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Note di regia

“Uno spettacolo grottesco e surreale, in cui due attori dal forte accento siculo faranno continuamente vacillare il piano del razionale. Lo spettatore sarà sorpreso e divertito di fronte all’incredibile affinità tra la fredda Pietroburgo e la Palermo assolata e lenta. Che si sappia, verrà portato sulle scene uno spettacolo che vi farà ridere, vi farà pensare, ma soprattutto, vi farà dubitare della stabilità dei vostri stessi connotati. Ecco a voi messa a nudo la comica e assurda vanità del mondo degli uomini, che con il passare del tempo, a quanto pare, è rimasta la stessa.”

Sono queste sopracitate, le parole di presentazione che meglio spiegavano il senso de la prima messa in scena de “Il naso” di Gogol’, o da Gogol’. Perché in effetti La nasca, ovvero il naso nell’idioma siciliano (ma è termine usato anche in altre parti del paese), era già stato realizzato in una prima forma di spettacolo che Luigi Ciotta e Rossella Sorbara detta Charms, avevano modellato sulla base della loro esperienza di

quel cosiddetto “teatro di strada” che per sua propria natura si rivolge a un pubblico occasionale; che spesso vive del rapporto violento tra attori e spettatori, con l’attore che deve conquistarsi a tutti i costi l’attenzione, quella stessa che poi magari all’aperto si dirada; che quando trova una dimora dove recitare la trova per lo più in spazi piccoli, forse neppure teatrali, in soggezione; e che allora reinventa uno stare sulla scena con regole diverse da ciò cui siamo abituati ad assistere negli spazi scenici più in uso, regole senza tempi precisi, senza intervalli, senza sipari e senza “mezza sala” e poi “sala buia”. Ebbene proprio da qui, si è sviluppato il mio interesse per questo spettacolo; poiché, dopo averlo visto, rivisto e studiato in un piccolo “teatro” di Torino, ho accettato l’invito di Rossella e Luigi a farne un lavoro di palcoscenico, fatto e finito. Così è diventato uno spettacolo con maggiori spazi di azione; con una gestualità dei personaggi che si è adeguata al nuovo perimetro tracciato dall’intrigante scenografia di Lucia Giorgio; con luci disegnate da mano sapiente, quella di Pietro Striano; con l’implacabile segno che i personaggi assumono quando i costumi sono di RobertaVacchetta. E l’energia degli attori si è calibrata allo stare al chiuso e, come spesso può accadere, paradossalmente si è resa più ampia.Il testo è ancora quello con approdi alla fonte originale di Gogol’, con lo sguardo conficcato dentro la bellissima biografia di Gogol’ scritta da Nabokov, con una sbirciatina alla versione per ragazzi del grande e siciliano Camilleri e con gli interventi che ci ricordano che Luigi e Rossella arrivano dal teatro di strada e quindi senza rinunciare per esempio ad un prologo con cui avvicinare allusivamente l’assurdità dei personaggi del potere in quella Russia di metà ottocento a quelli, molto più ridicoli e ovunque ubicati, del nostro inizio di nuovo millennio.”Eugenio Allegri

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Compagnia Teatrale Ciotta e Charms

La Compagnia è composta da Luigi Ciotta e Rossella Sorbara.Entrambi si sono formati presso L’Atelier Teatro Fisico di Torino diretto da Philip Radice.Nel 2013 iniziano a collaborare e la sintonia che si crea tra di loro contribuisce, nei due anni che seguono, alla nascita di tre spettacoli: Sweet Dreams, La Nasca, Funky Pudding (reloaded) e di due figli: Emiliano e Matilde.L’orizzonte è quello del teatro di strada: nel loro lavoro sono centrali il coinvolgimento del pubblico, la fisicità, la poetica del gesto e dell’immagine. Nel 2014 vincono il Premio

