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STUDI DI SPIRITUALITÀA cura dell’Istituto di Spiritualità della Facoltà di Teologiadell’Università Salesiana

22.

MORAND WIRTH

LA BIBBIAcon don Bosco

Una lectio divina salesiana

III. Atti, Lettere, Apocalisse

Postfazioni di Cesare Bissoli e Giorgio Zevini

LAS - ROMA

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Questo libro è il terzo volume che fa seguito ai due precedenti:

La Bibbia con don Bosco. Una lectio divina salesiana. I. L’Antico Testamento (Roma, LAS 2009).

La Bibbia con don Bosco. Una lectio divina salesiana. II. I quattro Vangeli (Roma, LAS 2011).

«Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù» (At 1,14).

«Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle» (Ap 12,1).

Sulla copertina è riprodotto il grande quadro dell’Ausiliatrice, opera di Tom-maso Andrea Lorenzone (1824-1902), ispirata da don Bosco per la chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino. Maria è circondata dagli apostoli e evangelisti con i loro sim-boli tradizionali. Ai piedi della Madonna, al centro, gli apostoli Pietro (chiavi) e Paolo (spada). Dietro san Pietro, a sinistra, l’evangelista Marco (leone) e l’apostolo e evangelista Giovanni (aquila e calice); più in alto: Tommaso (lancia) e Simone (sega), Bartolomeo (coltello) e Mattia (pietra). A destra, dietro san Paolo, l’evangeli-sta Luca (toro), e l’apostolo e evangelista Matteo (angelo); poi Giacomo il maggiore (bastone da pellegrino), Filippo (croce), Andrea (croce decussata), Giuda Taddeo (scure) e Giacomo il minore (clava).

© 2012 by LAS - Libreria Ateneo SalesianoPiazza del l’Ateneo Salesiano, 1 - 00139 ROMATel. 06 87290626 - Fax 06 87290629 - e-mail: [email protected] - http://las.unisal.it

ISBN 978-88-213-0841-3–––––––––––Elaborazione elettronica: LAS Stampa: Tip. Abilgraph - Via P. Ottoboni 11 - Roma

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PREFAZIONE

Come i due precedenti volumi, il primo dedicato all’Antico Testa-mento e il secondo ai quattro Vangeli, questo terzo e ultimo volume si propone di leggere gli Atti degli Apostoli, le loro Lettere e l’Apocalisse “con don Bosco”, prendendo come punto di partenza l’attuale com-prensione della Bibbia, così come essa è documentata nella Bibbia cosiddetta di Gerusalemme (nuova edizione rivista e corretta, Paris, Éditions du Cerf 2006), di cui si sono utilizzate l’introduzione e le note. Il testo italiano della sacra Scrittura è quello de La Sacra Bibbia (versione ufficiale del testo in lingua italiana a cura della Conferenza Episcopale Italiana, edizione a cura della Unione Editori e Librai Cat-tolici Italiani, 2008).

La Bibbia di Antonio Martini, usata da don Bosco, è stata citata secondo l’edizione del 1852, di cui si è potuto disporre (La Sacra Bib-bia secondo la Volgata, tradotta in lingua italiana e con annotazioni di-chiarata da Monsignore Antonio Martini, voll. I-IV, Firenze, Angelo Usigli 1852). Si citerà il testo latino della Volgata, seguito dalla tradu-zione di mons. Martini, quando ciò si renderà necessario per chiarire la comprensione che con Bosco aveva di un passo della Bibbia.

