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138 ARMI E TIRO 11/2013 Di Ruggero Pettinelli E rano alcuni anni (almeno dal 2006) che la Ceska zbrojovka di Uherski brod (Repubblica ceca) non organizzava un evento del genere: una presentazione approfondita alla stampa internazionale, con possibilità di prova a fuoco, dei modelli di imminente introduzione sul mercato civile e militare. Per fortuna, l’attesa è stata final- mente spezzata, anche perché tra la fine del 2013 e la prima metà del 2014, saranno veramente molte le innovazioni che l’azienda ceca proporrà agli appassionati, e davvero per tutti i gusti: pistole per difesa personale, tiro informale e Tiro dinamico, carabine per caccia e tiro, fucili d’assalto e pistole mitragliatrici/Pdw di ultima generazione. L’opera- zione è perfettamente logica, se si pensa alla grande vitalità dimostrata in questi anni da Cz: assunzione di ragazzi giovani ed entusiasti nei ruoli chiave della progettazione e del management aziendale; ristrut- turazione e razionalizzazione dei modelli classici di pistole e carabine (con la sostituzione del modello 452 da parte del modello 455, per esempio); fon- dazione di succursali nei luoghi strategici (Cz Usa e, quest’anno, Cz Brasile); acquisto di aziende in grado di colmare lacune di prodotto (Dan Wesson) e così via. Iniziative che, nella sostanza e secondo quanto richiarato dal senior sales manager Radek Chaloupka, hanno consentito all’azienda di giungere al quasi raddoppio del fatturato in poco più di un lustro, nonostante la crisi. PISTOLE “ALL BLACK” Per quanto riguarda le pistole, alcuni dei modelli presentati erano già stati mostrati in anteprima nel- la scorsa edizione del salone Iwa di Norimberga, ma in questo caso è stato possibile toccarli con mano e, soprattutto, verificarne le qualità sulla linea di tiro, ottenendo le necessarie impressioni reali in contesto “operativo”. La novità più ghiotta è senza dubbio rappresentata dalla pistola semiautomatica Cz P-09, evoluzione full size dell’ormai nota com- pact P-07 Duty: ribattezzata “guardian angel”, ha canna di 115 millimetri (contro i 95 della P-07) e impugnatura più lunga (147 mm contro 130) che, Cz ha presentato le armi che saranno commercializzate nel 2014 nel settore civile e militare: dai fucili d’assalto alle carabine rimfire, dalle Pdw alle semiautomatiche, si conferma l’estrema vitalità dell’azienda ceca, capace di stare al passo con i tempi senza disconoscere il proprio glorioso passato IDEE CHIARE ANTEPRIMA Le novità Ceska Zbrojovka 1. Tereza Otahalikova è la testimonial della nuova pistola polimerica Cz P-09 “guardian angel” calibro 9 mm. 2. Richard Velìsek, senior product manager di Cz, ha illustrato le scelte tecniche che hanno ispirato i nuovi modelli venatori delle armi dell’azienda ceca. Tra le sue mani, la carabina rimfire 455 Thumbhole grey. 1 2

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138 ARMI E TIRO 11/2013

Di Ruggero Pettinelli

Erano alcuni anni (almeno dal 2006) che la Ceska zbrojovka di Uherski brod (Repubblica ceca) non organizzava un evento del genere: una presentazione approfondita alla stampa

internazionale, con possibilità di prova a fuoco, dei modelli di imminente introduzione sul mercato civile e militare. Per fortuna, l’attesa è stata final-mente spezzata, anche perché tra la fine del 2013 e la prima metà del 2014, saranno veramente molte le innovazioni che l’azienda ceca proporrà agli appassionati, e davvero per tutti i gusti: pistole per difesa personale, tiro informale e Tiro dinamico, carabine per caccia e tiro, fucili d’assalto e pistole mitragliatrici/Pdw di ultima generazione. L’opera-zione è perfettamente logica, se si pensa alla grande vitalità dimostrata in questi anni da Cz: assunzione di ragazzi giovani ed entusiasti nei ruoli chiave della progettazione e del management aziendale; ristrut-turazione e razionalizzazione dei modelli classici di pistole e carabine (con la sostituzione del modello 452 da parte del modello 455, per esempio); fon-dazione di succursali nei luoghi strategici (Cz Usa e, quest’anno, Cz Brasile); acquisto di aziende in grado di colmare lacune di prodotto (Dan Wesson) e così via. Iniziative che, nella sostanza e secondo quanto richiarato dal senior sales manager Radek Chaloupka, hanno consentito all’azienda di giungere al quasi raddoppio del fatturato in poco più di un lustro, nonostante la crisi.

