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'' r. 'J ,. I più antichi teorici musicali vicentini S!IM;\IAHIO: ll. S,J!,.,,J.,,. dt•ll'orte rino_,,·im••ntuh• nel Cinqucf'ento e 11.11Ullrt!simo m11sinde: Ni,·nlà ,f'nnit·t•no r! Gin11{!.iorp,io - 12. Un tr•nri('o ,, IHHsi,·ist, r) if·cnlinn: JVir·nlù d('' V if't•ntini. Il. Il lu11g;o pcrioJo di pace goduta da Vicenza durante tutto H sec. XV, la Jcrtilità Je) suo suolo, la prosperità delle f'Ue industrie c la bontà del governo veneziano, sono tutti fat- tori che contribiuirono efficacemente al ben noto splendore della vita rinascimentale vicentina. Tutte le arti ]Jcllc, rnpprescntnte degnmnente da una schie- ra t.li uomiui valorosi, trovarono ottima nccoglien?.a nella no- stra città: si nmlava a gara per renderln bella e celebre tra le città italiane. L'antica Basilica così stupendamente rimoder- nata in una perJettn ar111onia delle lince gotiche con l'eleganza dassica, il Olilllpico, unico al mondo nel suo genere, la superha Hotonda, i pala?.zi tlei Thiene, dei Porto, dei Val- tnarana, dei Chiericati ccc. giustificano da soli il posto assegna- to a Vicenza nella storia dell'architettura rinascimentale. Co- . me il Palladio Hell'm·chitettura, così Ginngiorgio T,rissino nel- la letterntura, Bartolomeo Montagna, il Fogolino e il Verla nella pittura illustrarono magnificamente il nome di Vicenza. In tanto splendore non poteva mancare la musica. Nelle chiese, nei palazzi dei nobili, nei tornei, nelle Accademie si di- scuteva di questioni musicali e si eseguiva bella musica. mnanistiche dell'antichità clas- sica non era sl'ul!;gito l'importante arl!;omento deJla musica an- tit:a. Un IIIIJallista vi(:entino, Nicolù Leoniccno, tradusse in latino i libri dell'Armonia di Tolomeo con l'intenzione di far- ne omaggio a papa Le(JJIC X che si dilettava suonando il liuto e investigando sulle origini e sviluppi della musita antica. La morte glielo impedì e Giangiorgio Trissino nel 1541 appagava il desiderio del suo tnaestro. Donava detti libri a papa Paolo III e accompagnava il dono con una lettera che non manca d'importanza perchè ci fa vedere l'interesse che ponevano le

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I più antichi teorici musicali vicentini

S!IM;\IAHIO: ll. S,J!,.,,J.,,. dt•ll'orte rino_,,·im••ntuh• nel Cinqucf'ento vic~nlirw e 11.11Ullrt!simo m11sinde: Ni,·nlà l ·,f'nnit·t•no r! Gin11{!.iorp,io Tri:s.~ino. - 12. Un n•h•l•n~ tr•nri('o ,, IHHsi,·ist, r)if·cnlinn: JVir·nlù d('' V if't•ntini.

Il. Il lu11g;o pcrioJo di pace goduta da Vicenza durante tutto H sec. XV, la Jcrtilità Je) suo suolo, la prosperità delle f'Ue industrie c la bontà del governo veneziano, sono tutti fat­tori che contribiuirono efficacemente al ben noto splendore della vita rinascimentale vicentina.

Tutte le arti ]Jcllc, rnpprescntnte degnmnente da una schie­ra t.li uomiui valorosi, trovarono ottima nccoglien?.a nella no­stra città: si nmlava a gara per renderln bella e celebre tra le città italiane. L'antica Basilica così stupendamente rimoder­nata in una perJettn ar111onia delle lince gotiche con l'eleganza dassica, il Tt~alro Olilllpico, unico al mondo nel suo genere, la superha Hotonda, i pala?.zi tlei Thiene, dei Porto, dei Val­tnarana, dei Chiericati ccc. giustificano da soli il posto assegna­to a Vicenza nella storia dell'architettura rinascimentale. Co­.me il Palladio Hell'm·chitettura, così Ginngiorgio T,rissino nel­la letterntura, Bartolomeo Montagna, il Fogolino e il Verla nella pittura illustrarono magnificamente il nome di Vicenza.

In tanto splendore non poteva mancare la musica. Nelle chiese, nei palazzi dei nobili, nei tornei, nelle Accademie si di­scuteva di questioni musicali e si eseguiva bella musica.