Fonte principale di questo lavoro sono i trentotto volumi delle Opere edite di san Giovanni Bosco, pubblicate dal Centro Studi Don Bosco in ristampa anastatica (Roma, LAS 1976-1987). A questo ri-guardo devo dire che il lavoro del confratello rumeno don Andrei Munteanu, che ha messo a disposizione on-line tutti questi volumi, è stato davvero prezioso. Non tutti i testi riprodotti godono della medesima garanzia di autenticità: accanto a pubblicazioni che pro-vengono sicuramente dalla penna di don Bosco, ci sono quelle a lui attribuite e altre la cui attribuzione è ipotetica. Ciò nonostante, si è attinto largamente a tale fonte, perché contiene scritti apparsi sotto

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6 Prefazione

il suo controllo, essendo stati pubblicati nella maggioranza dei casi nel periodico Letture cattoliche, di cui egli era il direttore. La Storia sacra di don Bosco è stata presa in considerazione nella misura in cui non si contenta di offrire una parafrasi o un riassunto del testo della Scrittura, ma fornisce la base di una lectio divina, o un’attualizzazione della Parola.

Un’altra fonte importante è costituita dalla corrispondenza di don Bosco. A tale scopo si è passato in rassegna il suo Epistolario, sia nell’edizione critica di Francesco Motto (fino al 1875), sia nella prima edizione di Eugenio Ceria. Si sono utilizzati anche altri scritti apparsi negli ultimi anni in edizione critica e, precisamente, nella rivi-sta dell’Istituto Storico Salesiano intitolata Ricerche Storiche Salesiane. Un buon numero di scritti pedagogici sono stati raccolti nel volume Don Bosco Educatore (a cura di Pietro Braido, con la collaborazione di Francesco Motto e di José Manuel Prellezo). Esiste un’edizione critica di alcuni sogni di don Bosco, a cura di Cecilia Romero. Si è pure spigolato un certo numero di citazioni bibliche percorrendo i dician-nove volumi delle Memorie biografiche di don Bosco, pubblicate a cura di Giovanni Battista Lemoyne, Angelo Amadei e Eugenio Ceria (San Benigno/Torino 1898-1948). Anche se non è sempre sicuro che tali citazioni siano di don Bosco stesso, esse tuttavia offrono l’«ambiente» e il «clima» in cui sono apparse.

Nella trascrizione delle citazioni di don Bosco si è voluto rispet-tare al massimo il testo originale. I soli interventi riguardano la pun-teggiatura, l’uso delle maiuscole, certi accenti, e raramente le forme antiquate oppure gli errori ortografici casualmente sfuggiti all’autore.

Questa ricerca è stata oltremodo facilitata dai lavori di don Fausto Perrenchio, professore di esegesi biblica all’Istituto teologico salesiano di Torino (sezione della Facoltà di teologia dell’Università salesiana di Roma), che ha pubblicato i risultati delle sue ricerche in La Bibbia negli scritti di don Bosco (Roma, LAS 2010). Personalmente ho seguito la maggior parte delle sue indicazioni, completandole con altre fonti tratte in particolare dalla Storia sacra, dalle Memorie biografiche e dal Bollettino salesiano.

I commenti e gli accenni di don Bosco ai testi sono proposti secon-do l’ordine dei capitoli e dei versetti della Scrittura. Le citazioni dei testi di don Bosco seguono normalmente l’ordine cronologico della

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Prefazione 7

loro pubblicazione, partendo dai suoi scritti giovanili fino alle ultime edizioni.

Questo lavoro non ha la pretesa di raccogliere tutte le citazioni o le allusioni scritturistiche presenti negli scritti e nelle parole di don Bosco. Tale impresa ci è parsa impossibile e per altro estranea allo sco-po di una lectio divina salesiana. Inoltre, non è stato neppure nostro intento quello di cercare le fonti dei passi da lui utilizzati; ci è parso sufficiente conoscere come egli ha utilizzato tali citazioni ancorché trovate in altri autori. Si sa infatti che don Bosco ha copiato numerose citazioni bibliche tratte dai libri usati per redigere le proprie opere o opuscoli.

