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Informazion importante riguarda Psicologia generale. Usate questo riassunto per superare qualsiasi esame di psicologia!

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  • 5/19/2018 Psicologia Generale - Riassunto Di Anolli-Legrenzi Per Esame Di Pessa Eliano Docx

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    Riassunto di Psicologia Generale di L.Anolli e P. Legrenzi.

    Capitolo 1 Origini e sviluppi della psicologia scientifica.

    In questo capitolo si cerca di distinguere la differenza tra psicologia ingenua e psicologia scientifica.La psicologia ingenua quella forma di psicologia che utilizziamo tutti i giorni per risolvere in maniera pi o meno veloce edefficace i problemi e le situazioni che ci troviamo dinanzi. Da essa si fonda di conseguenza una psicologia scientifica, basata su diuna ricerca approfondita e sulla sperimentazione. Si ha quindi che entrambe le psicologie affrontano le opportunit e i vincoli dellavita cui andiamo incontro, ma le trattano in maniera differente a seconda specialmente della nostra esperienza, sia filogenetica siaontogenetica.

    Paragrafo 1 PSICOLOGIA INGENUA E PSICOLOGIA SCIENTIFICA

    1.1: Presupposti evolutivi della psicologia:

    In questo paragrafo si cerca di comprendere la nascita della psicologia nei nostri antenati.Si parte da una differenziazione rispetto alle scimmie inizialmente solo di carattere fisiologico (cambiamento della struttura genitalemaschile con una derivata capacit di prolungare il rapporto sessuale, caratteristica essenziale per la costruzione di una coppia).

    In seguito anche il gene inibitore del tumore celebrale scompare, di conseguenza siamo soggetti a tale tumore ma il nostro cervello si evoluto, ingrossato, quadruplicato.Si inizia ad usare il simbolo, inteso come unentit che ne rappresenta altre a livello mentale. Questa capacit simbolica e liniziodella linguistica (che si innestano su capacit non verbali) consentono alluomo di divenire una specie psicologica, in grado diriflettere in termini mentali.Con lavvento dellagricolturaluomo si stanzia nei luoghi, smette di essere nomade. Si creano di conseguenza le prime forme cicivilt. Si creata dunque una sorta di cassetta degli attrezzi mentali(pensiero, coscienza, comunicazione, elevata socialit, valoriecc..) tuttora validi ed in uso. la configurazione base della psicologia e rappresenta la nascita della cultura.

    1.2: Esperienza, psicologia del senso comune e scienze psicologiche:

    Secondo gli empiristi inglesi la base della conoscenza dunque lesperienza ein questa sede parleremo solo dellesperienza intesacome la totalit delle singole esperienze,cio quel raggruppamento di conoscenze esplicite ed implicite, accumulate nel corso deltempo tramite il coinvolgimento personale nelle azioni o limitazione dei comportamenti altrui.Lesperienza essenziale, utile per prendere decisioni o agire in maniera efficace in una data situazione.Dallesperienza nasce di conseguenza lapsicologia del senso comune o psicologia ingenua, che ci permette di utilizzare lesperienzastessa per cercare di comprendere e interpretare i comportamenti nostri e altrui in base al ragionamento pratico. Si evince per che lapsicologia ingenua inattendibile dal punto di vista scientifico, poich priva di metodo sperimentale e/o spiegazioni plausibili edimostrate. Dunque la mancanza di controlloche dimostra la differenza tra psicologia ingenua e scientifica.Sta di fatto comunque che la psicologia scientifica, come ogni altra scienza, presenta un carattere di contingenza, cio un proseguodelle conoscenze della psicologia ingenua.Inoltre da considerare anche il carattere di necessitdella psicologia scientifica; i criteri scientifici da essa ammessi valgono per tuttigli studiosi di tale materia: necessario dare la possibilit a qualunque scienziato di verificare i dati raccolti da altri scienziati, inmodo che le teorie precedenti possano essere confutate o meno. Questa divulgazione scientifica il vero distacco tra i due tipi dipsicologie qui affrontati.

    1.3: Presupposti moderni per la comparsa della psicologia scientifica:

    In questo breve paragrafo si descrive il percorso della psicologia, a partire dai primi contributi filosofici, conAristotele che descrisse alcuni processi cognitivi (percezione, memoria), con Ippocrate e le sue definizioni dipersonalit, infine Erasistrato che per primo comprese la differenza tra nervi sensoriali e nervi motori.Ma non si pu parlare di psicologia intesa come al giorno doggi sino al 1700 quando, per la prima volta, ChristianWolff distinse la psicologia razionale da quella empirica. La prima di natura filosofica, basata su riflessioni teoriche, laseconda naturalistica, fondata sul metodo dellosservazione, la base per lattuale psicologia scientifica. Si passa poidal razionalismo, inteso come quel primato della ragione sul corpo, allempirismo, che consente di studiare la mentecome un insieme di facolt.Col tempo e con linizio dello studio diretto sullapparato celebrale, iniziarono ad essere stilate le prime teorie sulfunzionamento della mente direttamente connesso con lorgano preposto; si arriv alla teoria dellarco riflesso(connessione fra sensazioni e movimenti) e in seguito allafrenologia, secondo cui le varie funzioni mentali dipendonoda aree ben definite del cervello.Ma taluni, come Kant, mossero critiche su questi metodi di ricerca, poich la mente rimaneva qualcosa non misurabilecon la matematica, quindi non poteva rientrare nella categoria di studi scientifici.Si iniziarono dunque a fare misurazioni temporalidi tempi di reazione del cervello sotto vari stimoli; nasce lacronometria mentale, che port allapsicofisica odierna, grazie al quale si studiano le corrispondenze tra stimoli fisici

    e risposte psichiche.

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    Paragrafo 2 NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA

    Si fa coincidere la data di esordio della psicologia scientifica con la fondazione del laboratorio sperimentale a Lipsia da parte diWilhelm Wundtnel 1879.

    2.1: Wilhelm Wundt e lo strutturalismo.

    Per Wundt oggetto della psicologia lesperienza immediatache differisce dallesperienza mediata dalle altre scienze naturali, chericorrono a strumenti di mediazione per lo studio della stessa. Per contro la psicologia non ha necessit di ricorrere a questi strumenti,poich lo studio pu essere effettuato direttamente dal soggetto tramite lintrospezione, cio quella capacit di accertarelavvenimento di una data esperienza, sia essa interna che esterna. Questo metodo non esente da difficolt: a causa dellospostamento di attenzione dallavvenimento accaduto allintrospezione stessa possibile che alcuni dati vengano distorti o persi.Wundt dunque comprende che la chiave la variazionetra un atto di introspezione e un altro comparabile e non il contenuto stessodellintrospezione. Grazie a questo elabor una teoria complessa in cui distinse:-lapercezione: sensazioni immediate cos come si presentano in coscienza;- la appercezione: organizzazione delle sensazioni cos come si presentano in coscienza;- la volont di reazione: intervento della volont per produrre azioni congrue con gli stimoli.La scuola di Lipsia fall miserabilmente; negli annali si verr chiamata Strutturalismo questo metodo di ricerca di Wundt, atto arilevare le strutture della mente umana.

    2.2: Evoluzionismo e Funzionalismo.

    Secondo il Funzionalismo, che un punto di vista, la psicologia uno studio dellattivit mentale tutta (percezione, memoria,apprendimento, emozioni, ecc) come via per adattarsi allambiente in modo adattivo.Quindi il funzionalismo si occupa diverificare come opera un processo mentale e non che struttura presenta. Con esso si comprese che non possibile comprendere lastruttura della coscienza con il solo atto dellintrospezione.Con Evoluzionismo intendiamo il proseguo del lavoro di Darwin e il suo darwinismo. Secondo la sua teoria dellevoluzionevi una discendenza comunedi tutti gli organismi e unaselezione naturalesecondo cui solo gli individui capaci a evolversi indeterminati ambienti sopravvivono.Con la Sintesi moderna o Neodarwinismosi arriva ad una concezione disopravvivenza (fitness)pi elaborata. A parit dicondizioni si riproduce di pi (fitness assoluta) e sopravvive pi a lungo (fitness relativa)una popolazione con un grado difitnesssuperiore alle altre (ma v!?).Con la sintesi moderna si arriv in seguito a comprendere anche il modello degli equilibri punteggiati, confutando la precedenteteoria che levoluzione avvenisse tramite lenti e graduali cambiamenti; per la nuova teoria invece levoluzione avviene in balziimprovvisi derivanti da cambiamenti bruschi di condizioni esterne varie.

    Questi salti evolutivi implicano lexaptation:una struttura biologica destinata ad una certa funzione inizia a svolgerne unaltramantenendo la principale. Ad esempio le pieghe laringee umane, che originariamente avevano la sola funzione di impedire al ciborigurgitato di entrare nei polmoni, si modificarono in corde vocali in grado di emettere suoni, mantenendo la funzione originaria.Nei primi anni del Duemila venne proposta la Sintesi estesa; questa introduce tra i vari concetti, tre idee madri.Il modello evo-devo (evolutionary developmental biology) studia la relazione tra lo sviluppo embrionale e fetale di un organismo(ontogenesi) e levoluzione della sua popolazione di appartenenza (filogenesi).Con la costruzione di una nicchia si vuole dimostrare quanto la selezione naturale venga influenzata a seconda dei cambiamenti delproprio habitat che un organismo compie consciamente per aumentare le probabilit di sopravvivenza.Infine con levolvibilitsi vuole dimostrare non solo che siamo il frutto delle specie pi adatte alla sopravvivenza, ma anche quellespecie che si sono dimostrate pi disponibili ad evolvere.

    Paragrafo3 REAZIONI ALLO STRUTTURALISMO IN EUROPA E NEGLI USA

    Brentano costituisce in antitesi allo strutturalismo la psicologia dellatto, constatando che la mente costituita da atti dotati diintenzionalit. Dicendo ad esempio vedo un cerchio rosso non importante il contenuto (cerchio) bens lattodi vedere. Da qui siarriva alla in-esistenza intenzionale, cio il fatto che il contenuto sia necessariamente posto in funzione dellatto.Lintenzionalitdella mente larchitrave della causalit degli atti mentali, paragonabile alla forza per gli atti fisici.Le idee di Brentano trovano evoluzione nella scuola di Grazdalla quale deriver la scuola della Gestalt.La scuola della Gestalt si occupa principalmente ai processi cognitivi, specialmente alla percezione e al pensiero. Uno dei principi il tutto pi della somma delle singole parti, poich percepiamo molto di pi di quanto gli stimoli ci presentano. Da qui infatti glistudi psicologici sulla percezione delle figure geometriche; prendendo ad esempio un quadrato, esso non costituito dalla somma deisingoli elementi che lo compongono, bens dallinsieme dei rapporti fra loro esistenti. Esso percepito quadrato sia coi lati interi, siaanche solo con gli angoli, sia in condizioni estremamente minimali: quattro puntini disposti in modo regolare. In fondo, essi non sonoun quadrato, ma noi lo percepiamo come tale.Ci che contraddistinse la Gestalt fu lutilizzo del metodo fenomenologico, che consiste nel definire il campo percettivoin cui ilsoggetto si trova e nel rilevare ci che in esso gli appare (fenomeno). Per campo percettivo si intende linsieme dei suoi percetti,ci che vede, non ci che sa o pensa di sapere. Quindi necessario evitare lerrore dellostimolo:descrivere ci che vediamo(percetto) e non ci che sappiamo (concetto).Khler intu la tendenza alla confermariguardo alla formazione delpensiero creativo: si arriva a forme difissit funzionale delpensiero, secondo cui si pi abituati a prospettare le cose secondo i modi di conoscererispetto alla ricerca di soluzioni originali.

