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Protocollo terapeutico PROTOCOLLO DIAGNOSTICO- TERAPEUTICO PER LA GESTIONE DEL TRAUMA CRANICO AL PS/DEA PRDEA1021 PRDEA1021 Emesso RQ DEA il 8-06-07 Rev 3 del 23/2/2012 Approvato da DIR DEA 23/2/2012 Pag. 1 di 19 Unità emittente Dipartimento Emergenza Accettazione Unità destinataria/e Dea, Ortopedia. Trauma Center, Radiologia, Neurochirurgia FIRMA REDATTO Dr Idanna Sforzi , Niccolò Parri ______________________ EMESSO RQ DEA REVISIONATO Parri ______________________ APPROVATO Dr. Francesco Mannelli _____________________ 3 23/02/2012 Parri 2 14/06//11 Parri 1 8-06-07 RQ DEA 1 29-12-09 Sforzi EMISSIONE data Nome REV. data Nome DESCRIZIONE

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Protocollo terapeutico

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO PER LA GESTIONE DEL

TRAUMA CRANICO AL PS/DEA

PRDEA1021

PRDEA1021 Emesso RQ DEA il 8-06-07 Rev 3 del 23/2/2012

Approvato da DIR DEA 23/2/2012

Pag. 1 di 19

Unità emittente Dipartimento Emergenza Accettazione

Unità destinataria/e Dea, Ortopedia. Trauma Center, Radiologia,

Neurochirurgia

FIRMA

REDATTO Dr Idanna Sforzi , Niccolò Parri ______________________

EMESSO RQ DEA

REVISIONATO Parri ______________________

APPROVATO

Dr. Francesco Mannelli _____________________

3 23/02/2012 Parri

2 14/06//11 Parri

1 8-06-07 RQ DEA 1 29-12-09 Sforzi

EMISSIONE data Nome REV. data Nome DESCRIZIONE

Protocollo terapeutico

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO PER LA GESTIONE DEL

TRAUMA CRANICO AL PS/DEA

PRDEA1021

PRDEA1021 Emesso RQ DEA il 8-06-07 Rev 3 del 23/2/2012

Approvato da DIR DEA 23/2/2012

Pag. 2 di 19

INDICE

SCOPO

CAMPO DI APPLICAZIONE

CONTENUTO

RIFERIMENTI

RESPONSABILITA’

BIBLIOGRAFIA

ALLEGATI

1. SCOPO

Il presente protocollo ha lo scopo di definire le modalità e le responsabilità nell’applicazione del percorso

diagnostico-terapeutico “di orientamento” per la gestione dei bambini che arrivano al DEA per TRAUMA CRANICO.

Ha inoltre lo scopo di diagnosticare nel minor tempo possibile la presenza di una lesione intracranica e

assicurare il miglior percorso diagnostico-assistenziale garantendo da un lato il corretto inquadramento del paziente dall’altro un utilizzo adeguato degli strumenti di diagnosi disponibili.

Viene anche indicato il percorso relativo all’eventuale ricovero (DEA, Trauma Center 196, Week Hospital

206, Neurochirurgia, Rianimazione, Subintensiva) dopo l’approccio iniziale al PS e le diverse figure professionali da coinvolgere.

2. CAMPO DI APPLICAZIONE

L’infermiere di triage e il medico di PS trovano in questo documento gli elementi per un approccio

assistenziale diagnostico-terapeutico al PS per i pazienti con trauma cranico.

Il presente protocollo non si applica nei bambini che: hanno un trauma penetrante

hanno storia di disturbi della coagulazione

hanno storia di malattie neurologiche precedenti potenzialmente aggravate dal trauma o che

complicano la valutazione

pazienti con shunts ventricolari o storia di pregressi interventi neurochirurgici

vittima di maltrattamenti

3. CONTENUTO

Il trauma cranico rappresenta una causa frequente di accesso al Pronto Soccorso (nel 2010 al PS-DEA del nostro Ospedale circa il 4.3% degli accessi totali e circa il 23% di tutti i traumi). Il Ministero della Salute ha

stimato circa 300.000 pazienti pediatrici / anno con lesione intracranica post traumatica, che costituisce

una delle cause principali di morte e disabilità nell’età pediatrica in tutto il mondo. E’ una patologia potenzialmente grave in quanto correlata, anche se in una bassa percentuale di casi, a

rischio di lesione intracranica (4-7%). Il 50% delle lesioni intracraniche post traumatiche sono riscontrate in pazienti che sono svegli e vigili e solo 0,5% dei pazienti con lesione intracranica richiede un intervento

neurochirurgico urgente.

