gilles ivain, "formulario per un nuovo urbanismo"

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Il testo seminale della psicogeografia e dell'urbanismo unitario situazionista, scritto dal lettrista Ivain Chtcheglov nel 1953. Prima versione italiana integrale. Introduz. di Leonardo Lippolis. Illustrazioni e postfazione di Kalashnikov Collective.

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  • testatina

    testo

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    Gilles IvainFORMULARIO PER UN NUOVO URBANISMO

    Introduzione diLeonardo Lippolis

    Illustrazioni e postfazione diKalashnikov Collective

  • Maldoror Press 2013

    Titolo originaleFormulaire pour un urbanisme nouveau

    Prima edizione integrale italiana

    Traduzione di Carmine Mangonehttp://carminemangone.com

    LEONARDO [email protected]

    KALASHNIKOV COLLECTIVEwww.kalashnikov-collective.blogspot.it

    www.twitter.com/kalashnikovcollwww.facebook.com/pages/Kalashnikov-Collective/76292207716

    www.romanticpunx.blogspot.it/www.kalashni.net

    NO COPYRIGHT

  • Leonardo LippolisIl Formulario per un nuovo urbanismo

    Il Formulario per un nuovo urbanismo viene scritto a Parigi tra lagosto e il settembre del 1953a rma di Gilles Ivain, pseudonimo di Ivan Chtcheglov, un diciannovenne che, folgoratodalla lettura della vita di Van Gogh suicidato dalla societ raccontata da Artaud, aveva abban-donato la scuola a 16 anni. Da quel momento si era dedicato ad un nomadismo esistenzialeche lo aveva portato a contatto con lambiente bohmien del Quartiere latino, dove alcune cor-renti post-surrealiste sognavano ancora di concretizzare il vecchio progetto di saldare la ri-voluzione sociale di Marx con la rivolta esistenziale di Rimbaud. Chtcheglov e il suo amicoe coinquilino, Henry de Bearn, erano da poco niti nei guai, accusati nientemeno di proget-tare un attentato per far saltare le Torre Eiel, colpevole con le sue luci di non farli dormiredi notte. in quellambiente, tra giovani poeti e piccola malavita, precisamente Chez Moineau, al 32 dirue du Four, che Chtcheglov in quei giorni del 1953 aveva incontrato Guy Debord e lInter-nationale lettriste, una piccola avanguardia nata pochi mesi prima dalla scissione dal Lettri-smo di Isidore Isou. Il Lettrismo di Isou, agli occhi dei dissidenti di Debord, aveva la colpadi voler continuare a portare lo scandalo neodadaista nellambito dell'arte, dove ormai tuttoera gi stato detto e fatto. Non si trattava pi di destrutturare linguaggi ma di portare la cri-tica allesistente nella realt della vita quotidiana, dove le mutazioni repentine del capitalismodi quegli anni stavano stravolgendo rapidamente tutto, e non certo in meglio.Nel 1978, nel lm In girum imus nocte et consumimur igni, ricostruendo lattivit pionieristicadellInternationale lettriste, Debord dir di Chtcheglov e di quel 1953:Si sarebbe detto che soltanto guardando la citt e la vita egli le cambiasse. Scopr in un annoi soggetti di rivendicazione per un secolo.LInternationale lettriste no a quel momento si era mossa tra un volantino provocatorio eunattitudine alcolica che rischiava di sconnare nel nichilismo esistenziale: non a caso, ap-pena prima che Chtcheglov scrivesse il Formulario, Debord, in un brano dal titolo Per farla -nita con il comfort nichilista, auspicava:

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  • Leonardo Lippolis Il Formulario per un nuovo urbanismo

    La negazione nei bar non sar lo sbocco delle nostre vite [...] Dobbiamo promuovere unin-surrezione che ci riguardi, testimoniare unidea di felicit anche se labbiamo conosciuta per-dente, perch su di essa dovr anzitutto allinearsi ogni programma rivoluzionario.Chtcheglov irruppe sulla scena a promuovere quellinsurrezione, a suggerire una nuova ideadi felicit, e lo fece camminando ancor prima che scrivendo. Deambulando incessantementeper Parigi in quellestate del 1953 no a scoprire nel cuore del Quartiere latino un intero con-tinente (il Continente Contrescarpe), le cui passioni dominanti erano il gioco, lateismo eloblio, egli inventava la deriva, unattitudine allesplorazione e allo spaesamento che, inun mondo che cadeva sempre pi sotto la cappa soocante della noia e della ripetizione, rac-chiudeva il senso della libert nellincoraggiare associazioni inedite, passioni proibite, in-contri imprevisti e curiosit sopite. Contemporaneamente un cabilo illetterato incontratonei bar sugger ai lettristi la denizione di psicogeograa per quella nuova geograa soggettivaed emotiva. La deriva e la psicogeograa annunciavano che la forma della citt riette gli ordinidella societ dominante determinando i comportamenti, e che il superamento dellarte e larealizzazione delle sue promesse di felicit implicavano una reinvenzione passionale del-lesperienza quotidiana.

    LInternationale lettriste adotta il testo di Chctheglov nellottobre 1953 e prevede di pubbli-carlo nel quarto bollettino omonimo del gruppo, che per non vedr mai la luce, sostituitoda un volantino che riproduce la fotograa di Debord, Chtcheglov stesso e Dahou che cam-minano per strada commentata dalla scritta La guerra della libert va condotta con collera;contemporaneamente, nel settembre 1953, Debord scrive un testo che rimarr inedito, dal ti-tolo Manifesto per una costruzione di situazioni, che di fatto anticipa di cinque anni la teoria chesar alla base della fondazione dellInternationale situationniste.Il testo totalmente impregnato delle teorie di Chtcheglov e testimonia la svolta dellInter-nationale lettriste, che ora convinta di aver trovato il passaggio a nord-ovest nella ricercadella nuova via rivoluzionaria; da quel momento il gruppo si ristruttura e comincia a pub-blicare un bollettino ad uscite regolari, Potlatch, che nelle dichiarazioni d'intenti del primonumero si pone lobiettivo di fondare una nuova civilt.Siamo alla met del 1954 e l'avventura di Chtcheglov nellInternationale lettriste si inter-rompe bruscamente, per dissidi insanabili con Debord; poco dopo, in conseguenza di alcunemanifestazioni di violenza e delirio nei bar del Quartiere latino nir in una struttura psi-chiatrica dove rimarr internato per anni, tanto che se ne perderanno le tracce. (Solo nel 1963

