di babbo natale la rovere si è mangiato pure le renne!!! · 2013-11-08 · bra di dubbio che...

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1 Distribuzione elettronica gratuita in formato PDF - Anno 1 Numero 0 - Dicembre 2003 Dolomiten Tour 2003 La Rovere un racconto inedito di Fabio Baldrati IRI - Mortadella Pesci nuovi ? Scatti del passato a pagina 16 l’Agenda: i programmi di Motopancetta (4 gennaio) e di I.R.I. Music Jam Session (10/11 gennaio) IRI-Raduni IRI-Raduni Guzzisti inside IRI-L 6 dicembre 2003 Auguroni Auguroni Auguroni Auguroni Auguroni ad Aspy ad Aspy ad Aspy ad Aspy ad Aspy e alla First e alla First e alla First e alla First e alla First Zavorra Stefy! Zavorra Stefy! Zavorra Stefy! Zavorra Stefy! Zavorra Stefy! Auguroni Auguroni Auguroni Auguroni Auguroni ad ad ad ad ad Aspy Aspy Aspy Aspy Aspy e alla e alla e alla e alla e alla First First First First First Zavorra Zavorra Zavorra Zavorra Zavorra Stefy Stefy Stefy Stefy Stefy ! Braulio Runner! Braulio Runner! CoverScoop!!! CoverScoop!!! CoverScoop!!! CoverScoop!!! CoverScoop!!! La fotocopertina Quell’ingordo di Babbo Natale si è mangiato pure le renne!!! Incredibile scoop pre-natalizio dell’Eco della Serva! Dopo le abbuffate di IRI-Mortadella, il vegliardo insaziabile si è sbafato le renne, e fra due settimane i bambini (buoni e cattivi) lo vedranno arrivare in sella ad un side URAL. A tutti i motociclanti (anche ai Babbi Natale ingordi), la Redazione dell’EdS vuole augurare Buone Feste! Buone Feste! Buone Feste! Buone Feste! Buone Feste!

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Distribuzione elettronica gratuita in formato PDF - Anno 1 Numero 0 - Dicembre 2003

DolomitenTour 2003

La Rovereun racconto ineditodi Fabio Baldrati

IRI - Mortadella

Pescinuovi ?

Scattidel passatoa pagina 16

l’Agenda:i programmi di

Motopancetta (4 gennaio)e di I.R.I. Music Jam Session

(10/11 gennaio)

IRI-Raduni

IRI-Raduni

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IRI-L

6 dicembre 2003

AuguroniAuguroniAuguroniAuguroniAuguroniad Aspyad Aspyad Aspyad Aspyad Aspye alla Firste alla Firste alla Firste alla Firste alla FirstZavorra Stefy!Zavorra Stefy!Zavorra Stefy!Zavorra Stefy!Zavorra Stefy!

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Braulio Runner!Braulio Runner!

CoverScoop!!!CoverScoop!!!CoverScoop!!!CoverScoop!!!CoverScoop!!!La fotocopertina

Quell’ingordodi Babbo Natalesi è mangiatopure le renne!!!

Incredibile scoop pre-natalizio dell’Eco della Serva!Dopo le abbuffate di IRI-Mortadella, il vegliardo insaziabile si è sbafato le renne, e fra duesettimane i bambini (buoni e cattivi) lo vedranno arrivare in sella ad un side URAL.

A tutti i motociclanti (anche ai Babbi Nataleingordi), la Redazione dell’EdS vuole augurareBuone Feste!Buone Feste!Buone Feste!Buone Feste!Buone Feste!

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Cari Amici,vi presento il primo (speria-mo anche non l’ultimo, ma di-pende soprattutto da Voi!)numero della Newsletter IRI.Notizie, raduni, foto, messag-gi che non meritano di esse-re dimenticati, articoli tecni-ci... C’è spazio per tutto e pertutti in questo che sarà lanostra “banca dati dei ricor-di”, ma non solo!Su suggerimento di Gatto-stanco, nostro esimio Redat-tore Capo, sono andato a ri-leggermi lo storico dei mes-saggi del 1996...Ah, che emozione rileggereil primo messaggio ufficiale,quello che annunciava la na-scita del motoclub... E le di-scussioni sul nome... Inter-net Riders of Italy: qualcunosicuramente si ricorda, machi non c’era si sganasceràdal ridere nel leggere nella“storia a puntate di IRI” i nomiche furono proposti :-)

Dal 1996 ad oggi tanti kmsono corsi sotto le nostreruote. Abbiamo avuto mo-menti belli e momenti brutti,

situazioni di tensione, siamostati addirittura sul punto dichiudere baracca e burattinie buttare la chiave (del qua-dro della moto) e qualcuno loha anche fatto. Ma il fatto diessere ancora qui, di cresce-re, proporre, realizzare nuo-ve cose dimostra senza om-bra di dubbio che quell’esta-te di sette anni fa venne rea-lizzato qualcosa di veramen-te valido.

E’ forse il momento di fareancora un passo in avanti.L’inizitiva che parte con que-sto “Giornalino di Gianburra-sca” ha come scopo quellodi unire ancora di più i Socisparsi per L’Italia (e fuori!) etutti noi speriamo che daquesta nascano altre idee eproposte, sia rivolte al Moto-club ed ai Soci, sia rivolte almondo della Moto in genera-le. Non dimentichiamoci chesiamo stati i primi a creareun Motoclub Virtuale.Abbiamo aperto una strada,e vogliamo ancora percorrer-la.Chiudo con un ricordo pesca-

to nello storico. Siamo nel1996. Il 14 dicembre sulla li-sta Motoclub, ospitata allo-ra da Mclink, passava que-sto messaggio:“Party di Natale. Allora, Gen-te! È natale, e come d’obbligoci ritroveremo per passare unapiacevole serata in compa-gnia per scambiarci gli augurie le promesse di essere piùbuoni l’anno prossimo (!)...L’appuntamento è fissato perVENERDI’ 20 DICEMBRE,alle ore 20:30 a casa di FRAN-CESCO MILONE, che ha gen-tilmente messo a disposizio-ne dei soci dell’Internet Ridersof Italy la sua villetta.Adesioni in area, fate in fretta!Ricordo che sono invitati d’uf-ficio tutti i soci e le zavorre uffi-ciali, nonché i partner dei soci.Per il momento... AUGURI!”Il primo PRENATAL era nato.Ci vediamo alla edizione2003!

Party di Natale Eco della Servadicembre 2003 - nr. zero

EditorialeTutte le Convenzioni

Braulio Runner

Dolomiten Tour 2003

Qualche chilometro primadel Dolomiten Tour

La RovereRacconto di Fabio Baldrati

IRI - Mortadella

RubrichePesci nuovi?L’angolo della poesiaScatti del passato

RubricheAgenda

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by AspyPresidente di IRI

Convenzioni I.R.I.

SOMMARIO

PIANO, MA PIENI!

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Il primo capitolo di una saga, nella quale vengono ritrattialcuni tipi di motociclista. Ogni riferimento a fatti, difetti, vizi o virtùdi qualcuno dei soci e simpatizzanti I.R.I. è puramente casuale.

Braulio Runner!

Era una mattina qualunque, unadi quelle nelle quali il grigio dellacittà era talmente scuro da gio-care di forza contro il nero dellamia belva bicilindrica, scalpitan-te pulsante e divino cavallo mec-canico, vero anello di congiun-zione fra le mie forti membra el’asfalto col quale tutti i giorni lot-tavo nel magico equilibrio fra ilfulgore della velocità e l’onta diuna scivolata.Guardai il termometro fuori dallafinestra incrostata dal ghiaccio:82 gradi sotto zero. Quando ilghiaccio si fa duro, i duri accen-dono la moto, e così io feci. Giraila chiave, premetti lo starter conconsumata abilità: niente. Evi-dentemente la ferocia delle in-temperie aveva piegato anchela resistenza della mia miticabelva bicilindrica, scalpitante pul-sante e divino cavallo meccani-co, vero anello di congiunzionefra le mie forti membra e l’asfaltocol quale tutti i giorni lottavo nel-l’equilibrio fra il fulgore della ve-locità e l’onta di una scivolata.Del resto, potevo comprender-la: ormai il suo contachilometriparlava di 800.000 km, tutti per-corsi nelle ultime 8 ore, ed unanotte passata all’addiaccio conquella temperatura era davverodifficile da superare.Provai ancora, e poi ancora, epoi ancora, poi alzai il cavallettolaterale e lei, magicamente, par-tì.L’aria si colorò di un ammaliantefumo turchino, uno zefiro genti-le portò alle mie narici l’essen-za delle fasce elastichesbri- ciolate, del-

l’olio stra-cot-

to, della benzina avio che nor-malmente usavo per sfamare lamitica belva bicilindrica, scalpi-tante pulsante e divino cavallomeccanico, vero ...(cut). Men-tre le mie nari aspiravano avida-mente quell’aroma, più esaltantedel fumo di mille canne, le mieorecchie erano assordate dalruggito del bicilindrico a V di 99,5gradi (eh, sì, dopo i primi 500.000Km l’angolo di apertura dei cilin-dri si era un po’ allargato: calco-lai rapidamente che entro 6 mesiavrei avuto un boxer). Ero dav-vero assordato più del solito; capiiquindi che mi ero dimenticato ilcasco: rimediai subito infilandol’elmetto senza imbottitura, mar-ca ‘duri, scuri e puri ma sicuri’,rigorosamente nero.Partii senza esitazioni, mentre laruota anteriore sembrava volertracciare nell’aria la rotta di unanuova avventura. La neve chemi correva incontro mi fece ri-cordare la ‘Turbinosa’, una ra-gazza conosciuta per caso inun raduno al quale avevamopartecipato solo io e lei. Era unadonna favolosa: una belva in-stancabile, scalpitante pulsantee divina cavalla, vero anello dicongiunzione fra le mie fortimembra e…. e cosìassor- to nei miein o - s t a l g i c i

pensieri,e r oi n -

sensibile al ventofortissimo chesfidava inutilmen-te la spinta tauri-na della mia miti-ca belva instan-cabile.Nessuno osavafendere con tan-ta sicurezza ilcandore del-l’asfalto amman-tato; presto le sagome dei grettipalagi cittadini lasciarono spa-zio allo svettare degli alberi : filedi vecchi amici che sembravanocorrermi incontro per salutarmi.Mi riconobbero, e:“Ben torni omai” bisbigliaron vèrme co ‘l capo chino“Perché non scendi ? perchénon ristai ? Fresca è la sera e ate noto il cammino”Ma non potei dar retta ai mieiamici fronduti: in passato lo ave-vo fatto ed avevo dovuto ricre-dermi. Sono creature insidiose,soprattutto quelle con i rami bas-si. La notte scendeva, anzi pre-cipitava per la quarta volta daquando ero partito, e capii chela mia mitica, forse, aveva biso-gno di benzina. Cercai allora undistributore che avesse benzi-na a 110 ottani, ma lì intorno pa-reva che nessuno ne avessemai vista. In effetti, lontano dacasa mia son pochi i distributoriche erogano la V-Power cor-retta Braulio. Decisi allora di ar-rangiarmi come potevo: fermaiun carrettiere (Ape car, n.d.r.)che con il suo carico procedevalentamente verso chissà qualemercato e gli chiesi un casco dibanane. L’uomo mi disse che mel’avrebbe regalato anche se nonera omologato, tanto era sicura-mente migliore di quello che ave-vo in testa. Afferai sdegnoso lebanane e cominciai a schiacciar-le nel serbatoio, aiutato dal calo-re del mitico bicilindrico che scio-glieva quei frutti oleosi. In pocotempo il serbatoio fu nuovamen-te pieno, e notai che l’odore acreed esaltante dello scarico si eratrasformato: forse la grossola-nità del carburante così improv-visato aveva sigillato antichi tra-filamenti. Fatto sta che la miamitica bicilindrica ritrovò un vi-

