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    Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

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    MARACUJA (Passiflora edulis Sims. ePassiflora edulis f.flavicarpaDeg.)

    Fig. 1Impianto di maracuj, Carutapera Maranhao (Brasile)

    Origine e diffusione

    La maracuj appartiene alla famiglia Passifloraceae che include pi di 500 specie didicotiledoni di cui circa 150 originarie del Brasile.

    Sono, per la maggior parte, erbacee o legnose rampicanti, con qualche eccezione

    rappresentata da alberelli o arbusti, raggruppati, a seconda dellautore, in 12 18 generi deiquali soltanto due, Passiflorae Tetrapathaea, sono coltivati.

    Il genere Passiflora sicuramente il pi importante e raggruppa specie rampicanti dotate di

    viticci e caratterizzate da fiori cospicui che ricordano, per la forma ed il colore di petali,

    stami e pistillo alcuni simboli della Passione di Cristo e che pertanto vengono chiamati fioridella Passione.

    Sono tutte originarie delle aree tropicali e sub-tropicali di entrambe gli emisferi e, fra tutte,

    poco pi di 50 sono le specie che producono frutti commestibili, ma molte non sono

    conosciute al di fuori delle zone di origine (Nakasone, 1999)Alcune specie sono considerate dal punto di vista commerciale e si possono trovare nei

    mercati delle zone rurali (tab. 1) ma solo due specie ed i loro ibridi sono considerate

    rilevanti a livello di commercio internazionale: la maracuj viola (Passiflora edulisSims.,maracuj roxo in Portoghese) ed la maracuj gialla (Passiflora edulis f. flavicarpa Deg.,

    maracuj amarello), oggetto di questo capitolo (tab. 2).

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    Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

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    La prima considerata nativa del Sud del Brasile da cui venne diffusa, nel corso del XIX

    secolo, in tutta lAmerica Latina, nei Carabi, in Asia , India ed Australia: da qui fu

    introdotta alle Hawaii nel 1880 dove presto si naturalizz (Nakasone e Martin, 1970).

    Lorigine della maracuj gialla invece ignota: alcuni ritengono si sia originata in Australiada una mutazione di Passiflora edulis Sims, altri in America Latina dallincrocio di

    questultima con Passiflora ligularisJuss.

    Caratteristiche P. edulisSims. P.edulis f. flavicarpaDeg.

    Ecologia Altitudini pi elevate Altitudini modeste

    Fusto Poco vigoroso Vigoroso

    Foglie Taglia ridotta Taglia larga

    Fiori Pi piccoli, bassa proterandria ,

    antesi mattutina

    Pi larghi, proterandria elevata,

    antesi pomeridiana

    Frutti Color viola, piccoli Gialli, pi grandi

    Succo Acidit blanda Acido

    Cromosomi 2 n = 18 2 n = 18

    Granuli

    pollinici

    Elevata vitalit Elevata vitalit

    Compatibilit Auto-compatibile Auto-incompatibile

    Tab. 2 Diffirenze e similitudini tra maracuj viola e gialla. Fonte: Nakasone, 1999

    Morfologia

    Si presenta come un rampicante perenne (fig. 1) che pu raggiungere il diametro di un

    braccio, legnoso alla base e di sezione quadrangolare dotato di viticci per lancoraggio che

    restano verdi in P. edulis Sims mentre in P. edulis f. flavicarpa assumono colorazionerossiccia o porpora simboleggiando le corde che hanno legato Cristo prima della

    crocifissione (fig. 2)

    Le foglie sono semplici, alterne, comunemente lobate e dotate di brattee basali ben visibili :

    rappresentano le mani dei persecutori (fig. 2).Il fiore ermafrodita, solitario, ben visibile (7,5 10 cm di diametro) e dotato di numerosi

    filamenti colorati che attirano i pronubi e che ricordano la corona di spine insanguinata di

    Cristo; ha 5 petali e 5 sepali bianchi riuniti in un calice tubulare: simboleggiano il numerodi Apostoli presenti alla crocifissione.

    Gli stami sono 5 e rappresentano le ferite di Cristo (fig. 3); la parte femminile

    rappresentata da 3 stimmi di forma e colore differenti a seconda della specie che

    simboleggiano i 3 chiodi utilizzati dai Romani.

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    Fig. 2 Foglie e viticci di maracuj Fig. 3 Fiore della Passione

    I colori appariscenti del fiore lo rendono interessante dal punto di vista ornamentale,

    nonch appetibile per gli insetti impollinatori: essi variano a seconda della specie ma,comunemente sono il bianco, simbolo della purezza, il rosso, simbolo del sangue, ed il blu,

    simbolo del cielo, del Paradiso.

