fu turo - serena maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che...

32
fut uro Stati Generali SIU Periodico della Società Italiana di Urologia n. 53 Aprile 2015 Riardo 12 marzo 2015 Registrazione del Tribunale di Roma n. 172/2006 del 12 aprile 2006. Tutti i diritti riservati. pag. 26 Fondazione SIU Un nuovo strumento per far vivere l'urologia, la ricerca e la divulgazione scientifica pag. 22 eUrology Personal Branding Web e Identità: le frontiere digitali della professione pag. 8 uroStoria Interviste ai grandi personaggi che hanno segnato l'evoluzione dell'urologia

Upload: others

Post on 23-Jul-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

futuroStati Generali SIU

Periodico della Società Italiana di Urologia

n. 5

3 Apr

ile 2

015

Riardo 12 marzo 2015

Registrazione del Tribunale di Rom

a n. 172/2006 del 12 aprile 2006. Tutti i diritti riservati.

pag. 26

Fondazione SIUUn nuovo strumento per far vivere l'urologia, laricerca e la divulgazionescientifica

pag. 22

eUrologyPersonal Branding Webe Identità: le frontiere digitalidella professione

pag. 8

uroStoriaInterviste ai grandi personaggi che hannosegnato l'evoluzionedell'urologia

Page 2: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

STATI GENERALI SIU

STATI GENERALI SIU 2015, UN ANNO DENSO DI PROGETTI di Antonio Luigi Pastore 3

FORMAZIONE

HANDS-ON TRAINING E-BLUS CERTIFICATION - CONGRESSO SIU 2015 di Domenico Veneziano 7

QUESTIONARI E DINTORNI

CIFU UN ALTRO GENERE DI UROLOGIA - PERCHÈ INSISTIAMO CON QUESTI QUESTIONARI? di Maria Teresa Filocamo 16

URO-RUBRICHE

UROSTORIA - INTERVISTE AI PERSONAGGI CHE HANNO SEGNATO L’EVOLUZIONE DELL’UROLOGIA di Angela Maurizi 8

UROLOGIA DI CONFINE - CACCIA A GLOBULO ROSSO CON MARCO PAVESI di Serena Maruccia 10

FUTURO INCONTRA FRANCA NATALE di Serena Maruccia 12

PANE, AMORE E UROLOGIA - RECUPERARE LA FORMA IN 4 MOSSE di Angela Maurizi 14

UROSCOPO - FIORI TRA LE STELLE di Angela Maurizi 18

E-UROLOGY - PERSONAL BRANDING, WEB E IDENTITA’ di Angela Maurizi 22

INTERVISTE ECCELLENTI: CARLO PONTECORVO di Serena Maruccia 24

UNA VENTATA DI NOVITÀ PER IL NOSTRO FUTURO di Elisabetta Costantini 27

FOCUS-ON - XIV CONGRESSO IEA di Serena Maruccia 6

ACQUA, SALUTE & UROLOGIA. QUALE RELAZIONE? di Serena Maruccia 13

NOVITÀ NEL TRATTAMENTO DELLA COLICA RENALE di Alberto Saita 20

FONDAZIONE SIU di Angela Maurizi 26

L’UROLOGIA PER I GIOVANI OGGI di Andrea Cocci 28

PILLOLE DI SEGRETERIA 31

u glr o aoi

Sommario

Page 3: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

3

STATI GENERALI SIU

Un anno denso di progetti, specchio di una società in continua crescita

Stati Generali SIU 2015

di Antonio Luigi Pastore

Riardo (CE) 12-13 marzo 2015 Stabilimento Ferrarelle

Si sono appena conclusi i lavori degli Stati Generali SIU presso loStabilimento Ferrarelle di Riardo, scenario di una nuova e pre-ziosa partnership con l'affermatissimo brand tutto italiano del-l'acqua della salute urinaria, riconosciuta dalla nostra Società edal Ministero della Salute. Tante novità, dunque, e numerosi pro-getti, segno di una società con la continua voglia di rinnovarsi. Si parte con un report dello studio CONDUCT sul trattamentoprecoce in pazienti naïve con sintomi moderati delle basse vieurinarie, a cura del Prof. Stephan Madersbacher (Vienna, AU), incollegamento streaming, grazie al consolidato supporto offertodalla Glaxo Smith & Kline.Apre i lavori della SIU il Presidente Prof. Maurizio Brausi che cipresenta una novità, già anticipata via mail a tutti i Soci, ossiala costituzione dei TMD “Team Multi-Disciplinari” per la dia-gnosi, trattamento e follow-up dei tumori urologici, le cosid-

Page 4: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

STATI GENERALI SIU

dette Uro-Onco Units. Il progetto, molto ambizioso,sembra finalmente realizzabile e su questa strada laSIU si sta impegnando in modo determinante. Altriprogrammi in itinere sono quello dei “Giovani UrologiItaliani”, mirato al sostegno ed inserimento degli uro-logi in formazione ed, infine, la prosecuzione del pro-getto SIU - Bocconi, iniziato e fortemente voluto dalPast President Prof. Giuseppe Martorana.Segue la relazione del Segretario, Prof. Vincenzo Mi-rone, che ci illustra le numerose iniziative della Società,uno scenario variegato, segno della vitalità e dei mol-teplici impegni profusi in questo anno: 1) i DBC - Dipar-timenti Benessere di Coppia; 2) il “neonato” Senatodegli Specializzandi, grande scommessa della Società,che ha visto il suo primo coinvolgimento a Vicenza sulleinfezioni urinarie. L’evento, che è stato un vero suc-cesso, vedrà ora al lavoro i senatori che dovranno diven-tare i portavoce nelle loro realtà, mediante seminari oincontri sul tema; 3) le TMD Uro-Onco, appena presen-tate dal Presidente; 4) la creazione di Stone Units in col-laborazione con i Nefrologi (con Vitasnella qualepossibile motore delle nuove Stone Units); 5) il progettoSIU - Bocconi, i cui primi sorprendenti risultati sarannospunto di molte riflessioni e di un lavoro che continueràal servizio degli urologi italiani e soprattutto dellenuove generazioni al fine di individuare le prospettivefuture della nostra disciplina; 6) i rapporti con Federan-ziani; 7) la collaborazione con il Collegio degli Ordinariper un condiviso ruolo degli specializzandi; 8) il con-tratto con Ferrarelle ed il rinnovo con Emilia Viaggi,segni importanti di un rinnovato supporto, fondamen-tale per la nostra Società. Il Segretario ha sottolineatoin particolare la necessità di una attenta rilettura della

Disciplina, al passo con i tempi. I nodi da sciogliere, inrelazione al “preoccupante” report del Progetto SIU -Bocconi, sono il rapporto tra anima medica e chirurgicadella disciplina, la varietà/omogeneità delle struttureurologiche, le relazioni di collaborazione/competizionecon le altre comunità professionali (ad es. oncologi, ra-dioterapisti). Si sottolinea come vi siano enormi diffe-renze tra regione e regione, come il mercatodell’urologia oggi sia dominato dall’oncologia, seguitada calcolosi, urologia funzionale, andrologia ed infe-zioni con la necessità di nuove competenze urinarie so-prattutto nell’ambito medico della disciplina. Segue il Prof. Giuseppe Carrieri, che relaziona sui progettieducazionali svolti nel 2014 ed i progetti del 2015 di cuisicuro fiore all’occhiello sarà la Summer School SIU - AUAche si terrà a Montegridolfo subito prima del CongressoNazionale con un expert pannel SIU-EAU-AUA.Quindi la parola alla Prof.ssa Elisabetta Costantini, re-sponsabile dell’Ufficio Comunicazione, Comitato Fu-tURO-WEB, che ha messo in luce come la rivista dellaSocietà sia tornata ad essere sfogliata, letta e scaricataonline. Il sito WEB ha visto un incremento delle visitepari al 57%, questo grazie soprattutto all’entusiasmodei ragazzi del web, che ci spingono a migliorare e aperfezionare la forma e i contenuti, quindi nuove vestigrafiche e nuovi argomenti sia per il nostro sito che perFutURO. Grande il lavoro svolto nel 2014 con la rivisita-zione completa del nostro sito che dovrebbe portare abreve all’aggiornamento completo del sito www.siu.itinsieme a quello di Pianeta Uomo e della nuova Fonda-zione SIU. In breve, potenziamento della sezione news,dei social network e dell’area pazienti, al fine di offriresia sul web che sulla nostra rivista un prodotto sempre

Ufficio comunicazione web team

4

Page 5: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

più fruibile ed aperto a tutti i Soci, aumentando i bene-fits per gli iscritti e creando piattaforme dove tutti glistakeholders possano trovare le loro risposte in ambitourologico. Un grande lavoro di equipe quindi dove il co-mitato di FutURO, grazie alle sue personalità innovativecontinuerà a stupire i Soci per le proposte originali e perla sua capacità di dar voce a tutti gli urologi, mentre ilcomitato web, grazie ai nostri ragazzi, riuscirà a rinno-varsi proiettandosi nel futuro.La Prof.ssa Donata Villari ci ha poi illustrato il progetto“Urologi Italiani” in collaborazione con SIU, SIUT, UROPal fine di fornire un’anagrafica istantanea della condi-zione urologica italiana, una mappa capillare dell’uro-logia che comprenda anche la realtà privata e quella sul

territorio. Altro importante progetto ongoing è UROSTReGA, che vede in corso la validazione del PUF (que-stionario sul pelvic pain e corredo sintomatologico ur-genza – frequenza), la valutazione dell’efficacia dellariabilitazione del pavimento pelvico per il recupero dicontinenza ed erezione dopo prostatectomia radicaleed infine l’organizzazione della Seconda Giornata Na-zionale delle Donne Urologo. Quest’ultimo è un pro-getto ambizioso, fondamentale oggi nella realtàurologica dove le donne, sempre più presenti, devonoperò trovare la loro identità e la loro collocazione.Il Prof. Giuseppe Morgia interviene invece sul Progetto“Pianeta Uomo”, comunicando che il sistema si è com-pletamente rinnovato con l’istituzione di un nuovo Co-mitato Scientifico insediatosi lo scorso gennaio. A brevele novità e le iniziative per il 2015.Infine il Prof. Andrea Tubaro relaziona sulla FondazioneLUNA, che si rinnoverà completamente, lasciando ilposto alla nuova Fondazione SIU Urologia Onlus. Am-bizioso è il progetto per dare nuovo impulso soprat-tutto alla ricerca ed ai giovani ricercatori italiani. Primagrande iniziativa sarà quella, presentata al Ministerodella Salute, in collaborazione con i Colleghi ginecologisulle malattie sessualmente trasmissibili. La nuova Fon-dazione avrà un nuovo sito ed insieme al comitatoscientifico lavorerà con uno spirito intraprendente, alfine di restare al passo con i tempi e con le nuove pro-spettive dell’Urologia Italiana.Quindi, spazio ai tavoli UROLab per permettere a cia-scun comitato di progettare e definire le idee perquest’anno e per i prossimi. Il bilancio societario è sicuramente in attivo, come ri-portato dal nostro Tesoriere Prof. Giuseppe Ludovico,ma in quanto a progetti in corso, futuri e futuribili pos-siamo senza dubbio affermare che gli Stati Generalidella SIU ritraggono una società in salute, viva e, cosìcome anticipato nel titolo, in continua crescita.