gore che credevo avesse scor-dato. Pensai che la mia dieta, daallora in avanti, avrebbe nobili-tato il valore della banana. Mi ac-cucciai dietro al cupolone dellamitica, e vidi l’ago del tachimetroaccarezzare i 3000 Km/h. Nelfrattempo il contagiri era schiz-zato a quota 50. I casi eranodue: o avevo montato un cam-bio con rapporti mooooolto lun-ghi, o avevo scambiato il tachi-metro per il contagiri (e vicever-sa). Decisi di affrontare il pro-blema al tagliando dei 900.000km. Dovevo fare qualcosa pervincere il freddo che mi pene-trava il gore-tex, la pelle, i mu-scoli, le ossa e l’anima per poifare i percorso inverso dall’altraparte: era umiliante sentirsi cosìpermeabili. Cominciai ad aprire ilrubinetto della cannula che te-nevo in gola, e l’amaro Brauliogiunse a consolare il mio tremo-re. Nel casco cantavo le canzo-ni alpine che amo tanto, ed ilmotore sembrava rispondere fa-cendo il coro: i cilindri come can-ne di un organo soave, i pistonicome mazze di tamburi possen-ti, le candele come…come….Cazzo, non mi viene mai nientedi epico per le candele, perchénon ho preso un diesel ?.Erano davvero molti giorni che ilmio deretano e la sella pomicia-vano intensamente: ormai den-tro i pantaloni della tuta sentivoqualcosa di simile a quello cheavevo provato quando mi ave-vano versato per scherzo la fon-duta alla valdostana giù per lapatta. Era un tepore amico, unpo’ colloso ma confortante. Fi-nalmente mi fermai. Da qualun-que parte mi girassi, l’orizzonte

SEGUE ALLAPAGINA SUCCESSIVA

by Roberto “Gogo” GarlatoSelezione da IRI-L

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era buio ed eguale a se stesso,salvo due piccoli archi luminosi,uno opposto all’altro. Dapprimapensai di essere in preda aglieffetti di una grave overdose diBraulio. Poi fui folgorato da un’in-tuizione: ero in galleria.Il silenzio era irreale: non si sen-tiva volare una mosca, anche sequalche insetto rantolava, mise-ramente spiaccicato sul cupolo-ne della mia mitica. In fondo era-no insetti fortunati, pensai: sta-vano trapassando in modo glo-rioso. Nella quiete opprimente sisentiva solo un borbottìo som-messo ed una strana vibrazio-ne molesta.Mi chinai a terra, appoggiandol’orecchio all’asfalto e capii: nonavevo spento il motore. La tem-peratura si era alzata, ed oraavrei potuto giurare che stava-mo sfiorando lo zero. Era il mo-mento di togliere le fettone dispeck che avevo infilato sotto latuta: un trucco per mantenere ilcalore che mi aveva insegnatoun pizzicagnolo-motociclista del-l’Alto Adige e che mi conferivaanche un certo appeal nei con-fronti delle donne.Dovevo prendere una decisio-ne: puntai allora con risolutezzaverso uno dei due archi lumino-si, guidato solo dall’infallibilità delmio istinto di animale randagio. Ilmio procedere venne allora im-provvisamente osteggiato dacentinaia di veicoli che – proba-bilmente condotti da automobili-sti impazziti – procedevano con-tromano: ma ci voleva ben altroper scoraggiarmi.Finalmente raggiunsi, dopo de-cine di chilometri a zig – zag, unluogo affascinante e stranissi-mo. La strada era sbarrata dauna specie di pollaio: numerosicapanni vetrati, sovrastati daun’ampia tettoia trasversale allastrada. Vidi gli automobilisti da-vanti a me incolonnarsi per poiscambiare strani biglietti rettan-golari e denaro con gli occupan-ti di quelle anguste casupole.Stavo assistendo ad un turpe

Braulio Runner!(segue dalla pagina precedente)

spaccio di chissà che droga.Ricordai confusamente di averoltrepassato un altro apparatosimile, e mi rallegrai silenziosa-mente con me stesso per averdeciso di passare senza rallen-tare, saltando la sbarra che siopponeva al mio libero slancio,con un balzo della mitica. Oraperò ero incolonnato, e mio mal-grado dovetti fermarmi di frontead una di quelle casupole. Il roz-zo occupante del tugurio mi ri-volse la parola senza la dovutadeferenza : “Biglietto, prego”“Non ho alcun biglietto, villico. Nonho bisogno di biglietti d’ingressonel teatro della vita: io sono il pro-tagonista”“Facciamo il verbale ? ”“Fai come credi, bassa creatu-ra, io non ho tempo per asse-condare i tuoi turpi smerci”.In quel momento mi sentii scos-so. Un terremoto ??Sentii anche una voce lontana:“...Alessandro… Alessandro…”La voce sembrava avvicinarsimentre avvertivo sempre più di-stintamente gli scossoni.“Alessandro, svegliati… deviandare a lavorare”.Mi guardai intorno: ero in came-ra mia. La sveglia segnava le 7e mezza e l’aroma intenso del-l’Ovomaltina mi invitava alla co-lazione. Mi alzai ed avviandomiverso il bagno inciampai sullenumerose copie di “Super We-els” sparse sul pavimento attor-no al mio letto. “Muoviti Alessan-dro …. Prendi la moto e vai!” Misentii sollevato: almeno una partedel sogno restava realtà. In ga-rage avrei trovato la mia mitica.Le chiavi infatti erano lì, che spor-gevano dalla tasca dei pantalonidi fustagno alla zuava appog-giati sullo stambecco imbalsama-to, ma il portachiavi mi sembra-va strano.Mi avvicinai per leggere il nomescritto su quel ciondolo, che nonmi sembrava il mio, mentre sen-tivo il terrore attanagliarmi….KYMCO!

Roberto “Gogo” Garlato.

L’Autore ringrazia per la collaborazione:- l’Aprilia, per aver fornito “la mitica”, ovvero il modello perso-

nalizzato “Capa Tosta Adventure”;- l’Amaro Braulio, per il conforto nelle scene più raggelanti;- la Turbinosa, per le rivelazioni scottanti;- la Società Autostrade, per le scenografie spettrali;- l’Ovomaltina, consigliato da Carletto

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Dolomiten Tour 2003Gli Ansolfa superano loro stessi con una grande organizzazione:uniche pecche: il Karaoke dell’Hotel Dolomitied i pochi tornanti incontrati lungo il percorso...

13-15 giugno 2003.Base logistica:Moena, Hotel Dolomiti.

Lasciati gli altri a S. Martino,fatto il Passo Cereda e la val-le del Mis, io e Roberta siamoappena tornati a Belluno. Gra-zie a tutti per la meravigliosagiornata (...)Per chi non è potuto venire:non vi rammaricate, tempopessimo, temporali e pioggiaincessante, freddo bestiale,le foto lo dimostrano.(Alex da Belùn)

Luciana ed io rientrati allabase. Sulla via del ritorno, “Bru-ce” ci ha portati (Conte, Anto-niotti, Luciana, io) ad un postodopo il passo Nigra, localita’S. Cipriano: ristorante SPLEN-DIDO (Cyprianerhof). Abbia-mo mangiato un boccone,giusto per gradire .. :-) (stin-chi alla brace, trota, maialecon specke sughetto ...)Grazie per lapresenza di voi tutti.(L’Esimio Prof. Zorat)

Una settimana di ferie, il Gros-sglockner, il Dolmiten Tour.Rientrato.Sono ancora senza parole peri tanti chilometri percorsi, i tantitornanti affrontati, la gioia ed ildivertimento di rivedere tanteIRI-facciacce (e di conoscer-ne qualcuna di nuova) :-)Per adesso un grazie a tutti gliIRIsti... per il solo fatto di ...esi-stere e di partecipare ad eventicosì semplici ma anche diver-tenti. Si sta veramente beneassieme... ...già, mi hanno rac-contato di un po’ di polemiche“girate” nelle varie liste: sonoconvinto che con una maggiorpossibilità di partecipare a deiDolomiten Tour, i “polemisti”avrebbero altro da raccontare:-D Velocissimamente: un gra-zie all’AnsolfasOrganization ...ed anche ai Bonetti, che han-no pazientemente sopportatola mia fermosità sui tornantidel parco-giochi del Gros-sglockner :-)(Giancarlo“gattostanco” Gattelli)

Rientrati attraversando l’infuo-cata Padania dopo un DTmolto bello.Ringraziamo in modo partico-lare Ansolfa e la sua Stefy perl’organizzazione di questo WEpiacevolissimo!(Roberto “Gogo” Garlato& Stefania)

Rientrato felicemente dopocirca 1600 km, molti dei qualipotrebbero essere definiti “tor-ridi”. Resta il ricordo dei 400 epassa km fatti fra sabato e do-menica a spasso per le dolo-miti. Non conoscevo i posti ementre rientravo mi e’ venu-to il dubbio di non aver abba-stanza ringraziato chi ha fat-to si che potessi potuto col-mare questa lacuna...(Aspy)

Si sarebbetanto dadire, maora il tem-po mancae soprattut-to la stanchezza stà prenden-do il sopravvento; ad ognimodo grazie alla FamigliaAnsolfa, Andrea e Stefy per lebelle giornate che ci avete re-galato!!!Grazie anche a tutto il gruppoIRI e non per la belal compa-gnia; credo che il DT diventeràun appuntamento fisso nei ra-duni IRI. Un abbraccioMarco (Rafagas) ed Angela(Santa)

Quattro giorni fantastici...Che dire... il primo pellegrinag-gio 2003 sulle Dolomiti è an-dato davvero egregiamente.Siamo riusciti anche ad anti-cipare la partenza a Giovedì ea farci un bellissimo Gros-sglockner in compagnia diGattostanco e Claudia... E poiinsomma... è bello rivedervi estare in vostra compagnia, se

poi ci si mette un condimentoa base di curve, tornanti e Do-lomia... :-)Davvero grazie ai Solfanelli ecomplimenti per l’ottimo risul-tato ottenuto, direi che è anda-to tutto benissimo. Peccatosolo non essere riusciti a rien-trare insieme, mi dispiacedavvero. Vabbè...(Riky&Elena Bonetti)

Grazie anche da parte mia...Altro che pugnette in lista, piuraduni cosi ci vogliono... Io hocontinuato con Zorat e co, epoi con il Carlo Antoniotti...Per una volta sono cotento cheil temporale ci abbia sorpresie bloccati in cima ad un pas-so non credo nemmeno se-gnato sulle mappe...passodel Maniva a fianco del CroceDomini.

