati ritornassero in Romania. Allora il vescovo di Iasi, mons. Petru Gherghel, chiese al Ministro Generale, fra Flavio Roberto Carraro, di mandare un gruppo di frati per iniziare e diffondere la spiritualità francescano-cappuccina nella sua diocesi, dalla quale proveniva il nuovo beato, primo della storia della chiesa cattolica rumena. Il Ministro

Generale inoltrò quindi la richiesta alla Provincia di Napoli, dove il Beato era vissuto. L’invito fu accettato e i primi due frati, ff. Ubaldo Oliviero e Vittorio Clemente, arrivarono in Romania ai primi di settembre del 1992 e si stabilirono nella cittadina di Onesti, dove era già presente un altro confratello, fr. Mario Querini della Provincia di Roma, venuto per svolgervi un apostolato ecumenico e dove un altro devoto entusiasta del Beato Geremia, Don Eduard Sechel, parroco del luogo, aveva già cominciato la costruzione di un santuario intitolato al nostro Beato.Il 24 settembre 1992 è la data ufficiale dell’inizio della nuova presenza cappuccina in Romania. Appena arrivati, i frati si misero al lavoro e il 30 ottobre dello stesso anno aprirono un seminario liceale (tutt’ora in funzione). Nel 1995, accanto all’erigendo S a n t u a r i o , fu iniziata la costruzione del proto Convento, inaugurato nel 2000, che è la sede della Custodia e del Seminario, diventato oggi Liceo Cattolico, aperto a tutti i giovani della zona, cattolici o di altra confessione, specialmente quella ortodossa.Col passare del tempo, la presenza cappuccina andò sviluppandosi con l’apertura di nuovi conventi: Borzesti-postulandato (oggi chiuso)

In occasione della visita di Papa Francesco in Romania, vogliamo far conoscere la presenza e il lavoro che i frati cappuccini svolgono in questo paese.

I Cappuccini in Romania La Custodia “Beato Geremia da Valacchia”

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Nehoiu-noviziato (oggi restituito alla diocesi di Bucarest, essendo anche parrocchia), Roman-studentato. Create le strutture per la formazione in loco per i giovani aspiranti, il Ministro Generale del tempo, fra John Corriveau, eresse ufficialmente la Custodia della Romania l’8 maggio 2005 e nominò primo Custode fra Ubaldo Oliviero, il quale fece suo il desiderio dei cattolici rumeni di avere in Romania le reliquie del Beato Geremia. Partendo da Napoli l’8 maggio 2008, le spoglie mortali tanto desiderate, dopo un pellegrinaggio trionfale sul territorio della Romania, arrivarono a Onesti il 31 maggio e vennero deposte nella Cripta del Santuario, evento onorato dalla presenza di tanti vescovi, sacerdoti, frati, persone consacrate e una grande folla di fedeli.Durante il 1° Capitolo elettivo dello stesso anno 2008 venne eletto il primo Custode rumeno, nella persona di fra Leon Budau (rieletto anche nel 2011). Successivamente, furono aperti altri conventi: Sighetu Marmatiei e Tg. Lapus (nella parte settentrionale del paese, di rito bizantino) e Slobozia (nella diocesi di Bucarest). Attualmente (alla fine del 2018) i frati della Custodia vivono e svolgono il loro apostolato in 5 conventi: Onesti. Qui la fraternità si compone di 11 frati, che svolgono il loro servizio nella curia custodiale, nella pastorale del santuario, come insegnanti al liceo e campi scuola estivi, nel servizio ai poveri (mensa e docce sociali), attività ecumenica, assistenza OFS.Roman. Questa fraternità è composta di 13 frati, di cui 10 studenti. Oltre alla loro principale attività, i frati prestano aiuto nella parrocchia e dovunque è richiesta la loro presenza, poi nei gruppi di sostegno per i bambini e giovani istituzionalizzati (ex-orfanotrofi), campiscuola estivi, assistenza OFS, ecc. Inoltre, una parte del convento è stata recentemente ristrutturata per accogliere dei giovani istituzionalizzati che, diventati maggiorenni, non possono più restare nelle strutture statali e che sono in cerca di un lavoro e di crearsi un futuro e una famiglia. Quest’anno, il 24 giugno, 5 dei nostri confratelli diaconi saranno ordinati presbiteri dal vescovo diocesano, mons. Petru Gherghel.Slobozia. È una fraternità di 3 frati. La loro principale attività è la pastorale parrocchiale per la piccola comunità cattolica della cittadina. Inoltre, hanno in amministrazione un’altra comunità a distanza di circa 60 km.