IMPEGNI, ATTIVITÀ, PROGETTI SIU IN 8 PUNTI:1. DBC Dipartimenti Benessere Coppia2. Senato degli Specializzandi3. TMD Dipartimenti Multidisciplinari4. Stone Units in collaborazione con i Nefrologi5. SIU Bocconi6. Federanziani7. Collegio degli Ordinari8. Contratto Ferrarelle, rinnovo Emilia Viaggi

5

Page 6: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

6XIV Congresso IEA Associazione Italiana di Endourologia Milano 26-28 febbraio 2015

Che cosa è cambiato rispetto alla tradizione?Abbiamo voluto introdurre dei cambiamenti rispetto all'abitualeformat del convegno prendendoci qualche rischio, ma alla finesiamo contenti di averlo fatto.

A che cosa ti riferisci in particolare?La prima sfida è stata quella di annullare le comunicazioni/po-ster. Le classiche aulette semi-deserte, dove un moderatore epochi relatori si confrontano con scarso entusiasmo, non ci con-vincevano. Certo il rischio era quello di disincentivare l'afflusso,ma volevamo soprattutto qualità.

E poi?La grande novità è stata quella di trasmettere tanti interventi indiretta e ciascuno con un moderatore e una linea di commentoe discussione dedicata. Chiunque ha potuto seguire l'interventoche più lo interessava senza perdere passaggi chiave legati alladiscrezionalità della regia.

Senza dubbio un'innovazione! Una bella idea. Ma alla fine qualeè stato il risultato?Ho visto per la prima volta questo sistema “Challenge in laparo-scopy” a Barcellona. L'idea mi era piaciuta, anche se il silenzio inaula è strano. Si perde la possibilità di una discussione collegialee quel senso di convivialità a cui siamo abituati, ma nel com-plesso la formula è vincente.

E le domande?Microfono dedicato, email o Twitter, anche se ci siamo resi contoche Twitter non è ancora molto diffuso nell'ambiente urologico.

Un totale di 122 specializzandi sono tanti. Circa il 25% di tutti glispecializzandi italiani. Come mai un'affluenza così rilevante?Abbiamo voluto che i giovani fossero protagonisti, sul serio. In-fatti ogni intervento aveva uno specializzando in sala come pro-voker; è stata allestita una sala Hands-On davvero completa. Atale proposito non posso non ringraziare il gruppo AGILE ed inparticolare Domenico Veneziano per la loro disponibilità! Ab-biamo cercato di creare un clima ospitale e di ottenere iscrizioni

Focus ON

La parola a Bernardo Rocco IRCCSOspedale Maggiore Policlinico Mangiagalli - Milano

400 iscritti, 122 specializzandi, 48aziende, 22 interventi di chirurgia dalvivo trasmessi via satellite da due saleoperatorie del Policlinico di Milano e dauna del Humanitas. Questi in sintesi inumeri del XIV Congresso IEA che si è te-nuto a Milano dal 26 al 28 febbraio 2015presieduto da Guido Giusti e BernardoRocco, con il coordinamento del Prof.Bianchi, Segretario Generale della IEA.

di Serena Maruccia

piuttosto favorevoli da un punto di vista eco-nomico. L'ultimo giorno abbiamo previsto unasessione di “live surgery” a scopo didattico, alfine di capire come il tutor aiuta il chirurgo informazione.

Prossima edizione?Nel 2016 a Roma. A breve inizieremo a riunirciper organizzarlo! Sarà una bella sfida cercaredi fare meglio di quest'anno.Un’ultima cosa: un doveroso ringraziamentoa tutto lo staff del Policlinico ed Humanitasper l’enorme lavoro “dietro le quinte”.

Bernardo Rocco

Page 7: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Il Congresso SIU 2015 a Riccione è latappa nazionale dove poter parte-cipare alle prove di esame E-BLUS

di Domenico Veneziano

Anche nel 2015, per la terza volta consecutiva, il Congresso Na-zionale della Società Italiana di Urologia offrirà sessioni Hands-on training, divenute ormai uno dei punti di forza dell’evento. La collaborazione con EAU e la European School of Urology (ESU)si rinnova anche quest’anno grazie alle prove pratiche d’esameE-BLUS, ad oggi una delle più importanti certificazioni di abilitàchirurgiche pratiche al mondo, riconosciuta da una società scien-tifica urologica. Grazie al mio impegno come Coordinatore Hands-on training, l’Ita-lia si conferma ancora una volta sul territorio europeo come unicatappa nazionale dell’esame, alternativamente fruibile solo duranteil Congresso EAU e negli ultimi giorni del corso EUREP. Le prove da superare si concentreranno ancora una volta su skilldi base, come suggerito dallo stesso acronimo E-BLUS (EuropeanBasic Laparoscopic Urological Skills): precisione bi-manuale, tra-zione e taglio, percezione della profondità di campo, applicazionedel punto con nodo intracorporeo secondo Rosser.Per prendere parte all’esame sarà necessario eseguire la registra-zione online e superare la prova teorica sul sito http://hot.uro-web.org/. Secondo le ultime normative dettate dalla SocietàEuropea di Urologia, la partecipazione alla prova pratica avrà uncosto di Euro 50,00 utile alla copertura delle spese di gestione everifica. In abbinamento alle prove d’esame, saranno inoltre pre-senti le consuete sessioni Hands-on, concentrate sui più attualitemi della chirurgia urologica. I protocolli di training laparosco-pico saranno conformi agli standard EUREP, da quest’anno consessioni “one-on-one” di 45 minuti. Sarà inoltre possibile ese-guire un addestramento mirato all’uso della consolle Da Vinci,grazie ai simulatori virtuali con tecnologia Mimic. La parte endo-scopica, curata da Davide Arcaniolo, darà inoltre spazio a trainingpratico focalizzato sulle differenti tecniche di trattamento del-l’IPB e della calcolosi urinaria. La partecipazione ai corsi sarà re-golata da un’iscrizione gratuita on-line. Il prossimo Congresso SIU si configura sin da ora come un mo-mento di intenso carattere formativo, con la possibilità di vedereall’opera gli “experts” durante la chirurgia live e di apprenderenuovi “tips’n’tricks” grazie alle collaudate sessioni Hands-on.

Hands-on trainingUn addestramento relativo ad una tecnicachirurgica, eseguito utilizzando gli stru-menti con le proprie mani e provando le sud-dette tecniche in prima persona.

FORMAZIONE

HANDS-ON TRAINING e E-BLUS Certification

7

Page 8: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

uroStoria

Buonasera Dr Frederic, grazie per avermi concesso questa intervista.Buonasera a lei Dottoressa, sono lieto di poter parlare, attraverso lesue parole ad un gruppo di colleghi cari. Mi scusi per il mio italiano,ma come le dicevo poco prima nel telefono, a proposito dottoressa,non trova sia una gran bella invenzione questa diavoleria dei telefoni?Continuando, come le spiegavo poc’anzi la mia prima laurea fu a Yale.Cancellare questo accento tedesco mi richiese molti anni. Ma la pas-sione per la scienza mi portò ad una seconda laurea nel giro di 5 anni.In quel periodo conobbi e divenni amico di Harvey, lo conosce Dotto-ressa?

No, non credo.Un internista, simpatico e arguto, Harvey Cushing, dovrò presentar-glielo.

Internista? Ma come, lei non ha una formazione chirurgica specifica?Ah, ah, ah. Questi neofiti della medicina. Per due anni fui al fianco delDr William Halsted nei reparti di chirurgia generale e sono stato mem-bro dello staff chirurgico di Pietro Brigham Hospital di Boston. Non homai avuto una vera formazione urologica, se è questo quello che vuolesapere, ma le mie conoscenze sono state certificate dal Consiglio diUrologia Americano.

Come le avevo preannunciato, mi sono messa in contatto con lei per sa-perne di più sul brevetto.Il brevetto. La storia è piena di esempi come il mio. Questa diavoleriadel telefono… non affermavate di averla inventata voi italiani? Dot-toressa cosa vuole che le dica, la Davol Rubber Co. di Providence e unadivisione di BF Goodrich di Akron, ci misero uno contro l’altro, HobartBelknap da una parte, ed io dall’altra.

Intervista ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia

8

URO RUBRICHE

Page 9: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

9

Ma esiste uno studio pubblicato sulla rivista scientifica"Urological Cutaneous Review" che presenta la stessa suaidea di un dispositivo medico di gomma a palloncino percontrollare l'emorragia secondaria nei casi in cui non esi-ste nessuna apertura sovrapubica. Ed è antecedente allasua proposta per la Goodrich.Fui contattato dal Sig Bard, un industriale che lavoravaper la Davol. I cateteri già erano distribuiti con il mionome, e lo mantennero. L’ampio contenzioso che seguìper l’acquisto del brevetto fu risolto da un accordo dicross-license.

Cosa è una cross-license?Talvolta avviene che l’impresa detenga già alcune cono-scenze al proprio interno ma non sia in grado di utiliz-zarle nell’attività produttiva perché l’uso è impeditodall’esistenza di un brevetto di terzi. In tali casi, per evi-tare conflitti brevettali ed il costo del relativo conten-zioso alcuni operatori scelgono di concedersireciprocamente licenze. Ma non si può dimenticare chesono stato uno degli urologi più determinanti del mille-novecento.

Questo è fuori discussione. La ringrazio dott. Frederic Eu-gene Basil Foley per il tempo che mi ha dedicato.La saluto con una frase a me molto cara…”in medicinanon bisogna temporeggiare, mentre i medici si consul-tano, il paziente muore” Herzliche Grüße.

di Angela MauriziL’evoluzione delle sonde nel corso del tempo

Gli Egizi ne fabbricarono in rame e/o stagno(3.000 a.C.).

Gli Indù utilizzarono cannule d’oro, di ferro odi legno per dilatare le uretre stenotiche.

I Cinesi costruirono le loro sonde con buccia dicipolla arrotolata e rivestita di lacca.

I Romani utilizzarono sonde in rame e/obronzo, con le estremità ricurve.

Nel 1844 Goodyear consentì alla Medicinagrandi progressi grazie alla scoperta dellagomma vulcanizzata.

Il primo catetere in caucciù di utilità vera-mente pratica, fu quello di August Nélaton(1807 - 1873) utilizzato anche oggi.

Nel 1877 a New York, Tiemann e coll. modifica-rono la sonda di Nélaton smussando gli orifiziperché risultavano meno traumatizzanti perl’uretra.

Nel 1836 Auguste Mercier inventò la sonda agomito.

La sonda a palloncino di Foley ebbe un imme-diato, considerevole ed evidente successo.

Le vendite di cateteri Foley decollaronoquando Harris Willits scoprì che un chirurgo aFlint, Michigan, stava utilizzando il Foley diroutine come un catetere di ritenzione per ipazienti in fase post-operatoria.

