indagare, per mestiere - marsilio editori · 2016. 9. 28. · una famiglia quasi perfetta è...

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APERTURE/GIALLI Indagare, per mestiere o per caso :ebecca Forster, disegno dalla serie "Bubbles", Gabbia d'uccello, matita e vernice spray, 2012-2013 L'universo del giallo virato al rosa rivela tutte le facce di una personalità femminile. Indagini pensieri emozioni e paesaggio in un flusso di coscienza "multitasking" DI NADIA TARANTINI N on ci sono che i thriller, a darci la gamma comple- ta delle personalità di una donna. Detective per davvero, o detective per caso (giornalista, giudi- ce, scrittrice, filosofa... cuoca), le donne in giallo ci mostrano l'estrema duttilità degli animi fem- minili. In un caleidoscopio che, cambiando colori, illumina contemporaneamente terre diverse: la Svezia, la Germania, l'Inghilterra, la Scozia... Laddove le nuove figure maschili, an- che quelle più stravaganti (metti, l'ispettore Coliandro) non possono che confrontarsi instancabilmente col modello dato. Per sottrazione, magari. Per esagerazione. Con auto-ironia. E non c'è come nei gialli scritti dalle donne la possibilità di conoscere luoghi abitudini e sentimenti: per viaggiare da Stoc- colma alla Foresta Nera, dalla campagna inglese al Circolo Po- lare artico. Per farti venire la voglia di mangiare o di abitare. Lo sguardo delle detective/non detective non resta mai solo den- tro i loro pensieri, ipotesi investigative e progetti - come spesso accade con investigatori maschi, anche quelli meravigliosi, co- me Kurt Wallander. E può capitare, persino nei momenti più drammatici, che lo sguardo di Katharina o Annika, di Isabel o di Ruth, si soffermi su un dettaglio di vita quotidiana - che magari innesca, all'apice di un conflitto a fuoco o di uno scontro fisico potenzialmente letale, una girandola di pensieri, così tipica delle nostre giornate multitasking (parola mai abbastanza con- solatoria). E poi, è vero che i più appassionanti detective rischiano di persona quando vanno a investigare troppo da vicino (specie se non sono i poliziotti medesimi), ma queste donne sono pro- prio esagerate. Si fanno picchiare sequestrare imprigionare. Seppellire da una slavina di pietre. Quasi affogare nell'alcol che allaga un deposito clandestino di liquore alle ciliegie. E mentre questo avviene, la loro fervida mente continua a percorrere in tondo la realtà, dalla natura (il tempo, la stagione) agli esseri umani, dalle sensazioni alle emozioni che si agitano in loro e nelle persone con cui interagiscono, fossero pure i potenziali assassini di loro stesse. ANNIKA Marsilio ha appena pubblicato Paradiset (in italiano Fonda- zione Paradiso), seconda apparizione (in ordine di tempo ma non di pubblicazione, neppure in Svezia) di Annika Bengtson nell'universo del giornalismo e del crimine. La troviamo all'ini- zio della sua storia con Thomas. Aspra, acerba, con tutte le sue insicurezze e il dolore nascosto di aver assassinato il suo primo compagno, Sven. Anche nel lavoro è alle prime armi, ma già se-

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Page 1: Indagare, per mestiere - Marsilio Editori · 2016. 9. 28. · Una famiglia quasi perfetta è restata per settimane nella classifica del Sunday Times-toma su un tema che evidentemente

A P E R T U R E / G I A L L I

Indagare,per mestiereo per caso

:ebecca Forster, disegno dalla serie"Bubbles", Gabbia d'uccello,matita e vernice spray, 2012-2013

L'universo del giallo viratoal rosa rivela tutte le faccedi una personalità femminile.Indagini pensieri emozionie paesaggio in un flussodi coscienza "multitasking"

DI NADIA TARANTINI

Non ci sono che i thriller, a darci la gamma comple-ta delle personalità di una donna. Detective perdavvero, o detective per caso (giornalista, giudi-ce, scrittrice, filosofa... cuoca), le donne in gialloci mostrano l'estrema duttilità degli animi fem-

minili. In un caleidoscopio che, cambiando colori, illuminacontemporaneamente terre diverse: la Svezia, la Germania,l'Inghilterra, la Scozia... Laddove le nuove figure maschili, an-che quelle più stravaganti (metti, l'ispettore Coliandro) nonpossono che confrontarsi instancabilmente col modello dato.Per sottrazione, magari. Per esagerazione. Con auto-ironia.

