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Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Contiene I.P. SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 2 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - FEBBRAIO 2008 - ANNO XXVI - ISSN 1120-3005 - MENSILE - UNA COPIA 3,00 2008 2

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SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 2 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - FEBBRAIO 2008 - ANNO XXVI - ISSN 1120-3005 - MENSILE - UNA COPIA € 3,00

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Vita in Campagna non è in vendita nelleedicole, viene inviata solo su abbonamento

Accertamento Diffusione StampaCertifi cato n. 6156 del 11/12/2007

VITA IN CAMPAGNAMensile di agricoltura part-time con la maggior diffusione pagata in Italia (certifi cazione ADS)

Direttore Responsabile: Alberto Rizzotti Condirettore: Giorgio VincenziRedazione: Giuseppe Cipriani, Silvio CaltranIndirizzo: Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 VeronaTel. 045 8057511 - Fax 045 8009240 E-mail: [email protected]: www.vitaincampagna.itEditore: Edizioni L’Informatore Agrario spa - Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona Presidente onorario: Alberto Rizzotti Presidente: Elena RizzottiVice Presidente: Giovanni RizzottiAmministratore delegato: Giuseppe RealiDirettore commerciale: Luciano GrilliAbbonamenti: C. P. 467 - 37100 Verona - Tel. 045 8009480 - Fax 045 8012980 E-mail: [email protected] di abbonamento 2008 per l’Italia: Vita in Campagna euro 38,50 (11 numeri + 11 supplementi)Vita in Campagna + supplemento La Casa euro 43,50 (11 numeri + 15 supplementi)Sono previste speciali quote di abbonamento per studenti di ogni ordine e gradoUna copia euro 4,00 (arretrata il doppio, per gli abbonati euro 6,00) più spese postali Conto corrente postale n. 11024379Pubblicità: Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona Tel. 045 8057511 - Fax 045 8009378 E-mail: [email protected]: Mediagraf spa - Noventa PadovanaRegistrazione Tribunale Verona n. 552 del 3-11-1982 - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Contiene I.P.Copyright © 2008 Vita in Campagna di Edizioni L’Informatore Agrario spa Vietata la riproduzione parziale o totale di testie illustrazioni - ISSN 1120-3005

a cura di Paolo Pigozzi (medico omeopata e fi toterapeuta, perfezionato in nutrizione clinica, dietetica,

fi toterapia e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare)

Nei diversi periodi dell’anno il nostro organismo viene sottoposto a sollecita-zioni di vario tipo – situazioni ambientali particolari, abitudini individuali, variazioni climatiche, presenza di virus e batteri portatori di malattie, ecc. –

che ne abbassano le difese naturali e lo pongono in condizione di ammalarsi. La Na-tura, però, ci offre i rimedi per prevenire, contrastare e curare molti malanni.La campagna ad esempio consente di condurre uno stile di vita più naturale, ci dà la possibilità di respirare aria pulita, di fare attività fi sica e ci regala in ogni stagio-ne frutta, verdura, cereali e legumi per un’alimentazione sana, equilibrata e corret-ta che consente di allontanare il rischio di contrarre le cosidette «malattie del be-nessere»: diabete, obesità, malattie cardio-vascolari e alcuni tipi di tumori. In caso di necessità, ci vengono poi incontro numerosissime piante con le loro dimostrate proprietà curative.Nell’augurarci che la lettura di questa Guida sia utile per tutti i nostri lettori, ricor-diamo che comunque la scelta e la prescrizione di una terapia sono di esclusiva competenza del medico di fi ducia, il solo che ne può valutare non solamente la cor-rettezza, ma anche gli eventuali rischi e le possibili controindicazioni.

4 Gennaio: con l’inverno arrivano puntuali le malattie da raffreddamento

6 Febbraio: le allergie sono in agguato. Ecco come si possono prevenire

8 Marzo: ecco come scongiurare il tetano e depurare l’organismo

10 Aprile: l’attività fi sica fa molto bene,ma state attenti a non esagerare

12 Maggio: i problemi causati dalle polveri che respiriamo, anche in campagna

14 Giugno: vivere in campagna migliora la vita, specialmente agli anziani

16 Luglio: la luce solare fa bene,ma esponetevi al sole con moderazione

18 Agosto: con la sudorazione l’organismo mantiene costante la temperatura

20 Settembre: con pioggia, vento e umiditàritornano i fastidiosi reumatismi

22 Ottobre: la campagna stimola la curiosità e la creatività dei bambini

24 Novembre: la Natura ci offre effi caci rimedi di pronto soccorso

26 Dicembre: il freddo e l’umidità sono la causa principale dei dolorosi geloni

La campagna consente a tutti di svolgere una salutare attività fi sica e offre in ogni stagione frutta, verdura, cereali e legumi. Questi alimenti contengono sostanze indispensabili per la nostra salute, come le vitamine, i sali minerali, la fi bra, che svolgono un’azione protettiva e rafforzano il sistema immunitario prevenendo gravi malattie.

Foto: Zanetti/Phos

Questa Guida esce come supplemento del mensile «Vita in Campagna» n. 2/2008La tiratura del presente numero è stata di 90.500 copie

Guida illustrata alimentazione e salute

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SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 2 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - FEBBRAIO 2008 - ANNO XXVI - ISSN 1120-3005 - MENSILE - UNA COPIA € 3,00

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4 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008

È questo il tempo delle infl uenze, dei raffreddori e delle infi ammazioni delle vie respiratorie (sinusiti, la-

ringiti, faringiti, otiti, tonsilliti, tracheiti). Le cause possono essere più d’una:

l’ab bas samento della temperatura, l’au-mento dell’inquinamento atmosferico, ma anche lo stress provocato dall’impe-gno scolastico e dall’attività lavorativa possono favorire un indebolimento del sistema immunitario.

Al di là di un disagio soggettivo più o meno consistente, questi problemi non sono quasi mai gravi (salvo casi partico-lari). Tuttavia una loro frequenza ecces-siva può incidere negativamente sul be-nessere e sulla qualità della vita.

Colpa del freddo, ma anche dello stile di vita

L’accento messo sulle cause ambien-tali non deve tuttavia far passare in secon-do piano il fatto che anche lo stile di vita (l’insieme di attività fi sica, abitudini ali-mentari, riposo, emozioni, ecc.) concorre a mantenere alta o, al contrario, a ridurre l’effi cienza del sistema immunitario. Al-trimenti non ci potremmo spiegare come mai, a parità di condizioni ambientali, so-lo una parte di coloro che lavorano nello stesso uffi cio, che frequentano la stessa classe o che vivono nella stessa famiglia si ammala. Evidentemente in chi rimane sano il sistema difensivo dell’organismo ha funzionato a dovere.

In particolare, è noto da tempo che le abitudini alimentari infl uiscono in modo preciso anche sul buon funzionamento del sistema immunitario.

Il consumo prevalente di cereali raffi -nati (che mancano non solo di fi bre, ma anche e soprattutto di vitamine, di oligoe-

lementi, di aminoacidi), la scarsità di ve-getali freschi e di stagione, l’eccesso di proteine e di zucchero, gli additivi pre-senti in moltissimi alimenti consumati giornalmente da grandi e piccoli sono tut-ti elementi che caratterizzano una alimen-tazione di scarso pregio che non aiuta cer-to l’effi cacia dell’immunità naturale.