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  • Leonardo Lippolis Il Formulario per un nuovo urbanismo

    Debord stesso rientrer in contatto con lui per via epistolare, riprendendo a discutere delleintuizioni di allora, e Chtcheglov dimostrer di non aver dimenticato).Nonostante limprovvisa scomparsa dalla scena del suo estensore, la via tracciata dal For-mulario rimarr ricca di prospettive. Se gli articoli di Potlatch spaziavano sui vari aspetti del-lattualit e della modernizzazione neocapitalista, il focus pratico-teorico del gruppo vertevasempre sulla deriva, sulla psicogeograa e sulla critica architettonica e urbanistica. La nuovavita proposta dal neocapitalismo di quegli anni prevedeva infatti una razionalizzazionedella citt il cui senso non sfuggiva ai lettristi: i centri urbani dovevano essere depurati dellapopolazione comune per diventare il cuore della macchina economica (banche, uci, istitu-zioni), e la popolazione stessa andava deportata in periferia, in quartieri di nuova concezioneche avevano un prototipo preciso: lunit di abitazione che larchitetto pi celebrato del No-vecento, Le Corbusier, stava completando a Marsiglia proprio mentre Chtcheglov scrivevail Formulario. Si trattava di un enorme edicio, una citt verticale - una macchina per abi-tare, come la chiamava Le Corbusier nella sua triste antropologia meccanicistica - destinataad ospitare oltre 1500 persone e nalizzata ad uccidere le strade e i vecchi quartieri. Cosa sa-rebbero diventati questi edici e i nuovi quartieri Chtcheglov laveva gi capito allora,quando il modello non era ancora completo:Un progetto di Le Corbusier lunica immagine che evoca in me lidea di un suicidio im-mediato. Sparirebbe per colpa sua ci che resta della gioia. E dellamore della passione della libert.Dalla lezione di Chtcheglov lInternationale lettriste comprese che, negli incontri che ci nega,nei panorami a cui ci abitua e nei percorsi obbligati a cui ci costringe, la citt si poneva inquegli anni al centro del programma di un nuovo ordine totalitario:Eccolo, appunto, il programma: la vita denitivamente frammentata in isolati chiusi, in so-ciet sorvegliate; la ne delle possibilit di insurrezione e di incontri; la rassegnazione auto-matica (Potlatch, n5, luglio 1954).

    Come detto, il Formulario non viene pubblicato nel bollettino dellInternationale lettriste inquel 1953, ma apparir cinque anni dopo sul primo numero dellInternationale situationnistenel giugno 1958, con qualche brano in meno rispetto alla versione originale (quella qui ri-prodotta).Sono cambiate tante cose in quegli anni: dellInternationale lettriste originaria sono rimastisolo Guy Debord e Gil Wolman, ma tanti altri si erano uniti e altri ancora si avvicenderanno

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  • Leonardo Lippolis Il Formulario per un nuovo urbanismo

    negli anni successivi in una sorta di invisibile insurrezione di personaggi di varia prove-nienza ed estrazione che sconvolse la storia del progetto rivoluzionario del XX secolo.Il Formulario di Chtcheglov apriva dunque quella strada perch, come ricorder Debord almomento del suo scioglimento, nel 1972, l'Internationale situationniste era nata con il pro-getto di almeno costruire delle citt, lambiente favorevole allillimitato dispiegarsi di nuovepassioni.Per i situazionisti alla ne degli anni Cinquanta la lotta per la rivoluzione si giocava sulcampo della cultura, della critica della vita quotidiana, delluso dello spazio-tempo collettivo:lhomo ludens, ovvero una comunit umana che fosse in grado di rifondarsi sulla vita activa,sul gioco e sull'ozio, doveva contrapporsi e soppiantare lhomo economicus, ovvero gli indivi-dui atomizzati che vedono asservita la propria esistenza al dover essere del capitalismo chelo stesso Le Corbusier (nella Carta dAtene) aveva ssato nelle quattro funzioni del lavorare-consumare-abitare-circolare. E questa battaglia per un totale cambiamento di rotta dellospirito si combatteva sul lo di una propaganda intensiva e concreta, da diondere nei luoghidel vivere comune, a favore di unidea di felicit completamente nuova: [...] la messa in evi-denza dei desideri dimenticati e la creazione di desideri completamente nuovi, come dicevaChtcheglov.Il capitalismo stava estendendo la propria metica coltre utilitaria su tutte le sfere della vita,colonizzando lesperienza e limmaginario collettivi sul tempo e sullo spazio della merce.Tutti i prodotti del consumismo degli anni Cinquanta, dallautomobile alla televisione, eranoaccomunati dalla tendenza ad isolare, separare, alienare. La resistenza e il contrattacco do-vevano avvenire sullo stesso campo: se la malattia mentale che stava invadendo il pianetaera la banalizzazione, occorreva riappassionare la vita, reincantare il mondo.Le vecchie citt degli anni Cinquanta mantenevano ancora dei tratti a carattere popolare,zone franche di vitalit e socialit; esistevano ancora quartieri con relazioni di solidariet eforme di vita condivise, antieconomiche; lesperienza proletaria per dirla con alcuni amicidei situazionisti - era insomma ancora viva e il capitalismo sapeva di avere la necessit diestirparla in modo brutale e rapido per completare la propria trasformazione; le comunitandavano smembrate, gli individui separati e isolati anch il dover essere dellhomo econo-micus risultasse lunico orizzonte possibile. Lurbanistica era la disciplina poliziesca per rea-lizzare tutto ci.Le Corbusier aveva detto gi negli anni Venti che bisognava abolire la strada; negli anniCinquanta-Sessanta questobiettivo si poneva al centro dellagenda del dominio, e la psico-