Sighetu Marmatiei. Anche in questa comunità ci sono 3 frati. La principale attività dei frati è l’attività oratoriale, dove i giovani aggregati vengono per studiare, giocare, pregare, stare insieme e aiutare i giovani come loro meno fortunati, specialmente provenienti dagli ex-orfanotrofi della città. Col passare del tempo, attorno ai frati è cresciuto un bel gruppo di volontari che aiutano i frati nelle loro varie attività in questo campo. Inoltre, i frati prestano il loro servizio nella parrocchia locale di rito bizantino e, dove vengano richiesti, assicurano l’assistenza spirituale alle suore, gestiscono anche le docce sociali della città, e l’assistenza OFS. La città di Sighet è uno dei simboli della persecuzione a cui è stata sottoposta la Chiesa Cattolica romena di ambo i riti: nelle carceri del luogo è stata incatenata l’élite della Romania, ecclesiastici e personalità della vita politica e sociale. Ivi sono morti, negli anni 1950-1955, quattro vescovi imprigionati a motivo della loro fede; uno, il beato Anton Durcovici, è stato vescovo di Iasi; altri 3, i vescovi greco-cattolici Valeriu Traian Frentiu, Ioan Suciu e Tit Liviu Chinezu, saranno beatificati, insieme ad altri 4 vescovi greco-cattolici, il prossimo 2 giugno dal Santo Padre Francesco, a conclusione della sua visita in Romania. Tg. Lapus. Qui sono presenti 2 frati. La loro principale attività è l’aiuto alla parrocchia locale di rito bizantino e la testimonianza di vita, la direzione spirituale dei fedeli che vengono come penitenti al “monastero” (nella spiritualità orientale i monasteri occupano un posto speciale nella devozione dei fedeli, perciò anche il nostro “monastero” è sorto fuori della città, un po’ come i primi conventi “della bella e santa riforma” cappuccina).Oltre ai frati che vivono e lavorano in Romania, altri frati della Custodia svolgono il loro apostolato aiutando nelle varie circoscrizioni dell’Ordine: nelle case dipendenti dalla Curia generale...

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Lo scorso 26 marzo 2019 i Cardinali e i Vescovi durante la Sessione Ordinaria della Congregazione delle Cause

dei Santi, hanno riconosciuto che il Servo di Dio Damiano da Bozzano (1898-1997) ha vissuto in maniera eroica le virtù teologali (fede, speranza e carità), cardinali (fortezza, giustizia, prudenza, temperanza) e quelle del suo stato di consacrato (povertà, castità e obbedienza). L’8 aprile 2019 il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione della Cause de Santi a promulgare il relativo Decreto super virtutibus. Ora per la sua beatificazione è necessario presentare un fatto straordinario/miracoloso ottenuto per intercessione del Venerabile Servo di Dio.Il Servo di Dio nacque a Massarosa frazione di Bozzano (Lucca) il sabato 5 novembre 1898 da Fedele e Maria Giannotti. Il giorno successivo fu battezzato e gli fu dato il nome di Pio. Ricevette la prima formazione culturale e religiosa nel suo paese natio. Lunedì 15 giugno 1908 Benedetto Giannelli, Vescovo di Lucca, gli amministra il sacramento della Confermazione.Fin da piccolo il Servo di Dio manifestò il desiderio di intraprendere la vita religiosa. Nel 1910 entrò nel Seminario Serafico dei Frati Minori Cappuccini a Camigliano di Capannori (Lucca), per attendere agli studi ginnasiali e, insieme, riflettere per dare un orientamento alla propria vita. Nel maggio del 1914 chiese di entrare nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Ricevendo l’abito religioso e il nuovo nome, fra Damiano, nel convento di Villa Basilica (Lucca) l’11 luglio del 1914 iniziò il suo Noviziato, che terminò l’11 luglio 1915 con la Professione dei voti temporanei. Nel 1917 fu chiamato alle armi come soldato del Regio esercito italiano. Sul monte Grappa subì il congelamento delle gambe. Congedato dall’esercito, il 20 settembre 1921 fu inviato a Roma presso il Collegio Internazionale