Itinerario del sabato

SEGUE ALLAPAGINA SUCCESSIVA

...l’agnello, Sandro, dimentichi lecostine d’agnello ... ottime tra l’al-tro. Come il vinello.(Carlo Antoniotti)

Abbiamo mangia-to una pizza alle 11e siamo rientratiall’una...rovinandoi piani di Carlo cheaveva ancora inmente di tornare acasa facendopassi su passi dinotte attraversan-

do tutta la bresciana e la ber-gamasca..Credo proprio che sia carica-to a duracell Ancora grazie atutti, e’ stato bello vedervi (Bru-no Nicolis)

Stremati dal doppio attraver-samento della torrida DeathPadania Valley. Entusiasti diaverlo fatto per stare in com-pagnia degli iristi, ed aspitrantitali, in una due giorni vera-mente fantastica!(Romolo)

Per ora, sono troppo di corsa(abbasso il lunedi) :-( Rispon-do soltanto con un grazie a tuttii partecipanti, un grazie al me-teo che ci ha voluto bene an-

Selezione da IRI-Raduni

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che questa volta!!! Stasera conpiu’ calma scriveremo unmessaggio Andrea ed io e at-tendiamo di leggere anche ivostri report!!! Ciao a tutti(Stefania & Andrea)

Grazie a tutti per l’ottima com-pagnia e in particolare all’An-solfa e Vanilla che hanno or-ganizzato veramente bene iltutto. Visto l’ottimo risultatosuggerisco che si ripetano peril prossimo anno . Peccatoche non siate riusciti a rag-giungerci sul Sella... un bacio-ne di saluto alla Stefy lo avreidato volentieri, la prox volta mirifaro’ :-) Un grazie particolareanche a Big luca che ci ha fat-to da guida tra i monti e fino alcasello di PD. Ciao(Roberto e Barbara)

Arrivato a casa anch’io, versole due stanotte. 1315 Km, pur-troppo con un pochetto di au-tostrada solo sul finale, ma ungiro semplicemente FANTA-STICO.Me lo sono goduto una cifra,posti bellissimi che non rie-sco a frequentare abbastan-za. Non ho ancora letto tutti imessaggi dei partecipanti,ma credo che il consenso siagenerale nel definire riuscitis-simo questo DT 2003.Grazie agli ansolfi per l’orga-nizzazione e a tutti per la fanta-stica compagnia !(Carlo Antoniotti)

Io e Bruno siamo arrivati acasa ieri sera verso le 20,00,stanchi, sudati ma con anco-ra negli occhi le immagini diquesti due bellissimi giornipassati sulle Dolomiti.La compagnia è stata comesempre fantastica, le pieghe

Dolomiten Tour 2003(segue dalla pagina precedente)

ottime e abbondanti, le liba-gioni direi all’altezza, panora-mi mozzafiato...cosa deside-rare di più? Una tuta di pellecon l’aria condizionata, natu-ralmente :-)Scherzi a parte ringrazio (an-che da parte di Bruno) vera-mente di cuore Andrea e Stefyper l’ineccepibile organizza-zione di questo DT che miauguro si ripeta l’anno pros-simo. Ringrazio anche tuttiquanti per la splendida com-pagnia, in particolare Luca peri tanti momenti di allegria checi ha regalato, oltre che peravere la manetta del gas ten-dente ad essere spesso spa-lancata. E’ stata dura rimaner-gli alle costole ma mooooltodivertente. Arrivederci allaprossima.(Bart VFR 800 Reggio Emi-lia)

Carlo Antoniotti ha scritto:Ma sei contento perche’ cosi’abbiamo avuto tempo di go-derci con calma il posto splen-dido o perche’ cosi’ ti sei rispar-miato l’altro sterrato che ave-vo in mente salendo da Pez-zaze ???? :-)Noi invece siamo arrivati sinoallo Stelvio (8° alle 13.30), poiLivigno, Saint Moritz, Passo delMaloja e casa.... potevamoaspettarvi !!!Grazie agli Ansolfa e a voi tut-ti... vedervi e stare insieme facapire ogni volta (se ce ne fos-se ancora bisogno) quantosia importante IRI... scazzicompresi.Spero di rivedervi presto.P.S.: Ho goduto come una le-pre seguendo (a fatica) Ca-sadei per un bel pezzo... è unpiacere vederlo guidare il GSsulle strade di montagna... lui

ne, vestizione, ultimibagagli, saluto Um-by che resta a casa(maledetto lavoro),scendo in garage..Marghy anela que-sto momento.. sem-pre... quando la ser-randa si apre ed hocon me i bagagli leisembra sempresorridere, molto dipiù di quando miappresto a venire allavoro..Carico il tutto e par-to.. direzione ValTrebbia! Città deser-ta, salgo velocesino a Torriglia, poicomincio a divertir-mi.. l’asfalto non èsempre pulito, qual-

SEGUE ALLAPAGINA SUCCESSIVA

è sempre troppoumano aspettan-domi vista la miaandatura arran-cante... grazie an-che a te...:-))(Orso Mario)

Sabato mattina lasveglia suona ine-sorabile alle 5 delmattino.. colazio-

che tratto è ancora sporco, masi cammina bene, nel fresco..sempre meglio che farsi laTortona - Piacenza. Arrivato aPiacenza temo di far tardi ecosì entro in autostrada.. Pia-cenza - Trento senza trafficoed ancora non troppo al cal-do, e l’andata è risolta senzatroppa sauna.A Trento viene a prendermi ilProf.Zorat, che, dopo il pieno,mi porta a casa a conoscereLuciana, una sua vicina, chesarà sua passeggera per ilviaggio .. caffè e poi in moto,verso la Val Sugana. Andiamoprima a vedere la “costruen-da cattedrale vegetale” in ValSella.. bella la strada che ciporta da Trento alla valle, nelverde e passando accanto allago di Caldonazzo, così cari-no che già ispira alla “pucciet-ta” :-))Percorriamo la stretta stradache prima sale e poi percorrela Val Sella.. molto fresca ebella, si snoda tra gli alberi.Arriviamo ad un punto ristoro:oltre i mezzi a motore sono vie-tati, da qui scarpiniamo perben 10 minuti in una ambien-te fatto di piccoli manufatti inlegno, che compongono quel-le che vengono definite picco-le opere d’arte.. tutti rami in-trecciati, piccoli alberelli conpietre ed altre opere pococomprensibili ma curiose.. in-

fine si giunge a questa catte-drale.L’artista ha piantato in una ra-dura 80 alebrelli disposti ordi-natamente su 4 file.. questialberelli (per ora teneri germo-gli o poco più) crescono all’in-terno di “guide” che, nell’inten-zione dell’artista, dovrebberofar crescere queste piantecome colonne di una cattedra-le, per poi chiudersi a volta-con il fogliame.. vedremo coltempo,intanto il luogo è moltobello, tranquillo, ideale per pic-nic.. anzi.. per un IRI-pic-nic!!Torniamo rapidamente (nonsenza perderci) verso Castel-nuovo dove ci congiungiamocon chi arriva da Moena (viaMunghen) e chi arriva da casa.Si parte in ordine sparso, ra-pidamente, per toglierci dalcaldo.. direzione Passo Bra-con. Paoletta fa un po’ di acro-bazie per riprenderci uno aduno, poi la strada iniza a salirepiù decisa ed io e Bruno fac-ciamo un bel duetto a salire..diciamo rapidamente ;-) .In cima ci si ferma per una bir-retta ed i saluti, qui al frescodel primo della serie dei pas-si che affronteremo in giorna-ta.Si scende e, prima di affronta-re il Passo Rolle ci fermiamo

Selezione da IRI-Raduni

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a pranzo in un bellissimo po-sticino, proprio vicino ad untunnel che “taglia” il Passo diGobbera (utilizzato nel dopopranzo per una mini sfida 4cilindri ws 2 cilindri italo e ba-varesi).Nel dopo pranzo, con calma,siamo ripartiti alla volta delPasso Rolle. Qui siamo statiraggiunti anche dalla nuvolet-ta personale di Gattostancoche ci ha poi inseguito per tut-to il seguito, a volte raggiun-gendoci, a volte solo minac-ciandoci, ma senza mai infa-stidirci più di tanto. (qualcunoavrà da ridire.. ma col passoun po’ svelto le gocce più gran-di erano evitabili!! :-) )Episodio curioso del PassoRolle : Bart ci anticipa tutti (gra-zie ad un semaforo per lavoriin corso, n.b.) e si apposta inuna curva.. molti sopraggiun-gendo vedendo il VFR fermoin curva e Bart accasciatocon le mani al volto .. temeva-no il peggio, sino a vedere, fi-nalmente, la macchina foto-grafica.. ma ormai la foto “incorsa” era compromesa!!Dal Rolle abbiamo poi prose-guito verso il Passo di Valles.Qui avremmo dovuto ripiega-re verso il Passo di San Pelle-grino e rientrare a Moena.. maqualcuno ha fatto notare cheera presto, e che era unospreco lasciar li alcuni passiveramente belli.. e così unosparuto (mica tanto) gruppet-to di eroici ha proseguito lacollezione dei passi.. inutiledire che ero del gruppo..Dal Valles si scende a Falca-de, poi al lago di Alleghe, doveprima di rifornirci.. ho supera-to me stesso!!! Ovvero abbia-mo raggiunto (e superato) unaR1100RS bianco perla consella verde e borse nere(come la mia) portata da un

tipo .. robusto, vestito di nero ecasco grigio.. praticamenteme..Il sucessivo Passo di Giau èbellissimo.. si giunge a 2233metri con una bellissima se-rie di tornanti molti ampi, las-sù si domina un favoloso pa-norama tutto attorno sulledolomiti(e la nuvola propriodietro a noi) breve sosta perl’ultima birretta (in viaggio) epoi via.. si scende verso Corti-na, per svoltare, poco prima,verso il Falzarego in localitàPocol.. da qui seguo il buonRoberto Casadei.. cercandodi fuggire alle nuvole.. non cifermiamo sul Falzarego e pro-seguiamo diretti verso il Por-doi.. ma prima di Arabba lanuvola ci attende in agguato..prendiamo un po’ d’acquache rinfresca solamente.. poismette di piovere e ci trovia-mo per alcune centinaia dimetri nella polvere di uncantiere..praticamente pas-sati nell’uovo e poi nel pangrattato..si inzia a salire lungoil Pordoi e.. quasi tutti i tornan-ti (e son tanti) sono sporchi diuna sabbietta fine fine.. porta-ta da un vero e proprio rusciel-lo che incontriamo quasi incima.. per concludere.. muc-che e cavalli la fanno da pa-droni, anche in strada.. utiliz-zando la striscia d’asfalto an-che come.. latrina!!! Dopol’imèpanatura volevano frig-gerci, insomma..Giunti in vetta attendiamo chiancora deve raggiungerci.. edintanto la nuvola dei Signori“Gattistanchi” quasi ci rag-giunge nuovamente... Da quila discesa ci porta a Moena equindi all’albergo.La serata scorre rapida trauna doccia al volo, una buonacena ed un numero impreci-sato di birre, discorsi semise-

la romanticaluna piena.. :-)Alla fine vengocolto dal sonnoe mi avvio in ca-

Dolomiten Tour 2003(segue dalla pagina precedente)

ri di Big Luca che ciha raggiunto in al-bergo, programmiper l’indomani,lampi e tuoni in lon-tananza, temerarisenza macchia ne“capelli” (almenopropri!) che tentanodi andare a vedere

mera. La mattina ci accogliecon ottima ed abbondantecolazione e sole.. ingombria-mo con le moto in fase di “im-barco bagagli” il viottolo del-l’albergo, costingendo incertiautomobilisti ad avventurarsitra valige, caschi e manubripiù sporgenti dei miei cilindri.Big Luca mi fa un regalo gra-ditissimo consentendomi diprovare l’FJR1300. un bel bi-sonte della strada! Ottimo ilcomportamento del motore,agile ed elstico, con una po-tenza ed una prontezza all’al-tezza della cilindrata.. ma misembra (parere del tutto per-sonale) più impacciata delK1200RS (diretta concorren-te) e (paresempre a me) più difficile dafar andare in piega, sia delKappone sia della mia Mar-ghy (tanto docile e cara..) Re-sta comunque il parere asso-lutamente fovorevole per quelmotorone, per la protezioneareodinamica e per la linea(che a me piacemolto!!)Dopo i saluti io, SmarioW, Pa-oletta e due loro amici partia-mo verso il rientro.. anche secercando di rimanere, perquanto possibile, in quota..Cominciamo dal Passo di Co-stalunga, che da Moena portaa Bolzano, costeggiando pri-ma il bel lago di Carezza e poipassando nella suggestivaVal d’Ega con le sue rocce astrapiombosulla stra-da, le galle-rie “intaglia-te” nellaroccia..s e m b r aproprio diessere sulfondo di unorrido..Bolzano ègià un deli-rio di caloreal mattino..quindi cer-