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  • Leonardo Lippolis Il Formulario per un nuovo urbanismo

    geograa si riformulava in critica dellurbanistica per permettere di tracciare i conni tra le zoneurbane ancora vitali e quelle gi morte, sterilizzate.Il fascino della proposta di Chtcheglov che rimaneva attuale nella prima parte dellattivitdei situazionisti era lidea che la costruzione di un mondo rinnovato non dovesse partire dauna nuova forma di architettura, intesa come tecnica costruttiva, ma da un inedito sentimentodel tempo e dello spazio; rompere le abitudini, i condizionamenti della vita quotidiana; esplo-rare i quartieri per vedere che eetto fanno sui nostri sentimenti, frequentare gli spazi pub-blici dove gli incontri sono possibili: in attesa di poter costruire le citt del sogno, bisognavanel frattempo stravolgere ed appassionare quelle esistenti.Per lunghi anni i situazionisti lottarono cos per dimostrare concretamente che lidea bor-ghese di felicit era letale, che il capitalismo stava barattando la garanzia di non morirepi di fame con la certezza di morire di noia, come scrissero un anno prima dellesplosionedel maggio 68, riproponendo la questione gi posta quindici anni prima da Chtcheglovquando aveva sottolineato che tra lamore e lo svuota-riuti automatico la giovent di tuttii paesi ha scelto e preferisce lo svuota-riuti.All'inizio degli anni Sessanta, dopo qualche tentativo fallito di costruzione di ambienti ecitt, i situazionisti si resero conto che il condizionamento del potere correva troppo veloceper i tempi di un progetto simile. Da quel momento si dedicarono allanalisi spietata di quellache Debord chiamer la societ dello spettacolo, per orire alle persone le armi della criticacon cui comprendere e insorgere contro lintero sistema economico, sociale e politico del mo-derno capitalismo. Da quella analisi, di cui oggi tutti celebrano la lucidit e la lungimiranza,verranno le scintille per le barricate del maggio francese e tanto altro.Se le citt sperimentali immaginate da Chtcheglov appaiono ai nostri occhi odierni unutopiaradicale, se la previsione di Debord che un giorno, si costruiranno citt per lasciarsi andarealla deriva sembra ormai un sogno lontano e ingenuo, tuttavia la provocazione del Formu-lario di Chtcheglov rimane ancora originale e ricca di cose da dirci.A Chtcheglov va riconosciuto almeno il merito di aver ricordato e rivendicato una delle pas-sioni pi profonde quanto sottovalutate dellessere umano, quella voglia di giocare con lar-chitettura, il tempo e lo spazio di cui una vita nalmente pi libera non potr fare a meno.

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  • Gilles IvainFORMULARIO PER UN NUOVO URBANISMO

    Sire, io sono di un altro paese

  • In citt, senza pi tempio del sole, noi ci annoiamo. Tra le gambe delle passanti i dadaistiavrebbero voluto trovare una chiave a stella e i surrealisti una coppa di cristallo, tutto questo perduto. Sappiamo leggere sui volti ogni promessa, ultimo stadio della morfologia. La poe-sia dei manifesti durata ventanni. Ci annoiamo in citt, bisogna faticare molto per scoprireancora dei misteri sui cartelli della pubblica via, ultimo stadio dellumorismo e della poesia:

    Bagni-docce dei PatriarchiMacchine tritacarneZoo Notre-DameFarmacia degli SportAlimentari dei MartiriCemento traslucidoSegheria Mani doroCentro di recupero funzionaleAmbulanza SantAnnaCa Quinta stradaVia dei Volontari ProlungataPensione familiare nel giardinoAlbergo degli StranieriVia Selvaggia

    E la piscina di via delle Ragazzine. E il commissariato di via dellAppuntamento. La clinicamedico-chirurgica e lucio di collocamento del lungoume degli Oreci. I Fiori Articiali

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

    di via del Sole. Lalbergo delle Cantine del Castello, il bar dellOceano e il ca del Va e Vieni.Lalbergo dellEpoca.E la strana statua del Dottor Philippe Pinel, benefattore dei pazzi, che agonizza nelle ultimesere estive. Esplorare Parigi.E tu, smemorata, con i ricordi sconvolti da tutte le costernazioni del mappamondo, una voltanita alle Cantine Rosse di Pali-Kao, senza musica e senza geograa, non parti pi verso l-hacienda dove le radici pensano al bambino e il vino diventa favole di calendario. Adesso i giochison fatti. Lhacienda, tu non la vedrai. Non esiste.Bisogna costruire lhacienda.

    Tutte le citt sono geologiche e non si fanno quattro passi senza incrociare dei fantasmi, ar-mati di tutto il prestigio delle loro leggende. Noi ci evolviamo in un paesaggio chiuso i cuipunti di riferimento ci riportano continuamente al passato. Alcuni angoli mobili, alcune pro-spettive di fuga ci permettono dintravedere concezioni originali dello spazio, ma questa vi-sione rimane frammentaria. Bisogna cercarla nei luoghi magici dei racconti popolari e degliscritti surrealisti: castelli, mura interminabili, piccoli bar dimenticati, caverna del mammut,specchi dei casin. Queste immagini desuete conservano un piccolo potere di catalisi, ma quasi impossibileimpiegarle in un urbanismo simbolico senza ringiovanirle, caricandole di nuovo senso. Ceradel buono nei cavalli nati dal mare, nei nani gialli del destino, ma essi non sono aatto adattialle esigenze della vita moderna. Siamo nel ventesimo secolo, bench qualcuno possa dubi-tarne. Il nostro spazio mentale popolato di vecchie immagini-chiave rimasto molto indietrorispetto alle macchine pi avanzate. I vari tentativi per integrare la scienza moderna in nuovimiti restano insucienti. LAstratto ha invaso poi tutte le arti, in particolare lodierna archi-tettura. Il fatto plastico allo stato puro, senza aneddoto ma inanimato, riposa locchio e loraredda. Altrove si hanno ancora delle bellezze frammentarie, ma sempre pi lontana laterra delle sintesi promesse. Ognuno esita tra il passato che rivive nellaetto e lavvenire gimorto nel presente.Noi non prolungheremo le civilt meccaniche e larchitettura che portano solo a passatempiannoiati.Ci proponiamo dinventare nuovi scenari mobili.