Ali~ appassiona!(~ riccreh~ mnanistiche dell'antichità clas­sica non era sl'ul!;gito l'importante arl!;omento deJla musica an­tit:a. Un IIIIJallista vi(:entino, Nicolù Leoniccno, tradusse in latino i libri dell'Armonia di Tolomeo con l'intenzione di far­ne omaggio a papa Le(JJIC X che si dilettava suonando il liuto e investigando sulle origini e sviluppi della musita antica. La morte glielo impedì e Giangiorgio Trissino nel 1541 appagava il desiderio del suo tnaestro. Donava detti libri a papa Paolo III e accompagnava il dono con una lettera che non manca d'importanza perchè ci fa vedere l'interesse che ponevano le

. , lt di Vicenza allo sviluppo dell'arte mus i~ale (l). persone pm co e . , .1 T.· , ·

110 _ swno na-

« Penso che a nessuno - scnveva r - ~I S SI_ l, l t . l'e-l · • t l' u·t 'IC('le O IC • • difetti della musica (Cl JlOSlrt Cl li p ' b • . , . . ' : l'

scosti I . . - . . l. f· difetto anche nel dlalOIIICO l l - 0 e Il cromatico, e - ·' - - ' - f ·

na~mo~IC t si· g'tova 'luclla squisite;r.;r.a e quella per .ezwne cu1 un1can1en e • ' : che vi ebbero gli antichi».

. . . . 1• ·11•·ra •·oli la qn:d•· il Tri ... ;.;;inn H \ 'f':ln~pa-(1) E('f'O. f~tulnlfa tn dahar~n . l.t Il << ~n ··111' In non ig-nori , o B, ·alt ..: :-= tnto

gnò I'OJH'ra di Tnlnnll'n a papa l anln l .. - · l ,,- cll · !l'l·t -"o nn•tra traclw ·l' " l' l. l . ti lllln lr ' l l ptll 'o ' • . l Il

Padre comc Nil' n n ,clltlll"< """· l . ' () ·l' . .. ·loe <i lk•idna\'a l" a ., l !l ' A . r 'lnlonli'CJ Il('· IIJH ,,, ( . l l'n latino i lihri l l ' rntmlla l l r . . ,. . "1'\' "1 ·,.. "!ll l lllll di donar a a

. P l ' ' H'f ('l l'l f'H l ,1\• ' • liniJ"ua latina e ('h e pur a plu .1 . ' · • .,.., ·

111.1 • •

1fi onni altro tlel ~e ( •tdn no-,. r M . . . prliH ' IJI(' ' ""' fl • ,. . Leone X , Pontf' lff' .~ ~ ~ uno . ' . ·t .· 1· qll'd . rilnlllf' app f' nn la {('.rza p.lr-

1 Vnlf'vn "he. )n mtl..;: i,·a dt'J l t ' Ili fil no .... ' ' .l . ' '. l . . . ·. ·hir"'i Jll'l' nlf'rÌio di ~ fO, • • ' J JJ" t'" . ' f ' ..: .. t • 'Id : JdOlll:ll :-' 1 f' ,H ,!Il H l .

te dclln di~Juta c t' an n •'- .n . . 1- . l' tu· l l·• "'rinJ :t. a. Fcl ora . rn•a vana p t· r . . .. . ·ellenl{' t• ..: 1\IC •n~n c l q • .

ltn pnnf•tpl". co~• C({ . . . . . • ~· ·ito di vita dut· anni npprc· ~~ ~~. t·on•-• . t t' f ('011 (' 0"111 f fi .C. ,I, f ti . f •

]a Jnortc unnw nra f l _, ,.... . . , (t n u·u~rnn IS2 ~~). in. avuti l t n nlano . ' . lo c. lt •c. c. o Lt•nllll t no '.1 ,...l r- • • . ,

piuta JlfiTliU ({IH'S l np~r.l , . , . f , l l ' 110111 t•o ..; Ì cl n t lo ('. :IIIIH'I . ..:~ JIIIfl ('. llt<IL·

l . 1.1 · 11· d te f1• al Il ' lP 1 1 un 11 · •1

1 ·

'lf'r cac:.o c r ltt l Hl. ' ' n l . l · ll' ·nft · tpaanlo l .t·ont-

' . l , . l 11· rifn .. ·ori·t ..:i :I !" Jll ' lla :--::-a-tn f .1 • ,. l l" ~trn tnio nt·l o ~IIH lo ', . ·' . l.. . "1' lwn·ic\ clf'lf·rn!Ìnaln t' 'onar l , . l, ' hl !livo , t'Oli!', Il 'l :-;ono l l" .. ('enn c:.tr~ o;' o ~~ alli'llf '\li •, l . J-, lwn~·l'ii'I ' H 'I.il l' li :,!.ral11 l :t.z.l · · · . )' 1 IIZ'l 11011 1111'1111 l ' lf • l 1· ·