chiamo velocemente di salireverso il Passo di Mendola..bello e panoramico, strada atratti strettina, specie per i pul-mann che la percorrono, condei simpatici destra/sinistra/destra, molto invitanti.. ma hotroppo sonno e resto a fare lamotoscopa.Presto anche la mia strada sisepara da quella degli altri..ho in programma un velocerientro a casa (Umberta miaspetta e, come semprequando sono da solo,non vedo l’ora di essere dalei), quindi salgo ancora alTonale ma poi mi infilo versoEdolo, il lago di Endine, Ber-gamo, Milano e poi sardostra-da sino a Genova.Una sola nota... il Tonale, inquesta stagione, è squallidis-simo.. tutti quei casermonivuoti, tutti i negozi chiusi, pochibar aperti affollatissimi di mo-tard, solo moto (per fortuna) ingiro.. ma una desolazione in-finita.Grazie.. agli Ansolfi (Andrea eStefy) per aver fatto così benegli onori di casa, a tutta la ban-da IRI di essere così ... così!!!,ad Umberta per avermi lascia-to andare, anche se lei, impe-gnata, non ha potuto esseredei nostri e .. a Marghy, checome un buon cavallo amico,continua a scorazzarmi in girofacendomi divertire ogni volta(...)(Aldo)

Selezione da IRI-Raduni

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Caricare la moto e partire perle Alpi. In giugno ci sono menoturisti, meno camper, menopullman. La luce del giornosvanisce molto tardi, e i pratifioriti hanno ancora tutti i coloridella primavera. Senza unameta immediata, solo con l’ap-puntamento di un “I.R.I. Dolo-miten Tour” con base a Moe-na quattro/cinque giorni piùavanti... la A22 mi permette digiungere velocemente in vistadei monti. Non ho fretta, escoad Affi per godermi il lungolago. Ma dopo pochi minuti mipento: troppo traffico, troppopoche le curve.Passate Torbole e Riva mi di-rigo per la Val di Ledro, poiper la Val Caffaro e imbocco ilbellissimo Passo di CroceDomini, senza farmi intimori-re dal cartello “passo chiuso”.In effetti i lavori, verso la cimadel passo, ci sono, ma si pas-sa su un semplice sterrato.Il Gavia, invece, mi respinge.Pur facendo finta di non vede-re il segnale di “traffico inter-rotto”, mi trovo la via sbarratada una frana, una ruspa e, in-sieme ad alcune Multistradainglesi, sono costretto a tor-nare verso Ponte di Legno.Allora passo il Tonale, mi por-to su Cles e imbocco la nuo-vissima strada che porta di-rettamente in Val D’Ultimo.Prati, laghi azzurrissimi e bo-schi. I paesi, piccoli e non trop-po sfruttati turisticamente,sono tranquillissimi ed inse-riti nel territorio. Trovo una stan-za al “Post” di San Pancrazio...domani mattina voglio diriger-mi sullo Stelvio!Martedì mattina. Colazionecon uno splendido piatto dispeck appena tagliato soloper noi. E mi porto a Glorenzaevitando per bene autostradee superstrade. Da Glorenza(bel borgo medioevale) si en-tra in Svizzera tramite la ver-dissima Val Mustair, un maredi pascoli con le cime inneva-te tutt’attorno!Prima di giungere a Valchiavaimbocco l’Umbrail Pass.Come avevo già potutoconstatare lo scorso settem-bre (anche se in una giornata

meno assolata) questa salitaverso lo Stelvio è vera wilder-ness mototuristica. Oggi nonriesco ad evitare molte sosteper scattare qualche foto. Sia-mo solo Claudia ed io, unaFutura, e la natura: il bosco, lemontagne, il ruscello chescende spumeggiando disasso in sasso. E ancora unavolta il piccolo sterrato non mifermerà!Il Passo dello Stelvio: sem-pre lui, la banalità dei tanti ne-gozi di souvenirs e la simpa-tia dei venditori ambulanti diwurstel e crauti... eppure l’an-nuale salita allo Stelvio è unasana prassi che non mi so-gnerei mai di abbandonare!Mi telefona il Bonetti: “Elenaed io abbiamo un paio di gior-ni di ferie, perchè non ci fac-ciamo il Grossglockner primadi raggiungere gli altri di IRI aMoena, venerdì sera?”. Beh,mi sembra una buona idea:“ci si vede allo Stalle giove-dì!!!”Giù per gli oltre 50 chilometriche portano a Trafoi, poi dire-zione Bolzano. Ho di nuovovoglia di Dolomiti! Sconfiggol’afa della piana bolzanina soloquando riesco ad imboccarela Val d’Ega.Per la prima volta mi fermo alLago di Carezza: quante volteci sono passato accanto sen-za fermarmi, impaurito dal-l’enorme numero di pullmanparcheggiati!!! Poi il Costalun-ga e, infine, la Val di Fassa,anch’essa ancora vivibile, adinizio giugno. Trovo una stan-zetta all’economicissimo Ho-tel Oswald e mi concedoun’ottimo spezzatino di caprio-lo nel vicinoristorante dell’Ho-tel Scoiattolo.A nanna presto e presto inpiedi! Claudia ed io “ce la gio-chiamo” sempre con i ciclistisull’essere i primi a far cola-zione... ma d’altronde è unpeccato perdere tempo a pol-trire. Chiuse le valige si riag-ganciano in fretta alla Futurae... pronti! Ci sono dei passida queste parti? Sì, e alcuninon liho ancora percorsi.Il Fedaia è sempre piacevole,

scendo fino a Caprile e imboc-co il Colle di Santa Lucia perpoi dirigermi al Passo Giau.Guidabile, immerso nei bo-schi prima, panoramico poi, ilGiau merita di essere inseritotra i passi più belli da percor-rere in moto!Raggiunta Cortina inizio ascendere verso sud, perchè“mi manca” anche il PassoMauria. Ed è un altro passoche “merita”. L’altitudine è cer-tamente “meno nobile” deimitici passi dolomitici, mal’asfalto è perfetto e con un ot-timo grip. I tornanti sono pochie ben guidabili, le curve pre-vedibili e... godibilissime. An-che un fermone come me siprende qualche confidenza“allegra”, ma il richiamo di unpanino e di un “bianchetto” alBar del passo, mi obbliga aduna “sosta ai box”.Punto al cuore della Carnia:Forni di Sotto, Forni di Sopra,Sauris. Cerco di portarmi ver-so la Val Pesarina, ma trovoimpercorribile la Forcella diLavardzè e dirigo la Futura ver-so nord-ovest. Valico il Passo

Qualche chilometroprima del Dolomiten Tour

di Monte Croce di Comelicoe raggiungo Dobbiaco, dovetrovo una buona sistemazio-ne per la notte all’Hotel Moritz.Ueilà! Siamo già di giovedì!!!Andiamo pure al Passo Stal-le a “beccare” il buon Bonettied Elena. In realtà Claudia edio siamo in netto anticipo e cigustiamo il clima quasi bal-neare del lago di Anterselva.Quando arriva la “kappona” ciperdiamo, a causa dei saluti,la “pole position” al semaforo,e la salita in cima la dobbia-mo fare dietro alle auto... beh,meglio, così non cominciosubito a dimostrare la mia“fermosità”. In cima allo Stalleci pappiamo dei wurstel note-voli, che ci fanno quasi dimen-ticare l’acquazzone che ci se-guirà fino a Dollach.A Dollach ritrovo la pensioneKhann della fantastica Signo-ra Gertrude, ma anche lasplendida cucina ed i prezzicompetitivi del ristorante del-l’Hotel Zum Post. Ma soprat-tutto il borghetto tranquillo, si-lenzioso, ordinato che si tra-sforma, all’indomani (e dopola Somma Colazione di FrauKhann) in uno splendido tram-polino per il Grossglockner.A settembre scorso, duranteil mio “giro delle Alpi”, avevoattraversato la GrossglocknerHochAlpenstrasse in una

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by GattostancoSelezione da IRI-L

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La RovereUn racconto di Fabio Baldrati,collaboratore della rivista Mototurismo

Rimango come ipnotizzato daquella immagine sulla paretee dal ronzio del proiettore; lediapositive sulla parete sonoper me uno dei pochi piaceriinvernali. Sì, voglio racconta-re questa storia. E’ una storiatriste per quanto è vera.

Odio l’inverno alla stregua del-le tasse. Trascorro questa gri-gia e gelida giornata al riparoda “tutto” rifugiato in una sortadi oasi : una stanza imbottitadi libri, di immagini appese aimuri, di cose e oggetti che pre-diligo. Guardo diapositive pro-iettate sul muro, bevo moltoTè. Ascolto musica Pop, poiqualche buon autore italiano.Fuori detta legge lui: il Gene-rale Inverno. Egli è coadiuva-to dai suoi più fedeli coman-danti: il Gelo, il più maledetto.Il Grigio, il più ostinato. Il BuioPrecoce, il più puntuale. Tuttimaledetti.Scosto le tendine dal vetrodella finestra e osservo merlie passeri arrivare dal nulla, si-lenziosi, sulle granaglia cheabitualmente spargo in giar-dino per loro. Certamente quel-le meravigliose creatureavranno mille ottime ragioniper odiarlo, l’inverno, e questimesi sono durissimi per loro.Provo piacere aiutandoli. Aiu-tiamoli, si accontentano di cosìpoco.

Sembrano lontanissime le lu-minose giornate zingareschetrascorse in moto alla ricercadi luoghi e paesaggi. Ma tor-neranno, fra qualche mese, esarò pronto a riviverle in sellaalla mia Guzzona con una rin-novata gioia fanciullesca.

“Io li venero gli alberi. Li venero quando se ne stanno soli. Sono come uomini solitari.Non come eremiti che se la sono svignata per qualche debolezza,ma come grandi uomini soli, come Beethoven e Nietzche.Nulla è più sacro, nulla è più esemplare di un grande alberoBello e robusto.”