Page 10: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Nell’ambito di una corretta indicazione alla trasfusionedi sangue è ancora opportuno fare riferimento al tradi-zionale esame emocromocitometrico oppure per unamaggiore appropriatezza di trattamento occorrono altreevidenze cliniche ?L’emocromocitometrico comprende concentrazione diemoglobina ([Hb]) ed ematocrito (Ht%) che servono comeindicatori più o meno diretti del contenuto di globuli rossi.Questi ultimi svolgono l’importante funzione di traspor-tare l’ossigeno a tutte le cellule del corpo per garantirne ilcorretto funzionamento. In realtà la loro funzione rappre-senta solo uno dei vari meccanismi che sono direttamentecoinvolti nella realizzazione della disponibilità di ossigenoper l’attività cellulare. Una condizione di anemia mode-rata (12-8 g/dl di Hb) non limita la disponibilità di ossigenoalle nostre cellule perché può essere garantita dal com-penso offerto da altri meccanismi. La massima resa di talesistema si concretizza nel paziente in condizioni di benes-sere in cui si riconosce il massimo coinvolgimento di que-sti meccanismi. E’ quindi opportuno conoscere lecondizioni cliniche del paziente per individuare il suogrado di tolleranza alla condizione anemica ed il livello diadeguatezza individuale alle esigenze di ossigeno. L’emo-cromocitometrico offre una minima informazione sullepotenzialità di trasporto di ossigeno, sui mezzi disponibili,i restanti meccanismi coinvolti partecipano alla sua dispo-nibilità e cessione alle cellule.Il rilevamento di segni e sintomi caratteristici di inade-guato trasporto di ossigeno testimoniano un difetto difunzione sistemica. Pallore, ridotta perfusione periferica,tachicardia, astenia , difficoltà a svolgere attività fisica omentale sono tutte condizioni che non vengono ricono-sciute leggendo gli esami del sangue ma si ottengonoattraverso una adeguata valutazione del paziente. LeLinee Guida internazionali sono tutte concordi nel trac-ciare dei riferimenti di trattamento definendo triggertrasfusionali verosimilmente uniformi. Tuttavia concor-dano anche nell’indicare quanto la presenza di comor-bidità rappresenti una condizione che richiede lanecessità di incrementare le soglie di indicazione alla tra-

sfusione. Mentre un giovane può tollerare anche valoridi [Hb] di 6 g/dl, un paziente anziano cardiopatico o dia-betico o broncopneumopatico ha indicazione ad esseretrasfuso anche a valori più alti sulla base delle sue capa-cità di tolleranza riconoscibili attraverso la comparsa disegno obiettivi di inadeguatezza dell’ossigeno alle esi-genze dei tessuti periferici.L’appropriatezza dei trattamenti viene definita dal be-neficio che si ottiene con l’indicazione che è stata postae i benefici si ottengono quando il trattamento è neces-sario. Overtransfusion e undertransfusion rappresen-tano i due estremi di una indicazione inappropriata edentrambe possono indurre a rischi di complicanze. L’evi-denza scientifica dimostra questo , il buon senso e la no-stra professionalità ci impongono di evitare problemilegati alla non conoscenza o all’emotività.

Quali complicanze possono derivare da trasfusioni di san-gue inappropriate?I tanto temuti rischi di contrarre infezioni a seguito ditrasfusioni si sono notevolmente ridotti sino a raggiun-gere livelli di incidenza vicini a 1 su un milione di trasfu-sioni. Questo livello di sicurezza è stato raggiunto grazieai numerosi test di controllo che ormai vengono appli-cati di routine in ogni Centro Trasfusionale. Questa ridu-zione ha tuttavia consentito il riconoscimento di unaparte di complicanze tanto frequenti quanto insidioselegate fisiopatologicamente all’effetto di immunomo-dulazione provocata dalle trasfusioni. In questo caso ilcoinvolgimento del sistema immunitario crea reazioni

urologiadi confine Caccia al

GlobuloRosso

Marco Pavesi

Responsabile Buon Uso del SangueIRCCS Policlinico San Donato

10

URO RUBRICHE

Page 11: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

di tipo infiammatorio atipico che possono favorire l’in-sorgenza di condizioni patologiche a carico del sistemacardiocircolatorio e respiratorio nonché predisporre a in-fezioni perioperatorie. Pertanto più che mai l’appropria-tezza trasfusionale deve essere raggiunta considerandoche la scelta di un trattamento trasfusionale non offresolo il vantaggio di migliorare la disponibilità di ossigenoai tessuti periferici ma anche il rischio di creare condi-zioni che possono inficiare l’outcome del paziente.

Come può essere evitata la necessità di trasfusioni?Partiamo dal concetto che un paziente che deve esseresottoposto ad un intervento chirurgico dovrebbe esserevalutato adeguatamente nel preoperatorio in modo daessere inquadrato sui rischi cardiocircolatori e ventilatori. A questa valutazione dovrebbero seguire trattamentirivolti alla risoluzione delle problematiche cliniche rico-nosciute. L’opportunità di valutare un paziente preope-ratoriamente ci permette di estendere la sua valutazioneanche al settore ematico riconoscendo precocementeuna condizione preesistente di anemia o una condizionenon francamente anemica ma di potenziale rischio tra-sfusionale. Quest’ultima condizione si evidenzia in unpaziente da sottoporre ad interventi ad alta invasività etraumaticità tessutale tali da generare ingenti perditeematiche e quindi anemizzazioni gravi nel postoperato-rio. Sia la prima che la seconda condizione sono spessofrequenti nel paziente urologico per cui l’avvio di una at-tività di consulenza preoperatoria anche nel settoreematologico deve essere considerata fondamentalenella realizzazione di un programma rivolto alla mini-mizzazione del rischio trasfusionale. In molti Centri que-sta attività viene svolta dallo stesso anestesista cherealizza la visita preoperatoria che, sulla base degli esamiematochimici , del riconoscimento delle condizioni clini-che del paziente e del tipo d’intervento previsto, è ingrado di definire un rischio di anemizzazione e quinditrasfusionale e quindi proporre un trattamento. In alter-nativa la consulenza ematologica potrebbe rappresen-tare una routine che oltre a quella del cardiologo e del

pneumologo può offrire l’adeguata competenza per iltrattamento soprattutto di condizioni anemiche ignote.

Esistono alternative alla trasfusione di sangue ?In questi ultimi anni anche in Italia è cresciuta la sensi-bilità verso le alternative trasfusionali. La complessitàdelle complicanze post-trasfusionali sopracitate e del ri-schio che tali condizioni possano determinare conse-guenze sul decorso post-operatorio di un interventochirurgicamente perfettamente realizzato giustificaquesto crescente interesse. Molti Centri e soprattuttomolti colleghi si sono dedicati allo studio e all’applica-zione di programmi di gestione perioperatoria rivolti adevitare le trasfusioni di sangue e di emoderivati. In ge-nere tali programmi si fondano sull’applicazione di trat-tamenti rivolti ad evitare condizioni di anemiapreoperatoria e garantire un’adeguato contenuto diemoglobina nel decorso postoperatorio. A questi vannoaggiunti un buon controllo del sanguinamento periope-ratorio e il rispetto di indicazioni trasfusionali basate nonsolo su trigger trasfusionali standard ma sul riconosci-mento di un livello di tolleranza individuale dettata dallecondizioni cliniche del paziente e dal tipo di attività fisicaprevista nei programmi di riabilitazione postoperatoria.I programmi di Patient Blood Management hanno tro-vato ampi consensi all’estero dove la loro applicazioneha mostrato l’evidenza clinica di una best practice checonduce ad un outcome favorevole per il paziente oltrea stabilire un equilibrio ottimale nell’asse costi-efficacia.

Per maggiori informazionihttp://www.blood.gov.au/pbm-guidelines

Associazione Anemo

Nel 2009 un gruppo multidisciplinare formato da mediciprovenienti da tutta Italia ha creato una Associazione de-nominata ANEMO (www.anemo.it). In questi anni ANEMOsi è fatto promotore della Patient Blood Management orga-nizzando incontri e corsi in Italia. Grazie al patrocinio di dueSocietà Scientifiche italiane (SIAARTI e SIdEM) ANEMO cercadi divulgare ed approfondire le strategie di risparmio delsangue come alternative trasfusionali. Il 6 e 7 Marzo 2015 siè tenuto Anemo15 che, sfruttando una piattaforma web, hapotuto realizzare l’incontro contemporaneamente su tresedi Milano, Roma e Napoli e consentire il collegamento conrelatori di fama internazionale. La multidisciplinarietà diquesto gruppo rappresenta il futuro della medicina: appli-care evidenze cliniche per trovare soluzioni ed ottenere ri-sultati positivi confrontando vari aspetti dello stessoproblema. Scopo ultimo è il benessere del paziente ed il suobuon outcome.

di Serena Maruccia11

Page 12: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

URO RUBRICHE

di Serena Maruccia

Nome FrancaCognome NataleDove lavori Uroginecologia, Ospedale San Carlo,

RomaEtà anagrafica 56Età cerebrale 26!!! Mi sento ancora studente in

Medicina, con lo stupore e la curiosità di chi ha tutto da imparare

futuro incontra

12

La cosa di cui vai orgogliosaLa tenacia. Quando sono entrata nella Specializza-zione di Urologia c’erano davvero poche donne, vitadura!!! Eravamo considerate di serie B così come diserie di B era anche il “funzionale”. Proprio questa uro-logia alternativa è diventata poi la mia passione ed hacaratterizzato tutto il mio percorso professionale.

Il grande rimpiantoNon avere abbastanza tempo per la ricerca. L’Ospedalee la sua routine assorbono tutto il tuo tempo, e la “ri-cerca” è sempre relegata al di fuori del normale orario dilavoro: di notte e al week end.

Il ricordo più dolceMe bambina in braccio a mio papà. Ho perso mio padreda bambina, e da allora non ho mai provato quella sen-sazione di protezione, di calore, di casa.

Il prossimo acquistoUn nuovo computer Apple, per me un’assoluta mania. Misembra di non riuscire a lavorare su nessun altro compu-ter. Forse dovrei parlarne al mio analista?

Il peggiore investimentoDare credito a chi non lo merita. Ho sempre fortementecreduto nel lavoro di gruppo, ma dare non significaanche ricevere? Non è nello scambio reciproco che si puòcrescere? Forse mi sono persa qualcosa...

Non ho mai tempo per...Imparare a cucinare.

Il mio ultimo libro“Fai bei sogni” di Gramellini.

Non ho mai detto grazie a...A chi per primo mi ha dato fiducia, a chi mi ha messo inmano il primo apparecchio di riabilitazione e di urodina-mica, a chi mi ha messo in mano il primo bisturi, a chi miha dato il mio primo lavoro, a chi mi ha insegnato l'one-stà ed il rispetto per i pazienti, a chi mi ha insegnato ilmestiere. Grazie, Professor Furbetta.

La mia carta vincenteLa passione per il mio lavoro.

Il prossimo obiettivoUn altro dottorato? ...per restare studente a vita.

Franca Natale

Il mio motto AD ASTRA PER ASPERA

Page 13: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

13Parlando di rapporto “acqua-calcolosi renale” non stu-pisce la grande diversità di opinioni ed indicazioni cheemergono a livello medico-scientifico.Che l’acqua da bere sia in qualche modo legata alla for-mazione e alla prevenzione dei calcoli delle vie urinarieè una nozione condivisa sia a livello medico scientificoche a livello di vissuto dei pazienti; è piuttosto riguardoa quale acqua scegliere, quando assumerla, in qualiquantità e eventualmente in quali combinazioni (in-fusi, tisane) che le idee su cosa si debba realmente con-sigliare ai pazienti si fanno più difficili. La letteraturascientifica non è vastissima mentre le domande daparte di pazienti attenti a temi di salute, prevenzione ebenessere diventano sempre più frequenti e, talvolta,incalzanti.

Acqua, calcio e calcolosi renale, un difficilemenage à trois.