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    Il Comportamentismo inteso come linsieme delle risposte muscolari o ghiandolari dellorganismo in risposta ad un dato stimolo.Lostimolo un dato fisico mentre la risposta un dato fisiologico. Lo psicologo comportamentista dunque studia le associazionistimolo-risposta (S-R), non entrambi gli elementi in maniera separata e si concentra in particolare le variazioni di stimoli tra variabileindipendente e la variabile dipendente.Da ci Watson attribu importanza allapprendimento, atto a istituire nuove associazioni S-Rin funzione delladattamento allambiente.Il Neocomportamentismo si distinse dal comportamentismo poich prese in considerazione anche le variabili intermedie,cio lepulsioni, le intenzioni e/o le motivazioni che un dato individuo ha mentre compie una data azione. Si evince che questo tipo di

    variabile incalcolabile. La mappa cognitiva, rappresentazione mentale schematica di un luogo, una situazione, un movimento, unpercorso, ecc. (utilizzata anche dai ratti per apprendere la strada in un labirinto), per Tolman una variabile interveniente.

    Paragrafo 4 COGNITIVISMO E INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

    Verso gli anni settanta sono sorte le scienze cognitive, cui scopo quello di studiare il funzionamento di un sistema (sia esso naturaleche artificiale) di conoscenza della mene in grado di riprodurre una serie di operazioni che indichiamo come percepire, ragionare,calcolare, memorizzare, immaginare o progettare.Sono operazioni che consentono allindividuo di conoscere il mondo in cui vive edi farne una mappa cognitiva (diversa dal significato inteso da Tolman).Oggetto di studio del cognitivismo sono i processi di conoscenza: come gli individui elaborano le informazioni e costruisconorappresentazioni mentali utili per interagire con lambiente.Con lintelligenza artificiale si cerca di ricreare i processi mentali seguendo determinate coordinate: i calcoli, i confronti, legraduatorie, le combinazioni logiche, le manipolazione dei simboli, le operazioni di misura, ladeguamento a regole prefissate eccLelaborazione digitaledelle informazioni il processo necessario per digitalizzare questi dati elementi, ma ci avviene in manieraesclusivamente binaria: il processo ha esclusivamente valore di 0 (inesistente) o di 1 (esistente).

    Grazie al codice binario si arriva alla teoria della computabilit, cio un insieme finito di elementi semplici pu essere impiegato percostruire una variet illimitata di processi complessi livello mentale o digitale.Con essi si pot simulare lintelligenza umana con macchinari elaboratissimi, tanto che riguardo a determinati comportamenti erisoluzioni di compiti le macchine e le persone possono essere indistinguibili da un esterno (test di Turing).Per contro lIA non assoluta, poich si basa esclusivamente sulla logica binaria (valida per la sintassi formale), ma priva dellalogica sfocata,esclusiva della mente umana, e riguarda tutti quei processi sfumati e imprecisi, continuamente variabili della stessa.Questo accade perch non solo la mente umana manipola sintatticamente i simboli, ma li interpreta e vi attribuisce un significato chela sintassi, da sola, non in grado di spiegare.

    Paragrafo 5 MODULARISMO, PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA E CONNESSIONISMO

    Jerry Fodor propose una concezione forte della mente computazionale, governata dal linguaggio della mente (mentalese). Per egli, la combinazione di concetti semplici ed innati, intesi come entit univoche e chiuse, discrete e fisse, in grado di esprimere veritnecessarie, elaborate secondo regole logiche, attente solo alla forma (sintassi) e non ai contenuti (semantica).Secondo il modularismola mente organizzata in modulo o cassetti, ciascuno dei quali con una struttura specializzata che lo

    rende un sistema esperto in ambito scientifico nellinterazione con lambiente.Secondo la psicologia evoluzionisticaquesti moduli sarebbero il risultato delle selezioni naturali avvenute per la razza umana indecine e decine di migliaia di anni. Si conf che questi moduli sarebbero universali e costruiti in base ai cosiddetti algoritmidarwiniani. La prospettiva modulare per, non avendo prove empiriche certe n tanto meno verificata sul piano neuropsicologico, in sostanza infondato.Verso la met degli anni ottanta nasce una nuova corrente, il connessionismo, che pone in relazione strettissima la struttura biologicadel cervello con la struttura della mente cognitiva.

    Paragrafo 6 MENTE SITUATA E RADICATA NEL CORPO

    Lerrore dellessenzialismo:la mente non pu essere unentit separata dai vincoli biologici ed ecologici. Lerrore sta nel consideraregli stati mentali come entit fisse, regolari, corrispondenti a fenomeni circoscritti e isolati. una sorta di cecit platonica,unincapacit di vedere limportanza decisiva del contesto.Mente situata e radicata nel corpo:ad oggi nella psicologia si da molta importanza alla situazionalitdella mente, costantementeimmersa in un contesto immediato, inteso come linsieme delle informazioni disponibili nella situazione contingente, compresi iparticolari secondari. In quanto tale, fondata sullesperienza, intesa come motore di ogni attivit mentale.La mente inoltre radicata nel corpo, fondata sullelaborazione dei dati da parte delle singole modalit sensoriali e di controllomotorio. In particolare sono oggetto di studio i neuroni specchio, che ci pongono in condizione di capire e imitare gli altri.Nel futuro la psicologia diretta, in ambito sperimentale, verso frontiere che legano sempre pi assiduamente la mente con il corpo,poich ogni teoria psicologica priva di evidenze cerebrali in supporto appare debole e inconsistente.

    Capitolo 2 Metodi della ricerca in psicologia.

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    Paragrafo 1 OGGETTO E METODO DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA

    Come detto nel capitolo 1, esistono differenze tra psicologia ingenua e scientifica; di conseguenze esistono anche nella teoriaingenua e teoria scientifica. La differenza fondamentale risiede nei metodi di controllodelle spiegazioni nella capacit di impiegarecriteri esplicitiper acquisire conoscenze e fareprevisioni. Viene adottato il metodo sperimentale, che considerato lunione dellesensate esperienze con le necessarie dimostrazionisupportate dal contributo della matematica.Si ottiene dunque con questo metodo un oggetto (ci che osservo) e metodo (punto di vista con cui osservo); questi due fattori

    sorgono congiuntamente, poich per natura inseparabili.Il ricercatore deve predisporre un disegno di ricerca: la mappa delle sue attivit, ne orienta le scelte e le decisioni e consente diapportare eventuali modifiche e correzioni.Prima per necessario trovare la meraviglia,quel qualcosa che desta in noi attenzione, stupore e curiosit, da cui derivano anche levolont di trovare nuove soluzioni a teorie gi avanzate e proposte. necessario dunque porsi la domanda di ricerca:cosa voglio studiare? Perch?Queste domande servono per creare unpercorso di senso della ricerca edelineare i confini del campo di ricerca. Questi confini nondevono essere troppo estesi (dispersione), troppo limitati (ripetizione) n troppo complessi (fallimento calcolo variabili).Ovvio che la domanda deve avere carattere di originalit; per evitare questo necessario che il ricercatore sia perfettamente aconoscenza della letteratura di riferimentoe i risultati dei precedenti scienziati, poich da essi e dal loro lavoro che si pu partirecon nuove teorie (contingenza della ricerca).Da definire inoltre lo scopo della ricerca, ci che si vuole ottenere e dimostrare con essa.In un momento successivo la domanda di ricerca diviene l ipotesi di ricerca, cio enunciati provvisori che, sia pure in formaprobabilistica, stabiliscono una relazione esplicita e accurata fra pi fatti osservati.Lipotesi costruibile con il metodo seallora; essenziale stabilire la natura del legame fra antecedente e conseguente. Tale

    legame pu essere in relazione alcausa-effetto (causalit) oppure in associazione tra due o pi eventi (correlazione).Le operazioni per verificare le ipotesi devono essere rispettose dei criteri di protocollarit ammessi dalla data scienza (es: pervalutare la temperatura di una stanza, per il fisico sar un criterio corretto dire ci sono 37, per uno psicologo invece dire fa moltocaldo).Infine per verificare la validit delle ipotesi si procede con la verifica sperimentale, metodo non sempre totalmente attendibile insenso positivo e diretto, questo perch ci sono da considerare ed ammettere eventuali errori umani sia a livello di ipotesi sia a livellodi verifica. Non essendo al 100% attendibile, si ricorre per verificare una data ipotesi al metodo dell ipotesi nulla: se lipotesidiametralmente opposta a quella effettuata dallo scienziato dimostrabilmente falsa, allora si pu avere ragione di credere chelipotesi originale sia attendibile. La totalit dei risultati atti alla dimostrazione dellinattendibilit dellipotesi nulla viene chiamataregione critica.Precisate le ipotesi si passa al metodo scientifico vero e proprio. necessario assicurarsi la partecipazione dei soggetti checorrispondano alle variabili decise dallo scienziato (et, sesso, ecc..). Linsieme di questi soggetti costituisce il gruppo target.I gruppi sono portati a compiere i propri compiti sperimentalinellambiente preposto, che pu essere in condizioni artificiali(laboratorio)o in condizioni naturali. Ne consegue che in laboratorio abbiamo esperimenti guidati mentre nellambienteesperimenti naturali. I partecipanti verranno sottoposti, attraverso strumenti atti ad una precisa misurazione, aglistimolisperimentaliloro presentati e gli sperimentatori ne constateranno laccuratezza attraverso losservazione.La combinazione di alternanza di stimoli, interferenze, condizioni di facilitazione o inibizione, compiti di distrazione ecccompongono la situazione sperimentale. Infine il ricercatore si serve del controllo di manipolazione, che consiste nel verificare lacoerenza e la congruenza fra gli obbiettivi dellesperimento, le istruzioni fornite e il comportamento dei soggetti sperimentati.I dati raccolti vengono poi elaborati da statistica descrittiva e/o inferenzialee preferibilmente pubblicatiper meglio procedere conconfronti insieme ad altri esperti.