E non c'è come nei gialli scritti dalle donne la possibilità diconoscere luoghi abitudini e sentimenti: per viaggiare da Stoc-colma alla Foresta Nera, dalla campagna inglese al Circolo Po-lare artico. Per farti venire la voglia di mangiare o di abitare. Losguardo delle detective/non detective non resta mai solo den-tro i loro pensieri, ipotesi investigative e progetti - come spessoaccade con investigatori maschi, anche quelli meravigliosi, co-me Kurt Wallander. E può capitare, persino nei momenti piùdrammatici, che lo sguardo di Katharina o Annika, di Isabel o diRuth, si soffermi su un dettaglio di vita quotidiana - che magariinnesca, all'apice di un conflitto a fuoco o di uno scontro fisicopotenzialmente letale, una girandola di pensieri, così tipicadelle nostre giornate multitasking (parola mai abbastanza con-solatoria).

E poi, è vero che i più appassionanti detective rischiano dipersona quando vanno a investigare troppo da vicino (speciese non sono i poliziotti medesimi), ma queste donne sono pro-prio esagerate. Si fanno picchiare sequestrare imprigionare.Seppellire da una slavina di pietre. Quasi affogare nell'alcol cheallaga un deposito clandestino di liquore alle ciliegie. E mentrequesto avviene, la loro fervida mente continua a percorrere intondo la realtà, dalla natura (il tempo, la stagione) agli esseriumani, dalle sensazioni alle emozioni che si agitano in loro enelle persone con cui interagiscono, fossero pure i potenzialiassassini di loro stesse.

ANNIKAMarsilio ha appena pubblicato Paradiset (in italiano Fonda-zione Paradiso), seconda apparizione (in ordine di tempo manon di pubblicazione, neppure in Svezia) di Annika Bengtsonnell'universo del giornalismo e del crimine. La troviamo all'ini-zio della sua storia con Thomas. Aspra, acerba, con tutte le sueinsicurezze e il dolore nascosto di aver assassinato il suo primocompagno, Sven. Anche nel lavoro è alle prime armi, ma già se-

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A P E R T U R E / G I A L L I

Quando si arriva alla Top

Ci sono best-seller e best-seller: nella ormai sterminata produzio-ne commerciale di libri di purissimo intrattenimento - che inItalia importiamo senza troppo selezionare dal mondo anglofo-

no - qualche volta vale la pena di mettere il naso nei titoli e cercare dicapire perché proprio quel libro scala le classifiche dei più venduti.Prendiamo il giallo, che tiene saldamente le sue posizione nonostantel'avanzata impetuosa del genere erotico, facendo due esempi. Nel pri-mo c'è Tessie, che a 16 anni ha vissuto un'esperienza terrificante cheper fortuna non si ricorda nei dettagli: è stata rapita e quasi uccisa, sca-ricata in una fossa circondata da un campo di margherite gialle (dellaspecie Black-Eyed Susan, da cui il titolo Gli occhi neri di Susan) insie-me al cadavere di un'altra ragazza e a un mucchio di ossa; e c'è la Tessadi oggi, 17 anni dopo, adulta e con una figlia adolescente, convinta or-mai che l'uomo in attesa dell'iniezione letale nel braccio della mortedel penitenziario di Huntsville, Texas, non sia il serial killer cui è mira-colosamente sfuggita. Il giorno dell'esecuzione si avvicina e tutto il ro-manzo di Julia Heaberlin si costruisce a ritmo incalzante sul doppio bi-nario narrativo di Tessie e Tessa, mentre la memoria gioca a rimpiatti-no perché in realtà nessuna delle due voleva ieri e vuole sapere oggi checosa è accaduto in quelle 32 ore da incubo. Ma allo stesso tempo, troppiindizi - compresa la ricorrente ricomparsa di quelle maledette marghe-rite - convincono Tessa che l'uomo condannato non sia il colpevole eche dunque deve agire se vuole salvarlo. Così, il romanzo diventa an-che una denuncia contro la pena di morte che, fatta da una giornalistanata in Texas e residente a Dallas - lo stato degli Usa che ha il recorddelle esecuzioni capitali - ha certo il suo peso. Come anche il lettore/lalettrice distratta può "sentire" sotto la scrittura la trama di una culturasolida, di buone letture, di uso sapiente - ad esempio - dei topoi dellafiaba distorti al punto da diventare la chiave psicologica profonda del-l'intera narrazione. Ottime critiche e vendite, traduzioni in 15 paesi eun film in arrivo per questo best-seller.