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

    Noi lasciamo a Le Corbusier il suo stile, cos adatto a fabbriche ed ospedali, come pure alleprigioni del futuro: in fondo non costruisce gi delle chiese? Non so quale risentimento abitaquestindividuo brutto di viso e ripugnante nelle sue concezioni del mondo per volerschiacciare luomo sotto ignobili masse di cemento armato, questa nobile materia che do-vrebbe consentire unarticolazione aerea dello spazio, superiore al gotico ammeggiante. Ilsuo potere di rincretinimento immenso. Un progetto di Le Corbusier lunica immagineche evoca in me lidea di un suicidio immediato. Sparirebbe per colpa sua ci che resta dellagioia. E dellamore della passione della libert.

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    Loscurit indietreggia davanti allilluminazione e le stagioni davanti a stanze con laria con-dizionata: la notte e lestate perdono il loro fascino, e lalba sparisce. Luomo delle citt pensadi allontanarsi dalla realt cosmica e per questo non sogna pi. Il motivo evidente: il sognonasce allinterno della realt e si realizza in essa.Lultimo stadio della tecnica permette il contatto permanente tra lindividuo e la realt co-smica, eliminandone i disagi. Il sotto di vetro lascia vedere le stelle e la pioggia. La casamobile ruota insieme al sole. Le sue pareti scorrevoli permettono alla vegetazione dinvaderela vita. Montata su rotaie, di mattina pu avanzare no al mare, per rientrare di sera nellaforesta.Larchitettura il mezzo pi semplice per articolare il tempo e lo spazio, per modulare la realt,per far sognare. Non si tratta soltanto di articolazione e modulazione plastiche, espressionedi una bellezza passeggera. Ma di una modulazione inuenzale, che si inscrive nella curvaeterna dei desideri umani e dei progressi nella realizzazione di tali desideri.Larchitettura di domani sar dunque un mezzo per modicare le attuali concezioni deltempo e dello spazio. Sar un mezzo di conoscenza e un mezzo di azione.Il complesso architettonico sar modicabile. Il suo aspetto varier, in parte o del tutto, a se-conda della volont dei suoi abitanti.

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    Si pu parlare di nuova architettura soltanto se essa esprime una nuova civilt ( chiaro che

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

    non c n civilt n architettura da diversi secoli, ma soltanto delle esperienze in gran partefallite: si pu parlare di architettura gotica, ma non esiste architettura marxista o capitalista,bench i due sistemi rivelino tendenze simili e scopi comuni.Ognuno ha il diritto di chiederci su quale schema di civilt vogliamo fondare unarchitettura.Ricordo rapidamente i punti di partenza di una civilt:- una nuova concezione dello spazio (cosmogonia religiosa o no);- una nuova concezione del tempo (numerazione a partire da zero, diversi modi di scorri-mento del tempo);- una nuova concezione dei comportamenti (morale, sociologia, politica, diritto. Leconomia solo una parte delle leggi del comportamento che consentono una civilt).Le collettivit del passato orivano alle masse una verit assoluta e degli esempi mitici indi-scutibili. Lintroduzione della nozione di relativit nello spirito moderno permette di imma-ginare il lato SPERIMENTALE della prossima civilt, bench la parola non mi soddis. Diciamopi essibile, pi divertito. (Per molto tempo si creduto che i paesi marxisti fossero suquesta strada. Oggi chiaro che il loro tentativo ha seguito la vecchia e solita evoluzione,giungendo in tempi record allindurimento delle dottrine e a forme rigide di decadenza. Unrinnovamento forse ancora possibile, ma la questione non verr trattata qui.)Sulla base di una tale civilt mobile, larchitettura sar almeno agli esordi un mezzo disperimentazione dei mille modi per modicare la vita, in vista di una sintesi che pu restaresolo leggendaria.

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    Una malattia mentale ha invaso il pianeta: la banalizzazione. Tutti sono ipnotizzati dalla pro-duzione e dal comfort fognature, ascensori, stanze da bagno, lavatrici.Questo stato di fatto, che ha avuto origine dalla protesta contro la miseria, supera il suo lon-tano ne la liberazione delluomo dalle preoccupazioni materiali per divenire nellim-mediato unimmagine ossessionante. Tra lamore e lo svuota-riuti automatico la gioventdi tutti i paesi ha scelto e preferisce lo svuota-riuti. Un totale cambiamento di rotta dellospirito diviene indispensabile, tramite la messa in evidenza dei desideri dimenticati e la crea-zione di desideri completamente nuovi. E tramite una propaganda intensiva in favore di questidesideri.

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

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    Guy Debord ha gi indicato nel bisogno di costruire delle situazioni uno dei desideri basilarisu cui sar fondata la prossima civilt. Questo bisogno di creazione assoluta sempre statostrettamente legato al bisogno di giocare con larchitettura, il tempo e lo spazio. Non prendoa carico altra prova che la foglia del Palais de Paris, sparsa per strada. (Le manifestazionidellinconscio collettivo corrispondono sempre alle aermazioni dei creatori).

    I QUARTIERI SCOMPARSII grandi avvenimenti

    MUSICA DEPOCAEFFETTI DI LUCE

    PARIGI DI NOTTE

    INTERAMENTE ANIMATA

    La corte dei miracoli: impressionante ricostruzione su trecento metri quadrati di un vecchioquartiere medievale dalle case fatiscenti, abitate da ladruncoli, mendicanti e prostitute, sotto-messi al terribile re di Thune, che impartisce la giustizia dallalto del suo barile.La torre di Nesle: la sinistra torre si staglia con la sua massa imponente contro il cielo cupo,dove corrono nuvole nere. La Senna sciaborda dolcemente. Una barca attracca. Due spadac-cini, nellombra, fanno la posta alla loro vittima.

    Ecc.