Venerabile Damiano da Bozzano

sacerdote cappuccinoSan Lorenzo da Brindisi, allora ubicato in via Sicilia, per completare gli studi. Qui il 30 ottobre 1921 emise la Professione dei voti perpetui. Iscrittosi all’Università Gregoriana conseguì il dottorato in Teologia dogmatica, Filosofia e Diritto Canonico. Il 5 agosto 1923, nella Chiesa San Lorenzo da Brindisi, annessa al Collegio di via Sicilia in Roma, per l’imposizione delle mani e la preghiera del Cardinale Vicario, mons. Basilio Pompili, ricevette l’Ordinazione sacerdotale. Rientrato in Provincia il 10 luglio 1925, l’obbedienza lo destinò alla Fraternità di Villa Basilica (Lucca), in qualità di vice maestro dei novizi e professore nel seminario diocesano di Lucca. Al termine del Capitolo Provinciale del 1928 fu destinato al convento di Massa, come Direttore dei giovani frati in formazione e docente nello studentato cappuccino. Nel 1931 partì per la missione di Pernambuco, nel Nord-Est del Brasile. Dopo il normale periodo di adattamento che gli permise di conoscere la realtà socio-religiosa del luogo, indirizzò la sua opera apostolica e missionaria lungo tre principali direzioni: predicazione delle Missioni popolari, celebrazione del Sacramento della Riconciliazione e Direzione spirituale. Frei Damião, come da allora tutti lo chiameranno, dal 25 al 30 settembre 1931 predicherà la sua prima missione a Riacho do Mel nello Stato di Pernambuco. Dal quel giorno e per oltre sessant’anni, come vero discepolo di Cristo e come autentico figlio di Francesco d’Assisi, percorrerà gli Stati di Alagoas, Pernambuco, Paraiba e Rio Grande do Norte e in parte anche del Ceará e di Sergipe, entrando nel cuore del popolo di Dio.In ogni missione popolare una folla enorme lo seguiva e lo ascoltava, ricorrendo a lui per riconciliarsi con Dio e segnare un passo di conversione. Sempre disponibile passava ore e ore in confessionale. Quasi tutte le città da lui toccate con la sua predicazione gli hanno concesso la cittadinanza onoraria. Gli ultimi sei anni di vita furono segnati da ben 19 ricoveri fino all’ultimo del 6 maggio 1997. Ricoverato per grave insufficienza respiratoria al Reale Ospedale Portoghese di Recife, rese l’anima a Dio per arresto cardiocircolatorio il 31 maggio 1997.Una fila interminabile di gente sfilò davanti alla salma del Servo di Dio esposta per tre giorni nella Basilica di Nostra Signora della Penha di Refice. I funerali furono celebrati nella stessa Basilica alle ore 7,00 del mattino per i religiosi e alle ore 10,30 nel Campo sportivo di Arruda in Recife, dinanzi ad una folla immensa e commossa.

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N° 326I Cardinali e i Vescovi durante la Sessione Ordinaria della

Congregazione delle Cause dei Santi del 2 aprile 2019, hanno riconosciuto che il Servo di Dio Raffaele da Sant’Elia a Pianisi (1816-1901) ha vissuto in maniera eroica le virtù teologali (fede, speranza e carità), cardinali (fortezza, giustizia, prudenza, temperanza) e quelle del suo stato di consacrato (povertà, castità e obbedienza). L’8 aprile 2019 il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione della Cause de Santi a promulgare il relativo Decreto super virtutibus. Ora per la sua beatificazione è necessario presentare un fatto straordinario/miracoloso ottenuto per intercessione del Venerabile Servo di Dio.Il Servo di Dio, al secolo Domenico Petruccelli, nacque il 14 dicembre 1816 a S. Elia a Pianisi (provincia di Campobasso, diocesi di Benevento) in una modesta famiglia profondamente cristiana. Domenico era settimo di dieci figli, il padre Salvatore era agricoltore, la madre Brigida Mastrovita, casalinga, fu per i figli

la prima educatrice che li crebbe ai valori della fede e a quelli civili e umani. Da ragazzo Domenico lavorò i campi e custodì i pochi animali di proprietà della famiglia, poi venne avviato ai mestieri di fabbro-ferraio, calzolaio e sarto, ma coltivò sempre in cuore il desiderio di farsi religioso francescano. Il giovane maturò la sua vocazione frequentando i frati cappuccini del convento del suo paese, due dei quali saranno i suoi formatori nel cammino alla vita religiosa: il guardiano del convento, p. Dalmazio da Morcone, che sarà suo maestro di noviziato e sua guida spirituale fino a quando, nel 1856, sarà nominato vescovo di Bova in Calabria, e p. Agostino da Morcone che riceverà la vestizione e la professione del