    Paragrafo 2 RICERCA PSICOLOGICA IN PRATICA

    Il motivo per cui spesso ci poniamo la fatidica domanda perch?, riguardo agli avvenimenti che ci accadono, risiede nel principiodi causalit. Causalit fisica; causalit psicologica. Se per la prima il fondamento la forza, per la seconda lintenzione. Se lacontiguit temporale necessaria per entrambe, non lo la contiguit spaziale, che per lintenzione essa pu essere espressa adistanza. In disposizione di ci, lessere umano diviene naturalmente un sistema teleonomico, atto alla ricerca e a mettere infunzione azioni indispensabili per raggiungere lo scopo (latteggiamento teleologico pi presente nei bambini, secondo cui tuttoesiste per raggiungere uno scopo).

    Per far si che un esperimento sia definito tale, il metodo sperimentaledeve necessariamente avere due aspetti:1-essere basato sullassegnazione casuale alla condizione;2-manipolazione e controllo delle variabili.Il compito dello scienziato quello di determinare il rapporto tra tutte le variabili.

    Le variabili possono essere di diverso genere.Variabili indipendenti: variabili determinate e controllate dallo scienziato;Variabili dipendenti:variabili che variano in funzione e a seconda di quelle indipendenti.Variabili estranee: si distinguono in sistematiche o confondenti e asistematiche. Le prime influiscono costantemente sulledipendenti (come ad esempio il tempo, da cui derivano naturalmente maturazione e apprendimento). Quelle asistematiche invecesono pressoch infinite e variano da situazione a situazione: dalle condizioni mentali dei soggetti e dei ricercatori (stanchezza,distrazione, ansia ecc..) alle condizioni atmosferiche.Per rendere univoche tutte queste variabili necessario fornire una definizione operativa(esempio: in riferimento allet, non dirbambinoo anziano,bens bambini dai 36 ai 48 mesi o soggetti tra i 35 e i 44 anni).Le variabili, in quanto tali, presentano valori in termini qualitativi e quantitativi, quindi necessario procedere con le misurazioni,che ve ne sono di quattro tipi differenti:

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    -Livello nominale:in questo caso i numeri hanno valore di semplici etichette, e fungono a dimostrare semplicemente una differenza;es: femmina = 1 come maschio = 2.-Livello ordinale: la misurazione si concentra sulla relazione asimmetrica di ordine crescente o decrescente dei numeri reali. Simisurano quindi in questo caso i differenti gradi di intensitdei fenomeni; es: attenzione massima = 10 come attenzione minima = 1.-Livello di intervallo:si basa sulla grandezza di un dato intervallo. Prendendo ad esempio il numero 4, esso medesimo tra 11 e 15 etra 20 a 24; ci nonostante avendo uno zero arbitrario, non si possono fare rapporti.-Livello di rapporto:in questo caso invece ritenendo lo zero non arbitrario ma reale, possiamo eseguire rapporti: sappiamo che 10

    la met di 20 e 20 la met di 40 ecc

    Una volta comprese e calcolate le variabili e i rapporti fra esse, il ricercatore in grado di compiere il disegno di ricerca, mediante ilquale in grado di raggiungere uninterpretazione di ci che ha osservato e porre inoltre opportune previsioni.Normalmente in ogni esperimento i gruppi sono posti a determinate situazioni o trattamenti.In un esperimento tra i soggetti ogni trattamento corrisponde ad un gruppo; in un esperimento entro i soggettilo stesso soggetto sottoposto alle diverse condizioni.

    Nel disegno entro i soggetti, si ha il pericolo che, essendo tutti i soggetti sottoposti a tutte le condizioni, che essi vengano influenzatidallordine delle condizioni. Per esempio, solitamente, i soggetti hanno prestazioni migliori allinizio dellesperimento che non allafine, quindi a seconda dellordine delle condizioni il risultato riguardo le stesse cambier.Inoltre vi sono anche gli effetti della sequenza (effetto ncora o contrasto), che dipendono dalle interazioni tra le condizioni.Prendiamo una pallina da 100 g: il soggetto la sentirebbe pi pesante se prima avesse impugnato una pallina da 30g e pi leggera seprima avesse impugnato una pallina da 200g.

    Nel disegno tra i soggetti, per assicurarsi solidit, necessario operare lassegnazione casuale alla condizione, in modo che i gruppisiano equivalenti e pi o meno equilibrati.Nel disegno semplice abbiamo due gruppi: quello sperimentale e quello di controllo.Il primo gruppo quello che viene sottopostorealmente al trattamento mentre il secondo viene sottoposto ad un trattamento fasullo. Se affiorano differenze significative tra i duerisultati, si potr affermare che il trattamento sperimentale pu funzionare.In questo caso per si pu incappare nelleffetto placebo, che si verifica quando i partecipanti modificano le loro risposte in assenzadi manipolazione sperimentale, indotti a credere che siano comunque influenzati da una determinata condizione. Per evitare questoeffetto, si usa la tecnica del doppio cieco:n i soggetti n chi somministra la condizione a conoscenza del vero scopo delle stesse equali delle due la condizione sperimentale e quella di controllo. Solo lo sperimentatore ne a conoscenza.Nei disegni tra i soggetti rientrano anche i disegni fattoriali, nei quali il ricercatore intende valutare nello stesso esperimentoleffetto di due o pi variabili.

    Durante gli esperimenti molti sono i fattori, pi o meno calcolabili, che possono portare ad una distorsione, come le variabili,leffetto placebo ecc tra questi un fattore importante laspettativa, sia dello sperimentatore che dei soggetti, a influire moltosullesito dellesperimento. Laspettativa provata da parte del ricercatore verso i soggetti pu divenire l effetto Rosenthal(profeziache si auto-avvera), specialmente se i soggetti sono animali.

    Di seguito alcune delle tecniche utilizzate per la sperimentazione in ambito delle scienze e tecniche psicologiche:

    Tecnica self-report: utile in fase esplorativa, consiste nellallargare un determinato campo di indagine mediante questionari,interviste o colloqui clinici.Il questionario standardizzato, indicato per un ampio spettro di soggetti. Pu essere di tre tipi:

    - Chiuso:quando si deve scegliere una risposta, tra quelle indicate, che pi si avvicina al proprio punto di vista;- Aperto:domande totalmente aperte;- Scalato:la risposta su una scala graduatoria; es: 1= totalmente in disaccordo e 5=totalmente daccordo.

    Lintervista avviene tra soggetto e sperimentatore; questultimo pone le domande scelte come meglio crede.Il colloquio clinico simile allintervista, ma lo sperimentatore inoltre chiede al soggetto di compiere un determinato compito e,durante lo svolgimento, chiede di descrivere i processi mentali che il soggetto ritiene di avere in quel momento.Come detto il metodo self-report utile in fase esplorativa ma presenta diversi limiti: i soggetti possono fraintendere le domande,

    essere influenzati dalla desiderabilit e aspettativa della societ, rispondere a caso o in maniera incoerente, ingannevole eccProcedure di osservazione: consiste nel metodo dellosservazione del comportamento. necessario stabilire limportanza deiparametri della griglia di osservazione (tempo, movimenti, azioni ecc) e, essendo questo un metodo a zoom, stabilire selosservazione tende al microscopico o al macroscopico.Losservazione in laboratorio ha luogo in un ambiente protetto e controllato sia nei parametri fisici (luce, suoni e rumori ecc)sianei comportamenti che lo sperimentatore intende osservare. Ha il vantaggio dellattendibilit e lo svantaggio della poca validitecologica. Da esso per derivano, grazie a sofisticate tecniche di videoregistrazione digitale, preziose osservazioni microanalitiche,grazie al quale possibile constatare lesistenza di microindizi altrimenti invisibili allocchio umano, come le microespressioni.Losservazione naturalistica si svolge in ambienti naturali (casa, piazza, negozio, foresta ecc) e segue un piano a grana grossa, indiversi casi episodica e ha specifiche tipologie di soggetti (bambini, disturbati, animali ecc). Questo tipo di osservazione specifica per lo studio del comportamento dei gruppi.Il Tempo un fattore importante per le rilevazioni di modelli di comportamento. Grazie ad esso non solo si costituisce unadimensione lineare per esaminare lasuccessionedegli eventi, ma anche di rilevare la loro durata, la loro ripetizione nel flussodellinterazione, cos come il ritmocon cui essi si svolgono e si organizzano.

    Mediante il ricorso dello studio approfondito delle influenze temporali e lutilizzo di sofisticati algoritmi, si sono scoperti i modellinascosti di comportamento, invisibili ad occhio nudo, grazie i quali possibile constatare che ogni individuo ripete determinateazioni regolarmente. Queste possono essere azioni constatabili facilmente (come il muoversi degli zingari) oppure con strumentiappositi (il comportamento del DNA o dei collegamenti delle reti nervose).

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    Esistono poi tecniche neuropsicologiche grazie le quali si possono studiare iflussi ematici cerebrali regionalie lattivit a zona delcervello.

    Una volta completato lesperimento, necessario constatare lattendibilit delle misure. In primo luogo, necessario usare latecnica test-retest:si ripete la rilevazione sugli stessi soggetti in diversi archi temporali. In seguito necessario constatare la validitdelle misure, esaminando i contenuti impiegati e il grado di connessione con altre prove che misurano contenuti simili.

    Le misure ottenute necessitano poi di una elaborazione finale, che pu avvenire tramite statistica descrittiva o statisticainferenziale.

    Lastatistica descrittiva fornisce un quadro sintetico dellinsieme dei dati grezzi ottenuti con le misure sia della tendenza centralesia della variabilit.Le prime sono il centro principale dei dati mentre le seconde sintetizzano la dispersione degli stessi.Con questo tipo di statistica utile constatare la correlazionetra due variabili, che pu esserepositiva (pi si in grado di risolvereproblemi pi alto il QI) e negativa(pi loffesa di un amico grave pi scende il livello di autostima).Il coefficiente di correlazionemisura questa correlazione e va da un massimo di +1 (max positivo) a -1 (max negativo). Il valore 0indica che le due variabili non sono connesse fra loro.

    Lastatistica inferenzialepermette di fare ipotesi utilizzando i dati ottenuti. Ad esempio, con le variabili ottenute e il calcolo delleprobabilit,si pu inferire se un tipo di comportamento di discosta pi o meno a quello standard.Poich non siamo per in grado al 100% di dimostrare lipotesi di ricerca, siamo autorizzati ad accettarla solo se dimostriamo chelipotesi nulla(cio quella contraria) falsa. Linsieme dei risultati che ci consente di rigettare lipotesi nulla detta regione critica,che per soggetta anchessa dalle leggi di probabilit. Se siamo troppo prudenti nellaccettare unipotesi potremmo incorrere

    nellerrore beta o falso negativo, cio di non accettare ci che in realt esiste; per contro, se siamo propensi allazzardo potremmoincorrere nellerrore alfa o falso positivo, quindi accettare qualcosa che non esiste.In ricerca psicologica si ritiene accettabile una differenza quando la probabilit che essa sia dovuta al caso sia al di sotto del 5% o al1%. Questa differenza viene detta differenza significativa.