    Il frutto ovale o tondeggiante e pu misurare 6 8 cm di diametro e 7 di lunghezza nella

    maracuj gialla, 3,5 7 cm di diametro e 4 9 cm di lunghezza nella maracuj viola.

    Fig 4 Fiore e frutti di maracuj Fig. 5 - Maracuj gialla, frutti ed arilli

    Ha un robusto esocarpo sotto il quale si trovano un sottile mesocarpo verde ed un

    endocarpo bianco spesso 3 6 mm: il tutto racchiude numerosi semi neri (fino a 350 nellamaracuj gialla) circondati ciascuno da un arillo edule e succoso (figg. 4 e 5)Il frutto richiede dai 60 ai 90 giorni dallantesi per raggiungere la maturazione e segue un

    accrescimento sigmoidale raggiungendo la massima taglia in circa 21 giorni ed il massimo

    peso in circa 60 giorni dallantesi.

    Esiste una correlazione tra il numero di semi ed il contenuto di succo del frutto, infatti ifrutti nati da impollinazione manuale non solo si presentano pi grandi, ma hanno un

    contenuto di semi e di succo superiore a quelli nati da impollinazione naturale (Nakasone,

    1999).

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    Impollinazione

    La maracuj viola auto-compatibile e con la maracuj gialla spesso si verificalimpollinazione incrociata; si distinguono tre tipi di fiori a seconda che i tre stigmi siano

    pi o meno inclinati verso le antere favorendo o meno limpollinazione:

    1- Fiori T.C. con stigmi totalmente curvati verso le antere: sono il tipo ideale perlimpollinazione.

    2- Fiori P.C. con stigmi parzialmente curvati e formanti un angolo di 45 con le antere.

    3- Fiori S.C. senza curvatura: gli stigmi sono verticali, lontani dalle antere.

    La proporzione dei tre tipi di fiori ed il tipo di impollinazione a cui sono soggetti nelle due

    specie di maracuj considerate sono riassunti nelle tabelle seguenti (tabb. 3 e 4)

    Molto utilizzata limpollinazione manuale che garantisce migliori risultati produttivi

    rispetto a quella naturale e si effettua sfregando sigmi ed antere mediante le dita coperte daun guanto di feltro o lana (tab. 5)

    Lotto Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C. Fiori osservati

    A 77,61 11,17 11,22 1.836

    B 93,28 3,80 2,92 648

    C 89,29 8,33 2,38 336

    Tab. 3 Tipi di fiore (%) della maracuj gialla. Fonte: ITAL, 1995

    Specie Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C.P. edulisSims 62 29 8

    P. edulis f.flavicarpa Deg. 70 20 10

    Tab. 3bis Tipi di fiore (%) della maracuj viola e gialla. Fonte: EMBRAPA, 1996

    Agente impollinante Fiore T.C. Fiore P.C. Fiore S.C.

    Bombusspp. 70 20 0

    Apis mellifera 5 1 0

    Vento 0 0 0

    Tab. 4 Agenti impollinanti (in %) della maracuj gialla. Fonte: EMBRAPA, 1996

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    Impollin. Peso mediofresco (g)

    Diametromedio (cm)

    Lunghezzamedia (cm)

    N disemi

    Rendimento in succo(g) - (% peso fresco)

    A mano 112,2 6,78 7,28 277 49,8 - 44,4Naturale 62,2 6,07 6,29 110 19,9 - 32,0

    Tab. 5Effetto dellimpollinazione su alcune caratteristiche dei frutti di maracuj giallaFonte: ITAL-Instituto de Tecnologia de Alimentos, 1995

    Cultivar

    Sono state selezionate numerose variet resistenti alle fusariosi ed ibridi tra P. edulise P.

    edulisf. flavicarparesistenti ai Nematodi, alle alternariosi e al virus del mosaico del frutto

    della passione (PMV- Passion Fruit Mosaic virus).In Australia sono diffuse le cultivar E-23 e Purple Gold, mentre alle Hawaii stata

    recentemente introdotta la cultivar Noels Special con un peso medio del frutto superiore

    ai 90 g e rendimento medio in succo del 43-56 %.Anche in Brasile le cultivar selezionate sono numerose, fra tutte Muico, Peroba e

    Pintado per P. edulisSims e Miriam e grande per P. edulisf.flavicarpa.