Servo di Dio.Per alcuni anni il padre si oppose alla sua vocazione religiosa, permettendogli solo di ricevere l’alfabetizzazione da qualche frate e altri pochi insegnamenti dal sacerdote del paese. A diciotto anni Domenico ricevette finalmente il permesso paterno di lasciare la famiglia e nel novembre del 1834 entrò nel noviziato di Morcone con il benestare del vicario provinciale dei Cappuccini, p. Francesco Maria da Gambatesa senior. Il 10 novembre vestì l’abito dei Frati Minori Cappuccini e ricevette il nome di Raffaele. Dopo l’anno di noviziato emise la professione religiosa il 10 novembre 1935.Affrontò gli studi in preparazione al sacerdozio in modo piuttosto frammentario, a causa della complessa situazione della Provincia cappuccina di S. Angelo e anche per difficoltà legate alla sua salute: fu prima nel convento di Agnone, poi in quelli di Trivento e di Serracapriola, sotto la guida di p. Gabriele da Sassinoro, quindi a Bovino sotto la guida di p. Stefano da Bovino, infine a Larino,

dove frequentò alcune lezioni alla scuola del seminario diocesano. Fu ordinato sacerdote il 29 marzo 1840 nel convento di Larino, dal vescovo diocesano Vincenzo La Rocca; completò il settennio di studi frequentando alcuni corsi tenuti dai Gesuiti nel seminario di Benevento e nel convento di Torremaggiore, e si dedicò alla predicazione in vari conventi della Provincia di S. Angelo.Nel 1852, a trentasei anni, venne destinato al noviziato di Morcone, prima come vice maestro e poi come maestro, ufficio al quale rinunciò appena dopo un anno, rimanendo nella comunità senza la diretta responsabilità sui novizi. Nel 1857 venne incaricato del servizio religioso nell’ospizio della Madonna della Libera in Campobasso, ex monastero dei Celestini, e qui si dedicò per otto anni alla direzione spirituale, al servizio liturgico e all’assistenza dei moribondi. Dopo l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia, in conseguenza delle leggi di soppressione degli Istituti religiosi, il Servo di Dio dovette lasciare il suo ufficio e nel dicembre del 1866 si recò nel suo paese natale, dove ebbe il permesso di risiedere come rettore della chiesa e custode del convento di S. Elia, insieme ad un altro confratello. Per vent’anni egli si dedicò al ministero sacerdotale come confessore, consigliere e direttore spirituale di tanti fedeli, continuando a vivere il suo stile di vita religiosa con lo stesso zelo che aveva avuto prima della soppressione. Nel 1886 poté rientrare nel ripristinato convento di Morcone, dove ricoprì la carica di vice maestro dei novizi; qui egli rimase come padre spirituale straordinario e come presenza esemplare di vita religiosa anche quando, nel 1892, il noviziato passò sotto la Provincia cappuccina toscana. Nel settembre del 1900, ormai anziano e malato, fu trasferito nel convento del suo paese dove trascorse gli ultimi mesi di vita edificando tutti i fedeli che lo avevano ripetutamente richiesto fra loro. Morì santamente la sera dell’Epifania, il 6 gennaio 1901; fu sepolto nel cimitero del suo paese, accompagnato una folla di popolo che già da tempo lo venerava come “il monaco santo”.

