0. hegel logica schema riassuntivo

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  • 7/29/2019 0. Hegel Logica Schema Riassuntivo

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    Hegel: Enciclopedia delle Scienze Filosofiche(schema riassuntivo)

    Parte Prima: SCIENZA DELLA LOGICA

    (= Scienza dellIdea in s)

    La Logica la scienza dellidea pura, cio dellIdea nellelemento astratto delpensiero. linsieme di tutte le determinazioni delpensiero, di tutti i concetti o categorie, che costituiscono, al tempo stesso, altrettante

    determinazioni della realt, in quanto pensiero ed essere coincidono. Quindi la logica (= studio del pensiero) e la metafisica (= studiodellessere) sono, per Hegel, la stessa cosa.

    1. Dottrina dellESSERE: la logica dellimmediatezza, in cui loggetto colto nelle sue caratteristicheimmediate senza far intervenire la struttura soggettiva. Si parte dallessere, che il concetto pi povero edastratto, e si procede cercando di dare delle determinazioni sempre pi precise di questo concetto.

    A. QUALIT: la determinazione indeterminata, cio la determinazione concettuale pi immediata egenerica. Infatti, quando pensiamo una cosa, la cogliamo immediatamente e prima di tutto come unquale.

    a) Essere: Il concetto di essere linizio della Logica. Qui si svolge la prima triade dialetticadel sistema di Hegel:a) Essere: lessere il concetto pi vuoto e astratto, assolutamente indeterminato,

    privo di ogni possibile contenuto. Ma il concetto di un puro essere, privo diqualsiasi caratteristica, in realt, non niente. Quindi il concetto di essere siribalta nel concetto del

    b) Nulla: ma il nulla, in quanto appunto nulla, identico al concetto di essere.Per superare lantitesi tra i due concetti (essere nulla), il pensiero deve trovareun concetto che li ricomprenda entrambi su un piano pi elevato, un concettoche costituisca cio la sintesi diessere e nulla. Questo concetto il

    c) Divenire: il divenire lunit di essere e nulla in quanto divenire, mutare,significa contemporaneamente essere e non essere (ci che diviene, infatti, sempre se stesso ma non pi ci che era prima).

    b) Essere determinato: il divenire sfocia nellessere determinato. Lessere determinato

    lessere con un determinato carattere; non si tratta pi del puro essere astratto madellessere che ha una qualit che lo determina, dellessere che un qualcosa. (lesseredeterminato il risultato del divenire in quanto rappresenta in modo concreto lunit diessere e non essere: ogni essere determinato infatti qualcosa e non qualcosaltro).

    c) Essere per s: lessere determinato, il qualcosa, si specifica ulteriormente come essereper s stante, cio come essere che ununit con se stesso, come essere concepito comeun Uno (infatti ogni qualcosa innanzitutto una cosa, ununit). Da qui si passa alla

    B. QUANTIT: la determinazione indifferente, in cui cio la qualit dellessere viene negata econsiderata come indifferente. Infatti, avendo concepito lessere come ununit, come un Uno, la suaqualit (cio la caratteristica che lo determinava) ha perso dimportanza; ci che conta ora chelessere appunto un Uno, cio un numero, ovvero un essere che ha una determinataquantit. Ma, asua volta, anche la quantit viene superata dalla

    C. MISURA: la quantit della qualit, cio la sintesi dei due momenti precedenti. Un essere che misurabile, infatti, quello in cui la sua qualit e la sua quantit sono in stretto rapporto, ovvero sideterminano reciprocamente: al variare delluna corrisponde un variare dellaltra (ad es. lacqua,sottomessa ad un certo grado di riscaldamento [quindi a una certa variazione di quantit] mantiene laqualit di essere liquida, ma, se la quantit di calore supera un certo limite, cambia anche la qualitdellacqua, che si trasforma in vapore). La misura quindi quella regola (cio quel rapportoqualit-quantit) che permette di stabilire entro quali limiti un essere pu mutare la sua quantit senzache sia alterata la sua qualit. Ma anche il concetto di misura si rivela inadeguato perch vienesuperato dal concetto dello smisurato (quale qualit corrisponder ad una quantit che tendeallinfinito?). Con questo concetto si attua il

    Passaggio alla dottrina dellEssenza: lessere, loggetto, non pu essere colto nelle sue caratteristiche

    immediate (la qualit, la quantit, la misura si sono rivelati infatti tutti concetti insoddisfacenti). Quindi

    lEssere, che immediatezza, si supera e trapassa nellEssenza, che il fondamento, la verit

    dellEssere.