n tf' f'11i In tlnllllna (' l ' tHJIH ' . • • r· . . ... , . . l'nturi. Dal '''H ' ~li la lillll . . lutti i pnnlt ' n ·J P·' ·"" .. ' ' ' l

tl'nnitno fanno anlcpnrn· a . l .,,, tli lunlf'. l' tli onJ<IItH'Hin ' . lcnv'IIT nto In )Il l .

flcditi a qup: ta scJcnza potranno ' l'l. . T . . JH'r I'OII~ip.lin tkl - ,conH·t•no. 1 l lr'lll' j ' d·d IVO ,ftllll l"

l'hc nnn avrPh n•rn pntn n • . , . 'l . • l lln 111 ' 1 c-111' a IH'~~uno :nH"111' 'l l l · lllt'lllf' dJ lUI li l )Jill l Il • • . ( ' -

PPn~n c· lf' non n le ~ n·.' . . . 1" ' ·11- lclh 11111 :-' ÌI'a dt ·i lt't11pi nn~ ln .• l:lf"-

1 . l "'' "' '0"''' 1 ''l' l ' . ' r lncdinrrc f'll lnra . 11011 ~ 1.1111 • . . • • J ' O'(.'IH'I'Ì j~rnntÌ at1'1·til llO ~ Ita, 4' H

l ' • '} f' r ' Hl\ ' liH'O l l llt ~ '"" l rhè oltre enrtrnl011J('O f.' . ' . • , • • • ·~ ,,, ., fJ11f'11a ~qni .;; itt• 7.za e qu<· -l . · 1' , lllllf"llllClllP ~ l rr 1 ' •

dife tto anrhc n e l { JatnnH·o f 1 ~ 111

. l : l~ . :.c c~ o . d ét 1-ui Cnidn ti ' A n ·zzo f_'

l . Il r "l' "llllll ' Il . .oczJo . . . la perfr-:r.ionc P lf'. Yl c l w n ,.. ' . t l·t c t•it·n 7. fl dopo av<"rr npn· ..: o t·on

' IT""O rh f'IIIJHI • ' ' tutti. i. no s tri apprc~Pro 111 Jl'fl . . l l' \. ·llit·l c• di Ari " to~ :·wno . n\'t~

. 1 1· T · ! nu•n il tl'lral·nnn 11 1 " ' . • . - 1 1 l e JJarol c idr-niJ(· l (" l J . o o . ti di CJIÌf'rrnrf' la di\' L;; Ioru· t ,.

• J" l Jl • l· llltF H' a JliOJn(' (' . ,. J" • • si raero~1ic la ra ,:!1nn c c' u • .ti' :Ir l • .' '1 qualr- ultintn lavoro. prr 11111 lP,IlJta

l l l k nomi!• l t o ontl n . ' . l" Il l ' letrnr.nn o. srt·ont t . . ·'l F 1 \ lll'rt'iil llt'l'f'~ -":1 io n~a ll'f ' a o :o: t '. -

l • 111 10 111'11..:0 " ltlclrll O. ,( C . () .1 rl.-1 trnlpn ntH n . t·n P . . . l 'l' l . l~ · ,-o ..:,· n~t · tl" -in H· 111 :,! ITI·n. ';

Il ' ' 1·fw 'IJlJlft ' '-1' f li 0 tiiiH U • ' • ' sn Tnlonu·o n n rt~·nnJn • . l . ""' ...: it·i itali:tni fll'lll 'CII ' 1 '·11'!"1

. . 1 ·Il , lt·t t Il n · ~'rt • t · ' ,.. fliJI' anno • . . r . l .. poi. nnche lj.!IHI~I '' '. ·irtÌI ;),.11,• fati··ht· di'l l ,,·onÌI'f'lln l ' nltlf' t11 orzn. ''' n~rvolnH' Ill(' nl-!111 t·o ~ a '~' ~ , 11 S · -,: Tua Bi~·~ · vi <ld!lntpll' di lnlnn anllnn : con~iaJi. tnici c tl r lla lwtii~IIJI:~ ,)cl a l .• t!ll.t , J · Il· .:.; lt·:-::-:o n•nclo t ' fili f ' IIÌ li atlopt · r~

n t> J ' · J lllf '(' O O l OliO' f ' IH O . . 1 • • o 11rnti~~itnn :u rr. qtlfo. Il . l . r l' • " 't'l'l ' ulilt· all'Ili! pttt ' (l :1111 ' lf oli