(Hermann Hesse)

Eccola: aprendo la porta delgarage vengo a profanare unincantesimo, l’oscurità che laavvolge lentamente svaniscenei tenui bagliori delle suecromature. Essa sembra sve-gliarsi al mio sopraggiunge-re. Irta sul cavalletto, come alsolito, ...con quella sua strafot-tente ruota inclinata versol’uscita che sembra sfidarmi.E’ una Guzzi California : unamotocicletta senza tempo, unmodello azzeccatissimo esempre attuale come lo è, delresto, ogni modello di qualsi-asi marca avulso alle millemode che da sempre afflig-gono il mondo motociclante.Vi sono le “moto”, e sono tan-te, poi vi sono le “motociclet-te” ; e queste ultime sono rarenella stessa misura in cui ri-sultano inconfondibili : maibellissime, mai stupefacenti,esse rimangono in listino permolti anni indifferenti allo scor-rere del tempo, al passaggiodelle mode effimere, ma so-pratutto non temono il cresce-re dei numeretti nel Veglia-Borletti: le “motociclette” per-corrono 100.000 chilometrisenza troppi grattacapi.Longevità e bontà in una mo-tocicletta sono pregi ormaimessi in secondo piano dal-l’attuale contesto motociclan-te, ...una realtà nella qualestento sempre più a ritrovar-mi.Proverò grande gioia entran-do in garage fin quando potròtrovarci (potrò metterci) unaMotocicletta che sà illuminar-ne l’oscurità. Rimarrò fra iMotociclisti finchè avvertirò ilrespiro di questo Popolo airaduni, durante le soste nei

viaggi, nei ritrovi (come que-sto). Poco importa se saremoquattro gatti. Perché saremosempre in pochi, cari amici,non illudiamoci, in pochi econtrocorrente. Ad onor delvero questa esclusività nondevrebbe scoraggiarci, alcontrario essa tempra il nostroorgoglio al grido: “pochi ma to-sti!”.Chi è il “vero motociclista”?Lo ricerchiamo come il Godotdi una commedia di BertoldBrecht, in realtà non esiste,egli è ciò che vorremmo es-sere ma forse inconsapevol-mente lo siamo già. Motocicli-sta è chi sà guardare alla pro-pria moto, è colui che ritrovasè stesso fra gli altri Motocicli-sti, tutti i Motociclisti. Così io in-tendo questa passione e con-tinuo, ostinato, a salutare perprimo ogni Motociclista che in-contro: quando non vengo cor-risposto provo un poco di ama-rezza.Motociclista: ecco un vocabo-lo che merita una degna legit-timazione e sempre, da ora inpoi, lo scriverò con la “M” ma-iuscola.

Non sò quanto tempo ho tra-scorso quì, in garage, assortoin questi pensieri un po assur-di, ...ma sono infreddolito.Esco e spengo la luce, il “tonf”della porta alle spalle sembraripristinare un incantesimomentre faccio ritorno alla miastanza ipotecato da un raffred-dore... accidenti quanto lo odiol’inverno!Fuori, in giardino, merli e pas-seri e pettirossi hanno “ripuli-to” ogni briciola lasciando soloil gelo sul terrno. Inserisco un

CD nello stereo (Eric Clapton)poi ricarico il proiettore di dia-positive. Sulla parete allamassima grandezza si dan-no il “cambio” vedute paesag-gistiche vissute e scoperte insella alla mia Guzzona, oraavvolta nella oscurità silenzio-sa del garage.Eccolo, è lui, è il grande emagnifico albero secolare lecui fronde riempiono il pae-saggio in un abbraccio ma-terno. Quell’albero è “IL” pae-saggio. Al suo cospetto sem-bra piccola anche la grandecasa colonica poco distante.Meschino e abietto il proprie-tario di quel podere al qualeauguro ogni iattura.Rimango come ipnotozzatoda quella immagine e dal ron-zio del proiettore. Sì, voglioraccontarvi questa storia, ami-ci miei; vi consiglio di passareoltre se preferite i finali allamelassa perchè questa è unastoria triste. Triste e vera.C’era un luogo bellissimo nel-la Bassa Emiliana. In quellapianura priva di dislivelli so-prannominata “il Texas” vive-va un patriarca stimato in quat-trocento anni, un albero pluri-secolare, precisamente unaRovere. La corteccia del suoenorme fusto sembrava undorso di caimano, i suoi ramiprimari erano alberi orizzon-tali distesi da ogni parte sen-za fine sulla pianura. In estatele sue larghe ombre abbrac-ciavano l’intera campagna,compresa la grande casa di-sabitata a poca distanza. Eraun bellissimo giro in moto, eche spettacolo in lontananza:simili maestosità esistono nel-le Fiabe dei Fratelli Grimm,oppure in alcuni stupendi fil-ms come Forrest Gump.Se avessi vinto un Terno alLotto per prima cosa avreicomprato quel gigante e lavecchia casa, ma quella vin-cita non l’avevo e neppurepotevo immaginare le meschi-ne intenzioni di un piccolo,maledetto, odioso Attila.

Gli Alberi: ci accorgiamo diloro quando agognamo l’om-bra nel solleone estivo, oppu-re quando ci parlano del-l’Amazzonia, del Borneo, delCongo. Se necessitiamo delloro legno e del loro spazio ce

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by Fabio BaldratiGuzzisti inside

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li prendiamo senza pietà esenza porci troppe domande.Gli Alberi: ogni volta in cui hoportato le ruote fra questomagnifico Popolo ne ho rice-vuto grande benessere. E ognianno sono venuto a trovarequesto gigante buono, questoCapo del suo Popolo. Non soquante volte ho accarezzatocon lo sguardo quella chiomastagliata nell’orizzonte davantial manubrio della mia Guzzi.Sempre ho sostato a lungo sulciglio con un piede in terra:rururururururu... il bicilindricoal minimo a 1000 giri aspetta-va pazientemente il Clockdella prima marcia che maimi decidevo ad inserire.Io li venero i grandi alberi soli-tari, ammetto che a volte mivedo un po strano, ...o forse imiei vecchi mi hanno fattosensibile. Comunque quel gi-gante di quattro secoli (!!) eraVIVO, palpitante, il suo caldorespiro abbracciava tutta lacampagna a perdita d’occhio:io l’ho avvertito ogni volta.Nei dintorni non vi ho mai vi-sto gente e questo accresce-va il mio piacere a venirci: trop-po spesso ho visto la rovina el’abbruttimento del nostro pa-esaggio al punto che, addirit-tura, qualche volta ho finito coldetestare la presenza della“gente” responsabile dell’ “as-sassinio” di cotanta bellezzadonataci dal buon Dio. Un tri-ste elenco che oggi annoveraanche questo luogo. Purtrop-po.

Ci sono tornato qualche annofa, in autunno, periodo in cui lesue foglie a milioni iniziano acadere leggere come fiocchidi neve color giallo-pastello.

Rhurhurhurhurhurhu... ecco-mi sulla mia California, sonopartito di buon mattino e do-vrei essere vicino, ...ma per-chè ancora non vedo il mio“gigante”? Eppure la strada ègiusta.NOOOO! Non ci voglio crede-re. Mio Dio fà che non sia ve-roooooo!Ma il buon Dio un certo giornoaveva altro da fare e il piccolo

Attila trovò via libera col suoacciaio vigliacco.

Arrivo incredulo e sgomento,continuo a “pestare” sul bilan-ciere del cambio a cercaremarce già scalate. Il vuoto èpauroso. La “mia” rovere, il“mio” magnifico albero lo han-no ...assassinato. Poi macel-lato: rami grossi e piccoli sonostati segati e accatastati da unlato. Il suo enorme tronco vivi-sezionato a pezzi emette ge-miti di dolore. Io li sento! Im-potente. Il giallo-dorato del ta-glio è impressionante e lucci-ca al sole ma in realtà è rosso,rosso-sangue. Io lo vedo! Im-potente.

Hanno usato una maledettasega speciale, col trattore acingoli estirperanno il ceppodecapitato e le radici. Non c’ènessuno, meglio così, ...per-chè l’autore di questa vergo-gna lo avrei passato a fil disega. Quella sega.Eh sì, Grande Patriarca, eri unfuscello quando il Caravaggiodipingeva il Bacco; un gigan-te quando Garibaldi marcia-va alla testa del suo esercitoaddirittura prima dell’Unitàd’Italia. Chissà quanti uccellimigratori avranno trovato rifu-gio e riposo fra il “mondo” deituoi rami; quanti bracciantistanchi avranno trovato sollie-vo nella oasi della tua ombra;quanti bimbi si saranno rin-corsi giocosi attorno al tuo infi-nito tronco. Tutto finito... ades-so sei ridotto a un miserandocumulo di legna macilenta, tihanno assassinato e con te il“tuo” paesaggio. Chi ti ha fattoquesto ?! Dimmelo!!Sei sopravvissuto quattro se-coli, ...quattrocento anni!! Manon potevi vincere la meschi-nità di un pidocchio di omini-de. La tua forza proba ha vin-to mille tempeste e saette,gelate, siccità, alluvioni, manulla potevi contro la viltà del-l’acciaio. E il tuo dolore non simisura in decibel.Quattro secoli di vita, di orgo-glio, ...cancellati in meno diun’ora. Un’ora! E per cosa? Perfar posto a fagioli e pomodori.

Un’orto. Un’orto del cavolo!Che il tuo carnefice possa far-ne indigestione per poi smal-tirla negli inferi del Dante Ali-ghieri. Quello è il posto chemerita.Non so quanto tempo ho tra-scorso attonito da quello scem-pio col borbottio del motore alminimo, prima di “rinsavire” alClock della prima marcia.Sono tornato a casa col grop-

La Roverepo in gola e non ho oltrepas-sato la terza marcia, forse laquarta.Volevo bene a quell’albero.Era un vero amico. Mi man-cherà.

Toc Toc (sulla porta): “Fabio-ooo la cena è prontaaaaa”.Accendo la luce. Spengo pro-iettore e stereo. Eh sì, vecchiarovere, che fiabesca meravi-glia eri...Dovrò spegnere anche un’al-tro itinerario. L’ennesimo.

Lampeggi a “V”.

Fabio Baldrati

giornata con un tempo pes-simo: oggi, sul Grossglock-ner c’è un sole fantastico!!!Già al primo “colpo d’occhio”,notiamo che i 17 euro di pe-daggio sono ben spesi: gliaddetti alla strada stanno ra-mazzando via il ghiaino por-tato dal temporale della not-te!!! Poi il ghiacciaio delFranz-Josef Hohe e, da-non-andar-più-via, l’EdelweissSpitze, il punto panoramicopiù alto di tutto il massiccio...sembra di essere in cima almondo... e tutt’intorno altre,splendide, montagne.E poi la strada: in giugnosono ancora pochi i camper.Ancor meno i pullman. E’ ilregno dei motociclisti: tede-schi, indigeni austriaci, bel-gi, tantissimi olandesi, qual-che italiano. Chiedo a Riky(nettamente più veloce dime) di fare l’andatura. Rie-sco (riesce) a non staccar-mi. Arriviamo alla stazioned’uscita nord e, ovviamente,rigiriamo la moto e torniamoindietro... se non dovessimoessere a Moena per cena,credo che potremmo passa-re così l’intera giornata :-) Una stupida foratura ad un

chilometro da Linz azzoppala Futura, ma un gommistastakanovista (ma caro, ver-gognosamente caro) mi ri-mette in moto per le due delpomeriggio! Entriamo in Ita-lia per un panino “scampa-temporale” poi facendoci Fal-zarego, Valparola e Sella(non c’è bisogno di commen-ti, no?) raggiungiamo Moenae gli altri partecipanti ad “IRIDolomiten Tour”.Poi è solo la storia di uno deitanti, come sempre bellissi-mi, raduni di I.R.I., il Dolomi-ten Tour 2003, dove non rie-sci mai a capire se è mag-giore il piacere dei chilometripercorsi in gruppo o, moltopiù probabile, quello di rive-dere delle vecchie faccie ami-che :-DIl report del D.T. 2003 lo hagià scritto Aldo... (pigrizia postrientro-al-lavoro...)... ma, nonè che si possa organizzareun DTbis a luglio, un DTtrisad agosto e un DTquater asettembre??????? Ah, un’annotazione: scende-re “allegri” dal Pordoi alle 8 disera è stato fantastico: nien-te traffico, il ritmo dettato daiGS e dalle VFR di Bart e Bru-

no... e io che sono riu-scito a non farmi di-staccare... probabil-mente Casadei e Ra-fagas cominciano a ri-sentire dell’età :-D(Giancarlo“gattostanco”Gattelli)