    Altri esempi di questo desiderio di costruire situazioni, ci vengono dal passato. CosEdgar Poe e la sua storia delluomo che consacrava le proprie fortune a stabilire pae-saggi. O la pittura di Claude Lorrain. Molti suoi ammiratori non sanno a cosa attri-buire il fascino delle sue tele. Parlano della loro luce. strana, in effetti, ma non spiegala loro atmosfera di invito perpetuo al viaggio. Questa atmosfera provocata da unospazio architettonico inabituale. I palazzi sono allo stesso livello del mare, presentanodei giardini pensili inutili, la cui vegetazione spunta nei posti pi insoliti. Lincita-

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

    mento alla deriva provocato dalla breve distanza tra le porte dei palazzi e i vascelli.

    Uno dei principali precursori dell'architettura rester De Chirico. Egli si interessato ai pro-blemi delle assenze e delle presenze attraverso il tempo e lo spazio.Si sa che un oggetto, che non viene notato coscientemente durante una prima visita, provocacon la sua assenza, nel corso delle visite successive, unimpressione indenibile: con una cor-rezione nel tempo, lassenza delloggetto si fa presenza sensibile. Meglio: pur restando general-mente indenita, la qualit dellimpressione varia tuttavia a seconda della natura delloggettomancante e dellimportanza che il visitatore gli accorda, andando dalla gioia serena allo spa-vento (poco ci importa che in questo caso preciso il veicolo dello stato danimo sia la memoria.Ho scelto questesempio per la sua comodit.)Nella pittura di De Chirico (periodo delle arcate) uno spazio vuoto crea un tempo pieno. facilerappresentarsi il futuro che riserveremo a tali architetti, e quale sar la loro inuenza sullefolle. Oggi possiamo solo disprezzare un secolo che relega simili progetti in sedicenti musei.Senza giungere no al punto di orire a De Chirico la libera disposizione di Piazza dellaConcordia e del suo obelisco, si sarebbe potuto adargli lappalto per la sistemazione diquei giardini che ornano diverse porte della capitale.

    Questa visione nuova del tempo e dello spazio, che sar la base teorica delle costruzioni fu-ture, non ancora a punto e non lo sar mai del tutto nch non si sperimenteranno i com-portamenti in citt riservate a tale scopo, in cui saranno riuniti in modo sistematico, oltreagli stabili essenziali per un minimo di comfort e di sicurezza, anche edici carichi di ungrande ed inuente potere evocativo, edici simbolici raguranti i desideri, le forze, gli av-venimenti passanti, presenti e futuri. Un allargamento razionale degli antichi sistemi reli-giosi, dei vecchi racconti e soprattutto della psicanalisi, a benecio dellarchitettura, si fa ognigiorno pi urgente man mano che scompaiono le ragioni per appassionarsi.In un certo senso, ognuno abiter la sua cattedrale personale. Ci saranno stanze che farannosognare meglio delle droghe e case dove ci si potr solo amare. Altre attireranno irresistibil-mente i viaggiatori...Si pu paragonare questo progetto ai giardini cinesi e giapponesi in trompe-lil con ladierenza che questi giardini non sono fatti per viverci completamente oppure al labirintoridicolo del Jardin des Plantes, allingresso del quale si pu leggere, colmo dellidiozia con-servatrice, e con Arianna disoccupata :

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

    SONO VIETATI I GIOCHI NEL LABIRINTO

    Una tale citt potrebbe essere pensata sotto forma di un insieme arbitrario di castelli, grotte,laghi, ecc. Sarebbe lo stadio barocco dellurbanismo considerato come uno strumento di co-noscenza. Ma questa fase teorica gi superata. Sappiamo che si pu costruire un ediciomoderno nel quale non si riconoscerebbe aatto un castello medievale, ma che conserverebbee moltiplicherebbe il potere poetico del Castello (mediante la conservazione di un minimoindispensabile di linee, la trasposizione di certe altre, lubicazione delle aperture, la situa-zione topograca, ecc.)

    I quartieri di questa citt potrebbero corrispondere ai diversi sentimenti catalogati che si in-contrano per caso nella vita corrente.Quartiere Bizzarro Quartiere Felice, riservato in particolare alle abitazioni Quartiere No-bile e Tragico (per i bravi bambini) Quartiere Storico (musei, scuole) Quartiere Utile (ospe-dale, magazzini per gli attrezzi) Quartiere Sinistro, ecc. E un Astrolario che metta insiemele specie vegetali secondo le relazioni che presentano con il ritmo stellare. Giardino Planetariocomparabile a quello che lastronomo Thomas propone di far costruire a Vienna nella localitchiamata Laaer Berg. Indispensabile per dare agli abitanti una coscienza cosmica. Forse ancheun Quartiere della Morte, non per morirci ma per viverci in pace, e qui penso al Messico e adun principio di crudelt nellinnocenza che mi diventa ogni giorno pi caro.Il Quartiere Sinistro, ad esempio, sostituirebbe in modo procuo quei buchi, bocche degliinferi, che molti popoli possedevano un tempo nelle loro capitali: essi simboleggiavano lepotenze malvagie della vita. Il Quartiere Sinistro non avrebbe alcun bisogno di rintuzzare ipericoli reali, come trappole, botole, mine. Sarebbe di dicile avvicinamento, decorato inmodo spaventevole (schi stridenti, campanelli dallarme, sirene periodiche a cadenza irre-golare, sculture mostruose, oggetti mobili e meccanici a motore) e tanto poco illuminato dinotte, quanto violentemente illuminato di giorno tramite un abuso dei fenomeni di riverbero.Al centro, la Piazza del Mobile Spaventoso. La saturazione del mercato con un prodotto,provoca il ribasso di questo prodotto: il bambino, esplorando il Quartiere Sinistro, imparera non temere pi le manifestazioni angoscianti della vita, ma a divertirsi grazie ad esse.

    Lattivit principale degli abitanti sar la deriva continua. Il cambio di paesaggio da unora

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  • Gilles Ivain Formulario per un nuovo urbanismo

    allaltra sar responsabile di un completo spaesamento. La coppia non trascorrer pi le notti presso la propria casa dabitazione e ricevimento, ra-gione sociale di banalizzazione abituale. Le stanze dellamore saranno distanti dal centro dellacitt: si ricreer in modo aatto naturale, per i partner, la nozione di eccentricit, in un luogomeno esposto alla luce, pi celato, in modo da ritrovare un clima di segretezza. Il percorsoopposto, la ricerca di un centro del pensiero, deriver dalla stessa tecnica.Pi tardi, a causa dellinevitabile usura dei gesti, questa deriva lascer in parte il dominiodel vissuto per quello della rappresentazione.