• . . · . . 1 n 1nn1 a t 1 t""~ l 11 (H continnn n pro ti n_g-111 TtltlllH f.l ' ' .• t ' l , . dd ltto alti ~· ~inlo grado ,. ', . a

. . Il che ~ a dt nn n•onunll ' tlln nnll tt111 ' ' t • l mustf't . - . d " T e Stanun1 Jf'nf' . nlia o~sequiante os~l"rvanzH ' (' r ~ o t •

GIANGIORCIO THI'ì'ì iNO

Rom n. 19 giupw 191 L

rnlo

. . Il mono.crofirr rli "" lettf'-1 GianoivrJ!.Fo Tn.'\.'\1110

Puhhli r ata rla B. 1\ 011 ' 11 L1_N: " dPl wr. X\'1. Yi<·Pma lll7dL pa~~ . Sllll -:iOI.

12. Gioverebbe sapere se la questione dei generi musica­E ahhia suscitato qualche polemica a Vicenza, ai tempi del Leoniccno e del Trissino, e sia stata oggetto di discussione al­la Accademia Lri ssiniana Ji Villa Cricoli. Sarebbe pure deside­r·ahil e una ricnca approfondita sul più grande teorico musJ­eale di Vicenza , Nicolò Vicentino (1511-1572), che tanto SI ap­passionò iutorno alla suddetta questione.

Probahilme ntc questo nostro teorico vicentino, che ave­va studiato a Venezia (amava chia111arsi «dell'unico Adrian JVillaerth di.w;e1wlo »), co111e pure ]a traduzione di Nicolò Leo­niccno c l'interessamento di Giangiorgio Trissino, rispecchia­vano il nuovo indirizzo musicale che veniva affermandosi a Venezia.

E' nolo dH~ il cromatismo, oltre che a Firenze, ehhe i suoi primi maestri nclJa Scuola V cneziana, illustrata dal fiammin­go Adriano Willaerth (1480 c. - 1562). I suoi numerosi sco­lari , specialmente Cipriano Rore di Malines (1516-1565) e Ni­colil Vie1:ntino, f,:,·f~ro largo uso, nei loro rmulrigali, del cro­n1atisn10.

H rinascimento aveva risuscitato anche la memoria del modo cromatico degli antichi Greci; l'individualismo uma­nistico spingeva ad una più forte espress ione delle sensazioni e richiedeva un linguaggio più ricco per il sentimento c per la passione. Le dissonanze più impressionanti apparvero un mezzo appropriato per ottenere tale scopo.

Fervente seguace del nuovo indirizzo, il nostro Nicolò Vi­centino scrisse un'opera teorica intitolata: « L'antica musica ridotta alla moderna pratica con la dichiaratione et con gli e­sempi dci tre gf!IWri ( diato11ico, cromatieo cd enarmonico) con le loro spetic et con l' in1!nnti01w di uno stnunc11to nuovo nel tjuale si contiene tnua fa f!Crjetta IIHLSica con molti segreti mu­sicali, Rollla 1SSS (2).

(2) L ' opc r;o è dJ•di1·at.a al ·'"" rn N ·c•n;oll', •·ar.l. lppnlilo d ' E•tr, a l'lli Jlrll· llwllc ..lt c « so:opr'~;ì molti .C~ ' I!r<'li li qn;oli da l'ill;ognra invpnlorc d r. llr. propor. zioni •nns it ·;•li ins ino <1 'l'lf' ~ lo lt·mpo non ~ono :-: latj nw~s i in prnlif'a , nè ve du­ti in tlu•orit ·a ».

E' divisn in 5 lilo1 i. N1·l pri111n parla d<· Ila IPnri c a mmicale w Ila guirl;o tli Bnczin il tplafp ripnrtn , pÌÌJ o nu·no r- ~ ntl ;nnt · ntr· , la trorif•a •lr-lln 11111 .'-' Ìf'è'l

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l ; ,_. ~ ·.

. ...