Lo scopo di questo lavoro non è prima di tutto esegetico, benché l’interesse esegetico non vi sia assente, e nemmeno storico o teologico; è invece spirituale. Si è voluto mostrare come san Giovanni Bosco, educatore e autore spirituale del suo tempo, ha letto, vissuto e tra-smesso ad altri e in particolare ai giovani, la sua lettura degli Atti degli Apostoli, delle loro Lettere e dell’Apocalisse.

Leggendo i risultati di questa ricerca, bisogna anche ricordare che don Bosco è un uomo del secolo XIX, condizionato dal modo di interpretare la Bibbia proprio del suo tempo. La sua «esegesi» della parola di Dio è quello del suo tempo. Anche l’esegesi biblica ha una sua storia, che continua ancora oggi con nuove e più aggiornate me-todologie. Nonostante i suoi limiti, riteniamo che la lettura dei testi del Nuovo Testamento «con don Bosco» può risultare ricca di buoni frutti spirituali. Il lettore giudicherà.

Ci tengo ad esprimere la mia gratitudine a tutte le persone che hanno incoraggiato questa ricerca, in particolare ai miei colleghi della Facoltà di teologia dell’Università salesiana e in particolare al decano don Antonio Castellano e al direttore dell’Istituto di Teologia Spiri-tuale, don Jesús Manuel García. Ringrazio di cuore don Cesare Bissoli e don Giorgio Zevini che hanno scritto ciascuno una postfazione a partire dalla loro specializzazione. Un grazie molto speciale voglio ri-volgere a don Mario Midali, che ha accettato ancora una volta e con grande dedizione di rileggere l’italiano. Ringrazio l’editrice LAS e il suo direttore, don Nicolò Suffi, che ha riletto tutto questo lavoro.

Dopo il Concilio Vaticano II, il quale, come è noto, con la costitu-zione dogmatica Dei Verbum, ha impresso nuovo impulso alla lettura

e alla meditazione della Parola di Dio nella Chiesa, e dopo l’esorta-zione apostolica postsinodale Verbum Domini di Benedetto XVI, non mi sembra inutile confrontare la nostra attuale lettura della Bibbia con quella di un uomo del XIX secolo, come è appunto san Giovanni Bosco, e cercare di raccoglierne dei frutti ancora per l’oggi.

Morand Wirth sdbUniversità Pontificia Salesiana

Roma

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SIGLE DEI LIBRI BIBLICI

Antico Testamento (AT)

Genesi GenEsodo EsLevitico LvNumeri NmDeuteronomio Dt

Giosuè GsGiudici GdcRut RtSamuele 1Sam, 2SamRe 1Re, 2ReCronache 1Cr, 2CrEsdra EsdNeemia NeTobia TbGiuditta GdtEster EstMaccabei 1Mac, 2Mac

Giobbe GbSalmi SalProverbi PrQoèlet QoCantico dei Cantici CtSapienza SapSiracide Sir

Isaia IsGeremia GerLamentazioni LamBaruc Bar

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10 Sigle dei libri biblici

Ezechiele EzDaniele DnOsea OsGioele GlAmos AmAbdia AbdGiona GnMichea MiNaum NaAbacuc AbSofonia SofAggeo AgZacaria ZaMalachia Ml

Nuovo Testamento (NT)

Matteo MtMarco McLuca LcGiovanni Gv

Atti degli Apostoli At

Lettera ai Romani RmLettere ai Corinzi 1Cor, 2CorLettera ai Gàlati GalLettera agli Efesini EfLettera ai Filippesi FilLettera ai Colossesi ColLettere ai Tessalonicesi 1Ts, 2TsLettere a Timòteo 1Tm, 2TmLettera a Tito TtLettera a Filèmone FmLettera agli Ebrei EbLettera di Giacomo GcLettere di Pietro 1Pt, 2PtLettere di Giovanni 1Gv, 2Gv, 3GvLettera di Giuda Gd