Requisito fondamentale e obiettivo di tale percorso diagnostico assistenziale è l’identificazione dei bambini a rischio molto basso di lesioni intracraniche clinicamente importanti dopo trauma cranico.

Assistenza al Triage

Il paziente che si presenta al PS riferendo come sintomo principale che necessita valutazione medica un trauma cranico viene triagiato dall’infermiere inserendo come causale di accesso C028 (trauma

testa/rachide) e sarà avviato ad una visita da parte del medico di PS.

L’assegnazione del codice colore seguirà le normali regole del triage.

In particolare trattandosi di patologia traumatica si deve tenere conto delle seguenti valutazioni:

condizioni generali e stato di coscienza, GCS adeguato all’età

parametri vitali (SaO2, FC, FR, PA)

grado di dolore presente (con indicazione della scala usata)

presenza di altri sintomi (vomito, cefalea, perdita di coscienza, convulsioni, comportamento non

consono all’abituale secondo il genitore, ecc.) periodo di tempo trascorso dall’evento traumatico

se il codice di colore assegnato non richiede assistenza immediata al paziente e si prevede un

attesa del paziente in sala di attesa per un tempo superiore a 60’ potrà essere iniziata la

valutazione periodica del paziente e la rilevazione dei parametri vitali secondo la scheda dedicata (allegata) se richiesto dal medico

Trattandosi di patologia traumatica, il codice colore partirà dal codice verde; solo ai bambini assolutamente asintomatici con trauma a dinamica banale e avvenuto da più di 6 ore potrà essere assegnato un codice di priorità bianco.

Assistenza da parte del medico di PS

L’approccio medico iniziale deve prevedere una rapida valutazione delle funzioni vitali secondo lo schema A

(pervietà delle vie aeree), B (respirazione) e C (circolazione) in quanto nessuna sintomatologia neurologica ha la priorità sulla stabilizzazione iniziale (vedi allegato 1).

Appena si è verificata o ripristinata la stabilizzazione delle funzioni vitali, la valutazione dello stato di coscienza va fatta utilizzando la Scala del Coma di Glasgow che si distingue in base all’età del paziente

(allegato 1). Deve essere effettuato un accurato esame neurologico ed una appropriata anamnesi,

comprensiva della dinamica del trauma (allegato 1 e 2). In base all’obiettività clinica al momento della prima valutazione, alla dinamica del trauma, ai dati

anamnestici forniti da chi ha assistito il bambino dal momento del trauma fino all’arrivo in PS va definita la categoria di rischio di lesione intracranica in cui collocare il paziente.

Il trauma cranico può essere distinto in due categorie:

1) Trauma cranico apparentemente minore

2) Trauma cranico maggiore

TRAUMA CRANICO APPARENTEMENTE MINORE

Diagnostica

Il percorso assistenziale del paziente con trauma cranico prevede che il medico di Pronto Soccorso possa:

dimettere il paziente con trauma cranico dopo valutazione clinica perchè non necessita di ulteriori

accertamenti o procedure

trattenere in osservazione in paziente e valutare successivamente la necessità o meno di eseguire

esami strumentali

richiedere accertamenti diagnostici per sospetta lesione intracranica in base a segni clinici e

anamnestici predittivi

La gestione primaria e la diagnostica del paziente con trauma cranico è di gestione del medico di Pronto Soccorso. Il medico può avvalersi oltre che della storia anamnestica e dell’esame clinico dei seguenti fattori

clinici predittivi definiti dalla letteratura per indirizzare correttamente la diagnostica nel paziente con trauma cranico:

Fattori clinici predittivi per pazienti ≤ 2 anni

Stato mentale alterato Segni predittivi di frattura o frattura cranica palpabile Storia di perdita di coscienza Meccanismo di trauma severo Comportamento non congruo al normale secondo i genitori Fattori clinici predittivi per pazienti > 2 anni

Stato mentale alterato Segni predittivi di frattura o frattura cranica palpabile Storia di perdita di coscienza Storia di vomito Meccanismo di trauma Cefalea severa

TC CRANIOENCEFALO:

L’esame definitivo per dimostrare od escludere una lesione intracranica è la TC cranio-encefalo. Tale esame

può essere ripetuto a distanza in caso di comparsa e/o persistenza di sintomi clinici suggestivi di lesione intracranica o per monitorizzare l’andamento di una lesione intracranica diagnosticata sulla base del tipo

della lesione, dimensione, sede, età del paziente e dopo consulto specialistico. Qualora siano sospettate lesioni del massiccio faciale sulla base della dinamica o dei segni clinici presenti,

dovrà essere richiesto anche lo studio TC del massiccio faciale di norma non incluso nella TC cranio encefalo.

Per la relativa frequente associazione di trauma cervicale al trauma cranico, in particolare secondo la più recente letteratura l’estensione della TC cranio-encefalo al rachide cervicale (anche parziale), è da valutarsi

singolarmente, sulla base del meccanismo di trauma, la clinica, i segni e sintomi e l’anamnesi.

RADIOGRAFIA DEL CRANIO:

La radiografia del cranio non ha utilità per la valutazione della lesione intracranica. La radiografia inoltre non è più considerata uno screening utile per la diagnosi di frattura cranica (segno clinico predittivo di lesione

intracranica post-traumatica, che risulta più predittivo della tumefazione dello scalpo o del vomito; infatti la presenza di frattura incrementa la probabilità di una lesione intracranica da 4 fino a 20 volte) per una

relativa bassa sensibilità e perché risulta difficile da interpretare e può non diagnosticare fino al 25% delle

fratture craniche. La radiografia del cranio può avere una utilità nei casi di sospetto abuso in cui debba essere effettuata

un’indagine radiologica per altri distretti per ricercare ulteriori lesioni.

ECOGRAFIA CRANICA:

L’ecografia è stata dimostrata utile nella diagnostica di fratture ossee. Esistono esperienze in letteratura sull’utilizzo di tale strumento in pazienti con trauma cranico ed in particolare per la diagnostica di fratture

craniche. I dati di sensibilità e specificità dell’ecografia sono basati su case report e case series, pertanto si ritiene che l’ecografia debba essere utilizzata solo da personale esperto ed esclusivamente come strumento

di orientamento per il medico di Pronto Soccorso – indirizzare la TC in modo più appropriato in pazienti con

segni esterni di trauma cranico chiuso (p.e. cefaloematoma) - in base alle capacità individuali nella diagnostica senza però alterare il percorso assistenziale del paziente che dovrà essere basato sui criteri clinici

predittivi standardizzati e validati dalla letteratura con ampie popolazioni di studio. Tale strumento diagnostico è inoltre da intendersi esclusivamente utile per la diagnostica delle fratture craniche in quanto

l’ecografia non riesce a studiare le strutture sottostanti la teca cranica. L'ecografia transfontanellare non è

considerato uno strumento diagnostico accurato e completo per la diagnosi di ematomi intracranici post-traumatici.

(1) Sono esclusi i pazienti con GCS (Glasgow Coma Score) < 14 in cui il rischio di lesione traumatica

intracerebrale alla TC è > 20%. Inoltre il GCS < 15 a 2 ore dopo il trauma è considerato fattore di alto rischio per intervento neurochirurgico. In questa fascia di età si fa riferimento al GCS Pediatrico (PGCS).

(2) Segni di stato mentale alterato: agitazione, sonnolenza, porre domande ripetitive, risposta rallentata

alla comunicazione orale. (3) Segni predittivi o palpabili di frattura dal cranio come cefaloematoma esterno (in particolare non

frontale), alterazioni all’esame ispettivo del cranio (es. avvallamenti) o segni di frattura base cranio. (4) Riportato rischio di lesione intracranica clinicamente significativa fino al 4,4%. (5) Viene valorizzata dalla letteratura l’importanza di una perdita di coscienza ≥ 5 secondi.