Cantieri di Strada con lo spettacolo Sweet Dreams, che viene portato con grande successo in Festival italiani ed europei.Scrivono poi un adattamento per il teatro del racconto Il Naso di N. Gogol’, dandogli una forte connotazione siciliana. Ne creano una versione da camera (in senso letterale), che presenteranno con successo a Torino (2013 Rassegna Schegge, 2014 Fringe Festival). Lo stesso anno iniziano a collaborare con l’attore e regista Eugenio Allegri, che cura la regia dello spettacolo trasformandolo e dandogli spazio, tempo e vita.Ora, veniamo al nome della Compagnia. Ciotta è facile da spiegare, essendo il cognome siculo di Luigi. Charms, invece, che vorremmo si pronunciasse ciarms, è lo pseudonimo dello pseudonimo, ovvero è lo pseudonimo che Rossella ha preso in prestito dallo pseudonimo di un geniale scrittore russo che diceva di chiamarsi Daniil Charms. Nel nome, quindi, si sono voluti legare assieme due importanti punti di riferimento artistici, culturali ed estetici della Compagnia: Sicilia e Russia; e soprattutto si è voluto affermare che esiste tra queste due terre così distanti e diverse, un legame profondo, che viene da lontano, da qualche vita precedente forse…

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Eugenio Allegri (1956)

Attore, regista e drammaturgo torinese, ha lavorato tra gli altri con Jacques Lecoq, Leo De Berardinis e Dario Fo. Nel febbraio 1983 debutta come maschera di Arlecchino nello spettacolo “Il falso Magnifico” diretto da Carlo Boso per il TAG Teatro di Venezia (il gruppo che negli anni Ottanta sarà il più impegnato, in Italia, nella rielaborazione della Commedia dell’Arte): il debutto avviene a Bonn, nell’ambito dell’“Eurotheatertage” ed è seguito da circa 180 repliche in Francia, Spagna, Grecia, Svizzera e nell’ex Unione Sovietica.Nel 1984 è ancora Arlecchino nel successivo spettacolo diretto da Boso: “L’assedio della Serenissima”. Da allora tiene laboratori di Commedia dell’Arte in Italia e in Europa (tra cui ricordiamo in particolare quelli della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e dell’Académie Théâtrale de l’Union di Limoges).Autore di testi teatrali e canovacci, ha curato molte regie di commedia, tra cui “Il Re Cervo” di Carlo Gozzi (Teatro Stabile del Veneto), “La crudel zobia grassa”, “Caterina e il Mamaluc”, “L’assedio di Torino”, “La pazzia di Isabella”,” Gianduja”, “La suite del Grande Arlecchino”, tutti scenari originali creati appositamente per spettacoli di Commedia dell’Arte. Nel 2001 ha collaborato alla messa in scena dell’ “Arlecchino servitore di due padroni”, di Carlo Goldoni, per la regia di Thomas Krupa presso il Staatstheater Darmstadt in Germania. Negli ultimi anni si è reso noto al grande pubblico grazie a monologhi di particolare efficacia, come “Novecento”, scritto per lui da Alessandro Baricco e “La storia di Cyrano”, ispirato all’opera di Edmond Rostand, scritto e diretto da Gabriele Vacis, Nel 2009 ha inaugurato la riapertura del Teatro Carignano di Torino nello “ZioVanja”, di Checov per la regia di G.Vacis e la produzione del Teatro Stabile. Nel febbraio 2011, sempre per la regia di Vacis, debutta con “Rusteghi. I nemici della civiltà” di Carlo Goldoni.

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Scheda tecnica

Durata: 75 minuti \ atto unicoTempo di montaggio: 5 ore circaAiuti su piazza: Una aiuto elettricista, un macchinistaProfondità palco: Minimo 8mtLarghezza palco: Minimo 10 mtQuadratura: Tedesca con fuga al fondo DXPalco: Nero (o Tappeti danza colore nero)Luci:n.9 PC 1KW completin.6 ETC 36°n.2 Domino 1KWn.1 Iris per ETCn.1 Fog machine DMXn.2 Pin Spot 8°n.1 Par 64 CP 62n.20 canali dimmer (25 KW carico minimo teatro)Console Programmabile (Spark 4d o simili)Gelatine a carico della compagniaReferente tecnico: Striano Pietro 3349439975, [email protected] Audio:n.2 Lettori CDMixer Audio con 4 ingressi microfonici e due StereoImpianto adeguato alla sala.Equalizzatore Grafico Esterno (DBX)1 Monitor palcoSi richiede inoltre intercom tra regia (FOH) e palco