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1')·,

Quest'opera fu scritta in seguito ad una polemica c~~e N1

i­. t · · sero pu1 c te colò Vicentino ebbe a Roma , dove I maes n rnna . '

altrove, fed eli al diatonismo del1a_ polifonia e _aHa base fon~~~ mentale della musica liturgica. DI tale pol emica lo stesso]· I

· • l · ' ( ·' . tJellulCe colò ci ha lasciato una descnziOn c, da lll n cnta 111 ap

al IV libro della sua opera. . . . ' ~~~] l . don Ni cola ritrovautlortll 111 Uoma Jlt ~H auno - .>.> _ l't

« o, ' l . . dl'lh _J in nn ridotto dove si cantava et 111: rag;H)IIan~ . · ..

cssenuo l" ·1 lon Vm-musica intervenne un modo di diRpularc . ra l rcv . ~ .

l . Lusitano et lo cl il nostro principale parlare lu IJII e~ lo Cell IO • ' ) ' • • J C h IIHlSIC:t h . l d tt _]OH V in <"c ntio e ra • opmwne c l . ' . c e l e o u . . ] r .r . t· . che allora si cantava era di a tonica et lo in moto t l l s p~t.'n~

c • • )' • che le compos1ll0lll ri spuosi che non era dwtomea semp Iec e . d l . Il t' "' lurwhc e "CII cre che si u savano erano miste ne e par l pm b b

cromatico e del enarmonico ». così vivace ch e i rispettivi La disputa assunse un tono . . . di due arbitri:

Punti di vista vennero sottoposti al gmchzw . Gl . 'l' E ] _J 'l fiamuungo n si lno lo s Ja.,.nolo Bartolomeo 'sco.Jeuo e I . c • . . • . • 1

'=' • 1· T· l Nicolù che 1l Lns1Lmro mo~n-Danehcrt s, canton papa l. - ' 111 0 • • • • .•

.1 l Daru·hert s una det.tagliata es poSI:lJOII c delle tl spd­c arono a • -· · · I lt Lo di du(' tivc teorie, ma il V ice ntino ebbe la p egg io c n mu a . scudi d 'oro.

· PI'T lui il . . · r· di ·ttn nif"n . f•roJn a lin·• ed 1' 11 élrlll0111f'O. o-recr~ ri~nnrdo at trr f!t rH ' • . l ]'[ · . 1 J•ni Pva C'S "<'Tf' p <'r ft •ltn : lo " . l ' · - ·•t 1 tH' la pn 1 nn1.1. nor . l fY('nCfC c(iniOflli' O. 11111 ('0 11 ."""• f f jjj' ' 'Il ' in hloo-ltj ('OHltllll :lf " J l , l , l ' (( li P f lp l'SI P fl11 1 l 11 ' ~ • riten('vn tn11 (' r a 1n n :tg t nn lf ' 11 • , • . 11'11,1t'n cd ('I IHI"IHOIIÌI'n. ll t' t . l . c: lt ·t nln l "f'Jlen t•tnJ ' u so d e ll e vulgnn nn·~ - ~· ti C'. » .. ·:·o .' . l .. -r . • • ·l io fini s~ i n to , potPvann d an·

• • t) ' . t f' tii '"-S IIIlt rH'hlf ' ( (' \ · , IJl O OHI f l • . . • J quali "h Jnte rva I t t ~ r . . . . . l · . 1 , · s innori P JlfltH' IJII (' .u unn tn~•~iPn nri~to('rnlica adatln « ar JHn·ntJ so .17. 7. 1 l' r . r--

1<-ll , pnre nl<-. on·• ·•·hi• • » . . d•· i vari ·"''~Ili mll .<io·ali . ll~o c N 't . l JjJ,r' lt" llla ,ft.JI'u t i :,! irw ,. ·"'" 'luppo l l , . '".''

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'J(' f~Ollnfi fiPfla llHI S:;: JilHI IIIIJIOr .111 ·~· , ff • • l · l o.: 'ò j},jJil i't di f '.l-if'I..!;UÌrt ~ Jllll ."'lf ' llf • l l ) l l · · ·e 1t a tn ,. te n n v. t ·• P '· · (Archicemwo <n

111 1111 .' • · - (' .1.1 .. 1 di (i ln ."li.-rc_ Il 11.111· l . . , c•tont •tltc ·o c·d c·n anttnnu·o . .n n ... • '· l l

rli ge nere ( tnlnuu o . ' l ' . - Il · ,. 1·1 •lnt• ..: l;t ." Ila cqwra ,. JH •I a c c·-. . • • H 11llf' llc·,· ·t "r<tnt l n .... u ·• ' ' • . l l ' F ic·i~ta vteenltnn :;: 1 flf