Il consumo giornaliero di cereali completi (soprattutto di pane integrale di buona qualità e lungamente lievitato con pastella acida) e di vegetali freschi e di stagione (una porzione di frutta e due di ortaggi crudi) costituiscono due capisal-di irrinunciabili della dieta protettiva.

Anche i semi oleosi (noci, mandorle, nocciole, semi di girasole, ecc.) andreb-bero inseriti ogni giorno nella dieta (un cucchiaio al giorno per gli adulti, mezzo cucchiaio per i bambini).

Il lievito di birra (3-4 compresse al

Gennaio: con l’inverno arrivano puntuali le malattie da raffreddamento

Le basse temperature, l’inquinamento atmosferico e lo stress possono indeboli-re il sistema immunitario predisponendo all’infl uenza, ai raffreddori e alle infi am-mazioni delle vie respiratorie

Le abitudini alimentari infl uiscono sul buon funzionamento del sistema immunitario. 1-Un’alimentazione che prevede il consumo prevalente di cereali raffi nati, scarsità di vegetali freschi e di stagione, eccesso di proteine e di zucchero, il consumo di cibi

contenenti additivi non aiuta l’effi cacia dell’immunità naturale.

2-Una dieta protettiva prevede

invece il consumo di cereali completi, pane integrale, vegetali freschi e di stagione, semi oleosi, lievito di birra, yogurt e verdure

lacto-fermentate (ad esempio i crauti)

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giorno durante il pasto), lo yogurt e le verdure lacto-fermentate (come i digeri-bilissimi crauti) mantengono attiva la fl ora batterica intestinale, la cui positiva interazione con il sistema immunitario è nota da tempo.

Gli alimenti utili

La frutta e la verdura contengono vitamine e sali minerali

Meritano di essere ricordati alcuni alimenti che contengono nutrienti capa-ci di promuovere un buon funzionamen-to del sistema immunitario.• Le verdure verdi a foglia larga, il prez-zemolo, le carote, i broccoli, le zucche, le arance, i mandarini, le patate dolci, il tuorlo d’uovo contengono la vitamina A. Questa vitamina è attiva contro i virus e neutralizza i radicali liberi (cioè elemen-ti chimici che si legano alle strutture cel-lulari, danneggiandole).• Tutta la frutta e le verdure fresche contengono la vitamina C. Un’alta con-centrazione di questa vitamina nei glo-buli bianchi aumenta la produzione di interferone (una sostanza naturale attiva contro i virus), migliora la produzione di anticorpi e neutralizza i radicali liberi. • Fagioli, piselli, noci, mandorle, semi di gi rasole, germe di grano, olio di oliva ex-travergine sono una fonte affi dabile di vi-tamina E che migliora l’azione dei globuli bianchi e potenzia l’attività protettiva del selenio (elemento che mantiene elevate le capacità antiossidanti dell’organismo).• Funghi, cavoli, lievito di birra, cereali integrali, cipolle, sesamo, noci, mandor-le, piselli freschi e secchi, fi occhi d’ave-na, prugne secche, uvetta, datteri sono alimenti che vanno consumati con rego-larità anche perché contengono tre im-portanti minerali (selenio, zinco e ferro) che, in vario modo, potenziano l’effi-cienza immunitaria.

L’arancia: un... «pieno» di salute

Questo frutto ha un notevole effetto depurativo, mantiene scorrevole e fl uida la circolazione sanguigna e infl uisce posi-tivamente sui processi di mineralizzazio-ne ossea. L’arancia contiene vitamina C, caroteni (pigmenti precursori della vita-mina A) e vitamina PP, sostanze che eser-citano un notevole effetto antiossidante, particolarmente utile per la microcircola-

SÌNO

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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008 5

mo e l’alloro. Proseguite la cottura per altri 5 minuti.

Mettete le fette di pane nei piatti. Fil-trate il brodo e recuperate gli spicchi d’aglio che schiaccerete sulle fette di pane. Irrorate il pane con qualche cuc-chiaio d’olio e versatevi sopra il brodo aromatico ben caldo. Aspettate qualche secondo e poi assaporate questa prepa-razione straordinaria, dal sapore fra-grante e delicato.

Il consiglio

Le tre «L»: lana, letto, latte

Le cure di un tempo che, senza far-maci e senza fretta, consentivano all’or-ganismo di reagire attivamente alle in-fi ammazioni delle vie respiratorie erano condensate nelle tre proverbiali «L»: la-na, letto e latte.

Anche oggi (quando le farmacie e perfi no i supermercati abbondano di far-maci per il raffreddore, il mal di gola e la tracheite) vale la pena di rivalutare queste semplici ed effi caci indicazioni.

Il primo consiglio («lana») suggeri-sce che il calore è un potente fattore di

conforto e di accelerazione del processo di guarigione. È dunque opportuno che i malati siano ben coperti, soggiornino in ambienti con temperatura confortevole (ma non surriscaldati; la temperatura ideale è di 18-19° C) e consumino preva-lentemente cibi caldi (minestre e passati di verdura) e bevande non fredde (tisane di erbe appropriate).

D’altra parte, con il rialzo della tem-peratura la natura stessa provvede a ri-scaldare il corpo. Infatti la febbre (so-prattutto nelle forme lievi) non andrebbe sistematicamente contrastata: l’aumento della temperatura ostacola lo sviluppo dei microrganismi patogeni e accelera i processi di guarigione.

Il secondo suggerimento («letto») ci ricorda che il riposo per un tempo ade-guato facilita sempre la guarigione. Do-vrebbe essere ovvio. Eppure è bene ri-cordarlo, visto che oggi si ritiene di es-sere guariti non appena la febbre (maga-ri grazie ai farmaci antipiretici) se ne sia andata. Almeno nei casi più impegnativi occorre mettere in programma anche un adeguato periodo di convalescenza (dal latino cum e valescere, cioè riacquistare le forze o la salute aiutati da qualcuno).

La terza indicazione («latte») dà spa-zio ad un alimento che, bevuto caldo e ben dolcifi cato con miele, ha indubbie qualità emollienti, calmanti della tosse e sedative.

zione e per la protezione delle vie respira-torie. Sappiamo da tempo che il consumo di alimenti ricchi di vitamina C riduce il rischio di morte negli anziani e allontana l’eventualità dell’ictus cerebrale.

Spesso l’arancia è consumata sotto forma di succo fresco (la classica «spre-muta»). Si tratta di un alimento di buon valore nutrizionale, specialmente se il succo appena preparato è proposto a per-sone che, per motivi diversi, hanno diffi -coltà nel consumare gli spicchi (bambi-ni, anziani, ammalati).

Mangiare l’arancia a spicchi è tuttavia una abitudine più appropriata, che con-sente di approfi ttare al meglio del conte-nuto in fi bre e in minerali di questo frut-to. In una spremuta, infatti, le fi bre sono totalmente assenti e il contenuto di calcio e di fosforo è minore che nel frutto inte-ro. E poi, masticare accuratamente gli spicchi sostanziosi dell’arancia (piuttosto che trangugiarne in fretta il succo) me-glio si adatta ad una modalità di alimen-tazione che apprezzi e valorizzi la calma, la lentezza, i sapori e gli aromi del cibo.

La ricetta

Una zuppa corroborante di aglio e erbe aromatiche

Questa zuppa deliziosa e profumata risveglia l’appetito, è ricca di sostanze aromatiche disinfettanti delle vie respira-torie ed ha un ottimo potere depurativo. La sua preparazione è molto semplice.