(6) Meccanismo di trauma severo incluso: incidente automobilistico con eiezione di passeggero, morte di

occupante di un veicolo coinvolto in incidente, cappottamento di veicolo; investimento di pedone o ciclista senza casco da parte di autoveicolo, caduta > 90 cm in bambini < 2 anni o > 1,5 metri in

bambini ≥ 2 anni o impatto con oggetto ad alta velocità. (7) Riportato rischio di lesione intracranica clinicamente significativa fino al 0,9%.

(8) L’osservazione clinica prima della decisione di effettuare una TC cranio encefalo sembra essere una

strategia sicura e efficace per gestire i pazienti con trauma cranico minore chiuso. Questa strategia può contribuire a ridurre non necessarie esposizioni al rischio a lungo termine delle radiazioni ionizzanti,

minimizzando il rischio di perdere la diagnosi di lesioni traumatiche intracraniche clinicamente rilevanti.

La letteratura non precisa il tempo di osservazione minimo necessario. Si suggerisce di effettuare una osservazione fino alla 6° ora dall'evento traumatico o comunque fino a miglioramento clinico o

remissione del sintomo (9) Pazienti con alcuni segni o sintomi isolati (ossia senza altri riscontri suggestivi di lesione intracranica) come perdita di coscienza isolata, cefalea isolata, vomito isolato o alcuni tipi di ematoma dello scalpo in

pazienti di età > 3 mesi, hanno rischio di lesione inferiore a 1%.

In particolare: il vomito è il sintomo più comune dopo trauma cranico e non è correlato alla severità del trauma. E’

stato studiato che il vomito è associato: - storia personale o familiare di cefalea ricorrente e altre sindromi periodiche (p.e. cinetosi)

- intensità delle manifestazioni della eventuale sindrome periodica nella famiglia

- cefalea al momento dell’evento Una storia di vomito ricorrente, cinetosi o entrambe risultano essere segni fortemente predittivi di

vomito dopo trauma cranico. La cefalea è il secondo sintomo più frequente dopo il vomito, ma non è un segno predittivo

indipendente di lesione intracranica. Un peggioramento della cefalea è da considerarsi fattore di rischio

di lesione intracranica e necessità di intervento chirurgico. (10) Riportato rischio di lesione intracranica clinicamente significativa inferiore allo 0,02%. (11) Pazienti con trauma cranico chiuso e GCS in Pronto Soccorso iniziale 14-15 e TC normale sono a rischio molto basso di riscontro successivo di lesioni post-traumatiche alle neuroimmagini e a rischio

estremamente basso di necessità di neurochirurgia. L’ospedalizzazione per l’osservazione neurologica in

bambini con trauma cranico minore dopo TC normale è generalmente non necessaria.

RDEA1021 Emesso RQ DEA il 8-06-07 Rev 2 del 14/6/2011

Approvato da DIR DEA

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(1) Sono esclusi i pazienti con GCS (Glasgow Coma Score) < 14 in cui il rischio di lesione traumatica

intracerebrale alla TC è > 20%. Inoltre il GCS < 15 a 2 ore dopo il trauma è considerato fattore di alto rischio per intervento neurochirurgico.

(2) Segni di stato mentale alterato: agitazione, sonnolenza, porre domande ripetitive, risposta

rallentata alla comunicazione orale. (3) Segni predittivi o palpabili di frattura dal cranio come cefaloematoma esterno (in particolare non

frontale), alterazioni all’esame ispettivo del cranio (es. avvallamenti) o segni di frattura base cranio. (4) Riportato rischio di lesione intracranica clinicamente significativa fino al 4,3%. (5) Meccanismo di trauma severo incluso: incidente automobilistico con eiezione di passeggero, morte

di occupante di un veicolo coinvolto in incidente, cappottamento di veicolo; investimento di pedone o ciclista senza casco da parte di autoveicolo, caduta > 90 cm in bambini < 2 anni o > 1,5 metri in