    Nota: una parte di Saint-Germain-des-Prs, su cui nessuno ha ancora scritto, stata il primo insiemefunzionante su scala storica a proposito di questetica della deriva. Questa eggregora, occulta nora, la sola spiegazione per lenorme inuenza che tre isolati hanno avuto sul mondo, e che si cercatodi giusticare mediante i settori insucienti della moda e della canzone, e pi stupidamente con le di-scutibili facilit della prostituzione (e Pigalle allora?).Noi preciseremo nei libri futuri ci che, a Saint-Germain-des-Prs, fu la coincidenza tra i giorni e leloro incidenze (Le Nouveau Nomadisme di Henry de Barn, La Belle Jeunesse di Guy Debord,ecc.). Se ne trarr non solo una estetica dei comportamenti, ma anche dei mezzi pratici per fondarenuovi gruppi, e soprattutto una fenomenologia completa delle coppie, degli incontri e della durata,alla quale si dedicheranno con protto matematici e poeti.

    Inne, a coloro che potrebbero obiettare che un popolo non pu vivere di derive, inutile ri-cordare che ogni gruppo di personalit (sacerdoti o eroi) ha lonere di rappresentare le ten-denze da specialisti, in accordo con il doppio meccanismo della proiezione e dellaidenticazione. Lesperienza dimostra che una deriva sostituisce vantaggiosamente unamessa: pi adatta a far entrare in comunicazione con linsieme delle energie, in modo dacaptarle a benecio della collettivit.

    Lobiezione economica non resiste al primo colpo docchio. Sappiamo che pi un luogo ri-servato alla libert del gioco, pi inuisce sul comportamento e maggiore la sua forza d'attra-zione. Il prestigio immenso di Monaco, di Las Vegas, ne la prova. E Reno [negli USA; NdT],caricatura dellunione libera. Eppure non si tratta che di semplici giochi a soldi. Questa primacitt sperimentale vivrebbe largamente di un turismo tollerato e controllato. Le prossime atti-vit e produzioni davanguardia vi si concentrerebbero spontaneamente. In pochi anni diven-terebbe la capitale intellettuale del mondo, e sarebbe riconosciuta ovunque come tale.

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  • Pep - Kalashnikov CollectiveGilles Ivain: lineamenti di psicogeograa anti-istituzionale

    Gilles Ivain muove da uninedita lettura estetica del concetto di istituzione, laddove pochianni dopo Franco Basaglia1 comincer a dischiudere un nuovo orizzonte politico attraversouna critica dellistituzione sviluppantesi dallo specico psichiatrico. proprio lesistenza diun correlato estetico del concetto di istituzione, cio di una modalit estetica dellarchitetturache in tal senso ne sancisca lidentit sociale, ma anche ne amplichi ed inveri leettualitrelazionale, che Gilles Ivain sottolinea e pone in essere concettualmente, individuando nel-larchitettura del Modulor2 e nella macchina da abitare delle teorie dellarchitetto Le Cor-busier, la modalit architettonica che nel Novecento si contrappone alla dimensionepsicogeograca e alla sua dinamica di deriva. in particolare Nicola Valentino3, tra i mag-giori pensatori anti-istituzionali contemporanei, ad aver messo a fuoco, partendo dalla stra-tegica posizione soggettiva di chi coinvolto nellesperienza carcerizzante, come ladimensione istituzionale trovi il suo veicolo nei dispositivi e come questi ultimi attenganoessenzialmente alla dimensione spaziale, in quanto modi di disporre gli ambienti e i soggettiad essi pertinenti: sviluppando quindi un ambito di ricerca, del quale Ivain precorritore,che vede la modulazione architettonica dello spazio quale protagonista dei processi di isti-tuzionalizzazione. Ivain individua in Le Corbusier il perfetto architetto di carceri sulla basedella sua responsabilit progettuale nelledicazione di chiese cristiane, manifestando una

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    1. Psichiatra, nato nel 1924 e spentosi nel 1980 , tra i promotori della legge 180/78 che determin in Italia labolizione dei ma-nicomi, ebbe un ruolo cruciale, in collaborazione con la pensatrice femminista Franca Ongaro, nella critica delle istituzionisia totali che ordinarie (si veda in particolare il volume da lui curato Listituzione negata, Baldini & Castoldi Milano, 1998).2. Nell'architettura di Le Corbusier il Modulor, elaborato tra il 1942 e il 1948, un sistema proporzionale fondato sullemisure delluomo, che larchitetto svizzero intese porre alla base dellattivit architettonica stessa.3. Nicola Valentino, scrittore e pensatore anti-istituzionale, tra i promotori del metodo della socioanalisi narrativa, in cuigli attori di varie istituzioni sono chiamati a raccontarsi onde cogliere i rapporti analogici non palesi tra le loro dierentiesperienze. Cos signicativamente scrive: La metodologia della socioanalisi narrativa si basa su una teoria dellanalisi istituzionaleche pone a suo fondamento la nozione di dispositivo relazionale totalizzante. Si intende per dispositivo il modo con cui sono disposti inuna relazione i suoi attori. (da Istituzioni post-manicomiali, Sensibili alle foglie, Dogliani, 2005).