Ingredienti per 4 persone: 800 gram-mi d’acqua, 6 grossi spicchi d’aglio, 1 rametto di salvia fresca, 1 rametto di ti-mo, 1 foglia d’alloro, 4 grosse fette di pane integrale raffermo, olio extravergi-ne d’oliva, sale marino integrale.

Preparazione: spellate gli spicchi d’aglio, schiacciateli e metteteli nell’ac-qua leggermente salata. Fate sobbollire per 10 minuti, aggiungete la salvia, il ti-

Infuso di latte e salvia con miele

Ecco una preparazione semplicissima che unisce alle qualità del latte e miele quelle disinfettanti della salvia. Mettete cinque foglie di salvia fresca in una taz-za di latte molto caldo. Coprite e lascia-te in infusione per 10 minuti. Togliete la salvia e dolcifi cate con miele. Bevetene due tazze al giorno.

Mangiare l’arancia a spicchi (1) è una abitudine appropriata, che consente di ap-profi ttare al meglio del contenuto in fi bre e in minerali di questo frutto. Nelle spre-mute (2), invece, le fi bre sono assenti e il contenuto di calcio e di fosforo è minore

Le tre «L». 1-Lana: il calore è un potente fattore di conforto e di accelerazione della guarigione. Il malato deve

essere ben coperto, soggiornare in ambienti con temperatura confortevole e consumare cibi caldi.

2-Letto: il riposo facilita la guarigione; nei casi più

impegnativi è necessario un adeguato periodo

di convalescenza. 3-Latte: è un alimento

che, bevuto caldo e dolcifi cato con miele, è emolliente, calmante della tosse e sedativo

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6 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008

Ormai da diversi anni il problema delle allergie sembra diventare sempre più importante, manife-

standosi anche al di fuori del classico periodo primaverile e coinvolgendo un numero crescente di persone.

In Europa le varie manifestazioni al-lergiche aumentano al ritmo del 10-15% l’anno e interessano non solo bambini e giovani, ma anche adulti e perfi no anzia-ni, due settori della popolazione che sem-bra vano fi no a questo momento sfuggire a questo tipo di malattie.

L’inquinamento ambientale gioca un ruolo fondamentale

Una cosa è chiara: più a rischio di al-lergia sono le popolazioni che abitano nei paesi industrializzati e soprattutto chi risiede nelle aree urbane e a ridosso di fabbriche inquinanti.

Sembra dunque che l’inquinamen-to ambientale giochi un ruolo molto im-portante nell’alterare la risposta del si-stema immunitario. Da parte di centri specializzati nella ricerca sulle allergie è stato ad esempio ipotizzato che i miliar-di di pneumatici impiegati ogni anno nel mondo producano con la loro usura oltre 600 mila tonnellate di frammenti e pol-vere composta da lattice, gomme sinteti-che, zolfo, nerofumo (polvere nera for-mata da carbonio non completamente bruciato, utilizzata nella fabbricazione della gomma) e ossido di zinco: un mi-scuglio micidiale per le vie respiratorie!

Da questo punto di vista, vivere in ambienti ricchi di verde e lontani dal traffi co automobilistico è una prima e fondamentale condizione per la riduzio-ne del rischio di allergia.

L’eccesso di pulizia è altrettanto dannoso

C’è tuttavia chi suggerisce di pre-stare attenzione anche ad altri aspetti del problema, come, ad esempio, l’ec-cesso di pulizia che caratterizza la no-stra società.

I bambini nelle società industrializza-te (dove si fa un grande uso di detergen-ti, di sistemi di sterilizzazione, di farma-ci antibatterici e di vaccini) vivono cir-condati da un ambiente «troppo pulito» e il contatto del loro sistema immunitario con virus e batteri patogeni non avviene nelle prime fasi della vita, ma solo più tardi. Un contatto precoce con i micror-ganismi (come, ad esempio, capita inevi-

tabilmente nelle famiglie numerose e a coloro che vivono a contatto con la natu-ra) consente al sistema immunitario di produrre anticorpi contro i microrgani-smi. Tuttavia impedisce o limita molto la produzione di IgE, il tipo particolare di immunoglobuline (anticorpi) che attiva-no proprio la risposta allergica.

Inoltre, gli antibiotici (usati spesso a sproposito) incidono negativamente sul-l’equilibrio della fl ora batterica intesti-nale, la quale ha un ruolo importantissi-mo nella corretta stimolazione del siste-ma immunitario.

Un’alimentazione corretta fi n dalla nascita

Visto che l’intestino possiede, al pari dell’apparato respiratorio, una ampia su-perfi cie attraverso la quale l’organismo interagisce con l’ambiente esterno (co-

stituito, in questo caso, soprattutto dagli alimenti e da sostanze che comunque vengono ingerite assieme agli stessi, co-me additivi alimentari, pesticidi, farmaci veterinari, residui dei contenitori in pla-stica o metallo, ecc.), è evidente che l’ali-mentazione non è irrilevante nell’origine dell’allergia.

L’allattamento al seno, se prolunga-to in modo esclusivo almeno per i primi sei mesi di vita, costituisce il modo mi-gliore per favorire la formazione di un buon sistema immunitario nel neona-to. Uno svez za mento non troppo preco-ce e l’introduzione tardiva del latte vac-cino (da proporre eventualmente dopo i 12 mesi) riducono ulteriormente il ri-schio di allergie.

In età più adulta è bene fare atten-zione a non eccedere con il consumo di proteine animali (carne, latte e formag-gi): generalmente la dieta dei paesi in-dustrializzati ne fornisce una quantità mediamente superiore di due-tre volte rispetto ai fabbisogni. Secondo diversi nutrizionisti, l’intestino non sarebbe in grado di digerire completamente l’ec-cesso di questi alimenti e quindi alcu-ne frazioni non adeguatamente elabora-te potrebbero superare la barriera della mucosa intestinale, stimolando una ri-sposta allergica.

Si tenga infi ne conto che negli ultimi anni si sono resi evidenti alcuni fenomeni nuovi che potrebbero infl uire anch’essi sullo sviluppo delle allergie. Si pensi alla globalizzazione dei mercati alimentari, con l’arrivo nei nostri supermercati di ve-getali esotici come il kiwi, la papaia o il mango. Oppure alla diffusione, apparen-temente inarrestabile, di alimenti geneti-camente modifi cati come nel caso della soia, del mais e di diversi tipi di ortaggi.

Febbraio: le allergie sono in agguato.Ecco come si possono prevenire

Chi vive nelle aree urbane e a ridosso di fabbriche inquinanti

è più a rischio di allergie

SÌ– allattamento al seno– consumo di frutta e verdura– vivere in un ambiente ricco di verde

Allergie: fattori predisponenti e prevenzione

NO– inquinamento– pulizia eccessiva– eccessivo uso di farmaci

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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008 7

La ricetta

Una tisana antiallergica

Ingredienti: elicriso fi ori, 2 cucchiai; liquirizia radice, 2 cucchiaini.

Preparazione: mettete i fi ori e i pez-zi di radice in 500 grammi d’acqua, fate bollire per 2 minuti, spegnete il fuoco e lasciate in infusione per 30 minuti. Fil-trate e bevetene 3-4 tazze al giorno. Que-sta tisana non presenta controindicazio-ni e può essere assunta per diverse setti-mane.