bambini ≥ 2 anni o impatto con oggetto ad alta velocità. (6) Riportato rischio di lesione intracranica clinicamente significativa fino al 0,9%. (7) L’osservazione clinica prima della decisione di effettuare una TC cranio encefalo sembra essere

una strategia sicura e efficace per gestire i pazienti con trauma cranico minore chiuso. Questa strategia può contribuire a ridurre non necessarie esposizioni al rischio a lungo termine delle

radiazioni ionizzanti, minimizzando il rischio di perdere la diagnosi di lesioni traumatiche intracraniche clinicamente rilevanti. La letteratura non precisa il tempo di osservazione minimo necessario. Si

suggerisce di effettuare una osservazione fino alla 6° ora dall'evento traumatico o comunque fino a

miglioramento clinico o remissione del sintomo (8) Pazienti con alcuni segni o sintomi isolati (ossia senza altri riscontri suggestivi di lesione intracranica) come perdita di coscienza isolata, cefalea isolata, vomito isolato o alcuni tipi di

ematoma dello scalpo in pazienti di età > 3 mesi, hanno rischio di lesione inferiore a 1%. In particolare:

il vomito è il sintomo più comune dopo trauma cranico e non è correlato alla severità del trauma. E’

stato studiato che il vomito è associato: - storia personale o familiare di cefalea ricorrente e altre sindromi periodiche (p.e. cinetosi)

- intensità delle manifestazioni della eventuale sindrome periodica nella famiglia - cefalea al momento dell’evento

Una storia di vomito ricorrente, cinetosi o entrambe risultano essere forti indici predittivi di vomito

dopo trauma cranico. La cefalea è il secondo sintomo più frequente dopo il vomito, ma non è un fattore predittivo

indipendente di lesione intracranica. Un peggioramento della cefalea è da considerarsi fattore di rischio di lesione intracranica e necessità di intervento chirurgico.

(9) Riportato rischio di lesione intracranica clinicamente significativa inferiore allo 0,05%. (10) Pazienti con trauma cranico chiuso e GCS in Pronto Soccorso iniziale 14-15 e TC normale sono a rischio molto basso di riscontro successivo di lesioni post-traumatiche alle neuroimmagini e a rischio

estremamente basso di necessità di neurochirurgia. L’ospedalizzazione per l’osservazione neurologica in bambini con trauma cranico minore dopo TC normale è generalmente non necessaria.

Diagnosi in uscita e criteri di dimissione

Nell’allegato 4 sono elencati i criteri di dimissione e nell’allegato 5 sono indicati i consigli da dare ai genitori

al momento della dimissione. E’ opportuno spiegare bene ai genitori ogni singolo punto dell’allegato e segnalare nella scheda di dimissione l’avvenuta consegna e spiegazione della modalità di osservazione

domiciliare.

TRAUMA CRANICO MAGGIORE

GCS < 12 *

immobilizzare il collo con collare cervicale stabilizzare il paziente

allertare il neurochirurgo

allertare il rianimatore se necessario* assicurare un accesso venoso

eseguire TC cranio e collo appena possibile

appena disponibile TC cranio consulto con NCH per definire

ulteriore percorso assisteniziale-terapeutico (vedi PDT Trauma Cranico Maggiore)

se GCS < 8 chiamare immediatamente il rianimatore e/o intubare il paziente per assicurare

un’adeguata protezione delle vie aeree

RIFERIMENTI

IO DEA 001

RESPONSABILITA’

La responsabilità di quanto è descritto nella presente procedura è - del singolo medico di Pronto Soccorso che ha in cura il bambino

- del personale infermieristico al triage e ove coinvolto successivamente per quanto concerne la terapia

e il monitoraggio del bambino

BIBILOGRAFIA

Schutzman SA, Greenes DS. Pediatric minor head trauma. Ann Emerg Med. 2001;37:65-74

Kuppermann N, Holmes JF, Dayan PS, Hoyle JD Jr, Atabaki SM, Holubkov R, et al. Pediatric

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Dunning J, Batchelor J, Stratford-Smith P, Teece S, Browne J, Sharpin C, et al. A meta-analysis of

variables that predict significant intracranial injury in minor head trauma. Arch Dis Child. 2004;89:653-9