Apocalisse Ap

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ALTRE SIGLE

Sigla (in corsivo il modo abituale di citare)AA G.B. Lemoyne, L’Arca dell’alleanza ossia la potenza di Maria Ausiliatrice (OE

XXXI 91-234)AD Associazione de’ divoti di Maria Ausiliatrice canonicamente eretta in Torino (OE

XXI 339-434)AE Vita de’ sommi pontefici S. Anacleto S. Evaristo S. Alessandro I (OE IX 445-524)AF Avvisi alle figlie cristiane del venerabile monsignor Strambi (OE VIII 487-506)AG Angelina o l’orfanella degli Apennini (OE XXII 171-240)AM Chi è D. Ambrogio?! Dialogo (OE XVII 245-260)AN Angelina o la buona fanciulla instruita nella vera divozione a Maria Santissima

(OE XIII 1-44)AP Apparizione della Beata Vergine sulla montagna di La Salette (OE XXII 401-

492)AS Vita de’ sommi pontefici S. Aniceto, S. Sotero, S. Eleutero, S. Vittore e S. Zeffirino

(OE X 205-292)ASC Archivio salesiano centrale (Roma, via della Pisana)BC Cenni storici intorno alla vita della B. Caterina De-Mattei da Racconigi (OE

XIV 1-192)BM Vita della beata Maria degli Angeli carmelitana scalza (OE XVI 274-466)BS Bollettino Salesiano, I-XII (1877-1888)CA Il pontificato di S. Caio papa e martire (OE XIV 363-482)CC La Chiesa cattolica-apostolica-romana è la sola vera Chiesa di Gesù Cristo (OE

IV 121-143)CF Costituzioni per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-1885), a cura

di C. Romero, Roma, LAS 1983CH La chiave del paradiso in mano al cattolico che pratica i doveri di buon cristiano

(OE VIII 1-192)CI Il cattolico istruito [...]. Trattenimenti di un padre di famiglia co’ suoi figliuoli

(OE IV 195-646)CN Costituzioni della Società di S. Francesco di Sales, a cura di F. Motto, Roma,

LAS 1982CO I concili generali e la Chiesa cattolica. Conversazioni tra un paroco e un giovane

parochiano (OE XXII 1-168)

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12 Altre sigle

CP Il cattolico provveduto per le pratiche di pietà con analoghe istruzioni (OE XIX 1-773)

CS Il cattolico nel secolo. Trattenimenti famigliari di un padre co’ suoi figliuoli (OE XXXIV 1-454)

CT P. Braido, L’inedito “Breve catechismo pei fanciulli [...]” di don Bosco, Roma, LAS 1979

CU Raccolta di curiosi avvenimenti contemporanei (OE V 369-476)CV Conversione di una Valdese (OE V 249-366)CZ Conversazioni tra un avvocato ed un curato di campagna sul sacramento della

confessione (OE VI 145-272)DA Il divoto dell’Angelo custode (OE I 87-158)DBE P. Braido (ed.), Don Bosco educatore. Scritti e testimonianze, Roma, LAS

32005.DN Il pontificato di S. Dionigi con appendice su S. Gregorio taumaturgo (OE XIII

253-316)DS Vita del giovanetto Savio Domenico (OE XI 150-292)EA Episodi ameni e contemporanei (OE XV 117-227)Ec Epistolario di S. Giovanni Bosco, voll. I-IV, a cura di E. Ceria, Torino, SEI

1955-1959ED Esercizio di divozione alla misericordia di Dio (OE II 71-181)EM La pace della Chiesa ossia il pontificato di S. Eusebio e S. Melchiade (OE XVI

173-245)Em G. Bosco, Epistolario, voll. I-IV, a cura di F. Motto, Roma, LAS 1991-2003FA Fatti ameni della vita di Pio IX (OE XXIII 51-402)FB Il pastorello delle Alpi ovvero Vita del giovane Besucco Francesco d’Argentera