VIDEO: https://vimeo.com/158910266

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LA NASCA

Sistema Teatro Torino, 2014http://comune.sistemateatrotorino.it/?p=5012

La sfrontatezza intrigante della Ciotta e Charms Company prende gli spettatori, conducendoli in una giostra divertente ed amara, ma che senza questa clownesca aggressività lambirebbe qualche sponda retorica, e così non è. La Nasca, tratto liberamente da Il naso di Gogol, ospite al Torino Fringe Festival 2014, si presenta in una versione compiuta ma autogestita: presto la pièce accoglierà le suggestioni di Eugenio Allegri in qualità di regista. Nel frattempo Rossella Charms e Luigi Ciotta sperimentano una buona interazione tra i vari personaggi ed un allestimento con oggettistica e scenografia contenute ma efficaci. Si parla di corruzione, alcolismo, supponenza, ipocrisia, si parla di una terra lontana ma affine alla povera patria, tant’è che gli interpreti adottano una forte inflessione siciliana. Loschi figuri si aggirano in questa storia surreale che si avvoltola su se stessa, in giravolte spassose ma anche, infinitamente, deprimenti. Perché l’onorevole che dilapida il pubblico denaro è abrasivo per la sensibilità, attuale, dell’uditorio. Coprotagonista imprescindibile, insieme ai due poliedrici commedianti, è l’enorme naso-maschera di Mario Fasano. Il copione dipinge un’umanità fosca, a partite dal sordido barbiere che incappa in un naso, evidentemente sfuggito al proprietario. Sbianca, il barbiere, perché riconosce il naso che tremebondo sta rigirandosi tra le mani: è quello dell’assessore Kovalev, sedicente onorevole. E su quest’ultimo si sposta l’asse portante della narrazione, che lo vede disperato, alla scoperta della menomazione e determinato a venirne a capo, attraverso molti incontri ed un’indagine meticolosa. I suoi referenti però, tra cui la pubblica amministrazione, sono confusi, incerti, buffi oltre misura. La vicenda si complica perché, in una dimensione tra sogno e veglia, realtà ed irrealtà al quadrato, appare il grande naso ligneo, in tenuta militare e che si fregia del titolo di senatore. “Il giorno 25 di marzo seguì a Pietroburgo un fatto stranissimo…”, incredibile quanto la stridente ma verosimile vicinanza con la Trinacria, ribadita, battuta per battuta, dal ninnante accento siculo. Gli ambienti si diversificano, ma stanno tutti in un baule, che ben li inquadra rovesciandosi, aprendosi, raddrizzandosi. Le fantasie vanno a svanire, il naso, pur riluttante, tornerà al suo posto, il nasone sparirà e tutto rimarrà come prima, senza scosse, senza cambiamenti, procedendo nel piatto trantran delle solite brutture, che però, affrontate con lo stile di Ciotta e Charms, fanno anche parecchio ridere.Maura Sesia

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Contatti

Comunicazione e distribuzioneIrene Pepe +39 [email protected]: irene.pepe

Info e consultazionewww.luigiciotta.com/ciotta-e-charms/Facebook: Compagnia Teatrale Ciotta e Charms

AmministrazioneCOOPERATIVA ITALIANA ARTISTI - C.IT.A. SOC. COOP.Via Buenos Aires, 63 - 10137 Torino (TO) ITALIAP.IVA e C.F. 10093150018 - R.E.A. TO-1105234mob: +39-333-9141532 - fax: +39-011-19824908eMail: [email protected] - P.E.C. [email protected] Amministrativa: Corso Moncalieri, 18 - 10133 TorinoOrario d'ufficio: Lun-Ven 09:00-13:00