PISTOLE “ALL BLACK”Per quanto riguarda le pistole, alcuni dei modelli presentati erano già stati mostrati in anteprima nel-la scorsa edizione del salone Iwa di Norimberga, ma in questo caso è stato possibile toccarli con mano e, soprattutto, verificarne le qualità sulla linea di tiro, ottenendo le necessarie impressioni reali in contesto “operativo”. La novità più ghiotta è senza dubbio rappresentata dalla pistola semiautomatica Cz P-09, evoluzione full size dell’ormai nota com-pact P-07 Duty: ribattezzata “guardian angel”, ha canna di 115 millimetri (contro i 95 della P-07) e impugnatura più lunga (147 mm contro 130) che,

Cz ha presentato le armi che saranno commercializzate nel 2014 nel settore civile e militare: dai fucili d’assalto alle carabine rimfire, dalle Pdw alle semiautomatiche, si conferma l’estrema vitalità dell’azienda ceca, capace di stare al passo con i tempi senza disconoscere il proprio glorioso passato

IDEE CHIAREANTEPRIMA Le novità Ceska Zbrojovka

1. Tereza Otahalikova è la testimonial della nuova pistola polimerica Cz P-09 “guardian angel” calibro 9 mm.

2. Richard Velìsek, senior product manager di Cz, ha illustrato le scelte tecniche che hanno ispirato i nuovi modelli venatori delle armi dell’azienda ceca. Tra le sue mani, la carabina rimfire 455 Thumbhole grey.

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oltre a consentire un miglior grip anche a chi ha mani grandi (senza per questo penalizzare chi ha estremità più piccole, visto lo spessore davvero contenuto dell’impugnatura, per essere una bifila-re), porta la capacità del caricatore alla quantità record (per una service pistol) di 19 colpi! Come per la P-07 Duty, resta immutata la catena di scat-to Omega che consente di passare a volontà e in pochi minuti dalla sicura manuale ambidestra tipo Colt, alla leva (sempre ambidestra) con sola fun-zione di abbatticane. Le prove a fuoco hanno dimostrato le eccellenti caratteristiche di precisione e, rispetto alla P-07, anche il minor sforzo richiesto per l’armamento del carrello, compensato dal maggior peso di quest’ultimo (in quanto più lungo). Dorsalini in-tercambiabili, cane esterno con cresta arrotondata, guardia del grilletto maggiorata per comodo utiliz-zo indossando i guanti, mirino a lama squadrato e tacca di mira tipo Novak, slitta Picatinny sotto il dust cover per l’installazione di torce o laser. Per quanto riguarda la serie P-07 e P-09, inoltre, si segnala la disponibilità del modulo tattico Caa Ro-ni, che ha realizzato un modello dedicato proprio alle nuove polimeriche ceche. Più convenzionale, invece, la Shadow line, la gam-ma di semiautomatiche full metal basata sulla ce-leberrima serie 75: tre i modelli previsti (75 stan-dard, 75 Compact e Sp-01), denominatore comune una serie di guancette super sottili e super grippan-ti in lega leggera anodizzata nera, che riducono lo spessore dell’impugnatura (consentendo una presa più salda in particolare a chi non ha mani grandi, ma anche a chi ha due “badili”) e garantiscono il massimo grip in qualsiasi circostanza. Le altre ca-ratteristiche della Shadow line consistono nella sicura manuale ambidestra con leve di tipo slim (per uno spessore totale massimo di 35 millimetri),

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1. La “Shadow line” comprende Cz 75 Compact, standard e Sp-01 con guancette slim in alluminio zigrinato, tacca di mira tipo Novak, mirino in fibra, grilletto e caricatore cromati, caricatore ad alta capacità. È stata abolita la sicura al percussore, per garantire la miglior pulizia dello scatto.

2. La nuova polimerica full size P-09 (sopra) a confronto con la compatta Cz P-07 Duty presentata qualche anno fa.

3. L’occasione è stata propizia per ammirare il lavoro degli incisori dell’azienda, che hanno saputo creare alcuni pezzi decisamente unici.