Il consiglio

Una cura con le mele

Quando i disturbi dell’allergia so-no nel periodo della massima intensità è assai utile alleggerire parecchio l’ali-mentazione, rinunciando a carne, pe-sce, formaggi, latte e uova e cibandosi quasi esclusivamente di vegetali (frutta e verdure), in prevalenza crudi. Da que-sto punto di vista, una dieta di sole mele (da prolungare per uno o più giorni) co-stituisce una scelta indovinata e di faci-le realizzazione.

Tutti possono trarre vantaggio da una cura fatta con le mele. Non esistono pre-clusioni riguardanti l’età. I bambini, gli adulti e gli anziani possono in modo ugualmente vantaggioso trascorrere uno o più giorni consumando come unico ci-bo solo mele, dolci e profumate.

È opportuno distribuire regolarmente il consumo delle mele nell’arco della giornata, ad esempio sgranocchiandone una o due ogni ora e masticandole mol-to a lungo fi no a ridurre ogni boccone in un liquido zuccherino.

Una dieta a base di sole mele può du-rare un numero di giorni variabile, in re-lazione alle condizioni generali (e ai consigli di un medico esperto).

Il tempo minimo (una giornata) può essere in molti casi prolungato agevol-mente fi no a sette giorni e, in alcune spe-cifi che situazioni, anche fi no a due setti-mane.

Che fare?

Alla luce di queste considerazioni, si possono dare alcune indicazioni valide per prevenire il manifestarsi delle allergie: – passate il maggior tempo possibile in un ambiente ricco di verde e non inquinato;– garantite possibilmente ai vostri fi gli l’al- lattamento al seno per almeno sei mesi;– proponete eventualmente il latte vacci-no solo dopo i 12 mesi di vita;– consumate alimenti biologici;– mettete in tavola alimenti ricchi di proteine non più di una volta al giorno, alternando proteine animali (carne, pe-sce, uova, formaggi) con proteine vege-tali (legumi, noci e semi oleosi);– mangiate ogni giorno più porzioni di frutta e verdure crude;– preferire vegetali di stagione, meglio se coltivati nella zona dove vivete;– utilizzate i farmaci (soprattutto gli an-tibiotici) solo quando sono strettamente necessari.

Gli alimenti utili

I legumi

Nel caso di crisi allergiche, è opportu-no ridurre o eliminare (almeno per qual-che tempo) gli alimenti proteici di origine animale. In questo caso i fagioli costitui-scono una risorsa nutrizionale di rilievo.

Tra l’altro, numerose ricerche hanno confermato che una modesta quantità di fagioli (2-3 cucchiai), consumata con re-golarità, può contribuire a prevenire e a curare parecchie malattie degenerative come il diabete, l’aumento del coleste-rolo nel sangue, l’ipertensione arteriosa, diversi tipi di cancro, ecc.

I fagioli sono un ingrediente fonda-mentale di tutte le cucine tradizionali e spesso accompagnano un piatto di base costituito dai cereali. Un ottimo risultato forniscono i molti piatti tradizionali (pa-sta e fagioli, riso e fagioli, polenta e fa-gioli, ecc.) che caratterizzano la gastro-nomia italiana e, con lievi variazioni, an-che le abitudini alimentari della maggior parte della popolazione mondiale. La combinazione delle proteine dei legumi con quelle dei cereali, tipica di queste ri-cette, innalza la qualità nutrizionale di questi alimenti a livelli molto elevati.

I fagioli sono molto ricchi in proteine (23% nei fagioli secchi), ma contengono anche importanti elementi minerali e di-verse vitamine del gruppo B. Le fi bre, la cui insuffi ciente presenza nell’alimenta-zione odierna è all’origine di parecchie patologie (stitichezza, diverticoli intesti-nali, emorroidi, varici, diabete, malattie cardiovascolari, ecc.), sono presenti nei fagioli in elevata quantità (circa il 18%).

L’allattamento al seno, prolungato in modo esclusivo almeno per i primi sei mesi di vita, costituisce il modo miglio-re per favorire la formazione di un buon sistema immunitario nel neonato

Nel caso di crisi allergiche è opportuno ridurre o eliminare per qualche tempo le proteine animali, sostituendole con le proteine di origine vegetale contenute, per esempio, nei fagioli

Una dieta di sole mele. Nel periodo di massima intensità delle allergie è utile alleggerire l’alimentazione; una dieta di sole mele costituisce una scelta vantaggiosa per

soggetti di tutte le età.

1-Distribuite con regolarità il consumo delle mele nell’arco della giornata, ad

esempio mangiandone una o due ogni ora.

2-Masticate le mele molto a lungo, fi no a ridurre ogni boccone in un liquido zuccherino.

3-Su indicazione di un medico esperto prolungate la dieta da un minimo di una giornata fi no a sette giorni

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8 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008

Per chi lavora a contatto con la ter-ra o con alcuni tipi di animali (co-me, ad esempio, i cavalli) è fonda-

mentale conoscere una malattia come il tetano. Avere informazioni corrette con-sente, anche in questo campo, di adot-tare comportamenti che rendano mini-mo il rischio.

Il tetano è provocato da un bacillo specifi co (Clostridium tetani) che pene-tra nell’organismo attraverso una lesio-ne della pelle.

Il bacillo del tetano produce una tos-sina molto potente capace di bloccare il sistema nervoso e che provoca contrat-ture dolorose e spasmodiche dei musco-li. Purtroppo, nonostante le possibilità offerte dalla moderna medicina, ancora oggi questa malattia ha esito mortale in un certo numero di casi.

Il bacillo si trova nel terreno e nell’intestino

Il bacillo del tetano è diffuso nel-l’ambiente e presente all’interno dell’in-testino dell’uomo e dei mammiferi (spe-cialmente del cavallo). Quando alcune particolari condizioni fisico-chimiche (la temperatura adeguata, l’assenza di ossigeno, una defi cienza del sistema im-munitario, ecc.) ne consentono la tra-sformazione in organismo attivo, il ba-cillo inizia la produzione di tossina che è la vera responsabile della malattia.

Il periodo necessario per questa tra-sformazione è variabile e può andare da poche ore fi no a più giorni o addirittura mesi. L’esperienza insegna che tanto più breve è il periodo di incubazione, tanto più grave è il decorso della malattia e più infausta è la prognosi.

Fate attenzione a questi sintomi

I primi sintomi possono limitarsi a contratture muscolari isolate, simili a crampi che si manifestano a intervalli più o meno lunghi. Gradatamente ven-gono però coinvolte masse muscolari sempre più estese fi no ad arrivare al te-tano generalizzato.

Nel 65% dei casi la contrazione ini-ziale (molto indicativa per la diagnosi di tetano) è quella che coinvolge i mu-scoli masticatori determinando un irri-gidimento caratteristico della mandibo-la, detto trisma. Seguono presto gli spa-smi dei muscoli dell’addome, della nu-ca, della colonna vertebrale e degli arti fi no alla morte per asfi ssia quando ven-

gono coinvolti anche i muscoli laringei e respiratori.

Le situazioni più rischiose

Le zone rurali, dove c’è una maggior densità di animali e dove il letame viene impiegato per la fertilizzazione dei ter-reni, sono gli ambienti che offrono una maggiore concentrazione di Clostri-dium tetani.