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Greenes DS, Schutzman SA. Infants with isolated skull fracture: what are their clinical

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N Kuppereman. Intracranial injury in minor head trauma. Arch Dis Child 2004;89:593-4

Nigrovic LE, Schunk JE, Foerster A, Cooper A, Miskin M, Atabaki SM, Hoyle J,Dayan PS, Holmes JF,

Kuppermann N. the Traumatic Brain Injury Group for the Pediatric Emergency Care Applied Research

Network. The Effect of Observation on Cranial Computed Tomography Utilization for Children After Blunt

Head Trauma Pediatrics. 2011;127:1067-75

Holmes JF, Borgialli DA, Nadel FM, Quayle KS, Schambam N, Cooper A, Schunk JE, Miskin ML,

Atabaki SM, Hoyle JD, Dayan PS, Kuppermann N; TBI Study Group for the Pediatric Emergency Care Applied

Research Network. Do children with blunt head trauma and normal cranial computed tomography scan

results require hospitalization for neurologic observation? Ann Emerg Med. 2011 Oct;58(4):315-22. Epub

2011 Jun 16.

ALLEGATI

Allegato 1: Valutazione clinica (ABCDE), Glasgow Coma Scale e anamnesi

Allegato 2: scheda di raccolta dati anamnestici e fattori di rischio rendono non applicabile il protocollo e richiedono una diversa gestione

Allegato 3: criteri per la dimissione e diagnosi di dimissione

Allegato 4: foglio da stampare per i consigli ai genitori a domicilio

Allegato 1

VALUTAZIONE CLINICA

L’esame clinico deve comprendere ABCDE

A pervietà delle vie aree ( l’eventuale necessità di posizionamento del collare cervicale per

immobilizzazione deve essere valutata precocemente in questa fase ) B frequenza respiratoria, eventuale segni di dispnea

C frequenza cardiaca, stato di perfusione periferica

D valutazione dello stato di coscienza attraverso la Glasgow Coma Scale

GLASGOW COMA SCALE ADULTO GLASGOW COMA SCALE PEDIATRICO

Comportamento Punteggio

APERTURA OCCHI

Spontanea 4

Alla voce 3

Al dolore 2

Nessuna 1

RISPOSTA VERBALE

Orientata 5

Confusa 4

Parole inappropriate 3

Suoni incomprensibili 2

Nessuna 1

RISPOSTA MOTORIA

Esegue a comando 6

Localizza il dolore 5

Retrazione (dolore) 4

Flessione (dolore) 3

Estensione (dolore) 2

Nessuna 1

Esame neurologico:

tono muscolare, forza, postura, marcia

riflessi profondi: evocabilità, simmetria, tipo di risposta

sensibilità

valutazione dei nervi cranici

E valutazione del cranio per segni di frattura e/o di ematoma

- Volta: cefaloematoma, zone depresse, lacerazioni, lesioni penetranti

- Base: ecchimosi retroauricolari (segno di Battle), ecchimosi periorbitale, oto-rinoliquorrea, emotimpano

- Collo: abrasioni, punti dolenti del rachide

Comportamento Punteggio

APERTURA OCCHI

Spontanea 4

Alla voce 3

Al dolore 2

Nessuna 1

RISPOSTA VERBALE

Orientata 5

Parla 4

Emette suoni 3

Piange 2

Nessuna 1

RISPOSTA MOTORIA

Obbedisce al comado 5

Localizza il dolore 4

Flette al dolore 3

Estende al dolore 2

Nessuna 1

Range di normalità

0 - 6 mesi 9

> 6 – 12 mesi 11

> 1 – 2 anni 12

> 2 – 5 anni 13

> 5 anni 14

ANAMNESI

Nella raccolta dell’anamnesi è fondamentale chiedere:

- pregressa patologia neurologica (in particolare pregressi interventi di neurochirurgia) o genetico metabolica

- disturbi della coagulazione - circostanza/dinamica

- eventuali sintomi insorti dopo il trauma cranico:

amnesia post-traumatica perdita di coscienza

convulsioni vomito

cefalea sonnolenza-irritabilità

Meccanismo severo di trauma:

eiezione del paziente da veicolo coinvolto in incidente stradale

decesso di un passeggero di auto coinvolta in incidente

cappottamento autoveicolo pedone o ciclista senza casco investito da veicolo a motore

caduta da > 0.9 mt (se <2 aa) o >1.5 mt (se >2aa) o 5 scalini trauma cranico causato da oggetto con impatto ad alta energia