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PROFILO D’AZIENDA Ceska Zbrojovka

QUESTIONE DI MENTALITÀ?Il primo impatto con la mentalità ceca in materia di armi lo abbiamo avuto non appena giunti a Praga, per il rendez-vous con lo staff Cz: di fronte alla stazione centrale della città, c’è un intero palazzo di proprietà Ceska Zbrojovka, con tanto di insegna luminosa sul tetto e ampia armeria-show room. Siamo stati, quindi, portati nella cittadina di Liberec, a circa 100 chilometri dalla capitale, in un centro polisportivo nel quale si sono svolte sia le conferenze di presentazione dei prodotti, sia le prove a fuoco. Già, perché il centro, oltre a offrire possibilità di pernottamento, campi di calcio, tennis, pallavolo e piste di bowling, esponeva in bella vista all’ingresso l’indicazione “shooting range”: un modernissimo poligono sotterraneo con linee di tiro a 25, 50 e 100 metri per pistola e carabina, con annessa guest house con bar, salotto e tripudio di trofei venatori. Da un punto di vista legislativo, inoltre, la Repubblica ceca pone il veto solo ed esclusivamente nei confronti delle armi a raffica, mentre non vi sono limitazioni per quanto riguarda i calibri delle armi, la capacità dei caricatori e altre amenità come quelle che noi appassionati italiani siamo stati costretti a combattere negli ultimi trent’anni.

Ottenere il permesso per acquistare un’arma non è particolarmente complicato, eppure il tasso di criminalità della Repubblica ceca è uno tra i più bassi d’Europa, così come il tasso di omicidi e, in particolare, degli omicidi compiuti con armi da fuoco (circa il 13 per cento degli omicidi totali, contro per esempio il 28,5 per cento della Germania e il 39,5 per cento degli Stati Uniti). Ancora una volta, le fisime mentali dei nostri legislatori si scontrano con la dura realtà: non esiste alcun rapporto tra la disponibilità di armi e l’uso criminale delle stesse! (R.P.)

Il “palazzo Cz” nel centro di Praga.

nel mirino in metallo con inserto in fibra ottica rossa, abbinato a una tacca di mira maggiorata tipo Novak, grilletto e carica-tore cromati (il caricatore è anche maggio-rato, per 14 colpi nella Compact, 17 nella standard e 19 nella Sp-01), niente sicura automatica al percussore (per assicurare la massima pulizia dello scatto).

LA LINEA CACCIA-SPORTPer quanto riguarda la linea di carabine venatorie e sportive a ripetizione manuale, si conferma la volontà aziendale di punta-re su tre “classi” di armi: la rimfire su base Cz 455, la centerfire di piccolo calibro su base Cz 527 e la centerfire di grosso calibro Cz 557. Per quanto riguarda quest’ultima, debuttata sul mercato italiano in .30-06 con l’allestimento Lux (Armi e Tiro, agosto 2013), in questa occasione sono state pre-

sentate le versioni Carbine e Ranger: quest’ultima ha canna di 520 mm (come la Lux) dotata di mire metalliche (come,

ancora, la Lux), ma calciatura all’a-mericana con pala dritta e appoggia-guancia ovale; la versione Ranger,

invece, realizzata in collaborazione con i Ranger (appunto!) canadesi, ha sempre canna di 520 mm montata, però, su azione corta dedicata per il .308 Win-chester. Le mire metalliche da battuta sono coadiuvate da una slitta Picatin-ny monolitica fissata per mezzo di viti Torx sulla sommità dell’azione, la calciatura è di tipo americano con

pala dritta e, dulcis in fundo, l’alimentazione è fornita da un caricatore amovibile bifilare (rifornibile, però, anche

dall’alto) della capacità di 10 cartucce. Una sorta di scout car-

bine nel senso ipotizzato dal colonnello Jeff Cooper, più che indicata però per insidiare ef-ficacemente anche gli ungula-

ti nostrani. L’azione “mini-Mauser” della

serie Cz 527, invece, è sta-ta aggiornata con l’ag-giunta di una cameratura che dovrebbe essere gra-

dita in particolare al pub-blico nordamericano: quel-

la per il .17 Hornet, ver-sione commerciale di

una famosa wildcat realizzata dal leggen-

dario P.O. Ac-kley che do-vrebbe fungere da anello di congiunzione

tra il .17 Hmr (a per-

cussione anu-

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11. All’evento hanno partecipato anche i tiratori Ipsc della Cz, Martin Kamenicek e Martina Šerá, che hanno fornito un saggio della loro abilità in uno stage appositamente realizzato durante le prove a fuoco.