    Capitolo 3 Sensazione e percezione.

    Paragrafo 1 SENSAZIONE

    La sensazionepu essere definita come limpressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una data intensit dellostimolo fisico. Sono le relazioni psicofisiche, per cui a date configura

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    Secondo la teoria della decisione statistica abbiamo quattro possibilit di scelta:1. Vero positivo: affermare la presenza di uno stimolo effettivamente esistito;2. Falso positivo: affermare la presenza di uno stimolo non esistito;3. Falso negativo: affermare la non presenza di uno effettivamente esistito;4. Vero Negativo: affermare la non presenza di uno stimolo non esistito.

    Con la teoria della detenzione del segnalesi sono posti in evidenza due fattori utili allo studio di queste quattro matrici:

    A. La sensibilit dellorganismo nella finezza discriminativa, che soggettiva;B. Il criterio soggettivo di decisione, legato ai fattori mentali del soggetto.

    Paragrafo 2 PERCEZIONE.

    Attraverso quello che definiamo realismo ingenuo, si crede che ci che noi percepiamo sia esattamente ci che esiste nella realt checi circonda; vero invece il contrario, cio che noi conosciamo la realt fenomenica, quella che appare a noi.Per chiarire il concetto esemplificher di seguito alcuni fenomeni:

    1. Assenza delloggetto fenomenico: in alcune situazione non vediamo ci che esiste nella realt (fig. 3.3 pag 68).2. Assenza delloggetto fisico:in alcune situazioni vediamo ci che non esiste nella realt (effetto Kanizsa, fig. 3.4 pag 68).3. Presenza di stimoli ambigui o reversibili:vediamo in un unico oggetto pi figure (fig. 3.6 pag 69 e fig 3.11 pag 77).4. Presenza di figure paradossali: vediamo ci che non pu esistere nella realt (fig. 3.7 pag 70)5. Illusioni ottico-geometriche: vediamo cose differenti da quelle che esistono (fig 3.8 pag 71).

    Il passaggio dunque dalle sensazioni ai percetti il risultato di una sequenza di mediazioni fisiche, fisiologiche e psicologiche, notacome catena psicofisica. Questa catena dunque costituita dalle stimolazioni distali (le radiazioni che vengono percepite dagliorgani di senso) che scatenano reazioni negli apparati percettivi, causando stimolazioni prossimali. Lelaborazione di questi dati, pervia appunto psico-fisico-fisiologica costituisce una serie di mappe topografiche, cio quella disposizione neuronale nel cervello.In sostanza dunque, essendo la percezione intesa come attivit fenomenica, pu essere intesa come lorganizzazione immediata,dinamica e significativa delle informazioni sensoriali.

    I flussi di processi che portano alla percezione sono due e vengono detti dallalto verso il basso e dal basso verso lalto.I processi dal basso verso lalto sono niente meno che le informazioni sensoriali che recepiamo, necessarieper lo sviluppo di unapercezione ma non esaustive, poich per loro natura sono disperse e caotiche.I processi dallalto verso il basso sviluppano le informazioni sensoriali tramite le conoscenze della memoria, le credenze, leaspettative e gli scopi della nostra condotta. Si evince che la conoscenzainfluenzi i processi di percezione.

    Una prova empirica di questi processi lattivit di riconoscimentodegli oggetti, poich grazie alla memoria possiamo:a. Confrontare le singole parti di un oggetto con quello standard (prototipo immagazzinato a memoria), considerando

    loggetto nella sua totalit;b. Individuare esclusivamente le caratteristiche salienti e discriminanti di un oggetto, assegnando una funzione selettiva in

    base alla nostra conoscenza (se ad esempio percepisco un oggetto provvisto di lama, a prescindere dalla forma, sapr chela sua funzione quella di tagliare).

    Molte furono le teorie riguardo alla percezione; elencher quelle pi significative.

    Teoria empiristica: secondo Helmholtz (1876) i dati sensoriali costituiscono un mosaico di sensazioni elementari che vengonointegrate e sintetizzate grazie ai processi di associazione e dellesperienza. Nelladulto il procedimento pressoch automatico,poich agisce sotto forma di inferenza inconscia.

    Scuola della Gestalt:si oppose al principio empiristico constatando che lesperienza ha un valore secondario. Secondo i gestaltisti lapercezione non preceduta da sensazioni, ma un processo primario e immediato. Il campo percettivodi organizza attraverso ladistribuzione dinamica delle forze generate dai vari aspetti delloggetto. Di seguito, queste forze vengono unificate tramite i principi

    di unificazione, costituendo una totalitcoerente e strutturata.Movimento del New Look: una prospettiva funzionalista, poich pone in evidenza le funzioni della percezione. Secondo questomovimento la percezione dipende anche da fattori mentali come bisogni, aspettative, emozioni eccquando il soggetto percepisceuno stimolo dunque compie unoperazione di categorizzazione: a partire da certi indizi provvede allidentificazione dello stimolostesso.

    Secondo la teoria ecologica di Gisboninvece la percezione non una rielaborazione di informazioni percettive attraverso processicognitivi n unintegrazione con lapporto di altre fonti, bens un semplice insieme di informazioni ecologiche collocato indeterminati spazi-temporali che deve essere colto dallindividuo.

    Paragrafo 3 PRINCIPALI FENOMENI PERCETTIVI DELLA VISIONE

    La percezione visiva possibile grazie alla presenza di radiazioni luminose sia dell informazione otticaproveniente dallambiente(insieme delle disomogeneit e dislivelli presenti nellambiente della distribuzione della luce).

    Con larticolazione figura-sfondo Edgar Rubin (1915) ha posto in evidenza che non esiste figura se non c sfondo, poich ilrapporto figura-sfondo implica uninterdipendenza intrinseca fra stimolo e contesto. Percepiamo dunque gli oggetti non in assoluto,ma sempre in quanto immersi in un contesto immediato.Diversi sono i fattori che contribuiscono allarticolazione percezione figura-sfondo:

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    1. Inclusione:a parit delle altre condizioni, diventa figura la regione inclusa nel contesto;2. Convessit:a parit delle altre condizioni, diventa figura la regione convessa rispetto a quella concava;3. Area relativa:a parit delle altre condizioni, diventa figura la regione di area minore;4. Orientamento: a parit delle altre condizioni, diventa figura la regione i cui assi sono orientati secondo le direzioni

    principali dello spazio percettivo.

    Quando questi fattori non intervengono, si creano le condizioni per ottenere le cosiddette figure reversibili, figure in cui si ha

    uninversione tra sfondo e figura.Un altro esempio di articolazione figura-sfondo il gi citato effetto Kanizsa; le figure da lui ideate hanno contorni anomali, quasipercettivi e si basano sulla composizione dello sfondo. Se tale composizione viene cambiata e distorta otterremo un esito diverso.

    Tendiamo inoltre, secondo la segmentazione del campo visivo,a organizzare gli elementi singoli e/o discreti in ununica unit. A talproposito Wertheimer pose in evidenza alcuni principi fondamentali:

    1. Vicinanza: a parit delle altre condizioni, si unificano gli elementi vicini;2. Somiglianza:a parit delle altre condizioni si unificano gli elementi simili;3. Destino comune: a parit delle altre condizioni si unificano gli elementi che condividono lo stesso tipo e la stessa

    direzione di movimento;4. Buona direzione:a parit delle altre condizioni si unificano gli elementi che presentano continuit di direzione;5. Chiusura:a parit delle altre condizioni vengono percepiti come unit gli elementi che tendono a chiudersi fra loro;6. Pregnanza:sono preferite le configurazioni pi semplici, regolari, simmetriche.

    Si evince che larticolazione degli elementi in unit percettive non dipende dalla qualit possedute dai singoli elementi, bens

    dallorganizzazione totale della configurazione degli elementi (seguendo lapropriet del tutto, secondo cui il tutto maggiore dellasomma dei singoli elementi).

    Per quanto riguarda la percezione della profondit i procedimenti sono molteplici e ne facciamo uso in maniera pi o meno istintiva.Uno di questi la disparazione binoculare, mediante la quale, secondo meccanismi puramente fisiologici (come la funzione degliemicampi o laccomodamento del cristallino) la profondit viene percepita in maniera coerente. Anche importanti indizi monocularipossono farci comprendere come avvenga la percezione delle profondit, come il gradiente di densit delle microstrutture sullaretina, che varia in funzione del tipo di superficie che osserviamo.Inoltre vi sono anche indizi pittorici di profondit, utilizzati dagli artisti per incrementare il senso di profondit in unoperaessenzialmente 2d, come il chiaroscuroo lasovrapposizionedi un oggetto rispetto ad un altro.Infine anche la parallasse del movimentoci fa comprendere la distanza e profondit: quando muoviamo la testa in una direzione glioggetti percepiti si muovono in direzione opposta sulla retina e ci accorgiamo della profondit perch pi loggetto vicino pi simuove velocemente.

    Le costanze percettive sono processi in base ai quali gli individui percepiscono gli oggetti nel mondo circostante come dotati di

    invarianza e stabilit pur al continuo variare delle stimolazioni prossimali.Secondo la legge di Euclide,la grandezza dellimmagine retinica inversamente proporzionale alla distanza delloggetto dallocchio;seppur vera questa legge, continuiamo a percepire gli oggetti lontani come dotati di una grandezza relativamente simile a quella concui li percepiamo quando sono vicini. il fenomeno della costanza di grandezzae avviene perch gli oggetti sono posti in uncontesto che genera schemi di riferimento e in una scala costante della distanza.Brevemente, la costanza di grandezza una propriet del campo percettivo ed generata dalla relazione fra loggetto e il contestoimmediato.Come la costanza di grandezza, anche la costanza di forma unapropriet di campopi che una propriet degli stimoli in s. Lacostanza di forma la tendenza ad attribuire agli oggetti la medesima forma, nonostante la variet di forme che essi proiettano neltempo sulla retina. Grazie alla prospettiva lineare e al gradiente di densit microstrutturale possibile spiegare questa costanza: purcon inclinazioni diverse, loggetto contiene il medesimo numero di elementi nelle diverse posizioni.Infine v da considerare anche la costanza cromatica, secondo cui gli oggetti dellambiente hanno un colore stabile, per quantograndi possano essere le variazioni dellilluminazione.