Spesso l'assunzione di calcio con la dieta e la calcolosirenale vengono erroneamente associati e il calciosvolge il ruolo dell'imputato principale. Numerosi studiepidemiologici hanno dimostrato una correlazione ne-gativa fra durezza dell'acqua e calcolosi renale mentrela maggiore incidenza di calcoli di calcio è stata riscon-trata in alcune particolari aree geografiche come India,Thailandia e stati meridionali degli USA, in cui si con-suma acqua leggera (oligominerale). Da ciò si deduceche la quantità di acqua sia più importante della suacomposizione e ciò a causa dell'effetto diluente sullasovrasaturazione urinaria nei confronti dei sali litoge-netici. Considerato che in passato è stato attribuito unruolo centrale nella formazione di calcoli all'assunzionedi calcio sia perchè i calcoli renali sono composti prin-cipalmente di sali di calcio e sia perché l'ipercalciuriarappresenta una alterazione metabolica più comune inquesto tipo di pazienti, un metodo classico, universal-mente usato, consiste nel prescrivere una dieta a bassocontenuto di calcio.Ettinger (Recurrent nephrolitiasasis: natural History andeffect of phosphate therapy. A doubleblind controlledstudy. Am J Med 1976; 61:200-206) ha osservato che i pa-

zienti che seguivano una dieta a basso contenuto dicalcio non presentavano un miglioramento della storianaturale nella malattia litiasica rispetto a quelli chemantenevano la loro dieta abituale. I pazienti affetti daipocalciuria renale e/o sottoposti a dieta ipocalcica mo-strano una riduzione, tra l'altro, maggiore o più fre-quente della Densità Minerale Ossea. Questofenomeno spiega anche il ruolo aggravante svolto dauna dieta a basso contenuto di calcio sulla massaossea; infatti, nei pazienti calcolotici con ipercalciuriache seguono una dieta a basso contenuto di calcio, ladiminuzione dell'escrezione di calcio nell'urina è infe-riore ai soggetti sani.Concludendo, in pazienti affetti da calcoli di ossalatocalcico non si deve prescrivere una dieta povera di calcioe ciò al fine di evitare effetti negativi sul processo di cri-stallizzazione, tramite l'aumento dell'escrezione di os-salato con l'urina, e sulla densità minerale ossea. Inoltrealcuni autori (Curhan GC, Willet WC, Rimm EB,StampferMJ. A Prospective study of dietary calcium and other nu-trient and the risk ofsymptomatic kidney stones. N.Eng.J. Med 1993; 328333-838.) hanno sottolineato che unaelevata assunzione di calcio può anche produrre un ef-fetto positivo sulla prevenzione della nefrolitiasi, in con-trasto con la comune opinione secondo la quale unadieta ricca di calcio costituisce un forte fattore di rischioper la formazione di calcoli.

Fonte: L’acqua minerale in medicina – Sete di Vita a cura del FO-SANGruppo di studio Acque Minerali (Ferrarelle 1999)

Acqua, salute & urologia:quale relazione? di Serena Maruccia

13

Page 14: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

URO RUBRICHE

Recuperare la forma in 4 mosse

Chi non è mai stato vittima di tensione addominale, aciditàdi stomaco, sovrappeso dovuti a combinazioni alimentarisbagliate, brindisi e assaggi multipli tra un punto di cotturae l’altro, piccoli o grandi buffet di reparto, aperitivi in stanzainfermieri?Cari colleghi, in questo numero vi darò qualche consiglio perpotervi riappropriare dell’agilità necessaria per scattaredall’ambulatorio alla sala operatoria, magari riuscendo anchea schivare gli informatori.

Risveglia il tuo metabolismo con le spezieUna delle strategie possibili per riprendere il peso forma è au-mentare l’apporto di complementi nutrizionali che accele-rano il metabolismo, come le spezie. I semi di coriandolo, adesempio, ottimi su insalata, carne e pesce, o usati per insapo-rire pane, pasta e torte, riscaldano l’intestino senza irritare lemucose, favorendo la distensione della muscolatura addomi-nale.Molto prezioso è anche lo zenzero, che stimola il metabolismoe attiva gli enzimi della digestione; si può bere sotto forma ditè o se ne può assumere uno spicchio senza la buccia primadei pasti.

…o con le piante medicinaliPer quanto riguarda i rimedi fitoterapici, va menzionata laquercia marina (Ficus vesiculosus), alga bruna della famigliadelle Fucacee. A battezzarla fu Plinio il Vecchio, mentre, nel1862, il medico Duchesne-Duparc ne descrisse l’azione cata-lizzatrice sul metabolismo generale. La posologia media è di50 gocce di tintura madre, una volta al giorno al risveglio. Perpreparare un infuso, versare 2-3 cucchiaini da tè e lasciar ri-posare in acqua bollente per 10 minuti (al massimo 3 tazze algiorno). L’azione della quercia marina è potenziata dall’usocongiunto della pilosella (Pilosella hieracium).

Sciogliere le scorie in acqua…L’idroterapia casalinga è ottima per sciogliere i ristagni e leadiposità. In parafarmacia e nelle erboristerie si può trovare

Tutto quello che avreste voluto sapere su…il Coriandolo

Curiosità• Nel 1500 era nata l’usanza di rivestire i fruttidi coriandolo con dello zucchero colorato otte-nendo in questo modo dei piccoli confetti va-riopinti. E’ da questa tradizione che derivano icoriandoli di carta usati a carnevale per la gioiadei grandi e dei piccini.

• ll coriandolo ne “Le mille e una notte” è ricor-dato come pianta afrodisiaca per il fatto che ilsucco delle parti verdi provoca uno stato diebrezza simile a quello provocato dal vino.

• Frutti di coriandolo sono stati trovati nelletombe dei faraoni egizi presso i quali godevagrande considerazione.

• In Algeria viene cosparso sulle carni da conser-vare insieme a sale e pepe. Aggiunto al panelo mantiene fresco più a lungo.

• Come Filtro d’Amore: macinare sette semi dicoriandolo pronunciando il nome della per-sona desiderata con le parole “Seme caldo,cuore caldo, mai siano separati”. Far macerarela polvere ottenuta in acqua di sorgente, fil-trare e somministrare alla persona amata il li-quido mischiato a cibi o bevande.

Pane, amore e... urologia

14

Page 15: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

di AngelaMaurizi

il Moor, agglomerato di muschi, foglie e radici decomposte,ricco di silice, zinco, ferro, resine. Se ne versano 250 ml nellavasca riempita di acqua calda (una temperatura tra i 36,7 e i40°C: il calore drena le impurità, aiuta a espellere il muco) eci si concede 20 minuti di immersione prima dell’arrivo diMorfeo.

… ma non soloIdeale anche una tisana depurativa: mescolate 40 g di rosma-rino, 40 di tarassaco, 30 di menta. Portate a ebollizione l’acquae versatela sulle erbe. Fate riposare per 10-15 minuti, filtrate ebevete. In alternativa, il classico canarino: tagliate la partegialla della buccia di limone e fatela bollire in acqua per qual-che minuto. Se avete foglie d'alloro, aggiungetele, lo stomacosi calmerà subito.

E per finire…Le rape disintossicano l’organismo perché riattivano reni e in-testino. Si possono consumare crude, in insalata, oppurecotte, in umido o sbollentate a vapore. A fronte di uno scarsoapporto calorico, la rapa ha un elevato contenuto di acqua efibre ad azione diuretica ed è un serbatoio naturale di sali mi-nerali, selenio e vitamine, utili a ripulire il sangue.

Conosciuto anche con il nome di prezzemolo ci-nese, è una pianta spesso utilizzata in cucina, so-prattutto come spezia per i piatti dellatradizione indiana e orientale in generale.Il Coriandrum sativum, questo il nome scienti-fico, è una pianta erbacea della famiglia delleApiaceae, quindi parente lontano del finocchio,del prezzemolo, dell’aneto e via dicendo. Dalle foglie decisamente simili proprio al prez-zemolo, si caratterizza per fiori bianchi con di-sposizione a ombrello, mentre i frutti sono deilicheni fortemente aromatici. In cucina si utiliz-zano normalmente sia le foglie, dal saporemolto intenso, che i frutti. Questi ultimi, spessochiamati impropriamente semi del coriandolo,sono invece gli unici utilizzati a scopo di cura.Nell’ambito dei rimedi naturali, del coriandolosi utilizzano i frutti ben maturi: si tratta di piccoligranelli dal colore giallastro, simili al pepe o aisemi del limone, dal sapore sia dolce che amaro.Tali frutti sono ricchi di olio essenziale a base dilinalolo, alcoli, aldeidi e terpeni, ma anche di fla-vonoidi e steroli. Questi componenti esprimonoun ottimo potere antispasmodico, utile per con-trollare i movimenti involontari della muscola-tura liscia dell’intestino, ma anche qualità chefavoriscono la digestione e tutte le problemati-che connesse allo stomaco. Per questo motivo,sin dai tempi antichi il coriandolo è impiegatocome aiuto per il riequilibrio delle funzioni del-l’apparato digerente, dal semplice gonfiore in-testinale alla cattiva digestione.

15

Page 16: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

1616

In ambito medico vi sono condizioni cliniche – peresempio malattie di elevato grado di complessità o abassa prevalenza – le cui diagnosi e cura presentanomaggiori fattori di difficoltà, in alcuni casi anche per loscarso supporto del marketing.Si tratta spesso di malattie croniche, debilitanti e inva-lidanti, in alcuni casi degenerative che possono esitarein disabilità. In questi casi è necessario fare ricerca ecreare cultura scientifica con metodo, imparzialità ecorrettezza, cercando il più possibile di tenere lontanipregiudizi e luoghi comuni, ad esempio la donna condolore pelvico cronico e l’uomo con prostatismo spessoetichettati come affetti da isteria o depressione.I questionari ben si prestano a valutare queste condi-zioni in quanto sono “strumenti di raccolta delle infor-mazioni, definiti come un insieme strutturato didomande - risposte, definite a priori da chi lo costruisce,ovvero di domande cosiddette ‘chiuse’ dove all’intervi-stato viene richiesto di individuare tra le risposte pre-sentate quella che più si avvicina alla propria posizione”(Zammuner, 1996). Un questionario può essere utiliz-zato nell’indagine clinica, nella stesura di linee guida eprotocolli terapeutici, nella ricerca epidemiologica enella valutazione della qualità della vita. Vi sarà certo capitato di consultare dei questionari, peresigenze cliniche o di ricerca. Ma i vostri soggetti/pa-zienti raramente conoscono bene l’inglese, lingua in cuisono stati sviluppati la maggior parte dei test in circo-lazione. E vi sarete anche detti “problema risolto: si tra-duce il test!”. Ed è qui che casca l’asino: sviluppare laversione italiana di un test originariamente in un’altralingua comporta un lavoro pressoché identico a quellodello sviluppare un test da zero, eccezion fatta, forse,per l’individuazione del dominio di contenuto. Infatti, la semplice traduzione degli item non comportaautomaticamente la traduzione di tutte quelle carat-teristiche del test che sono state dimostrate per la ver-sione nella lingua originale. Alcuni item sono facili da tradurre perché rappresen-tano la semplice descrizione di comportamenti, per iquali potrebbero non esistere sfumature di significato

o ambiguità di sorta. I problemi sorgono quando gliitem contengono aggettivi che descrivono statid’animo o proprietà psicometriche, dato che ogni cul-tura ha sviluppato termini che potrebbero non avere unesatto corrispondente. La traduzione deve anche avere equivalenza concet-tuale nel senso di una diversa formulazione degli itemche potrebbe allontanarsi, anche notevolmente, daltesto originale. E’ famoso l’esempio della traduzioneamericana di un item della scala d’intelligenza di Binet,originariamente in francese, che recitava : “È stato tro-vato il corpo di una sfortunata ragazza, tagliato in 18parti. Si ritiene che si sia suicidata”. L’individuazionedell’assurdità dell’affermazione era l’obiettivo dell’itemmentre l’effetto fu quello di provocare ilarità tra i ra-gazzi francesi e spavento tra quelli americani. L’International Testing Commission (ITC) ha individuatovari metodi per validare le traduzioni di test; in ambitomedico i più usati sono i seguenti (vedi Tabella):

• simple direct translation• forward translation• translation/back-translation• parallel blind technique• Random Probe Technique

Non sempre gli autori delle versioni tradotte dei que-stionari seguono alla lettera una delle procedure so-praelencate, ma possono realizzare versioni “miste”.