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    2. Dottrina dellESSENZA: la logica della riflessione, cio quella parte della logica in cui il pensieroriflette sullEssere allo scopo di trovare la verit, il fondamento, le radici, lEssenza stessa dellEssere. Pi

    precisamente lEssere stesso che si ripiega e si approfondisce riflettendo su se stesso. Tutta questa parte caratterizzata dallo sdoppiamento tra Soggetto (=il pensiero che riflette) e Oggetto (=lEssere su cui siriflette).

    A. LESSENZA COME RAGIONE DELLESISTENZA: lessenza concepita come ragiondessere, come fondamento dellesistenza. Abbiamo infatti visto come lessere non si possa spiegareda s ma abbia appunto bisogno di un suo fondamento, di una sua ragion dessere che l essenza.Loggetto quindisdoppiato in essenza ed essere. Il riferimento di Hegel al pensiero di Aristotelee di tutta la metafisica classica che concepisce la sostanza come essenza dellessere (da questosdoppiamento fondamentale derivano poi gli altri sdoppiamenti delloggetto, secondo la metafisicaclassica, insostanza e accidenti e informa e materia). Ma questa essenza dellessere ci sfugge, comeha dimostrato Kant; si tratta infatti di una cosa in s, di un noumeno, inconoscibile. Per superare losdoppiamento si trapassa nel momento successivo:

    B. IL FENOMENO(= lEsistenza): lessenza concepita come puro fenomeno, come puro apparire,come immediata esistenza. In altre parole, si afferma che lessenza non sta dietro lesistenza,

    dietro il fenomeno, ma semplicemente ci che esiste, lo stesso fenomeno. Qui Hegel si riferisceal pensiero di Kant che concepisce il mondo come puro fenomeno (il noumeno infattiinconoscibile). Ma anche cos si ricade in uno sdoppiamento tra contenuto (= i fenomeni stessi comeoggetto della conoscenza) eforma (= le leggi in base alle quali lintelletto ordina i fenomeni, cio le

    forme a priori di Kant). Per superare lo sdoppiamento si trapassa quindi nellultimo momento:

    C. LA REALT IN ATTO: la sintesi, lunit di essenza ed esistenza, cio dellessenza in s edellessenza che appare (= il fenomeno), lesistenza essenziale. In altre parole, per superare ognisdoppiamento, la realt viene qui concepita come totalit, come unit di essenza ed esistenza, comeSostanza unica che ha in s il suo fondamento (quindi tuttuno con la sua essenza). Qui Hegel siriferisce al pensiero di Spinoza che concepisce la realt come una Sostanza unica la quale, avendo ins il suo fondamento, assolutamente necessaria, ed causa sui (causa di s stessa). Ma concepire larealt in questo modo vuol dire, in primo luogo, concepirla come pura attivit che si autoproduce (enon come una Sostanza rigida, statica) e, soprattutto, vuol dire concepirla come pura libert (infatti,in quanto causa di se stessa, libera). Quindi la realt, ovvero lOggetto, da semplice cosa, dasemplice Essere statico (che era il punto di partenza della logica), si trasformato in attivit libera,cio inpensiero, in Soggetto; abbiamo quindi attuato il:

    Passaggio alla Dottrina del Concetto: lOggetto, lEssere, inizialmente inerte, riflettendosi in s

    nellEssenza, si trasformato in unentit sempre pi determinata dal pensiero, cio dal Soggetto, fino a

    coincidere col Soggetto stesso. LEssere che si pone come Soggetto, cio come spirito vivente della

    realt, il Concetto.