Secondo esempio: lane Shemilt - che con il suo romanzo d'esordioUna famiglia quasi perfetta è restata per settimane nella classifica delSunday Times-toma su un tema che evidentemente ossessiona il pub-blico britannico: il rapimento di bambini. Se nel primo ad essere (ap-parentemente) rapita è la figlia quindicenne di una coppia di medici, inUn delitto quasi perfetto a scomparire è un neonato figlio anch'esso didue medici (l'autrice è medico lei stessa sposata con un neurochirurgoe madre di 5 figli). La ricostruzione della dinamica competitiva è in en-trambi assai ben descritta e non suscita certo simpatia la protagonista,

che prima di precipitarci in un crescendo di angoscia per lascomparsa del terzo figlio appena nato, ci appare come unaastuta calcolatrice che pur avendo già due figli sembra averel'unico scopo di non farsi superare professionalmente dalmarito e resta incinta del terzo nel tentativo di impedire chelui si rechi in Botswana per una ricerca sull'Aids. Le cosenon vanno come lei vorrebbe, e una volta nato il piccoloSam l'intera famiglia si trasferisce nel paese africano dove ilneonato viene poi rapito.

Anche qui, come nel romanzo della Heaberlin, c'è un te-ma di attualità che fa da catalizzatore della trama - lì la penadi morte, qui il rapimento di bambini - e che si sviluppa tramotivi personali e controversie di natura politico-sociale.Un ingrediente che consente alle due autrici di mettere afuoco i limiti del lavoro di indagine e il pessimo ruolo deimedia (due temi molto popolari sia in Usa che in Gran Bre-tagna), collocando così le due storie nel flusso ininterrottodi notizie-immagini-storie che Tv e social media fornisconoormai alla maggioranza del pubblico. Cosicché non occorrefare nessuno sforzo per entrare in altri mondi: quello cheraccontano ci è talmente familiare da diventare un piacevo-le e rilassante easy-reading. Anna Maria Crispino

JULIA HEABERLIN

GLI OCCHI NERI

DI SUSAN

TRAD. DI

MARIANNA COZZI

E ANGELA RICCI

NEWTON COMPTON

ROMA 2016

335 PAGINE, 12 EURO

E-BOOK 2 , 9 9 EURO

JANE SHEMILT

UN DELITTO QUASI

PERFETTO

TRAD. DI

ALICE CROCELLA

NEWTON COMPTON

ROMA 2016

3 1 7 PAGINE, 9 , 9 0 EURO

E-BOOK2.99 EURO

gna uno di quei colpi che la distingueranno nei suc-cessivi nove capitoli della saga di Liza Marklund. Èin una Stoccolma molto grigia e un po' squallida chefa le sue prime prove, di vita solitària e di giornalista,in un appartamento anch'esso squallido, sul cortiledi un palazzo che non sarà mai ristrutturato. Privodi bagno e di acqua calda. Una nascente Annika, dalsapore irripetibile, minuscola sullo sfondo dellamafia jugoslava alla quale si oppone sfidando le suestesse paure. Non sa quando mangia, non sa quan-do potrà riposare, dimentica di lavarsi e si rannic-chia in se stessa, cercando quella piccola certezzache la farà rialzare.