    Percezione di movimento:la percezione del movimento realeconsiste nella capacit di cogliere nel tempo gli spostamenti reali di unoggetti lungo una specifica traiettoria rispetto ad altri oggetti che restano immobili nello spazio percepito.Il movimento indottoconfuta la teoria del movimento reale perch se prendiamo un rettangolo, allinterno del quale si trova un puntoluminoso, e lo stesso spostato in una determinata traiettoria, sar invece il puntino ad essere percepito in movimento nella direzioneopposta.Il movimento apparenteconsiste nella percezione di oggetti in movimento a partire da stimoli statici presenti a intervalli regolari neltempo. Questa percezione di movimento data dallorganizzazione temporale nella successione di stimoli statici; se questo ritmo abbastanza rapido, emerge il fenomeno del movimento apparente (se ad esempio proietto una serie di punti vicini luno allaltro inuna determinata direzione, a seconda della velocit percepir o diversi punti in movimento o una linea retta in movimento).Col movimento autocineticosappiamo invece che, privi di ogni sistema di riferimento, siamo incapaci di mantenere a lungo la tracciadellesatta direzione verso cui si guarda. Se osserviamo ad esempio un punto luminoso in una stanza totalmente buia, il movimentooculare e quindi lo spostamento della percezione del punto luminoso sulla retina ci inganner, facendoci credere che sia il puntoluminoso stesso a muoversi. Per neutralizzare questo effetto sufficiente introdurre un altro punto luminoso o alternare la suacomparsa/scomparsa (come nei fari marittimi).

    Capitolo 4 ATTENZIONE, COSCIENZA, AZIONE.

    Paragrafo 1 Attenzione.

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    Lattenzione linsieme dei dispositivi che consentono di:a. Orientare le risorse mentali disponibili verso gli oggetti e gli eventi;b. Ricercare e individuare in modo selettivo le informazioni per focalizzare e dirigere la nostra condotta;c. Mantenere in modo vigile una condizione di controllo su ci che stiamo facendo.

    Attenzione endogena: avviata dalle nostre esigenze personali, governata dai processi mentali dallalto verso il basso; implica unorientamento volontario.

    Attenzione esogena:attivata da uno stimolo esterno e regolata da processi mentali dal basso verso lalto; implica un orientamentoautomatico dellattenzione caratterizzato dal fatto che:a. Non pu essere interrotto;b. Distrae lattenzione dal compito in corso;c. Non soggetto a interferenze da parte di un compito accessorio (secondario).

    Attenzione spaziale:implica lesplorazione e volont di conoscere lambiente; di solito vi coincidenza con la direzione dellosguardo, ma non sempre, come nel caso del fenomeno della vista periferica oppure lattenzione riposta esclusivamente in altri organidi senso.Attenzione basata sugli oggetti: essa si pu concentrare solo su di un oggetto ignorando parzialmente lambiente. Ci che mettiamodunque a fuoco il bersaglio della nostra attenzione. Il fuoco dellattenzioneconsente dunque di concentrare le risorse attentive suuno specifico stimolo ambientale. Esso ha dimensioni variabili, presenta una relazione inversa con lefficienza di rilevazione deglistimoli; si muove nello spazio a velocit costante lungo la traiettoria prescelta per raggiungere il bersaglio.

    La velocit e laccuratezza della rilevazionedi un bersaglio sono indici di efficacia mentale. In questa attivit assume importanza la

    validito meno degli stimoli ricercati, ove per validit intendiamo leffettiva individuazione del bersaglio ricercato. Siamo dunquepi precisi e veloci a individuare lo stimolo che ci interessarispetto ad un altro. Questo avviene perch entrano in gioco fattoriindividuali come conoscenza, esperienza, memoria, volont ecc.. in particolare sono gli stimoli dotati di rilevanza emotivaad esserecatturati pi velocemente dalla nostra attenzione e impiegano nel tempo maggiori risorse attentive (es: rileveremo pi velocemente eci ricorderemo pi a lungo di una frase negativa nei nostri confronti rispetto ad una frase neutra).La velocit di rilevazione ha una notevole importanza, ad esempio, durante gli avvenimenti di emergenza (es: incidente stradale).

    Cecit al cambiamento:la forza degli stimoli salienti conduce a trascurare e/o ignorare stimoli ambientali ben visibili, in alcuni casimacroscopici. Questo procedimento si basa sulleconomia delle risorse, secondo cui ci interessa individuare bersagli salienti etrascurare ci che superfluo. (es: esperimento del colloquio con un passante!passaggio porta che oscuri completamentelintervistatore!spostamento dellintervistatore!50% dei casi non si accorge dello spostamento).

    Effetto Simon:siamo pi rapidi e i tempi di reazione sono inferiori quando la posizione dello stimolo coincide con la risposta chedobbiamo dare (es: se devo indicare una forchetta a tavola con la mano destra, i tempi di reazione saranno inferiori se la forchettastessa alla mia destra rispetto a se fosse a sinistra).

    Nella rilevazione degli stimoli entrano in funzione due processi di elaborazione:1. Elaborazione controllata: lenta e consapevole, richiede un notevole impegno e una rilevante partecipazione delle

    risorse attentive, accompagnata da errori, non consente di svolgere altri compiti nello stesso tempo, implica un controllodiretto e costante;

    2. Elaborazione automatica:rapida, non coinvolge la memoria a breve termine, non richiede risorse attentive, sostanzialmente inconsapevole, difficile da modificare, permette di svolgere pi compiti nello stesso tempo.

    Qualsiasi elaborazione automatica pu tornare ad essere controllata secondo la propria volont; qualsiasi elaborazione controllata pudivenire automatica con il tempo e lesperienza.

    In una condizione di vigilanza siamo in grado, tramite il fenomeno della selezione, di discriminare e scegliere ci che rilevante daci che non lo .Uno dei primi a ipotizzare il funzionamento della selezione fu Donald Broadbent (1958), secondo cui lattenzione un filtroperselezionare le informazioni rilevanti per lorganismo. questa lipotesi della selezione precoce: gli stimoli irrilevanti sono filtrati escartati mentre solo i segnali pertinenti sono ammessi allelaborazione successiva in base alle loro caratteristiche fisiche.Occorre per modificare questa ipotesi, essendo non esaustiva, con la teoria della selezione tardiva(Treisman, 1969): nella nostraenciclopedia delle conoscenze (specialmente i ricordi lessicali) alcuni elementi hanno una soglia di attivazione pi bassa di altri, sonoquindi pi facilmente e rapidamente rilevati e richiedono meno analisi e, quindi, pi agevolmente passano attraverso il filtro attentivoper giungere alla coscienza.A questo punto per dobbiamo affrontare la ricerca disgiuntivae la ricerca congiuntivadegli stimoli. Nel primo caso il bersagliodifferisce dagli altri stimoli distrattori per una sola caratteristica, mentre nel secondo il bersaglio definito dalla congiunzione di picaratteristiche. (prendere ad es la fig 3.10 pag 74).La differenza tra queste due ricerche viene enfatizzata con la teoria dellintegrazione delle caratteristiche:se ricerchiamo unbersaglio in base ad una sola caratteristica basta fare riferimento solo ad essa per trovare il bersaglio; se invece lo ricerchiamo in basealla relazione di due o pi caratteristiche necessario fare controlli incrociati, spendendo maggior tempo.

    Attenzione focalizzata:la concentrazione diretta nei confronti di una sola fonte informativa.

    Attenzione divisa:la concentrazione diretta nei confronti di due o pi fonti informative, portando ad una accuratezza dielaborazione dati inferiore.Il fenomeno dellattenzione divisa linterferenza da doppio compito. Pu essere:

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    a. Interferenza strutturale:le fonti informative condividono lo steso canale di assimilazione, quindi lattenzione non purivolgersi verso entrambe (es: guidare e guardare un film non possono essere azioni simultanee poich entrambe hanno lostesso canale di assimilazione, cio lapparato visivo).

    b. Interferenza da risorse: quando uno dei due compiti da eseguire richiede un estremo prezzo di risorse, esso (primario)viene eseguito in maniera molto migliore rispetto al secondario, cui vengono dedicate ben poche risorse.

    c. Interferenza da incongruenza:nelleseguire un compito abbiamo tempi di reazioni pi brevi se entrambi gli stimoli sonocongruenti che non fossero incongruenti. Chiari esempi sono: leffetto Stroop, se abbiamo cartelli di determinati colori

    con scritte sopra delle lettere dello stesso colore i tempi di riconoscimento del colore dello sfondo saranno minori se ilcolore dei due elementi fosse diverso. Effetto Navon: stessa cosa delleffetto stroop, solo qui vengono utilizzate lettereglobali composte strutturalmente da lettere locali (pi piccole). Se le lettere locali sono medesime alla lettera globale iltempo di reazione sar differente rispetto a lettere incongruenti (fig. 4.3 pag 99).

    Quando gli stimoli sono in competizione fra loro si possono creare due condizioni:a. Competizione semplice: lo stimolo che riceve maggior quantit di risorse per la sua salienza analizzato con maggior

    accuratezza e conduce allattenzione focalizzata;b. Competizione polarizzata: gli stimoli sono presentati simultaneamente portando alleffetto dellattenzione divisa.

    Paragrafo 2 COSCIENZA

    La coscienzapu essere definita come no stato particolare della mente in cui si ha conoscenza dellesistenza di s e dellambiente.La coscienza rappresenta la mente nella sua soggettivite in modo inevitabile rinvia al concetto di s nelle sue diverse forme. Manon un s statico come fosse unentit, bens un s dinamico, in continuo cambiamento in funzione della situazione contingente e

    immediata. Il s come processo, no come cosa.Arriviamo dunque alla differenza tra coscienza e vigilanza, poich essere vigili un prerequisito della coscienza, ma non ancoracoscienza. La vigilanza consente la rappresentazione mentale degli oggetti, la pianificazione di ci che intendiamo fare, come puredi monitorare e controllare in continuazione lo svolgimento delle nostre azioni. Tuttavia non un processo on-off, cio valore 0 personno e valore 1 per veglia, bens un processo che mostra ampie gradualit.

    La coscienza consiste innanzitutto nella capacit di rispondere agli stimoli provenienti dallambiente qui e ora ( consapevolezzapercettiva). Essa svolge anche una funzione di comparatore, poich consente di confrontare lo stato attuale del mondo con quelloprevisto in base alla propria esperienza e alle proprie conoscenze ed aspettative (consapevolezza cognitiva).Inoltre la coscienza esercita un controllo sui processi cognitivi e, in quanto tale, svolge la funzione di sistema di rilevazione deglierrori: se qualcosa non va bene nellesecuzione di un compito attuato o previsto essa in grado di scoprire lerrore e nel casoriprogrammare lazione.A differenza di altre dimensioni psichiche la coscienza pu essere consapevole di se stessa, in un processo teoricamente infinito(consapevolezza metacognitiva). Questa capacit di autoriflessione alla base dellevoluzione ontogenetica e filogenetica umana.

    Occorre distinguere ora i diversi livelli della coscienza:

    1. S originario: questi sono i processi che riguardano lorganismo e sono composti dai segnali somatoviscerali. Questisegnali, che insieme formano la cenestesi(che indica il funzionamento dellorganismo), sono di due tipi:

    a. Interocettivi: suscitati dai visceri;b. Propriocettivi: generati dalla condizione fisiologica del corpo

    nellambiente.