Una forma mistamolto utilizzata èsomministrare unaversione intermedia,ottenuta dalla tradu-zione del bilingue erevisionata da ungruppo di esperti delsettore a soggettidella popolazionetarget (20-50 per-sone), il più possibile

Perché insistiamo con i questionari?

di Maria Teresa Filocamo CIFU un altro genere di urologia

QUESTIONARIE DINTORNI

Page 17: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

1717

varia, che devono esprimersi su ciò che comprendonodell’item. In caso di problemi, la traduzione viene cor-retta in collaborazione con il traduttore bilingue. Infineun altro bilingue esegue la back-translation per dimo-strare l’equivalenza con la versione originale.

Non sempre una back-translation sovrapponibile allaversione originale è una prova sufficiente di equiva-lenza. Può esserlo dal punto di vista semantico, ma po-trebbe anche essere una traduzione troppo letterale.Occorre sempre verificare la comprensibilità degli itemin un campione di soggetti della popolazione targetprima e dopo l’esecuzione della back translation.

In definitiva l’adattamento in italiano di un questiona-rio da una lingua straniera è un processo complesso,ma ancora poco considerato. Basti pensare all’ampiaproduzione italiana di lavori scientifici su dolore pelvico

cronico e disfunzioni sessuali sia maschili che femminilisenza che siano ancora disponibili i questionari di rife-rimento validati in italiano! Riteniamo indispensabileche una società scientifica di riferimento come la SIUfornisca agli urologi italiani gli strumenti necessari asvolgere nel miglior modo possibile il proprio lavoro, sianella pratica clinica sia nell’attività di ricerca scientifica.

Il Comitato Italiano Femminile Urologia (CIFU) ha giàsviluppato e validato in italiano il questionario sullasessualità femminile, il Female Sexual Function Index(FSFI) e siamo ora impegnate nella validazione del que-stionario sul dolore pelvico cronico Pelvic Pain and Ur-gency/Frequency Patient Symptom Scale (PUF). Inquesti ambiti la multidisciplinarietà è fondamentale:per l’FSFI sono stati coinvolti i ginecologi mentre allavalidazione del PUF stanno partecipando anche fisiatri,terapisti del dolore e fisioterapisti.

SIMPLE DIRECT TRANSLATION

FORWARD TRANSLATION

TRANSLATION/BACK-TRANSLATION

PARALLEL BLIND TECHNIQUE

RANDOM PROBE TECHNIQUE

Un individuo bilingue traduce il test dalla lingua originale. Limite: non produce informazioni ogget-tive circa la qualità della traduzione o degli specifici problemi che il traduttore può aver incontrato.

Prevede la traduzione da parte di un bilingue. Poi un gruppo di esperti esamina la traduzione e suc-cessivamente vengono scritte e condivise le varie osservazioni, commenti e perplessità. Traduttoreed esperti si incontrano per discutere e risolvere di comune accordo le divergenze. Infine la versionefinale viene controllata da un ulteriore giudice che ha il compito di controllare che gli item non suo-nino “strani” o poco comprensibili.

Probabilmente il metodo più diffuso e popolare, prevede quattro diverse fasi: 1. Un traduttore bilingue traduce il test (translation).2.Un secondo traduttore bilingue, che non conosce la versione originale, traduce la versione italiananella lingua di origine (back-translation).3. La versione originale e quella back-translated vengono confrontate da un gruppo di esperti.4.Gli item che presentano differenze sostanziali fra le due versioni vengono esaminati e modificatie viene prodotta una nuova versione italiana. La disponibilità di materiale scritto (le varie translation e back-translation) rende la procedura moltoinformativa. Questa procedura permette di ottenere una sostanziale trasparenza, gli autori possonoconfrontare le versioni e intervenire per risolvere le discrepanze.

Prevede che almeno due bilingui producano indipendentemente l’uno dall’altro una traduzione ita-liana del test. Successivamente confrontano le proprie versioni e giungono ad una versione finale dicomune accordo, che viene poi sottoposta all’attenzione di uno o più ricercatori, che ne esaminerannol’appropriatezza sul piano clinico, oltre che linguistico. Tale tecnica presenta un buon livello di sicu-rezza, praticità e trasparenza.

Il ricercatore produce una versione italiana del test e la somministra ad un gruppo di soggetti dellapopolazione target, che vengono successivamente intervistati su come e perché hanno fornito leloro risposte agli item. Se dalle interviste emerge qualcosa di strano o incoerente, allora significa chenon è stato raggiunto l’obiettivo.

METODO MODALITÀ OPERATIVE

Tabella International Testing Commission: metodi di traduzione

Page 18: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

URO RUBRICHE

Lo sapevate che nascendo in un determinato Segnoci troviamo ad essere “in sintonia” con determinatifiori? Facendone uso per fini terapeutici, o semplice-mente circondandoci della loro presenza, saremo inarmonia con il nostro habitat e quindi con noi stessi.Considerando che tale l’equilibrio passa anche attra-verso l’amore per la Natura e i suoi più profumati rap-presentanti, scopriamo insieme quali sono gliaccostamenti floreali migliori per ciascun segno zo-diacale.

Qual è il fiore da regalare all’Ariete?Sicuramente il narciso è una buonascelta, in omaggio al loro lato un po’narcisistico. Anche l’agrifoglio è per-fetto, perché simboleggia la tendenzaa mostrare le “spine” e stare sulla di-

fensiva per proteggere i propri sentimenti. Quello cheproprio non potete sbagliare è il colore: assoluta-mente, tassativamente rosso!

Passionali, indolenti, possessivi esensuali: i nati sotto il segno del Torosono difficili da accontentare.Nel linguaggio dello zodiaco il fioredel Toro è la rosa: simbolo dell’amore,della bellezza e dell’estetica principe-

sca tanto cara a questo segno, la rosa rappresenta ladolcezza racchiusa tra le spine. Per lanciare un mes-saggio chiaro al Toro, inoltre, potete optare per i fiorid’arancio, che rappresentano la fedeltà e le unioni du-rature; se invece volete sedurlo/la, scegliete l’orchi-dea, fiore simbolo della sensualità indolente diquesto segno zodiacale.

Due anime: razionalità e emozione,cambiamento e stabilità, petali espine. I mutevoli e duplici Gemellisono tutto questo e molto di più. Se-condo l’oroscopo dei fiori, i portafor-

tuna dei Gemelli sono il fiordaliso, simbolo di quietee serenità; il giglio, che simboleggia l’eleganza e laforza, ma anche la freddezza; il mirto, e il garofano.Tra le erbe aromatiche, la menta è cara ai Gemelli epuò portare loro fortuna coltivarne un po’ in un pic-colo orto in vaso sul davanzale.

I nati sotto il segno del Cancrosono romantici, tranquilli, persiin un mondo tutto loro. In altreparole sono creature un po’ “lu-nari”. Nell’oroscopo dei fiori, lepiante portafortuna per i Can-

cro sono le ortensie (fiori dai colori lunari che nel lin-guaggio dei fiori simboleggiano la freddezza el’astrazione), la magnolia e tutte le piante che amanol’ombra, la quiete e crescono negli angoli più nascostidei giardini, come le ninfee e le piante acquatiche.

Impulsivi, leali, irascibili e cari-smatici: i nati sotto il segno delLeone hanno tutte le caratteristi-che dei Re dello Zodiaco. Nel lin-guaggio dei fiori, la loropianta-simbolo è il girasole, corri-

spettivo vegetale del pianeta dominante di questosegno. Anche la rosa rossa, regina dei bouquet e il gi-glio, spesso associato alla nobiltà, sono fiori principe-schi che ben si sposano con il carattere del Leone. Secercate un fiore da regalare a un Leoncino, ricordatedi sceglierlo a gambo lungo e di optare sempre per

un colore deciso.

Precisi, puntigliosi e molto critici:chi è nato sotto il segno della Ver-gine non scherza! Il fiore portafor-tuna della Vergine è la gardeniache nel linguaggio dei fiori simbo-leggia purezza e sincerità, due qua-lità che non mancano a questo

il nuovo oroscopo di primavera

uroscopoFiori tra le stelle:

18

di Angela Maurizi

18

Page 19: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

segno. Anche il giglio è un fiore che si addice a questosegno: non solo simboleggia come la gardenia la pu-rezza, ma racchiude anche il simbolo di fedeltà e dinobile fierezza.

I nati sotto il segno della Bilanciasono persone equilibrate, diploma-tiche, vere amanti della bellezza maanche un po’ pigre. La rosa è unodei fiori che meglio esprime le qua-

lità della bilancia: la rosa è infatti il fiore sacro a Ve-nere e simbolo per eccellenza dell’amore, di cui i natidella Bilancia non sanno proprio fare a meno. Ancheil giglio è spesso associato alla Bilancia grazie al si-gnificato di purezza che porta con sé, qualità che bensi identifica con la sete di giustizia e uguaglianza deinati sotto questo segno.

Chi è nato sotto il segno dello Scor-pione non manca certo di fascino eun alone di mistero che circonda ilsuo passato e il suo carattere, lorende ancora più irresistibile. Tratutti i segni dello Zodiaco, lo scor-

pione è quello più sensuale ma ha l’innegabile difettodi cadere facilmente vittima della gelosia. Il misteroe la sensualità dello Scorpione sono ben rappresen-tati dall’orchidea, ma anche il rododendro è un fioreche si lega alle qualità dello scorpione. I fiori del ro-dodendro, con i loro petali color rosa intenso, sonosimbolo di amore e di una bellezza in cui è facile ca-dere in tentazione.

Il Sagittario è un segno allegro e vi-vace, alla costante ricerca di qualchecosa di nuovo da scoprire: qual è ilfiore portafortuna nell’oroscopo deifiori? Il garofano rosso: simbolo dinobiltà, il suo colore purpureo ben

rappresenta la passionalità con cui il sagittario vivela sua vita e le novità. Anche il fiore di loto è un por-tafortuna per il sagittario: fiore sacro nella tradizioneindiana, viene associato all’evoluzione della coscienzaumana.

I Capricorno sono pronti a sacri-ficare tutto per raggiungere illoro obiettivo, ma in amore sitrasformano in teneri orsac-chiotti. Il fiore del Capricorno è ilpapavero rosso simbolo del po-

tere che egli ricerca sul campo lavorativo e della fe-deltà, elemento che caratterizza la sua vita affettiva.Un altro fiore portafortuna è il caprifoglio, simbolodella dolcezza d’animo di questo segno!

Tra tutti i segni zodiacali l’Acqua-rio si distingue per essere il piùanticonformista: se c’è una cosache sa fare davvero bene è an-dare controcorrente e dimenti-carsi di qualunque regola. Veri

spiriti liberi, gli acquari hanno delle idee spesso inno-vative e rivoluzionarie. Il fiore portafortuna dell’Ac-quario è il geranio, fiore che simboleggia l’amicizia.Anche il mughetto con le sue campanelle bianche,porta particolarmente fortuna ai nati del segno.

Titubanti e sognatori, i Pesci pos-siedono il dono della creatività: lospirito artistico non manca mai aun nato dei Pesci. Il fiore portafor-tuna di un segno così sensibile efedele è il glicine: fiore delicato chesimboleggia riflessione e medita-zione, ma anche simbolo di cadu-

cità e rinnovamento per la rapidità con cui fiorisce eperde i suoi petali.