    Ecologia

    Le preferenze ecologiche delle diverse specie di Passiflora variano ampiamente: in

    particolare la P. edulis Sims si differenzia dalla P. edulis f. flavicarpa Deg. per una

    maggior resistenza al freddo, essendo adattata ad altitudini pi elevate (tab. 6)

    Caratteristiche ecologiche Passiflora edulisSims. P. edulisf.flavicarpaDeg.

    Resistenza al freddo Buona Bassa

    Resistenza ai nematodi Sensibile Tollerante

    Resistenza alle fusariosi Molto sensibile Tollerante

    Vigore Medio Grande

    Durata della vita economica4 anni ad 800 m s.l.m.

    8 anni a 1200 m s.l.m.Maggiore

    Produttivit Maggiore

    Tab. 6Alcune caratteristiche ecologiche di maracuj viola e gialla. Fonte: ITAL, 1995

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    Le precipitazioni ottimali sono ben distribuite durante lanno, soprattutto ove non sia

    possibile irrigare; queste devono per essere minime nel periodo dellantesi poich

    pregiudicano limpollinazione limitando il volo dei pronubi ed inattivando i granuli

    pollinici: il fabbisogno idrico varia, a seconda degli autori, dagli 800 ai 1750 mm annui.Le temperature idonee alla coltura sono incluse tra i 21 ed i 32C, ottimali i 26-27 C.

    La maracuj predilige suoli profondi, leggeri e ben drenanti con un pH incluso tra 5,0 e 6,8

    e topografia piana o leggermente ondulata; le variazioni stagionali della radiazione solarepossono influenzare notevolmente la produttivit: bassi livelli di radiazione nella stagione

    fredda o in giornate nuvolose riducono la crescita della pianta ed il numero di gemme

    fiorali; periodi di ombreggiamento prolungato (da 1 a 4 settimane) comportano la riduzione

    della fioritura e della produzione (Nakasone, 1999).

    Impieghi e mercato

    La coltura della maracuj in Brasile si evoluta soprattutto a partire dagli anni 80: prima il

    Paese non risultava essere tra i principali produttori, mentre in seguito divenne il principale

    produttore di succo concentrato (tab. 7)

    1970 1975 1980 1985 1990 2001

    Produzione (t) 7.074 17.404 54.919 35.873 129.297 467.464

    Area (ha) n.d. n.d. 6.582 8.521 28.259 33.039

    Resa media (t/ha) n.d. n.d. 8,34 4,21 4,58 14,15

    Tab. 7- Evoluzione della coltura della maracuj in Brasile (1970-2001). Fonte: IBGE

    Nel Mato Grosso do Sul la coltura ha iniziato ad essere interessante solo di recente,

    crescendo notevolmente negli ultimi anni (tab. 8)

    1997 1998 1999

    Produzione (t) 535 630 801

    Area (ha) 35 55 66

    Resa media (t/ha) 15,29 11,45 12,14

    Tab. 8- Evoluzione della coltura della maracuj in Mato Grosso do Sul (1997-99)Fonte: Ghiggini, Tesi di Laurea, 2002

    Il succo viene commercializzato sul mercato interno in bottiglie di vetro di 500 ml dopoaver subito un processo di pastorizzazione, oppure concentrato e congelato in lattine da 1

    kg di peso. Per il mercato estero invece viene concentrato a 52 Brix, congelato e

    confezionato in contenitori di polietilene di 200 l di capacit.

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    La maracuj anche consumata fresca e se ne ottengono liquori, vino ed alcuni

    sottoprodotti come le bucce ed i semi, impiegati, rispettivamente, per lalimentazione

    animale e lestrazione dellolio.

    Composizione e valore nutritivo

    La composizione del frutto tal quale varia a seconda della specie e dell ibrido considerati

    (tab. 9) cos come la composizione del succo (tab. 10) e quella dei sottoprodotti in

    particolar modo le bucce e lolio (tab. 11)

    Specie Peso medio(g)

    N disemi

    Polpa(%)

    Succo(%)

    SST(%)

    ATT(%)

    P. edulis 36 122 49 36,8 15,3 2,4P. edulis

    f.flavicarpa

    72 50 37 30,6 15,3 3,4

    Ibridi 3 - 1 -- -- 46 14,5 3,2

    Altri ibridi -- -- 35-68 13,4-16,1 2,3-3,6

    Tab.9- Composizione dei frutti di maracu viola e gialla. Fonte: Nakasone et al., 1999