Venerabile Raffaele da Sant’Elia a Pianisi

sacerdote cappuccino

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N° 326

Venerabile Salvador Pinzetta cappuccinoLo scorso 7 maggio 2019 i

Cardinali e i Vescovi durante la Sessione Ordinaria della Congregazione delle Cause dei Santi, hanno riconosciuto che il Servo di Dio Salvator Pinzetta, al secolo Erminio, (1911-1972) ha vissuto in maniera eroica le virtù teologali (fede, speranza e carità), cardinali (fortezza, giustizia, prudenza, temperanza) e quelle del suo stato di consacrato (povertà, castità e obbedienza). Il 13 maggio 2019 il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione della Cause de Santi a promulgare il relativo Decreto super virtutibus. Ora per la sua beatificazione è necessario presentare un fatto straordinario/miracoloso ottenuto per intercessione del Venerabile Servo di Dio.Il Servo di Dio nacque il 29 luglio 1911 a Casca, nello Stato di Rio Grande do Sul, in Brasile, secondo di 13 figli, da Fiorentino Pinzetta e da Isabella Romani, le cui famiglie erano originarie della provincia di Mantova (Italia)ed emigrate in Brasile nella seconda metà del XIX secolo. Trascorse i suoi primi 33 anni di vita aiutando la famiglia nel lavoro dei campi e nell’allevamento del bestiame distinguendosi per una vita virtuosa e per devozione alla Madonna e a San Luigi Gonzaga. Nel febbraio 1944, incoraggiato dal cappuccino fra Alessandro

Studzinki, il Servo di Dio trascorse un periodo di meditazione e preghiera nel convento dei Cappuccini di Marau. Maturata la decisione di entrare nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, il 6 maggio 1944 fu accolto nel convento di Flores de Cunha. Il 5 gennaio 1945, sempre nello stesso convento di Flores de Cunha, iniziò il Noviziato come fratello laico, rivestendo l’abito e ricevendo il nome religioso di fra Salvatore da Casca. Emessi i Voti temporanei trascorse i primi due anni di vita religiosa nel convento San Francesco di Assisi di Garibaldi. Nel gennaio 1948 fu nuovamente trasferito nel convento di Flores de Cunha, dove il 6 gennaio 1949 emise la Professione perpetua. Al Servo di Dio, negli anni 1949-1962 furono dati diversi incarichi: coltivare l’orto conventuale, la vigna per produrre il vino per la Messa, portinaio, cuoco, coordinatore dei lavori manuali dei noviziNel 1953 il Servo di Dio si iscrisse all’Associazione degli Schiavi di Maria. Stimato in fraternità era soprattutto amato dal popolo per la sua bontà e mitezza. Il 6 gennaio 1961 fu nominato Maestro dei novizi fratelli laici, servizio che svolse senza smettere gli altri umili lavori. Nel nuovo clima conciliare, il 22 aprile 1970 il Vescovo di Caxias do Sul, mons. Benedito

Zorzi, conferì al Servo di Dio il mandato di Ministro Straordinario dell’Eucaristia per la parrocchia di Flores de Cunha. Fra Salvatore fu fedele a questo nuovo compito con esemplare devozione verso l’Eucarestia e verso gli ammalati, che visitava sia nel loro domicilio sia nell’ospedale della città: Il 19 marzo 1971 gli fu affidato l’incarico di promuovere la pastorale degli infermi per formare i nuovi Ministri straordinari dell’Eucaristia. Il 30 maggio 1972 il Servo di Dio avvertì un forte dolore alla testa e chiese di potere essere dispensato dalla partecipazione al Capitolo locale della fraternità. Il giorno successivo, 31 maggio 1972, come era solito fare, partecipò nell’ospedale Fatima di Flores de Cunha, alla S. Messa delle ore 6,30. Tornato in convento ebbe un malore e fu riportato nell’ospedale dove fu ricoverato per emorragia cerebrale. Qui morì il 31 maggio 1972 alle ore 18,00.Lo scarno epitaffio sul suo sepolcro: semplicità, preghiera, lavoro, illustrano l’essenza e il segreto della vita del Servo di Dio che ha saputo incarnare i valori dell’essenzialità e dello svotamento di sé stesso, unendovi l’umiltà, la letizia e la serenità, pilastri del francescano. Il Servo di Dio visse in modo straordinario le piccole responsabilità della vita ordinaria nella continua ricerca della santità.

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Provincia di Pavanatma, Kerala, India – elezioni:MP: fr. Stephen JairajVP: fr. Sacria Kalloor2C: fr. Varghese Mundackal3C: fr. Justin Johns4C: fr. Mathew Poovassery

Data: 30.04.2019Luogo: Virmalagiri Renewal Centre, Iritty, Kerala, IndiaPresidente: fr. John Baptist Palliparambil, Consigliere Generale

Custodia Provinciale di Ucraina – elezioni:CU: fr. Piotr Błażej Suska (confermato)1C: fr. Adam Wróbel2C: fr. Sergiej Kippa

Data: 01.05.2019Luogo: Starokonstantinov, UcrainaPresidente: fr. Tomasz Żak, Min. Prov. Cracovia, Polonia