Qualche chilometroprima del Dolomiten Tour(segue da pagina 6)

Guzzisti inside

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IL tutto è partito così per gioco, chissà per sfida, davantiad una crescenta in veranda a casa nostra.Sulle prime tutti andavano alla schiva… pareva una rot-tura di palle, poi cammin facendo… anzi mangiando, sonouscite alcune idee e le cose hanno iniziato a delinearsi.Dopo un periodo di stasi, abbiamo ripreso in mano lecose e via via il raduno ha preso corpo. Il Gatto monta ilsito, Riky lo riempie ed inventa un magico file che ciscambieremo almeno 100 volte, Caos e Daniela partonoall’assalto di alcuni sponsor ed assieme a Max, che ten-tava di farsi di nebbia, e Giada, partoriscono un percor-so culinario… e basta :-PUn mese prima ho un ritorno di fiamma e vado dalloSpacciatore con l’intento di scroccare $ e ci riesco; poil’idea della maglietta… facciamola strana!!! Direi che cisiamo riusciti; prendendo spunto dalle ruote disegnatedall’Ingegnere Riky, ipotizziamo una maglietta degna diIri. Costerà troppo?? Ci siamo domandati più volte, mah,vedremo le adesioni.Poi tutto apparentemente tace… ma nel frattempo te-stiamo i tour, vediamo l’hotel e ci affidiamo alla sorte perle cene!!! Ma ciò non basta, preghiamo per il tempo chenessuno può condizionare, o quasi nessuno.Ultime fibrillazioni per il timore che qlcn manchi all’ap-pello, Ettore che aderisce a tutto, ma ancora non confer-ma la presenza, altri che si aggiungono all’ultimo, qlcnda buca, ma alla fine eravamo tutti o quasi.Il resto è cronaca, i giri, qlcn che cade, ma si rialza, chiscoppia… di salute, il black-out, chi deve rientrare a ba-dare le pagnotte ;-) insomma un po’ di tutto come sem-pre.Cosa voglio dire con tutto questo?????????????Nulla di particolare, ma solo condividere con tutti Voiquanto sia stato bello dedicare un po’ del nostro tempo afare in modo che questo bel gruppo si ritrovi, gioiscadegli stessi momenti, rida delle stesse battute, insom-ma far vivere questo club che spesso si contorce , siribella, si rifonda, rinasce , si scazza, ma alla fine restacertamente una bellissima “COSA”.Vi voglio bene IRISTI!

L’appetitovien mangiando…mortadella

del Kolonnello Rafagas

Anche se ancora non e' finitonon riesco a trattenere i mieicomplimenti per gli organizza-tori. Marani e Bonetti sono statimagici, questo raduno ha al-zato il livello da raggiungere,sono veramente al settimo cie-lo. La cosa che mi ha vera-mente colpito e' stata l'estre-ma professionalita' e il lato

umano. Essere qui' e comesentirsi in. Una grande fami-glia, penso che il raduno dellamortadella diventera' una tap-pa obbligata.Per adesso un lampeggio fe-lice e a presto.(Peppe che gioca in anticipodotato di palmare wirelessBlackBerry)

SEGUE ALLAPAGINA SUCCESSIVA

I.R.I. - MortadellaIl raduno nazionale 2003

gli altri per le attenzioni ricevu-te, agli organizzatori per il ra-duno e grazie per il premio peri migliori "scivolatori"...P.S. : per chi non lo sapesseio , la zavorra e la moto ci sia-mo "sbucciati" la parte dx...(Piero "Erfa" Fadda - HondaCBR 1100 XX - Roma)

Anche noi arrivati senza pro-blemi, salvo un po' d'acquanegli ultimi 30-35 km.Che dire? Raduno fantastico,durante il quale ha avuto il bat-tesimo del fuoco una nuovaunità della grande armata IRI:le gloriose Fermonen Divisio-nen che, "fermamente" guida-te da Ermanno e coscienzio-samente "scopate" (in sensobuono, nè!) da Max Marchettihanno seminato il terrore nel-le migliori cantine dei Colli Bo-lognesi (intesi come D.O.C.)ed espugnato all'arma bian-ca (= forchetta) un alto colleche resterà nella storia comeCol delle Tagliatelle (sempli-cemente divine, ma anche letigelle, le crescentine, i salu-mi ... slurp!). Un'idea brillantis-sima, da tenere presente perfuturi raduni.I "magnifici quattro" (stretta-mente in ordine alfabetico:Ermanno, Marco, Max e Riky)si sono fatti in quattro (ma nonlo erano già?) :-) e con il vali-do aiuto delle rispettive con-sorti e di altri volontari, tra i quali

Cos'è un raduno, è un cock-tail speciale, confezionato perl'occasione, i cui componentidanno di volta in volta un sa-pore unico ed irripetibile allamistura. Molti amici hanno or-ganizzato raduni (un paio per-sino io), molti hanno collabo-rato a creare attimi irripetibiliper tutti i partecipanti, dandoun senso all'essere amici emotociclisti, mettendo la pro-pria umanità e la propria intel-ligenza all'opera per creareuno spazio felice in un mondobastardo.Piove a dirotto, ed io ascoltodentro di me il sapore di que-st'esperienza. Cos'è che perme la rende così speciale ?Il clima, credo. Ovviamentenon quello atmosferico :-)Cene, pranzi, agriturismi, col-line e panorami stupendi sonocomponenti abbastanzausuali nei nostri incontri. Masolo persone dense di uma-nità potevano organizzare unatale quantità di avvenimenti,divertimenti, sorprese, in unclima di così profonda e coin-volgente simpatia. Tutti spe-riamo che simili raduni si ri-petano ogni anno, io lo spero.Oggi, semplicemente, grazie.(Ferdinando "Saetta" Saita eSabrina)

Rientrati doloranti ma con-tenti... Un grazie particolare aLuciana e Luciano per le me-dicazioni e l'assistenza, ad An-drea "gentlemen" per non es-serci venuto addosso, a tutti

26-28 settembre 2003.Base logistica:Tolè (BO),Hotel Falco d’Oro

Selezione da IRI-Raduni

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un noto giullare di Firenze,non hanno lasciato nulla diintentato per farci passare unagiornata memorabile. Sonoperfino riusciti a farci avere ilbel tempo! A loro un ringrazia-mento di tutto cuore, e a tuttiun arrivederci presto. Lam-peggi a dieta da oggi... :-)))Babbo Natale

I.R.I. - Mortadella 2003(segue dalla pagina precedente)

Eccomi arrivato, alle 17.40 cir-ca, bagnato fradicio nonostan-te la "vela antipioggia" - l'ac-qua e' passata dal collo e daipolsi, vabbe'... agnimmodo,tutto OK.Ancora grazie "al volo" agli or-ganizzatori e agli "sponsor",soprattutto a Emanuele e i suoiCD, ma il ringraziamento piu'sentito va agli amici che han-no partecipato, che hannoreso questo raduno unico,nonostante i tentativi di Girmidi affossarlo ad ogni costo conle sue "premiazioni" e il lanciodi mortadelle... :DE infine un grazie speciale vaa Marco, Angela e FrancescaMarani, che hanno involonta-

riamente scatenato lo spas-so dell'irrefrenabile bandadelle "vecchie comari", di cuimi onoro di far parte... :-D(Pierluigi "Zio LoneWolf" Mi-randa con Platypus)

Scrivo solo ora che riesco amettermi davanti ad un com-puter anche se l'annuncio del-

arrivati a casa con la giustaquantita' di acqua per la puli-zia delle tute :-)...Gran bel weekend!!! Un ra-duno iri e' come un fuoco d'ar-tificio: per prepararlo ci vuolefantasia, lavoro e maestria...poi, accesa la miccia, tuttosuccede in un attimo. Dopo sipuo' ricordare e raccontare,ma niente puo' essere comeesserci stato. Per ravvivare iricordi e raccontare a chi nonc'era eccovi qualche immagi-ne: http://www.nichele.net/Mor-tadella A presto,Paolo & Simona

Credo che tutto sia riuscitobene soprattutto per i parteci-panti che hanno reso il tuttoveramente bello!Tutto questo unito all'aiuto de-gli sponsor, Motoaction, Salu-mificio Felsineo e Music Time(di Emanuele e Cosetta), han-no fatto il resto. Noi abbiamofatto la nostra parte, ma credone + ne - di molti soci che han-no organizzato incontri traamici.Sono , anzi siamo felicissimidei giorni appena trascorsi contutti VOI!!!!!!!!!!!! Un abbraccioMarco (Rafagas) ed Angela(Santa)

Rientrati .... anche se un po'bagnati ma felicissimi della tregiorni con le vostre facciazze.Ottima compagnia, mangiatotanto, belle strade insomma il"solito" raduno IRI ;-)Grazie a tutti. Un grazie parti-colare a Marco, Ricki, Caos eMax per il tutto il tempo e lafatica che ci hanno dedicato...(Roberto BMW R1150GSCervia)

Se si riesce, si dovrebbe ap-plicare la formula a tutti i pros-simi raduni: è come l'opzione"fermo" o "vivace" per i vini!!! Abbiamo avuto anche la for-tuna del bel tempo, è vero, maè stata la classica cilieginasulla torta.Io facevo parte del gruppo "fer-mo", guidato da Ermanno eMax Marchetti. A parte la coin-volgente simpatia emiliana, inostri condottieri hanno crea-

to per noi delle situazioni bel-lissime: le visite alle quietepievi che sembrano assopiteal di fuori del tempo e dei no-stri affanni, la sosta nella cam-pagna con le spiegazioni ed iracoconti di appassionati viti-cultori e vinificatori, giovani emeno giovani, un agriturismomeraviglioso dove ho mangia-to le migliori tagliatelle al ragùche riesca a ricordare ...Ermanno ci accompagnava,ci spiegava, si faceva da parteper lasciare la parola ai prota-gonisti locali che ci ospitava-no per mostrarci la vinificazio-ne fra tecnica e passione, ladistesa dei filari meccanizzatie le tracce dell'antica aia sottoai nostri piedi. Al contrario diquanto possa far immagina-re la nostra velocità media(Circa 14 km/h) è stato unsabato molto intenso, e nonsolo di ciccioli, lambrusco,tagliatelle, barricati, tigelle, etante altre cose che alla seradi sabato mi avevano già por-tato all'indigestione :-)Sopratutto sono stato felice delfatto che le numerose sostehanno aumentato il tempo cheho potuto trascorrere con gliamici: non mi vergogno a direche il principale motivo dellamia partecipazione ai raduniè l'incontro con tanta genetealla quale voglio bene. La motoviene dopo ... il boxer è im-portante, il cuore di più.Grazie agli organizzatori: ricor-do Angela ed Elena, in parti-colare, che si sono presa labriga di far quadrare i conti,levandoci perfino l'impiccio dipagare il conto dell'albergo,Marco che zompava fra i tavolicon i gadget ed il grande Gir-mi che ha trasformato il mo-mento delle premiazioni in unangolo cabaret dei migliori.Grazie ai partecipanti: guarda-vo la fila delle moto che mi pre-cedevano e pensavo a quan-to siano scemi certi luoghicomuni sui motociclisti; io ve-devo gente rispettosa, ordina-ta e non per questo noiosa odannoiata! Un'altra perla di feli-cità... grazie da me e da Stefa-nia a tutti. (Gogo & Shrek -BMW R 1150 RT - Verona)

Colgo l'occasione per fare icomplimenti agli organizzato-ri per il giro... davvero bello, misono divertito molto... ma riag-

SEGUE ALLAPAGINA SUCCESSIVA

Pesci nuovi?Pesci nuovi?Pesci nuovi?Pesci nuovi?Pesci nuovi?