    Grazie a questi segnali somatoviscerali possiamo sentire il morso della fame, ad esempio, e cercare di soddisfarlo. Tuttequeste operazioni insieme garantiscono lomeostasi, cio appunto linsieme di parametri biochimici dellorganismomantenuti entro una gamma compatibile con la vita. Sono connessi dunque aisentimenti primordiali, associati a sensazionidi benessere o pena.In breve, forniscono unesperienza diretta ed immediata dellesistenza del proprio corpo. dunque una coscienza radicatanel corpo.

    2. S Nucleare:con essa vengono generate immagini mentali, che costituiscono la enciclopedia delle conoscenze e generanoquindi il sentimento di conoscere. In tal modo diventiamo protagonisti delle vicende, influenziamo con il nostro volerelambiente circostante. La coscienza si allarga con la consapevolezza dellambiente, non rimane pi tra le mura del corpoumano. la coscienza del qui ed ora, una coscienza frammentata, legata essenzialmente al presente e allo scorrimentocontinuo delle situazioni.

    3. S Autobiografico:grazie ad essa siamo consapevoli di ci che accaduto in passato e fare previsioni in base ad esso sulfuturo. una coscienza estesa, in grado di elaborare contenuti immaginativi e mondi possibili, essenziale per la creativitumana. Questa coscienza non elaborata da zone celebrali precise, come se fosse presente ovunque. Il senso avanzato diquesta coscienza da il senso di identite continuit della propria vita.

    Consente di riflettere su se stessi, dandoci la possibilit di generare processi mentali infiniti e di giungere a forme diconsapevolezza sempre pi profonde tramite la meditazione. Ci consente specialmente di affrontare la tragedia dellaconoscenza: la consapevolezza della morte. Il s autobiografico si presenta sia comes spiritualesia comes culturale.La progressione della coscienza associata allevoluzione della specie umana.

    Quando la coscienza assume forme diverse da quelle sopracitate si parla di stati alterati di coscienza. Qui esamineremo i tre piconosciuti e principali: il sonno, lipnosi e la meditazione.

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    Il sonno uno stato dellorganismo caratterizzato da una ridotta capacit agli stimoli ambientali e da una sospensione parziale dellacoscienza. Sorge spontaneamente e periodicamente, si autolimita nel tempo ed reversibile. Si crea cos unalternanza sonno-veglia.Il sonno ha diverse fasi che sono due riguardanti la vegliae quattro concernenti il sonno vero e proprio; queste ultime costituisconoun ciclo di sonno e durante il riposo notturno vi sono circa 4-6 cicli completi, ciascuno di circa 90 minuti.

    1. La veglia attiva: presenta onde beta rapide e irregolari (elevata frequenza e bassa ampiezza);2. La veglia rilassata:con gli occhi chiusi, presenta onde pi lente e regolari (alfa occipitale 8-12Hz);

    3. Stadio 1: prima stadio del sonno vero e proprio; caratterizzata da onde Theta con ampiezza ridotta;4. Stadio 2; contraddistinto dai (variazioni rapide e irregolari delle onde celebrali), si attiva dopo 10-20minuti rispetto allo stadio 1;

    5. Stadio 3 e 4: caratterizzati da onde delta lente e ampie, fra l1 e i 2 Hz. Lo stadio 4 noto come sonno profondoe svolgela funzione principale per il recupero delle forze; questo il momento in cui un soggetto pi difficile da svegliare.

    Sonno REM: il rapid eye movement, il passaggio dallo stadio 4 allo stadio 1. Esso detto anche sonno paradosso, poich in questomomento le onde celebrali sono simili a quelle della veglia attiva. In questo stadio abbiamo dunque un cervello attivo in un corpopressoch paralizzato; abbiamo inoltre un aumento dellattivit del sistema nervoso autonomo (aumento della pressione arteriosa,polso e respirazione) e un decremento del tono muscolare. Solitamente accompagnato da unerezione del pene e dal turgoreclitorideo. Le persone che vengono svegliate in questo lasso di tempo (circa l80% dei casi) ricorderanno pi nitidamente ci chestavano sognando. maggior mente presente nelle fasi terminali del sonno.

    Sonno NREM: il sonno non-REM osonno ortodosso(onde celebrali sincronizzate e regolari) caratterizzato invece da un notevolerilassamento muscolare e un metabolismo celebrale al di sotto di quello dello stato di veglia di circa 30%; non caratterizzato da

    movimenti oculari. Le persone che vengono svegliate in questo lasso di tempo ricorderanno meno facilmente il sogno (circa il 30%). maggior mente presente nelle fasi iniziali del sonno.

    Il sonno notturno in media dura 7,5 ore, ma non uguale per durata e qualit per tutte le persone. Vi sono infatti i brevi dormitori chedormono circa 6,5 ore a notte e i lunghi dormitoriche ne dormono in media 8,5.Abbiamo poi le allodole, individui mattutini caratterizzati da un precoce addormentamento serale e un miglior e repentino risvegliomattutino e i gufi che invece si comportano in maniera opposta.

    Il ritmo sonno-veglia per i neonati e i bambini polifasico (nellarco della giornata intercambiano pi volte questo ritmo) mentrenegli adulti monofasico, anche se ci sono individui che compiono un riposo pomeridiano e in qual caso abbiamo un ritmo bifasico.

    Vi sono due teorie che spiegano il perch della nostra necessit del sonno:a. Teoria ristorativa: secondo cui il corpo dorme per necessit di recuperare le forze sia somaticamente che cerebralmente

    parlando.b. Teoria circadiana: secondo cui il sonno comparso durante levoluzione per mantenere gli animali inattivi nei momenti

    in cui non era necessario mantenere una soglia di sopravvivenza elevata.

    Privazione del sonno: nonostante le credenze comuni, non dormire (privazione totale del sonno) per svariati lassi di tempo (entro le200 ore) non comporta danni o malfunzionamenti sui processi fisiologici e sulle prestazioni psicologiche, n comporta un declinodelle funzioni cognitive, specialmente di quelle complesse; tuttavia lattuazione di compiti semplici, ripetitivi e noiosi vienevelocemente compromessa. Dopo alcuni giorni di privazione compaiono i microsonni, cali improvvisi di vigilanza della durata dipochi secondi in cui i soggetti non rispondono agli stimoli ambientali.Nellaprivazione parziale(in cui il sonno ridotto quotidianamente rispetto al normale) osserviamo un incremento nellefficienza delsonno: una diminuzione nella latenza di addormentamento, un decremento di risvegli notturni e una riduzione degli stadi 1 e 2 delsonno NREM, nonch una riduzione del REM. Rimane medesima la quantit di sonno dello stadio 4.

    Lipnosi un procedimento in cui un esperto ipnotizzatoreinduce il paziente (ipnotizzato) a sperimentare cambiamenti significativinei propri comportamenti, in connessione con una sospensione temporanea della coscienza.Nellinduzione ipnotica, quando il paziente consenziente e quindi esercita meno controllo della propria mente, esso accetta leindicazioni (suggestioni) dettate dallipnotizzatore, che possono condurre ad uno stato alterato di coscienza.In passato venivano utilizzate strategie imperative, come comandi autoritari, pendoli, occhi puntati magneticamente eccoggiinvece la tecnica molto meno invasiva: linduzione ipnotica consiste nel raccontare una storia in cui si inseriscono frasiricorrenti che conducono ad un profondo rilassamento e portano lattenzione su un determinato pensiero.I fenomeni pi ricorrenti nellipnosi sono:

    1. Allucinazioni positive e negative:percepire qualcosa che non c o non percepire qualcosa che esiste;2. Reazioni ideomotorie:rispondere con comportamenti automatici alle idee proposte dallipnotizzatore;3. Regressione det;4. Inibizione al dolore;5. Incremento del recupero dei ricordi.

    Nella fase terminale si prepara suggestivamente il paziente al ritorno repentino alla realt e allambiente, cercando di creare unaamnesia postipnotica.

    Secondo Stanford e la sua scala di suscettibilit ipnotica il 15% della popolazione altamente ipnotizzabile; per contro un 5/10%non pu essere ipnotizzata.Secondo la psicologia ingenua sarebbero pi facilmente suscettibili gli individui pi suggestionabili e pi accondiscendenti. invece vero che essi sono caratterizzati da qualit distintive:

    a. Dissociazione: sono capaci pi di altri di fare ricorso a meccanismi dissociativi (vivere una situazione non in primapersona ecc)

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    b. Immaginazione: hanno unimmaginazione ricca, sono portati a fare sogni ad occhi aperti e riescono a concentrarsi costanto sulle proprie fantasie da sentirsi totalmente coinvolti in esse come fossero reali;

    c. Disposizione al contesto ipnotico: riescono a rispondere allipnosi in maniera favorevole.

    Lanalgesia ipnotica quel fenomeno che pu avverarsi durante lipnosi, grazie al quale lipnotizzato percepisce in maniera moltominore il dolore. Questo fenomeno si fonda sulla modificazione dellattivit nervosa della corteccia celebrale.Correlata allanalgesia ipnotica il fenomeno dellautoipnosi, attraverso cui ci convinciamo che la parte dolorante non fa parte del

    corpo e quindi impossibile percepire dolore da essa.

    La meditazione costituisce uno stato modificato di coscienza attraverso lesecuzione ripetitiva e sequenziale di alcuni esercizimentali, di solito realizzati in un ambiente tranquillo. Essa crea una piacevole sensazione di benessere psico-fisico e di armonia tra se lambiente. Genera unespansione di coscienza, simile a quella che si ottiene con lautoipnosi. Alcuni soggetti dopo una lungapratica di meditazione possono avere esperienze mistiche, nelle quali perdono la consapevolezza di s e assumono forme diconoscenza pi ampie.V loyoga, pratica induista, lozen, pratica buddhista cinese e giapponese. Tra queste forme tradizionali troviamo:

    a. La meditazione di apertura:il soggetto si concentra e non pensa a niente, facendo si che la mente sia aperta a nuove idee esentimenti;

    b. Meditazione di concentrazione: il soggetto si concentra totalmente su un unico oggetto, idea o parola, escludendo ognialtra cosa.

    c. Meditazione trascendentale:consiste nella ripetizione mentale di suoni speciali (mantra), che porta allattenzione estremasu un singolo stimolo interno. Da qui il principio zen: essere totalmente presente per essere totalmente assente.

    A livello psicologico la meditazione trascendentale risulta opportuna per combattere lo stress negativo e gli stati di ansia cronica.Inoltre efficace per aumentare lefficienza mentale e la memoria, nonch per migliorare lautostima. Anche nelle attivit sportive utile, perch favorisce il raggiungimento del massimo delle proprie potenzialit fisiche attraverso un grado ottimale diconcentrazione. Non solo utile, ma non per niente dannosa.