Conferentia Capuccinorum Africae Occidentalis – elezioni: Presidente: fr. Jean Miguina (CG Tchad-RCA)Vice presidente: fr. Denis Bosomi (CG Congo)Consigliere: fr. James Okafor (CU Nigeria)Segretario e economo: fr. Felix Afoni (CU Cameroun)

Data: 30.04.2019Luogo: Ouagadougou, Burkina FasoPresenti: fr. Kilian Ngitir e fr. Norbert Solondrazana, Consiglieri Generali

Provincia di Siracusa, Italia – elezioni:MP: fr. Pietro GiarraccaVP: fr. Vincenzo La Porta 2C: fr. Francesco Bellaera3C: fr. Emiliano Strino 4C: fr. Alessandro Giannone

Data: 08.05.2019Luogo: “Cor Jesu” Centro di Spiritualità, Ragusa, Sicilia, ItaliaPresidente: fr. Pio Murat, Consigliere Generale

Conferência dos Capuchinhos do Brasil – elezioni:Presidente: fr. Silvio do Soccorro de Almeida Pereira (PR Maranhão-Pará-Amapá)Vice-presidente: fr. João Batista Da Paz (PR Brasile Nordest)Secretário: fr. Francisco Antônio Ferreira de Souza (PR Ceará et Piauí)Economo: fr. Carlo Maria Chistolini (CU Amazonia e Roraima)

Data: 09.05.2019Luogo: Brasilia, BrasilePresente: fr. Carlos Silva, Consigliere Generale

Elezioni e nomine

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Provincia di Messina - elezioni:MP: fr. Luigi SaladdinoVP: fr. Alfio Nicoloso2C: fr. Francesco La Porta3C: fr. Teodoro Di Bella4C: fr. Salvatore Seminara

Data: 17.05.2019Luogo: Gibilmanna, Sicilia-ItaliaPresidente: fr. Roberto Genuin, Ministro Generale

Elezioni e nomine

Zakroczym (Polonia). Nei giorni 20-24 maggio ss. ha avuto luogo un altro incontro dei superiori

maggiori cappuccini della CECOC, la conferenza che abbraccia le Province dell’Europa centrale e orientale.Questa volta l’incontro si è svolto a Zakroczym (Polonia), nel Centro Spirituale “Honoratianum”,

gestito dai Cappuccini della Provincia di Varsavia. All’incontro hanno partecipato 15 frati (ministri, custodi e delegati) delle singole circoscrizioni dell’Ordine appartenenti alla CECOC, nonché il Consigliere Generale della Curia Generale a Roma, fr. Piotr Stasiński. Oltre ai momenti dedicati alla discussione e ai dibattiti, i frati hanno avuto il tempo per la meditazione e la preghiera, e per stare insieme. Data la vicinanza ai luoghi francescani, essi hanno potuto visitare Niepokalanow (villagio costruito da San Massimiliano Kolbe) e Varsavia.La prossima riunione della CECOC si svolgerà nell’ottobre prossimo a Pezinok, in Slovacchia.La CECOC comprende i seguenti paesi: Bielorussia, Bulgaria, Croazia, Islanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Ucraina, Ungheria e Russia.

Riunione della CECOC a Zakroczym

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Trentesimo anniversario del Franciscans International

Care sorelle e cari fratelli,un caro saluto francescano a

tutti! Ci fa piacere scrivervi durante la celebrazione del trentesimo anniversario del Franciscans International (FI). Come sapete, FI è l’unico progetto comune della Famiglia francescana. È sorto trenta anni fa, da un’iniziativa che è nata dal basso, fondata su un’idea di diversi fratelli e sorelle. Il loro sogno era quello di condividere il nostro messaggio e valori francescani a livello globale, attraverso le strutture delle Nazioni Unite (ONU). Negli ultimi tre decenni FI ha subito vari cambiamenti, ma ha continuato il suo impegno al servizio della pace, dei poveri e del pianeta.Nel passato, non troppo lontano, FI ha attraversato un periodo difficile ed è stato chiamato a sottoporsi ad una revisione e ad un rinnovo approfondito. Siamo felici di dire che questo processo è stato completato. Dal punto di vista finanziario, le spese sono diminuite e il reddito è stato reindirizzato in modo tale che i due terzi delle nostre entrate siano ora spesi per il programma di advocacy. Il nostro personale, dedicato e competente è guidato da un piano strategico quadriennale. Questo piano è stato adottato due anni fa ed è stato recentemente rivisto e aggiornato per altri due anni. La composizione dell’International Board of Directors (IBD) è stata semplificata; ora è composto da otto membri (OFS, IFC-TOR, TOR, francescani anglicani,