    Caratteristiche Maracuj viola Maracuj gialla

    Acqua (g/100 g) 82,5 76,9 84,2 79,6

    Estratto etereo (g/100 g) 0,08 0,01 1,2 0,0

    Solidi Solubili Totali (%) 21,9 14,4 18,0 13,0

    Acidit (g/100 g) 4,8 2,4 5,0 3,0

    PH 3,2 2,6 3,3 2,8

    Zuccheri riduttori (g/100 g) 8,3 3,6 7,8 6,2

    Zuccheri totali (g/100 g) 13,3 7,4 11,6 9,3

    Fibra (g/100 g) 14,2 0,2

    Amido (g/100 g) 3,7 1,0 --Proteine (g/100 g) 1,2 0,6 1,2 0,6

    Minerali (g/100 g) 0,52 0,36 --

    Ca (mg/100 g) 18,4 9,7 --

    P (mg/100 g) 60,4 21,4 18,0

    Fe (mg/100 g) 4,0 2,3 0,3

    Acido ascorbico (mg/100 g) 69,9 21,9 20,0 7,0

    Riboflavina (mg/100 g) 0,19 0,12 --

    Acido nicotinico (mg/100 g) 1,90 1,5 --

    Vitamina A (U.I./ 100 g) 1.547 1.073 570

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    Tab. 10 Composizione del succo di maracuj viola e gialla. Fonte: ITAL, 1995

    Caratteristiche Maracuj Soja (*) Mais (*)

    Resa (%) 23,43 -- --

    Indice di rifrazione a 40 C 1,4710 1,4675 1,4736 1,4765 1,4768

    Indice di saponificazione 212,6 189 195 187 193

    Indice di Iodio 115,5 120 141 103 128

    Acidi grassi:

    Palmitico 11,0 10,4 8 12

    Estearico 2,8 2,4 2,5 4,5

    Oleico 17,5 23,5 19 49Linoleico 68,7 51,2 34 62

    Linolenico -- 8,5 --

    Arachidico -- 2,4 --

    Tab. 11 Caratteristiche fisico-chimiche dellolio di semi di maracuj paragonato aquello di soia e mais. Fonti: Pontes, 1989 e Mehlenbacher (*), 1960

    Riproduzione

    La riproduzione mediante seme della maracuj va fatta possibilmente partendo da materiale

    selezionato per garantire la buone qualit delle piante ottenute; i semi si possono seminaresubito o conservare in luogo fresco e asciutto anche per alcuni mesi: il potere germinativo

    si conserva per tre mesi a temperatura ambiente e fino ad un anno in camera refrigerata da 4

    a 6 C. La semina si pu fare in aiuole (1 x 10 - 20 m) o direttamente in sacchi di plastica.

    Nel primo caso si deve impiegare terra fertile, sciolta, mista a concime organico inproporzione 3:1, incorporando anche 2,5 kg di superfosfato semplice ed 1 kg di cloruro di

    potassio ogni metro cubo di terra.

    I semi vanno collocati in solchi di 1,5 cm di profondit distanti tra loro circa 15 cm e

    coperti poi con 1 cm di terra. Le aiuole vanno mantenute umide ed in media ombra: in talicondizioni lemergenza delle plantule avviene dopo 20 30 giorni dalla semina.

    Considerando che un frutto di maracuj contiene in media 250 semi che pesano circa 5 g

    ciascuno e supponendo una germinazione dell 80 %, 10 frutti risultano pi che sufficientiper produrre un numero di piantine necessarie per un ettaro di coltivazione ossia 1.100

    piante con sesto di impianto di 3,60 x 2,50 m (ITAL, 1995).

    Raggiunti i 5 8 cm di altezza le piantine vanno eliminate le pi deboli e quelle rimaste sipossono trapiantare in recipienti di polietilene di circa 15 x 25 cm, forati al fondo per

    garantire un buon drenaggio e mantenuti sempre ad un buon livello di umidit.

    La semina in sacchi di plastica richiede appunto sacchi simili a quelli descritti

    precedentemente nei quali porre i semi ad una profondit di 1,5 cm ed equidistanti tra diloro; i sacchi si possono poi riporre in gruppi avendo laccortezza di lasciare tra luno e

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    laltro dello spazio sufficiente per il transito delle persone addette alle operazioni

    successive, come, ad esempio, leliminazione delle piantine pi deboli al fine di lasciarne

    solo una per ogni sacco e lirrigazione che si pu associare, in questa fase, ad una

    fertilizzazione azotata con 20 30 g di solfato di ammonio diluito in 10 litri di acqua,sufficienti per circa 200 piantine.

    In entrambe i tipi di semina, una volta raggiunti i 25 30 cm di altezza, esse sono pronte

    per la messa a dimora definitiva in campo.