    Paragrafo 3 AZIONE

    Lazione una sequenza consapevole e deliberata di movimenti finalizzati al raggiungimento di uno scopo, svolta in base ad unpianoe controllata dallattenzione esecutiva, idonea a generare specifici effetti sullambiente.Linsieme di azioni diverse ma coordinate tra loro per raggiungere un solo scopo detta attivit.Come individui siamo in grado di far accadere delle cose nel corso degli avvenimenti; il concetto di agentivit, cio quellacapacit di esercitare un potere causale sugli accadimenti e di influenzare il loro andamento.Un piano la simulazione mentale che, in base a un modello, riproduce e prefigura in modo dinamico quanto avverr nel corsodellazione.Ogni nostra azione contingente, poich linsieme di tutti gli esiti delle nostre attivit personali congiunte agli aspetti casuali.Lattenzione esecutiva dirige e governa le operazioni implicate nello svolgimento dellazione; funge da regia nel governo dellacomplessa rete delle connessioni interdipendenti fra lindividuo e lambiente.Lalternanza del fuoco di attenzioneci permette di essere tempestivi, efficaci e dinamici nellaffrontare, svolgere e monitorare larealizzazione di attivit diverse entro la stessa situazione (multitasking). Questa alternanza ha dei costi energetici e attentivi dapagare, per passare da unazione allaltra. Laccuratezza, la velocit e lagilit nellesecuzione di unazione sono strettamenteassociate allesercizio; da ci si evince inoltre che lazione una fonte intrinseca di apprendimentoe che per lo svolgimento dellastessa pu e deve in alcuni casi intervenire la memoria lavoro, quel tipo di memoria che ci consente di produrre ci che intendiamofare.Dallazione deriva infine il sentimento dellautoefficacia, quella credenza e verifica di riuscire a controllare unattivit e di svolgerlacon una buona riuscita.

    Capitolo 5 RAPPRESENTAZIONE, CONOSCENZA, SIMULAZIONE MENTALE

    Paragrafo 1 RAPPRESENTAZIONE MENTALEIn generale la rappresentazionedi un oggetto o evento unentit chesta perquelloggetto e trasmette informazioni a essocongruenti.Per rappresentazione mentaleinvece intendiamo unimmagine, simbolo o modello presente nella mente, basato su una mappacerebrale e lesperienza, in corrispondenza a un certo oggetto o evento.La differenza tra le cose consente alla mente di elaborare le informazioni, questo perch la differenza alla base della conoscenza ei significati si fondano sul contrasto e sullopposizione.La mente computazionale la mente in grado di fare calcoli, confronti, combinazioni logiche, manipolare simboli, operazioni dimisura e di classificazione, equivalenze e graduatorie, capace di scelta tra alternative, di adeguamento a regole prefissate.Secondo Fodor e la sua ipotesi esiste una sorta di universalit umana, intesa come impostazione mentale uguale per tutti.Da qui nasce la convinzione dellesistenza di una lingua della mente(mentalese), analoga ad una lingua naturale.Seguendo lidea si giunge alla consapevolezza che le rappresentazioni mentali sarebbero combinazioni di concetti semplici innati, esarebbero elaborate secondo logiche regole, attente solo alla forma (sintassi) che non al contenuto (semantica).Nonostante questa cecit semantica, la mente computazionale diviene in grado di tradurre le rappresentazioni mentali in proposizioni,

    divenire mente proposizionale, atta alla computazione di simboli modali (non provenienti dalle diverse modalit sensoriali opropriocettive, ma gi presenti in modo innato).Si parla qui ancora del modularismo (vedere capitoli precedenti).In contrapposizione al modularismo v lidea di una mente fondata momento per momento sullinterazione senso-motoria conlambiente. Una mente del qui ed ora. la mente situata e radicata nel corpo.

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    Grazie alla scoperta italiana dei neuroni specchio stato possibile comprendere al meglio latteggiamento dellimitazione. Essa non mera emulazione, cio copiare meccanicamente delle azioni senza un fine preciso, bens un atteggiamento atto non solo alla vera epropria emulazione fisica ma anche una comprensione di intenzioni, scopi, anticipando e facendo previsioni sugli esiti finali.Una delle fondamenta dellimitazione lempatia, la dote di dirsi gli altri hanno le stesse emozioni che io proverei al loro posto.

    Il cervello destinato a creare mappe dellinterazione costante dellambiente. Queste sono le mappe celebrali, grazie le quali ilcervello informa se stesso, modelli nervosi in continuo cambiamento, poich si modificano ogni istante in corrispondenza ai

    cambiamenti che hanno luogo nei neuroni implicati. A livello fenomenologico le loro rappresentazioni costituiscono le immaginimentaligenerate dalle corrispondenti mappe cerebrali momentanee di una data situazione.Come si dimostrato con gli esperimenti di deprivazione totale dei sensi, linterazione con lambiente essenziale al cervello poichsenza non autosufficiente.Diviene ovvio dunque il collegamento tra cervello e mente. Quando qualcosa non funziona nel nostro corpo, il segnale cerebralecorrispondente va a condizionare in modo rilevante la mente a livello cognitivo (trovare una spiegazione plausibile), emotivo (ansia,preoccupazione), comportamentale (prendere un farmaco) eccviceversa se qualcosa non va in modo regolare nella nostra mente(idee fisse, stress, paure immotivate ecc) si riverbera profondamente sul piano biologico nel nostro organismo (disturbipsicosomatici ecc).

    Paragrafo 2 CONOSCENZA

    La conoscenza unattivit fondamentale della nostra mente che ci consente di capire e spiegare le cose. Alla base delle conoscenzav la comprensione, quella capacit di intendere ed interpretare in modo appropriato una data situazione, stabilendo le dovuteconnessioni e relazioni fra le sue varie componenti. Comprendere vuol dire inoltre cogliere il significato.

    Il significato, inteso sia come riferimento alla realt, sia come valore linguistico, sia come percorso interpretativo dellesperienza una realt non monolitica, bens complessa e analizzabile.Comprendere vuol dire infine trovare una spiegazione plausibile e sufficientemente attendibile del fenomeni e degli eventidellesperienza.

    La conoscenza porta alla categorizzazione. Essa unattivit mentale universale, basilare per gli esseri umani. Va intesa come lacapacit di rendere equivalenti entit differenti fra loro discriminabili, di raggruppare oggetti, eventi e persone in classi, nonch dirispondere ad essi in quanto componenti di una classe piuttosto che per la loro unicit.In quanto risultato di convenzioni, le categorizzazioni dipendono dalla cultura di riferimento. Si creano dunque naturalmente dellecategorie.In quanto tali, le categorie costituiscono, nel loro insieme, un sistema di differenze. Siamo in grado di categorizzare le cose perch ilnostro cervello e la nostra mente lavorano sulla base delle differenze. la differenza il motore che genera la conoscenza, lacomprensione e lintelligibilit delle cose, il pensiero e il mondo dei significati.Le categorie possono essere impiegate per fare delle inferenze sulla base di loro propriet implicite. Il processo dell induzionebasata sulle categorierende possibile la conoscenza al di l dellesperienza immediata ma, a mio modesto parere, se utilizzata con

    eccesso pu portare alla creazione di stereotipi.Secondo Rosch le categorie presentano due dimensioni: una verticale e una orizzontale.La dimensione verticale consente di collegare fra loro diverse categorie attraverso il processo di inclusione. In questo caso lecategorie di base sono le pi importanti poich hanno maggiore validit di indizio (es: se non conoscessi lutilizzo di un badilepotrei facilmente categorizzarlo tra gli oggetti di lavoro agricolo manuale, avendo esso unimpugnatura di legno tipica e una testa dimetallo).La dimensione orizzontale di una categoria concerne il modo in cui ogni categoria organizzata al proprio interno e quali relazionisono istituite fra i suoi diversi membri in termini di appartenenza e rappresentativit. I vari membri della categoria non sono tuttiuguali, ma alcuni di essi si presentano come prototipo, poich sono i migliori esemplari della categoria, quelli che rappresentanomeglio e che sono dotati di maggiore salienza.

    Le categorie per somiglianza di famigliasono quei tipi di categorie in cui possono essere riunite in un gruppo e sono determinatedalla polisemia semantica della una parola (differisce da sinonimia e omonimia). In sostanza ad esempio la parola FRESCO puavere un significato molteplice: nuovo o recente, in condizioni ottimali o incontaminato, infine non caldo.Le categorie radiali invece sono quelle categorie intese come ramificazioni che partono da una categoria centrale e procedono inmodo associativo.Le categorie funzionalisono basate su uno scopo e ciascuna di esse formata in modo coerente dai componenti indispensabili perraggiungerlo.La categorie ad hoc non emerge finch non sono attivate le nostre conoscenze enciclopediche e comprendono le propriet deglioggetti e come esse sono fra loro collegate. Ad esempio un sasso, una sedia, un dizionario sono prese in un contesto nella normacome oggetti non raggruppabili nella stessa categoria; ma se ad esempio una porta sbatte per il vento, possono rientrare nellacategoria ad hoc, poich tutte, grazie ad una qualit (in questo caso peso sufficiente per lo scopo) possono bloccare la porta. dunque una categoria momentanea e contingente, utilissima per il risparmio di energie cognitive e la facilitazione del problemsolving.Alla domanda esistono categorie universali? non si pu che rispondere: no, non possono esistere perch ogni cultura ha unapropria concezione sia dellambiente in cui vive sia di categorizzarlo ergo, com ovvio nella loro relativit, le categorie mentali piche nella naturarisiedono nella cultura, che diversa in tutto il mondo.

    La conoscenza, sia come comprensione sia come categorizzazione, consente dunque di acquisire informazioni sia sulla nostraesperienza diretta sia su quella altrui.Vanno a formarsi naturalmente diversi tipi di conoscenza e di reazione delle stesse.Le conoscenze dichiarative sono in breve le conoscenze esplicite, che promuovono lacquisizione di nuove teorie, modelli oconcetti. Sono conoscenze consapevoli; sono il che cosa sappiamo e riguardano i fatti.

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    Le conoscenze proceduralisono invece acquisite tramite le procedure e le azioni; sono in sostanza il come sappiamo fare le cose eriguardano le competenze operative. In molti casi queste conoscenze portano alla formazione di conoscenze tacite, implicite, incontrapposizione con quelle esplicite. Queste si configurano, solitamente in modo progressivo, dalle pratiche quotidiane e daiprocedimenti seguiti per raggiungere un certo risultato. Spesso queste conoscenze sono impiegate in modo meccanico per accorciarei tempi e per ridurre limpegno nella pianificazione ed esecuzione delle attivit.Infine la conoscenza riflessiva la conoscenza derivata dalla rivisitazione della nostra esperienza, per creare una conoscenza picritica e consapevole.