1919

Page 20: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

di Alberto Saita

Redazionale pubblicitario

20La più frequente causa di dolore in urologia è sicura-mente la colica renale, considerata come almeno unterzo degli accessi di pronto soccorso. Il dolore è dovutoall’aumento della pressione intrapielica e alla conse-guente distensione della capsula renale. La sintomato-logia algica può essere anche di origine ureterale,causata dalla distensione acuta dell’uretere e dalla iper-peristalsi e spasmo della muscolatura liscia nel tenta-tivo di vincere una ostruzione (litiasi o coagulo). Lapresenza di un’ostruzione, indipendentemente dallacausa, determina una cascata di eventi rappresentatidallo spasmo, flogosi locale, essudazione, proliferazioneuroteliale, aumento della pressione intraluminale e di-stensione capsulare. Conseguentemente a 90 min.dall’inizio della colica si osserva l’aumento del flussoematico preglomerulare mentre dopo 5 h inizia la ridu-zione del flusso arteriolare che determinerà la ridu-zione della diuresi fino al 12% a due settimane. Larisposta fisiologica è altresì caratterizzata dall’incre-mento di flusso ematico nel rene controlaterale. Solita-mente la sintomatologia è caratterizzata dallacomparsa di dolore alla regione lombare che si irradiaanteriormente verso il fianco e la zona inguinale fino araggiungere lo scroto o le grandi labbra. Il corteo sinto-matologico si accompagna altresì a disturbi gastroin-testinali, quali nausea, vomito e distensioneaddominale. Le linee guida dell’EAU sono chiare sultrattamento da effettuare in caso di colica renale. I far-maci di prima scelta sono i FANS da preferire agli op-piodi, in quanto causano con meno frequenza effetticollaterali (in particolare nausea e vomito dovuti allaloro azione centrale). Nello specifico tra le molecole piùutilizzate ricordiamo il diclofenac, il ketorolac, l’ibupro-fene e meno frequentemente l’indometacina. Il mecca-nismo d’azione dei FANS sfrutta l’inibizione dellasintesi di prostaglandine a livello locale bloccando lacascata dei fattori impegnati nell’effetto di flogosi (Ci-cloossigenasi 1 e 2) destando quindi non soltanto unsollievo immediato ma avendo anche un effetto di ri-duzione sull’edema locale. La somministrazione abi-tuale di questi farmaci è intramuscolare e l’ingresso in

commercio della formulazione per impiego sottocuta-neo (Akis – IBSA) rappresenta oggi un’ottima opzioneanche in autosomministrazione specialmente in tuttequelle condizioni di necessità in cui non si può accederefacilmente ad un’assistenza medica o infermieristica.La somministrazione sottocutanea sfrutta la comples-sazione del principio attivo (diclofenac) alle idrossi-pro-pil-beta-ciclodestrine, consentendo una maggiorerapidità d’azione e biodisponibilità tale da permetterela riduzione del dosaggio a parità di efficacia. Le for-mulazioni in commercio sono da 25, 50 e 75 mg, tali do-saggi permettono una migliore gestionedell’analgesico in relazione anche al peso corporeo, allecaratteristiche generali del paziente o in casi in cui nonsi vogliono utilizzare alte dosi di FANS. Altri farmaci im-piegati nel trattamento della colica renale sono gli spa-smolitici, anche se il loro utilizzo non è condiviso datutti gli specialisti per l’inibizione peristaltica e la con-seguente stipsi. In serie ristrette di pazienti è stato ri-ferito l’impiego della desmopressina che, mediantel’effetto antidiuretico, ridurrebbe le pressioni intrarenalicon conseguente beneficio sul dolore. Negli ultimi anni,alla terapia analgesica si sono affiancati altri farmaciper facilitare l’espulsione spontanea del calcolo ma chenello stesso tempo per gli effetti di riduzione sulle pres-sioni intrapieliche in maniera indiretta contribuisconoalla sedazione del dolore. Tra questi quelli di più co-mune utilizzo sono gli alfa litici, i calcio antagonisti, gliantiedemigeni, e il cortisone. Molecole di secondascelta sono la morfina, la pentazocina ed il tramadolo.In conclusione i FANS restano oggi le molecole di piùlargo impiego nell’affrontare l’episodio algico acuto.Tuttavia se da un lato la risposta clinica è immediata eciò ne favorisce il largo utilizzo, d’altra parte, la consi-derazione degli effetti collaterali tra i quali la gastrotossicità e la nefrotossicità vanno tenuti sempre pre-senti, pertanto avere a disposizione una nuova formu-lazione farmaceutica con dosaggi differenti da potermodulare di volta in volta in relazione ai casi si presentacome un’ulteriore risorsa nel trattamento di una pato-logia così frequente.

Novità nel trattamento della colica renale

20

Page 21: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

21

Page 22: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

URO RUBRICHE

L’informatizzazione ha modificato il nostro modo di co-municare e di assumere informazioni. In quest’ottica èovvio che si è modificata anche la modalità con cui af-frontiamo le questioni mediche sia come singoli profes-sionisti sia come comunità scientifica. La Rete può rappresentare, però, una grande e confusavetrina, che ha scarsa visibilità all’infuori di se stessa. Lasua fruibilità è spesso problematica, se solo si pensa chela maggior parte degli utenti visita i siti casualmente.Inoltre abitualmente è un particolare utente che cercauna specifica informazione e ciò ribalta il tradizionalemodello della pubblicità e della editoria libraria.È lecito, dunque, che io vi parli di marketing, perchè, caricolleghi, nel momento in cui scegliete di farvi cono-scere, di comunicare il vostro know-how alla commu-nity dei vostri possibili pazienti, voi scegliete di faremarketing.

Ma che cosa è il marketing?Molti di voi penseranno al marketing come alla pubbli-cità. Magari vi sembreranno sinonimi.In realtà non è così. Il marketing è ogni contatto.Mi spiego meglio. Affinchè il vostro messaggio di pro-fessionalità e di conoscenze arrivi all'utente finale, devepassare attraverso modelli di comunicazione che pos-sono variare a seconda della persona. Il vostro marke-ting è costituito da ogni contatto che ciascuna personadella vostra organizzazione ha con ciascuna personadel mondo esterno.Possono sembrarvi concetti ostici, ma provo a scom-porli, vi appariranno più chiari:

Ogni Contatto↓

Ciascuna Persona della tua Organizzazione ↓

Ciascuna Persona del Mondo Esterno

Vi invito a prendere in esame gli interrogativi qui di se-guito, solo a scopo riflessivo.

È marketing il modo in cui vi presentate, vi vestite?È marketing il modo in cui salutate, in cui rispondete altelefono?È marketing la qualità del vostro biglietto da visita? È marketing il tuo sito web?La risposta é sempre SÌ.

Se iniziate a pensare al marketing come ciascun con-tatto, comincerete a considerare attentamente attivitàtradizionalmente classificate e trattate in modo diversoe disgiunte rispetto al marketing.E' ovvio che vi è richiesto di eccellere, nelle vostre com-petenze, nei servizi che siete in grado di offrire e nelmodo in cui siete in grado di offrirli. Vi è richiesto di ec-cellere nel vostro marketing.Un sito web costituisce per un medico, esattamentecome per un'azienda o un avvocato, una grande oppor-tunità per farsi conoscere, per comunicare al mondo ciòche è in grado di fare. Essere in rete permette di creare una linea diretta conla propria clientela nel caso di una società, con i soci nelcaso di una associazione, con gli utenti nel caso di unaorganizzazione od una struttura di servizi, con i pazientinel caso di un medico.

Per questo numero mi sono avvalsa delle competenzedi Marco Alfonsi, consulente informatico per le aziende.Ha iniziato a sviluppare applicazioni sul finire degli anni'90, a seguire l'esperienza decennale verso diverseaziende, fino alla strada della libera professione nel2006. La sua attività principale, ad oggi, è quella di tro-vare le soluzioni più congeniali, misurate alle esigenzespecifiche del cliente, fornendo le risorse per avviarenuovi progetti in ambito WEB.

Web e identità: nuove frontiere della professione

e-urologypersonalBranding

22

Page 23: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Alla domanda che gli pongo su come il medico di oggipossa “vibrare” attraverso il web, sentiamo cosa ri-sponde:“Oggi il successo e la credibilità di un professionista cheopera in ambito medico passa anche attraverso la suapresentazione sul web. I mezzi da poter sfruttare sono:una pagina personale (sito Web); i Blog; una Pagina Fa-cebook; Twitter; Google+”.

Sono tre le componenti che possono portare al suc-cesso comunicativo sul web:• Contenuti• Grafica• Comunicazione

Vediamo cosa pensa Marco Alfonsi riguardo ai conte-nuti da pubblicare.“E' necessario raccontare se stessi in maniera semplice etrasparente per trasmettere fiducia all'utente che rag-giungerà il nostro sito. Ricordiamoci, che ci stiamo rap-portando, per la maggiore, con persone che non ciconoscono ma che sono arrivate a noi magari digitando2-3 parole su un motore di ricerca. Sono arrivati a noi esi aspettano una risposta ad un loro ipotetico problemao patologia, o semplicemente sono nostri competitor odesperti nel settore che vogliono prendere qualchespunto.In entrambi i casi la credibilità è la chiave del successo.Raccontare solo ciò che si conosce realmente, non an-dare oltre, le nostre reali specializzazioni, le competenze,le esperienze i progetti, utilizzando un linguaggio com-prensibile, una terminologia non troppo tecnica (a menoche non si vuole toccare un argomento specifico peresperti del settore tramite un blog tematico o una se-zione del sito dedicata)”. Ringrazio Marco Alfonsi per i suoi preziosi consigli elo ritroveremo sul prossimo numero di Futuro per af-frontare l'avvincente capitolo della GRAFICA.

di Angela Maurizi

23

Consigli reali per una buona comunicazione sul web

• RISPOSTE: diamo seguito alle richieste che ci ven-gono fatte, dal momento che inseriamo i nostricontatti.

• DINAMICITÀ: inserire contenuti nuovi, aggiornarei vecchi, inserire contenuti Multimediali

Page 24: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

interviste eccellenti

Carlo PontecorvoUomo, medico, armatore, imprenditore. Com’è Carlo Ponte-corvo come paziente?Scarsamente motivato a diventarlo! Me lo lasci dire con un po’di sana scaramanzia alla quale le mie origini mi impongono dinon rinunciare. Mi capita spesso di avere a che fare con colleghimedici per consigli e pareri, ma più rimango lontano dalle corsie,meglio sto. Io mi sono formato in un’epoca in cui la diagnosi ve-niva fatta con le mani sulla pancia del paziente e nonostanteora faccia altro nella vita, sento più familiare l’immagine di mecome medico che come paziente. Se dovessi però immaginarmida paziente, mi vedrei a compiere un atto di fiducia nei confrontidel mio curante, e mi affiderei a lui, perché credo in questa pro-fessione e negli uomini che la conducono.