1 • t-' • • ,, .. JHrt l< ' nf'hri ~

111odo ~ ~~ l f\ 111 11

" l . , l' nffcrrnnrc. ~ tr111 "1 1' n p n ><• ·• ' ,1

t1ira n on u li ava c t ' < • 1 .1 ·t·e--~o r. fu co ntiHttluto ~pe,·iaiHw. nt c-l Il' ' l " Ho fanno n o n r • •c >' LI ( • · • l' S 1\l a lri s »: n rea n ~ . JC,Ì7-l590) maes lro di rnp p c ll n nrlln has i~ica 'r ·. ·. a r-da G m se ppe Zarlmo ( . . l ;\ N i, ·o lir V i, ·•·nlin o p no -"JH'IIa d m•·· l . ff' ?.ioo;:c· nprrc t rn rll' le . . eo c nutnrr <t P · · . . l . . l" f·~r· r ivin·rC' qtwtl a rlf' :,_!n ' t·a . . .. 1 1 . • prrnn c· H ' lcn l .l .... -" f'fO ' ' • • . nlo "1 .... ('1P , In Il . r.l 1 ' l ·r . ' r· Il ' lllina ,. la d •. ,.;, ;,., nnd11 7. 1o1H' IIJII'f:l· alla qual !' do ve vano t...: f11 r<.tr_.;;t a n nrtn.t 14 t

tn <la Clan<li o 1\I-ontrvrn!..

- 30- < .

Musica e musicisti al Teatro Olimpico

SO MJ\fAU IO: J:l, t 'or·r or/r•mio Oli m pir·o ,. le Wr> prirn , P.<Pcltzinrri rnu.<icnli: i mor/r i~o/i di IITnrr·r~r~/onio f>ordr•rrrJrr , - 14 . Il Teatro Olimpico e In r·-ostitrr zirnrr• di rrrr ,.,.,~olnre serr ·izio musicale con Ple m errti d ella Cnp­fJf•l/, Mu.<inrlr· rl,.f n,,,,,.: il ""' -< ir istn Prudo Romano . - 15. Mrr sici.<ti ,);,.,,,tini dr• f w•r''Hir/o ( ,' inqlu•r·pnfn {Ilor; dr~ l' ir'f'11Zrl.

l 3. Tullo '!'" ~ " lo intcressalll c nto di umanisti viccntini al­lo sviluppo della teoria 111usical e, è già di p er se stesso una hnona prova d cll ' alt.o onore in cui era tenuta quest'arte a Vi­cenza. Infatti nell e Accademie del Cinquecento, e specialmen­te n cJia celebre Accademia Olimpica fondata n el 1555, Ja mu­sica elJhe una parte assai importante Ul).

L'Acc:uletnia Olin1pica a veva i suoi rnusici salariati ai qua­li n el lS96 dava una re trilmzionc di 50 ducati p er un anno c tale somma venne poi e levata ad 80 e 100 ducati annui.

Dagli atti fl cll'Accadcmia ( 4) affiorano nomi di musi­t:isl i lot:a l i ~~ a t w l H : si ra n ieri , Ilei ljHa li '-JIIalcuno di notevole im­portam:a. N" l l SBO Mareantonio Pordenon forniva all'Accade­mia il primo lihro dci suoi madrigali ( 5).

Semln·a ch e a quest'epoca l'Accademia possedesse una Cappc!la di pochi clementi, ma completa. Ciò si deduce dal­l'atto di nomina del sacerdote Girolamo Pigafetta. «Es­sendo necessario - ivi è detto - per la musica dell'Acca­demia provedc t~ della parte d el Basso di cui e1Ia al presente manca, :fu proposto clre sia condutto il R cv. messer Prè Gironi­rito Pigaff:tla con ri1 ·ogniziont' di ducati ]8 all'anno (6). C'era-

-- ----~------- - --

( :l) F. l . A MJ' r-:ltTH :n: R it·,rrl; ;l1r·tul,·m i t· i 1.,./lr•rnr i " .<loria <l'li n' antil'fl Al'tu/,•mitr. in Saitti S torir·i ,, l .t•ll r•r ori. Firr·nzr· I BR2. Yl . l , f" 11!1l - 1S1 •~.

(1, ) llildi o li' <'a Bnloli a na : A tti ,/,.ff ·A,.,·wl<•lllifl Olimpit·n. L;l~ro F; Z :l:-r:Hrn !1: A,·,·arf,,,;, () /i, ,,,;, .,_ HJ.<;;,,. _ pn·:;;: _...: o la BildiPI <' <'n B f•rt o J;a n n ~f~ ,2'nalo: Gonz11li 21-11 -2.