(OE XV 242-435)FC Fatti contemporanei esposti in forma di dialogo (OE V 51-98)FE Il pontificato di S. Felice primo e di S. Eutichiano papi e martiri (OE XIII 339-

434)FF Una preziosa parola ai figli ed alle figlie (OE XIII 437-459)FM Una famiglia di martiri ossia vita de’ santi Mario, Marta, Audiface ed Abaco e

loro martirio (OE XIII 57-152)FP La figlia cristiana provveduta per la pratica dei suoi doveri (OE XXXIII 180-

673)FZ La forza della buona educazione (OE VI 275-386)GB Vita di S. Giovanni Battista (OE XX 379-442)GC Biografia del sacerdote Giuseppe Cafasso esposta in due ragionamenti funebri

(OE XII 351-494)GE La Chiesa cattolica e la sua gerarchia (OE XXI 185-336)GI Il giubileo e pratiche divote per la visita delle chiese (OE V 479-542)GP Il giovane provveduto per la pratica de’ suoi doveri (OE II 183-532)GP* Il giovane provveduto per la pratica., 101a edizione (OE XXXV 130-648)IG Dialoghi intorno all’istituzione del giubileo colle pratiche divote per la visita

delle chiese (OE XVI 75-170)JL Biographie du jeune Louis Fleury Antoine Colle (OE XXXII 420-545)LC Cenni storici sulla vita del chierico Luigi Comollo (OE I 1-84)

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Altre sigle 13

LE Il più bel fiore del collegio apostolico ossia la elezione di Leone XIII (OE XXX 1-288)

LI Vita de’ sommi pontefici S. Lino, S. Cleto, S. Clemente (OE IX 337-443)LU Vita e martirio de’ sommi pontefici san Lucio I e santo Stefano I (OE XII 147-266)MA Maria Ausiliatrice col racconto di alcune grazie ottenute (OE XXVI 304-624)MB G.B. Lemoyne - A. Amadei - E. Ceria, Memorie biografiche di don Giovanni

Bosco, voll. I-XIXMD Maraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice (OE

XX 192-376)MF Maniera facile per imparare la Storia sacra (OE VI 49-143)MI Cenno biografico sul giovanetto Magone Michele allievo dell’Oratorio (OE XIII

155-250)ML Il pontificato di S. Marcellino e di S. Marcello papi e martiri (OE XV 1-115)MM Il mese di maggio consacrato a Maria SS. Immacolata (OE X 295-486)MO G. Bosco, Memorie dell’Oratorio di S. Francesco di Sales, a cura di A. da Silva

Ferreira, Roma, LAS 1992MS Massimino ossia incontro di un giovanetto con un ministro protestante sul Cam-

pidoglio (OE XXV 123-229)NA Novella amena di un vecchio soldato di Napoleone I (OE XIV 225-287)NO Nove giorni consacrati all’augusta madre del Salvatore sotto al titolo di Maria

Ausiliatrice (OE XXII 253-356)NU La nuvoletta del Carmelo ossia la divozione a Maria Ausiliatrice (OE XXVIII

449-565)OE G. Bosco, Opere edite, voll. I-XXXVIII, a cura del Centro Studi Don Bosco,

Roma, LAS, 1976-1987PA Vita di S. Paolo apostolo dottore delle genti (OE IX 167-334)PD La persecuzione di Decio e il pontificato di san Cornelio I papa (OE XII 1-111)PN La perla nascosta di S.E. il cardinale Wiseman arcivescovo di Westminster (OE

XVII 25-142)PO Vita dei sommi pontefici S. Ponziano, S. Antero e S. Fabiano (OE XI 409-508)PP Vita di san Pietro principe degli apostoli primo papa dopo Gesù Cristo (OE

VIII 293-473)PS Il pontificato di san Sisto II e le glorie di san Lorenzo Martire (OE XII 269-348)PT Porta teco cristiano ovvero avvisi importanti intorno ai doveri del cristiano (OE