    Moltiplicazione vegetativa

    Viene utilizzata qualora si voglia ottenere, a partire da una pianta selezionata, una

    discendenza che ne conservi le caratteristiche e che sia in grado di entrare in produzione

    prima delle piante ottenute da riproduzione mediante limpiego del seme: nel caso dellamaracuj si possono utilizzare talee, innesti e propaggini.

    La propagazione per talea non raccomandata dal punto di vista commerciale poich

    dispendiosa in quanto ha una bassa percentuale di radicazione.

    Le talee vanno prelevate da fusti maturi con tre nodi durante il periodo di crescita attiva delrampicante: la parte basale va tagliata quasi rasente al nodo inferiore, quella apicale poco al

    di sopra del superiore.

    Una foglia od una porzione di foglia lasciata nella parte superiore della talea pu favorire la

    radicazione; talee prelevate dalla parte superiore dei fusti del rampicante risultano averepercentuali di radicazione pi alte di quelle prelevate da porzioni mediane o basali del fusto

    (Torres et al., 1976).

    Le talee vanno interrate inclinate in un substrato caldo, umido e poroso, possibilmente su

    sabbia o vermiculite per due terzi della loro lunghezza e cominciano a radicare entro duemesi potendo poi venir trapiantate dopo altri 1-2 mesi in recipienti pi grandi o nel luogo

    definitivo.Il periodo pi idoneo per la realizzazione delle talee, nelle condizioni climatiche di

    Dourados, va da agosto a settembre.

    La propagazione per innesto stata studiata soprattutto in funzione di creare piante meno

    suscettibili alle fusariosi: si tratta di innesti a spacco pieno dove il portinnesto si ottiene dapiantine di circa 25 cm di altezza e 3 mm di diametro resistenti alle fusariosi, tagliandole a

    circa 15 cm da terra; a queste si applicano le marze di circa 5 cm di lunghezza

    possibilmente proveniente da piante giovani.Anche la propaggine un metodo di propagazione impiegato per la maracuj: questa pu

    essere aerea o sotterranea; nel secondo caso si usano i rami pi bassi di piante di 2 anni diet che origineranno nuove radici entro 30 40 giorni

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    Messa a dimora

    Il terreno destinato alla messa a dimora definitiva deve essere oggetto di due arature a pocopi di un mese luna dallaltra e ad una profondit di circa 30 cm e procedendo, nella

    seconda, in senso ortogonale rispetto alla prima (ITAL, 1996).

    Successivamente il terreno va erpicato e concimato: questi lavori vanno cominciati nellecondizioni climatiche di Dourados verso la fine di maggio in modo da avere il tempo per

    preparare il terreno alla coltura e poter installare le spalliere per il rampicante prima

    dellinizio della stagione piovosa.

    I terreni con pH inferiore a 6 andrebbero corretti addizionando calcare subito dopo la primaaratura ed un mese prima della seconda.

    In seguito si installano le spalliere opportunamente scelte (vedi paragrafi successivi) e si

    procede alla messa a dimora delle piante, in buche di circa 50 x 50 x 50 cm preparate un

    mese prima addizionando alla terra asportata 5 10 kg di letame maturo o 2 3 kg dipollina eventualmente arricchiti con 300 g di superfosfato semplice e fertilizzante

    potassico; utile posizionare un tutore a cui assicurare ogni pianta fino a che questa non si

    sar ancorata saldamente alla spalliera con i propri viticci.

    Le piante vanno trapiantate quando raggiungono i 15 20 cm di altezza, mantenendo lazolla attorno alle radici e, possibilmente, effettuando loperazione in una giornata nuvolosa

    con il terreno in buone condizioni di umidit.

    Non ci sono periodi pi idonei di altri per loperazione, purch non ci si avvicini alle

    settimane pi fredde dellanno, quando si possono verificare anche delle gelate.Nelle condizioni climatiche dello stato di San Paolo, simili a quelle di Dourados, se la

    messa a dimora avviene in marzo-aprile si pu attendere la prima produzione dopo 8 mesi,

    a novembre-dicembre; se invece il trapianto stato effettuato allinizio della stagione

    piovosa (novembre-dicembre) i primi frutti si avranno in aprile, ma per un periodo di tempolimitato fino ad agosto, con una produzione complessivamente pi precoce, sebbene

    minore.

    Sesti dimpianto

    La densit dimpianto della maracuj varia in funzione della specie, del tipo di spalliera

    impiegato, dal clima, dalle condizioni del terreno e dal grado di meccanizzazione della

    coltura: qualora si disponga di mezzi meccanici per la raccolta si dovr considerare lanecessit di questi ultimi di transitare agevolmente tra le file.

    Generalmente per la maracuj gialla la densit minore rispetto alla maracuj viola.