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    limpida consapevolezza del rapporto analogico che lega tra loro le istituzioni dellesclusionesociale con quelle dellinclusione (da leggersi, nel caso delle chiese, come inclusione disgiun-tiva, che separa il fedele dal corpo sociale immettendolo nella comunit cristiana: ambigua-mente collusa con esso, e strutturante la sua identit spirituale sulla base di tale processo dicollusione): inne a Le Corbusier riconosciuto linveramento estetico denitivo, ma anchecorrelatamente lo smascheramento, del carattere istituzionale della chiesa, tale da assimilarlaal carcere cos come, con ancor pi pregnante analogia, al manicomio. proprio Nicola Va-lentino, con Renato Curcio e Stefano Petrelli (tutti alla base della cooperativa Sensibili alleFoglie), che, attraverso la modalit della socioanalisi narrativa, ha innescato la produzionedi risonanze di unistituzione nellaltra: dai lager agli ospizi, dalle scuole alle carceri, dai ma-nicomi ai luoghi di lavoro. Mancano tuttavia nella riessione socioanalitica le chiese cristiane,evidentemente in ragione del loro utilizzo individuale transitorio: che per non sfuggonoad Ivain, essendo queste ultime primariamente leetto di una rifrazione trans-istituzionale,per cui le istituzioni escludenti proiettano larvatamente le proprie funzioni su di esse. Lachiesa e lospedale psichiatrico costituiscono i due fulcri culturali luna del vecchio cristia-nesimo, laltro della religione terapeutica, messa denitivamente a fuoco da Thomas Szasz,di cui la psichiatria costituisce il perno nella sua totale identicazione tra la malattia e la mo-dalit comportamentale disetica: tale (in quanto inquinante in senso etico il concetto di ma-lattia) da proiettare in senso pi ampio su tutte le patologie riconosciute dalla medicina unastigmatizzazione etica e una cultura della prassi terapeutica come virt morale. Lo Stato Te-rapeutico trova il proprio cardine nellirrefutabilit della diagnosi da parte dei pazienti, igno-rando completamente il fondamentale diritto, rivendicato da Szasz, di riutare di indossarelhabitus diagnostico: non solo laddove esso sia inoggettivo (la malattia mentale), ma ancheladdove nella sua oggettivit (la malattia sica) esso implica inevitabilmente lassunzione diuno specico ruolo sociale di malato, quanto meno allinterno del processo terapeutico(tra i pochi ad averlo colto c Luis Buuel che nel suo lm Il fantasma della libert mettein scena un Jean Rochefort che, oeso, schiaeggia il medico che gli ha diagnosticato un can-cro, andandosene indignato dal suo studio e continuando a vivere e comportarsi in modoperfettamente normale per il resto del lm: scena che rivendica con forza straordinaria il no-stro, possibile, negato e sovversivo, rapporto di libert nei confronti dello Stato Terapeutico).Il cristianesimo, costituente lantecedente della psichiatria, vive oggi in un rapporto di sud-ditanza rispetto ad essa, nella necessit di pagare il proprio obolo alla religione di Stato chene sancisce i limiti e il livelli di legittimit. Cos infatti recita la Costituzione Dogmatica del

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    Concilio Vaticano secondo, atto fondativo del moderno cristianesimo cattolico: La SantaMadre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dellAntico sia delNuovo Testamento, con tutte le loro parti, perch scritti per ispirazione dello Spirito Santo, hanno Dioper autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa. Per la composizione dei Libri Sacri, Dio scelsee si serv di uomini nel possesso delle loro facolt e capacit, anch agendo Egli in essi e per loromezzo scrivessero come veri autori tutte e soltanto quelle cose che Egli voleva fossero scritte, am-mettendo dunque, con il riferimento difensivo alle facolt degli evangelisti, che nella mo-derna ottica psichiatrica simili libri non possono essere stati scritti che da dei malati di mente(e manifestando, a livello della propria antropologia religiosa, come la facolt profetica vengaormai addirittura pienamente subordinata alla salute mentale psichiatricamente intesa; dal-tronde nel pur variato quadro dei miracoli cristiani va rilevata la totale assenza di guarigionidalle malattie mentali, di evidente e inesorabile pertinenza della religione predominante,costituendone linviolabile cardine concettuale: di fronte al quale la fantasticata onnipotenzadel Dio nato in una stalla frana miseramente, svelando la propria fatale impotenza e insus-sistenza): a dimostrazione del fatto che il cristianesimo vive nellambito di una concessione,in quanto tale non propriamente fondata, della psichiatria medesima, costitutivamente orien-tata, come evidente, alla squalicazione patologizzante del cristianesimo stesso. Altrettantosignicativo il trasferimento di contenuti dalla psichiatria al cristianesimo, che non di radocerca di innestare nella propria arcaica nozione di peccato le nuove categorie psichiatriche,commettendo tuttavia lerrore prospettico di non saper valutare questa mossa quale antece-dente inevitabile della risoluzione dissolutiva del cristianesimo nella psichiatria: laddove impossibile il contrario, in un contesto in cui i rapporti di forza sono strutturalmente a favoredello Stato Terapeutico. Cos infatti il monaco cristiano Enzo Bianchi, giudicato dai suoi se-guaci un maestro nella lotta contro le forze maleche4 che assediano ossessivamente il cri-stiano per tutto larco della sua tormentata esistenza, inducendolo a peccare serialmente :S, la tentazione o vinta o si vince, tertium non datur! Se infatti ci si intrattiene, anche solo psico-logicamente, con la suggestione, e si instaura con essa un dialogo, ecco che tale suggestione si ingi-gantisce no a divenire una presenza assillante e ossessiva che ci domina e ci priva della libertinteriore. Questo, lo si noti en passant, un momento essenziale anche per una sana igiene della psiche;la depressione infatti prende le mosse proprio da un pensiero sso che ci avvince e lentamente ci toglie

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    4. Cfr. E. Bianchi, Custodisci il tuo cuore. La lotta contro le tentazioni, San Paolo,Cinisello Balsamo, 2012.

