2016 anno internazionale dei legumi
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2016 ANNO INTERNAZIONALE DEI
LEGUMI
CLASSE: 2G A.S. 2015-’16Docente coordinatore: prof.ssa A. Gentile

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2016 l’Anno Internazionale dei
Legumi
L’ONU si aspetta che per il 2020 i legumi rappresentino il
20% delle proteine consumate a livello mondiale

Perché i legumi sono così
importanti? -L’alto valore nutritivo (vitamine B1, PP e
C , minerali, amido, fibra) dei legumi li rende uno dei migliori strumenti
contro la malnutrizione e la denutrizione.
-Le coltivazioni dei legumi migliorano la salute del suolo, incrementano la
biodiversità e riducono la quantità di fertilizzanti e le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra.

Fava Francese: Fève, Gorgane;
Inglese: Broad bean, English bean, Horse bean
La Fava come pianta alimentare è stata utilizzata dall’uomo nell’area mediterranea e medio-orientale in tempi molto
remoti. Nell’antichità storica, le fave secche cotte in svariati modi hanno costituito la principale base proteica alimentare
di molte popolazioni specialmente nel meridione. Le fave bianche, definite anche favette, con le verdure sono
un piatto tipico della nostra cucina (in dialetto “fav e fogghie”). Si riducono le fave bianche secche in purea e poi si
mescolano con le cicorie selvatiche. In Puglia esiste un proverbio popolare che recita “So sciote a mamme p’
abbende, so acchiete i fefe da muzzeque”, che senz’altro è in tema con la ricetta, almeno per quanto riguarda le fasi
preparatorie, considerando che sta a significare “sono andato da mia mamma per riposare, ma mi ritrovo con le fave da
spuntare”.
BACCELLI DI FAVA

LenticchiaFrancese: Lentille;
Inglese: Lentil
La lenticchia è una delle più antiche piante alimentari che l’uomo ha conosciuto, originatasi nella regione
medio-orientale della "Mezzaluna fertile" (Siria e Iraq settentrionale), agli albori della civiltà agricola, e
diffusasi poi in tutto il mondo. I semi secchi di lenticchia costituiscono un ottimo alimento per l’uomo,
ricco di sali minerali e proteine (23-24%) di buona qualità. In Italia la lenticchia soprattutto a seme
piccolo, è soprattutto localizzata in ristrette aree di altopiano dove le condizioni di clima e di suolo
conferiscono altissimo pregio qualitativo al prodotto, per sapore e facilità di cottura: molto apprezzate sono le lenticchie del Fucino, di Castelluccio di Norcia, di
Altamura, ecc.

CURIOSITA’ SULLE LENTICCHIEIn Occidente è usanza mangiarle a Capodanno
come augurio di fortuna e prosperità, appena dopo il brindisi al nuovo anno. L'origine di questa
usanza deriva, quasi sicuramente, dalla forma di alcune varietà di lenticchie, che ricordavano,
appunto, le monete.Ci sono anche credenze popolari sulle lenticchie mangiate a Capodanno, come quella che le vuole mangiate con le mani, in quanto i soldi vengono
presi con le mani, oppure senza olio come condimento, in quanto i soldi "scivolerebbero" via.
Cucinare le lenticchie in umido è forse il modo più noto per preparare questo legume. Si tratta di una
ricetta tradizionale, molto facile da fare. Fate ammollare le lenticchie in acqua per un paio d'ore;
sciacquate le lenticchie, mettetele in una pentola con un rametto di rosmarino e uno spicchio di aglio
sbucciato, versate abbondante acqua e fatele bollire per un quarto d'ora. Nel frattempo tritate del rosmarino rimasto assieme all’aglio e unite il
pomodoro; quando le lenticchie saranno pronte, rosolate il trito con l'olio, quindi unitevi le lenticchie. Fate cuocere, salate e pepate. Continuate la cottura mescolando di tanto in tanto, fino a quando l'acqua
sarà quasi completamente assorbita.

CicerchiaFrancese: Gesse cultivée, Lentille
d'Espagne; Inglese: Grass Pea, Chickling vetch
La cicerchia è una leguminosa originaria del bacino del Mediterraneo, di
antichissima coltura, ma limitata a causa della presenza di una neurotossina, che
produce una sindrome neurotossica (latinismo), con convulsioni e paralisi, se
consumata in grande quantità dagli uomini o dagli animali. In Italia il consumo di semi
selezionati, coltivati e preparati in modo opportuno, hanno permesso di eliminare la
tossicità, tanto che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali,
per le cicerchie prodotte in alcune regioni, tra cui la Puglia, ha riconosciuto la
denominazione di “ prodotto agroalimentare tradizionale italiano”.