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( 6) Il•idcrn, pa~. 1711.

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Mi sono attardato a riferire parecchi dati biografici di questo musicista di cui la storia della musica ignorava perfino il luoao dove aveva svolto la sua attività. Alessandro da Pa­dova fu anche compositore e il « Quellen-lexicon » dell'Eitner rico,rda cinque suoi mottetti a cinque e sei voci. Probabilmente molte altre sue composizioni giaciono ignorate in qualche bi­blioteca italiana o straniera oppure andarono irreparabilmen­te perdute.

19. Nicolò Vicentino (de Vicentinis) (1563-1564). Abbia­mo già parlato di Nicolò Vicentino come teorico della musi­ca; ora bisognerà aggiungere qualche altra notizia.

Nato a Vicenza nel 1511 ( 35) studiò musica a Venezi:f sotto la guida di Adriano Willaerth. Lo afferma lui stesso nel titolo dato ad una sua raccolta di Madrigali pubblicata nel 1546: « Dell'unico Adriano Willaerth discepolo don Nicolò Vicentino, Madrigali a 5 v. per teorica et pratica da lui com­posti. al nuovo modo dal celeberrimo suo maestro ritrovato ». Abbiamo già parlato di questo « nuovo modo » (il Cromati­smo) iniziato dal Willaerth e affermatosi poi nella Scuola Ve­neziana.

Al primo libro di Madrigali, il Vicentino fece seguire il secondo, il terzo e il quarto, dei quali però non . si ha notizia, mentre il quinto libro fu pubblicato a Milano nel 1572 dal suo allievo O. Resino.

E' probabile che Giangiorgio Trissino. in ottime relazioni con gli Estensi ai quali indirizzava i migliori umanisti di Vi­cenza, abbia raccomandato a quei munifici mecenati anche il nostro Nicolò. Infatti egli andò assai presto al servizio del card. lppolito II d'Este e vi rimase fino alla morte, salvo qualche breve parentesi.

I~ una di queste parentesi ( 1563-1564) fu eletto mae­stro di Cappella della cattedrale di Vicenza. L'atto di nomina

(35) La data di nascita si ricava da una legenda sottoscritta al ritratto di Nicolò sta~pato dietro al frontespizio de lla sua opera: L'antica musica .ridotta alla moderna pratica ... Tale ]e_genda dice: Nicolas Vincentinus anno aetahs suae XXXXIIII. L'opera fu pubblicata nel 1555 e quindi l'autore era nato nel 1511.

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reca la data del 9 gennaio 1563, subito dopo la morte di Ales­sandro da Padova ( 36). La notizia più importante che si rica­va da questo documento riguarda il cognome del musicista vi­centino. A quale famiglia apparteneva? Nei suoi scritti ama denominarsi Nicolò Vicentino (Nicolas Vincentinus) e sotto questo nome passò alla storia. Il documento suddetto lo chia­ma invece « Nicolaus de Vicentinis ». Sembrerebbe quindi d v appartenesse ad una famiglia Vicentini, non meglio specificata.

Morì a Roma nel 1572, lo stesso anno della morte del suo mecenate, card. Ippolito d'Este.

20. lp polito Camaterò ( 1565). Era oriundo da Roma e in­segnò in parecchie Cappelle musicali dell'Italia Settentriona­le. n 16 gennaio 1565 fu eletto maestro di Cappella della no­stra Cattedrale in sostituzione di Nicolò Vicentino che aveva g1a rinunciato alla cantoria perchè costretto ad assentarsi da Vicenza ( 37). n contratto era valevole per un anno, ma il

• .(36) Arch. Capitolare, Atti dei N odali , Lib . II RoAN , pag . 37. « Anno 1 :>63, Indict~one sexta die sabbati 9 mensis Januarii in Ioco Capituli rev. domino­rum ~anoniC~rum in ecclesia ca~he~rali vicentina, presentihus ven. dominis pre­sbytens Baptrsta de Malado, NICohno de Nicolinis ambobus mansionariis diete eccl~s1e et _L~onardo de Assis testibus ... Ibique magnifici rev. domini Simon de Porhs a_rchidta conus, _Paulus de Portis ... more solito citati et con gr eg-ati et facien-tes capttulum et qutbus et eorum capitulo spectat et pertinet electio magistri capelle, stante morte quondam ven. domini presbyteri Alexandri de Padua ulti­mi magistri capelle diehus preteritis defuncti voJentt:"s et intendentes de alia ido­neo ~agistro capelle proviclere ne ecclesia predicta in aliquo defraudetur omnes unantmes et concordes elegerunt et deputaverunt ven. dominum presbyterum Ni­colaum de Vicentinis, clericum vicentinum presentem et acceptantem in ma{J"i. stn.J.m cantus et capelle ad serviendum in prefata ecclesia cathedrali et' docendu,..,m clericos musicam iuxta con::: uetudinem in omnihus servitutibus et emolumentis re?ditibusque ~t proventibas dieta olflcio spectantibus e t pertinentibus que ele­cho et deputatto durare debeat ad heneplacitum ipsorum rev. canonicorum et ca­pituli in hoc amni meliori modo>>.