Le strade, specialmente quando era-no ancora in terra battuta e il cavallo co-stituiva l’abituale mezzo di locomozio-ne e di lavoro, erano un sito tipicamente contaminato. In ogni caso, anche oggi i traumi conseguenti agli incidenti strada-li sono lesioni fortemente a rischio di in-fezione tetanica.

Le ferite più pericolose sono quelle che sanguinano poco: le lacero-contuse

(in particolare, lo ripetiamo, da inciden-ti stradali, perché il contatto violento e dinamico con l’asfalto ruvido provoca la lacerazione dei tessuti organici) e quelle profonde provocate da oggetti appuntiti. Il sangue, infatti, porta ossigeno e cellu-le del sistema immunitario e crea un am-biente non favorevole all’attività del ba-cillo del tetano.

Naturalmente, le condizioni generali dell’organismo sono importanti: le per-sone colpite da malattie croniche (diabe-te, cirrosi, ecc.), dedite all’abuso di so-stanze tossiche (come alcol e droghe), in terapia cronica con farmaci, oppure con una alimentazione carente sono le più esposte, in caso di ferite, allo svilup-po del tetano.

Che cosa fare in caso di ferita

Una adeguata pulizia della ferita ef-fettuata subito con abbondante acqua corrente (che, a differenza dell’alcol e dell’acqua ossigenata, non esercita un’azione tossica sui tessuti organici già lesionati) è senz’altro il primo mezzo di prevenzione contro il tetano.

Successivamente, se la ferita è estesa ed è richiesto l’intervento del medico, avviatevi senza indugio al pronto soc-corso, possibilmente muniti della docu-mentazione che attesti la vostra posizio-ne nei confronti della vaccinazione anti-tetanica.

La vaccinazione antitetanica è da pa-recchi anni obbligatoria per tutti i neo-nati e quindi la popolazione in età giova-ne-adulta è esente dal rischio del tetano (se è stato praticato un richiamo ogni dieci anni). Le persone anziane, al con-trario, frequentemente non risultano im-munizzate e, anche per questo, sono par-ticolarmente a rischio.

Marzo: ecco come scongiurare il tetano e depurare l’organismo

Tetano: situazioni a rischio sono le ferite profonde prodotte da oggetti appuntiti (1) e le ferite lacero-contuse, in particolare quelle causate da incidenti stradali (2)

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Tetano: in caso di infortunio occorre lavare subito le ferite con acqua corrente (1) e recarsi al pronto soccorso con la documentazione delle vaccinazioni precedenti (2)

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del fegato e delle vie biliari, antiossidan-ti, antinfiammatorie, antidolorifiche, ipoglicemizzanti (cioè riduce la quantità di glucosio nel sangue), fl uidifi canti del sangue, equilibranti della fl ora batterica intestinale e perfi no anticancro.

Si spiegano così i miglioramenti pro-dotti dall’assunzione di tarassaco e dei suoi estratti non solo nei disturbi della funzione digestiva, ma anche in svariate malattie croniche come le dermatosi, la cellulite, le artrosi, ecc.

La ricetta

Una tisana depurativa

Ecco una tisana a base di tarassaco, bardana, anice, menta e liquirizia, utile per migliorare il funzionamento degli organi che ripuliscono il corpo.

Il tarassaco stimola le funzioni del fegato e dei reni, la bardana è un rime-dio specifi co per la cute, l’anice (assie-me alla menta e alla liquirizia) rende più facile la digestione, specialmente degli alimenti grassi.

Ingredienti: tarassaco, 30 grammi; bardana, 30 grammi; anice verde, 20 grammi; menta, 20 grammi; liquirizia, 20 grammi.

Preparazione: mettete tre cucchiai della miscela di erbe in un litro d’acqua. Portate a bollore e spegnete. Lasciate ri-posare la tisana coperta per 20 minuti. Filtrate e bevetene quattro-cinque tazze durante il giorno. Fate questa cura per almeno 15-20 giorni.

Il consiglio

Il digiuno fa bene alla salute

Volendo immettere una grande quanti-tà di aria nei polmoni, questa azione vi ri-sulterà più facile se, prima di inspirare profondamente, svuoterete le vie respira-torie con una espirazione forzata. La stes-sa logica va applicata quando, in primave-ra, si pensa a migliorare le proprie presta-zioni e a superare, con integrazioni ali-mentari ricche di fattori vitali, la stan-chezza tipica del periodo. Per ottenere buoni risultati è necessario innanzitutto, anche in questo caso, fare un po’ di «spa-zio» nell’organismo. Ecco allora che l’an-tica pratica del digiuno primaverile po-trebbe essere rivista e rispolverata con l’obiettivo di migliorare la propria salute.

Ognuno può adattare questa indica-zione alle proprie necessità: dalla rinun-cia al consumo di carne e di altri cibi di origine animale per almeno qualche set-timana (si possono sostituire con legumi e semi oleosi) fi no all’adozione, per qual-che giorno, di una dieta di sola frutta fre-sca. Per arrivare anche ad un vero e pro-prio digiuno breve (1-2 giorni sono sop-portabilissimi da chiunque, ma richiedo-no l’astensione dagli impegni di lavoro e un po’ di tranquillità) durante il quale si consumeranno solo centrifugati di frutta fresca e/o brodi di cottura di verdure.

Gli alimenti utili

Il tarassaco

In questa stagione, la raccolta e il consumo del tarassaco selvatico sono una tradizione che, nonostante i profon-di stravolgimenti economici, sociali e culturali che hanno mutato diversi aspet-ti del nostro modo di vivere, stenta a sparire del tutto.

Per chi frequenta campi e prati non è diffi cile individuare questa pianticella che in questa stagione dà il meglio di sé per sapore e consistenza. I cespi più pic-coli e le foglie più tenere possono esse-re consumati crudi in una insalata mista, mentre le piante più cresciute vanno les-sate e poi tradizionalmente ripassate in padella con uno spicchio d’aglio.

Oltre ad essere un delizioso contor-no, il tarassaco è una pianta usatissima dalla fi toterapia (metodo di cura delle malattie basato sull’impiego delle pian-te e/o dei loro estratti) per le sue proprie-tà medicinali.

Molte delle denominazioni tradizio-nali del tarassaco (pissacàn nel Veneto occidentale, pissenlit in Francia, pissa-bed in Inghilterra) sottolineano soprat-tutto le sue proprietà diuretiche. Tutta-via, la ricerca e la sperimentazione me-dico-scientifi ca testimoniano che il ta-rassaco ha anche proprietà stimolanti

I capperi di tarassacoCon i boccioli dei fi ori di tarassaco pote-te preparare gustosi sostituti dei capperi che potranno esse-re utilizzati per in-saporire le insalate miste e le pizze op-pure, tritati assie-me a prezzemolo e aglio, per prepara-re ottime salse da spalmare sul pane.

Ingredienti: 100 grammi di boccioli chiusi di fi ori di tarassaco; 300 grammi di aceto bianco di vino oppure aceto di mele; un cucchiaino di sale; olio extra-vergine d’oliva.

Preparazione: dopo averli mondati, la-sciate i boccioli al sole per qualche ora. Fate bollire l’aceto con il sale, tuffatevi i boccioli per 1-2 minuti e scolateli delica-tamente. Metteteli ad asciugare all’om-bra su un telo per una giornata. Riempite un vasetto di vetro con i boccio-li, colmate con olio d’oliva e riponete in un luogo fresco e buio. Lasciate passare una ventina di giorni prima di gustarli.