La sua scelta nel 1990 di lasciare la sala operatoria si è rivelatavincente per la sua carriera. Qualche rimpianto?Un po’ tardi per i rimpianti. La scelta di studiare medicina èstata naturale: vengo da una famiglia di medici. Nei miei ri-cordi di bambino mio padre aveva un camice bianco che neimiei sogni avrei indossato anch’io. Poi vicende familiari legatealla donna che ho sposato, mi hanno portato ad un bivio in cuila scelta imprenditoriale è stata dapprima una necessità connon pochi rimpianti, e poi una sfida. Amavo il mio lavoro e misono dedicato con passione alla pratica clinica così come al-l’attività scientifica con molte soddisfazioni. Poi la vita ci ponedavanti a scelte importanti ed una volta presa la mia decisione,mi ci sono dedicato con tutte le mie energie. Avevo 39 anni,una carriera chirurgica avviata e la responsabilità di 3 figli. Ap-procciarsi ad un ambito così lontano da quello a me più fami-liare non è stato semplice. Ho indossato un'altra casacca, hoiniziato a frequentare fabbriche ed operai ed a fare i conti conl’ammortamento piuttosto che con la patologia del colon di-scendente. Non sono mancati i momenti di ripensamento osconforto. Cosa me ne importa di tutto questo, mi dicevo… Tut-tavia la volontà di far bene è stata più forte di qualsiasi cosaed ora l’unico rimpianto è forse quello di non aver iniziatoprima questa carriera per poter fare sempre di più e meglio.Chissà dove sarei potuto arrivare…

Carlo Pontecorvo è nato a Napoli il 5 gennaio1951 e si è laureato in Medicina e Chirurgia conspecializzazione in Chirurgia Generale nel 1979. Dopo aver esercitato la professione presso la di-visione di Chirurgia Generale dell’Ospedale Uni-versitario di Napoli fino al 1990, lascia l’ospedaleper seguire le imprese della sua famiglia, tra cuiun’azienda di contenitori in vetro per uso ali-mentare con più di venti stabilimenti in Europae vendite che superavano i 600 milioni di Euro. Dopo aver ceduto nel 1997 l’attività alla multi-nazionale americana Owens Illinois, nel 1998Carlo Pontecorvo costituisce e diventa Presi-dente e Amministratore Delegato di LGR Hol-ding che controlla LGR di Navigazione, societàarmatrice e di gestione tecnica di navi cisterna:operativa dal 2001, la sua flotta è composta da8 navi, 4 cisterne e 4 gasiere, tutte battenti ban-diera italiana. Nel gennaio 2005 con LGRH ha acquistato dalGruppo Danone la società Italaquae, cambian-done il nome in Ferrarelle SpA, di cui è Presi-dente e Amministratore Delegato.Nel 2011 ha ottenuto l’onorificenza di Cavalieredel Lavoro.

di Serena Maruccia

24

URO RUBRICHE

Page 25: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Ai medici, soprattutto agli apicali, è chiesto in modosempre più insistente di essere meno clinico e più mana-ger senza che ci sia dietro un background culturale eduna preparazione specifica. Qual è il consiglio per i futuriprimari?Questo orientamento è dovuto al fatto che l’Italia si in-terroga sulle spese in sanità e si accorge che ci sonodelle eccellenze cosi come investimenti non sostenibili.Pensiamo poi che le cariche sanitarie sono state pertroppo tempo considerate cariche politiche, merce discambio per obiettivi lontani da quelli sanitari. Nonsempre queste scelte erano dettate da reali compe-tenze dei primari e questo non ha certo favorito né laqualità delle cure, né la corretta gestione delle risorse.L’evoluzione in campo medico negli ultimi decenni èparagonabile a quella che abbiamo vissuto con l’av-vento del telefonino ed un medico deve potersi concen-trare sul proprio lavoro in modo totale. Più che unconsiglio al medico manger, io auspico l’introduzionein sanità di figure ponte che abbiano una formazionein ingegneria gestionale e che affianchino le figure sa-nitarie. Io sono l’esempio vivente che le figure possonomutare ed evolversi ma questo non è scevro da conse-guenze: chiedere al medico di fare il manager significasacrificare la parte clinica. Quando io ho iniziato a lavo-rare, operavamo in sale operatorie che erano degli ap-partamenti adattati ed ora abbiamo delle strutturestraordinariamente complesse. La gestione di tutto

questo, cosi come lo studio della sua sostenibilità eco-nomica, deve essere affidata non a manager improvvi-sati ma a figure ad hoc che inizino a valutare la qualitàdella prestazione sanitaria.Puntare sulla qualità del lavoro è il modo migliore pergestire al meglio le risorse, ma fino a quando l’orienta-mento economico è quello di un rimborso su numerodi procedure piuttosto che sulla loro effettiva riuscita,non possiamo aspettarci un concreto miglioramento.

Per finire, se dovesse dare un consiglio a un giovane me-dico?Una solo cosa: la motivazione. In passato la professionemedica era un obiettivo sociale. Durante le sedute dilaurea ai miei tempi mi ponevo grossi dubbi su quantedi quelle lauree erano realmente conseguite per pas-sione, e quante perché “io sarò il padre del dottore”.Quando mia figlia ha lasciato medicina dopo 12 esamied una media altissima, non nego un po’ di rammarico.Parlando con lei e comprendendo le sue motivazioni,sono felice della scelta che ha fatto. La professione me-dica è prima di tutto passione e nessun medico puòpermettersi di essere mediocre! La motivazione deveguidare l’impegno e la dedizione che sono richiesti daquesta professione. Rimane comunque una strada checonsiglierei perché il mondo avrà sempre bisogno digrandi medici che si ricordino però, di essere primagrandi uomini.

Personaggio eclettico ed istrionico, frutto di quella terracampana che sa far parlare di sé per cose straordinarie.

Imm

agin

i di M

agm

atik

a AD

V

25

Page 26: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Perché la decisione di trasformare la Fondazione Luna?La Fondazione SIU Urologia rinasce dall'esperienza decennalematurata con l’attività della Fondazione LUNA, fondata a Romanel 2006 dalla Società Italiana di Urologia. Accompagnata dallaSIU, la fondazione LUNA ha dimostrato di saper condurre ricercaad un altissimo livello scientifico: lo studio Mirror (primo ed unicoregistro italiano sulla chirurgia del tumore prostatico); gli studiSaturn (Saturn 1 studio retrospettivo sui pazienti operati di tu-more renale e Saturn 2 studio prospettico osservazionale sui pa-zienti trattati per tumore del rene); lo studio Record (studioprospettico osservazionale sulla chirurgia di risparmio del rene);lo studio Choice (primo registro italiano sulla terapia ormonaledei tumori prostatici). Inoltre la partecipazione ad incontri, con-vegni, campagne, corsi di formazione nel campo della ricerca cli-nica hanno permesso di gettare le fondamenta per instaurareun rapporto fra fondatori e soci, e spostando l’asticella delle no-stre ambizioni un po’ più in alto, fino alla volontà di raggiungeree sensibilizzare i pazienti colpiti da patologie urologiche, le lorofamiglie e la società nel suo complesso.

Perché non costituire una Società di Capitali?La Società di Capitali è riconosciuta dalle leggi italiane, con laqualifica di Persona Giuridica. In effetti la Società di Capitali vivedi vita propria quasi fosse una persona a tutti gli effetti. Essa hauna data di nascita (che si estrinseca nell'Atto Costitutivo), unasua Residenza (la Sede legale o operativa), è soggetta alle impo-ste, può avere uno o più numeri di telefono, un suo codice fiscale,delle utenze intestate, un'assicurazione, una o più automobili,può possedere beni mobili ed immobili e più o meno tutte le coseche il singolo individuo può avere. La persona giuridica può potenzialmente vivere in eterno (se nonsubisce fallimenti).La persona giuridica può espandersi a dismisura stando contem-poraneamente in più nazioni (multinazionali).La persona giuridica non prova emozioni (amore, dolore, pietà,sentimenti di amicizia ecc)La Società di Capitali ha un DNA programmato con l'unico com-pito del profitto che la obbliga a muoversi verso il suo unicoscopo con fermezza, con lucida freddezza, incurante di qualun-que ostacolo.

Non può esserci etica che tenga, quando loscopo di vita di un Essere sia esclusivamenteil Profitto.E' questa la prima motivazione che ci haspinto a proseguire con un'OrganizzazioneNon Profit, con degli end point ben diversi dalmero profitto.

Perché la fondazione ha bisogno dei soci SIU?Una Fondazione che ha nella propria Missionla ricerca di base, la creazione di eccellenze suterritorio nazionale, la continua tutela dellasupremazia e dell’indipendenza della nostraspecialità, ma che rimane comunque una en-tità separata dalla SIU, deve essere supportatada tutti noi Soci.

Presidente Fondazione SIU Urologia

Per destinare il 5 per mille del proprioIRPEF alla Fondazione SIU, bastano duesemplici gesti:• Firmare il riquadro dedicato alle Organizzazioni Non Lucrative(Onlus)• Indicare il codice fiscale della Fonda-zione SIU: 09223251001

Andrea TubaroFondazione SIU Urologia26

Attività di ricerca e finalità della Fondazione SIU UrologiaONLUS, il tuo nuovo strumento per far vivere l’Urologia.

Page 27: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Le Fondazioni Onlus, in quanto caratterizzate da attivitànon lucrativa, non è un mistero che per vivere abbianobisogno di donazioni (Enti, persone fisiche, aziende) econtributi volontari.La capacità di sopravvivere attraverso i contributi in-terni impedisce che influenze esterne possano de-viarne gli sforzi e la mission iniziale.Un sistema che si automantiene è un struttura non ri-cattabile e totalmente autonoma.Come sostenere la fondazione?Indirizzando il 5 per mille che di default viene “stor-nato” dalla dichiarazione dei redditi.Apporre una firma, indicando il codice fiscale della Fon-dazione SIU Urologia Onlus, non vuol dire semplice-mente indirizzare una donazione alla Fondazione, marappresenta una scelta, la vostra scelta consapevole difinanziare la promozione e la realizzazione di impor-tanti progetti di ricerca nel campo urologico.

Come la fondazione può aiutare i soci SIU?La fondazione SIU Urologia ONLUS ha degli obiettivistrategici e degli obiettivi operativi. Entrambi miranoalla tutela delle attività che giornalmente ognuno dinoi, socio SIU e non, va a svolgere con il proprio camice.Ma la fondazione non va interpretata soltanto comeuno strumento da cui ricevere informazioni sull’esitodegli studi condotti.Può costituire una possibilità per quanti abbiano l’aspi-razione, l’ambizione e la volontà di perseguire ricercain ambito urologico.Le newsletter periodiche saranno lo stimolo continuoe costante a rinnovare l’invito della Fondazione a pren-dere parte alle sue attività, o a proporne delle altre.La SIU è la casa di tutti e la Fondazione è uno dei suoistrumenti, come soci SIU vi scriveremo, vi scriveremoancora, vi coinvolgeremo, insisteremo fino a quandonon verrete a lavorare insieme a noi per far crescere in-sieme l’Urologia italiana.La Fondazione SIU Urologia Onlus è il fuoco che illu-mina la casa.

di Elisabetta Costantini

Un futuro che si rinnova è sempre una buona notizia,soprattutto all’indomani di un incontro come quellodegli Stati Generali così inteso di emozioni, di proget-tualità e di idee da realizzare.Il nuovo layout grafico di Futuro vuole innanzitutto ri-spettare la tradizione di essenzialità che lo ha caratte-rizzato sin dal suo esordio; nello stesso tempo, però, cisiamo posti l’obiettivo di renderlo ancora più accatti-vante, più “colorato” e ricco di elementi grafici usaticome punti di attenzionalità: un esempio per tutti, lecitazioni degli autori degli articoli. Ma è soprattutto nei contenuti che il lavoro di questaredazione si è concentrato nell’anno appena trascorso.La newsletter SIU guarda oggi agli argomenti di mag-giore interesse nazionale e internazionale e alle notiziepiù innovative in campo urologico attraverso una lented’ingrandimento diversa. Un esempio? Le interviste ec-cellenti a professionisti, urologi e pazienti. In una pa-rola, all’universo di persone che sempre piùinteragiscono con la nostra Società.Infine, lasciatemi spendere qualche parola per le URO-rubriche…sono interessanti e divertenti, una vera e pro-pria pausa di leggerezza per la mente. E ce ne sono pertutti i gusti!L’innovazione è un processo che non si ferma mai e noitutti del Comitato Editoriale abbiamo energia e vogliadi fare per trasmetterla a tutti coloro che ci leggono.Non perdetevi i prossimi numeri, mi raccomando!