XI 1-71)PU Due conferenze tra due ministri protestanti ed un prete cattolico intorno al pur-

gatorio (OE IX 19-164)PZ Vita di S. Pancrazio martire con appendice sul santuario a lui dedicato vicino a

Pianezza (OE VIII 195-290)RC Regolamento per le case della Società di S. Francesco di Sales (OE XXIX 97-196)RM Rimembranza di una solennità in onore di Maria Ausiliatrice (OE XXI 1-174)RSS Ricerche Storiche Salesiane, Istituto Storico Salesiano, Roma, voll. 1-49SE Storia ecclesiastica ad uso delle scuole (OE I 160-556)SE* Storia ecclesiastica ad uso della gioventù, 4a edizione (OE XXIV 1-464)SG Vita di S. Giuseppe sposo di Maria SS. e padre putativo di G. Cristo (OE XVII

281-390)

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14 Altre sigle

SI Storia d’Italia raccontata alla gioventù (OE VII 1-561)SM Vita di san Martino vescovo di Tours (OE VI 389-484)SO C. Romero, I sogni di don Bosco, Leumann (Torino), Elle Di Ci 1978SR Severino ovvero avventure di un giovane alpigiano (OE XX 1-189)SS Storia sacra per uso delle scuole (OE III 2-212)SS* Storia sacra per uso delle scuole, 10a edizione (OE XXVII 207-478)ST Vita de’ sommi pontefici S. Sisto, S. Telesforo, S. Igino, S. Pio I (OE X 1-95)SV Il cristiano guidato alla virtù ed alla civiltà secondo lo spirito di san Vincenzo de’

Paoli (OE III 215-502)UB Vita del sommo pontefice S. Urbano I (OE XI 295-406)VA Valentino o la vocazione impedita. Episodio contemporaneo (OE XVII 179-

242)VE F. Giordano, Cenni istruttivi di perfezione [...] nella vita edificante di Giusep-

pe Burzio (OE II 1-69)VI Vita infelice di un novello apostata (OE V 181-228)ZI Vita di santa Zita serva e di sant’Isidoro contadino (OE V 171-179)

INTRODUZIONEDon Bosco e gli scritti del NT

Alla domanda: «Gli apostoli e i primi discepoli predicarono solo a viva voce od anche per iscritto?» don Bosco nella Storia ecclesiastica fornisce al suo lettore questa risposta: «Gli apostoli, ed altri primi discepoli di Gesù Cristo ci lasciarono molti scritti, i quali tutti insie-me formano quello che noi chiamiamo il Nuovo Testamento. Questi scritti sono i quattro Vangeli di san Matteo, di san Marco, di san Luca e di san Giovanni, gli Atti apostolici scritti da san Luca, le quattordici lettere di san Paolo, quella di san Giacomo, due di san Pietro, tre di san Giovanni, una di san Giuda, e finalmente l’Apocalissi di san Gio-vanni» (SE 47-48).

Nel descrivere i rapporti di don Bosco con i libri del NT, intendia-mo qui tutti gli scritti del NT, ad eccezione dei quattro Vangeli, ma-teria di studio del volume precedente. Questi scritti, e precisamente: gli Atti degli Apostoli, le Lettere di Paolo, di Giacomo, di Pietro, di Giovanni, di Giuda, e l’Apocalisse, sono citati tutti nelle opere di don Bosco, che ne ha fatto di solito oggetto di una breve presentazione in cui segnala l’occasione, il motivo e i contenuti principali del libro. Ne offriamo qui una sintetica descrizione.