    Paragrafo 3 SIMULAZIONE MENTALE

    Parliamo in questo paragrafo della mente simulativa. La simulazionein generale la riproduzione di oggetti o eventi attraversolelaborazione di appositi modelli. la rappresentazione proporzionale di un aspetto dellambiente. Fra modello e fenomeno esisteunastruttura equivalente e dinamica di rapporti. Costruendo ipotesi, si crea dunque con la simulazione il mondo del possibile, ciche ora non esiste ma che potr esistere in futuro. Ovviamente, in quanto riproduzione, la simulazione non realt.

    La simulazione ha enormi vantaggi per la conoscenza e la comprensione dellesperienza, poich consente di esplorare un numeroelevato di funzioni e processi mentali: dalla ricostruzione del passato allanticipazione del futuro, alla presa di decisione e allacreativit eccPu accadere (in realt molto spesso, anche agli scienziati) che nello stabilire connessioni fra teoria e fatti compaiano distorsionimentali. Nel formulare giudizi e prendere decisioni siamo soggetti a distorsioni ricorrenti, come quella della conoscenzaretrospettiva o hindsight bias: lerrore del senno di poi, cio credere di aver previsto correttamente lesito di un evento quandolevento ormai noto.

    Inoltre v anche lafallacia della pianificazione: le persone spesso si mostrano ottimiste quando prevedono i tempi di completamentodi un compito crederlo di terminarlo in anticipo. Spesso questa previsione fallisce poich non si tiene conto degli innumerevoliimprevisti che possono accadere.Per evitare di incorrere in questi errori necessario usare le debiasing stragies, strategie mentali simulative nelle quali si consideralopposto: non solo lattenzione va riposta nella veridicit delle nostre supposizioni, ma va inoltre riposta nei perch il taleragionamento in potenza sbagliato.La simulazione uno strumento formidabile, unico dellessere umano, poich non solo permette di ri-creare una condizione, maanche di crearla da zero, come nei casi dei libri, videogiochi, realt virtuali ecc

    Come detto la simulazione uno strumento molto potente sia per ricostruire il passato (pensiero controfattuale)sia per anticipare ilfuturo (pensiero prefattuale).Nel primo caso ci riferiamo ovviamente ad avvenimenti gi accaduti e ipotizziamo cosa sarebbe potuto accadere se ci fossimocomportati in maniera differente da ci che realmente avvenuto. una forma di pensiero condizionale, in cui siamo di fronte al modo congiuntivodelle possibilit: rispetto ad una situazioneipotetica, in cui solitamente le persone si concentrano solo ad ununica possibilit (solitamente connessa con le proprie aspettative),

    nel modo congiuntivo si presta attenzione sia a ci che realmente accaduto sia alla possibilit che sarebbe potuta accadere.

    Le simulazioni prefattuali, cio le anticipazioni mentali di come attuali condizioni reali possano essere in potenza nel futuro, hannoutilit ben chiare sia in ambito individuale sia in ambito scientifico.A livello individuale queste simulazioni concernenti il proprio futuro sono assai pi frequenti di quanto crediamo e servono adisegnare il futuro del proprio s possibile. La pianificazione del proprio futuro consolida il senso della nostra identit, precisa latraiettoria della nostra vita e quindi implica una miglioria a livello del presente sotto diversi versanti. Soddisfa in modo efficace ilbisogno di sentirsi preparati, capaci di governare lincertezza del futuro in caso sia di opportunit (autorealizzazione) che di minacce(autoprotezione).Le simulazioni concernenti il nostro futuro oscillano fra la desiderabilit e lafattibilit. in gioco in contrasto mentalefra ilconseguimento di un futuro desiderato e la valutazione delle condizioni attuali disponibili per raggiungere tale stato.Infine la simulazione il motore di base di ogni forma di creativit umana.

    Paragrafo 4 LIMITI DELLA SIMULAZIONE

    I motivi dei limiti della simulazione si basano su due caratteristiche delle stesse: larchitettura e lutilizzo.Larchitettura il livello di costruzione della simulazione da parte degli esperti e se distorta, o quanto meno, lontana dai fenomeniche intende rappresentare indubbiamente destinata al fallimento, poich presenta una bassa validit di costrutto.A livello dellimpiegodella simulazione da parte dei destinatari possiamo avere un impiego cieco, automatico delle simulazioni.In altri casi i fruitori possono avere un alto livello di aspettativa e fiducia nei confronti della simulazione, col rischio di confondere larealt con la finzione. necessario ricorrere per non incappare in tali errori nelprincipio del rispetto-sospetto: trattare i fenomeni col rispetto dovuto e conil necessario sospetto. Si riducono cos le possibilit dellerrore dello stimolo(descrivere non ci che si osserva ma ci che gi si sa)e lerrore dellesperienza(attribuire alla propria realt propriet che invece appartengono in modo esclusivo al soggetto).

    La simulazione pu anche portare a conseguenze patologiche o lesive nei confronti di s e degli altri.Vi sono dunque i reati di simulazione: un comportamento diretto a far sorgere in altri un falso giudizio sia per mezzo didichiarazioni concordate fra le parti ma non corrispondenti alleffettiva volont delle stesse (simulazione di contratto = truffa), siacon la denuncia di fatti inesistenti o diversi da quelli realmente accaduti (simulazione di reato), sia con la fabbricazione di documentifasulli o con la contraffazione di prodotti.Sul piano relazionale vi sono persone con una personalit machiavellica, solite a servirsi della simulazione machiavellica. Essaconsiste in una ricostruzione appositamente manipolatoria della realt, con la trasformazione sistematica dei dati di realt a proprioesclusivo vantaggio.

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    Infine vi sono simulazioni deliranti, con elevati gradi di deformazione della realt; di solito in queste simulazioni vi sono sempreindizi di realt, trovabili solo grazie ad uninvestigazione attenta e acuta.

    Capitolo 6 APPRENDIMENTO ED ESPERIENZA

    Paragrafo 1 Esperienza come fonte di apprendimento

    Lapprendimento inteso come una modificazione relativamente duratura e stabile del comportamento a seguito di unesperienza disolito ripetuta nel tempo.La radice di qualsiasi tipo di apprendimento lesperienza, ergo, ogni apprendimento esperienziale, ci mette nella condizione diimparare sempre.Lapprendimento quindi un vincolo,non possiamo non imparare, poich lalternativa sarebbe, vista la mancanza di stimoli per ilcervello, il coma vegetativo.In quanto connesso con lesperienza lapprendimento situato, legato al contesto immediato e radicato nellorganismo.In taluni casi procediamo con un apprendimento intenzionale, orientato a raggiungere uno scopo, in altri casi abbiamo unapprendimento accidentale, dovuto a fattori imprevedibili; la maggior parte delle volte per abbiamo un apprendimentocontingente, che implica la combinazione tra elementi incidentali che provengono dallambiente e opzioni operate dagli individui inbase ai loro interessi ed esigenze.Lapprendimento latente invece una forma di apprendimento implicito: impariamo senza accorgercene. Questo apprendimentopu avere luogo grazie alla semplice esposizione allambientee introduce la distinzione tra competenzaeprestazione.Secondo Tolman, nello svolgimento delle varie attivit abbiamo modo di scoprire le connessioni che esistono nellambiente in base a

    indizi o segnali. Tale rilevazione conduce alla costruzione di mappe cognitive, facilitando lanimale a trovare la soluzione pi breveed efficace (principio del minimo sforzo). Chiari esempi sugli esperimenti sui ratti a pag.155.Lapprendimento latente dunque ha unimportanza fondamentale non solo per ragioni di economia di risorse mentali e cognitive, maanche per le grandi opportunit che ci offre.Come accennato nel cap. 5 grazie alla riflessione sullesperienza per tornare allesperienza giungiamo ad un apprendimentoriflessivo.Infine siamo disposti anche di un apprendimento fisiologico che, essendo un vincolo per la nostra sopravvivenza e per ilmantenimento della salute fisica e del benessere mentale, ci permette di conseguire con efficacia un governo del nostro corpo.

    Paragrafo 2 - APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO.

    Grazie allo sviluppo celebrale gli individui sono in grado di compiere previsioni riguardo a:1. Quali eventi seguono ad altri eventi nellambiente;2. Quali eventi sono controllabili e quindi modificabili.

    Per raggiungere questo traguardo necessario essere in grado di associare due o pi eventi fra loro. lapprendimento associativo.Connessi a questo tipo di apprendimento vi sono i riflessi, cio quelle azioni di risposta condizionate/incondizionate che abbiamorispetto ad un dato stimolo.Il condizionamento pavloviano (da Pavlov) comporta lassociazione tra gli stimoli incondizionati (SI), le risposte incondizionate(RI), gli stimoli condizionati (SC) e le risposte condizionate (RC).

    Quando ad una SC viene associata una RC tutti gli stimolisimiliad SC daranno una RC. il fenomeno della generalizzazione dellostimolo: quanto pi lo stimolo simile a quello originario, tanto pi forte la risposta.

    Apprendimento per prove ed errori: il fenomeno grazie il quale si dimostr, con lesperimento del gatto nella problem-box, che lerisposte corrette tendono ad essere ripetute mentre quelle erronee ad essere abbandonate.Legge delleffetto: la connessione dei legami associativi tra stimolo e risposta dimostra che essi non dipendono solo dalla lorocontiguit temporale (come con Pavlov), ma anche degli effettiche seguono la risposta.Legge dellesercizio:la ripetizione di una risposta diventa tanto pi probabile quanto pi spesso ripetuta.

    Skinner introdusse la distinzione tra:a. Comportamenti rispondenti:derivano da riflessi innati o appresi tramite il condizionamento pavloviano e la risposta non

    controllata;b. Comportamenti operanti:non derivanti da riflessi innati ma emessi spontaneamente dallanimale.

    Egli dimostr inoltre che una ricompensa costituisce un rinforzo al condizionamento e alla risposta emessa in seguito. Lericompense possono essere positive (gratificazione) o negative (eliminazione di situazione negativa). Per converso anche lepunizioni hanno effetti simili e possono anche loro esserepositive (stimolo doloroso) o negative (diminuzione gratificazione).I rinforzi possono essere continui o parziali; Skinner constat che quelli parziali sono quelli pi efficaci, poich conducono alfenomeno dellassuefazione. Giunse alla definizione dei piani di rinforzoper favorire lincremento di un certo comportamento:

    1. Piano di rinforzi a intervallo fisso: il rinforzo fornito a scadenze regolari (come gli stipendi);2. Piano di rinforzi a intervallo variabile: il rinforzo fornito in lassi temporali variabili, ottenendo una linea crescente

    continua;3. Piano di rinforzi a rapporto fisso:il rinforzo fornito dopo un numero sempre uguale e prefissato di risposte (lavoro a

    cottimo);4. Piano di rinforzi a rapporto variabile: il rinforzo fornito dopo un numero di risposte che varia in modo casuale

    (lotteria).Tra questi lultimo rinforzo ad essere pi efficace.

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    Da considerare anche lapprendimento che avviene tramite la selettivit dellassociazione; gli uomin