Il tarassaco è una pianta che possiede

numerose proprietà medicinali

L’antica pratica del digiuno primaverile può servire a migliorare la salute. Uno o due giorni di digiuno sono sopportabili da chiunque. Questa pratica richiede però l’astensione dal lavoro e un po’ di tranquillità (1). Durante il digiuno si possono consumare solo succhi di frutta fresca (2) e/o brodi di cottura di verdure (3)

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10 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008

L’attività fi sica è sicuramente benefi -ca e costituisce il presupposto fon-damentale per mantenere effi ciente

e integro il più a lungo possibile non solo l’apparato muscolo-scheletrico, ma tutto l’organismo. Tuttavia è innegabile che movimenti continui, ripetuti e troppo in-tensi causino non solo stanchezza, ma an-che una precoce alterazione delle cartila-gini e delle altre strutture articolari.

In particolare, sollevare e movimen-tare frequentemente dei pesi oppure ese-guire dei lavori ripetitivi assumendo for-zatamente posizioni innaturali (come ca-pita più volte nell’orto o nei campi) pro-

duce spesso (in modo particolare da una certa età in poi) dolori muscolari e artico-lari e soprattutto fastidiosi mal di schiena. D’altra parte, oltre l’80% degli italiani ha accusato almeno una volta nella vita un episodio di mal di schiena e si stima che quattro cinquantenni su cinque soffrano di dolori articolari.

Prima di tutto il buon senso

Per quanto riguarda l’affaticamento, si tratta solamente di usare il buon senso. È ovvio che se si passa, stimolati dai primi tepori e dall’allungarsi delle giornate (e

dalle incalzanti necessità dell’orto), diret-tamente dalla poltrona ad un impegno di molte ore giornaliere le conseguenze non potranno che essere una notevole stan-chezza e un tipico indolenzimento della muscolatura. Un po’ di misura nell’af-frontare gli sforzi fi sici e un adeguato ri-poso metteranno tutto a posto.

Nel caso il problema sia costituito dal mal di schiena, occorre adottare un com-portamento corretto soprattutto quando si spostano o si movimentano dei pesi.

È necessario sapere che il segmento lombare della colonna vertebrale sop-porta, normalmente, circa la metà del peso corporeo (non per niente proprio in questo tratto della colonna si trovano le vertebre più grosse).

Le vertebre e i dischi intervertebrali (cuscinetti elastici che funzionano come effi cientissimi ammortizzatori) sono sot-toposti quindi ad una pressione di circa 35-40 kg distribuita su pochi centimetri quadrati. Alcuni movimenti o il solleva-mento di un peso eseguito in malo modo possono tuttavia far arrivare rapidamente questa pressione a 800-900 kg. Si stima che la pressione limite, oltre la quale i ri-schi di lesione dei dischi sono molto alti, non possa superare gli 800-1.000 kg per una persona di 20-25 anni. Questo valore si riduce ovviamente con l’età, tanto che dai quarant’anni in avanti la pressione sopportabile dalla colonna non può ra-gionevolmente superare i 400-500 kg.

È dunque fondamentale, soprattutto ad una certa età, imparare ad eseguire al-cuni lavori particolari o a sollevare pesi con quelle attenzioni che siano rispetto-se dell’integrità strutturale della colonna vertebrale e dei suoi limiti funzionali.

Alcuni suggerimenti pratici

• Se dovete spostare un oggetto pesante (un mobile, una pila di casse, un frigori-fero) non spingetelo appoggiando le ma-ni sulla parte alta, sovraccaricando così la zona lombare. È meno rischioso e più efficiente spingere con la schiena ap-poggiata all’oggetto da spostare, facen-do leva sulle gambe.• Quando pulite il pavimento di un am-biente piuttosto ampio usate una attrezza-tura (scopa, spazzolone, aspirapolvere, ecc.) munita di un manico suffi cien te men-te lungo da permettervi di lavorare sen za fl ettere il busto.• Per sollevare un vaso, un sacco di ter-riccio o un altro oggetto pesante, soprat-tutto se è appoggiato a terra, invece di

Aprile: l’attività fi sica fa molto bene,ma state attenti a non esagerare

Movimenti ripetuti o troppo intensi possono compromettere, nel tempo, le articolazioni

SÌ NO

Sollevare un vaso(o un peso)...

Spostare un mobile...

... spingendo con la schiena appoggiata ... in piedi con le braccia tese

Pulire il pavimento...

... usando attrezzi con manico lungo ... usando attrezzi con manico corto

... con gambe fl esse e schiena diritta ... con schiena curva e gambe tese

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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008 11

l’aiuto di una tela, spremendo con forza.Questo aceto è utile per disinfettare

le mani e il corpo durante le malattie in-fettive. Aggiunto all’acqua, rende il ba-gno profumato, rilassante e tonifi cante. L’aroma di questo aceto può essere aspi-rato (come si faceva un tempo) in caso di malori e di svenimenti. Se la prepara-zione non contiene canfora potete anche utilizzarla per condire le vostre insalate crude o le verdure cotte.

La ricetta

Diverse piante dell’orto e molte pian-te che sono ritenute infestanti possono of-frire un aiuto per affrontare il problema della stanchezza e dell’affaticamento pro-vocati dal lavoro troppo intenso. Eccone alcune, da scegliere con il consiglio del medico di fi ducia. Gli estratti vanno sem-pre diluiti in un po’ d’acqua; l’assunzione va proseguita per almeno 15-20 giorni.• Tintura madre (1) di Artemisia absin-thium, 15 gocce tre volte al giorno, prima dei pasti. L’assenzio è una pianta amara

dotata di buona capacità stimolante e toni-ca. Da utilizzare soprattutto quando la stanchezza eccessiva riduce l’appetito. • Tintura madre (1) di Rosmarinus offi ci-nalis, 15 gocce tre volte al giorno, dopo i pasti. Il rosmarino ha numerose indica-zioni: stimola l’attività del fegato, favo-risce la digestione, protegge le vie respi-ratorie, ringiovanisce la cute. È tuttavia indicata anche per ridare tono all’organi-smo nei giorni più afosi e debilitanti.• Tintura madre (1) di Salvia offi cinalis, 15 gocce tre volte al giorno dopo i pasti. La salvia è adatta nei casi di stanchezza e quando si presentano capogiri provo-cati da un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa.• Tintura madre (1) di Avena sativa, 15 gocce tre volte al giorno prima dei pasti. L’avena è un tonico eccellente, utile in particolare quando l’eccesso di fatica (e di preoccupazioni) rende diffi cile il ri-poso notturno.• Tintura madre (1) di Medicago sativa (erba medica), 20 gocce tre volte al gior-no prima dei pasti. L’erba medica è il preparato di prima scelta in vista di un periodo di sforzi fi sici intensi. Può esse-re utilmente associato ad uno dei prodot-ti citati sopra.

Il consiglio

Migliorate l’assimilazione del ferro

I primi tepori possono mettere in dif-fi coltà soprattutto le persone anemiche. Si defi niscono così coloro (generalmen-te si tratta di giovani donne) che hanno nel sangue meno globuli rossi e soprat-tutto meno emoglobina.