San Luca e gli Atti degli Apostoli

Sugli Atti degli Apostoli, o meglio sull’autore di questo libro, ab-biamo alcune righe di don Bosco nella sua Vita di S. Paolo. Dopo aver riferito l’arrivo di Paolo a Troade e la visione del Macedone che gli diceva: «Deh! abbi pietà di noi; passa nella Macedonia e vieni in nostro soccorso», don Bosco prosegue dicendo:

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16 Introduzione

«Nella Troade si unì a san Paolo un suo cugino di nome Luca, che gli riuscì di grande aiuto nelle sue fatiche apostoliche. Egli era un medico di Antiochia di grande ingegno, che scriveva con purezza ed eleganza il greco. Egli fu per Paolo quello che san Marco era per san Pietro, e al pari di lui scrisse il Vangelo che noi leggiamo sotto il nome di Vangelo secondo Luca. Anche il libro intitolato Atti degli Apostoli da cui noi ricaviamo quasi tutte le cose che diciamo di san Paolo, è opera di san Luca. Da che egli si pose pe compagno del nostro apostolo non vi fu più né pericolo né fatica né patimento che abbia potuto scuotere la sua costanza» (PA 43-44).

Parlando dell’arrivo di Paolo a Roma e dei progressi del suo apo-stolato nella città imperiale, don Bosco alla fine della sua Vita di S. Paolo accenna di nuovo al libro degli Atti e a Luca, utilizzando anche varie tradizioni e leggende.

«Quanto abbiamo finora detto delle azioni di san Paolo ‒ scrive don Bosco ‒ fu quasi letteralmente ricavato dal libro degli Atti degli Apostoli scritto da san Luca. Questo predicator del Vangelo continuò ad essere fedele compagno di san Paolo. Egli predicò il Vangelo nell’I-talia, nella Dalmazia, nella Macedonia, e terminò la vita col martirio in Patrasso, città dell’Acaja. Egli era medico, pittore e scultore. Ci sono molte statue e molte pitture della Beata Vergine venerate in di-versi paesi che si attribuiscono a san Luca» (PA 132).

San Paolo e le sue Lettere

La Vita di S. Paolo, pubblicata da don Bosco nel 1857, inizia con questo sintetico confronto tra il principe degli apostoli, di cui aveva pubblicato la Vita nell’anno precedente, e l’apostolo delle genti:

«San Pietro è il principe degli apostoli, primo papa, vicario di Gesù Cristo sopra la terra. Egli fu stabilito capo della Chiesa, ma la sua missione era particolarmente diretta alla conversione degli Ebrei. San Paolo poi è quell’apostolo che fu da Dio in maniera straordinaria chiamato a portare la luce del Vangelo ai Gentili. Questi due gran santi sono dalla Chiesa nominati le colonne e le fondamenta della fede, principi degli apostoli, i quali colle loro fatiche, coi loro scritti e col loro sangue c’insegnarono la legge del Signore. Ipsi nos docue-runt legem tuam, Domine. Per questo motivo alla vita di san Pietro

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Don Bosco e gli scritti del NT 17

facciamo succedere quella di san Paolo. È vero che questo apostolo non è da annoverarsi nella serie dei papi, ma le fatiche straordinarie da lui sostenute per aiutare san Pietro a propagare il Vangelo, lo zelo, la carità, la dottrina lasciataci ne’ sacri libri, ce lo fanno parer degno di essere posto a lato della vita del primo papa, come forte colonna su cui si appoggia la Chiesa di Gesù Cristo» (PA 3-4).

Sulla pagina di copertura del suo libro, don Bosco ha fatto rappre-sentare la colomba dello Spirito Santo che diffonde raggi di luce in tutte le direzioni.