    Normalmente la distanza tra le piante della stessa fila varia da 2 a 6 m e quella tra le file da

    2,5 a 4 m. E stato constatato che la densit di impianto non condiziona la resa dellacoltura nei primi 18 mesi dalla massa a dimora, ma solo in seguito (Haddad Garcia, 1968).

    In seguito sono riportati i dati relativi ad esperimenti fatti utilizzando differenti distanze

    sulla fila ed interfile di 2,0 e 2,5 m (tab. 12) oppure interfila fissa e differenti altezze del

    cavo di sostegno dei tralci (tab. 13)

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    Distanza trale file (m)

    Distanza sullafila (m)

    Densit(piante/ha)

    Resa media(t/ha)

    2,0 4,0 1.250 20,102,0 3,0 1.666 24,70

    2,0 2,0 2.000 23,21

    2,0 1,0 5.000 36,89

    2,5 4,0 1.000 37,3

    2,5 3,0 1.333 37,5

    2,5 2,0 2.000 43,3

    2,5 1,0 4.000 50,2

    Tab. 13 Resa della maracuj con differenti densit di impiantoFonti: Carvalho et al., 1972, Pace e Araujo, 1975

    Distanza sullafila (m)

    Altezza del cavodi sostegno (m)

    Resa media1969 (t/ha)

    Resa media1970 (t/ha)

    3 1,60 25,8 25,5

    3 2,10 36,3 23,8

    5 1,60 28,8 23,3

    5 2,10 26,8 21,1

    7 1,60 18,7 16,7

    7 2,10 15,7 12,9

    Tab.12 Resa media della maracuj con differenti densit di impiantoFonte: Carvalho et al., 1971

    Forme di allevamento

    Poich la maracuj una pianta piuttosto vigorosa e robusta i supporti a cui essa si ancora

    per laccrescimento devono essere sufficientemente robusti: per le maracuj domestiche si

    usano tutori vivi come lAcaj o la Guava.

    Per i frutteti commerciali invece si dovranno preparare supporti a spalliera appositamenteprogettati e costituiti da pali di legno o cemento armato che sorreggono lunghi cavetti di

    rame o ferro. Il legno maggiormente adatto quello duro e resistente, trattato con

    impermeabilizzanti come ad esempio il catrame per evitare lattacco da parte di funghi oinsetti xilofagi; che ne pregiudicherebbero la resistenza prima della fine della vita

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    Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

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    commerciale dellimpianto (circa 5 anni).

    I pali in cemento hanno in genere sezione quadrata e 12 cm di lato e sono armati con

    quattro ferri da di pollice e 8 staffe di rame distribuite lungo la lunghezza.

    Si utilizzano quattro tipi di spalliere:1) Verticale semplice con un cavo di rame

    2) Verticale doppia con due cavi di rame

    3) Orizzontale (a T) con un due cavi di rame4) Orizzontale (a T) con quattro cavi di rame.

    La spalliera verticale semplice con un solo cavo di rame detta anche tipo vite ed la pi

    utilizzata in Brasile poich semplice da costruire e ben adattata alle condizioni locali: sitratta di pali di legno o cemento armato conficcati nel terreno per 60-80 cm di profondit e

    distanti luno dallaltro 6 m o pi (dipende dal sesto dimpianto che si vuole adottare) sulla

    fila e 2,5 3 m nellinterfila.

    I pali alle estremit della fila sono lunghi circa 2,80 m ed hanno un diametro di 20 cm;quelli intermedi sono leggermente pi piccoli: 2,60 m di lunghezza e 15 cm di diametro;poich vengono conficcati per 60-80 cm nel terreno essi si innalzano al di sopra di questo

    per circa 2,00 m.A circa 5 cm dallestremit superiore passa il cavetto di rame che viene disteso lungo tutta

    la fila restando poi assicurato al suolo da due robusti picchetti 2 2,5 m al di fuori della

    fila; i pali allestremit possono essere puntellati con altri pali di dimensioni minori inposizione inclinata di 45 rispetto al terreno ed alla verticale.