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    3. Dottrina del CONCETTO: la logica del Soggetto, dellIo che autocreandosi crea tutte le determinazionilogiche. Il Concetto il pensiero stesso che produce i suoi contenuti, che si scopre essere tutta la realt. Inquesta parte della logica, diversamente da come avvenuto nelle prime due sezioni, ciascun momento nonrappresenta pi un superamento che annulla il momento precedente ma unosviluppo; non si tratta pi di unsuperare, di un annullare, ma di un costruire, di unosvolgersi. Se nella Dottrina dellEssere e dellEssenzasi pensava lOggetto per superarlo e risolverlo in pensiero, in Soggetto, ora, nella Dottrina del Concetto, si

    sviluppa il pensiero in tutte le sue determinazioni logiche per giungere a far nascere da esso la realt.

    A. IL CONCETTO SOGGETTIVO: il concetto puramente formale.a) Concetto come tale: contiene in s i tre momenti:

    a) Universalit (concetto universale: Tutti gli S)b) Particolarit (concetto particolare: Qualche S)c) Individualit (concetto individuale: S)

    b) Giudizio: il concetto come relazione di soggetto e predicato. Il Giudizio esprimelindividuale nel suo farsi universale (infatti, nel Giudizio attribuisco sempre un soggetto aun predicato, cio un termine individuale [poco esteso] viene fatto rientrare in un termineuniversale [pi esteso]. Es. Socrate [individuale] uomo [universale]): S P.

    c) Sillogismo: lunit del concetto e del giudizio (formato infatti da 3 concetti [estremomaggiore termine medio estremo minore] e da 3 giudizi [2 premesse e unaconclusione]). Esprime luniversale che, tramite il particolare (termine medio), siindividualizza e lindividuo che, tramite il particolare (termine medio), si universalizza.Schema del Sillogismo:

    M P particolare universaleS M individuale particolare-------- = -----------------------------------S P individuale universale

    B. LOGGETTO (= Il Concetto Oggettivo): il Concetto della Realt, cio il Concetto filosofico diMondo (= della struttura del Mondo). Si articola nelle categorie fondamentali del sistema del Mondo:

    a) Meccanismo: il concetto di rapporto meccanico (= meccanicismo)b) Chimismo: il concetto dipolarit

    c) Teleologia: il concetto difinalit

    C. LIDEA: lUnit del Concetto Soggettivo e del Concetto Oggettivo, cio la verit in s e per s, ilSoggetto-Oggetto. In altre parole, la totalit della realt in tutte le sue determinazioni ed lo stesso

    sapere che lAssoluto ha di s ( la definizione pi ricca per esprimere lAssoluto, infatti Hegel siriferisce sempre allAssoluto con il termine Idea). Si articola tre momenti:

    a) Vita: lIdea nella sua immediatezza, come Anima che d la vita al corpo. Ma, con lamorte, la vita del singolo si nega, cio il singolo individuo muore peruniversalizzarsi nelgenere al quale appartiene; in questo modo il singolo individuo conquista limmortalitche non pi vita del corpo ma vita dello spirito, ovvero:

    b) Conoscere: lIdea nella sua riflessione in s, come Vita dello Spirito. lattivit delpensiero, divisa in attivit teoretica (volta alla ricerca della verit) epratica (volta ad agireper il bene). E qui si manifesta lultimo sdoppiamento, lultimo dualismo: quello tra Idea

    come Soggetto che conosce (Idea soggettiva) e Idea come Oggetto conosciuto (IdeaOggettiva). Questo dualismo viene superato nellultimo momento:

    c) Idea Assoluta: lunit di Idea Soggettiva e Oggettiva, di attivit teoretica e pratica(quindi unit di Verit e Bene). lIdea che si riconosce nel sistema totale dellinteraLogica, lautocoscienza sviluppata dellAssoluto, razionalit assoluta e reale. In unaparola laLogica stessa di Hegel nella totalit e nellunit di tutte le sue determinazioni.

    Passaggio alla Filosofia della Natura: Ora lIdea compiuta, realizzata pienamente, non muta

    pi in s. Ma, in quanto realizzata, lIdea non pi solo nellelemento astratto del pensiero ma

    ESISTENTE e lIdea esistente immediatamente Natura. LIdea esce quindi da s liberamente,

    si aliena da s ed esiste in concreto come NATURA..