Annika è attaccata come un'orsa ai suoi figli, losappiamo - e in Paradiset vediamo iniziare la suaprima gravidanza, con la scelta di portarla a termi-ne, nonostante le circostanze disgraziate. Thomas èancora sposato, sono stati insieme una sola notte.Fragile, lamentosa a volte depressa, Annika ritrovastraordinarie risorse quando si trasforma in giorna-lista d'inchiesta (criminale); o quando deve salvare ifigli da improvvise emergenze. Dotata di scarsa au-tostima, incerta nelle relazioni - private e, special-mente, di lavoro - pratica però il sesso con disinvol-tura e atteggiamento dominante. Nella vita, è comese fosse sempre sull'orlo di un precipizio, e non esi-tasse mai a gettarsi giù quando necessario. In Para-diset assistiamo alla sua incredibile irruzione nellacasa coniugale del suo amante. Con la ferma deci-sione di una disperata la vediamo "risolvere" il suoproblema di gravidanza (da lui) indesiderata, neldialogo a tre con Thomas e la moglie Eleonor. («Io eThomas avremo un bambino» [...] «Fuori di casamia!» [...] «Thomas. Vieni con me. Adesso» [...] «Seesci da quella porta non potrai più tornare!» [...]«Vieni. Andiamo».)

KATHARINATanto è piccola e magra Annika, tanto è imponenteil fisico di Katharina Schweitzer, che torna a trovarcinella collana di Gialli tedeschi di Emons Audiolibri -non più da Colonia, ma dalla Foresta Nera. Tornadove è nata, dove ha trascorso infanzia e giovinezza.Ha da subito un passo diverso, più calcato sul terre-no, il secondo plot di Brigitte Glaser, nata anch'essanelle stesse lande (ovvero Land). Cieli che trascorro-no dal nero alla luce, alberi che si piegano in sinto-nia con gli umani sentimenti, atmosfere di altri tem-pi, tradizioni che soggiacciono alle dure regole delcommercio criminale. È un'emotività più sorveglia-ta, quella di Katharina, eccede raramente, e semprea causa del conflitto che l'accomuna ad Annika, l'in-sofferenza che prova per le critiche continue dellapropria madre. Figlie senza autorizzazione ad affer-marsi nel mondo, che il mondo se lo prendono contigna.

Se è la rabbia a connotare il carattere di Annika,Katharina ha in cuore sempre una vena di malinconia,che declina con le figure del paesaggio: le sue nuvole,i suoi tramonti e le sue nebbie, le cadenti e rossastrefoglie autunnali, l'incedere sotterraneo e implacabiledi unprossimo inverno, segnano indelebilmenteMor-te sotto spirito. Insieme al profumo del kirsch, degliabeti e quelli variegati della cucina del "Tiglio", risto-rante materno in cui si trova per una sostituzione cuinon può sottrarsi: la madre Martha si è rotta una gam-ba. E nel rigirare le cotolette viennesi, che odia come

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tutta la cucina sin troppo tradizionale di quelristorante, Katharina continua a pen-sare alla morte di Konrad, attivistaambientale brutalmente uc-ciso mentre era a un pas-so dal bloccare una pi-sta da sci indoor cheavrebbe distruttoquella parte di Fo-resta. Pensieri dimorte che si al-ternano a spe-ranze d'amore.Su e giù peri tor-nanti dellaFore-sta Nera, fra spotdel passato lon-tano che le si ri-presenta sotto levesti di tutteleper-sone che incontranel corso della suaindagine; e gli incubiche le ripropongono la terri-bile vicenda di poco tempo prima(in Delitto al pepe rosa), Katharina siavvia a prendere una decisione impor-tante anche per la sua vita, accompagnatadal controcanto di Adela, l'ostetrica che tuttosa perché molto ha conosciuto.