L’emoglobina, che contiene ferro, è racchiusa nei globuli rossi. La carenza di emoglobina riduce l’ottimale traspor-to di ossigeno ai tessuti e compromette la loro funzionalità. Ecco allora che ne-gli anemici è facile riscontrare stanchez-za e poca resistenza agli sforzi, mal di testa e diffi coltà di concentrazione (oltre ad altri disturbi).

È opportuno, in questo caso, consu-mare alimenti ricchi di ferro e soprattut-to migliorarne l’assimilazione da parte dell’intestino. Il germe di grano, il ra-dicchio, i legumi, i fi occhi d’avena sono alimenti ben dotati di ferro.

È da sottolineare che la presenza nel pasto di vitamina C e degli acidi conte-nuti negli ortaggi crudi e nella frutta fre-sca facilitano il passaggio del ferro dal-l’intestino al sangue circolante.

(1) Tintura madre: estratto in acqua e al-col, generalmente da pianta fresca, repe-ribile in farmacia.

inclinare il busto abbassatevi piegando le gambe e tenendole divaricate. Fate poi forza sulle gambe, tenendo la schie-na diritta e mantenendo l’oggetto pesan-te il più possibile vicino al corpo.• Se siete già nonni, prestate attenzione al fatto che vostro nipote spesso pesa più di una cassa di patate o di mele. Se vole-te prenderlo in braccio e dargli un bacio, state attenti a non far correre seri rischi alla vostra colonna vertebrale. Anche in queste occasioni abbassatevi piegando le gambe e alzatevi tenendo il piccolo vicino al corpo.

Gli alimenti utili

L’«aceto dei quattro ladri»

Molte delle erbe aromatiche che cre-scono nell’orto sono dotate di notevoli proprietà stimolanti, tonifi canti e disinfet-tanti. In particolare il rosmarino e la salvia sono assai utili in caso di affaticamento.

Una tradizionale preparazione realiz-zata con l’impiego di diverse piante aro-matiche è quella chiamata «aceto dei quattro ladri». Vale la pena di raccontar-ne brevemente la storia (o la leggenda).

Nella prima metà del 1600 a Tolosa (città della Francia meridionale), duran-te una delle ricorrenti epidemie di peste che fl agellarono l’Europa nel corso dei secoli, quattro ladri furono riconosciuti colpevoli di andare per le case degli ap-pestati, rubando dai cadaveri quanto c’era di buono e di prezioso; tutto ciò senza però ammalarsi. Furono condan-nati ad es sere bruciati vivi. La pena, tut-tavia, sarebbe stata mitigata se avessero rivelato il segreto della loro straordina-ria immunità. Infatti, rivelata la ricetta di quello che fu poi identifi cato come «ace-to dei quattro ladri», la pena del rogo fu commutata nell’impiccagione.

Sono molte, oggi, le formulazioni di questo aceto medicinale, ma tutte ruota-no attorno alla presenza del rosmarino, della salvia e dell’aglio. Eccone una di facile realizzazione.

Ingredienti: rosmarino, salvia, men-ta, lavanda, assenzio, ginepro, chiodi di garofano (un cucchiaio di ciascuna er-ba); una stecca di cannella; aglio, 2 spic-chi; buon aceto forte di vino, in quantità suffi ciente per coprire tutte le erbe.

Attenzione: l’aggiunta facoltativa di un cucchiaio di canfora renderà la pre-parazione più tonifi cante e aromatica, ma utilizzabile solo per via esterna.

Preparazione: mettete tutti gli ingre-dienti in un vaso chiuso ermeticamente e lasciate riposare per un mese, agitando energicamente ogni sera. Filtrate con

Gli estratti di diverse piante, alcune del-le quali ritenute infestanti, possono aiu-tare ad affrontare il problema della stan-chezza e dell’affaticamento provocati da un lavoro troppo intenso

I soggetti anemici devono consumare alimenti ricchi di ferro,

come il radicchio (nella foto)

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12 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008

La salubrità dell’aria e dell’ambien-te della campagna è proverbiale. Anche per questo motivo molte

persone scelgono di trasferirsi dai grossi centri urbani verso le zone verdi e i pic-coli paesi. La campagna è tuttavia anche un luogo di lavoro, dove si svolgono at-tività potenzialmente rischiose e che ri-chiedono (almeno per gli operatori) un adeguato livello di attenzione e una ap-propriata protezione.

Ad esempio, la manipolazione o la movimentazione di vegetali o di mate-riali diversi in grado di produrre sostan-ze polverose devono essere effettuate con speciali precauzioni. Infatti, le pol-veri possono irritare l’apparato respira-torio e determinare infi ammazioni anche di una certa gravità.

Quali sono i materiali potenzialmente problematici e le

lavorazioni più rischiose?

Il fi eno secco e/o ammuffi to, i terreni di coltura dei funghi commestibili (ge-neralmente costituiti da letame equino e da paglia), le feci e le penne presenti ne-gli allevamenti di polli e di altri volatili sono materiali ricchi di pollini e di spo-re di funghi microscopici, in grado di determinare allergie respiratorie.

Non sono da meno i cereali conserva-ti nei silo, le foglie di tabacco e le farine di cereali e di legumi (soprattutto la fari-na di soia, principale componente dei mangimi per gli animali): tutti questi materiali vanno maneggiati e spostati con attenzione.

Se amate gli animali e tenete nel vo-stro terreno qualche esemplare di peco-ra o di capra, non dimenticate che la vi-cinanza con gli ovini può produrre qual-

che problema come, ad esempio, l’intol-leranza nei confronti della cheratina (la proteina della lana).

Il pelo degli animali, infi ne, contiene inevitabilmente vari materiali (fi bre ve-

getali, semi, residui fecali, batteri e fun-ghi) che possono, a loro volta, provocare sintomi allergici.

I sintomi sono quasi sempre di tipo allergico

Le polveri e i materiali sopra ricorda-ti determinano irritazioni respiratorie di vario grado, dalla congestione del naso fi no alla bronchite con abbondante pro-duzione di catarro.

Occorre tener presente che molto spesso questo tipo di infi ammazioni è favorito da una predisposizione alle al-lergie. I sintomi respiratori possono ma-nifestarsi dopo 10-20 minuti dal contat-to con la sostanza irritante oppure ini-ziare anche dopo 4-6 ore.

Un semplice raffreddore accompa-gnato da raffi che di starnuti, il respiro affannoso (che può arrivare anche ad una vera e propria crisi d’asma), una tos-se secca abbinata a senso di affatica-mento ed eventualmente anche a brividi e febbre: questi sono i principali sintomi di una allergia respiratoria che si può prolungare (anche in assenza di un ulte-riore contatto con la sostanza responsa-bile) fi no ad una settimana e più.

Naturalmente, se la contiguità con la sostanza irritante è prolungata o comun-que ripetuta, si può determinare una evoluzione cronica della patologia, fi no alla graduale compromissione delle fun-zionalità bronchiale e polmonare.

È evidente che nei fumatori e comun-que in chi è portatore di bronchite croni-ca l’esposizione ripetuta alle polveri co-stituisce un notevole fattore aggravante della situazione preesistente.