. . (37) Arch . Capitolare, Atti dei Nodari, Lib. I RoAN, pag. 51. «Anno 15·:5, mdrctwne VIIL d re martis 16 mensis J anuarii. .. Ibique magnifici et reverendi domini canonici ... more solito citati et congregati ... Attento quia ren . dominu

3 presbyter Nicolaus alias deputatus magister Cappelle in prefata ecclesia est re­~e~surus ex hac civitate et renuntiavit officium predictum n1agi ..: tri Capelle sibi Intu~ctun: e.t att ento q.uod e~ectio et deputatio dicti magistri Capelle spectat e t perline t 1ps1s r everendts dmninis canonicis et capi tu lo, volentes de ali o idoneo magistro Capelle providere , omnes unanimes et colìcord fs elle ,2erunt et deputa-

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Camaterò dovette stancarsi quasi subito. Tale insofferenza ed instabilità egli mostrò ovunque ven­

ne eletto maestro di Cappella ( 38). Il 17 novembre dello stesso anno 1 Canonici della nostra Cattedrale si riunirono e « concor­des et unanimes removerunt ab officio magistri cantus domi­num Hippolitum Camaterò », obhligandolo a prestar servizio fino al compimento del contratto ( 39). Incaricarono il notaio Roan ad avvertire l'interessato del provvedimento preso a suo carico e questi, nell'atto del 17 novembre, affermava di aver assolto fedelmente al mandato.

Da Vicenza il Camaterò si portò a Treviso, al serviZIO di

quella Cappella Musicale. Anche qui però nmase per breve tempo ( 40). Durante il 1566 fece visita al Capitolo di Aqui­leia al quale diede in omaggio alcune sue opere, ,ricevendone in compenso molti ringraziamenti e la promessa di un ricono­scimento «in re et verbis » ( 41). Infatti l'Il ottobre 1567 fu nominato maestro di Cappella ad Udine e il 25 ottobre sue-

verunt dominum Hippolitum Camaterò romanum presentem et dictum onus in se spante acceptantem omnibus juribus, jurisdictionibus, fructibus , oneribus et ho­noribus dicto officio spectantibus et pertinentibus et predicta fecerunt omni me­liori modo >>.

(33) Per il magistero esercitato dal Camaterò in altre Cattedrali cfr. R. CASlMIRl, in Note d'Ar.chivio a. XVIII (1941) pagg. lll ss., ove sono ricordate le varie Cappelle Musicali nelle quali questo musicista prestò servizio. Prima di . venire a Vicenza (dall'l gennaio 1562 al dicembre 1563) fu maestro dell'Accade· mia Filarmonica di Verona. Cfr, G. TURRINI: L'Accademia Filarmonica di Ve­rona, pag-. 86.

(39) Arch. Capitolare, Lib. I, RoAN, pag. 61. « Anno 1565, indictione VIII, di e sabbati 17 mensis novembris ... magnifici et reverendi domini Canonici ... capitulariter congregati omnes unanim'es et concordes removerunt ab officio ma­gistri cantus dominum Hippolitum Camaterò alias electum per ipsos dominos canonicos sub die 18 ianuarii proximi preteriti ... in hoc quod rev. dominus Hippo­litus inservire debeat usque ad finem dicti anni et id commiserunt mihi notariuru ut de dieta eassatione monere deberem prefatum dominum Hippolitum et hoc omni meliori modo... post reperto dicto domino Hippolito in prefata ecclesia

ipsum rnonui de dieta cassationell repMert~ml ... »d. l D d" Tre iso Treviso ( 40) G. ALES SI: La Cappe a uStca e e uomo ' v ,

1954, pagg. 120-121. · ~;rust'cale nel Duomo di Aquileia, in Note d'Archivio, (41) G. VALE: Vtta m

a IX (1932 ), pag. 209.

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Pagina di un antico Corale del Duomo di Vicenza (sec. XII-XIII)