OFMCap, OFMConv, OFM e il direttore esecutivo di FI). L’IBD collabora bene con lo staff e ha un ottimo rapporto con la Conferenza della Famiglia Francescana (CFF). Vi potrebbe interessare la notizia che di recente FI ha ricevuto un premio

dall’UNICEF, quale riconoscimento per il miglior uso delle strutture e dei processi delle Nazioni Unite nel suo lavoro per i “bambini stregoni” in Benin.Mentre festeggiamo questo trentesimo anniversario, siamo grati per il lavoro di così tanti che hanno trasformato la FI in un’organizzazione che è molto rispettata presso le Nazioni Unite: dallo staff delle Nazioni Unite, dalle delegazioni dei paesi, da altri gruppi religiosi e dalle altre ONG e altre organizzazioni della società civile che collaborano con noi. Allo stesso tempo, dobbiamo guardare verso il futuro. Mentre la situazione attuale di FI è “equilibrata”, le finanze sono ancora strette. Non cerchiamo di diventare una grande organizzazione, ma saremmo in grado di svolgere il nostro lavoro presso l’ONU in modo più efficace se

il personale non fosse così pressato dal cercare le risorse necessarie per il funzionamento della FI.Con questo vogliamo chiedervi innanzi tutto preghiere per FI. Sono le preghiere che sostengono FI e fanno sì che il nostro lavoro sia efficace. Allo stesso tempo vi chiediamo di prendere in considerazione la possibilità di sostenere FI finanziariamente. Forse potreste donare un contributo in occasione di questa celebrazione del trentesimo anniversario, oltre ad una donazione annuale al lavoro di FI? O forse conoscete altri che potrebbero essere interessati a sostenere il lavoro che FI sta facendo all’ONU? Per

favore, fategli conoscere FI e condividete con loro la nostra visione sulla difesa dei diritti umani delle nostre sorelle e fratelli in tutto il mondo. Lo staff di FI e i membri dell’IBD sono pronti a fornirvi tutte le informazioni di cui potreste avere bisogno in tali occasioni.Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito generosamente a FI in questi 30 anni. Facciamo appello a tutti i membri della Famiglia

francescana perché si uniscano per sostenere il lavoro di FI, contribuendo spiritualmente e finanziariamente, cercando così di promuovere il Regno di Dio in mezzo a noi oggi!

Tibor Kauser, OFSMinistro Generale Presidente CFF

Sr. Deborah Lockwood, OSFMinistro Generale

Fr. Roberto Genuin, OFMCap Ministro Generale

Fr. Nicholas Polichnowski, TORMinistro Generale

Fr. Marco Tasca, OFMConv Ministro Generale

Fr. Michael Anthony Perry, OFMMinistro Generale

Conferenza della Famiglia FrancescanaRoma, 17 Aprile 2019

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Curia Generale OFMCap Via Piemonte, 70; 00187 Roma, ItaliaTel. +39.06.42011710 Fax +39.06.4828267 [email protected]

editore Curia Generale dei Frati Minori Cappuccini responsabile Luciano Pastorello OFMCap collaboratori Tutti i segretari della Curia Generale impaginazione e grafica Paweł Teperski OFMCap edizioni italiano francese inglese polacco spagnolo tedesco portoghese

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GIUGNO: Per i sacerdoti perché, con la sobrietà e l’umiltà della loro vita, si impegnino in un’attiva solidarietà verso i più poveri.

LUGLIO: Perché tutti quelli che amministrano la giustizia operino con integrità, e perché l’ingiustizia che attraversa il mondo non abbia l’ultima parola.

Intenzioni del Papa

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“La parola di Dio è viva” (Eb 4,12), non muore e nemmeno invecchia, rimane per sempre.

Dio si propone, non si impone; illumina, ma non abbaglia.

Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore questo progetto: amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità.

Chiediamo oggi la grazia della docilità alla voce del Signore e del cuore aperto al Signore; la grazia di non spaventarci di fare cose grandi, e la delicatezza di curare le cose piccole.

Se viviamo da figli di Dio e ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, facciamo del bene anche al creato.

La fede deve portare noi credenti a vedere negli altri dei fratelli che dobbiamo sostenere e amare.

Sentire cum Ecclesia