    Tra due pali contigui si mettono a dimora, in genere, due piante, per cui la distanza tra due

    pali contigui deve essere il doppio di quella che si intende adottare per le piante sulla stessa

    fila: essa quindi varia da un minimo di 2 m ad un massimo di 9 m corrispondenti ad una

    distanza tra piante sulla stessa fila di 1 e 4,5 m rispettivamente.La lunghezza complessiva della spalliera , in genere, pari a dieci volte la distanza tra una

    pianta e laltra. (tab. 13)

    Distanza sullafila (m)

    Distanza trai pali (m)

    Lunghezza dellaspalliera (m)

    1,00 2,00 10

    1,50 3,00 15

    2,00 4,00 20

    2,50 5,00 25

    3,00 6,00 30

    3,50 7,00 35

    4,00 8,00 40

    4,50 9,00 45

    Tab. 13 Dimensionamento di una spalliera semplice di maracujFonte: ITAL, 1995

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    Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

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    Nel caso della spalliera verticale doppia lunica differenza consiste nel fatto che vi un

    secondo cavetto di rame al di sotto del primo, ad unaltezza dal terreno di circa 1,40 m.

    Nella spalliera orizzontale o spalliera a T esiste una traversa orizzontale alla sommit dei

    pali dentro la quale passano ortogonalmente due o quattro cavi di rame tesi e confluentiallesterno della fila in due robusti picchetti saldamente conficcati nel terreno.

    La traversa lunga circa 65 cm ed ha una sezione rettangolare di 7,5 x 10 cm, i due cavi di

    rame passano a 2,5 cm dalle sue estremit.Nel caso della spalliera a quattro cavi le traverse sono lunghe 1,25 m e percorse da 4 cavi

    distanti tra loro 40 cm.

    Potatura

    Il primo intervento che la maracuj richiede la potatura di formazione che si effettua dopoil trapianto in campo ed mirata alla formazione di un solo caule principale che dovr

    raggiungere circa 1,40 m ossia laltezza del primo filo di rame nel caso della spalliera

    verticale doppia oppure 2,00 m nel caso della spalliera singola.

    Questo risultato si ottiene eliminando i getti laterali del fusto ed ancorando questo al tutoreposizionato al momento della messa a dimora.

    Una volta raggiunto il cavo di rame si pu cimare il caule permettendo cosi lo sviluppo di

    due getti laterali che andranno poi fissati al cavo stesso ed in seguito vi si ancoreranno con i

    viticci accrescendosi lungo gran parte della sua lunghezza: a questo punto si allevano, apartire da questi, i tralci produttivi che vanno lasciati pendere verso il terreno, distanti luno

    dallaltro circa 30 cm

    Nel caso della spalliera a due cavi si dovr allevare un terzo getto destinato a raggiungere il

    cavo sovrastante per poi subire il trattamento appena descritto, mentre per la spallieraorizzontale a T sar necessario allevare due tralci principali da condurre fino ai cavi di

    rame per poi troncarli e allevarne due o quattro getti laterali in modo che questi si

    accrescano in tralci decorrenti lungo i cavi in direzioni opposte originando ciascuno inumerosi tralci pendenti che porteranno i frutti.

    Oltre alla potatura di formazione, durante la vita commerciale della maracuj, sono praticati

    altri due tipi di interventi di potatura della chioma: rimonda e rinnovazione,rispettivamente dopo il secondo e terzo raccolto (ITAL, 1995).

    La prima consiste nel rimuovere i rami vecchi che hanno gi fruttificato lasciando solo una

    gemma vigorosa per il rinnovamento in modo da ridurre il peso della pianta sulla spalliera,

    favorendo larieggiamento e l illuminazione della chioma e facilitando lapplicazione deiprodotti fitosanitari senza per compromettere la continuit della produzione.

    La seconda invece consiste in un intervento pi severo di eliminazione di tralci vecchi per

    favorirne lemissione di nuovi e pi produttivi

    In seguito sono riportati i risultati di alcuni esperimenti condotti al fine di comparare dalpunto di vista produttivo potature di diverso tipo e intensit (tabb. 14 e 15 ).

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    Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

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    Ciclo difruttificazione

    Senzapotatura

    Potaturaleggera

    Potaturamedia

    Potaturasevera

    1 ciclo 16,8 20,5 16,8 12,62 ciclo 15,6 18,8 17,8 16,8

    3 ciclo 8,9 10,4 10,4 9,9

    Totale 41,3 49,7 45,0 39,3

    Tab. 14 Resa della maracuj (t/ha) sottoposta a potature di diversa intensitFonte: Bowers e Dedolph, 1959

    Trattamento Primo anno Secondo anno

    Senza potatura 177 150Potatura a 75 cm dal tralcio principale 174 170

    Potatura a 150 cm dal tralcio principale 156 160

    Rami potati a 50 cm da terra 50 0*

    * morte delle piante

    Tab. 15 Influenza di diversi tipi di potatura sul numero di frutti prodottidalla maracuj gialla. Fonte: Cereda, 1972

    Irrigazione

    E una pratica poco usata per la maracuj ma vari autori concordano sul fatto che essa possa

    allungare il periodo di vita commerciale della pianta ed aumentarne la produzione e la

    qualit dei frutti Nella regione di Dourados dove temperatura e luminosit rappresentanofattori limitanti per alcuni mesi allanno lirrigazione permetterebbe di anticipare la

    produzione, come avviene nel Sud Est del Brasile.