2. La Cz 455 è stata presentata anche in configurazione Ultramatch, con canna di 630 mm a 12 principi di rigatura, mire metalliche old style e caricatore metallico.

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lare) e il .17 Remington. Rispetto alla prima, la .17 Hornet ha il vantaggio della ricaricabilità del bos-solo della sua maggior resistenza alle pressioni, rispetto alla seconda ha il vantaggio di consentire prestazioni paragonabili con minor consumo di polvere. Anche sulla serie 455 di carabine rimfire si è lavo-rato intensamente, dando alla luce ben tre modelli: il più appariscente è senza dubbio il Thumbhole grey, con calciatura laminata con foro per il pollice, canna pesante fluted di 525 millimetri e scatto re-golabile tra 900 e 1.300 grammi. Ancora più mas-siccia la 455 Precision trainer, concepita per un allenamento economico alle carabine centerfire da tiro ha canna bull barrel di 525 millimetri e, so-prattutto, calciatura “coyote tan” di tipo tattico Manners T4, con nucleo in fiberglass e struttura esterna in fibra di carbonio. Decisamente più clas-

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1. La centerfire 557 è disponibile in versione Ranger, con azione corta dedicata al .308 Winchester, canna di 520 mm con mire metalliche, slitta Picatinny monolitica e caricatore amovibile di 10 colpi. È stata realizzata in collaborazione con i ranger canadesi.

2. Decisamente accattivante la Cz 455, sempre in calibro .22 lr, in configurazione Precision trainer, con canna bull barrel di 525 mm e calciatura tattica Manners T4 in tinta Coyote tan.

3. L’azione “mini” Cz 527 è stata resa disponibile anche per l’innovativo calibro .17 Hornet.

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sica nel look la Ultramatch, con mire metalliche old style (soprattutto la tacca di mira, montata su alzo a tangente regolabile), caricatore metallico anziché polimerico ma, soprattutto, canna light nell’inedita lunghezza di 630 millimetri, con riga-tura a 12 principi.

MILITARI INNOVATIVEL’occasione è stata propizia anche per toccare con mano, anzi sparare con mano, le più moderne pro-poste Cz per il settore military & law enforcement, che davvero meritano un ruolo primario nella tec-nologia militare delle armi leggere del XXI secolo: il fucile d’assalto Cz 805 Bren A1/A2 e la pistola mitragliatrice Cz Scorpion Evo 3 A1. Per quanto riguarda il Bren (lo so, il nome non è originale, ma è un grande classico intimamente connesso alla storia aziendale), si tratta di un fu-cile d’assalto estremamente innovativo, costituito da un frame metallico al quale è agganciato un lower receiver polimerico che integra gruppo di scatto, impugnatura e bocchettone del caricatore. Il sistema di funzionamento è a recupero di gas con pistone a corsa corta e otturatore a testina rotante multialette: rispetto ai progetti simili, pe-rò, il pistone della presa di gas è dotato sì di una

PROFILO D’AZIENDA Ceska Zbrojovka

propria molla, solo che quest’ultima non serve a riportarlo in avanti mentre l’otturatore arretra espellendo il bossolo, ma anzi a spingerla all’in-dietro. In sostanza, il pistone è tenuto in posizio-ne avanzata dal portaotturatore, quando quest’ul-timo è in chiusura; allo sparo, spinge violente-mente all’indietro il portaotturatore e resta in posizione arretrata; quando il portaotturatore torna in chiusura, camerando la nuova cartuccia, si appoggia sul pistone e viene accompagnato in chiusura più dolcemente. In sostanza, il pistone funge anche da ammortizzatore del portaottura-tore, limitando le sollecitazioni allo sparo ed ele-vando la controllabilità. La versione standard A1 ha canna di 14 pollici (in previsione anche 16 e 20), la A2 ha canna di soli 10,5 pollici. La presa di gas ha valvola regolabile e rapidamente smon-tabile per la pulizia del pistone e tutta l’arma è ispirata ai più esasperati principi di modularità: a partire dalle quattro slitte Picatinny (una superio-re a tutta lunghezza e tre sull’astina, a quadrante), per passare alla manetta di armamento (reversibi-le in un minuto dal lato destro al sinistro), allo sgancio caricatore (ambidestro), alla calciatura (collassabile, pieghevole e con appoggiaguancia amovibile e regolabile). Il bocchettone del cari-

1. Il fucile d’assalto Cz 805 Bren A1 con lanciagranate dedicato. L’arma è stata progettata in ossequio alla massima versatilità, ergonomia e modularità.