Allegato 2

FATTORI DI RISCHIO IN CASO DI TRAUMA CRANICO CHE RENDONO NON APPLICABILE IL

PROTOCOLLO E RICHIEDONO UNA DIVERSA GESTIONE

Anamnesi

trauma cranico penetrante NO SI

storia di disturbi della coagulazione NO SI

storia di malattie neurologiche precedenti potenzialmente aggravate NO SI

dal trauma o che complicano la valutazione

shunts ventricolari o storia di pregressi interventi neurochirurgici NO SI

vittima di precedenti maltrattamenti NO SI

sospetto di maltrattamento NO SI

SCHEDA PER RACCOLTA ANAMNESTICA

circostanza/dinamica BANALE CRITICA

perdita di coscienza NO SI

amnesia NO SI

vomito* NO SI

cefalea** NO SI

se SI, cefalea NON ingravescente cefalea ingravescente

convulsioni NO SI

sonnolenza/irritabilità NO SI

*Sebbene la letteratura abbia studiato il vomito in diverse forme (presenza, numero di episodi, tempistica) la

semplice presenza è stata identificata l’item più utile come criterio predittivo, ma la specificità di questo

sintomo come predittivo di lesione intracranica post traumatica è bassa in particolare nei bambini di età < 3 anni.

**Non valutabile in pazienti < 2 aa

Allegato 3

CRITERI COMPLESSIVI PER LA DIMISSIONE

Prima della dimissione accertarsi che:

- I sintomi anche minori quali cefalea e vomito devono essere cessati o siano comunque in regressione

evidente

- I genitori siano affidabili e comprendano le indicazioni per l’osservazione domiciliare, che devono essere loro date (deve esserci traccia in cartella o nel foglio di dimissione)

- La famiglia sia in grado di tornare in DEA in caso di necessità (per mezzi e distanza dall’ospedale) - Il bambino abbia un’assistenza medica sul territorio

DIAGNOSI DI DIMISSIONE

TRAUMA CRANICO MINORE (BASSO RISCHIO DI LESIONE) Codice ICD9: 95901

TRAUMA CRANICO MINORE (MEDIO RISCHIO DI LESIONE) Codice ICD9: 95901

TRAUMA CRANICO CON FRATTURA Codice ICD9: 80010

TRAUMA CRANICO MAGGIORE:

EMORRAGIA EXTRADURALE TRAUMATICA Codice ICD9: 85240 EMORRAGIA SUBARACNOIDEA TRAUMATICA Codice ICD9: 85201

Allegato 4

TRAUMA CRANICO CONSIGLI PER I GENITORI

Ai familiari di

Le attuali condizioni di vostro figlio, visitato in Pronto Soccorso, in seguito a trauma cranico, risultano buone tali da consentire l’invio a domicilio.

E’ comunque opportuno che nei prossimi giorni (con particolare attenzione alle prossime 72 ore ) il bambino venga attentamente osservato e sia subito ricondotto all’osservazione medica nell’eventualità

che compaia anche uno solo dei seguenti problemi: Vomiti ripetuti a distanza dl traumatica

Convulsioni

Cefalea ingravescente (non alleviata da paracetamolo)

Sonnolenza, irritabilità non motivate

Difficoltà alla deambulazione

Difficoltà nel risveglio

Confusione mentale come difficoltà nel ricordare luoghi, nomi, date

Qualunque comportamento anomalo

Comparsa di cefaloematoma (tumefazione molle del cranio) o peggioramento di

cefaloematoma preesistente

Vi raccomandiamo inoltre particolare attenzione nell’evitare che il trauma cranico si ripeta, raccomandandoci

a tal fine di utilizzare tutte le precauzioni del caso in relazione agli infortuni, specialmente a breve distanza

dall’attuale evento traumatico.

Firma del familiare accompagnatore

Firma del medico

Data