    E consigliabile lirrigazione a goccia con 4 ugelli per ogni pianta distanziati 50 cm lunodallaltro anche se la maggior parte dei produttori ricorre a metodi pi economici come

    lirrigazione per aspersione o per scorrimento superficiale (EMBRAPA, 1996).

    Fertilizzazione

    Il sistema radicale della maracuj poco distribuito e si concentra in un raggio di 50 cm daltronco principale, approfondendosi per circa 40 cm.

    Lassorbimento dei nutrienti si intensifica a partire dal nono mese di vita che corrisponde

    allo stadio di pre-fruttificazione.

    Con una densit di impianto di 1.500 piante ad ettaro la maracuj gialla assorbe nel primoanno i quantitativi di nutrienti espressi in seguito (tabb. 16 e 17)

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    Paolo DellOlio, Studio e valorizzazione del germoplasma frutticolo del Mato Grosso do Sul (Brasile )

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    N P K Ca Mg S

    205 17 184 152 14 25

    Tab. 16 Esigenze nutrizionali della maracuj gialla al 1 anno (kg/ha)Fonte: EMBRAPA, 1996

    B Cu Fe Mn Zn

    296 199 779 2.800 216

    Tab. 17 Esigenze nutrizionali della maracuj gialla al 1 anno (g/ha)Fonte: EMBRAPA, 1996

    Pertanto gli elementi maggiormente assorbiti sono N, K e Ca fra i macronutrienti e Mn, Fee B fra i micronutrienti; dalle analisi dei frutti risulta che i nutrienti maggiormente asportati

    con la raccolta sono, nellordine: K > N > Ca > P > Mg > S > Fe > Mn > Zn > B > Cu >

    Mo (EMBRAPA, 1996) Per quanto riguarda la fertilizzazione del terreno pre-impianto si gi detto in precedenza, mentre per gli anni successivi sono indicate quantit di N variabili

    dai 30 ai 300 g per pianta allanno per cui si raccomanda un valore medio di 160 g ripartiti

    in 4 - 8 porzioni da distribuire nellarco dellanno in funzione della piovosit; per il primo

    anno per consigliato di applicare la maggior parte delle porzioni entro il nono mese diet, corrispondente al periodo di pre-fruttificazione. Negli anni a seguire si dovr tener

    conto del fatto che la produzione sar maggiore e con essa la necessit di nutrienti.

    Per quanto riguarda P e K ci si dovr attenere alle analisi del suolo: nello Stato di San Paoloi quantitativi raccomandati variano dai 40 agli 80 fino ai 120 g di P2O5 e dai 160 ai 320

    fino ai 480 g di K2O per ciascuna pianta e per ogni anno di et in funzione di un tenore di

    P e K del suolo rispettivamente alto, medio e basso. I quantitativi indicati vanno distribuitiin dosi omogenee durante lanno tranne che nel primo anno di et, quando 2/3 della dose

    totale di P ed di quella di K vanno somministrati prima della messa a dimora.

    Per quanto concerne i micronutrienti le carenze pi comuni riguardano solo lo zinco ed ilboro: si consiglia quindi di applicare 20 g di solfato di zinco e 10 g di boro prima della

    messa a dimora delle piante. (EMBRAPA, 1996).

    Raccolta e conservazione post-raccoltaIl frutto raggiunge le condizioni adatte per la raccolta 50 60 giorni dopo lantesi e circa 20

    30 giorni prima di distaccarsi dalla pianta: in questo periodo il peso, il rendimento insucco ed il contenuto in solidi solubili sono massimi, la raccolta va effettuata conservando

    1-2 cm del peduncolo per evitare lattacco da parte di funghi o batteri patogeni. La vita utile

    del frutto tanto maggiore quanto prima stata effettuata la raccolta : 18, 14 e 7 giorni per

    frutti raccolti rispettivamente 50, 60 e 70 giorni dopo lantesi (Pocasrande, 1985) Siraccomanda limpiego di sacchi di polietilene sottile e dotato di un foro di 0,5 cm di

    diametro ogni 60 cm2

    di superficie: permettono di conservare i frutti immagazzinati a 10 C

    ed all 80 85 % di U.R fino a 40 giorni (EMBRAPA, 1996) .