2. La versione A2 del Bren, con canna di 10,5 pollici. Calcio collassabile e pieghevole, manetta di armamento reversibile, impugnatura personalizzabile, slitte Picatinny a profusione, bocchettone del caricatore sostituibile per i serbatoi tipo Nato.

3. Anche la pistola mitragliatrice di Cz, la Scorpio Evo 3 A1, è ad alto contenuto tecnologico: telaio polimerico, calcio pieghevole e collassabile, comandi ambidestri, compatibilità con i moderatori B&T.

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una semplice vite trasversale, gruppo di scatto con raffica libera, raffica controllata di tre colpi e colpo singolo, attacco per il rompifiamma compatibile con moderatori B&T. Anche in questo caso, è di-sponibile la versione carabina (Evo 3 S1) con pos-sibilità di fuoco solo semiautomatico, che in 9x21 è già disponibile nel nostro Paese (l’importatore italiano di tutti i prodotti Cz è la Bignami di Ora, tel. 0471.80.30.00, www.bignami.it). Nelle prove di tiro, ovviamente, la parte del le-one l’hanno fatta proprio le armi militari, abbon-dantemente testate in tutte le configurazioni con applicati dispositivi ottici (red dot) e anche pun-tatori laser. È stato, però, possibile anche testa-re approfonditamente le armi lunghe per utilizzo ludico e venatorio, che ci hanno confermato la tradizione di qualità esecutiva e precisione dei prodotti cechi. Abbondante “rodaggio” anche per le armi corte, anche con l’ausilio del modulo tattico Roni montato su una P-07 duty, con tanto di mini-gara finale tra tutti i giornalisti. I tiratori Ipsc Martin Kamenicek e Martina Šerá, appositamente invitati, hanno dato uno spettaco-lare saggio delle proprie capacità con le loro “pistole spaziali” per la Open division, in un mini-stage appositamente allestito.

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1. Il lanciagranate Cz 805 G1 in configurazione indipendente, con calcio pieghevole e alzo per compensare la caduta alle differenti distanze.

2. Spettacolare la prova della carabina Cz 805 A2.

3. La Scorpion alla prova del fuoco. Malgrado la cadenza di tiro elevata (1.150 colpi al minuto), la controllabilità si è rivelata eccellente, come confermano i filmati che potete ammirare sul nostro sito www.armietiro.it.

4. Il campione di Tiro dinamico Martin Kamenicek durante il saggio breve,ma impressionante delle proprie abilità.

catore è realizzato a parte e si innesta sul gruppo di scatto per mezzo di una guida a “T”, per pas-sare rapidamente dai caricatori originali Cz (in polimero trasparente con aggancio tipo Sig 550) a quelli standard Nato (anche in questo caso, il dispositivo di sgancio è ambidestro). Persino l’im-pugnatura è personalizzabile, sostituendo il dor-salino con altri di differente misura. Il gruppo di scatto prevede colpo singolo, raffica controllata di due colpi e raffica libera, ma è già stata predi-sposta una versione civile con fuoco solo semiau-tomatico, con portaotturatore opportunamente modificato per impedire la raffica anche nel caso di sostituzione di tutto il gruppo di scatto.L’arma è, inoltre, interfacciabile con il lanciagra-nate Cz 805 G1 calibro 40x46 mm, con canna ba-sculante lateralmente, disponibile anche in confi-gurazione indipendente applicandolo su un traliccio con impugnatura a pistola e calcio pieghevole. Ultima ma non ultima, la pistola mitragliatrice Scorpion Evo 3 A1: è realizzata in 9 mm con fusto polimerico e chiusura labile, calcio anche in questo caso pieghevole e collassabile, slitte Picatinny a profusione. Ha caricatori polimerici traslucidi di 30 colpi con sgancio ambidestro a bilanciere, im-pugnatura regolabile nel trigger reach allentando