“Quelli” del giro lungo, si sono rifocillati presso un Baralimentari "senza nome"(nel senso che non c'e') a Ca-stiglione di Garfagnana (LU).Salendo verso Passo delle Radici è sulla sinistra, subi-to dopo aver oltrepassato un ampio parcheggio. Il tele-fono è 0583/68001La spesa è irrisoria.Come dice il Goblin:“Spettacolare peruna merenda conformaggi e salumi lo-cali. Assolutamenteda sentire la mondio-la, salume tipico.”Semplice, ma acco-glienza ottima.

La scoperta

l'arrivo a casal'avevo dato ieri viaSMS!Grazie di cuore atutti per le bellissi-me giornate pas-sate assieme.Peccato che stia-mo così lontani.Potremmo affitta-re un paesetto esono convinto che

ci regaleremmo una bella vita.Un ringraziamento poi in par-ticolare a tutte le ragazze IRI.Le motocicliste sono mitichee le zavorre stoiche. Ci devo-no voler davvero un gran bene!Alle prossime I Luciani

Eccomi in ritardo ma ieri seraho fatto l'errore di sdraiarmi suldivano a guardare il GP... e nonmi sono piu' rialzato :-)Il nostro ritorno e' stato moltotranquillo: abbiamo rinuncia-to al Monte Penice per la pre-mura di Aspy e le notizie sultempo che arrivavano daovest. Abbiamo quindi fatto lascorta Presidenziale fino allosvincolo di Piacenza e siamo

Selezione da IRI-Raduni

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ganciandomi a quanto sopracredo che dal prossimo girofarò parte anch'io del battaglio-nen fermonen....MODE ROMPICOGLIONI ONCome ha notato qualcuno,durante la pausa panini, lo sti-le di guida di molti di noi inquesti anni è davvero miglio-rato, alcuni sono arrivati a li-velli "irraggiungibili".. nel sen-so che si fa fatica a stargli die-tro :-) Perfino la figlia del Mara-ni (che diceva di essere unalenta) in più di una occasioneha "dominato" il gruppetto.Purtroppo, quando si è in grup-po e il primo parte a razzo, molti(io compreso) vengono presidalla voglia di seguire.... Solouna volta arrivato a casa (edaver subito il cazziatone dallaStefy) mi sono reso conto cheforse ha ragione lei. Perchèrischiare di rovinarsi e rovina-re la gita a tutti solo per averdato voce al "Valentino" chealberga dentro di noi? Co-munque il problema è più mio,nel senso che potevo pensar-ci prima ed aggregarmi al giropolleggiati ... MODE ROMPI-COGLIONI OFFBando alle ciancie compli-menti ancora a Marani, Bonettietc etc per l'organizzazione ed

i gadgets Un plauso al Girmiche ha tenuto banco. E un bentronati al battaglione romani...era da una vita che non si ve-deva gente come: Ettore, Pier-luigi, Saita, Fadda, Tinti, ed unpo' meno, nel senso che è piùfacile vederla, la Federica(sempre bravissima in moto)Ansolfa

Mah... secondo me anche fa-cendo il giro lungo c'era lapossibilità di andar pianino...Io là dietro sono andato pol-leggiato tutto il giorno, e chinon aveva voglia di smanetta-re è rimasto + indietro a go-dersi curve e panorama...Salendo l'Abetone sono anda-to talmente piano che la Ele-na mi ha fatto il cazziatone! :-)...ed è tutto dire... lei voleva farele foto alle moto nell'ultimo trat-to in mezzo al bosco, ma io mison perso via guardando icolori dell'autunno e mi aveteseminato tutti... :-)Credo che in tutto sabato il miocontagiri non abbia mai pas-sato i 5000 RPM. Io mi sonodivertito un sacco rimanendodietro a quel "gran Zozzo" del-lo Zorat che pennellava traiet-torie, e ti assicuro che là in fon-do eravamo davvero poco pre-

occupati se qualche solitario,o anche tutto il gruppo, se neandava in fuga... :-) Insomma,la prossima volta fai pure il girolungo se ne hai voglia, e ma-gari prenditela un po' + concomodo... e poi si sa, l'ultimodella fila "scopa" come unmatto tutto il giorno :-)Ciao! Riky

Ho messo al volo anche iodelle foto online, cosi' comestavano senza lavorazioni (echi ci ha il tempo) http://www.osteriafuoriporta.netharpo/mortadella (Harpo)

Anch'io mi unisco al coro diplauso per l'ottimo raduno eringrazio di cuore gli organiz-zatori. Mi scuso anche dellanostra partenza al volo la do-menica mattina. Non sono riu-scito a salutare alcuni di voi -una ragione per trovarci anco-ra :-) Ciao a tutti,A.Z. (l'esimio Professore)

Riccardo Bonetti scriveva:"...quando vado in giro con lacoppia Marani-Casadei miseminano puntualmentedopo 2 curve... ...chiaro che poifanno una sosta e mi aspetta-no, ma il Casadei potrebbe

almeno aspettare ad accen-dere la sigaretta! Quando ar-rivo di solito è già a metà!!":-D ROTFL :-DSe ci fossi io farebbe in tempoanche a farsela la sigaretta!Prendi la cartina.... prendi il ta-bacco... stendilo.... chiudi lacartina... riponi il tabacco, ripo-ni le cartine... accendi... fumatranquillo.... Oh arriva MaxMar-chetti! ;-)Max Marchetti - Savigno (BO)

...anch'io ho avuto la sensa-zione di aver partecipato aqualcosa di speciale... mi di-spiace di essermi catapultatovia da Tolè senza aver saluta-to tutti. Lo faccio ora... ma ave-vo una cosa importante dafare, a casa... (Fabrizio, il no-stro motofotografo)

Giocando a rimpiattino con lapioggia, ma riuscendo ad evi-tare gli scrosci più seri e go-dendomi Raticosa&Futa,sono rientrato anch'io allabase, dopo aver salutato an-che i miei ex-soci (ma ancoragrandi e tant amici) di TDMita-lia...Credo che con IRI-Mortadellala colonna Emiliana di IRI (Mar-co, Riki, Ermanno, Max) abbiafatto un piccolo capolavoro: ilgiro polleggiato, il giro guida-to, un ottimo albergo, i gadgetdegli sponsor (qualcuno piùamico/socio che sponsor...vero Emanuele?) e l'intratte-nitore/presentatore toscanodurante la cena :-DGrazie. Per l'amicizia, per i chi-lomeri assieme, per la sop-portazione di chi mi stava die-tro mentre scorrevano lenti imiei tornanti a destra (ebbe-ne sì: ho rinunciato al polleg-giamento per ridurre la veloci-tà del giro veloce, vero Federi-ca?), per le risate. Con un grup-po così i week end passanocon la rapidità della luce!(Giancarlo "gattostanco"Gattelli)

...Ecco... a proposito...

...secondo me quando Girmifa certe esibizioni meritereb-be quantomeno di pagare lametà... :-)..va scritturato... :-)Ok dai... vado a mangiarequalcosina che in questoweek end si è mangiato pocoe male! :-P (Riky+Elena)

I.R.I. - Mortadella 2003(segue dalla pagina precedente)

SEGUE ALLAPAGINA SUCCESSIVA

Dunque, il giro polleggiato e’iniziato ovviamente da Tole’ esi e’ subito arrestato pressola Cantina Rivabella, nel co-mune di Monte San Pietro. Iltitolare ci ha fatto visitare lacantina, si e’ profuso in spie-gazioni sulle tecniche di vinifi-cazione e conservazione deivini. In particolare abbiamo vi-sto all’opera le macchine perla spremitura e il trattamentodei vini, cantine dei barriquecompresa.Dopo aver soddisfatto la setedi sapere abbiamo soddisfat-to altri appetiti meno nobili, conassaggi di affettati, formaggie vari tipi di vini.Lasciato a malincuore queltempio della cultura, ci siamo

lanciati sulletracce della storia, e il nostrosuccessivo arresto e’ statopresso la chiesa di SantaMaria Assunta di Fagnano inquel di Castello di Serravalle,un bel tempio di epoca Ro-manica, famoso perchè daquelle parti nacque Papa Ono-rio II.Rinfrescato lo spirito, abbia-mo lestamente raggiuntol’agriturismo Case Fonsi, ubi-cato nel comune di Monteve-glio, che ci ha ospitati per ilpranzo.Faticosamente risollevati dalpantagruelico pranzo non ab-biamo trovato di meglio chevisitare l’Abbazia di Monteve-glio, pregevole cattedrale sui

colli dell’omonimo comune.Ma dato che anche l’appetitoha le sue esigenze, dopo unafugace visita, ci siamo direttealle vigne Vignudelli, nel co-mune di Monte San Pietro,dove ci e’ stato servito il vinonuovo e la grappa vecchia,accompagnati da dolcetti lo-cali.L’ultima tappa e’ stata la Pie-ve di Roffeno, stupenda fontebattesimale del 1300, primadi raggiungere faticosamen-te ed in ritardo, la base di IRI-Mortadella.

PolleggiatiTour

Selezione da IRI-Raduni

by Caos876

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Ciao a tutti, anch'io sono ritor-nato hieri notte.Grazie mille a gli organizzato-ri, particolarmente a Marco,nostro guida volante. Grazieanche a tutti partezipanti per leottimi giorni, la amicita e il di-vertimento. I Photo sono là:http://oberstclan.de/Dieter/IRI_Mortadella_2003 (sonoun po ridotti per proteggere ilrete elettrico d'Italia, ma siqualcuno voule gli originali litrasmetto direttamente volon-tieri). Il mio giro era en totaleca. 1500 km e é consigliabi-le: Partenza di Heufeld Giove-di, valle del fiume Inn, St. Mori-tz (CH), Passo Julier, PassoSpluga, Milano/Orino - Pen-sione Carletto, Imola, Tole/Tole/Tole, Maranello, Val d'Adi-ge, Val Pusteria, Passo Stalle,Val Tauern, Passo Thurn, ValBrixen, Passo Ursprung, Val-le del fiume Leitzach, Arrivo aHeufeld Domenica :-)A presto (Dieter, dell' Italia set-tentrionale)

Rientrati asciutti, ora ci toccatrovare il posto per tutti i gad-get usciti dal cilindro di Rafa-gas... e io che credevo fosse-ro conigli...!Di tutti gli IRI Raduni ai qualiho partecipato, da 6 anni aquesta parte, credo che laMortadella sia stato quello conil più alto rapporto prezzo/qua-lità. Ottimo l'alloggio (tenere amente per altri raduni), ottimele cene, strade estremamen-te impegnative (almeno perme: quasi sempre al limiteper non perdere la coda delgruppone), ma... la cosa piùbella è stata, come sempre,ma ogni volta di più, la com-pagnia!Credo che lo spirito IRI (non

solo quello evocato sabatosera...) sia una cosa irripetibi-le ed introvabile in altre mani-festazioni motociclistiche (enon). I ringraziamenti sonoquasi ovvi, ma va comunquespesa una serie di digitazioniper sottolineare lo sforzo ed ilsuccesso organizzativo di tuttigli IRI-Ber che si sono impe-gnati e che hanno sacrificatomolto del loro tempo libero diqueste ultime settimane perfar divertire una massa di di-voratori (di km e di cibarie)come noi. Ma è già ora di pen-sare al prossimo!IRI - Trifola e/o IRI - Prena-tal??? Noi DURI intanto giàiniziamo a pensare al Raduro2004. E ci toccherà lavoraresodo per non sfigurare...!!!Romolo - Perugia

Beh, che dire... io sono rien-trato ieri nella mattinata, alle14 ero già a casuccia, dopo isoliti passi "evitasardo" Cer-reto e Bracco.. e dopo qual-che goccia in Liguria, ma nul-la che mi abbia infastidito dav-vero. Giri favolosi, Amici con laA più che maiuscola. Ogni vol-ta imparo qualcosa di più daloro e della mia moto.. quan-do avrò finito di impararla lacambierò, non prima! ;-)La voglia di un giro un po' lun-go, di far dei km assieme adaltri era tantissima.. ed è statasoddisfatta. Un grazie nonbasterebbe, non può bastarea ringraziare chi ha organizza-to questo evento.. è stato si-curamente un esempio da cuitrarre spunti, sperando di po-ter presto contraccambiare.