Pieno di novità, sempre aggior-nato e con la passione per l’urolo-gia. Ecco l’idea che futuro vuoleesprimere al meglio.

Una ventata di novità per il nostro Futuro

27

di Angela Maurizi

Page 28: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

Dalle scuole di specialità all’inserimento nel mondo del lavoroL’Urologia per i giovani oggi

28

di Andrea Cocci

In uno scenario socio-sanitario complesso e ancorafluido, per poter fotografare la nostra disciplina attra-verso lo sguardo degli Specializzandi, ho voluto fare unabreve premessa che passa dall’analisi del percorso for-mativo delle nostre scuole, per arrivare all’occupazionedel successivo post-specializzazione.

1. Crisi economico-finanziariaLa tenuta del SSN (equità ed uguaglianza di accesso allecure) è messa a dura prova dal crescente bisogno di sa-lute e da un forte cambiamento che è in atto negli ul-timi anni. In sintesi:- Aumentata aspettativa di vita alla nascita.- Mutato scenario socio-demografico ed epidemiolo-gico: elevato impatto malattie croniche, cronico dege-nerative ed invalidanti.

- Lenta evoluzione dal modello ospedale-centrico ad unsistema integrato ospedale-territorio

- Inarrestabile innovazione tecnologica e scientifica.- Problematiche assistenziali ed etiche prima inimma-ginabili.

- Sempre più marcate disuguaglianze di Salute, geogra-fiche e sociali, deriva burocratico-normativa, mancatadepenalizzazione atto medico e medicina difensiva.

2. Sistema formativo universitario e sue criticitàNota critica del sistema formativo italiano rimane lalaurea non adeguatamente professionalizzante con unpeso eccessivo dedicato ai saperi di base del trienniopre-clinico a discapito della componente clinica praticadi base. (vedi figura 1 e 2)Un interessante studio di Latocca R. (2003) “Criticitàdella professione medica in Italia: confronto europeo eprospettive future” stima in 15-16 anni la media occupa-zionale di uno studente di medicina che si accinge a ini-ziare la carriera medica. (vedi figura 3)

Figura 1

Figura 3

Figura 4

Figura 2

Page 29: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

29

3. Formazione specialisticaLa formazione specialistica in urologia rappresenta l’ini-zio della carriera professionale. L’anno appena passatoè stato ricco di novità passando, dall’istaurazione delconcorso di selezione alle specializzazioni su base na-zionale, al Decreto Interministeriale del 4 febbraio 2015,n. 68 che ha introdotto il riordino delle Scuole di Specia-lizzazione di area sanitaria con una rimodulazione del-l'assetto formativo. Anche l’urologia sarà toccata dallariforma con una modifica del piano di studi sulle lineeguida stilate dal Ministero.

Se il percorso formativo universitario italiano, perquanto perfettibile, rappresenta ancora un’eccellenza alivello internazionale in termini di formazione teorica,mancano dati a supporto della formazione specialisticadelle diverse facoltà (vedi figura 4). Si riportano i dati della Survey 1 “La Formazione urolo-gica italiana - valuta la tua scuola”, proposta ad alcunirappresentanti del Senato degli Specializzandi alle ri-spettive scuole di appartenenza.

1) Che percentuale di specializzandi è coinvolta nella chirurgia robotica nell’arco dei 5 anni?

2) Che percentuale di specializzandi è coinvolta nella chirurgia laparoscopia (dove essa presente)?

3) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per eseguire un intervento endoscopico (URS, TURB, TURP, stenting) in autonomia?

4) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per eseguire un intervento chirurgico minore (circoncisione, varicocele, idrocele) in auto-nomia?

5) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per eseguire un intervento chirurgico maggiore (prostatectomia open, nefrectomia open,cistectomia radicale ucs) in autonomia?

6) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per eseguire un litotrissia extracorporea?

7) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenzanecessaria per eseguire una cistoscopia?

8) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenzanecessaria per eseguire un esame urodinamico?

9) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per eseguire una valutazione ecografica urologica di base?

10) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per eseguire una biopsia prostatica transrettale/transperineale?

11) Che percentuale di specializzandi esce dalla vostra scuola di specializzazione con la competenza ne-cessaria per una valutazione completa del paziente urologico?

12) Che percentuale di specializzandi nella vostra scuola è coinvolto attivamente nell’attività scienti-fica?

13) A vostro avviso che percentuale di specializzandi della vostra scuola desidera una carriera univesi-taria?

14) Che percentuale di specializzandi della vostra scuola ha avuto esperienze all’estero?15) Quanti a vostra avviso vorrebbero lavorare in un paese diverso dall’Italia?16) Cosa ti preoccupa di più del mondo del lavoro post specializzazione?

35% come secondo opera-tore, 4% come primo ope-ratore58% come terzo opera-tore, 23 % come secondooperatore88% TURB, 23% TURP,80% stenting e URS

24%

0%

28%

94%

60%

80%

85%

77%

40%

20%

38%3%

Impreparazione chirur-gica, realtà contrattualisvantaggiose, strutturelavorative non dignitose,costi eccessivi.

Survey 1. "La Formazione urologica italiana - valuta la tua scuola"

Page 30: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

30 4. Cosa ci aspetta dopo la specializzazione?Cinquantanove medici su cento in Toscana dichiaranodi fatturare meno di 49 mila euro l’anno. Il 27,9% stasotto i 19.000,00 euro e il 31% tra i 20.000,00 e i49.000,00.In questa quota il 48,5% dei professionisti ha meno di40 anni (17,1% è sotto i 30 e il 31,4% tra 30 e 39) e il 28,6%ne ha meno di 50.Nel 2013 in una regione di tre milioni e mezzo di abi-tanti (Toscana) si contavano 31.708 tra medici e dentisti:troppi medici e poca offerta lavorativa.In appena cinque anni i medici italiani, che hanno chie-sto al Ministero della Salute i documenti necessari perottenere un impiego all'estero, sono sestuplicati. Erano396 nel 2009, sono stati la bellezza di 2.363 nell'annoappena concluso, che ha segnato un vero boom diespatri. Alla Survey 2 “Giovani urologi – cosa c’è dopo la specia-lizzazione?” hanno partecipato 89 medici specialistidegli ultimi 5 anni appartenenti alle regioni Toscana,Lombardia, Liguria, Emilia Romagna:Lo scenario che traspare non è certo dei migliori: perquanto il campione sia ridotto ed appartenente solo aduna limitata area geografica italiana, riflette le esi-

genze e le difficoltà a cui il giovane urologo deve farfronte. In primis la mancanza di un’offerta lavorativa edi uno stipendio dignitoso e utile a far fronte agli im-mediati costi che l’attività specialistica stessa impone. Per quanto il Ministero abbia il dovere di monitorare laprogrammazione dei fabbisogni specialistici, al fine dinon formare più professionista di quanto il territorioabbia bisogno, è altrettanto importante che le societàscientifiche prendano atto del problema e forniscanoai propri iscritti i mezzi per sopperire in parte a questegravi lacune. Un aspetto rilevante è, ad esempio, l’assi-curazione professionale la quale rappresenta uno deipiù grandi oneri a cui fra fronte una volta conclusa laspecializzazione.L’urologia è uno dei fiori all’occhiello della sanità ita-liana, al centro dell’attenzione per la chirurgia mini in-vasiva e proiettata verso il principio di tutela dellasalute passando anche attraverso una forte attenzioneallo stile di vita.Gli urologi di domani si formano oggi, crediamo quindiche un’analisi critica del percorso formativo e dell’atti-vità lavorativa post specializzazione siano il primopasso per incentivare i giovani colleghi a scegliere l’uro-logia come loro indirizzo specialistico.

Attualmente il tuo stipendio è superiore a quello che percepivi come specializ-zando?Ritieni di essere un urologo formato alla fine della tua specializzazione?Quale attività incrementeresti nel tuo periodo di formazione?Consiglieresti la tua scuola di specializzazione ad un amico?Sei soddisfatto della scelta della tua specializzazione?Attualmente sei firmatario di un contratto di frequenza volontaria nell’ospe-dale in cui hai svolto la specializzazione?Attualmente sei in possesso di una borsa di ricerca/dottorato?Hai avuto modo di ricevere uno stipendio nell’immediato post specializza-zione?Attualmente in che struttura lavori?

SI 73%

NO 76%100% attività chirurgica!SI 61%SI 74%SI 58%

SI 17%SI 78%

8% struttura pubblica-universi-taria, 10% struttura pubblica14% struttura pubblica conven-zionata, 68% struttura privata

L’Urologia per i giovani oggi

Survey 2 “Giovani urologi cosa c'è dopo la specializzazione”

Page 31: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine

futuro

pillole di segreteria

Caro Socio,

anche quest'anno la quota associativa SIU daràdiritto a ritirare le Pocket Guidelines EAU 2015 .

Il volume verrà consegnato a Riccione, dal 10 al13 Ottobre, in occasione del prossimo Congressodella Società Italiana di Urologia. Inoltre abreve sarà disponibile l'APP per IOS ed Androidcon le linee guida EAUche permetterà a tutti isoci di consultarle direttamente dal propriosmartphone.

Editore

Società Italiana di UrologiaVia Giovanni Amendola, 4600185 RomaTel. 06 8620 2637www.siu.it

Nr. 53 - Aprile 2015 - Anno 13Poste Italiane SpA - Spedizione inabbonamento postale - 70% Roman°93/2007

Direttore ResponsabileMaurizio Comelli

Direttore ScientificoElisabetta Costantini

Comitato di RedazioneElisabetta Costantini,Serena Maruccia, Angela Maurizi,Antonio Luigi Pastore

Hanno collaborato a questo numero:A. Cocci, M.T. Filocamo, A. Saita, D. Veneziano

Segreteria di Redazione,Progetto Grafico e Impaginazione

Viale Gianluigi Bonelli, 4000127 Romatel. 06.657 487 [email protected]

StampaTipolitografia TrulloVia Ardeatina, 247900134 Santa Palomba - Roma

Periodico della Società Italiana di Urologia

Barbara Fiorani Carla CeniccolaSIU Executive ManagerCapo [email protected]

Amministrazione [email protected]

[email protected]

Davide Frasca 31

futuroStati Generali SIU

Periodico della Società Italiana di Urologia

n. 5

3 Apr

ile 2

015

Riardo 12 marzo 2015

Registrazione del Tribunale di Rom

a n. 172/2006 del 12 aprile 2006. Tutti i diritti riservati.

pag. 26

Fondazione SIUUn nuovo strumento per far vivere l'urologia, laricerca e la divulgazionescientifica

pag. 22

eUrologyPersonal Branding Webe Identità: le frontiere digitalidella professione

pag. 8

uroStoriaInterviste ai grandi personaggi che hannosegnato l'evoluzionedell'urologia

Page 32: fu turo - Serena Maruccia · 2019-10-23 · uro-rubriche urostoria - interviste ai personaggi che hanno segnato l’evoluzione dell’urologia di angela maurizi 8 urologia di confine