Cicerchie con cipolla fritta
250 gr di cicerchie - 1 cipolla bianca - 1 peperoncino piccante - un pizzico di bicarbonato - olio extravergine
d’oliva - sale q.b.
Mettete in ammollo le cicerchie in acqua fredda con un pizzico di bicarbonato per circa 12 ore. Terminato
l’ammollo fate cuocere le cicerchie: indicativamente la cottura dura 90 minuti.Non salatele subito, il sale
contribuisce al distaccamento della buccia per cui, ma 10 minuti prima che siano pronte. A questo punto in una
padella piccola versate un po’ d’olio extravergine d’oliva e tagliate la cipolla a listarelle. Quando l’olio sarà ben caldo versate nella padella la cipolla e un peperoncino tagliato a
pezzettini. Fate dorare. Quando la cipolla sarà fritta al punto giusto versatela con tutto l’olio e il peperoncino
direttamente sulle cicerchie. Mescolate il tutto e servite nei piatti.

Cece Francese: P is
chiche Inglese: Chick
pea, gram
Il Cece non esiste allo stato selvatico, ma solo coltivato. La regione di origine è l’Asia occidentale da cui si è diffuso in
India, in Africa e in Europa in tempi molto remoti: era conosciuto dagli antichi Egizi, Ebrei e Greci.
Il cece è la terza leguminosa per importanza mondiale, dopo il fagiolo e il pisello. La superficie coltivata nel mondo è di circa 11 milioni di ettari. Oltre che come alimento per preparare zuppe, si consumano anche
insieme alla pasta, come i Ciceri e tria salentini, o i famosi cavatelli con i ceci del barese.
Già nell'antica Grecia erano abitualmente consumati. Fra i primi autori greci che citarono il cece si ricordano il poeta
e filosofo Senofane che racconta dell'abitudine di consumare i ceci come dolci. A Roma la notorietà del cece
era tale da dedicargli il cognomen di una delle famiglie più note: dei Ciceroni. Durante l'epoca di Carlo Magno era d'obbligo coltivare i ceci in ogni possedimento imperiale.
Cece nero e rosso liscio e riccio di Cassano

FagiolFrancese: Haricot
Inglese: French bean, Kidney bean
Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) originario dell’America meridionale (Perù, Colombia). E' diffuso
soprattutto in Asia, ma nel bacino del Mediterraneo. In Europa il maggiore produttore è la Spagna, seguita da
Portogallo, Italia e Grecia. Le dimensioni, la forma e il colore dei semi sono incredibilmente variabili, secondo i diversi
gusti dei consumatori. La maggior parte delle varietà hanno semi il cui peso varia da 300 a 700 mg; una varietà italiana, il
Borlotto, è molto apprezzata per il peso dei suoi semi che talora superano 800 mg. E che dire del piatto FAGIOLI,
CAVATELLI E COZZE, sapori e profumi di mare e terra si fondono in un connubio perfetto...uno dei tanti piatti che rispecchiano la nostra cucina pugliese che, con un solo
aggettivo, potremmo definire...solare!!!

Pisello Francese: Pois
Inglese: Garden Pea
Non si conoscono i progenitori selvatici del pisello, che risulta essere coltivato fin dal Neolitico (7000 a.C.).
Probabilmente è originario delle zone a Nord dell'India. E' coltivato in tutto il mondo, in particolare
nei Paesi asiatici (India, Cina). La produzione è orientata sul pisello fresco, da consumo diretto, sul pisello da pieno campo per
l’industria conserviera (inscatolamento, surgelazione), sul pisello per alimentazione umana o zootecnica
(“pisello proteico”). Uova e piselli alla pugliese
Le uova e piselli alla pugliese si preparano saltando la cipolla con la pancetta, unendo i piselli e dopo qualche
minuto unendo le uova, il pangrattato, il pecorino e proseguendo la cottura finché le uova cominceranno a
rassodarsi. Serviremo il tutto caldo.

Soia
La soia è un legume che viene largamente usato per l’alimentazione dell'uomo e degli animali da allevamento. Ad
oggi è uno dei prodotti alimentari più coltivati nel mondo. I semi possono essere consumati interi (spesso fermentati) oppure
macinati. Dai semi si estrae anche l'olio ( olio di soia). Anche i germogli di soia sono commestibili. Bisogna ricordare infine che
l'industria alimentare moderna fa largo uso della lecitina estratta dalla soia come agente emulsionante (E322).
La coltivazione e l'uso della soia in Cina risalgono ad oltre 3000 anni fa.
La soia nell’alimentazione umana è utilizzata sotto molte forme: farina di soia, latte di soia,
olio di soia,il tofu o formaggio di soia, la salsa
di soia.
Germogli di soia
Tofu
Latte di soia