Sembrerà ovvio, ma è bene ricordare che in presenza di allergia ad un mate-

Maggio: i problemi causati dalle polveri che si respirano, anche in campagna

I consigli per chi lavora in ambienti polverosi. 1-Eseguite il lavoro all’aria aperta, ponendovi sopra vento rispetto al pun-to d’origine delle polveri. 2-Inumidite il materiale polveroso. 3-Impiegate le apposite mascherine che trattengono almeno le particelle più grossolane

Il fi eno secco e/o ammuffi to, i terreni di coltura dei funghi commestibili (nella foto), le feci e le penne provenienti dagli allevamenti di polli e di altri volatili so-no materiali ricchi di pollini e di spore di funghi microscopici, in grado di de-terminare allergie respiratorie

Le polveri originate dalla manipolazio-ne e dalla movimentazione di vegetali o di materiali diversi possono irritare l’apparato respiratorio e causare in-fi ammazioni anche gravi

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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2008 13

do una pasta di cipolla cruda tritata. Pur non essendo la cipolla applicata diretta-mente sulla ferita, i tessuti lesionati era-no esposti ai suoi vapori. Ebbene, già dopo le prime applicazioni il dolore, il cattivo odore e la suppurazione erano scomparsi, mentre iniziava prontamente la cicatrizzazione della lesione.

La ricetta

Una tisana per la tosse e l’irritazione bronchiale

Si prepara con enula, elicriso, mirto e gemme di pino.

Il nome «enula» deriva da una paro-la greca che signifi ca «purgare»: l’azio-ne depurativa di questa pianta è accom-

pagnata da una attività disinfi ammante dei bronchi, con conseguente riduzione della tosse e delle secrezioni catarrali.

L’elicriso, le cui proprietà si stanno sempre più rivalutando, oltre ad essere un buon espettorante è dotato anche di una utilissima attività antiallergica.

Il mirto, noto rimedio per le vie re-spiratorie, fl uidifi ca le secrezioni bron-chiali e ne rende possibile una facile eli-minazione.

Le gemme di pino sono ricche di es-senze balsamiche e espettoranti.

Ingredienti: enula, 50 grammi; eli-criso, 30 grammi; mirto, 40 grammi; pi-no gemme, 30 grammi.

Preparazione: mettete 2 cucchiai della miscela in 500 grammi d’acqua. Fate bollire per 5 minuti. Lasciate in in-fusione, a fuoco spento, per mezz’ora, fi ltrate e bevete. Dolcifi cate con miele.

Il consiglio

Soprattutto se si ha una storia persona-le di allergia o se la funzione respiratoria è già compromessa, è bene: – ridurre i tempi di soggiorno e di lavo-ro in ambienti polverosi; – eseguire il lavoro all’aria aperta, tenen-dosi sopra vento; – inumidire il materiale polveroso; – tenere sul volto le apposite mascherine; – lavare frequentemente gli indumenti di lavoro.

riale specifico, è opportuno evitare il contatto con la sostanza incriminata. Fa-cendosi, ad esempio, sostituire in alcuni lavori critici e, se è il caso, anche pen-sando per la propria azienda o il proprio terreno ad un progetto di coltivazione e/o di allevamento alternativi.

Gli alimenti utili

La cipolla fresca

È ormai primavera inoltrata e già da qualche tempo sono in commercio le ci-polle fresche (o cipollotti). Sono ortaggi particolarmente gradevoli perché il sa-pore piccante tipico di questo vegetale è in questa stagione poco pronunciato. Si possono dunque portare con maggior frequenza le cipolle fresche in tavola, anche per approfi ttare delle loro notevo-li proprietà terapeutiche.

La cipolla, infatti, attiva tutte le fun-zioni organiche, è antibatterica e antinfet-tiva, stimola la funzionalità renale favo-rendo l’eliminazione delle scorie azotate (che residuano dall’assimilazione delle proteine), combatte i vermi intestinali.

Il suo consumo è, inoltre, particolar-mente consigliato ai diabetici e ai sog-getti a rischio cardiovascolare. Che la ci-polla riducesse la glicemia (concentra-zione di glucosio nel sangue) lo si sape-va almeno dagli anni Venti. Ulteriori conferme sono arrivate da numerose ri-cerche effettuate soprattutto nel decen-nio tra il 1970 e il 1980. Il consumo re-golare di questo ortaggio riduce il ri-schio di malattie cardiovascolari, visto che abbassa il tasso di colesterolo e ridu-ce la viscosità sanguigna.

L’effetto diuretico della cipolla e del suo decotto è noto a tutti. Il rinnovamen-to del sangue e dei liquidi organici pro-mosso dalla cipolla e il ringiovanimento cellulare che ne consegue hanno un ef-fetto benefico su tutte le persone che soffrono di artrite e artrosi, di dolori mu-scolari e di malattie accompagnate dal-l’accumulo di scorie azotate (iperurice-mia, gotta).

Non bisogna infine dimenticare le proprietà batteriostatica (cioè che osta-cola l’attività batterica) e antibiotica della cipolla, particolarmente utili so-prattutto nelle infi ammazioni delle vie respiratorie e nelle sindromi infl uenzali. Perfi no nelle squame secche più esterne del bulbo si sono trovate sostanze disin-fettanti attive nei confronti dei funghi patogeni (agenti di malattie).

Negli anni Quaranta del secolo scor-so, quando gli antibiotici non erano an-cora disponibili, sono state fatte interes-santi sperimentazioni nella medicazione di ferite e di piaghe purulente utilizzan-

Il pelo degli animali contiene fi bre vege-tali, semi, residui fecali, batteri e funghi che possono provocare sintomi allergici

Alcuni suggerimenti per il consumo e l’impiego terapeutico della cipolla. Alcune controindicazioni

La cipolla cotta è indubbiamente un alimento assai grade-vole. Le alte temperature, tuttavia, inattivano gran parte dei suoi principi terapeutici. Il modo migliore per usufruire delle proprietà benefi che di questo ortaggio è quello di consumarlo crudo, mescolato alle insalate verdi primaverili. Oppure è possibile prepa-rare delle invitanti tartine con una fetta di pane integrale coperta da cipolla affettata e lasciata macerare per qual-che ora in buon olio extravergine d’oliva con l’aggiunta di un po’ di succo di limone, in modo da attenuarne il tipico sapore pungente.Se tuttavia amate le cipolle cotte, lessatele a vapore e recuperatene l’acqua di cottu-ra, ricca di minerali. La potrete sorbire come salutare decotto oppure utilizzare nel-la preparazione di minestre e minestroni o, infi ne, impiegarla nella realizzazione di saporite besciamelle.Nel caso aveste bisogno di utilizzare la cipolla per una terapia prolungata (consi-gliatevi però con un medico esperto), potete preparare in casa una tintura di cipolla mettendo 100 grammi di cipolla fresca tritata a macerare in 300 grammi di alcol a 70° per 15 giorni. Filtrate e spremete. Prendete un cucchiaio al giorno di questo estratto diluito in acqua. In alcune persone particolarmente sensibili l’assunzione di cipolla cruda determina un notevole rallentamento della digestione e, soprattutto, un aumento delle secrezio-ni acide dello stomaco. Va da sé, quindi, che la cipolla cruda non può essere consu-mata in quantità abbondante da coloro che soffrono di gastrite, ulcera gastrica e re-fl usso gastroesofageo (risalita nell’esofago del contenuto acido dello stomaco).

Page 13: 1aCopVic0208 · 2019. 10. 28. · ne frutta, verdura, cereali e legumi per un’alimentazione sana, equilibrata e corret-ta che consente di allontanare il rischio di contrarre le

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