Katharina gioca l'ironia e l'autoironia. A partire dallaconsapevolezza del suo corpo ingombrante, col quale intrattie-ne un rapporto di necessaria ineluttabilità. Mangia con gusto eplatealmente mostra il suo bisogno di mangiare, la sua passio-ne di chef nasce da quel primordiale bisogno delle sue cellule.Anche Katharina, come Annika, gioca il sesso con disinvoltura- ma senza alcuna drammaticità. È come il cibo, si prende amorsi e non ci si pensa su due volte.

RUTHE poi questa estate abbiamo II pozzo, thriller psicologico. Arri-va Ruth Ardingly (anzi, nonna R.), che non è detective neancheper caso. Che è vittima e potenziale assassina, che mette in sce-na la confusione del femminile, il conflitto di sempre fra gli af-fetti e la realizzazione di sé. Confuse a volte risultano anche lemotivazioni delle personagge (prevalenti) e dei personaggi(pochi), in sintonia con l'andirivieni nella mente della protago-nista, che conduce per cento e cento pagine un monologo den-tro se stessa. In una tessitura, che si tiene nonostante la sovrab-bondanza dei fatti, fra il suo presente di prigioniera agli arrestidomiciliari e il suo passato remoto e prossimo. Ad aggiungerepathos alla storia è l'età dell'assassinato, un bimbo di cinqueanni, nipote di Ruth e (quasi nipote) del marito Mark, a suotempo accusato di pedopornofilia su internet e poi prosciolto.

Tutto si svolge nella campagna sud occidentale dell'Inghil-terra, ai confini con il Galles. In un mondo immaginario matanto simile al nostro - durante un periodo di estrema, dispe-rante siccità. Solo al "Pozzo" piove, gli alberi verdeggiano e laterra produce i suoi frutti, il torrente scorre e lo stagno è sem-pre all'orlo delle sponde. Mentre il resto del Paese boccheggiae progressivamente entra in una crisi economica e morale cherichiama leggi eccezionali, sul podere piove pioviggina piove adirotto, attirando sui suoi proprietari quanto di più terribil-mente emotivo e folle può nascere a ridosso di un disastro.Saranno le donne più fragili - e alla fine la stessa Ruth, la figliaAngie su cui pareva di non poter scommettere nulla - a mani-festare inaspettate risorse; mentre le donne forti, all'apparenza

Rebecca Forster, disegno dalla serie "Bubbles", Lepre che salta,matita e vernice spray, 2012-2013

dominanti, cadranno. Al centro delle dinamiche fraloro, una setta religiosa dedita alla "Rosa di Gerico",una sorta di teologia femminista che rivela la peg-giore tramatura sotterranea. Frutto dei fantasmi diuna femminista delusa - o apologo sull'ineluttabiledisfacimento di ogni buona cosa (come l'amiciziafra donne), quando tutto quel che conosciamo cam-bia irreversibilmente? E le piante non danno piùfrutti, il cielo sospende le sue variazioni climatiche,il mondo trattiene il fiato sull'orlo dell'abisso.

ISABELA riportarci al caldo delle nostre certezze, ci pensaIsabel Dalhousie, donna single di gusto e di cultura,fondatrice del "Club dei filosofi dilettanti", direttri-ce della rivista Etica applicata, per la quale selezio-na ponderosi saggi di pensiero. Che indaga mentresorbisce il té, che insegue platonici sogni d'amore,che adora Edimburgo e ce la fa amare come fosse lanostra città. Solo apparentemente controllata, Isa-bel ci regala le insondabili emozioni con cui discor-re - sempre incerta fra la somma razionalità e il ge-sto irresponsabile, coraggioso, che fa battere le veneai polsi. Le sue indagini scivolano dentro i gesti quo-tidiani - la lettura di un nuovo articolo filosofico, lachiacchiera mattutina con la governante Grace, ai-ter ego che le fornisce invece saggi di vita vera. E lesue storie - ora disponibili anche in e-book - ci av-vincono nonostante la pacatezza dei toni, dandocicomunque brividi, per la non risolvibile insondabi-lità dell'animo umano. •

CATHERINE CHARTER

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