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    la volont di vivere,5 in un quadro in cui il peccato inteso, come oggi la malattia mentale,quale forza insidiosa e aggressiva pronta a impadronirsi delluomo, come una bestia selvaggia acco-vacciata che si prepara a balzare sulla preda, sminuendo e degradando la libert e la responsa-bilit dellindividuo, querulamente descritto,6 in manifesto parallelismo con la struttura dipensiero della psichiatria, come eterna vittima delle proprie pulsioni (nella devastante pro-mozione della conseguente, deresponsabilizzante cultura etica del vittimismo: al riguardosi veda il fondamentale motto cristiano Lo spirito forte, ma la carne debole, legittimante,piuttosto che escusante come alcuni interpreti troppo ottimisti hanno inteso, lattuazionedei peccati). In tal senso il manicomio e la chiesa si presentano come spazi dai dispositiviparalleli, in quanto il primo include la seconda dissolvendola in s (e contrapponendosi adessa, con il preciso obiettivo di cancellare la religione concorrente, disconoscendola e occul-tandola, nel contempo, in quanto proprio, inesplicitato, ascendente) e la seconda ha assuntole caratteristiche del primo trasformando di fatto il fedele in una modalit specica e secon-daria dellinternato manicomiale permanente, la cui redenzione, inverantesi tramite una se-quenza di comportamenti autopunitivi, tanto spirituale quanto, secondariamente,terapeutica ( lo stesso Enzo Bianchi a paventare: Ebbene, la lotta contro le tentazioni duris-sima, ma senza di essa il cristiano si arrende alla mentalit mondana, cede al male; egli comincia conil far convivere in s atteggiamenti religiosi e alienazioni idolatriche, in una sorta di schizofrenia spi-rituale, per poi giungere a svuotare del tutto la fede,7 evidenziando come il cristianesimo odiernoassorba irriessamente nel suo linguaggio ormai incomprensibile i termini confusi e stigma-tizzanti della psico-chiacchiera contemporanea). Non per caso diversi esponenti cristiani, intempi recenti usano citare Ges Cristo quale medico dellanima, termine che in una societterapeutica assume inesorabilmente ben speciche valenze e risonanze, dando luogo ad unariformulazione in termini medico-psichiatrici del personaggio Ges. Nicola Valentino hacolto come listituzione presenti la necessit di delegittimare le modalit soggettive che lacontestano: in tal senso essa naturalmente innesta in s la diagnostica psichiatrica quale mo-dalit di squalicazione di queste ultime (in particolare oggi, quando le modalit disciplinaritradizionali risultano esautorate, mentre lo in misura assai minore la psichiatria, in quanto

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    5. E. Bianchi, op. cit.6. E. Bianchi, op. cit.7. E. Bianchi, op. cit.

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    tratto strutturale della Straight Mind8: determinandosi quella che Leonardo Montecchi hadenito lInvasione Patologica9): proiettando il polo Ospedale Psichiatrico su tutto luniversoistituzionale. Questa movenza trova emblematico inveramento nella scuola, dove si passatidalla diusione capillare di test psichiatrici tra gli alunni alla proposta, formulata da alcunipsichiatri, di insediare in ogni scuola un centro psichiatrico permanente (giungendo dunqueallibridazione denitiva tra scuola e manicomio), no a sviluppare una campagna di indi-viduazione delle malattie mentali degli insegnanti, onde rimuoverli dal loro ruolo su basepsicodiagnostica, invece che didattica e fattuale: al riguardo cos si pronuncia lo psichiatraVittorio Lodolo DOria, tra i promotori delliniziativa: Al termine dei seminari c sempre qual-cuno che mi chiede con sarcasmo: Ma vero che a insegnare si diventa matti oppure solo i mattifanno gli insegnanti?. La mia risposta riporta linterlocutore alla realt: Sono vere entrambe le cose,ma il problema che non sono risapute. Al di l del contenuto grottesco di queste stigmatiz-zanti aermazioni, secondo le quali, in via di principio, linsegnante folle in quanto tale,da esse si pu trarre la conclusione che la fase attuale sia altrettanto cruciale quanto quellache Michel Foucault emblematizza nelle sue note lezioni sul potere psichiatrico attraversola scena dello psichiatra Francis Willis, gestore di manicomi, che nel 1788 destituisce permalattia mentale re Giorgio terzo, su indicazione del Parlamento: in quel caso lanticasociet di sovranit che viene meno a favore di quella disciplinare, laddove il rappresentanteparadigmatico di questultima (lo psichiatra) squalica il rappresentante paradigmatico dellaprima (il monarca), il cui apparato della regalit si dissolve. Oggi al contrario il poteredisciplinare, detenuto emblematicamente dallinsegnante, ad essere stigmatizzato e squali-cato in quanto tale da chi rappresenta la nuova societ del controllo10 (tramite la strategiasociale, come evidenziano le parole di Lodolo DOria, di additare linsegnante al pubblicosospetto di malattia mentale, ribaltando la sua visibilit sociale in visibilit psichiatrica):

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    8. Il termine Straight Mind (Mente Eterosessuale, o Mente Normale) coniato dalla pensatrice lesbo-femminista MoniqueWittig (1935-2003) per designare linsieme di scienze e discipline atte a istituire e strutturare lordine identitario della so-ciet.9. Termine con cui si indica la rapida e crescente produzione di nuove psicopatologie da parte della psichiatria, determi-natasi negli ultimi anni, e testimoniata dagli ultimi DSM.10. Secondo lo studioso francese Gilles Deleuze, promotore della schizo-analisi, la societ del controllo si sviluppa da unacrescente crisi dei sistemi istituzionali chiusi, propri della societ disciplinare, e delle relazioni interne tra i loro attori, afavore di un controllo quale modulazione globale e incessante della societ: il suo principale predittore letterario WilliamBurroughs.

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    che purtuttavia sempre lo psichiatra, a dimostrazione dellassoluta continuit dello statoterapeutico (il quale devolver sempre alla psichiatria, suo elemento fondante, il compito diagire da proprio fattore di ristrutturazione interna). In tal senso la psicogeograa di Gilles Ivain coglie con straordinaria lungimiranza come lottaalla psichiatria e lotta alle istituzioni siano la medesima cosa nel quadro di un urbanesimounitario, che ripristinando un rapporto olistico e creativo tra la soggettivit e larchitetturala abolisca quale spazio strutturato da dispositivi per tradurla in luogo soggettivamente isti-tuito, laddove la depatologizzazione di ogni modalit psichica, che sar propria dei movi-menti antipsichiatrici, ponga la condizione basilare per lanarchia urbana dellessereumano.

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    Ivan Vladimirovitch Chtcheglov (1933-1998)

    [copertina][frontespizio]Leonardo Lippolis, "Il Formulario per un nuovo urbanismo"Gilles Ivain, "FORMULARIO PER UN NUOVO URBANISMO"Kalashnikov Collective, "Gilles Ivain: lineamenti di psicogeografia anti-istituzionale"