I.R.I. - Mortadella 2003(segue dalla pagina precedente)

Marco, Angela, Ricky, Elena,Ermanno,Max, Emanuele,Cosetta.. siete stati veramen-te Grandi!Saluto tutti coloro che non sonriuscito a salutare sabatomattina... compresi i mieicompagni di viaggio (del pri-mo tratto), lasciati un po' in fret-

ta.. ma quando a Marghy gira..devo assecondare le sue vo-glie di curve!! :-)A presto, a tutti!!Aldo (Margherita)

Mi pare che abbiate detto tuttoe quindi non voglio ripetermi.Viaggio di rientro in Cadoresenza neanche una gocciad'acqua ma anzi tutto sotto untiepido sole e dato che ancheil rientro fa parte del raduno, lospirito dello stesso non pote-va essere tradito per cui, io,Roberta, Lio e Luisa abbiamodeviato per Mestre dove, al ri-storante "alla pesa" ci siamorifocillati con un bel pranzo abase di pesce. Nel sito http://community.webshots.com/al-bum/92590196pVGnis stocaricando le foto fatte.Gli smanettoni del giro lungosono pregati di non piangeredi fronte alla foto della tavola-ta, di non strapparsi i capellialla vista della cantina e di nongridare dalla disperazioneosservando le fantastiche cur-ve tutte gustate a panza pienaed in comoda piega.Bacione a tutti, Alex da Belun

I percorsi, i reported i dettagli logistici

rimangono disponibili sul sitodel Battaglione Emilia Romagna:http://digilander.libero.it/IRIber

Selezione da IRI-Raduni

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L’angolodella poesiaL’albero a cui tendevil’inesperta mano,quell’unto tuo cardanoed il carburator.

Nel muto box solingorimonti tutto or orae in pugno avanza ancorauna vite e tre bullon.

Tu fuor con la pazienzaricerchi l’aria mitee quell’inutil vitetosto getti nel bidon.

Sei sulla strada freddasei nella notte nerache l’incubo s’avveranon si risveglia il motor.

Pesci nuovi?QUALCHE LETTERA,MOLTE DOMANDE,POCHE RISPOSTE

Risponde (se ne ha voglia) Girmi

Scattidel passato

Chi vuole conoscere i dettagli di questa foto è pregato di inviarealtre immagini storiche... sarà la nostra catena di S. Antonio.La didascalia di questa foto sul prossimo numero :-D

Sono una vostra affezionatalettrice e, anche se questa è laprima uscita di questo giorna-le, amo in particolar modo larubrica “Pesci Nuovi”.Sarò forse sentimentale e per-sino un po’ patetica, ma le sto-rie vere che racconterete giàmi commuovono e mi fannopensare. La maggior partedelle lettere che ricevereteparlerà di madri, mariti, mogli,matrimoni, gatti, cani, pappa-galli, funghi, dire, fare, bacia-re, lettera e testamento, men-tre io vorrei dedicare due ri-ghe a mia figlia che ha 22anni, è simpatica, è una bellaragazza, è educata anche semotociclista, ed è così attac-cata alla famiglia che a voltepartecipa anche a qualchemotoraduno insieme a me ea suo padre.L’unico difetto che ha, se di di-fetto si può parlare, è che sof-fre di sonnambulismo; figura-ti che a volte le succede di ad-dormentarsi in una camera edi risvegliarsi la mattina dopoin una camera completamen-te diversa e di non ricordarsiniente.Mio marito all’inizio era sospet-toso in quanto questi episodi

di sonnambulismo si verifica-vano incredibilmente in occa-sione dei motoraduni di cuiaccennavo sopra, e nella suagelosia di padre attribuiva laresponsabilità alla presenzanello stesso albergo del ra-gazzo di Francesca.Poi però mia figlia si è docu-mentata (ti ho già detto che èanche intelligente?) con fre-quenti visite in biblioteca (ti hogià detto che il suo ragazzo fail bibliotecario?) e infine hachiarito il mistero e ci ha spie-gato che la causa scatenantedel fenomeno sarebbe lastanchezza accumulata du-rante la giornata motociclisti-ca.Così adesso è tornata la sere-nità in famiglia: quando miafiglia viene con noi in motomio marito non si preoccupapiù del suo sonnambulismo,e se Francesca invece non sela sente noi la lasciamo tran-quillamente a casa da solaperchè di una ragazza cosìcoscienziosa qualsiasi geni-tore si fiderebbe ad occhi chiu-si. (La tua lettrice affezionata,Angela)

Carissima Angela, innanzitut-to grazie per i tuoi compli-menti, ma il merito della riu-scita del nostro giornale èsolo tuo e dei nostri affezio-natissimi lettori, ma veniamoal tuo problema.Parlare di sonnambulismocome di un “difetto” effetti-vamente mi sembra ecces-sivo, figurati che la storia an-novera molti celebri sonnam-buli, come Lazzaro tanto percitarne uno.E se il paragone con il cele-bre “nottivago” ti sembra unpo’ azzardato ad un esameattento noterai che esistonodiverse similitudini tra i duecasi, ma la più importante,quella che non lascia adito afraintendimenti è che per faruscire dalla camera il sog-getto, in entrambi i casi, unapersona adulta si deve met-tere fuori dalla porta e urlare“Alzati e cammina!!!”.Capisco poi il desiderio dicomprendere l’atteggiamen-to di tuo marito che definisci“sospettoso” ma non dimen-tichiamoci che è colpa suase Francesca ha coltivato lapassione per la moto, anzisarebbe da capire se nonabbia intrapreso la carrierada centaura solo per nonspezzare una sorta di cordo-ne ombelicale che la lega atuo marito, rottura che sicu-ramente sarebbe stata mol-to tramautica per lui.Come terapia vi potrei consi-

gliare prima di tutto di conti-nuare a leggere la nostra ru-brica e poi di organizzare pe-riodicamente una serata dapassare in famiglia, consu-mando una bella cenetta alume di candela e poi, maga-ri sul divano, sotto una mor-bida trapunta, godervi la vi-sione di una cassetta dellaserie Alvaro Vitali (tra i titoli ticonsiglio “L’insegnante almare con tutta la classe”oppure “La vergine, il toro e ilcapricorno” o “La ripetentefa l’occhietto al preside”).Prima di finire ti vorrei dareun ultimo consiglio: non te-nere nascosto questo proble-ma ai tuoi amici motociclisti,anzi, consiglia a tuo marito diprendere forza da loro, dalloro affetto, dalle loro paroledettate dall’amicizia; vedraiche confidandoti in loro tro-verete soltanto collaborazio-ne e nascerà spontaneo inquei cuori ricoperti di durapellaccia la voglia di aiutarvimagari, chessò, chiudendo achiave le porte delle camere.Comunque tutto è bene quelche finisce bene, sono con-tento che sia tornato il sere-no in famiglia, dai un bacio atua figlia e un abbraccio com-plice a tuo marito.Mi raccomando passa dellebuone feste e non dimenti-care di augurare a tutti i tuoicari un 2004 pieno di PesciNuovi!

Girmi

Page 16: di Babbo Natale La Rovere si è mangiato pure le renne!!! · 2013-11-08 · bra di dubbio che quell’esta-te di sette anni fa venne rea-lizzato qualcosa di veramen-te valido. E’

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MusicJamSession ‘04

agenda

MusicJamSession ‘04 4 gennaio 2004 10/11 gennaio 2004

Il misfatto si svolgerà Sabato 10 e domenica 11 gennaio 2004presso l’HOTEL PUNTABELLA di Varazze (SV).Gli Organizzatori comunicano che il locale si trova in cima aduna scenografica scogliera tra Arenzano e Varazze, e che leuscite autostradali consigliate sono :da est (Milano - Genova - resto del mondo): ARENZANOda ovest (Torino - Cuneo - altra parte del mondo): VARAZZENon ci si può sbagliare, quando la strada Aurelia sale verso lacima di una scogliera, ci si ritrova a Puntabella. Saranno co-munque previsti punti di ritrovo ai caselli autostradali di Arenza-no e Varazze.

Il misfatto si svolgerà dalle 18 in avanti...Per coloro che arrivassero in anticipo sull’orario previsto, si or-ganizzano visite guidate alle amenità dei luoghi limitrofi.Per l’aperitivo di benvenuto attendiamo la conferma di tal Ro-dante da Fano!! La cena sarà servita verso le ore 21.

MENU’

Antipasti misti della casa a buffetPrimi piatti :Lasagne Portofino(al pesto, al forno)Pennette gamberetti e carciofiSecondi piatti :Fritto misto del GolfoSorbetto al limoneScaloppine ai porciniDolce:Panna cotta dello Chefo macedonia con gelatoVini della casa :Bianco Diletto vivace diAlbenga e Dolcetto di DoglianiCaffè e ammazzacaffèAvremo a disposizione una veranda (riscaldata) sul mare in cuipotranno esibirsi i nostri artisti. Le camere rimarranno a dispo-sizione sino al primo pomeriggio della domenica. La colazionenon avrà rigidi orari prestabiliti... quando si scende “se magna”.

Il fatto che a tavola sia presente il vino della casa non pregiudicala possibilità di integrare le scorte con nettari di provenienzediverse, come avvenne lo scorso anno, fatto che riscosse unnotevole successo.

Risulterà ancor più importante non trascurare il “carburante”(braulio & c.), utile per il felice prosieguo della serata - nottata -mattina, nonchè per lubrificare le ugole.

Costi dell’intero evento : 60 euro a persona- 5 euro di maggiorazione per la camera singola- 2 euro circa a persona per diritti SIAE che saranno anticipatidall’organizzazione.

Chiusura definitiva delle prenotazioni:19 dicembre 2003INTERVENITE NUMEROSI!!!!! (IRI - Battaglione Liguria)

Eco della Servadicembre 2003 - nr. zero

Direttore Irresponsabile:Paolo Maria “Aspy” Giardini

Caporedattore:Giancarlo “gattostanco” Gattelli

Hanno collaboratoa questo numero zero:

Paolo “Babbo Natale” SchianniniRoberto “Gogo” Garlato

Un ringraziamento particolare a Fabio Baldrati,collaboratore della rivista Mototurismo

Marco “Rafagas” MaraniErmanno “Caos876” CavaraLorenzo “Girmi” Girolami

E a molti (spesso involontari) soci che partecipano attiva-mente alle varie attività moto-eno-cazzeggio-turistico-ga-stronomiche di I.R.I.

Per diventare collaboratori dell’Eco della Serva è suffi-ciente inviare qualcosa di pubblicabile all’esimio Capo-redattore.Il materiale non espressamente richiesto (soprattuttose di valore) non viene restituito :-D