Lettera ai Romani

Secondo don Bosco, san Paolo scrisse questa lettera a Corinto du-rante i tre mesi di inverno passati in quella città dopo la sommossa de-gli orefici di Efeso (cf At 20,1-3). Parlando di questo nuovo soggiorno a Corinto che avrebbe avuto luogo nell’anno 58, l’autore della Vita di S. Paolo scrive: «L’apostolo passò l’inverno in questa città adoperan-dosi a consolare i suoi figliuoli in Gesù Cristo, che non si saziavano di ascoltarlo e di ammirare in lui un zelante pastore ed un tenero padre». Poi continua:

«Da Corinto estese pure le sue sollecitudini ad altri popoli e spe-cialmente ai Romani già convertiti alla fede da san Pietro con molti anni di fatiche e di patimenti. Aquila con altri suoi amici, avendo inteso che era cessata la persecuzione, eransi di nuovo recati a Roma. Paolo seppe da loro, che in quella metropoli dell’impero erano insorte dissensioni tra Gentili ed Ebrei. I Gentili rimproveravano gli Ebrei perché non avevano corrisposto ai benefizi ricevuti da Dio, avendo ingratamente messo in croce il Salvatore; gli Ebrei dal loro canto fa-cevano rimproveri ai Gentili perché avevano seguito l’idolatria e ve-nerate le più infami divinità. Il santo apostolo scrisse la sua famosa lettera ad Romanos tutta piena di sublimi argomenti che egli tratta con quell’acutezza d’ingegno, che è propria di un uomo dotto e santo e che scrive inspirato da Dio. Non è possibile di abbreviarla senza pe-ricolo di variarne il senso. Essa è la più lunga, la più elegante di tutte le altre e più piena di erudizione» (PA 82-83).

Dopo aver fatto l’elogio di questa lettera, don Bosco si rivolge al lettore dicendogli con una certa solennità: «Ti esorto, o lettore, di

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18 Introduzione

leggerla attentamente, ma colle debite interpretazioni che soglionsi unire alla Volgata. Essa è la sesta lettera di san Paolo e fu scritta dalla città di Corinto l’anno cinquantesimo ottavo di Gesù Cristo. Ma pel grande rispetto, che in ogni tempo si ebbe per la dignità della Chiesa di Roma, è annoverata la prima tra le quattordici lettere di questo san-to apostolo. In questa lettera san Paolo non parla di san Pietro, perché esso era occupato nella fondazione di altre chiese. Essa era portata da una diaconessa, ovvero monaca di nome Feba, che l’apostolo racco-manda molto presso ai fratelli di Roma» (PA 83).

Prima lettera ai Corinzi

La prima lettera ai Corinzi fu scritta ‒ secondo don Bosco ‒ negli anni 56-57 durante il lungo soggiorno di Paolo a Efeso. Dopo aver narrato nella sua Vita di S. Paolo i miracoli dell’apostolo, il fatto dei due esorcisti ebrei malmenati dall’indemoniato e l’episodio dei libri cattivi bruciati, don Bosco prosegue scrivendo:

«Mentre queste cose succedevano, giunse da Corinto in Efeso Apollo con altri annunziando essere nate discordie tra que’ fedeli. Il santo apostolo si adoperò a porvi rimedio con una lettera, in cui rac-comanda loro l’unità di fede, l’ubbidienza ai proprii pastori, la carità vicendevole e specialmente verso i poveri. Inculca ai ricchi di non imbandire lauti banchetti ed abbandonare i poveri nella miseria. In-siste poi che ciascuno purifichi la sua coscienza prima di accostarsi al corpo e al sangue di Gesù Cristo, dicendo: Colui che mangia quel corpo e beve quel sangue indegnamente, mangia il proprio giudizio e la propria condanna. Era pure accaduto che un giovine aveva com-messo grave peccato con sua matrigna. Il santo per farne apprendere il debito orrore comandò che quello fosse per qualche tempo separato dagli altri fedeli, affine di farlo ritornare in se stesso. È questo un vero esempio di scomunica, come appunto pratica ancora la Chiesa cattolica, quando per gravi delitti scomunica, ossia dichiara separati dagli altri quei cristiani che ne sono colpevoli. Paolo mandò il suo discepolo Tito a portare questa lettera a Corinto. Il frutto pare che ne sia stato molto copioso» (PA 75-76).

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