Il nostro sondaggioPer avere informazioni sulle abitudini alimentari riguardo
al consumo dei legumi, abbiamo organizzato un
sondaggio (famiglie intervistate 24) preparando una serie di domande. Le
risposte ottenute dall’indagine sono state tabulate e i dati emersi
rappresentati nei grafici.1.QUALI SONO I LEGUMI PREVALENTEMENTE
CONSUMATI?CECI
CICERCHIE
FAGIOLI
FAVE
LENTICCHIE
PISELLI
SOIA
NON CONSU-MATI
4% 0% 0% 0% 75%
21%
0% 0%
QUALI SONO I LEGUMI PREVALENTEMENTE CONSUMATI?
4000
7521
00
0 20 40 60 80Le
gum
i
Percentuali
NON CONSUMATI
SOIA
PISELLI
LENTICCHIE
FAVE
FAGIOLI
CICERCHIE
CECI

l’inchiesta continua ……2. QUANTE VOLTE A SETTIMANA
SI MANGIANO I LEGUMI?
1 2 3 4 5 6 MAI
29%
54%
4% 13%
0% 0% 0%
3. QUALE TIPOLOGIA DI LEGUMI SI UTILIZZA PIU’ SPESSO?(più risposte)FRESCHI SECCHI SURGELATI INSCATO-
LATI
23% 43% 26% 8%
QUANTE VOLTE A SETTIMANA SI MANGIANO I LEGUMI?
2954
413
000
0 10 20 30 40 50 60
VOLTE ASETTIMANA
PERCENTUALI
MAI
SEI VOLTE
CINQUE VOLTE
QUATTRO VOLTE
TRE VOLTE
DUE VOLTE
UNA VOLTA
QUALE TIPOLOGIA DI LEGUMI SI UTILIZZA PIU' SPESSO?
23
43
26
8
0 10 20 30 40 50
TIPO
LOG
IA D
I LEG
UMI
PERCENTUALI
INSCATOLATI
SURGELATI
SECCHI
FRESCHI
QUALE TIPOLOGIA DI LEGUMI SI UTILIZZA PIU' SPESSO?
23
43
26
8
0 10 20 30 40 50
TIPO
LOG
IA D
I LEG
UMI
PERCENTUALI
INSCATOLATI
SURGELATI
SECCHI
FRESCHI

Questo risultato è migliore rispetto a quanto rilevato in percentuale e per area geografica (Sud), da un test effettuato
dallo STUDIO ZOOM8 (2009) sul consumo di legumi “Più di una volta la settimana”:
CONSIDERAZIONI
Dall’elaborazione dei dati e dai grafici ottenuti si evince che il 54% consuma legumi almeno due volte la settimana, preferendo
le lenticchie con una percentuale del 75%, scegliendo di acquistare legumi secchi, con una percentuale del 43%
PERCENTUALI PER AREA GEOGRAFICA DEL CONSUMO DI LEGUMI "PIU' DI UNA VOLTA LA
SETTIMANA"
23,9
15,6
22,8
28,3
0 5 10 15 20 25 30
Percentuale
SUDCENTRONORDITALIA

Una volta si diceva che i legumi erano la carne dei poveri. Oggi potremmo ribattezzarli la carne dei furbi. Già, perché
fagioli, lenticchie, piselli, ecc., oltre a offrire una grande versatilità di preparazioni in cucina, vantano proprietà
nutrizionali che li rendono egregi sostituti dei secondi di origine animale, con il vantaggio di costare pochissimo.
Insomma, portarli a tavola è una scelta intelligente. I legumi sono ricchissimi di proteine vegetali, hanno zero
colesterolo e pochissimi grassi, appena il 3%.L'ideale è abbinare i legumi ai cereali, preferibilmente
all'interno dello stesso pasto o nel corso della giornata: così ci si assicura l'apporto di tutti gli amminoacidi essenziali.

Inoltre, i legumi aiutano a mantenere la linea. Grazie all’elevato apporto di fibre, i legumi danno un rapido senso di sazietà. Sono alleati
del cuore. Secondo recenti ricerche, un consumo assiduo di legumi contribuisce ad abbassare colesterolo e trigliceridi nel sangue, tenendo
alla larga le malattie cardiovascolari. E se i legumi ti provocano gonfiore addominale, evitalo così: poiché le sostanze responsabili dei
disturbi digestivi sono contenute soprattutto nella buccia, puoi scegliere i legumi decorticati, come le lenticchie rosse, adatte persino
durante lo svezzamento dei bimbi. Oppure puoi ridurre in purea i legumi a fine cottura nel passaverdure, evitando il frullatore che ingloba bolle d'aria. Un altro trucco anti-gonfiore? Aggiungi nella pentola erbe aromatiche, come alloro, rosmarino, salvia, semi di
finocchio o un pezzettino di alga kombu e … mangiate legumi!!!!!!
Non a caso, in tutte le culture si trovano le accoppiate vincenti: tortillas di mais e fagioli in Sud America; cous cous e ceci in Medio Oriente; miglio e piselli nel Nord Africa; riso e soia in Giappone». Perfetta la zuppa di lenticchie con un panino o la pasta con i ceci. È sbagliato,
invece, accostare i legumi ad altri alimenti proteici. Carne e fagioli, tonno e fagioli, spezzatino con i piselli sono pietanze
troppo cariche di proteine
Tortillas di mais e fagioli
Cous cous e ceciMiglio e
piselli